IL DESTINO

 

Questo mondo non è ne buono ne cattivo ciascuno si fabbrica un mondo per se. 

Un cieco cerca di raffigurarsi il mondo, esso gli apparirà morbido e duro, freddo e caldo. 

Noi siamo un ammasso di felicità e infelicità: centinaia di volte ce ne accorgiamo nella nostra vita, di regola i giovani sono ottimisti e i vecchi pessimisti: i primi hanno ancora la vita davanti i secondi si lamentano che la vita stia per finire, e centinaia di desideri insoddisfatti si dibattono nel loro cuore.  

La vita è buona o cattiva a seconda dello stato d’animo in cui la guardiamo: essa non è ne buona ne cattiva. Anche il fuoco non è ne buono ne cattivo, quando esso ci scotta le dita lo malediciamo, quando esso ci riscalda esclamiamo: com’è bello il fuoco. Dunque il fuoco a seconda del nostro uso produce in noi sensazioni di bene e di male. Così nel mondo in generale. 

Possiamo essere certi che il mondo andrà avanti senza di noi. Eppure noi dobbiamo fare il bene, il desiderio di fare il bene èla nostra più alta aspirazione . Dobbiamo ricordare che soccorrere il prossimo è un privilegio. Non dobbiamo dunque salire su un piedistallo, quando facciamo qualcosa per gli altri. Ma dobbiamo anzi essere grati, che esistano delle persone a cui noi possiamo portare soccorso. Perché sono loro che ci danno l’opportunità di giovare a noi stessi. Noi siamo nel torto quando pensiamo, che una singola persona possa avere beneficio da una nostra opera. 

E’ assurdo pensarlo e ogni assurdità porta con se infelicità. Non dobbiamo aspettarci alcun compenso in contraccambio di ciò che facciamo. Se fossimo veramente distaccati sfuggiremo a questa penosa e vana attesa del contraccambio, e potremmo così liberamente fare il bene del mondo.

 

 

 

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