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NEWS DI LUGLIO 2001
1/7/2001 ( gazzetta del sud )

Due per Tremestieri (Amadeus e Travel Tickets) e due per l'Annunziata (Travel Tickets e Ira Costruzioni)
Approdi, quattro le offerte
L'amministrazione deve ora scegliere i progetti che saranno dati in appalto


Il primo progetto ad arrivare sui tavoli dell'assessorato alle infrastrutture territoriali è quello della “Amadeus”, la società del cavaliere Amedeo Matacena. Entro mezzogiorno viene consegnato quello della Travel Tickets, la società del gruppo Tourist-Caronte. Oggetto del contendere è la realizzazione dell'approdo a Tremestieri. I responsabili della “Travel Tickets” presentano anche gli elaborati riguardanti la costruzione del tunnel e dell'approdo per mezzi leggeri alla foce del torrente Annunziata. In questo caso, quella della Tourist-Caronte sembra essere l'unica offerta. Ma non è così. Pochi minuti prima del termine di scadenza, fissato alle 13 di ieri, perviene anche il progetto redatto dallo studio Galatà per conto della società Ira Costruzioni di Catania, assieme alla Technis e alla Sigenco. Anche per l'Annunziata, quindi, sarà una sfida a due. Gianfranco Scoglio fissa il calendario: «Il 30 giugno 2001 – dice – è una data storica per Messina». L'assessore ne è profondamente convinto e non ritiene che si tratti di eccessiva enfasi. «Si passa dalle parole ai fatti – ripete – e sfido chiunque a dire che le amministrazioni del passato abbiano fatto più di quello che la giunta Leonardi ha compiuto». I prossimi mesi diranno se Scoglio ha visto giusto o, se invece, si sta andando nella direzione opposta, quella che non porta verso la soluzione dei drammatici problemi della nostra città. Dipendesse dall'assessore, una simile eventualità sarebbe già scartata. È più che ottimista Scoglio. Ha una fede assoluta nelle linee strategiche disegnate dall'amministrazione comunale. «Le critiche che ci sono state rivolte in questi mesi – dice – sono state spesso ingenerose per il semplice fatto che nessuno è andato a vedere cosa c'è dietro una singola iniziativa. Siamo stati accusati solo di gestire le emergenze e questo non è assolutamente vero. Attraverso strumenti come il Prusst, l'Urban, il Piano integrato territoriale, abbiamo disegnato un progetto complessivo della città del futuro. Lo spostamento degli approdi è uno dei tasselli, così come i piani di valorizzazione di Capo Peloro o di recupero del water front. E oggi non esagero nel dire che è una data storica, perchè è la prima volta che il Comune di Messina attiva concretamente le procedure di “project financing”, coinvolgendo direttamente quell'imprenditoria privata disposta a investire sulla città, a realizzare con propri capitali opere di preminente interesse pubblico». Scoglio spiega che il “progetto di finanza” è una procedura prevista dalla Legge Merloni e che i termini ristretti fissati nel bando non sono stati inventati dall'amministrazione comunale, ma valgono su scala regionale e nazionale. «Il Comune – ricorda – ha deciso di verificare la disponibilità dei privati a realizzare una serie di opere per le quali l'ente locale non ha in bilancio le risorse sufficienti». I nuovi approdi erano in cima alle priorità. Ma adesso cosa succederà? «Abbiamo già nominato un responsabile del procedimento – afferma l'assessore – e adesso nomineremo un'équipe di esperti che avranno il compito di procedere ad un'analisi comparativa delle offerte (progetti, studi di fattibilità, piano economico) presentate dai privati. Al termine di questo lavoro, sarà scelto il soggetto promotore. La legge, poi, assegna 64 giorni di tempo per esperire la gara d'appalto. Questo è un punto che non sono pochi ad ignorare. Il “project financing” non è l'affidamento di un'opera a trattativa privata. Si svolgerà la gara d'appalto così come previsto dalla normativa europea». Prendiamo, dunque, il caso specifico dell'approdo a Tremestieri. Saranno valutate le offerte progettuali delle società Amadeus e Tourist-Caronte e alla fine l'amministrazione comunale ne premierà una. Il promotore, cioè il soggetto prescelto, non potrà partecipare all'appalto ma avrà a quel punto tre possibilità: mettersi attorno a un tavolo con i primi due classificati nella gara e decidere di associarsi; rinunciare e farsi pagare il progetto dalle ditte che si sono aggiudicate l'appalto; realizzare e gestire l'opera nel caso in cui le gare andassero deserte. «È una formula – assicura Scoglio – che risulta conveniente sia per l'ente pubblico sia per i privati». Il fatto che sia la normativa stessa a scadenzare rigorosamente i tempi dovrebbe essere una garanzia sulla rapidità delle procedure. L'assessore è convinto che entro dicembre si possa chiudere l'iter tecnico-burocratico ed avviare la fase realizzativa delle opere oggetto d'intervento. Ma non è tutto così facile. L'incognita principale riguarda la scelta compiuta a monte, cioè l'individuazione del doppio approdo Tremestieri-Annunziata. È davvero un percorso realizzabile e in grado di risolvere una volta per sempre la questione dei collegamenti marittimi nell'area dello Stretto? «Se ci sono gruppi imprenditoriali che hanno presentato offerte progettuali per entrambe le ipotesi – replica Scoglio – vuol dire che si crede nella fattibilità e nell'utilità delle due opere. Se è tecnicamente realizzabile, e questo ce lo devono dimostrare i privati, il tunnel tra lo svincolo e l'approdo all'Annunziata è la garanzia assoluta che non ci sarà interferenza tra il traffico di attraversamento e la viabilità cittadina. L'approdo sarà esclusivamente destinato al traffico leggero e non rappresenterà una cesura tra la riviera nord e il “fronte a mare” che intendiamo recuperare dalla zona falcata all'Annunziata. Le eventuali aree di stoccaggio saranno previste a monte, le strutture a mare avranno un impatto minimo, come nel caso di un approdo turistico». Vorrebbero essere così ottimisti anche i moltissimi messinesi che hanno mostrato, attraverso richieste di referendum e petizioni popolari, di non condividere quelle scelte che sono state ideate dalla commissione Misiti, fatte proprie dalla giunta e ratificate dal consiglio comunale.

