Linee guida


Premessa

È alle porte la rivoluzione del terzo millennio. Dall'arte rupestre alla multimedialità si snoda, in un arco di migliaia di anni, la storia dei linguaggi e della comunicazione tra gli uomini condizionando la storia dell'umanità.

In riferimento a questa rivoluzione la scuola dell'Autonomia, potenzialmente in grado di liberare le enormi potenzialità di innovazione e di riorganizzazione strutturale e didattica che possiede al suo interno, non poteva non intervenire nella definizione dei nuovi curricoli scolastici. Il risultato è la presenza nel biennio di una nuova «disciplina» (L.N.V.eM.) dal nome molto lungo e, forse, troppo impegnativo, che si propone l'ambiziosa ma ineludibile finalità di aiutare i giovani a comprendere meglio l'esistenza di linguaggi diversi da quelli comunemente adoperati nella scuola degli ultimi anni di questo secolo.

Il corso di «Linguaggi non Verbali e Multimediali» che è stato progettato per essere proposto nelle due classi del biennio del Liceo Classico Sperimentale Statale "B. Russell" di Roma, in aderenza con le linee programmatiche generali previste dal Ministero della Pubblica Istruzione, muove dalla premessa che non era  più rinviabile la risposta che la nuova scuola avrebbe dovuto dare ai bisogni dei giovani studenti. Si tratta di un insegnamento non confinato come materia a sé stante, ma come approccio metodologico del sapere che interessa alcune discipline.


L'insegnamento di Linguaggi non Verbali e Multimediali, nel mentre si configura come un'area disciplinare e agevola l'organizzazione di una didattica volta a dare spazio ad attività aperte e laboratoriali, si caratterizza sia come una «modalità di lavoro» orientata a comprendere i linguaggi, sia come tentativo di «realizzare ambienti di lavoro» in cui gli studenti operano produttivamente. Si prevede pertanto - e il liceo agevolerà in tutte le forme possibili attività di questo tipo - una integrazione costruttiva fra varie dimensioni del sapere, da quella letteraria a quella artistica, da quella cinematografica e teatrale a quella grafica e musicale, da quella lineare, analitica, trasmissiva, testuale e logica del libro e della scrittura tradizionali a quella reticolare, sintetica, dialogica, ipertestuale, aperta ad una molteplicità di significati e continuamente riscrivibile, proveniente dalla multimedialità.

Una parte della programmazione biennale verrà attuata attraverso lo strumento del progetto che deve coinvolgere tutte le discipline. Gli ambiti progettuali potranno essere individuati nelle forme della comunicazione che più si presenta all'interno della società contemporanea. Il progetto sarà mirato anche a una produzione multimediale la quale si propone la meta educativa di rappresentare le coordinate metodologiche unificatrici dell'intera esperienza didattica biennale.

Il tema del progetto sarà proposto dal docente a cui è affidato l'insegnamento di Linguaggi non verbali e multimediali e verrà elaborato e realizzato dall'intero Consiglio di classe fin dal primo anno del biennio. In tale sede sarà anche fissata preventivamente la distribuzione del carico orario comunque suscettibile di opportune modifiche in itinere.

Analogamente all'inizio del secondo anno si procederà alla messa a punto del progetto (modifica o integrazione del programma già stabilito con relative strutture orarie).

Sul piano della metodologia dell'insegnamento appaiono fondamentali due momenti interdipendenti e non subordinati gerarchicamente o temporalmente:

Nel Liceo Classico Sperimentale Statale "B. Russell" l'insegnamento di questa  area disciplinare è impartito secondo una didattica modulare, in base alla quale  risultano determinanti, per il conseguimento degli obiettivi di formazione,  sia la dimensione tematico-monodisciplinare (nel senso di una sperimentazione su temi, questioni e implicazioni di natura contenutistica), sia la dimensione pluridisciplinare (compresenza di docenti) mediante la continua  e  mutua fertilizzazione tra le strutture disciplinari delle materie coinvolte, soprattutto nelle implicazioni che stanno ai bordi delle due discipline, nonché il proposito di privilegiare la specificità del fattore metodologico riguardante i procedimenti laboratoriali  e concettuali.  

Gli obiettivi didattici dell'insegnamento dei Linguaggi non verbali e multimediali (fortemente legati alle specifiche attività di laboratorio) e i contenuti per l'area del biennio sono  concepiti  sia nella logica della indicatività, sia nel presupposto che nell'intero ciclo biennale debba prevalere  l'aspetto metodologico rispetto alla quantità dei contenuti e delle  informazioni specifiche fornite anche in ragione dell'estensione dell'obbligo scolastico avvenuto con la legge n.9 del 1999. I contenuti proposti pertanto devono essere correttamente intesi come possibili percorsi didattici attraverso i quali i docenti scelgono le tematiche e le implicazioni che più si sintonizzano sulle loro autonome scelte programmatiche.


 Obiettivi generali


 Note operative e tecniche

Il progetto relativo al 2° modulo di 33 ore di compresenza viene presentato ai Consigli di classe dal docente di Linguaggi non verbali e multimediali e articolato obbligatoriamente con la collaborazione degli altri docenti.

