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Mantova Capitale
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Nessuna altra città padana (eccettuata forse Venezia) vide una crescita e uno sviluppo artistico e culturale pari a quello della piccola capitale dei Gonzaga. Permeati da quello spirito umanistico che dall’inizio del XV secolo investì la corte gonzaghesca, anche grazie alla scuola di Vittorino da Feltre, i signori della città dimostrarono ben presto di possedere un gusto per la bellezza e l’ostentazione, che si tradurrà in una tradizione di mecenatismo con ben pochi eguali in Italia, sia per la ricchezza delle testimonianze rimaste, sia per la durata della tradizione stessa. Mantova ci pare perciò come un grande scrigno nel quale si possono trovare tesori preziosi, perpetua testimonianza dell’ascesa e del potere dì una delle più grandi famiglie d’Italia. Simbolo e summa di questo percorso attraverso la storia dei signori di Mantova, è il Palazzo Ducale, edificio in forma di città che raccoglie in sé tutti gli stili e le espressioni artistiche che si susseguirono nei secoli in cui la dinastia rimase al potere. Altri fulgidi esempi dell’architettura umanistica sono Sant’Andrea e San Sebastiano progettati da L.B. Alberti, mentre il manierismo trova la sua più alta espressione nel sontuoso Palazzo Te dì Giulio Romano. Quest’opera di instancabile arricchimento compiuta dai Gonzaga, in quella che fu l’età dell’oro di Mantova, si fermò bruscamente con le tristi vicende dei primi anni del ‘600, ma non prima dì aver trasformato il piccolo centro della bassa padana in una delle più splendide capitali del Rinascimento.