La tradizione popolare della Valle, è ricca di racconti, fiabe e
ricordi, che hanno per soggetto storie di streghe e fate, chiamate
"Aganas", leggendarie abitanti delle numerose grotte, anfratti e
forre, presenti in zona. Le più conosciute e suggestive, sono indubbiamente
quelle denominate "Cjasa de las Aganas", vicino al rio Barquiat, a
nord delle fonti solforose.
Interno della "Cjasa de las
Aganas", tratto dalla guida "Alla scoperta della natura di casa
nostra".
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Informazioni turistiche
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La Val d'Arzino offre
interessanti mete per l'attività speleologica sotterranea. La grotta più nota
nella zona, ma anche la più misteriosa, raggiungibile attraverso la strada
che dall'abitato di Vito d'Asio si inerpica verso "La Mònt di Vît",
è la "Cjasa de las Aganas" o "Forno della Pagana", della
quale sono percorribili, superando sette piccoli laghetti, circa trecento
metri di basse gallerie.
Quello che vi sia oltre lo scuro lago che preclude l'avanzata, lo si è
appurato in occasione di una esplorazione subacquea di alcuni anni orsono
che, superato un lungo sifone, ha rilevato circa duecento metri di gallerie,
segnalando la presenza di una colonia di pipistrelli, di ignota provenienza.
Accanto a questa, che risulta essere la più famosa, sono da segnalare anche
numerose altre grotte e cavità: ne sono state censite oltre trenta.
Ad esempio la "Grotta delle Eccentriche", in località Masarach,
caratterizzata da uno sviluppo di 250 metri; l'inghiottitoio dei Tinei, una
borgata dei Cedolins, pressoché verticale, che raggiunge una profondità di
120 metri; l'inghiottitoio dei Juris, con un meandro di 300 metri, situato a
90 metri di profondità.
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