OLTREFOCE

 

 

La profonda forra del torrente Fùas, nota anche come "Gran Foce", divide le borgate di Oltrefoce da quelle accoccolate lungo i versanti del Jua Marin. L'immagine di base, tratta dal volume "ÂS Int e Cjere", è stata realizzata dalla cima del monte Cuar che, dai tetti di Fruinz, appare come si può vedere nel riquadro rosso.

 

 

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Questa parte della Valle, a ridosso del monte Pala, è con ogni probabilità la prima ad essere stata abitata stabilmente dalle popolazioni provenienti dai centri abitati di Anduins, Vito d'Asio, Clauzetto.
Iniziò ad avere interessi in comune con Pielungo solo dalla fine del secolo scorso, in seguito alla erezione di quest'ultimo a parrocchia, dopo lo smembramento della Pieve di San Martino d'Asio.
Basti dire che la realizzazione di infrastrutture stradali, adeguate al normale accesso automobilistico a questi paesi, è alquanto recente e a tutt'oggi non si può certo definirle del tutto adeguate, benché questo possa rendere queste contrade, particolarmente alettanti per gli amanti della natura più selvaggia.
Borghi e borgate come Ringans, Battaias, Battain, Sacoças, Fruinz, Paveon e Fratta (Sorcin più Rossitz), sono state caratterizzate in passato da una elevata presenza in termini di abitanti.
Parimenti è stata anche l'area che dal dopoguerra ha conosciuto il maggior esodo, incentivato soprattutto dall'isolamento in cui era venuta a trovarsi, fin dall'inaugurazione della strada Regina Margherita, nel 1890. L'evento, fondamentale per aprire al mondo esterno tutta la Val d'Arzino, aveva però reso inutilizzati le mulattiere e gli articolati sentieri che fino a quel momento erano serviti per giungere a Vito d'Asio, Anduins e Clauzetto, passando proprio attraverso questi territori.
Rappresentativo è il caso di Fruinz, un centro abitato di cui si ha traccia in documenti ufficiali, fin dal lontano 1488 e ritenuto uno dei principali centri abitati di tutta la valle, fin verso la seconda guerra mondiale. Dopo di ché è rapidamente caduto in declino, perdendo quasi tutti i suoi abitanti, nonostante che negli anni '60 fosse stato finalmente raggiunto da una strada che ne permetteva un adeguato collegamento automobilistico, con il resto della Valle.