1/7/2001 ( gds )

La replica del Comitato anti-tir alle accuse del sindaco Leonardi
«Le nostre proteste non sono pilotate»


«Il sindaco Leonardi continua a ripetere che le proteste sono pilotate, che alcuni manifestanti sono in malafede, che si vuole il tanto peggio tanto meglio e che c'è qualcuno che strumentalizza e soffia sul fuoco. Vorremmo poter replicare, in modo da spiegare la ragioni dell'insistenza della mobilitazione in corso». Così il comitato “La nostra città” risponde alle affermazioni del sindaco, il quale ritiene che quella dei “comitati anti-tir” sia soltanto una manovra politica indirizzata contro l'attuale giunta comunale. «Il dott. Leonardi – scrive “La nostra città” –, essendo amministratore pubblico di questa città da decenni (consigliere comunale, capogruppo della Dc, assessore, due volte sindaco) è corresponsabile di tutto ciò che non è stato fatto per eliminare il passaggio dei tir. Mai nessun sindaco, avendo avuto a disposizione 14 progetti per la localizzazione di un approdo fuori dalla città, ha nominato una commissione che ha scelto di non scegliere raddoppiando le ipotesi di approdo dentro l'area urbana. Mai nessun sindaco aveva tentato di collocare una corsia preferenziale per i tir lungo il viale Boccetta. Mai nessun sindaco aveva così diabolicamente ingarbugliato atti amministrativi e documenti sostanziali (delibere, accordi di programma, varianti, piani triennali) pur di arrivare a quell'unico obiettivo contro cui si batte il comitato “La nostra città”. Mai nessun sindaco aveva osato auspicare la moltiplicazione degli scali dentro l'area urbana (il molo Norimberga si aggiunge a quelli esistenti e futuri) moltiplicando il transito del gommato pesante e leggero». Il comitato prosegue sottolineando che «quel che importa non è chi traghetta i milioni di tir ed auto nello Stretto ma come la città deve essere liberata dal loro passaggio. Non siamo soci – affermano i rappresentanti – di nessuna delle società di traghettamento cointeressate. Quello che conta è il rispetto della legge riguardo alla tutela ambientale, alla sicurezza, alla trasparenza degli appalti e delle concessioni pubbliche, alla libera concorrenza. Se il sindaco ha sospetti nei confronti di aderenti al comitato, li espliciti con carte alla mano. Tutte le nostre iniziative sono state assunte attraverso pubblici confronti, dibattiti, incontri ed hanno avuto il sostegno di decine di petizioni sottoscritte da migliaia di cittadini, oltre che dalle determinazioni di altri nove comitati e dalle delibere di sei consigli di circoscrizione. Invitiamo il sindaco – conclude il portavoce Saro Visicaro – ad un pubblico confronto da tenersi nella piazzetta San Francesco di viale Boccetta».

