Avvistamenti UFO 95-97

L'ultimo flap sulla penisola

Tra la fine del 1995 ed il 1997, in Italia, numerosi avvistamenti di UFO sono stati documentati attraverso videoregistrazioni e fotografie, nel quadro di un lungo flap che ha interessato diverse parti della Penisola. Ecco alcuni dei casi più interessanti:

21 dicembre 1995, Contrada Selvapiana , a pochi passi da Sant'Angelo di Alife (Caserta). Notte fonda sui monti del Matese, le nubi fitte avvolgono le cime. Quattro cacciatori sono convinti che sia la notte ideale per catturare un cinghiale. Il silenzio è assoluto. All'improvviso un fascio di luce squarcia le nuvole e illumina a giorno l'intera valle. I cacciatori sono impietriti. Sulle loro teste c'è un oggetto sferoidale, abbagliante: un UFO. La sorpresa, la paura, la fuga. I quattro sono sconvolti. il loro racconto è frammentario ed impulsivo. I quattro hanno voluto mantenere l'anonimato ma la loro testimonianza è univoca: una sfera dal diametro non inferiore ai cento metri si muoveva roteando e descrivendo traiettorie ellittiche sulle valli circostanti. Sulle pareti dell'oggetto c'erano centinaia di oblò che proiettavano i fasci di luce. L'episodio trova conferme da altre testimonianze: un giovane coltivatore diretto di Raviscanina, piccolo centro della zona, ed una coppia di San Marco di Dragoni. Anche loro affermano di aver visto quello strano oggetto.

17 aprile 1996, il programmatore elettronico Fabio di Rado percorre con la sua auto la strada per Castiglione Messer Marino (Chieti), ad un certo punto osserva qualcosa che vola a scatti sopra le cime degli alberi, a circa 100 metri di distanza. Incuriosito, ferma l'automobile e osserva un oggetto che compie delle strane evoluzioni, roteando su se stesso con repentini scatti in avanti di almeno 50 metri effettuati in un batter d'occhio. Fabio prende la macchina fotografica e scatta quattro fotografie. Improvvisamente l'oggetto scompare dalla vista di Fabio ma pochi secondi dopo se lo ritrova sopra la sua testa, a circa dieci metri. Il ragazzo, impietrito dalla paura, ha la possibilità di guardarlo ancora per un paio di secondi, dopodiché nel più assoluto silenzio l'oggetto schizza via ad una velocità impressionante. L'oggetto aveva un diametro di circa sei metri, al centro aveva un cerchio molto luminoso.

Primo giugno 1996, un corpo volante di aspetto luminoso viene filmato a Benevento, in Campania, da Sergio Pacillo. L'UFO procedeva in direzione del monte San Michele, a moderata velocità, in senso contrario rispetto al vento. Il video, della durata di tre minuti circa, mostra l'oggetto compiere una virata e seguire una traiettoria apparentemente curvilinea. La forma del corpo luminoso, a struttura affusolata, rimane tale per tutta la ripresa per poi ridursi al termine, gradualmente nella sua sezione, evidenziando maggiormente la sua parte posteriore, tendente a confondersi nello strato di densa foschia presente a media e bassa quota. Le analisi al computer hanno evidenziato che l'oggetto era caratterizzato da un corpo centrale solido di forma allungata e dotato di luminescenza propria, di colore bianco/giallo. Tale luminosità denota un'alta temperatura intorno all'oggetto generante un alone di aria ionizzata. La scia, facilmente rilevabile dal colore arancione diffuso dalla coda dell'oggetto come prolungamento dello stesso, viene rilasciata esclusivamente in corrispondenza della parte posteriore del corpo volante ed ha la stessa ampiezza della sua sezione reale. La forma e le grandi dimensioni dell'oggetto lo fanno rientrare nella casistica degli UFO sigariformi, chiamati anche Astronavi-madre.

Dal luglio al dicembre del 1996, l'isola d'Elba è stata interessata da una lunga serie di avvistamenti di un oggetto luminoso. L'oggetto, avvistato da diverse persone e da alcuni anche fotografato, sembrava sempre lo stesso e appariva di colore bianco, più grande e luminoso rispetto alle stelle, tanto da riflettersi nel mare. Era a forma di palla di rugby e ai lati sembrava circondato da un alone più scuro. Dalle analisi compiute sulle foto emergono dei particolari interessanti. In un'istantanea l'oggetto appare come un 8 con scia, sembra cioè che esso abbia compiuto uno scatto improvviso in avanti e che sulla pellicola fosse impressa una scia dovuta alla grande velocità della manovra. Un movimento simile fu riscontrato fotograficamente anche nel caso neozelandese di Kaikoura nel 1978. Un elemento che avvalora ulteriormente la foto è la presenza di importanti punti di riferimento: si vede chiaramente la scia di condensazione prodotta da un aereo di linea, questo elemento permette di stabilire che l'UFO si trovava ad una quota inferiore rispetto all'aereo. Le analisi al computer evidenziano inoltre, nell'insieme dell'UFO, più nuclei, in diversi momenti: una struttura solida posta all'interno di un alone di particelle prodotte da un forte campo elettromagnetico, che appare distorto a causa delle accelerazioni repentine compiute dall'oggetto.

