Ti consideri un buon lettore?

Sì, direi di sì.

Qual è stato il tuo primo libro?

Il mio primo libro ricorre nelle mie ossessioni, ed è stato un libro di Eric Malpass Alle sette del mattino il mondo è ancora in ordine [edizione Bompiani ora fuori catalogo, ndr]. Una lettura che ho fatto a scuola, alle medie, e che mi era piaciuta molto. Non ho più visto quel libro in giro, né in libreria né casualmente su una scrivania. E, non avendolo più trovato, rimane solo un ricordo. Magari non esiste...

Quello più divertente?

Un libro di Douglas Hofstadter, Godel, Escher, Bach, edito da Adelphi, che in realtà non sembrerebbe così divertente come io voglio venderlo; tuttavia è talmente creativo e bizzarro nella sua costruzione e anche nelle tesi che affronta e negli intendimenti, che ci si può molto divertire con questo spirito di grande libertà letterario-matematica, filosofica: una specie di grande zibaldone della nostra epoca.

Preferisci un genere particolare?

Dopo che ho affrontato la lettura di Hofstadter il mio genere è diventato questo, ma purtroppo non è facile trovare titoli analoghi. Sono saggi a metà tra la speculazione scientifica e quella filosofica. Diciamo che il punto di incontro può essere considerato la scienza cognitiva. Quindi Hofstadter, ma anche Einstein... mi piace la riflessione dello scienziato.

Hai qualche testo che ti sia servito per ispirazioni di tipo musicale?

Per ispirazioni musicali no, perché generalmente non sono mai partito, come invece si fa per il poema sinfonico, dal tema letterario per trasformarlo poi in musica, tendo a fare il contrario: è più una musica che mi fa venire in mente una storia. Ma questo perché io sono più portato a vedere e sentire con l'attitudine del musicista: per me tutto è musica. Il verbo per me non è la parola, è la nota.

L'ultimo libro che hai letto?

Sto leggendo I racconti di Heinrich Boll.

E un consiglio particolare?

Uno degli ultimi libri che ho letto integralmente. Si tratta di un'autobiografia, Vita di Carmelo Bene: un testo molto interessante.
 

A cura di Giulia Mozzato
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