|
|
Tutti
gli articoli del quotidiano di domenica 14 gennaio 2001
ANCONA E' il momento di Paolo Guastalvino. Dopo tanta attesa, il giovane
difensore dorico torna in campo anche «aiutato» dalla squalifica di Doudou, ma lo fa con
il preciso intento di salutare la panchina per sempre. «Non nascondo che sono abbastanza
teso, la tensione è dovuta appunto al fatto di essere fuori dal giro dei titolari da un
pezzo. Non mi era mai capitata una situazione del genere, non avevo mai fatto tanta
panchina. Non gioco dalla gara di Verona contro il Chievo, una vita. Da Pescara in poi,
per me non c'è più stato posto. Nelle prime partite di campionato credo di essermela
cavata bene, poi ho sbagliato la partita con la Pistoiese, che per fortuna abbiamo vinto.
A Verona non penso di aver giocato male, ma in seguito è andata come è andata. Ora devo
dimostrare di essere forte. Di essere forte in campo, con maggiore decisione, convinzione
e grinta, e forte anche caratterialmente. Non nascondo di aver passato un periodo brutto,
ma sull'altro piatto della bilancia c'è un bellissimo rapporto con il gruppo,
l'allenatore e la società. Quindi sta a me».
Guastalvino vuole mettere in stato di all'erta i suoi compagni. «Conosco Maccaroni per
averci giocato in Under 21. E' molto pericoloso, un ragazzo bravo dentro e fuori dal campo
che sa tenere la palla e ha un tiro poderoso. Dalle mie parti orbiterà maggiormente Di
Natale, ma i due si scambiano il posto spesso e volentieri. Ai tifosi dorici chiedo come
al solito di starci vicino, abbiamo bisogno del loro aiuto, e stavolta specialmente il
sottoscritto, che vuole riconquistare il posto definitivamente».
di Renato Palladino |