“Sinfonia
dell’anima” è la poesia di Vanda Santogrossi Casilio; sinfonia di
moti e sentimenti dai molteplici suoni che la Poetessa aquilana ha
trasposto in bellissime poesie raccolte nel suo nuovo libro che porta,
appunto, il titolo rispondente alle varie sensazioni che si provano nel
leggerlo. La Poetessa ha fatto “ripercorrere il passato” che, in verità,
non è molto dissimile dal suo; avendo anche noi vissuto, goduto,
sofferto, amato lo stesso mondo, lo stesso tempo, le stesse avventure ed
esperienze esistenziali. Perciò per noi è tutto meravigliosamente chiaro
e conscio il dettato poetico della Santogrossi; è tutto un ritornare alla
memoria, alla nostalgia di un mondo che ci è rimasto dentro, come di
favola vissuta ai limiti di un tempo che non c’è più ma che si è
interiorizzato con tutta la forza e l’amore con cui l’abbiamo fatto
nostro e mai dimenticato. Già, perché quel cielo che “torna a
sorridere” si è schiuso anche per noi sotto “un sole caldo”; e
“tempi belli”, noi
bambini, li abbiamo trascorsi ugualmente nella piazzetta del proprio paese
o città; anche noi abbiamo fatto con giovanile foga la nostra “corsa in
bicicletta” e sognato di tagliare per primi il desiderato
“traguardo... a cui il pensier matura”. “Alla bocca del forno”
anche noi ci siamo infiammate le gote e poi, nei giorni freddi
dell’inverno, scaldati alla “preziosa carbonella” che la mamma aveva
gelosamente e ingegnosamente conservata dopo averla tolta al forno, dove
s’era cotto il fragrante pane di grano da lei amorosamente preparato;
anche noi abbiamo tratto insegnamento dal laborioso lavoro delle formiche
“in fila ad una ad una”; anche noi abbiamo molto “rimpianto”
quello che dovevamo e non abbiamo potuto e saputo fare, né con le
“promesse” né con il “dare e donare”. Sicché è
indiscutibilmente vero quello che dice la Poetessa, che nella vita «è
giusto piegarsi / per fare del bene, / è bello chinarsi / per lenire le
pene». Perché poi è amaramente inutile “se dentro ti guardi” e ti
scorgi essere su questa terra «solo / nell’uragano / di veri tormenti /
dei tuoi sentimenti». Allora è bello rifugiarsi in Dio e apprezzare
“qual grande dono è la vita!”. E capire che «esistere vuol dire che
t’ha creato Dio, / ti ha dato la speranza / la fiducia... È bello
vivere nel grande mondo!». Ricordare, rimeditare, rivedersi dentro come
creatura di Dio è necessario per rivalutare e confrontare i valori
esistenziali di ieri con quelli di oggi, sempre, purtroppo, contrastati,
alterati e, perché no, sovver-titi dai mutamenti storici e culturali del
progresso. Per questo la poetessa aquilana, con intento e fine beneaugurali, nell’attesa del Duemila, esclama dal profondo del cuore: «ma or che al ‘fondo’ siamo, / vogliamo risalire / e tu, secolo nuovo / ci devi favorire!». È necessario che la speranza, anzi, la convinzione in un domani migliore si rafforzi nell’uomo; il quale deve “tornare in se stesso”, se vuole guarire dalle sofferenze e i mali che si è procurato col maltrattare se stesso e la natura negli ultimi tempi. Ogni componimento poetico della nuova silloge della Santogrossi è una emozionante rivelazione sulla misteriosa e pur semplice vita della natura umana e terrena; è una medita-zione serena su qualsiasi fenomeno del Creato e delle sue creature, sui sentimenti e le sensazioni che l’uomo prova come essere pensante e discente nel suo microtempo e microspazio esistenziale. Il significato e l’importanza della poesia di Vanda Santogrossi sta nella capacità di saperci rivelare con straordinaria semplicità stilistico-espressiva i valori della vita, soprattutto di una volta. Nelle genuine azioni della operosità di ogni essere vivente secondo le norme dettate dall’essere divino e dalle leggi della natura. La Poetessa aquilana ci detta questo suo insegnamento poetico in una forma e chiarezza espressiva che debilita ogni confronto con la cosiddetta poesia “grande” e “insuperabile”. La sua poesia è singolare e inconfondibile, perché depositaria di certi valori perduti e irripetibili per tutti noi e, soprattutto, per i giovani di oggi. Non si può rimanere insensibili e indifferenti di fronte alla lettura e all’armonia poetica di una “sinfonia” di sentimenti, che ritemprano gioiosamente qualsiasi anima umana, e non solo poetica; che danno valore all’esistenza tutta indirizzata alla conquista della pace interiore. Brandisio Andolfi |