22 luglio 1996, Carlo Lenci e la fidanzata Jennifer sono protagonisti di un incontro ravvicinato del terzo tipo. Quella sera, alle 21, Carlo e Jennifer si erano diretti, con le loro biciclette, nei pressi di Gogna, non lontano da Vicenza, intenzionati ad osservare le stelle presso una macchia boschiva. Arrivarono sul posto intorno alle 22.00. Poco dopo ci fu un'improvvisa fuga di animali selvatici. Alcuni minuti dopo, i due ragazzi, sentirono uno strano gracchiare prolungato. Jennifer vide a 10-20 metri di distanza uno strano essere di cui all'inizio erano visibili solo gli occhi ovali e scuri: lo strano verso era generato da quella creatura. I due ragazzi, terrorizzati, presero le loro cose e stavano per scappare, quando, Carlo notò una strana ombra che, muovendosi a grande velocità, si posizionò alle spalle della ragazza; la creatura era larga, molto alta e caratterizzata da due grandi occhi rossi talmente luminosi da illuminare la zona circostante. L'essere sembrava quasi voler prendere la ragazza, così Carlo scattò in avanti per proteggerla, l'entità a questo punto indietreggiò  raggomitolandosi su se stesso, mentre gli occhi sembravano rimpicciolirsi divenendo due strisce verticali. Approfittando della sua immobilità, i ragazzi fuggirono verso le biciclette parcheggiate più in basso, mentre le due creature continuavano ad osservarli. Successivamente si resero conto che mancavano circa 30 minuti di tempo rispetto al loro vissuto cosciente. Forse un caso di "Missing Time". L'esperienza dei due ragazzi, comunque, sembra essere confermata da Giorgio Rigno, il quale la stessa sera del 22 luglio, verso le 22.15, è stato testimone dell'avvistamento di una luce misteriosa proprio nella zona di Gogna.

19 agosto 1996, verso le 20.30 a Baia Domizia (CE) la famiglia Pannella nota nel cielo, ancora leggermente illuminato, un oggetto splendente. Angelo Pannella prende la telecamera e comincia a riprendere l'UFO. L'oggetto sorvola alcuni alberi della struttura turistica, per poi cambiare traiettoria verticalizzando il suo moto e innalzandosi verso il cielo nuvoloso. L'oggetto è caratterizzato da una struttura circolare con una macchia più scura all'interno in costante rotazione. Durante il suo passaggio, l'UFO espelle tre piccoli corpi luminosi, che scompaiono dalla vista immediatamente dopo.

6 gennaio 1997, ore 18.22, diversi operatori della torre di controllo dell'aeroporto di Fiumicino notano un oggetto provenire da est. Emana una luce verde acqua. Secondo alcuni testimoni, lascia una leggera scia di colore giallo. Il fenomeno è osservato anche dal pilota del volo AZ062 (in atterraggi e proveniente da Madrid) e da alcuni membri del personale dell'aeroporto. La traiettoria dell'oggetto è stata segnalata a partire da una zona a circa tre miglia dall'intersezione dell'autostrada Roma-Civitavecchia con l'Aurelia e a circa sei chilometri dall'aeroporto. Un operatore aeroportuale, in quel momento impegnato in operazioni di carico, ha dichiarato che l'oggetto sembrava un aereo in fase di atterraggio o di decollo, ma a differenza di questi non aveva le luci di posizione, né i fari anticollisione. Sui radar nessuna traccia. Il tecnico radarista, Francesco Vitanza, ha affermato che la cosa è molto strana in quanto avvistamenti simili hanno comunque prodotto una traccia sui radar. Il caposala di servizio sulla torre, di controllo, Vinicio Cerreti, ha confermato l'avvistamento dell'oggetto, durato 4-5 secondi. Un altro operatore aeroportuale, che ha voluto rimanere anonimo, ha affermato di aver visto l'oggetto stazionare brevemente sopra alcuni alberi per poi accelerare improvvisamente dirigendosi verso ovest. Un oggetto dalle stesse caratteristiche è stato avvistato in quello stesso giorno in varie località della Campania, dell'Umbria, della Lombardia e dell'Emilia Romagna. La lunga serie di segnalazioni ha generato anche un'interrogazione parlamentare.

