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Tutti gli articoli del quotidiano di giovedi 18 gennaio
Ieri pomeriggio sarebbe dovuto andare a Perugia per una prima visita di controllo dal prof Cerulli. Ma non c'era nessuna fretta, per cui l'appuntamento è stato rinviato. C'è molto ottimismo. Alessandro Corallo, il giovane centravanti dell'Ancona che proprio due mesi fa è finito «fuori gioco» per un grave incidente ad un ginocchio, ha già una certezza: «Il peggio è passato. Mi sento bene ed ho voglia di ripartire. Gli ultimi giorni mi hanno fatto capire che potrei tornare prima, molto prima di quanto previsto». Sono parole buttate a raffica ma con cognizione di causa da parte di un giocatore che ha combattuto in silenzio per non cadere nella trappola della crisi psicologica. «E' stato un brutto infortunio, lo ricordate. Stavo giocando un buon calcio _ continua Corallo _ e lo stop per il grave incidente al ginocchio avrebbe potuto crearmi altri problemi, oltre a quelli fisici. Invece ho accettato l'imprevisto 'sposando' subito la delicata situazione pur ricriminando spesso e volentieri sul destino beffardo che mi aveva tolto dal campo». «Sono stati periodi difficili _ è ancora Coralloe che parla – ma sono state anche fortunato ad avere vicino gente preparata e, desiderosa quanto me di accelerare i tempi di recupero. Un nome su tutti: il fisioterapista 'Sasà'. E' stato bravissimo, aiutandomi concretamente e consigliandomi per tutto ciò che c'era da fare nel periodo in cui sarei stato lontano da Ancona. Come gli ultimi venti giorni passati a casa mia, a Lecce. Ed eccomi qui, pimpante. O quasi». Sorride anche il dott. Minciotti: «Siamo decisamente rispettando i tempi di recupero. Tutto procede secondo il programma di riabilitazione studiato».

di Renato Palladino