LA PARLATA ASĖNA

 

 

Una originalissima iniziativa del Circolo culturale Menocchio di Montereale Valcellina, partendo da una storiella scritta da Max Bolliger e illustrata da Štepàn Zavrel, ha messo a confronto le varianti di lingua friulana asìna (di Clauzetto e di Vito d'Asio), con altre sette lingue, tra cui il ladino e il sardo. Pubblichiamo l'introduzione di Piera Rizzolatti e le strofe conclusive della fiaba.

 

 

C'erano una volta, proprio come nella fiaba, due paesi aggrappati alle falde della stessa montagna, due paesi sempre in guerra tra loro: Vito e Clauzetto. Litigavano gli uomini di chiesa per il diritto di celebrare i matrimoni; litigavano i grandi e i piccoli, gli uomini e le donne: i ragazzi che osavano incautamente presentarsi nell'altro paese o attraversarlo, accolti con una fitta sassaiola, le donne venute a marito guardate con sospetto e diffidenza, gli uomini costretti ad emancipare le mogli col pagamento della "stengje", il pedaggio per il transito dall'uno all'altro paese. Al contrario della fiaba, invece, in tempi ancor più remoti c'era pace tra la gente delle due comunità: Vito e Clauzetto costituivano infatti un "popolo" solo, nel grembo della Pieve di S. Martino d 'Asio. L 'appartenenza alla matrice comune, poi interrotta e lacerata dalle vicende della storia, che hanno contrapposto tra loro uomini e paesi, è ancora oggi sancita da una sostanziale unità dialettale che individua o caratterizza le parlate di Clauzetto e di Vito d'Asio. La Pieve costituiva nell'alto medioevo un punto di orientamento non solo spirituale di una comunità, era il centro focale di tutta I'esperienza della plebe. !l popolo conveniva alla Pieve nelle occasioni dell'anno liturgico e nei momenti salienti della vita umana: così la Pieve' di S. Martino era luogo privilegiato di socializzazione e di scambio, di incontro, di deposito della memoria anche linguistica della comunità. Questo spiega come ancor oggi, a distanza di secoli, dopo che molta acqua è passata sotto i ponti del Cosa e dell'Arzino, il fondo dialettale comune a Vito e a Clauzetto affiora sotto le incrostazioni successive, che non hanno ugualmente snaturato la fisionomia del friulano "asìno", varietà tra le più caratteristiche dell'intero Friuli.

Piera RizzoIatti

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