Carmine Manzi: Dagli archi della memoria, un volume che corre tra storia, tradizioni, politica, cultura e vita religiosa di Mercato Sanseverino
di Angelo Manitta

 “Dagli archi della memoria”, pubblicato a cura dell’amministrazione comunale di Mercato Sanseverino, è un corposo volume di oltre 400 pagine, in cui vengono esposti sessant’anni di storia e di tradizioni vissute e rivissute sul filo della memoria, intensa e infallibile. Carmine Manzi, poeta, scrittore e giornalista dalla lunghissima attività, racconta spesso se stesso, lasciando emergere l’amore e l’affezione per il luogo in cui è nato: Mercato Sanseverino, comune nella provincia di Salerno. Si tratta di un ampio territorio, nel quale, oltre ad un nucleo abitativo principale, si trovano numerosissime frazioni, 17 per l’esattezza, e sulla cima di una collina i ruderi di un castello, col quale si identifica la storia del Comune, ma del quale non rimangono che scarne vestigia. Eppure «quanta luce entro quelle mura, quanta luce quelle mura sprizzano ancora: luce di santità e di eroismo!» scrive in maniera passionale Carmine Manzi. Leggendo il suo libro, ho idealmente fatto un gemellaggio con il mio comune di nascita, Castiglione di Sicilia, collocato sulla cima di una collina e dominato da un castello, con un vastissimo territorio e suddiviso in numerosi nuclei abitativi. Da Castiglione passare a Mercato Sanseverino mi è stato facile. Ne ho potuto percepire i passaggi storici e sociali come se leggessi la storia del mio paese, guidato dalla penna facile e scorrevole di un abile cronista e fedele testimone, quale è il Manzi. Il volume, illustrato con splendide immagini di Carmine Petraccaro, presenta l’anima «di un paese percorso da tanti eventi di cronaca dimenticati dai più, ma che efficacemente rivivono grazie alla penna del maestro. Affreschi di un tempo andato, ma sempre presente e inalterato» si legge nella presenta-zione a cura dell’assessore alle Politiche Culturali, dott. Giuseppe Vitale, e del sindaco Giovanni Romano. «Non si può vivere senza la memoria storica – aggiunge nella postfazione Lino Lo Re. - La storia è fonte di vita, tanto è vero che l’essere umano sin dall’infanzia si allena ad inventare storie, per dar corpo e liberarsi persino dei fantasmi, delle paure ancestrali».

Il libro è diviso in tre parti. Nella prima, dal titolo “Storia e costume”, si traccia un profilo storico del comune di Sanseverino a partire dal Medioevo con Turgisio de Rota, e poi, attraverso un susseguirsi di principi illustri, si giunge a Tommaso III, l’ultimo dei Sanseverino. Segue l’a-nalisi di personaggi e fatti storici come Donato Cosimato, Ovidio Serino, S. Alfonso, la visita del Duce, la dolorosa esperienza della seconda guerra mondiale, l’eruzione del Vesuvio del ’44, l’alluvione e il nubifragio del 1954, l’arrivo di personaggi come Michael Bongiorno e Giuliano Gerbi, per giungere alla descrizione fisica del territorio e al disastroso terremoto del 23 novembre del 1980. Si tratta di un’analisi storica, politica, sociale e culturale fatta attraverso un linguaggio piano e lineare, ma soprattutto colmo di un afflato interiore. L’espressione manifesta la profondità di pensiero del suo autore, sia nel ricordo della vicende direttamente vissute che in quelle narrate, attraverso il tentativo di salvare il passato, di salvare quella memoria storica che scaturisce dall’affezione sviscerata verso il proprio paese. «Mi piace proprio di frugare tra vecchie carte polverose e ingiallite dal tempo, dove hai l’illusione di ritrovarti. È vero che si tratta comunque di un’illusione che forse dona più tristezza che gioia, ma certamente aiuta ad allungare la vita» scrive Carmine Manzi.

Nella seconda parte del volume l’autore prende in esame la storia religiosa di Mercato S. Si parte da un’esposizione appassionata di uno dei più grandi santi del Settecento, Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, che diede un forte input al rinnovamento religioso del napoletano, seguono il beato Gennaro Maria Sarnelli, padre Modesto Russo, padre Paolo Rosati, padre Gabriele Cuomo, don Ottavio Caputo, don Salvatore Guadagno, don Antonio Sorrentino.

Nella terza parte viene invece presa in esame la storia culturale di Mercato S. attraverso personaggi illustri come E. A. Mario, il filosofo Antimo Negri, Michele Prisco, alcune figure di educatori, ma soprattutto evidenziando l’impegno culturale dell’Accademia di Paestum e dell’Eremo italico, un cenacolo d’arte e di poesia, e la rivista “Fiorisce un cenacolo” fondata da C. Manzi. «Eremo italico, perché il silenzio è uguale ad Eremo, è segno di  pace e di solitudine; italico sta poi a definire gli ideali d’amore e di patria che vagheggiano nel piccolo fanciullo che un giorno, forse per caso, o volutamente, o per divinazione, diede alla sua casa natale questo nome che poi doveva portare lontano nel mondo l’eco dei canti e la voce degli artisti e dei poeti». In questo volume il Manzi ha voluto con la sua passionalità interiore ricostruire un affresco di vita democratica e civile che abbraccia l’intera storia di Mercato Sanseverino, ma soprattutto degli ultimi sessant’anni. Il libro, pur nella sua corposità, è agile e snello, si fa leggere con piacere e questo fa grande onore al suo autore.