Le relazioni delle commissioni

Le relazioni delle commissioni

" Partito - Istituzioni "
" Post fordismo e forma partito"

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La relazione della commissione " partito - istituzioni "

Prendendo in prestito un passo dell’intervento di Paolo Ferrero, nel nostro partito sono necessarie : la democrazia e l’articolazione tra i vari livelli.

Se non c’è un rapporto biunivoco, dall’alto verso il basse e dal basso verso l’alto, non può esserci articolazione, ne’ tantomeno democrazia.

Democrazia ed articolazione la chiediamo anche nel rapporto tra partito ed istituzioni, tra articolazioni di base e gruppi istituzionali.

Com’è noto a tutti, questo avviene assai di rado, mentre la norma è piuttosto l’incomunicailità tra le varie istanze del partito e la sovrapposizione, talvolta anche di verso contrario, di scelte ed iniziative politiche.

Il rischio è sempre l’autoreferenzialità dei gruppi istituzionali e l’esperienze delle scissioni che questo partito ha subito in questi anni, ci dice quanto il problema sia stringente.

Il problema vero e proprio, non sta’ nel riconoscere la supremazia del partito sul gruppo istituzionale, perché questo è sempre stato dato per scontato nei partiti comunisti, ne’ di richiedere, in modo generico, un collegamento più continuo tra le articolazioni di base e quelle istituzionali del partito.

Il problema, oggi, è quello di trovare il modo affinché le enunciazioni diventino pratica quotidiana dell’agire politico del partito e che, nell’azione quotidiana producano nuova cultura politica.

Le ipotesi sulle quali intendiamo lavorare sono :

  1. riconoscere statutariamente la possibilità che le articolazioni di base del Partito possano lavorare coordinandosi orizzontalmente su questioni definite, e che su tali questioni possano costituire un punto di riferimento nell’azione politica dei gruppi istituzionali.
  2. dare concreta possibilità alle compagne ed ai compagni, nonché alle strutture di base, attraverso riunioni prefissate, a carattere periodico, di incontra le/i compagne/i che hanno incarichi istituzionale, al fine di dare e ricevere informazioni, elaborare insieme percorsi di lotta, ecc.. A livello territoriale va statuito l’obbligo di apertura di sportelli circoscrizionali, che vedano la presenza dei consiglieri del partito, ed aperti, ovviamente ai compagni di Rifondazione, ma soprattutto ai cittadini ed alle associazioni presenti nel territorio.
  1. rendere almeno obbligatorio, seppur non vincolante, il parere delle articolazioni di base del Partito su delibere e/o iniziative politiche prese dai gruppi istituzionali o dirigenti del Partito, su tematiche dirimenti, che, per il loro carattere spaziale o tematico, siano affrontati quotidianamente dai Circoli territoriali e non territoriali. Allo scopo può essere utile rafforzare i coordinamenti circoscrizionali e prevedere, a scadenze periodiche, Assemblee di Circoscrizione con tutte le strutture del partito direttamente interessate ed aperte all’esterno ai cittadini ed alle associazioni.

 


 

La relazione della commissione " post-fordismo e forma partito "

Ereditiamo dal ‘900 una forma classica di partito comunista, non soltanto modulato sull’organizzazione dello stato borghese, ma anche e soprattutto aderente all’organizzazione del ciclo produttivo e quindi tale da rappresentare la classe così come la costruiva il processo di valorizzazione.

L’insieme dei mutamenti epocali che, chiamiamo postfordismo, pone, quindi, esattamente il problema dell’adeguamento delle forme organizzative, delle scelte programmatiche e dell’azione del partito al livello dell’attuale articolazione del ciclo, che è complessa e tiene insieme : forme di lavoro classiche, servizi, o addirittura forme di lavoro precapitalistiche, con i momenti "alti" della qualità totale, dell’impresa reticolare, della sussunzione del lavoratore ai destini dell’azienda.

Ciò pone, come è stato detto, il problema della ricostruzione di un soggetto antagonista oggi disconnesso e frantumato, prima ancora del problema della rappresentanza.

Per fare questo abbiamo bisogno di:

- rafforzare l’intervento sociale, assumendo come priorità politica e condizione necessaria, la ricostruzione del tessuto sociale, della percezione di classe, del conflitto: si tratta di preparare il terreno per i movimenti, né attendendo passivamente che nascano né pretendendo di suscitarli.

- articolare scelte programmatiche capaci di intercettare i bisogni che emergono dalla nuova composizione di classe, in termini di reddito, salute, diritti ; soprattutto per quanto riguarda le figure di lavoro autonomo di II^ generazione.

- promuovere la sperimentazione innovativa come scelta di tutto il partito, anche in termini di chiara responsabilità di direzione, con più coraggio di quanto non sia stato fatto fino ad ora e di adeguata collocazione di risorse economiche

Concretamente proponiamo :

- di attivare entro la primavera/estate 1999 un’esperienza di aggregazione, simile alla parigina "casa degli insiemi o delle comunità.", oppure più vicina ad un’ipotesi tipo "camera dei nuovi lavori".

- di promuovere forme di decisionalità che tengano insieme tempi politici e tempi sociali, velocità dei processi di comunicazione e orizzontalità delle decisioni. Il nostro partito è lento, burocratico, pesante: è aperta anche all’interno di questa commissione, la discussione su come e quanto debbano decidere gli iscritti, che arrecano contributi molto diversi tra loro, in ogni caso è sentita l’esigenza di innovare anche nel senso delle procedure decisionali.

- di mantenere attiva, convocandola in vista del Congresso nazionale, la rete di compagne e compagni che ha preparato questo convegno con l’obiettivo di :

1. promuovere mutamenti anche statutari in tema costituzione di circoli : per affinità e/o aggregazione tematica

2. farsi soggetto attivo, nel e con il Partito, della sperimentazione, che immaginiamo a partire dalla proposta unificante e ricompositiva di costruire come Federazione romana, per l’inizio del ’99, un grande momento di iniziativa sul problema delle nuove povertà a Roma.

3. organizzare la pubblicazione e la capillare circolazione dei materiali del convegno.