Benché sia a tutti noto che le calzature comunemente utilizzate fino ai primi  anni '70, in Friuli e in particolar modo nelle valli alpine, sono stati "i scarpets", divenendone un simbolo con valore pari a quello del "fogolar", oramai risulta  difficilissimo incontrare delle persone che mantengano tale tradizione.
Nella loro realizzazione risulta particolarmente faticosa la  realizzazione delle suole, ognuna delle quali prevede circa 1500-2000 nodi, fatti con un filo di spago che attraversa altrettante volte una superficie composta da centinaia di strati di panno bianco, ricavato da lenzuola dismesse.

"I scarpets" dell'immagine, risalgono ai primi anni '70 e sono ancora oggi regolarmente utilizzati dalla loro proprietaria. Per chi volesse cimentarsi nella realizzazione delle originali calzature in velluto nero, riportiamo degli stampi utilizzati circa 50 anni orsono in Val d'Arzino.
L'avvento di economiche scarpette orientali, che all'apparenza ricordano "i scarpets", ma che non vanno oltre una generica somiglianza, ha contribuito a rendere introvabile un accessorio d'abbigliamento che, unitamente a "las talmidas", erano le sole calzature utilizzate in Valle fino al primo dopoguerra.
Ci auguriamo che volenterose mani sappiano recuperare l'arte di realizzare un così importante pezzo delle nostre tradizioni.