Messaggi cifrati.
L'archeoastronoma ed egittologa Jane B. Sellers
dell'Istituto Orientale dell'Università di Chicago ha evidenziato in
The Death of Gods in Ancient Egypt come nel
Mito di Osiride, risalente ad almeno il 1450 a.C. (Testi delle Piramidi)
siano contenuti tutti i numeri necessari
per il calcolo della
precessione, con un grado di precisione superiore a quello
ottenuto da Ipparco nel I° sec. a.C.. Il valore ottenuto con i "numeri
di Osiride" è infatti di 25.920 anni per la realizzazione di
un ciclo completo, che è più prossimo a 25.776 (stime
attuali) del valore di 28.800 trovato da Ipparco oltre milletrecento
anni dopo.
Il tempo necessario al Sole equinoziale per compiere uno
spostamento di due costellazioni è di 4.320 anni circa,
sorprendentemente nel Mito Norreno (Vichinghi) troviamo
432.000 guerrieri che escono dal Walhalla. Di certe tradizioni
cinesi riguardanti un cataclisma universale si disse - sempre
secondo la Sellers - che fossero scritte in un grande testo di
4.320 volumi; lo storico Berosso (terzo sec. a.C.) attribuì un
regno di 432.000 anni ai re Sumeri che precedettero il
diluvio e fissò il tempo totale tra la creazione e la distruzione finale
del mondo in 2.160.000 anni (2.160 anni è il passaggio in
una costellazione). Nel calendario Maya
compaiono
continuamente unità di misura basate sui numeri 72, 2160,
2.160.000. Nel Rigveda, il più antico dei testi vedici ci sono
esattamente
432.000 sillabe. Il perimetro e l'altezza della
Grande Piramide sono esattamente in scala 1:43.200 con la
circonferenza e il raggio della Terra. Infiniti sono poi riferimenti al
numero 72 (lo spostamento di un grado) ad esempio lo si trova
nella cabala (72 angeli e 72 nomi di Dio), la Cina ha 72
venerabili, ecc.
Il fenomeno della Precessione
è descritto fisicamente in
molti antichissimi Miti, nella già citata opera
Il Mulino di Amleto si evidenzia un codice antichissimo
che, secondo gli autori, dovrebbe risalire ad almeno 8.000 anni fa, ossia in piena
preistoria, dato che la storia dell'Egitto a noi nota non va oltre
il 3.150 a.C.. Molti di questi Miti descrivono il fenomeno
della precessione come un vortice, o come un "mulino" che
periodicamente viene scardinato e ricostruito per dare il via ad
una nuova Era. Ad esempio nella mitologia Maya
si narrava che il mondo fu sorretto per lungo tempo da
4 Bacab, quattro fratelli che Dio pose ai quattro angoli affinché i cieli non
cadessero. Quando questi Bacab fuggirono il mondo fu distrutto
e ricreato con un nuovo cielo. Secondo Santilana e Dechend
i sacerdoti-astronomi-matematici dei Maya non erano tanto
ingenui da intendere la terra piatta con quattro angoli, ma
usavano quell'allegoria per far intendere (divulgare diremmo
oggi) e ricordare facilmente l'importantissimo fenomeno della
precessione, anche quando la loro scienza fosse scomparsa
con loro. I popoli scandinavi parlano di un "mulino
cosmico" che macinava oro, pace e abbondanza a cui furono
aggiogate dall'avido Amlodhi (o Amleth, da cui il titolo del libro
citato) due gigantesse (Fenja e Menja) che con forza sovrumana
erano costrette a farlo girare, fino a quando, riottose e
infuriate per essere state trattate da schiave, lo fecero girare tanto
vorticosamente da demolire i suoi grandi pilastri fasciati di
ferro. Il mulino fu poi rubato da un re del mare, che gli fece
macinare sale e infine il tutto finì in vortice marino. E il ciclo
potè ricominciare. In un'altra versione si narra che Amleto
avesse 9 fanciulle per far girare la macina, nove infatti è la
rinascita di un ciclo su un piano superiore (mentre 8 lo è sul
piano terreno).
Per ragione di spazio non posso qui riportare gli altri
numerosi esempi di vortici e mulini, che secondo i due autori
citati, non sono altro che un linguaggio figurato
inviato da una saggezza antica, forse dagli stessi "Dei" secondo Graham
Hancock [Le impronte degli Dei - Ed. Corbaccio], e
insegnato agli uomini agli inizi dei tempi affinché giungesse fino ai
nostri giorni per essere decifrato.
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