Saviore dell'Adamello, 10 ottobre 2000

Come “Amici della Natura” di Saviore dell’Adamello  siamo affiliati alla Naturfreunde Internationale di Vienna. Operiamo per lo sviluppo del turismo come immersione nella natura e come strumento per la sua difesa. Da tredici anni la nostra sezione, oltre a praticare l’incontro umano e l’amicizia, è impegnata nella valorizzazione di tutti gli elementi culturali e di cultura materiale presenti sul territorio della Val Saviore legati all’"economia identitaria".

L’abbandono della nostra montagna da parte delle forze giovani e vitali ci consegna oggi solo i relitti di quelle attività economiche che per secoli hanno permesso la sopravvivenza. Il futuro di coloro che si ostinano a vivere su una montagna autentica e selvaggia come la nostra, sta solo nella loro capacità di rispondere a fondamentali bisogni emergenti, oggi più che mai, dalla società industriale e post-industriale. Su due temi fondamentali poggia il cardine di qualsiasi prospettiva di progresso stabile e duraturo: la salute e la conoscenza, esse rappresentano la qualità contro la quantità e soprattutto la possibilità concreta dell’autodifesa di chi vive la montagna, contro un turismo che, troppo spesso, travolge e distrugge le comunità residenti.

Questo ci dice la nostra esperienza ed in questa direzione è andata tutta la nostra attività. Da qualche mese siamo impegnati nella ricostruzione della memoria storica di una fonte di acqua termale che a detta del sindaco dell’epoca, il signor Pietro Ferri, è stata scoperta trent’anni fa nel corso dei lavori di sbancamento per la costruzione della strada che dal villaggio sale verso la località “Plot Campana”. Il ricordo è ben vivo in molti cittadini, i quali ci hanno anche detto che vennero iniziati dei lavori di scavo, presto abbandonati per la necessità di impiegare i fondi a disposizione al completamento della strada. Sempre l’ex sindaco ci ha parlato di analisi effettuate da un laboratorio che confermavano le caratteristiche termali dell’acqua.

Com’è facilmente intuibile, la conferma della presenza di una sorgente termale a Saviore dell’Adamello rappresenterebbe un punto di partenza decisivo per qualsiasi prospettiva di sviluppo. In questa direzione stiamo cercando di orientare anche l’impegno del Comune, oltre che di alcuni cittadini, anche perché, al di là dell’esistenza o meno della sorgente che stiamo cercando, le potenzialità in campo termale dell’alta Val Saviore sono notevoli ed ancora completamente inesplorate. Il riferimento è alla fitotermoterapia, ai bagni di fieno e, più in generale, all’uso dei prati stabili e delle praterie in quota come terreno di prevenzione e cura delle malattie.

Abbiamo, da alcuni anni, un buon rapporto di collaborazione e conoscenza con il “Centro di Ecologia Alpina” di Trento e con La “Commissione per la Protezione delle Alpi”. Questi Enti sono particolarmente qualificati e, soprattutto in un campo delicato come quello del termalismo d’alta quota, un loro contributo può essere decisivo.

Italo Bigioli, presidente della sezione di Saviore dell’Adamello degli “Amici della Natura”.

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