“Per le Montagne Sacre e le Terre Ancestrali”

Proposta di un percorso di conoscenza del “sacro” nella natura attraverso l’impegno e la battaglia che la nostra associazione sta sviluppando da cinque anni, con gli Apache della Riserva “San Carlos” in Arizona (USA), in difesa di DZIL NCHAA SI AN (LA GRANDE MONTAGNA SEDUTA, in lingua Apache). Sulle mappe è Monte Graham, si trova nel sud dell’Arizona ed emerge maestosa e solitaria dal deserto di Sonora. Dalla base alla foresta boreale della sommità (3300 metri s.l.m.), si attraversano cinque fasce vegetazionali ed è come passare dal Messico al Canada. Ma il monte Graham è soprattutto la Montagna Sacra di tutte le tribù del popolo Apache.

La costruzione di alcuni telescopi in luoghi importantissimi per i nativi, con la profanazione dei principali luoghi di culto, ha portato ad un contenzioso politico-legale, che dura ormai da più di dieci anni e che si cercherà di tenere aperto fino ad un riconoscimento pubblico dei diritti naturali degli indiani. La nostra associazione, dopo l’incontro con una delegazione di Apache guidata da Ola Cassadore Davis al Parlamento Europeo nel 1995, ha sviluppato la lotta soprattutto sul terreno dello scambio umano e culturale. La domanda che ci siamo posti e che rappresenta la chiave della nostra ricerca è: “Cosa significa: Montagna Sacra?”. E’ una questione che ci riguarda molto da vicino perché noi siamo in Valcamonica ed operiamo in un luogo che ha restituito, finora, oltre 400.000 incisioni rupestri preistoriche; primo titolo per l’Italia ad essere stato inserito nella “Lista del Patrimonio Culturale Mondiale” dell’UNESCO e grande santuario alpino per 8.000 anni, dal mesolitico (fine della glaciazione Wuermiana ), fino alla conquista romana (16 A.C.).

Abbiamo coinvolto nella ricerca e nell’impegno, anche gli Amici della Natura del Nepal, i quali, guidati dal Professor Stanesvar Timislina, docente di Tantra all’Università di Sanscrito di Katmandu; hanno prodotto un documento sulle Montagne Sacre dell’Asia, a partire dal Monte Kailash nel Tibet occidentale. Avvertiamo un crescente interesse intorno al lavoro che stiamo realizzando, sia da parte di scuole ed università, sia da parte di istituzioni ed enti quali il Dipartimento di Valcamonica del Centro Camuno Studi Preistorici ed il Centro di Ecologia Alpina del Monte Bondone (Trento). L’aspetto più interessante del nostro lavoro sta nella ricerca della ricostruzione del passato come passaggio verso la comprensione dell’ordine primordiale, del momento, cioè, nel quale la simbiosi uomo-natura era praticamente perfetta (in letteratura si parla delle organizzazioni umane del Pleistocene come di “società primitive dell’abbondanza”). E’ lo stesso momento fondativo del pensiero e della ricerca intellettuale pura, come viene ampiamente mostrato dalle caverne dell’area franco-cantabrica e dai grandi santuari alpini dell’Olocene (come la Valcamonica), ma la comprensione “scientifica” della straordinaria mole di materiali a disposizione dei ricercatori  riesce a  restituire, forse, un’idea molto approssimativa della vita di uomini e donne che sono i nostri diretti antenati. Attraverso i canti, le preghiere ed i riti dei nativi tradizionalisti che hanno frequentato il nostro rifugio in questi anni, è stato possibile iniziare ad intravedere qualcosa oltre le pietre.

La comprensione e l’amicizia si sono consolidate, fra noi, anche per la scoperta fatta nella primavera del 1998 da amici della natura, in un riparo sotto-roccia poco distante dal nostro rifugio, di una incisione rupestre raffigurante un cacciatore danzante della media età del ferro (1° millennio A.C.). Questo luogo, molto affascinante e vicino al torrente Salarno, è riconosciuto come luogo sacro anche dai nostri amici Apache. Lì loro ci dicono di capire molte cose delle nostre montagne, ad esempio ci hanno detto che sono montagne femminili, mentre per noi è un’occasione davvero unica di coinvolgimento intellettuale ed emotivo. L’ambiente naturale nel quale è immerso Saviore dell’Adamello è particolarmente affascinante e ricco di valori naturalistici, anche l’orso bruno è tornato ed il volo dell’aquila reale (l’angelo più vicino a Manitù per i nativi nordamericani) riempie il cielo.

L’Associazione Amici della Natura di Saviore dell’Adamello, propone l’utilizzo delle proprie strutture (rifugio Brata, con trenta posti letto e casa alpina “la Parìs” con dieci posti letto), in autogestione, a gruppi organizzati che desiderano trascorrere qualche giorno di vacanza nel parco dell’Adamello cercando un rapporto profondo con le forze vive della montagna.

La proposta è rivolta soprattutto alle scuole e alle associazioni che si occupano del disagio giovanile.

Il rifugio Brata è attrezzato per tutte le stagioni, il riscaldamento è esclusivamente a legna e la luce è data da un pannello fotovoltaico che immagazzina la luce solare. E’ raggiungibile solo a piedi, situato alla periferia di Saviore dell’Adamello dove ancora si possono incontrare allevatori di capre, degustare i loro prodotti tipici e imparare le tecniche tradizionali della  mungitura e della preparazione dei formaggi.

Dopo oltre dieci anni di attività del nostro rifugio consideriamo l’esperienza della convivenza e dell’autogestione estremamente educativa e formativa soprattutto per i giovani e per i bambini.

Il programma dei soggiorni va adattato alle stagioni e concordato con i singoli gruppi, può prevedere escursioni oltre i duemila metri con poche ore di cammino, escursioni a bassa quota alla ricerca dei luoghi sacri, escursioni guidate nel Parco delle incisioni rupestri, soggiorni stabili nel rifugio per studio e ricerca, immersione nella natura vivente.

In caso di necessità è possibile concordare anche la mezza pensione, ma sempre nello spirito di collaborazione alle pulizie della casa.

Saviore dell’Adamello è raggiungibile in autobus, dista circa venti chilometri dal Parco nazionale delle incisioni rupestri di Capodiponte ed è l’ultimo paese della  Valsaviore, situato ai piedi dell’Adamello, sul versante meridionale.

Le nostre tariffe: Lire 15000 per chi soggiorna una sola notte, Lire 13000  a notte per soggiorni superiori.

Un responsabile dell’Associazione si impegnerà a svolgere il programma precedentemente concordato. Il  ricorso alle guide alpine, alle guide del Parco delle incisioni rupestri, agli istruttori di parapendio etc., così come eventuali servizi di cucina, verranno definiti e quantificati a parte.

E’ indispensabile l’iscrizione all’associazione internazionale; la tessera permette l’utilizzo di tutte le case degli Amici della Natura nel mondo (circa 1200).

Costo della tessera Lire 20000 adulti, Lire 10000 giovani dai 14 ai 18 anni, Lire 7000 per i bambini (fino a