Ordine del giorno approvato da Comitato Politico Federale di giovedì 2 dicembre 1999

 

Il Comitato Politico Federale di Roma riunito il 2 dicembre 1999 ha svolto un'ampia discussione sulle scelte dell'Amministrazione capitolina.

Il giudizio politico sull'operato della Giunta è complessivamente negativo: la verifica programmatica che da mesi abbiamo aperto in maggioranza non ha dato ad oggi risultati positivi, nonostante l'impegno che le compagne e i compagni del PRC profondono nel lavoro istituzionale. Non si è ancora affermata un'idea di città che possa costituire un orientamento per l'intera compagine di Giunta sicché le politiche risultano contraddittorie e, per il peso del PRC, incoerenti rispetto allo stesso programma elettorale concordato, e viziate, troppo spesso, da una cultura privatistica.

In città crescono fenomeni di marginalità sociale e di insicurezza accompagnati da un'insofferenza verso la Giunta comunale che sembra accentuarsi rispetto alla scarsa offerta di servizi, all'estendersi del lavoro nero e precario, alla caoticità del traffico, alla pesantezza del vivere quotidiano.

Non vi è dubbio, in ogni caso che sono proprio le politiche del Governo nazionale ad aggravare il quadro di riferimento con tagli alle risorse finanziarie e provvedimenti legislativi che riducono gli spazi di autonomia degli Enti Locali, con conseguenze negative sullo stato sociale nel suo complesso, la qualità e la quantità del lavoro.

Perciò una larga critica e dura opposizione dobbiamo svolgere nei confronti della legge finanziaria in discussione al Parlamento, sia nella parte propria che nei testi ad essa collegati (in particolare quello relativo alla modifica della legge 142/90) ciononostante le responsabilità del Governo cittadino non possono essere rimosse. L'ampiezza dei problemi ancora irrisolti richiede risposte non più rinviabili.

C'è bisogno di un cambiamento di passo, di una decisa inversione di rotta per contrastare il disagio sociale e combattere l'indifferenza e sofferenza che si leva in città.

Diamo un tempo per acquisire risposte concrete senza ulteriori atteggiamenti dilatori.

Occorre un riconoscimento pieno del nostro ruolo divenuto, ormai dopo due anni, davvero obiettivo irrinunciabile.

Occorre il riconoscimento delle nostre ragioni in particolare su alcuni temi che riteniamo essere più delicati come quello urbanistico, il lavoro, il trasporto pubblico, i servizi sociali.

Alcuni punti di piattaforma puntuale che vanno dal varo del nuovo Piano Regolatore alla realizzazione dei 27 asili nido pubblici, al cambiamento del progetto sperimentale "SAVI", alla definitiva stabilizzazione degli LPU attraverso regolare assunzione con contratto a tempo indeterminato, in sintonia con la linea espressa dalla piattaforma nazionale del PRC e sostenuta dal movimento, alla riqualificazione delle condizioni di lavoro in tutti i comparti, a partire da quello del trasporto, sanando il problema del precariarato anche nelle imprese che operano in affidamento e nelle cooperative sociali, alla ridefinizione e rilancio del ruolo pubblico nel campo generale dei servizi, con un'inversione di rotta nei processi di privatizzazione, e alla riqualificazione di tulle le aree e spazi dismessi devono trovare un punto fermo di approdo.

Altrimenti sarà inevitabile una precipitazione, una rottura negli equilibri della coalizione che potrà portare il PRC all'opposizione.

La valutazione reale dei risultati conseguiti avverrà in un Comitato Politico Federale da tenere entro aprile.

IL CPF impegna il partito ad accompagnare questo tempo - anche per rendere più efficace la campagna elettorale per le prossime regionali - con la mobilitazione e la lotta -  anche attraverso assemblee territoriali rivolte ai settori sociali di nostro più immediato riferimento e le petizioni popolari contro il lavoro nero e per il salario sociale - rivendicando in modo militante i risultati politici che si riescono ad acquisire forzando sempre per passaggi più avanzati.

A questo proposito la vicenda di Tor Marancia torna utile perché emblematica di uno scontro politico e sociale che abbiamo saputo far lievitare e portare alla luce con grande evidenza, insieme alla capacità che abbiamo espresso per dislocare diversamente le forze politiche in campo.

La bocciatura della delibera di iniziativa popolare per un solo voto non solo ha dimostrato che la battaglia dei comitati e nostra era giusta ma anche che è ancora possibile vincere.

Una questione ormai considerata conclusa dalle altre forze politiche, frutto di decisioni assunte nella precedente consiliatura, si è oggettivamente riaperta. Nella maggioranza i Verdi hanno dovuto assumere una posizione analoga alla nostra e l'espressione del voto apre contraddizioni di grande interesse e rilievo addirittura nazionale.

Ora molte questioni non solo quelle urbanistiche non potranno più essere affrontate come prima e l'opzione zero, la salvaguardia totale dell'area diventa un obiettivo possibile e noi vogliamo rilanciarlo.

Il dibattito in Consiglio Comunale ci ha reso più forti e i risultati elettorali di domenica scorsa dimostrano che siamo una forza che conta e che può spostare e che dobbiamo essere capaci di essere sempre di più un punto di riferimento per altre forze e soggettività politiche e sociali.

Nella Conferenza di Organizzazione dell'11 e 12 discuteremo delle nostre pratiche e modalità di agire anche in relazione alla necessità di imprimere al partito un carattere aperto verso l'esterno cosi come indicato nell'ultimo CPN. L'Assemblea del 23 scorso delle forze antagoniste al neoliberismo che abbiamo contribuito a promuovere traccia un percorso importante che deve necessariamente articolarsi nei territori e impegnare ogni circolo.

Il CPF impegna tutto il partito a discutere dell'insieme delle tematiche esposte in modo da compiere tutti insieme un salto in avanti con nuovo slancio per recuperare così iscritti e consensi.

Per accompagnare la verifica in modo puntuale nei prossimi mesi la direzione si incontrerà mensilmente con il gruppo consiliare e compagni e compagne della direzione saranno direttamente coinvolti nelle campagne politiche di lotta nella città.

 

Approvato con 71 voti a favore, 2 contrari, 11 astenuti.