Stile
nuovo ed espressivo che risente della migliore poesia del Novecento nella
silloge L’acqua è battito lento di Maria
Teresa Liuzzo (Lineacultura, Milano 2001) L’ultima
silloge di Maria Teresa Liuzzo, “L’acqua è battito lento”, già dal
titolo preannuncia un’accattivante viaggio poetico nei più profondi
meandri dell’Io. Lo stesso prefatore Vincenzo Rossi afferma che «il
ragionare-razionale e il sentire-immaginare si fondono e divengono una
sola facoltà creativa: né l’uno né l’altro, a questa altezza di
creatività poetica, possono sussistere in solitudine…». Il tempo
riunisce la sua triplice natura in un’unica dimensione e poi «eccoci /
ospiti graditi sulla scena» per ritrovarci alla soglia del vero Essere.
Durante il viaggio-silloge si susseguono immagini surreali che cogliamo
essere frutto del sentimento, ci appaiono «stelle in vuoto di visioni, /
nubi nella mente, / rughe d’ombra» e solo dopo ci accorgiamo che il
tempo dell’uomo sta per tramontare. Gli occhi dell’anima si sporgono
«al di là del muro / per scorgere un sorriso di vela, / ascoltare vagiti
di spume / sulla sabbia e il tempo che ruota / intorno all’ombra di
un’isola sommersa». Poi ci appare l’acqua che nell’immensità del
mare, come afferma la stessa autrice, pone il senso del divino e
dell’umano. Infatti questa dà vita al corpo e all’au-ra tanto da
tramutarsi in «battito lento / dell’uomo, / onda che la sabbia dissolve».
Così nella poesia della Liuzzo il pensiero dalla tempesta dell’anima fa
scoccare la parola che, come una freccia, oscilla fra i segreti
dell’uomo e diventa, come afferma il poeta latino Publilio Siro, lo
specchio dell’anima. Quindi
possiamo definire la silloge della Liuzzo per la sua tematica e per
l’unità stilistico-espressiva “il poema dell’anima”. L’intera
opera si avvale di uno stile nuovo ed espressivo che risente della
migliore poesia del Novecento. Lo stesso Giorgio Barberi Squarotti in una
lettera inviata all’autrice e pubblicata come epigrafe del volume scrive
che il «Suo discorso poetico è ora fortemente immaginativo, colmo di
metafore e visioni, nella sua essenzialità perfetta. Ora la Sua poesia è
davvero grande». In realtà la poesia di Maria Teresa Liuzzo è grande
perché, come afferma Coleridge, «nessuno è mai un gran poeta senza
essere allo stesso tempo un grande filosofo». Giuseppe Manitta |