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Su alcune antiche carte topografiche e catastali era chiamato Andresta, attraversato di un piccolo torrente. Certamente è da porre in relazione al dosso dell’Andròla, presso Cevo. Forse da “adritto” o “andritto”, termine di origine latina (ad rectum) che designa un luogo aprico, esposto al sole.
CEVO
In dialetto si chiama Séf: deriverebbe dal latino clivius,
pendio, da antiche malghe chiamate Clèf
e Clevet; oppure da un’antica
località indicata col nome Cleve,
posta verso il confine orientale della Val Caffaro, degradante verso la Val
Daone. Da saevus, aspro o boscoso; il
comparativo saevior, più montano,
originerebbe il nome di Saviore. Altra derivazione accettata è quella da cef,
“roccia”, con riferimento alla grande rupe del Còran
de la Panèra. Forse da sef, dal latino sebus,
grasso d’animale, o dalla voce germanica hòf che indica un riparo, o un rifugio.
In paese:Andròla, Castel, Cà de Gos, Cantù de Gos...
Fuori paese: Agher, Aiva forta, Al del Cop, Al dei mulì, Al Scandulèra, Bait dei
Sanch, Barzabàl, Biùrcule, Büs del Silva,
Büs dele Strìe, Cà del Dos, Campei, Canaàse, Canet, Carbunère, Cargadoi,
Carvignù, Castael, Cò de plè,
Coran del gainel, Corna, Crìstule, Curch, Curnòcol, Dìgua, Dògna, Dosnùr, Erbor del
Sìst, Gande, Ghisèla, Ghilarda, Giardì, Gras de Al, Gusgiöl de scagn, Lac d’Aran,
Maròs, Musna, Ogna, Ölgia, Paret, Pas de Camp,
Plà de prat, Planòst, Pòrtule, Posa de Aran, Prasarés, Preda del gal,
Prunét, Pusöl, Ràcol, Ruch, Ruina de Barzabal, Ruinài, Surågna, Tana del
luf, Végar, Vial de Stuchi, Vial dela rimpèla,
Vial del Pil...
L'origine del nome è incerta: da ferresine,
vene di ferro o fucine, o da früsan,
fuliggine. Fresine potrebbe ritenersi derivato dal nome personale Romano ed
Etrusco Frisino; oppure da: filicinae,
aggettivo di filex , felce, molto diffusa
nella zona. Forse dal torrente Adamé, anticamente chiamato Frigieno.
Quasi certamente il suo nome deriva da questa sua posizione isolata.
La prima testimonianza scritta in cui viene citato
il toponimo risale al 1157 e la voce dialettale è
Saviùr: secondo la scuola ad indirizzo celtico di Ertani
dalla radice ses (da cui l'inglese sea ed il tedesco see) che significa
“acqua”, per la ricchezza di corsi e sorgenti; secondo B. Cavallini da saurium,
“…”, per la presenza di miniere; riporto un riferimento alla scuola classica,
secondo la quale deriva dal latino sauverium, o suaverium, tronco d’albero,
quale zona boscosa; nonostante le ricerche, non sono però riuscita a trovare il
termine su alcun vocabolario di latino. Il toponimo leggendario risale ad un
antico Re Savio che dimorava nel Castello
Merlino;
in origine si sarebbe chiamato San Rocco e divenne Saviore grazie agli
“abitanti decantati come Savi dalla gente dei contorni”, perché usavano far
procedere sempre le donne davanti agli uomini, per timore che le rubassero.
Potrebbe derivare da Suavi, Svevi, una
etnia proveniente dal centro Europa. E’ possibile che Cevo e Saviore abbiano la stessa
radice: Saviore potrebbe essere il grado comparativo di saevus,
saevior, aspro o boscoso, forse col
significato di “più in alto di Cevo”. Un’ultima ipotesi, che è stata
recentemente accreditata da alcuni studi, è che il nome Saviore potrebbe
derivare anche dal nome personale "Saviolo".
