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Antonio Vivarini

Documentato a Murano, nel 1415-20 circa e morto a Venezia nel 1476-84 circa. Discendente da una famiglia padovana, lavora con il cognato Giovanni d'Alemagna dal 1441 al 1450. La sua formazione avviene nell'ambito degli insegnamenti di Gentile da Fabriano e di Masolino, e rappresenta una le tra le espressioni più elevate del gotico-internazionale, interpretato attraverso eleganti apparati decorativi e figure allungate. Tra le prime opere l'"Incoronazione della Vergine" della chiesa di san Pantalon, i tre polittici per la cappella di san Tarasio a San Zaccaria a Venezia, il polittico della "Natività" della Narodnì Galerie di Praga e la "Madonna e santi" di Brera a Milano. Dopo la morte del cognato lavora assiduamente con il fratello Bartolomeo con il quale realizza il polittico della Certosa di Bologna oggi nella Pinacoteca Nazionale della stessa città e il polittico della chiesa di San Francesco a Padova e il polittico di Praglia. A Padova la lezione dello Squarcione e di Donatello avvia la pittura verso nuove aperture stilistiche, nei riguardi delle quali, Antonio Vivarini resta estraneo.


Opere analizzate:
19. La Madonna col Bambino benedicente