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Marco Ricci

Nato a Belluno nel 1676 e morto a Venezia 1730. "Uomo rissoso e dato alla cattiva vita" lo definisce, in gioventù, T. Temanza: è, in effetti, per aver commesso un omicidio in una rissa, che Ricci fu costretto a fuggire da Venezia e a rifugiarsi a Spalato presso un "valente pittore paesista", da identificarsi probabilmente con l'anconetano A.F. Peruzzini.
Certo è, che, ben presto, il giovane Ricci s'indirizzò verso una pittura di paesaggio animata da episodi avventurosi di cacce, rapine e assalti briganteschi, alla maniera di Salvator Rosa, accentuando sempre di più la predilezione per un'esecuzione di tocco, sciolto e nervoso, vicino agli esempi di Magnasco.
Nel 1708, assieme a G.A. Pellegrini, fu invitato in Inghilterra da Charles Montagu, conte di Manchester dove la sua opera è già conosciuta perché, negli anni precedenti, lord Irwin aveva acquistato a Venezia 20 tele raffiguranti paesaggi, marine e battaglie.
A Londra, Ricci, fu incaricato di dipingere scene per l'opera italiana del Queen's Theatre di Haymarket e lavorò per lord Carlisle e per il duca di Burlington. Risalgono a quegli anni anche alcuni dipinti raffiguranti interni con "prove di canto" degli artisti dell'opera italiana. Nel 1712 Ricci lasciò l'Inghilterra, ma vi fece presto ritorno con lo zio Sebastiano, con il quale intensificò la collaborazione, già iniziata probabilmente a Firenze, nei dipinti per il Palazzo Marucelli. Tornato a Venezia nel 1716, Ricci si stabilì nella casa dello zio a S. Moisè. I dipinti della seconda metà del decennio, sono caratterizzati dall'impiego di "una materia cromatica densa a momenti smaltata", che consente aspetti di trasparenza atmosferica e di più precisa definizione delle incidenze di luce, e dell'ampliarsi e approfondirsi delle vedute di paese. Sempre più frequente si fa intanto, nell'opera di Ricci, il motivo delle rovine, come nel dipinto Lago con rovine della Fondazione Querini Stampalia di Venezia, alle grandiose composizioni di "Rovine con figure". 
Negli ultimi anni, Ricci predilesse dipingere a tempera "su pelli di capretto, ora scure ora bianche, con gran vaghezza e felicissima verità" piccoli, luminosi paesaggi, di cui 30 acquistati, da Smith, ora sono nelle Collezioni Reali di Windsor Castle. Autore anche di 33 acqueforti, Ricci abilissimo disegnatore, lasciò, oltre a numerosi disegni di paesaggio, alcune caricature di cantanti e interessanti bozzetti scenografici lontani dalle soluzioni della scenografia barocca e affini piuttosto alle invenzioni di Filippo Iuvarra per il teatro romano del cardinale Ottoboni.


Opere analizzate:
32. Paesaggio con cavalli che si abbeverano