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gli articoli del quotidiano di lunedi 04.12.00
Ancona:
Protagonisti, attorno alle 14, si sono improvvisati davanti al parcheggio dello stadio un
gruppetto di ultras dell'Ancona e alcuni sostenitori della Ternana che erano arrivati al
seguito della squadra in pullman. Una manciata di tifosi biancorossi, che evidentemente
seguiva i pullman dei sostenitori rossoverdi già da qualche minuto, ha atteso che uno dei
bus del torpedone transitasse davanti al parcheggio dello stadio. Poi hanno lanciato sassi
all'indirizzo dei tifosi. Una pietra ha sfondato una vetrata del pullman ed ha colpito al
volto un tifoso di Terni. Il mezzo si è fermato. Gli occupanti, inferociti, sono scesi
alla spicciolata e si sono scagliati contro i tifosi dell'Ancona. C'è stato un parapiglia
generale: il fuggi fuggi e la sassaiola hanno preso il sopravvento sul clima festoso del
pre-partita. Le due tifoserie sono venute a contatto solo per alcuni secondi proprio nel
piazzale del «Conero». Un agente della squadra mobile di Terni è rimasto ferito ad un
braccio da una sassata volata non si sa da quale direzione. Un tifoso dell'Ancona è stato
aggredito da alcuni ultras della Ternana: è stato preso a calci e pugni ed ha riportato
contusioni alle gambe. E' scattato l'allarme. Polizia e carabinieri sono riusciti a sedare
i tumulti, dividendo i tifosi. Il sostenitore dorico si è fatto refertare all'ospedale
Umberto I. L'ultras della Ternana ha riportato ferite guaribili in una ventina di giorni.
Durante la partita i tifosi rossoverdi si sono esibiti in lanci di vere «bombe» che
hanno avuto l'effetto di stordire il portiere dorico Storari. Il finale della giornata di
paura è stato scritto dopo la gara. Una cinquantina di ultras dorici hanno atteso il
passaggio dei sostenitori umbri facendoli oggetto di lanci di bottiglie che non hanno
provocato danni. Poi gli ultras, bardati fino al volto per non farsi riconoscere, sono
riusciti a fuggire.
Jesi: Disordini
e grave tensione hanno accompagnato il dopo partita di Jesina-Sambenedettese, derby al
vertice della classifica di serie D. L' imponente cordone predisposto dalla forze di
polizia con centinaia di unità, ha retto a fatica l' onda d' urto dei 2000 tifosi
rossoblù in trasferta a Jesi e la rabbia di alcuni supporter di casa sconfitti che all'
uscita dello stadio hanno preso di mira un' auto targata Ascoli Piceno posteggiata proprio
all'uscita della curva degli ultras di casa.
Lì è scattato un tentativo di agguato ai proprietari, probabili tifosi al seguito della
Samb, e non è bastato l' intervento pacificatore del sindaco Marco Polita (con un passato
da calciatore nelle giovanili dell' Inter) a sedare gli umori degli jesini, resi ancora
più bollenti dalla sconfitta casalinga. Si calcola ora il bilancio dei disordini: alcuni
veicoli e un portone danneggiati nella zona antistante lo stadio e la tentata aggressione
tra gruppi di tifosi, prontamente separati dall' intervento di carabinieri e polizia.
Proprio per il timore di disordini e danneggiamenti, l' azienda di trasporti pubblici si
era rifiutata di prendere a bordo dei propri automezzi i tifosi della Samb, costringendoli
a recarsi a piedi allo stadio dalla stazione e viceversa. Anche durante la partita
l'atmosfera era stata abbastanza tesa con lancio di petardi ed oggetti. Uno di questi
aveva colpito il portiere ospite e la partita era stata sospesa per alcuni minuti per
soccorrere il numero uno della Samb.
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