Emozioni forti e reali, messaggi di fede e spiritualità in Schegge di adrenalina di Giuseppe Malerba. (Menna, Avellino 1997) 

Giuseppe Malerba nella sua silloge «Schegge di adrenalina», dischiude uno scenario di fine millennio contraddittorio e denso di comportamenti irrazionali e autodistruttivi di un uomo che non riesce più ad avere con la natura e con la sua essenza un comportamento più umano e più fertile. Proprio la Poesia, allora, poesia di denuncia, serve a svelare tali contraddizioni, brucianti ed inquietanti e a dettare all’uomo modelli diversi di stili di vita, più consapevoli di una capacità dialettica e vitale, meglio inserita nel contesto sociale e naturale, umano e spirituale.

In questo scenario il metalmeccanico è diventato «un numero, una / nuda entità in via d’estinzione…»; l’emigrante non ha più la sua valigia di cartone e ritrova solo spettri del suo passato, ferite mai sanate e certezze che assomigliano ad utopie, proprio perché la coscienza ancora «frammenta la / vita di un mezzogiorno, avvilito, non più disposto / a subire un’assistenza di comodo, senza capo né coda…»; perfino l’infanzia viene violentata dalla «rapace ingordigia della belva umana»; il disoccupato, «derubato del suo diritto essenziale si lascia andare seguendo sentieri senza direzione, così come l’extracomunitario che sogna di tornare tra i suoi affetti «dove almeno… la rabbia urlare»; le guerre di etnia fanno sorgere «croci in cimiteri di fortuna» (poesia dedicata alla martire città di Sarajevo) mentre i «potenti, non / soluzioni cercano, ma ripieghi per sporco denaro».

La Poesia di Malerba non cerca consolazione, ma offre, dalla sua alta capacità di analisi, soluzioni salde e sincere che il poeta ritrova nella grande capacità di ‘salvezza’ del messaggio cristiano, per poter tornare «in uno scenario mutato, in un tempo non mio» e ritrovare la sua infanzia, quasi come l’infanzia di un mondo purificato, e soprattutto nella misericordia cristiana «quel germe… che germogliare possa e poi innalzarsi…» e nella presenza di Dio perché «è bene e subito risuscitare dal letargo la speranza, in ognuno sepolta…». La Poesia di Giuseppe Malerba, tra i suoi confini di tristezza e di disperazione, ci offre quindi emozioni forti e reali, messaggi di fede e di spiritualità sincera che ci toccano profondamente e ci obbligano ad interrogarci per cercare soluzioni nuove e diverse, per «salvarci» dall’oblio dei sentimenti e delle emozioni, per riscoprire anche e soprattutto grazie alla Poesia quella «forza vitale e spirituale» che ci salvaguarda dal nulla e dalla disperazione.

Franco Dino Lalli