CIAK: I Set nel Mondo.
di Sara Rinaldo

Trasmessa nella settimana dal 15 al 20 maggio 2000 su Viaggi, canale di Stream.

Locations del film La Mummia: Marocco.

Steven Sommers, regista (in studio): La Mummia è un colossal dell'orrore ricco di tensione, suspance e horror.

Brendan Fraser, attore protagonista (sul set, vestito come è durante le riprese al porto di Giza): E' un mix fantastico di azione, avventura, romanticismo.

Rachel Weisz, attrice protagonista (sul set, vestita come è durante le riprese al porto di Giza): La trovata perfetta: una storia romantica e avventurosa.

Sommers: Gli effetti speciali sono stati determinanti: grazie a loro abbiamo potuto ricreare l'Egitto di 3000 anni fa, il Cairo degli anni '20 e l'effetto magico della Mummia.

Speaker (mentre si vedono scene del film del '32): L'attrazione di Hollywood per la Mummia nasce all'inizio degli anni '30.

Sean Daniel, produttore (in studio): Il primo film de "La Mummia" è stato prodotto all'inizio del 1932 e per noi è stato importante riportare "La Mummia" nuovamente negli studios della Universal.

Speaker (mentre si vedono scene dal film): La storia de "La Mummia" inizia da quando il ricco O' Connell ha un bisogno disperato di evadere dalla prigione e una giovane donna ha un bisogno disperato di particolarissime informazioni.

Fraser: Faremo una crociera lungo il Nilo, per cercare successo, celebrità e fortuna. I protagonisti sono fulminati dall'attrazione che provano l'uno per l'altra, ma nessuno dei due intende scoprire le proprie carte.

Weisz: Sono molto affiatati in questa avventura, lei è la mente e lui il braccio. Con il passare del tempo si sviluppa una complicità tra di loro, che successivamente si trasformerà in una storia d'amore.

Speaker (scene dal film): Ma la storia si complica quando arrivano in una tomba proibita e ne svelano il macabro segreto.

Weisz: Imhotep, la Mummia, era il Gran Sacerdote del Faraone, mummificato senza rispettare le procedure per garantirgli la sua vita ultraterrena. Il ruolo che io interpreto è quello dell'artefice della resurrezione della Mummia (scene dal film).

Daniel (scene del rigeneramento di Imhotep): La Mummia è molto potente e in vari passaggi recupera il suo aspetto di uomo bello ed estremamente pericoloso.

Speaker (scene dal film): E le cose vanno di male in peggio quando Imhotep ha la necessità di una donna per poter completare il suo destino.

Weisz: Lui desidera resuscitare la sua amante e per riuscirci gli occorre un sacrificio e la vittima prescelta sono io (scene dal film).

Speaker (mentre si vedono i tecnici che controllano i luoghi): La produzione ha deciso di effettuare le riprese nel Sahara Marocchino, girando in condizioni estreme per ricreare l'ambiente e il fascino dell'antico Egitto.

Weisz: Trovo che il deserto lanci un messaggio ben preciso agli esseri umani: quello di starne alla larga. Attraversarlo ha un grande fascino, è senz'altro bello, ma molto duro.

Sommers (mentre si vedono scene di preparazione della scena sotto un sole cocente, e i protagonisti sui cammelli con degli ombrelli aperti che li riparano dal sole): Nell'ultima settimana di riprese la temperatura era salita a 145 gradi farenheit: alle 8.30 di mattina già si moriva.

John Hannah, attore coprotagonista (in studio): Ingenuamente avevo immaginato una splendida vacanza quando ho saputo che si girava in Marocco: tuffi nell'acqua e bibite fresche. Ma la realtà è stata un'altra (mentre passano altre scene di prove sotto il sole): il caldo è stato insopportabile e gli eventi estenuanti. Inoltre c'erano le vipere e gli scorpioni, per non parlare delle notti nel deserto, che non sono state certamente divertenti.

Speaker (mentre si vedono i lavori svolti sul set): Rappresentare l'antico Egitto e il Cairo degli anni '20 si è rivelato una vera sfida per il reparto scenografie: i tecnici hanno trascorso 16 settimane sotto un sole insopportabile per costruire la città di Hamunaptra.

Allan Cameron, production designer (sul set, all'ombra di un monumento ricostruito): Quando Napoleone invase l'Egitto, fece fare un libro dai suoi architetti e disegnatori (mentre passano alcuni disegni). Questo libro è diventato la nostra bibbia e ne abbiamo utilizzato parecchi elementi. Si può paragonare la costruzione del set ad un puzzle gigante, che componevamo per adattarlo alla sceneggiatura. Una volta scelto il luogo delle riprese, abbiamo fatto i sopralluoghi. Poi è stato realizzato un modello del set completo di colonne e statue, tutti in scala (veduta d'insieme del modello). L'azione e le inquadrature sono state studiate in quella fase, dopodiché è stata avviata la costruzione. Alla fine del film tutta la città deve affondare nel deserto, di conseguenza alcuni elementi scenografici sono stati realizzati con effetti speciali, per simularne il crollo.