1/7/2001 ( gds )

Otto imprese in gara per i "project financing"

L'imprenditoria privata esce dall'ombra e scommette sugli approdi di Tremestieri e dell'Annunziata, i centri dirigenziali di viale S. Martino is. 88, di via La Farina e sulla riqualificazione di Villa Dante. Otto progetti sul tavolo dell'assessore alle Infrastrutture, Gianfranco Scoglio allo scadere dei termini di presentazione per il "Project Financing".
Un giro d'affari di centinaia di miliardi, quattro grandi gruppi imprenditoriali ed in prima fila, le famiglie Franza e Matacena, interessate alla realizzazione dello scalo commerciale nella zona sud. Travel Tickets e Amadeus concorreranno per l'approvazione del progetto di Tremestieri mentre per il porto della riviera a nord, da dedicare al traffico leggero, la Travel Tickets dovrà vedersela con una associazione formata dalle catanesi, Ira Costruzioni, Techics e Sigeco. La società temporanea d'impresa composta da 12 ditte (Demoter, CeC Costruzioni, Lupo Giuseppe, Arcovito Paolo Costruzioni, Pettinato Giuseppe, Italgeo, Trio, Gemelli Domenico, Itaca, CCT, Pugliesi Antonino e Cogestit) invece cambia obiettivo e punta sulla riqualificazione di Villa Dante, sull'edificazione del centro dirigenziale di via La Farina e contrapposta alla Damiano costruzioni al centro dirigenziale dell'isolato 88.
Adesso toccherà all'amministrazione scegliere entro 60 giorni la proposta più idonea. Per l'individuazione verrà nominato un responsabile, affiancato da una equipe di supporto. Ogni progetto dovrà passare l'esame di verifica dei requisiti che consiste in : uno studio d'inquadramento territoriale ed ambientale, uno studio di fattibilità, un piano economico avversato da un Istituto bancario abilitato, una bozza di convenzione e un programma preliminare. L'idoneità sarà prerogativa ad una gara d'appalto secondo le leggi comunitarie relative alla Merloni.
Dopo di che la società titolare del progetto dovrà concertarsi con i due vincitori della gara. Per lei tre soluzioni: procedere da sola alla realizzazione dell'opera qualora la gara fosse andata a vuoto, lavoro in sinergia con gli aggiudicatari della gara o passare la mano alle ditte appaltatrici ed intascare i compensi relativi alla cessione del progetto

3/7/2001 ( gazzetta del sud )

tram / Il piano di viabilità alternativa per l'apertura dei nuovi cantieri all'esame del comandante della polizia municipale
Un'estate a... senso unico
Una corsia in meno sulla Cortina e sul viale della Libertà, Tir anche in via I Settembre


