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Documentato a Venezia dal 1394 al 1427. Il pittore ha un ruolo di rilievo nel periodo di transizione dal Trecento al Quattrocento. Il suo linguaggio trae spunto dalla lezione di Paolo e
Lorenzo Veneziano, e di Jacobello del
Fiore, e si arricchisce di nuovi spunti coloristici e di una ricerca volumetrica per lo più espressa nella costruzione del trono del dipinto della "Madonna in trono con angeli musicanti e il committente Vulciano Bergarzone di Zara". Un chiaro interesse verso Altichiero, Tommaso da Modena e la pittura bolognese in genere, porta Niccolò di Pietro verso una interpretazione più sciolta e più serena dei personaggi dei suoi dipinti. |