Cap. precedente                                                                   INDICE                                                                  Cap. successivo

Gli obiettivi

L'obiettivo è un cilindro al cui interno sono situate una o più lenti con particolari caratteristiche ottiche.

E' sicuramente la parte più importante del corredo fotografico in quanto solo con una buona ottica è possibile ottenere risultati di qualità.

Lo schema costruttivo di un obiettivo, oggi disegnato generalmente al computer, dipende fondamentalmente dalle caratteristiche che si vogliono ottenere in termini di focale, luminosità, risoluzione ecc. Comunque sia, il numero delle lenti che compongono l'ottica non sono un indice della sua qualità.

Ogni ottica ha una serie di caratteristiche, alcune verificabili direttamente osservando l'obiettivo: lunghezza focaleluminosità, messa a fuocodiaframmi, tiraggio. Altre insite nei materiali e nello schema costruttivo dello stesso, non visibili ad un'osservazione superficiale, relative alla :   resa dell'ottica.
 

Lunghezza focale

La lunghezza focale di un obiettivo, generalmente scritta sul corpo dello stesso, è un valore che indica la distanza tra il punto centrale dell'obiettivo (messo a fuoco all'infinito) ed il piano della pellicola

Gli obiettivi , relativamente alla lunghezza focale, si dividono in tre grandi categorie :

La differenza risiede nell' angolo di campo che un'ottica riesce a coprire. Detto grossolanamente , guardando attraverso il mirino, un grandangolo ci farà vedere una zona più' ampia di quella che osserviamo normalmente, il normale darà una visione simile alla nostra, il teleobiettivo una parte ingrandita del soggetto.

Per le fotocamere 35mm e' considerato normale un obiettivo di focale 50mm, questo perché la copertura dell'ottica è proporzionale alla grandezza della pellicola. Fotocamere per pellicole di dimensioni maggiori utilizzeranno obiettivi più lunghi per avere lo stesso tipo di copertura.

Le ottiche possono essere di focale fissa o variabile (ZOOM), quest'ultimi, che grazie alla loro versatilità e comodità (nonché prezzi sempre più bassi) hanno invaso  il mercato, con il grande vantaggio di passare gradualmente da una focale all'altra semplicemente girando una ghiera o con un sistema a 'pompa' (one-touch).

Sul mercato ne esistono di tutti i tipi e con focali che vanno dal 18-50 al 100-500 ed oltre; nonostante la comodità questi obiettivi sono, in genere, scarsamente luminosi ed hanno una resa cromatica e definizione non paragonabile a quella delle focali fisse.

Ogni obiettivo ha inoltre una propria profondità di campo (vedi diaframmi) derivante sia dalla luminosità che dalla lunghezza focale.

Anche se può essere errato parlare di profondità di campo relativamente alla focale è pur vero che questa è direttamente collegata in quanto obiettivi come i grandangolari permettono, a parità di distanza e diaframma, di avere una maggiore profondità di campo di quanto non abbia un teleobiettivo. Di conseguenza la capacità di isolare o 'immergere' un soggetto nell'ambiente circostante è vincolata dall'uso di un'ottica (il tele) od un'altra (grandangolo).

Inoltre ogni focale da una sua ben precisa prospettiva, a parte gli obiettivi normali, che non falsano le prospettive, il grandangolo allontana i piani dell'immagine ed oggetti uguali ma a differenti distanze appaiono con dimensioni diverse (quelli vicini enormi, quelli lontano piccolissimi), dando una sensazione di spazio, il tele li avvicina, li schiaccia, li rende di dimensioni simili, diminuisce la profondità e fa perdere il senso della distanza.

Gli effetti vengono resi al massimo quando con il grandangolo inquadriamo il soggetto molto da vicino, con il tele quando il soggetto e' molto distante.
 
 

Luminosità

La luminosità (o apertura relativa) è l'indicazione della quantità di luce che l'obiettivo lascia passare e corrisponde, normalmente, all'apertura massima di diaframma. Generalmente, infatti, quando non specificato, la luminosità di un'ottica coincide con il diaframma più grande presente.

La luminosità di un obiettivo dipende dalla lunghezza focale (più è lungo maggiore sarà la quantità di luce assorbita) e dalla grandezza della lente frontale (più è grande, maggiore sarà la quantità di luce che può entrare). Il calcolo della luminosità di un'ottica è infatti dato dal diametro della lente frontale diviso la focale. E' per questo motivo che si parla di apertura relativa, in quanto la luminosità è data dalla relazione tra questi due fattori. Questo spiega perché le ottiche molto luminose hanno delle lenti frontali sproporzionate rispetto le altre dell'obiettivo.

