Son, Salsa, Rumba, Cha Cha Cha ..... musica del Caribe
Manisero      La Jinetera      Oxigeno
Chan Chan      Guantanamera      Son de la loma
Bilongo      La Conga      Siboney
Yo soy      Tiburon      Acostum
La vida es un carnaval      Super conga      Lloraras
Storia della musica latina

























Testo tratto da 'Fiesta', Jorge Gòmez
Isola Sonora
Sembra che in quest'angolo di terra a metà strada fra l'Africa e l'Europa il silenzio era proibito. Tutti e sempre parlano a voce alta. Schiamazzano. Ma soprattutto sono onnipresenti e inevitabili - sulle guaguas (i nostri autobus), lungo il Malecón, sulle spiagge e nei posti più impensati - la radio e il registratore a tutto volume. Negli altoparlanti della centralissima Calle 23 o in quelli della gelateria Coppelia, nella hall degli hotel più belli come vicino ai carrettini dei gelati sicuramente si sta suonando anche adesso una delle nostre canzoni "indimenticabili" mentre in casa, o sotto l'albero di un bosco poco lontano si fa l'amore mentre una voce canta e racconta quello che c'è di bello nella vita. È una vera e propria mania, un'inclinazione spontanea a vivere la musica, pi&grave che ad ascoltarla, cantarla, ballarla. Del resto è naturale, se pensiamo a quell'esplosiva miscela di culture che hanno costruito il nostro modo di essere. Perchè durante la colonizzazione sbarcano a Cuba avventurieri, commercianti, giocatori d'azzardo, sacerdoti: dalla Castiglia e dall'Aragona, dalla Catalogna, dalla Galizia e dalle isole Canarie e naturalmente sbarcano gli andalusi, portando con sè quegli elementi della cultura araba che hanno assimilato per otto secoli. In questo modo arrivano qui le ninnenanne (cantos de cuña) e le filastrocche (cantos de ronda). Arriva quella particolare canzone, molto araba, la tonada. che i contadini cantano ancora. E soprattutto arrivano gli strumenti a corde: chitarre e mandolini. Poi i diversi gruppi di africani portati a Cuba per lavorare nelle piantagioni di canna da zucchero introducono nell'isola le loro cerimonie, i balli e gli strumenti musicali. Arrivano le percussioni africane che verranno poi rielaborate secondo i materiali e le tradizioni dell'isola Arrivano tanibuii di diverse forme tambores bembe, tambores bata, tambores yuka (da cui derivano gli odierni congas o tumbadoras) e altre percussioni come il cata e il chekere (tamburello), che sono tra gli elementi fondamentali del patrimonio strumentale cubano. Nascono le colonie di linqua inglese o francese in isole vicine a Cuba e dall'Europa continuano a confluire nell'isola genti e culture differenti. Alla fine dei Settecento compare una delle formazioni strumentali classiche della nostra musica. la charanga. "tutto mescolato", come scrive Nicolas Guillen, ed e proprio così.
Nasce la classica orchestra del son
Con gli strumenti a corde pizzicate nasce il son, il ritmo che piu tardi (a partire dalla fine del XIX secolo) diventerà padrone e signore della musica di Cuba e del Caribe, e sarà la fonte fondamentale della salsa e della cosiddetta "musica latina". La prima formazione musicale legata al son è il tres, un trio formato da chitarre (arpeggiate) e da marimbulas (antenate delle marimbas,) sostituite piu tardi dal contrabbasso. Al tres, che fornisce la base armonica, si aggiunge la classica sezione di percussioni composta dalle claves, dalle maracas e dal bongo. Così si formano i sestetti e poi aggiungendo una trompeta (una chianna dal suono molto acuto), i gruppi di sette elementi che costituiscono la "classica orchestra del son".
E' tempo di rumba
Ovunque, nei quartieri poveri. negli appartamenti sovraffollati, negli scantinati, agli angoli delle strade si comincia a suonare e a ballare la rumba: che vuol dire festa, danze e canti e che diventa un genere musicale sempre più definito e particolare. Le tre varianti piu conosciute della rumba sono il guaguanco, lo yambu e la columbia. Il guaguanco (la rumba più diffusa) è composto di tre parti ben definite: esposizione, coro e ballo. In quest'ultima fase come dicono i rumberos, si "rompe" la rumba. La sua coreografia mette in scena un rapporto sessuale, mimando gesti ripetuti di attacco e difesa; un colpo di bacino dell'uomo che la donna dovrà evitare diventa una danza che esprime accordo e allegria tra i due. Invece lo Zamhi è la rumba del "tiempo de España"; lento, cadenzato, dove ha grande importanza la melodia, ballato con gesti che imitano il passo dei vecchi. La columbia, ballata solo dagli uomini, ha un ritmo più veloce che corre sul filo di un duello di puro virtuosismo tra il ballerino e il tamburo, chiamato quinto. I passi della columbia imitano gesti che appartengono al lavoro, allo sport, al modo di camminare. Tutto continua a mescolarsi. Siamo alle soglie dei XX secolo. Le numerose trasformazioni della contradanza (alcune si chiameranno semplicemente danzas), alla fine dell'Ottocento, produrranno un evento decisivo. Nel 1879 Miguel Failde suona il primo danzon, che già si balla non in coppia e che andrà a poco a poco imparentandosi con il son. Compaiono poi il danzon cantado e il danzonete. Intanto lungo un altro ramo del delta musicale cubano arrivano poeti e tenori che portano con se l'opera italiana, la romanza francese, la canzone napoletana. Fa la sua comparsa la canción, che assumerà forme molteplici (habanera, criolla, guajira, bolero) e che canta due grandi temi: l'amore e la patria. Sono falegnami, sarti, venditori ambulanti quelli che, nella maggior parte dei casi senza alcuna conoscenza della musica accademica, prenderanno il nome di trovadores e, con chitarra, prima e seconda voce, daranno vita alla "trova cubana".
