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LA PACE NELLA MENTE

 

Tutte le tradizioni indicano nella pace della mente, la condizione indispensabile per conoscere la sorgente interiore, la nostra capacità di vita. Il sistema mentale assicura la relazione fra questa sorgente, ciò che è in noi e il mondo esterno. Ma non possiamo avvicinarci a essa con l’ausilio della mente perché è di diversa natura. Ma se non possiamo avvicinarci ne pensare ne spiegare questa sorgente che è in noi: possiamo tuttavia conoscerla e vivere a partire da essa. Nella pratica di yoga possiamo fare l’esperienza della pace nella mente. Essa depone in noi un seme che crescerà da sé, e che starà a noi far germogliare secondo il giusto ritmo.

 

Troppa pratica potrebbe annegano troppo poca potrebbe inaridirlo.

 

L’esperienza della pace ci trasforma e da accesso alla vita: Quando l’esperienza dell’essere comincia inverte tutte le nostre relazioni, i nostri pensieri, trasforma i limiti intricati e insufficienti della nostra vita.

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La vita è movimento tutto muta senza sosta ,la vita non è un susseguirsi di avvenimenti ma è una corrente un evolversi. E’ il vasto cielo non le nuvole che passano: la vita scorre al presente, ogni evento è fuggitivo, muore a ogni istante subito rinasce sotto una forma differente. Non è mai l’effetto di una causa ma di molte cause, e a sua volta diviene una causa. E’ il movimento eterno dell’energia, qualunque problema noi abbiamo non possiamo arrestarlo. Non siamo un testimone esterno che giudica o confronta: malgrado ciò che ci suggerisce il nostro ego noi non siamo separati dalla corrente della vita.

 

Sono la paura e il nostro intreccio personale che creano la sofferenza. Vivendo a partire dalla fonte ci ritroviamo in uno stato di completa disponibilità al cambiamento. Quando gli automatismi, il condizionamento del sistema mentale ci abbandonano: in quell’istante scopriamo di essere liberi di vivere al presente. Senza sforzo di volontà accettiamo le trasformazioni e l’ego ci lascia. Viviamo così ogni evento pienamente e senza giudicarlo, siamo parte del momento presente, siamo la vita nel momento in qui ha luogo ne prima ne dopo.

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Un giorno vivremo la stabilità del sistema mentale in modo permanente: allora non avremo più bisogno di appellarci a esso. Scopriremo che il movimento del pensiero è scritto nel movimento della vita. Che il pensiero è fluido vivente, che solamente il nostro ego lo arresta: e a partire da questo crea un modo a sua misura. Questo arresto crea tensione scatena il meccanismo della sofferenza. il pensiero allora diviene come il cammello di quel proverbio arabo che si agita finchè è tenuto legato e si siede quieto quando viene liberato.

 

Il nostro cammino è lontano dall’andare nel senso dell’inibizione del mentale, aspira a liberalo perché possa calmarsi da solo senza sforzo.

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Siate disponibili, siate liberi più sarete liberi più diverrete capaci di amare senza proiettare il vostro ego. L’insegnamento in nessun caso deve condizionarvi, scegliete ciò che vi interessa non abbiate timore, prendete ciò che va bene per voi, seguite la vostra via perché nulla è da ricercare all’esterno.

Nessuna verità vale per tutti, io non faccio altro che darvi degli ingredienti senza voler condizionare né convincere, Il loro uso non è di mia ma di vostra competenza.

Il gruppo è importante anche senza di me. Condividete e scambiate senza essere condizionati dalla mia presenza: crescete da soli, Il ruolo dell’insegnante non è quello di affermarsi ma di dare gli strumenti e poi passo passo sparire.

 

 

TI INDICHERO’ DOVE’ IL POZZO

DOVE’ LA CORDA

DOVE’ IL SECCHIO

TI INSEGNERO’ A SERVIRTI DELLA CORDA

MA NON TIRERO IL SECCHIO PER TE’

 

 

 

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