Il nome attuale, Saviore dell’Adamello, è stato imposto per decreto (D.P.R.
n°1151 del 23/10/1957).
In paese:
Gande,
Bait de péar, Santantòne, Laél, Ghìsge, Dàse, Cò de Ila, Bait del Bøck,
Piasöla, Le Cunfì, Le Fanfani, La Puntèra, Laras de Fèca, Ghìsge, Parìs, Clé dei
Tunì, Clüsüre, Plàs, Rumìne,
Dòs Merlì...
Fuori paese:
Aiva dei casadùr, Al Saàta, Al Granda, Al del Mulì, Alàr, Alös, Alva, Bait dele
dòne, Bait Lonc, Bait del ors,
Bait del Sal, Barc, Barnàs, Blìsge, Bonda, Brata, Büs del gàt, Caalì
delasela, Cà Nöa, Calchèra, Cargiöla, Carisìne, Casintìa, Crùs dela pòra Margarita,
Curnàl, Du Oi, Fabrèsa, Faløta, Le Fase, Fòpa,
Funtane de Stablaéi, Funtanì Frøt, Funtanìol, GandaGròsa, Gas,
Gràs dei agnei,
Güs, Maé, Masés, Misericordie, Multrì, Nono ‘ncucià, Panòcule,
Pampaghèra, La Pésa, Pøs, Prà Alà, Prà Casera, Pra de Prà, Praél, Plòt de la Campana,
Puntèra, Pursìl, Ràcol, Raèna, Raulé, Raüsöl, Rè de Sosa, Ruch, Ruinàl,
Salàran, Scùlam, Sotcòrna, Supporta, Stüa, Tasuà, Vial de le Røf...
VALLE
Il toponimo Valle sta ad indicare quella parte del territorio di Saviore sita
nel luogo più inoltrato della valle. Anticamente con Saviore a valle e Saviore
al ponte si indicava le due località del comune stesso.
In paese:
Fuori
paese:
Il toponimo designa quella parte del territorio di Saviore situato a ridosso del ponte sul torrente Poia, il cui nome medievale era Sannazara, probabilmente per la devozione degli abitanti di Andrista ai Santi Nazario e Celso; anticamente si chiamava Saviore al ponte.
ADAMELLO
Il toponimo appare per la prima volta
nella “Carte Générale du théatre de la guerre
en Italie et dans les Alpes” del barone Louis Albert Guislain de
Bacler d’Albe, capo dell’ufficio topografico di Napoleone (scala 1:259.200),
redatta nel corso della Campagna d’Italia e pubblicata nel 1797. La posizione
della montagna era approssimativa. David William Freshfield fu uno dei primi alpinisti ad
avere percorso la Valsaviore e ricordò che il nome era sconosciuto sia in Val
Rendena che in Valle Camonica, ma noto ai pastori della Valsaviore. Afferma
l’ing. Dante Ongari che sarebbe stato proprio il parroco di Saviore a
suggerire il nome di questa montagna ai cartografi francesi. Non è improbabile
che il termine sia dovuto agli antichi abitanti frequentatori della Val Adamè.
Sull’etimologia del termine, hamae in
latino indica le conche d’acqua di questi pascoli acquitrinosi. Nel 1853 il
cronista Arturo Caggioli lo definisce “gran masso
Monte Glaciale nomato”.
Masés: sulle mappe è
italianizzato in Macesso; in un documento ottocentesco si indicano due laghi con
i nomi Massino (Macesso) e Laccame, lago da cui provengono le acque della Poglia di
Salarno, detta Sannazara. Poia: toponimo
col significato di fiume, nome proprio ma anche comune. Si ritrovano radici
simili nell'Alto Adige ed in Istria ("potocco"), nel mondo slavo dal
russo potoc a sbrc pòtoje, forse dal greco pòtamos.
Gas: negli Statuti che regolavano l'amministrazione della Vicinia i "gazzi" erano i boschi riservati.
Brata: dal tedesco antico breit, slargo o da brata, fronda d'abete
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