Le ore di compresenza costituiscono un'area di progetto autonoma e, quindi, svincolata dalla programmazione delle singole discipline.

Le ore di compresenza devono essere realizzate tra le diverse discipline  a seconda dei rispettivi carichi orari e in relazione all'orario effettivo di cattedra del docente.

Lo spazio di compresenza deve essere gestito in modo paritario: è fatto obbligo ai docenti di rispettare gli obblighi stabiliti, di preavvertire rispetto a modifiche di programmazione oraria e di concordare al 50% il carico di programmazione e realizzazione didattica.

Elemento non marginale del lavoro di compresenza è l'integrazione dei diversi contributi in un assetto tematico e metodologico-didattico di tipo unitario in cui acquistano legittimità collegiali le scelte effettuate dai docenti  impegnati nel lavoro collaborativo rispetto alle programmazioni delle diverse discipline.

Per una migliore efficacia dell'insegnamento disciplinare si suggerisce   ai Consigli di Classe di stabilire, dopo l'orario definitivo, un preciso calendario o una griglia di riferimento puntuale relativi alle ore di compresenza in modo che venga garantita agli studenti una gestione serena e ordinata delle attività.


INDIRIZZO SCIENTIFICO

1° ANNO

A) Obiettivi didattici specifici

B) Contenuti e tempi

1° MODULO: PARTE  MONODISCIPLINARE  (33h)

U.D.1 INTRODUZIONE  AGLI STRUMENTI DELLA COMUNICAZIONE (5 h)

U.D. 2 FUNZIONI DI BASE E ARCHITETTURE PER IL TRATTAMENTO DELLE INFORMAZIONI (5 h)

U.D. 3 IL TESTO: SCRIVERE CON WORD (10 h)

U.D. 4 LA GESTIONE GRAFICA E LE IMMAGINI  (5 h)

U.D. 5 LA CREAZIONE DI GRAFICI  (8 h)

2° MODULO: PARTE INTERDISCIPLINARE (con compresenze) 33h

L'intero modulo, comprendente obiettivi didattici contenuti e tempi di realizzazione, viene definito in sede di programmazione didattica nella prima seduta dei Consigli di Classe.

  2° ANNO

A) Obiettivi didattici specifici

Conoscenze (sapere)

Competenze (saper fare)

B) Contenuti e tempi

1° MODULO: PARTE  MONODISCIPLINARE  (33h)

U.D. 1 IL TESTO:  APPROFONDIMENTO NELL'USO DI WORD E  POWERPOINT (9 h)

U.D. 2 LA GESTIONE GRAFICA E LE IMMAGINI  (8 h)

U.D.3 TRATTAMENTO DELLE INFORMAZIONI E RETI  (16 h)

2° MODULO: PARTE INTERDISCIPLINARE (con compresenze) 33h

L'intero modulo, comprendente obiettivi didattici contenuti e tempi di realizzazione, viene definito in sede di programmazione didattica nella prima seduta dei Consigli di Classe.  


VALUTAZIONE E VERIFICHE

Il processo di verifica degli apprendimenti dell'area disciplinare Linguaggi non verbali e multimediali è complesso e significativamente differente dalle altre discipline non solo per la particolare natura dei contenuti proposti e dei metodi utilizzati durante le attività di insegnamento/apprendimento ma, soprattutto, perché il corso consiste nello sviluppo di due moduli differenti sia nella struttura, sia nella scansione oraria, sia infine per la presenza di più docenti che intervengono paritariamente nella valutazione.

A causa delle compresenze - non prevedibili in fase di progettazione curriculare preventiva - diventa più che mai necessaria, per il raggiungimento graduale degli obiettivi proposti, una valutazione fortemente legata alla programmazione che solo i Consigli di classe possono essere in grado di effettuare. Le verifiche proposte nel corso dell’anno devono pertanto essere strettamente correlate ai vari percorsi didattici e tematici scelti in sede collegiale di Consiglio e dovrebbero tenere conto del fatto che ogni prova proposta sia destinata a verificare il raggiungimento di uno più obiettivi di apprendimento decisi in sede di Consiglio.

Tipologia delle prove

La valutazione annuale intermedia e finale deriva da una serie di prove di verifica che possono essere di vario tipo, sia orali che scritte. Per le prove orali si possono ipotizzare colloqui/discussioni sia individuali che collettivi. Per le prove scritte o scrittografiche test a risposte chiuse e saggi brevi.

Potranno altresì essere valutati anche altri prodotti (grafici, fotografici, informatici, elettronici, etc.) impiegati dagli studenti come procedimenti di indagine che riguardano le attività svolte.

Nel primo modulo, cosiddetto autonomo e di tipo "monodisciplinare", è possibile utilizzare prove del tipo summenzionato. Nel secondo modulo la valutazione sarà di tipo sommativo e terrà conto della media delle singole valutazioni. La valutazione finale terrà conto di entrambi i moduli.

Roma, 12 Ottobre 1999                                           


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