Rottami d'Islanda

Gli islandesi viaggiano al volante di vetture che solo in rarissimi casi dimostrano più di due/tre anni. Questo è comprensibile, dato che le esigenze di affidabilità dell'automobilista artico sono, per usare un eufemismo, piuttosto stringenti, specie nella stagione invernale.

Anche a quanti (come me) non possono dirsi veri intenditori od appassionati di motori, ma comunque apprezzano una bella vettura, stringe però un poco il cuore nel vedere le automobili abbandonate senza targa né pneumatici sul ciglio delle strade dell'isola. E non solo per motivi ambientali. In una sola giornata ho notato: una recente BMW 328i, una Corvette nera che non aveva più di sette/otto anni, ed un bel Maggiolone. Tutte in condizioni di carrozzeria assolutamente accettabili, il Maggiolone direi addirittura ottime, non fosse per un discutibile color zabajone. Non ho idea di quali guai meccanici avessero, naturalmente, ma escludo che da noi sarebbero state abbandonate, a costo di rifare il motore da cima in fondo.

Uno dei motivi che mi fa amare Londra è la gran quantità di belle automobili che si vedono. Per belle automobili non intendo vetture potenti o costose (od almeno: non necessariamente) ma esemplari ben conservati di quei modelli che hanno fatto la storia delle quattro ruote. Mini degli anni Sessanta in perfetto ordine, Maggiolini e Citroen 2CV in gran spolvero, ma anche, per esempio, la piccola Fiat X1/9 carrozzata da Bertone (cui hanno dedicato siti anche appassionati australiani e statunitensi), senz'ombra di dubbio la più bella vettura uscita dalla casa torinese negli anni Settanta. A Londra ne ho visto circolare tre esemplari in condizioni magnifiche (specie una rossa ed una nera) nel giro di qualche giorno; non per nulla c'è anche un apposito club, con tanto di rivista intitolata "Icsunonove!", ed il cui sito possiede persino la rubrica "la X1/9 del mese" (no, niente conigliette, solo Fiat).

Bene: l'Islanda è esattamente l'opposto. Arrugginiscono le Corvette mentre circolano allegramente intere flotte di Skoda Felicia (con tutto il dovuto rispetto, naturalmente, per il solido prodotto del gruppo Volkswagen; il fascino, però, è un'altra cosa).

ugo bechini
 

torna alla pagina sul viaggio in Islanda

torna alla homepage