- Lettera d’amore
- di Rolando Tani
-
- Cosa potria dirti
- se confusa è la mente
- dell’incontenibil
baraonda
- di passionali pensier
- e la man trema
all’eco
- dei fremiti del cor?
-
La penna rifugge l’orrore
- di non averti vicina
- e s’agita fra le
dita
- come redini che tentan
la fuga
- nell’intender di
farmi da guida
- per raggiungere te.
-
Dei tristi precisi e decisi
- affioran sul candido
foglio
- traccianti il volto
tuo dolce:
- quel volto che inciso
- nell’anima ho già.
-
È notte, primaverile e serena,
- vedo i tuoi baci
stornar fra le stelle
- che la luna benevola
smista su me,
- con la complicità
d’un aer lieve
- che mi sfiora le carni
- con frequenti e
carezzevoli transiti.
-
Or che lo spirito è maturo
- e saturo
nell’abbandono
- all’onirico
amplesso,
- solerte
la penna si muove, e va.
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