Collettivo Sardo-Corso
Referendum regionale 2005
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Collettivo Sardo-Corso di difesa

L’incidente che ha colpito il sommergibile nucleare Hartford nelle acque delle Bocche di Bonifacio, vicino alla base militare US di Santo Stefano, ci ha fatto prendere maggior coscienza del gravissimo pericolo che incombe su una intera geografia, sia sul mare che sulla terra, causa la presenza nucleare militare.La manipolazione e i discutibili dati delle autorità militari americane, i “tutto sotto controllo” delle istituzioni per nascondere le eventuali conseguenze di inquinanti radioattivi, non reggono davanti ai fatti (misurazioni recenti del criiad, inefficienza di misurazioni istituzionali…)Di conseguenza, il collettivo riunito oggi esige dalle autorità, in tutti i loro ruoli di responsabilità, il rispetto di misure quali quelle da noi qui di seguito elencate.Nel chiedere con forza lo smantellamento della base per sommergibili nucleari, ci preoccupiamo, in questo frangente, delle seguenti urgenti necessità primarie.

  • Il finanziamento pubblico di un programma di analisi periodiche fatte da laboratori indipendenti tipo Criiad.
  • La comunicazione da parte delle autorità italiane e americane dei risultati dell’inchiesta di “punto zero” (prima della costruzione della base US di Santo Stefano!) e delle misure radiologiche di intervento predisposte.
  • La creazione di una cellula d’emergenza per portare aiuto e soccorso alle popolazioni in caso di incidente nucleare: stoccaggio di iodio, sistema di prevenzione, evacuazione…
  • L’obbligo per i sommergibili di uniformarsi alle regole di circolazione delle navi nelle Bocche di Bonifacio nella rotta effettiva tra i due semafori di Capo Pertusato e di Capo Testa.
  • Lo smantellamento della base di sommergibili US di Santo Stefano in un tempo il più possibile corto.

L’industria della natura, il turismo, l’indotto economico locale, il parco di La Maddalena, il parco di La vezzi, il parco Internazionale delle Bocche, le Riserve Marine di Capo Testa e Punta Falcone, il coinvolgimento economico della Gallura, della Sardegna intera, della Corsica tutta nel grande “volano vacanze”, non sono compatibili con la presenza della succitata base.!È giusto precisare che il collettivo, nella sua dichiarata democraticità, disponibilità e desiderio di dialogo, non ha pregiudiziali sulla presenza stessa della comunità americana in La Maddalena, ma resta fermamente e sinceramente avverso alla presenza del “nucleare militare”.Tale realtà, stando all’informazione, sta cominciando ad allontanare i primi flussi di visitatori qui giunti, incantati dalle nostre bellezze e attratti dalle nostre culture. Tutto ciò può essere irreversibilmente allontanato nel prossimo futuro, minando nell’evenienza triste le aspettative stesse dei popoli Corso e Sardo.

Collettivo Sardo-Corso di difesa