Via Col. Musarra - 98070 S.Salvatore di Fitalia (Messina) - Tel. 0941/486027

 

CENTRO URBANO

S.Salvatore di Fitalia è uno dei centri collinari della emicatena appenninica dei monti Nebrodi, a circa 600 metri slm.

L’estensione territoriale (14.89 Kmq) è perimetrata dai torrenti Galati e Tortorici che unitisi in uno in località Due Fiumare costituiscono il Fitalia o Zappulla sfociante nel Mar Tirreno.

Le notizie storiche su un agglomerato urbano chiamato SS. Salvatore risalgono al XIV sec. e prende il nome dal castello, di proprietà di Vinciguerra d’Aragona, costruito su una estremità della valle del Fitalia a difesa dei piccoli borghi sparsi nella dorsale e nelle falde abitati da popolazioni bizantine e arabe.

Il nome Fitalìa può avere un riscontro nella mitologia, cioè, nella leggenda dei Fitalidi, nome di una famiglia di Atene il cui eponimo era Fitalo. In definitiva si può dire che nella valle del Fitalia l’elemento greco è presente in tutti i due periodi del processo di ellenizzazione della Sicilia quello classico e quello bizantino.

Per la sua naturale configurazione geografica il territorio di Fitalia, delimitato dai confini delle due fiumare, controllava l’accesso dal mare verso le regioni interne ed era il punto chiave per le comunicazioni mediante torri di avvistamento; pertanto assolvendo alle due importanti funzioni di comunicazione e di difesa, era naturale la sua vocazione a sito abitativo privilegiato, punto di confluenza e del commercio per tutta la regione interna.

Le prime notizie storiche sul castello del SS. Salvatore ottenute dalle varie documentazioni ufficiali risalgono al 1094, quando il Conte Ruggero di Calabria e di Sicilia donò, ma non fondò, sia il Castello di Fitalia che quello del SS. Salvatore al Monastero di S. Bartolomeo apostolo di Lipari, fondato dallo stesso Conte nel 1088.

Durante il periodo normanno, il territorio di Fitalia venne diviso in cinque parti, di cui tre quinti vennero assegnati alla giurisdizione feudale del vescovo di Patti e i due quinti all’arcivescovo di Messina e al Monastero delle Benedettine del Santissimo Salvatore di San Marco. Solo nel 1828 il teritorio venne assegnato interamente al Vescovo di Patti.

Verso la fine del XIV secolo si ha l’esodo degli abitanti del territorio di Fitalia nella nuova terra del SS. Salvatore, il cui castello sorgeva su una elevazione naturale in una striscia di terra pianeggiante.

Tra le emergenze architettoniche si citano: la Chiesa Madre del SS.Salvatore costruita in epoca Normanna e ampliata nel 1515 e dall'altra Chiesa Madre di S.Maria, esistente agli inizi del XIV secolo e ampliata nel XVI sec; il palazzo dell'Università (non più esistente) e sulla Regia Trazzera, si trovano il Palazzo del Vescovo costruito nel XV sec., Palazzo Baronale Grasso e oggi Palazzo Ciminata e la Chiesa di S.Margherita (non più esistente). Accanto alla Chiesa Madre di S.Maria è ubicato il Palazzo del Peculio Frumentario.

La storia moderna di S.Salvatore di Fitalia si identifica molto con il culto di S.Calogero eremita e taumaturgo. Le prime notizie scritte sul culto di S.Calogero a S.Salvatore di Fitalia risalgono al 1537. Straordinaria testimonianza di fede è il Tempio del Santissimo Salvatore, costruito in epoca normanna, ampliato nel 1500, rimodernato alla fine del 1700 e recentemente riportato al primitivo splendore. La struttura interna è a tre navate con possenti colonne romaniche . Da citare il trittico marmoreo di Antonello Gagini, realizzato nel 1521.

Come tutti i grossi borghi di crinali, il primitivo nucleo di S.Salvatore era disposto a corona sulla sommità dei principali contrafforti, attorno a un nucleo primitivo, incentrato nel Castello di epoca bizantina e araba. Successivamente si vennero a creare altri due nuclei, attorno ai due nuovi poli costituiti dalla Chiese Madri del SS.Salvatore e di S.Maria , adagiati secondo le fasce di pendenza orografica.

Questo originario insediamento, dalle spiccate qualità di luogo forte per la presenza, oltre che del Castello, di tre Torri di presidio e di una cinta muraria, è attraversata dalla Regia Trazzera che porta a Randazzo e, nell'atturale Largo Addolorata, forma il Piano del Magazzino comunale, centro fisico e funzionale dell'insediamento ed elemento di sutura dei tre nuclei urbani.

Per addizione urbana e non più per annessioni, a partire dalla Chiesa di S.Antonio e lungo la Regia Trazzera che diventa l'asse portante dello sviluppo urbano verso sud, si configura l'espansione successiva con impianto a sviluppo lineare, adagiato secondo la sella orografica con comparti misti a corte e a stecca e tipologia a schiera e a spina.