Sarà un agosto (anzi, probabilmente, un'intera estate) a... senso unico per i messinesi. Anzi, a sensi unici. Almeno, questo prevede il piano viario alternativo, redatto dai tecnici della ripartizione Viabilità per il periodo nel quale la Cortina del porto e il viale della Libertà saranno nteressati dalle nuove aree di cantiere comprese dalla variante al tracciato della tranvia, consegnato al neo comandante della Polizia municipale Calogero Ferlisi per l'esame delle possibili ripercussioni sul traffico urbano e soprattutto sulla circolazione dei veicoli diretti agli imbarcaderi delle Ferrovie dello Stato alla stazione marittima e delle compagnie private alla rada San Francesco. Dall'analisi di fattibilità pratica dei provvedimenti immaginati dalla Viabilità dipenderà ovviamente l'effettiva realizzazione pratica di quanto concordato stamani durante un'affollata riunione svoltasi a Palazzo Zanca e cui hanno preso parte il sindaco Salvatore Leonardi, l'assessore al ramo Turi Rizzo, i tecnici del Comune e la direzione lavori della tranvia. E si tratta di una serie di misure – se verranno alla fine messe in atto – destinate a mutare profondamente il “volto” delle parti di città che interesseranno, ovviamente dal punto di vista della circolazione. Con ordine: la Cortina del porto . Per tutto il mese di luglio, nella corsia lato mare del tratto compreso tra l'incrocio con il viale San Martino e largo Minutoli saranno effettuati i lavori di posa dei sottoservizi (in particolare, delle condutture dell'Italgas) in modo da permettere il completamento del tratto di via Primo Settembre . Perché dal 1. agosto, secondo il piano, su via Primo Settembre dovranno transitare le auto e i tir in direzione nord-sud, mentre la via Vittorio Emanuele (ovviamente la corsia rimasta libera della Cortina) sarà transitabile solo in direzione sud-nord. E fin qui, a parte la decisione – che potrebbe rivelarsi anche alquanto discutibile – di far transitare i mezzi pesanti sul tratto terminale della via Primo Settembre, i provvedimenti proposti dagli uffici del Comune sembra filare tutto sommato abbastanza liscio. Più complicata, invece, la situazione (e di conseguenza le relative misure) per quanto riguarda il viale della Libertà . Nel tratto compreso tra piazza Unità d'Italia e l'incrocio con il viale Giostra , nel quale i binari del tram correranno sulla corsia lato mare, ovviamente la sede stradale sarà ristretta a tre corsie che verranno così utilizzate: due per il traffico in direzione nord-sud e quella “superstite” lato mare in senso opposto, ma per i soli mezzi diretti al serpentone degli imbarcaderi privati. I veicoli che circoleranno in direzione sud-nord saranno invece “dirottati” su via Garibaldi . Si tratta di una soluzione che potrebbe però necessitare di alcuni aggiustamenti: in particolare, si parla di invertire i sensi di marcia nel pomeriggio (seguendo i flussi di traffico più consistenti nelle diverse fasce orarie) e di utilizzare come “rinforzo” per la direzione più sacrificata due parallele del viale della Libertà, una delle quali sarebbe la via Boner da trasformare anch'essa in senso unico. Naturalmente, perché questa ulteriore innovazione possa rivelarsi efficace occorrerà “sfondare” gli incroci delle due vie con il viale Giostra, abbattendo gli spartitraffico che separano la corsia centrale del torrente dalle due laterali. Muta leggermente l'assetto nel tratto di viale della Libertà successivo all'incrocio con il Giostra e fino a via Pola : da lì fino all'Annunziata (nelle immediate vicinanze del Museo regionale, in cui trova il capolinea della linea tranviaria), infatti, i binari sono già stati collocati al centro della carreggiata. Anche qui, tuttavia, sono allo studio alcune soluzioni comunque analoghe a quelle prospettate per il tratto dalla Prefettura al viale Giostra: si dovrebbe quindi circolare ugualmente su tre corsie, assecondando il flusso di traffico già stabilito per quest'ultimo, ma le diverse dimensioni della sede stradale lasciata libera dai binari del tram (più larga a valle e meno a monte) potrebbe creare qualche difficoltà in tal senso. Ad ogni modo, anche se non è facile prevedere le possibili ricadute di questi provvedimenti per la viabilità senza averne potuto verificare la reale efficienza alla prova dei fatti, sembra immaginabile che la zona centro-nord della città debba prepararsi ad affrontare un'estate “calda”. E in quest'ottica, il “palleggio” di competenze e responsabilità tra il Comune ed il comando provinciale dei Vigili del fuoco per la realizzazione del distaccamento a nord non può assolutamente continuare: con strade come il viale della Libertà, il viale Giostra, la via Garibaldi “sventrate” dai cantieri o perlomeno appesantite da carichi di traffico superiori alla norma, affrontare eventuali situazioni di emergenza diverrà ancora più complicato. Intanto, sono stati autorizzati alla Ceit Impianti gli scavi nel corso Cavour e nelle vie Felice Bisazza, XXIV Maggio, Tommaso Cannizzaro, Cesare Battisti, Loggia dei Mercanti, Colapesce, Canova, Garibaldi e S. Maria dell'Arco per la posa dei cavi telefonici in fibre ottiche per conto della Wind. Durante i lavori, che si svolgeranno dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 13,30 alle 16,30 nel senso di marcia nord-sud e dalle 7 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 17 in senso opposto dovranno rispettare tempi brevi a causa dell'imminente apertura dei cantieri del tram sul viale della Libertà, è stato istituito il divieto di sosta con rimozione coatta sul solo lato interessato dallo scavo.