12 febbraio 1997, l'area boschiva chiamata La Roccaccia, nei pressi di Tarquinia, è interessata da un misterioso fenomeno: novanta alberi abbattuti e sradicati per un totale di 135 piante bruciate. Il geologo Fabrizio Aumento, davanti alle telecamere della RAI, non riesce a spiegare il fenomeno. L'ipotesi, sostenuta dagli inquirenti del Centro Ufologico Nazionale intervenuti sul luogo, è che un oggetto non identificato abbia impattato sugli alberi e sul terreno. Questa teoria pare confermata dal fatto che l'abbattimento sembrava aver seguito un ordine preciso; ed è inoltre interessante notare che l'intera area interessata dal fenomeno fosse di forma ellissoidale. Dalle analisi fatte sulle cortecce degli alberi bruciati risulta che le cellule erano completamente svuotate dal loro contenuto liquido. Le condizioni meteo in quei giorni non avevano segnalato fenomeni temporaleschi comunque non in grado di provocare una tale distruzione. Da aggiungere che nel periodo in cui il fatto è avvenuto è stato caratterizzato da una grande quantità di avvistamenti sul litorale laziale, alcuni dei quali proprio a Tarquinia.

15 febbraio 1997, verso le 22.06, il signor Mauro Roncaglia è testimone di un evento ufologico sulla città di Novara. Una strana luminosità arancione aveva attratto la sua attenzione, scambiandola per un incendio, prese il suo binocolo accorgendosi, invece, che la luce era prodotta da un oggetto di forma rettangolare. Roncaglia osservò l'oggetto per quasi due ore, durante le quali l'oggetto rimase immobile. Durante l'avvistamento, ogni dieci minuti sono state osservate delle sfere luminose più piccole che si avvicinavano all'oggetto. Altri testimoni hanno potuto osservare il fenomeno. Il presidente del CAU Tiberio Guglielmi, un'associazione privata dedicata allo studio degli UFO, ha visto lo stesso oggetto dal monte Mattarone, sul Lago Maggiore. Le analisi fatte sulle foto hanno evidenziato che l'oggetto era composto da due corpi distinti, ognuno costituito da tre nuclei interni dall'aspetto fortemente luminoso.

17 maggio 1997, sul lago di Albano, nei pressi di Castel Gandolfo (Roma), diversi oggetti, caratterizzati da una luminosità rossastra, sono stati osservati da centinaia di persone. Il primo ad avvistare gli oggetti è stato il piantone della caserma dei Carabinieri di Castel Gandolfo, alle 21.00. Quaranta minuti più tardi, una formazione di cinque UFO di colore arancione scuro, tendente al rosso, sono stati visti stazionare sul lago di Albano, immobili, tranne che per impercettibili movimenti ondulatori. L'oggetto dotato di maggiore movimento e luminosità sembrava guidare le azioni degli altri. Improvvisamente, uno alla volta, dal basso nella formazione, gli UFO modificarono la formazione, disegnando nel cielo notturno prima un triangolo equilatero e successivamente un arco. A quel punto, il globo principale ruppe la formazione, cambiando rotta e dirigendosi verso sud-est. Il secondo oggetto si diresse verso il convento dei Cappuccini, scendendo in picchiata verso l'acqua del lago, gli altri due si divisero. Il quarto si diresse verso Nepi, il quinto rimase immobile fino alle 22,15 quando, al passaggio di un aereo di linea, cambiò direzione e velocità, nascondendosi dietro Monte Cavo. Il fenomeno durò circa mezz'ora. Un testimone di Albano Laziale ha potuto fotografare uno di questi oggetti mentre passavano sopra la sua abitazione. La foto mostra un corpo luminoso che transita al di sopra di un edificio. Ingrandito il particolare se ne determina la forma: è un corpo dal nucleo bianco incandescente, con protuberanze arancioni. È escluso che si tratti di un mongolfiera, di un meteorite, di un aereo o di un elicottero. La mattina successiva il signor Osvaldo D'Arpino, verso le 10.00, osserva un enorme oggetto sigariforme (lungo 200 metri) a circa due chilometri di altezza. L'oggetto, avvistato a San Policarpo al Tuscolano (Roma), non lasciava scia, era di aspetto opaco e sparì oltre una coltre di nubi dopo 10 secondi di osservazione. Si trattava forse della nave madre che aveva lanciato gli UFO della sera precedente?

 

 

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