I vantaggi delle ottiche più luminose (rapporto 1:1,2 , 1:1,4, 1:1,8 ecc.) sono evidenti, a parità di pellicola permettono tempi di esposizione brevi, ed a volte di fotografare a mano libera in condizione di luce proibitiva; di contro (oltre ad un costo molto elevato) possono essere (alla massima apertura di diaframma) leggermente meno nitidi.
 
 
 

Messa a fuoco

Tutti gli obiettivi hanno una distanza di messa a fuoco minima ed una massima. Mentre tutti (per i 'micro' non e' sempre vero) mettono a fuoco correttamente fino all'infinito (punto oltre il quale tutto e' a fuoco), la minima varia secondo il tipo di ottica ed il tipo di costruzione. In genere è inversamente proporzionale alla lunghezza focale.

Esistono ottiche speciali in grado di mettere a fuoco soggetti fino a 20 cm denominati 'micro' ed usati per scopi scientifici o naturalistici; altri, che permettono messe a fuoco minime con obiettivi di diverse lunghezze focali, vengono definiti (dai costruttori) 'macro' e sono in genere ottiche non specialistiche caratterizzate, però, da una buona versatilità.

Negli ultimi anni si sono diffusi obiettivi AUTOFOCUS che attraverso sistemi e brevetti differenti mettono a fuoco il soggetto (nella parte centrale dell'inquadratura) in modo completamente automatico. Questi obiettivi necessitano (a parte qualche raro caso) di macchine costruite apposta per il loro utilizzo, hanno costi più elevati, rispetto a quelli normali, ed una resa non sempre a livelli professionali.
 
 
 

Diaframma

Il diaframma è un 'iride' meccanico che permette di gestire la quantità di luce che passa attraverso l'obiettivo e di controllare e variare il calcolo di esposizione della pellicola. Infatti, i valori di diaframma, sono calcolati in modo che ad ogni chiusura dello stesso corrisponda un tempo di esposizione doppio a quello necessario precedentemente; per esempio se l'esposizione richiedeva 1/125 di secondo con diaframma 5.6, chiudendo il diaframma ad 8 il tempo sarà di 1/60".

Il diaframma, inoltre, permette il controllo della profondità di campo; non inoltrandoci nelle regole fisiche che riguardano l'ottica, diremo che più è piccolo il diametro del foro attraverso il quale passa la luce maggiore sarà la zona a fuoco davanti e dietro il soggetto inquadrato.

All'atto pratico più è piccolo il diaframma tanto maggiore sarà la zona di messa a fuoco.

La profondità di campo si può verificare o controllando lo schema presente su quasi tutti gli obiettivi vicino la messa a fuoco, oppure direttamente nel mirino con le ottiche o macchine che prevedono questo tipo di controllo.
 
 
 

Tiraggio

Il tiraggio e' la distanza che intercorre tra il piano della pellicola ed il bocchettone di innesto dell'obiettivo. E' un elemento importante solo quando vogliamo adattare alla nostra macchina ottiche con attacchi non costruiti specificatamente per quest'ultima
 
 

Resa dell'ottica

La qualità di un obiettivo è data da una serie di fattori :

  • essere incisivo; Il grado di incisione e' dato dalla correzione di una serie di difetti , aberrazioni , astigmatismo, coma, ecc., che riducono la nitidezza dei riproduzione.
  • cromaticamente corretto; la correzione cromatica migliora la resa dei colori.
  • non avere riflessioni interne; ridurre i più possibile la formazione di veli e macchie di luce. E' evidente soprattutto nei controluce, che mettono a dura prova le prestazioni delle ottiche.
  • distribuire uniformemente la luce; la luce che arriva sul piano della pellicola deve essere il più possibile uniforme, le ottiche di scarsa qualità hanno perdite di luminosità, ai bordi dell'immagine, che arrivano anche ad un step di differenza.
  • non creare distorsioni dell'immagine; la resa deve essere più neutra possibile, non devono esserci (soprattutto ai bordi) distorsioni delle linee.
  • N.d.r. quasi tutti gli obiettivi danno in massimo di se stessi ad aperture di diaframma medie.
    Cap. precedente                                                          INDICE (corso by M.Chelucci)                                                    Cap. successivo

    Le foto ed i testi contenuti in queste pagine sono coperti da Copyright. Riproduzioni su stampa, in formato elettronico ed ogni altro uso è espressamente vietato senza il permesso del proprietario. Photos and text in the following pages are Copyrighted. Reproduction in print form, electronic form, and any other use is  forbidden without express permission of the Copyright owner.