- Trasformarsi in cielo
- di Salvo
Leone
-
- Non
sia un fivet lo sgusciare dei tuoi pensieri
- tra la rustica
vegetazione di teneri
- verdi rossi neri
umori.
- Guardali, petali
profumati di rose e gigli e
più in alto, oltre i tetti, le foglie
- ti fissano, ti
sorridono,
- inondandoti
di smaniosa malinconica vita.
- E tu, piccolo,
travolto dall’immenso.
- Un
seme attende acqua e teme di crescere.
- Nel maturare la spiga
si esalta,
- alza il capo, lo
sguardo al cielo,
- balla
nelle notti la complicità delle stelle.
- Ma non conosce la sua
fine e
- dall’intero stuolo
dorato
- un tetro campo rosato
rimane.
- Eppure, chissà quanta
gioia
- nel
sapersi trasformati in pane.
|