IL DESIDERIO

Per la maggior parte di noi il desiderio è un vero problema : 

Desiderio di possedere, di emergere, desiderio di potere, di agio, d’immortalità, desiderio di essere amati, di possedere qualcosa per sempre, di soddisfarsi, di qualcosa che sia al di là del tempo. 

Ora che cosa è il desiderio? Che cosa è questa cosa che ci costringe? Non sto dicendo che ci si debba accontentare di quanto si possiede o di quanto si è, che è semplicemente l’ opposto di quanto si desidera.

Cerchiamo di scoprire che cosa sia il desiderio, credo che determineremo una trasformazione, che non sarà soltanto la pura sostituzione di un oggetto di desiderio con un altro. 

E questo è quello che noi intendiamo per cambiamento. Insoddisfatti di un oggetto particolare, ne troviamo un sostituto. Ci muoviamo senza sosta da un oggetto a un altro che riteniamo più nobile, più elevato, più raffinato; ma, per quanto raffinato il desiderio resta sempre il desiderio, e in tale movimento del desiderio vi è lotta senza fine, il conflitto degli opposti. 

Non è importante dunque, trovare che cosa sia il desiderio? Non è il simbolo e la sua sensazione? Il desiderio e la sensazione senza l’oggetto che esso persegue. Esiste desiderio senza un simbolo e la sua sensazione? Senza dubbio no. Se osservo l’intero processo del desiderio in me stesso, scopro che vi è sempre un oggetto verso il quale la mia mente si tende per trarne ulteriori sensazioni, e che in tale processo sono coinvolte resistenza, tentazione e disciplina. 

Quando sono consapevole di tutta la struttura del desiderio, vedo in quale modo la mia mente sia divenuta un centro morto. Stanco di un desiderio automatico, desidero soddisfarmi in un altro. Né ho abbastanza di questo e desidero pace, quella pace che è pur sempre sensazione. 

Mi rendo conto ora della condizione della mia mente; vedo che essa è lo strumento della sensazione e del desiderio, o piuttosto che essa è la sensazione e il desiderio. 

Senza dubbio esistono certe necessità fisiche: cibo, vestiti, riparo e tutto il resto. Ma esse non saranno mai necessità psicologiche sulle quali la mente costruirà sé stessa come centro del desiderio, di grandezza, di verità, virtù ma si trasformerà in un processo psicologico che la porterà a costruire l’idea del "ME" che si rafforza al centro. Quando sarete consapevoli di questo processo senza opposizione, senza tentazioni, senza resistenza, senza giustificarlo o giudicarlo, allora scoprirete che la mente è capace di scoprire il nuovo e che il nuovo non è mai una sensazione; e pertanto non potrà mai venire riconosciuto, ri sperimentato. Esso è una condizione dell’essere nella quale la creatività nasce senza invito, senza memoria; e questa è la realtà.

 

 

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