Liberazione 23 Febbraio 2000

La manifestazione del 17 costringe il ministro ad aprire il confronto sull’ articolo 29
Scuola, Berlinguer cede e riceve anche i Cobas

La spallata di giovedì scorso, con la grande manifestazione di Roma, è stata tale che, volente o nolente, Berlinguer ha dovuto fare marcia indietro. Lasciando, forse, qualche cadavere in terra. Non solo, infatti, ha cancellato l’aborrito concorso a quiz, ma adesso ha avviato i «primi contatti» per ridiscutere il contratto nazionale siglato un anno fa. E tra i «primi contatti» ci sono anche loro, i “brutti, sporchi e cattivi” sindacati di base. Cobas e Unicobas saranno, finalmente, ricevuti e ascoltati. Qualcuno, come il Messaggero di ieri, dà già per scontata la riapertura del contratto e la cancellazione del famigerato articolo 29, quello che, appunto, introduce il concorso. Una richiesta che è ormai unanime e trasversale: dai Cobas allo Snals, dalla Gilda alla Cisl. Persino la Cgil si è dovuta arrendere all’evidenza, registrare il «dissenso» e avanzare la richiesta di «riapertura del confronto». Così, il quotidiano romano ieri titolava a otto colonne: «Hanno vinto i prof, il contratto sarà riaperto. Salta l’articolo 29, quello dei premi ai migliori». Un titolo che il ministro dell’istruzione Berlinguer non ha per nulla gradito e ha smentito categoricamente durante un’intervista a Italia Radio: «Il titolo del Messaggero è falso. Un titolo inventato. Non si può permettere ai giornali di fare loro le scelte politiche, costruendo titoli inventati di sana pianta. La discussione tra governo, sindacati e docenti è appena cominciata, siamo solo ai primi contatti. Noi stiamo appena iniziando a discutere l’intera materia. Non si può dire che “salta” l’articolo 29 del contratto della scuola. Perché non è una verità, ma solo un titolo ad effetto. Un titolo sparato sul nulla». Sarà pure sparato sul nulla, ma si dà il caso che, come sottolineano i Cobas, avendo cancellato il concorso, l’articolo 29 non va più bene così com’è. Lì è detto che gli aumenti vengono assegnati sulla base di prove e valutazioni e comunque solo per un 20 per cento di docenti: dato che le prove (cioè il “concorsaccio”) sono state abolite e che il criterio del 20 per cento viene rimesso in discussione, bisognerà, è evidente, riscrivere l’articolo. «Il ministro Berlinguer dice che siamo in una fase di discussione e riflessione - osserva Piero Castello, insegnante Cobas - Questo non vuol forse dire che intende modificare l’articolo?». Un passo cui lo stanno spingendo anche i sindacati firmatari del contratto, letteralmente travolti dalla protesta spontanea dei docenti di tutta Italia, che ora premono perché le parti più contestate siano riscritte. «La giornata del 17 è stata straordinaria - dice Piero Bernocchi, portavoce dei Cobas coordinamento nazionale - e certo si può parlare di vittoria, visto che il concorso a quiz è stato congelato. Ma la riapertura della trattativa avviene sotto auspici negativi. Primo - spiega Bernocchi - per le ironie fuori luogo di D’Alema, che sembra voler prendere in giro gli insegnanti; secondo perché l’ultima di Berlinguer è l’introduzione dei valutatori (chi sarebbero mai?); terzo perché il ministro continua a non voler prendere atto che il 17 i docenti sono scesi in piazza per contestare non solo il concorso, ma tutta l’impalcatura del contratto». E’ per non voler prendere atto di questa realtà, secondo il dirigente Cobas, che il ministero di viale Trastevere sta scegliendo di trattare solo con Confederali, Snals e Gilda. «Per graziosa elargizione, certo, ascolterà anche noi - commenta ancora Bernocchi - ma su un tavolinetto a parte. Berlinguer continua a negarci ogni legittimità; ci nega, da ottobre, il diritto all’assemblea. Il tutto con la scusa che abbiamo pochi iscritti. Ma non è forse vero che gli insegnanti in piazza ce li abbiamo portati noi?». «La trattativa va riaperta con tutti - concorda Loredana Fraleone, responsabile Scuola del Prc - E ai Cobas va restituito il diritto di assemblea». La battaglia, dunque, continua serrata. Per mandare avanti quella che il ministro Berlinguer ha definito una fase di attenzione e di ascolto, con il fine di mettere a punto modalità e meccanismi per valutare la professionalità docente, da oggi cominceranno gli incontri con i sindacati. Per prima sarà ricevuta la Gilda; seguiranno i Cobas, gli Unicobas, i confederali (Cgil, Cisl, Uil) e lo Snals. I Cobas hanno già programmato una serie di assemblee cittadine che culmineranno in una giornata nazionale il 12 marzo in cui si farà il punto della situazione e, se la discussione sarà negativa, verranno decise nuove iniziative di lotta. «Berlinguer continua a provocare gli insegnanti; si veda, per esempio, la questione della parità - conclude Bernocchi - Al momento di decidere le iniziative da intraprendere terremo conto anche di questo». Il ministro è avvisato.

Romina Velchi