Letteratura e poesia

di Pasquale Chiaramida
 
Lo scrittore Giorgio Manganelli ha teorizzato la letteratura “come menzogna”. Questa ‘éra’ è stata definita “l’éra du vide”, “l’éra del vuoto”, dell’apparenza dell’effi-mero. E forse non è errato… L’ossessione dei ‘sapientoni’ della cultura moderna è quella di attestare la presunta falsità e inconsistenza dell’essere. Ad essi interessa l’apparire, l’appartenenza, l’impegno politico, la militanza letteraria.
 
Se l’attuale letteratura è cinica, lasciva, sadica e corrotta (oggi se ne stanno accorgendo e scandalizzando tutti nel visionare i films presentati alla 58ª Mostra di Venezia, ove impera il ‘lesbismo’, ‘lo stupro’, ‘la violenza’ e la ‘pornografia più oscena che non si può) a maggior ragione la POESIA consente all’Uomo di ritrovare se stesso, la sua ragione di ESSERE (vedere mia Poesia “Come una fiaba” e tante altre sullo stesso argomento).
Abbiamo sempre sostenuto che la POESIA è Libertà’, ‘Genuinità’, ‘Sincerità’, ‘Bisogno di ritrovare Se stessi’. Al poeta è consentito, addirittura richiesto, ‘lo scarto della norma’ che non è mai ‘arbitrio’, ‘abuso’, ‘licenza’ ma, superiore fedeltà all’esigenza espressiva laddove il canone, il paradigma tradizionale risulterebbe inadeguato. La POESIA utilizza ‘l’artificio’ ma non tollera l’artificiosità; può scaturire dall’invenzione e dalla fictio, ma è nemica della menzogna. La POESIA è la musica soave dell’oltre, l’umbratile sinopia dell’armonia perduta. La POESIA può gridare lo scandalo del dolore e della morte ma non può mai essere per la morte, contro la vita e contro l’uomo.
 
Come abbiamo sempre sostenuto e malgrado la contrarietà di qualche ‘purista’, la POESIA è libera da ogni obbligo, compito o funzione, solo perché la sua funzione è quella del messaggio della solidarietà, della giustizia, dell’amicizia… in cui traspare e si svela la gratuità sublime dell’‘Essere’. Infine la POESIA è il carsico affiorare e zampillare e persino talvolta fluviale o addirittura oceanico sondare di un sentimento ontologico profondo e irrinuncia-bile, talvolta negato, represso, contraddetto, violato, stravol-to, sfigurato ma mai completamente cancellato. La POESIA è sempre in ultima istanza, talvolta anche malgrado l’autore e le sue ‘superficiali’ intenzioni, segno del mistero, riconoscimento e desiderio per la verità e la giustizia. Noi, attraverso la Poesia, abbiamo conosciuto Uomini degni della massima stima e considerazione, soffocati ed imprigionati dal dolore e dalla ingiustizia, non compresi e non considerati, eppure, il loro vero Essere, il loro dolore ed il loro grido, era solo ed unicamente bisogno di aiuto, amore, solidarietà, giustizia ed amicizia.