Chris Corbould, supervisore agli effetti speciali (in studio, mentre passano scene del crollo di Hamunaptra): Sarebbe stato facile far crollare le colonne intere, ma l'effetto non era convincente, quindi abbiamo studiato un modo per spezzarle durante la caduta.

Weisz (mentre si vedono le riprese della preparazione della scena della loro fuga da Hamunaptra durante il crollo e poi della scena stessa): Dovevamo correre lungo un sentiero stabilito dallo stunt coordinator mentre le colonne, le rocce e la polvere ci cadevano addosso. Era l'unico modo per evitare di essere colpiti dal crollo.

Corbould: La sequenza del crollo è stata molto impegnativa. Abbiamo dovuto realizzare una costruzione in metallo sotto il set, grazie alla quale potevamo controllare le cadute di elementi scenografici. Il monitoraggio della caduta dei pezzi è stato un lavoro impegnativo. Poi, sotto, nel tempio, abbiamo simulato il crollo dei soffitti e delle mura (scene dal film).

Un consulente tecnico (sul set): All'epoca non esistevano trappole come quelle che si vedono nei film Hollywoodiani, ma gli Egiziani facevano tutto il possibile per proteggere le loro tombe. I faraoni, ad esempio, per ostacolarne l'accesso, utilizzavano dei grandi blocchi di pietra.

Un tecnico degli effetti speciali (sul set, mentre si vedono le riprese di Fraser alle prese con gli sbuffi di sabbia): Gli effetti speciali, come sempre, sono stati determinanti per la realizzazione delle facce sulla sabbia. Oltre alla straordinaria interpretazione di Brendan Fraser e gli effetti speciali che i tecnici hanno realizzato sul set, va aggiunta la preziosa opera dei computer graphics: il risultato è strabiliante (scena della faccia sulla sabbia, dal film).

Speaker (mentre si vedono altre scene di preparazione dei set): Anche il lavoro degli stuntmen ha raggiunto un livello eccellente al pari degli effetti speciali.

Simon Crane, stunt coordinator (sul set): Qui stiamo preparando la scena in cui i due attori protagonisti vengono espulsi dalla tempesta di sabbia. Questa è stata realizzata in computer grafica e quindi la vedremo da un lato dell'inquadratura. Abbiamo utilizzato un congegno chiamato "dondolo russo" che se utilizzato male non perdona (scene di utilizzo di questo congegno, una specie di altalena doppia in cui ci sono tre stuntmen per ogni "sedile", in piedi, che la fanno dondolare, e poi le controfigure degli attori che spiccano il salto per atterrare parecchi metri più in là, nella sabbia, mancando clamorosamente un materassone). Qui voglio che viaggino per aria ad una distanza di circa 13 metri prima di cadere sulla sabbia e cominciare a rotolarsi.
Gli stunts specializzati per il lavoro con i cavalli sono arrivati da tutte le parti del mondo: ce ne sono molti spagnoli, ungheresi, sudafricani.

Fraser (mentre si vedono scene di riprese sul set e dal film): Indubbiamente questa è stata la produzione più grande in cui finora ho lavorato. E' stata un'esperienza interessante ed eccitante, a volte anche rischiosa. Le cariche di cavalleria erano vere: c'erano due o trecento persone nelle scene della battaglia.

Crane: In questo film tutti gli attori principali devono essere capaci di cavalcare i cammelli piuttosto bene (passano scene di esercizi sui cammelli per tutti gli attori principali del film e poi le riprese). E' molto eccitante e curioso perché i cammelli riescono a girare il collo con grande facilità e cercano di morderti quando meno te lo aspetti.

Hannah (in studio, mentre passano scene delle riprese della corsa sui cammelli): Sono animali straordinari. Mi è piaciuto fare la corsa nel deserto a piena velocità sul cammello. E' stata un'esperienza esilarante, però ti sembra di essere in groppa a qualcosa con tre gambe e una ruota. La cosa sconcertante è che può fissarti negli occhi o tentare di darti un morso. Nonostante ciò mi è piaciuto (scene di John in cui lo si vede accarezzare il suo cammello, provare a montarci alla rovescia seguendo le indicazioni dell'istruttore e poi, con il vestito di scena, dargli da bere l'acqua con una bottiglia di plastica).

Il servizio si conclude con la scena della corsa sui cammelli tratta dal film nel momento in cui O'Connell fa cadere Beni ed Evie gli dice "Ben ti sta.".

Sara Rinaldo


© 1999-2000 Rita Carla Francesca Monticelli