Gli ultimi studi e ricerche archeologiche del dott. Antonino
Portaro (poeta e storico di Malvagna in provincia di Messina) per
conto dell’Università agli studi “La Sapienza” di Roma, si sono
conclusi con due pubblicazioni di pregevole interesse
storico-culturale. Il primo di questi studi riguarda la basilica
costantiniana di Sant’Agnese fuori le mura a Roma e propone nuove
osservazioni e interessanti ipotesi; l’altro interessa la statua
dell’Hermes, restaurata come Perseo con testa non pertinente e
situata nei Musei vaticani presso la Galleria delle statue del museo
Pio-Clementino.
Per quanto concerne la basilica costantiniana di Sant’Agnese
fuori le mura, costruita nel IV secolo d.C. da Costanza, figlia
dell’Imperatore Costantino e scoperta nel 1946 dal grande archeologo
tedesco Deichmann, la ricerca dello studioso malvagnese si è
soffermata sulla piccola costruzione nella zona presbiteriale
dell’antica basilica, emersa negli scavi del 1955 dell’architetto
Raffaele Perrotti. Alle varie ipotesi avanzate in passato dagli
archeologi, interpretando la costruzione come ambiente cultuale
“Martyrion” (del Perrotti) o come un sacello a protezione della
“mensa martyris” (del Krautheimer), si aggiunge quella del prof.
Antonino Portaro, molto apprezzata dall’Istituto di Archeologia
cristiana dell’Uni-versità “La Sapienza” di Roma. Lo studioso
ha concluso il suo lavoro proponendo in modo molto convincente che la
piccola costruzione nella zona presbiteriale possa riferirsi ad un
sepolcro privilegiato, precisamente la sepoltura provvisoria di
Costanza, la fondatrice della basilica cimiteriale di Sant’Agnese.
Il Portaro basa tale ipotesi sulle seguenti considerazioni: Costanza,
convertitasi al cristiane-simo nel 335 d.C. si era sposata con
Annibaliano, re del Ponto e della Cappadocia, ucciso nel 337 d.C.
Ritornata a Roma sposò in seconde nozze Cesare Gallo. Ritornata in
Bitinia, vi morì nel 354, mentre si accingeva a ritornare a Roma,
dove venne riportata la sua salma. Considerato che il Mausoleo,
progettato da Costanza mentre era in vita, non era ancora terminato
nel 354, in quanto aggiunto alla basilica, secondo Raffaele Perrotti,
fra il 355 e il 361 d.C., possiamo supporre una sepoltura provvisoria
all’interno della basilica circiforme costantiniana, corrispondente
appunto alla piccola costruzione nella zona presbiteriale: mentre il
corpo di Costanza venne traslato all’interno del Mausoleo annesso
dopo il 355 d.C. Tale conclusione può essere suffragata anche, per
analogia, da quanto è stato evidenziato dall’archeologo V. Fiocchi
Nicolai in relazione alla scoperta del grande sepolcro 82 nella nuova
basilica circiforme della via Ardeatina, che di seguito viene
integralmente riportato: «La scoperta del sepolcro 82 al centro e sul
fondo dell’esedra pone inoltre il problema della possibile presenza,
nella nostra basilica, di una tomba privilegiata (non si esclude del
fondatore) nello spazio stesso della costruzione, contrariamente a
quanto nelle altre chiese del tipo, ove, come si sa, i sepolcri dei
fondatori o di personaggi ad essi collegati occupano i grandi mausolei
annessi all’edificio». (Cfr. V. Fiocchi Nicolai: La
nuova basilica circiforme della via Ardeatina, - pag. 126). Dalla
cronologia sopradescritta, ritengo possa essere sostenuta l’ipotesi
che all’interno della basilica costantiniana fu costruita una tomba
privilegiata riguardante la temporanea sepoltura di Costantina, in
considerazione che la morte e il trasferiemnto a Roma della sua salma
avvenne nel 354 ed il mausoleo ultimato dopo il 355.
Per quanto riguarda, invece, la statua dell’Hermes-Perseo dei
Musei Vaticani, gli studi e le ricerche del Portaro presso la
Biblioteca apostolica del Vaticano e l’archivio di Stato di Roma
hanno apportato un notevole contributo sia nelle vicende
collezionistiche, con l’aggiunta di nuovi tasselli mancanti
riguardanti l’Ecc.ma Casa Mattei di Roma, sia nella schedatura dei
restauri con lo scultore Gaspare Sibilla ed inoltre, con l’esatta
individuazione del luogo di ritrovamento nella statua nel 1773, nelle
fondamenta dell’ex casa Cioccolani di Civitavecchia corrispondente
oggi al Palazzo Alibrandi-Valentini di via del Plebiscito.