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STORIA

Eretta dalla famiglia Sisti nel 1652 con la funzione di oratorio privato, la chiesa fu ampliata e restaurata nel 1931, assumendo l'aspetto attuale, quello di un imponente edificio costruito interamente in conci squadrati di tonalite, il caratteristico granito bianco della Valsaviore. La dedicazione a Sant'Antonio da Padova testimonia la devozione ad un santo invocato per la benedizione del bestiame condotto al pascolo nei mesi estivi, pratica fondamentale per l'economia alpina dei secoli passati. Sorge nel centro storico del paese di Saviore, su un piano elevato, con la facciata rivolta a mezzogiorno. La linearitą dell'insieme č interrotta da cinque nicchie: sopra il portale d'ingresso vi č la statua del Sacro Cuore, ai lati la Beata Vergine, San Giuseppe, San Luigi e Sant'Antonio da Padova. Vi si accede da due scalinate, sempre in lastre di granito, accompagnate da una graziosa ringhiera in ferro battuto lavorata a mano. La torre campanaria, in granito, č stata progettata dall'ingegner Castellazzi.

INTERNO

All'interno domina la nota della propozione: la volta a botte si presenta a greggio, con l'alternarsi a scacchiera di mattoni rossicci e grigi. Gli stucchi del cornicione e dei capitelli sono di Maroni, di Villa d'Allegno. La pianta si sviluppa su tre navate. L'altare, collocato al centro dell'area circolare del  presbiterio, č in marmo bianco di Carrara.La pavimentazione č povera, di mattonelle grigie e nere, opera del brenese Putelli.  Nella navata centrale, due lampadari in ferro battuto, opera di artigiani locali. La statua di Sant'Antonio č di Vinatzer, scultore del legno della Val Gardena. Una lapide riporta l'iscrizione:"Nel luogo dove nel 1652 il signor Bernardino Sisti costruiva l'oratorio di Sant'Antonio distrutto dal tempo, lavoro di popolo - generositą di fedeli - genio di artisti - durante una intera generazione, per il VII centenario antoniano, questo nuovo santuario prepararono". Ancora nell'Ottocento era giuspatronato della famiglia Sisti, alla quale č probabilmente dovuta la dedicazione a Sant'Antonio da Padova.

    

AFFRESCHI

Gli affreschi di maggior rilievo sono quelli recuperati dalla chiesa quattrocentesca di San Rocco, demolita nel ...; ritraggono San Rocco, Dio Padre ed i quattro Evangelisti: sono attribuiti a Pietro da Marone; nell'abside, un maestoso affresco della scuola del Foppa, datato 1430 e raffigurante la Madonna con il cardellino, attorniata dai Santi Rocco, Sebastiana, Lucia e Liberata. Nella mezzaluna del presbiterio, un affresco del bergamasco Magri, un Cristo in croce con ai lati San Carlo e Sant'Antonio, su sfondo turchese; accanto č possibile ammirare due Adorazioni, dipinte ad olio, una delle quali riproduzione o addirittura originale della scuola del Tiepolo.


Campanile

 


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Daniela Rossi © 2000

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