Paternò
10 dicembre 2000
MISTICISMO E SPIRITUALITA' NELLA MUSICA DI JURI CAMISASCA
di Mariangela e Santo Ferrarello
Sabato 16 dicembre si è tenuto nella Chiesa del Purgatorio di Cefalù un
suggestivo concerto del musicista eremita Juri Camisasca nell'ambito degli
eventi musicali “Sicilia-Giubileo 2000”
Il musicista, nella prima delle previste 6 esibizioni, era accompagnato dal
coro polifonico la Perla Ionia (diretto dal Maestro Cristaudo), e da un
quartetto (violoncello, 2 tastiere, percussioni).
L'artista si è esibito rivisitando e armonizzando elettronicamente canti
gregoriani alternati a un pop con una linea leggera, melodica, ricca di di
spiritualità ecumenica.
Roberto Juri Camisasca è un uomo che attraverso una personale ricerca ha
incontrato Dio. Musicista, nato a Melegnano (MI) nel 1951, nei primi anni '70
percorre i sentieri dell'avanguardia musicale con personaggi come Demetrio
Stratos e gli Area, Claudio Rocchi e Franco Battiato che lo chiama Juri. Si
ricordano di quel periodo gli album “Scavando col Badile” e la “Finestra
dentro”, canzoni come “Nepal” e “Katmandu”. A un certo punto della
sua vita decide di entrare in un monastero. Monaco Benedettino per 11 anni,
dal chiostro uscirà rare volte per partecipare, come voce solista, alle opere
di Battiato “Genesi” e “Gilmaesh” nei Teatri Regio di Parma e
dell'Opera di Roma. Nel '89 compone un disco di canti gregoriani “Te Deum”.
Oggi Juri vive da eremita, in una casetta aggrappata alle pendici dell'Etna.
Appena arrivato, nel '91 ha composto un album “Il Carmelo di Echt” e svela
un suo obiettivo: “Ai confini del mondo per essere un tuo messaggero”.
Camisasca oltre a essere musicista, compone canzoni e dipinge icone
bellissime.
Nel '94 collabora con i Paolini e i Salesiani per una serie di ritiri
spirituali in videocassetta.
Dice: “La musica prima era uno sfogo poi è diventata una forma di
preghiera, di linguaggio dell'anima. Quanto manca la profondità spirituale
manca anche quella musicale. Non si deve strimpellare davanti a Nostro Signore
come se fesse il Disco per l'estate”.
La sua vocalità soavemente baritonale fonde il canto gregoriano con
l'ipno-tico lamento del muezzin arabo e i virtuosismi del raga indiano, nei
mantra, una sorta di ecumenismo musicale. La scelta di cantare alcuni canti in
latino viene dallo stesso motivata come “una ricerca di suoni diversi dal
solito inglese”.
Il concerto propostoci dall'artista è stato eccellente, carico di ispirazione
e di grande spiritualità. Momenti di intensa bellezza quando canta il
“Carmelo di Echt”, canzone dedicata a Edith Stein filosofa ebrea,
proclamata Santa, Patrona d'Europa e Dottore della Chiesa da questo Papa.
DAL SITO http://www.lecodellemadonie.it/