Mambo, chachacha, poi la radio trasmette Guantanamera
Gli anni Quaranta e Cinquanta sono gli anni del mambo e del chachacha, entrambi derivati da una curiosa evoluzione del danzon. Il mambo, dopo un timido approccio con i fratelli Lopez, inizia una spregiudicata avventura con Perez Prado nella cui orchestra chiaramente influenzata dalla "Jazz Band" nordamericana, balza alla ribalta Benny Moré. Poco dopo quest'ultimo, con un'operazione altrettanto audace, costituirà una propria orchestra: una jazz band con molto dello stile di Pérez Prado e l'aggiunta di son, compresa la variante conosciuta come SON montuno. Il chachacha trova invece la sua base ideale nella charanga tipica alla francesa. Creatore del genere e considerato Enrique Jorrin che comincia la sua carriera musicale nell' "Orquestra America". Nascono i conjuntos soneros (gruppi musicali che suonano il son) di grandi dimensioni, composti da un pianoforte, chitarre, contrabbasso, bongo, tamburi, due o tre trombe e due o tre cantanti che suonano le claves, le maracas o i guayos. Nel repertorio di queste orchestre entrano anche i boleros. una tipologia musicale che si diffonderà in tutta l'America Latina come un genere ballabile romantico nel quale pero difficilmente si riconosce il bolero originale. Tra i "boleristi" più noti, un caso a parte di particolare interesse è quello di Tito Gomez, grande interprete di bolero e di suo, cantante dell' "Orquestra Riverside", una jazz band nel cui repertorio si mescolano il son, il chachacha e lo swing. Poi una grande trasformazione, dovuta allo sviluppo della radio e della televisione. Tutti i generi musicali si modificano in funzione delle esigenze dei nuovi mezzi di comunicazione. Un ricordo particolare merita Joselito Fernandez, che in decime e sequidiglie cantava i suoi commenti ai fatti del giorno, compresi quelli di sangue, in un programma radiofonico che aveva preso lo stesso nome della tonada con la quale il poeta era conosciuto da un pubblico di milioni di persone: Guantanamera.
Dalla "Nueva trova" al jazz latino, fino al "caffè-concerto" e all'heavy rock
Poi, nel 1967, nel corso di un programma televisivo, un'altra svolta. Un giovane senz'arte ne parte, vestito in modo comune, con una chitarra probabilmente di seconda mano canta con voce nuova una nuova filosofia e una nuova realta: è Silvio Rodriguez e con lui la "Nueva trova" entra nella storia. A Rodriguez si affiancheranno Pablo Milanes, grande autore della transizione dal feeling alla "Nueva trova", e tanti altri. Oltre a questi trovadores solisti si formeranno gruppi che mescolano alle tradizioni cubane e al linguaggio della Trova l'aria nuova che soffia nel continente. La loro musica prenderà il nome generico di "nueva cancido latinoamericana". Per decenni un movimento in sordina, diciamo marginale, prepara la strada a quella che oggi è la mecca del jazz latino. Da una famosissima orchestra degli anni sessanta, l' "Orquestra Cubana de Musica Moderna", dalla quale uscirà una formazione ormai storica: "lrakere". E poichè a Cuba si balla, si balla dappertutto nelle discoteche, nei cabaret, nei locali notturni, per strada - si moltiplicano i gruppi che fanno musica da ballo: Elio Reve con il suo ritmo changui, più cosmopolita (dalla sua orchestra nasce il mostro sacro della musica ballabile cubana deqli ultimi venti anni, Juan Formel che, alla festa dei suoi "Van Van", ha indicato un percorso tuttora attuale), Adalberto Alvarez, i "Dan Den", la "Ritmo Oriental" e tanti altri. E insieme a loro non dobbiamo dimenticare che a Cuba oggi si fa musica leggera, ci sono teatri d'opera e di zarzuela (una sorta di operetta), caffè concerto e concerti all'aperto. Ci sono pianisti, violinisti, orchestre sinfoniche e da camera, musica elettro acustica, sperimentale, new age e heavy rock. Perchè, come abbiamo detto all'inizio di questo nostro discorso, a Cuba abbiamo bisogno della musica per vivere.



Yeliasne - Cuba 2000