"Sono la Fontana dei Ross e ti scrivo...". Così iniziava la struggente lettera che nella primavera del '98 ha raggiunto quanti, a vario titolo, avevano qualche legame con i Cedolins, la vasta zona di Pielungo che raggruppa le numerose borgate accoccolate sul versante sud-est del Jùa Marin.
Ha preso così avvio una operazione che ha portato a nuova vita una delle più caratteristiche fontane della valle, attorno alla quale, nell'ultimo secolo, ha ruotato la vita di numerose famiglie che di cognome fanno "Cedolin, Ceconi, Guerra", insediate tra quei ruscelli, quei prati, quei boschi.
Non va inoltre dimenticato che la fontana dei Ross aveva anche una figlia  oramai scomparsa, "la pocia de La Val ", direttamente collegata con una sorta di cordone ombelicale, un tubo in ferro "croce e delizia" di Fulvio Ceconi che per decenni ne ha curato l'efficienza, apportando continue riparazioni fatte con creta de "Las Livinas", pezzi di camera d'aria e fil di ferro.
Il mese di agosto '98 ha così visto coinvolta tutta la popolazione delle borgate dei Cedolins, in una iniziativa che ha salvato un pezzo delle proprie radici.