4/7/2001 ( gazzetta del sud )

Un carabiniere è rimasto ferito durante la manifestazione contro i Tir: fermati alcuni dimostranti
La protesta si trasforma in scontro
Dopo un'assemblea il corteo ha toccato la sede dell'Authority e Palazzo Zanca

È finita in scontro tra manifestanti e forze dell'ordine l'ennesima protesta contro i tir e contro la decisione di concedere ai privati il molo Norimberga messa in scena ieri sera. Il bilancio è di un appartenente alle forze dell'ordine ferito e alcuni fermati che sono stati accompagnati alla caserma Zuccarello di via degli Orti dove gli uomini della Digos li hanno sentiti fino a tarda notte. Tutto è accaduto poco dopo le 22,15 quando alcuni dei manifestanti (ma c'è chi afferma che si tratti invece di sparuti gruppi di facinorosi) hanno tentato di forzare il cordone di polizia e carabinieri a guardia dei cancelli d'ingresso di Palazzo Zanca. Sono stati momenti di tensione con le forze dell'ordine, ed è stato proprio in questo frangente che un carabiniere sarabbe stato aggredito da uno dei dimostranti. Subito è stato chiesto l'intervento dei rinforzi e sul posto sono state fatte convergere tutte le auto in servizio. Poco dopo il gruppo dei manifestanti si è trasferito alla Questura, in via Placida, dove erano stati portati alcuni dei fermati. Dopo circa mezz'ora, quando tutto sembrava ormai essersi calmato, la decisione della Digos di trasferirli alla caserma Zuccarello, dove, fino a tarda notte, una cinquantina di manifestanti ha atteso che venissero rilasciati i fermati. Il carabiniere ferito è stato accompagnato al Policlinico dove è stato sottoposto ad alcuni esami strumentali. Era stato sempre lo stesso denominatore ad animare l'assemblea svoltasi nel pomeriggio nel salone di rappresentanza di Palazzo Zanca, per discutere sulla richiesta di concessione del molo Norimberga avanzata nei giorni scorsi dal gruppo Tourist-Caronte: liberare la città dai tir. «Noi siamo perfettamente d'accordo sulla realizzazione delle autostrade del mare – aveva affermato Renato Accorinti del “Movimento di liberazione per Messina” – ma i caselli devono essere collocati al di fuori della città. La scelta di effettuare un approdo a Tremestieri è controtendenza con la decisione di utilizzare come terminale il molo Norimberga dove in tre o quattro ore, tra le altre cose, si creerebbe una concentrazione di tir veramente preoccupante. Inoltre non è certo questo il primo passo verso il recupero della Cittadella, che dev'essere accompagnato dal ripristino dell'intera zona falcata». La proposta di Accorinti è presto detta: «In questo momento un'operazione del genere non porta alcun vantaggio per Messina, visto che ci è stato spiegato che non si creerà nuova occupazione, quindi che si opti per Catania, certamente più attrezzata rispetto a noi». Nel corso dell'incontro, all'organizzazione del quale hanno preso parte anche i Cobas, i Cub, Rifondazione Comunista e Area 51, era fortemente emersa l'intenzione di recuperare l'unità del movimento, smembratosi dall'inizio della protesta a oggi. «Noi riteniamo che sia più producente sensibilizzare la popolazione al problema – aveva esordito Saro Visicaro, presidente del comitato “La nostra città” – piuttosto che partecipare alle assemblee. Abbiamo proposto tante cose negli ultimi tempi, ma nessuno si è disturbato a risponderci. È troppo difficile dialogare quando non esiste a priori la disponibilità ad aprirsi alla discussione e al confronto. L'approdo a Tremestieri, per come è stato pensato, non servirà a nulla. Avevamo ipotizzato il passaggio delle merci pericolose tramite la strada ferrata, eliminando così il problema di ventimila tir che attraversano la città trasportando pericoli, ma nessuno ci ha dato ascolto». Ma voglia di mollare proprio non ce n'era, come dimostra la protesta portata sotto la sede «affinché – spiegava Visicaro – non venga firmata la concessione per il molo Norimberga e per la Rada San Francesco». E sono state circa un centinaio le persone che quindi hanno preso parte al corteo, partito dal Comune e snodatosi lungo la via Vittorio Emanuele, sino all'Authority dove stamani il Comitato portuale dovrà emettere l'“ardua” sentenza e dove i dimostranti hanno affisso sul portone d'ingresso dei volantini per contestare le ultime decisioni dell'Ente.

4/7/2001 ( gazzetta del sud )

norimberga / La preoccupazione dei comandanti Fs

La decisione di avviare un collegamento marittimo dal molo Norimberga continua a far registrare prese di posizione di sindacati, politici e cittadini. Ieri il Sasmant, il sindacato autonomo stato maggiore delle FS, ha inviato una nota ai responsabili della Divisione Navigazione delle Ferrovie, ai comandanti ed ufficiali delle navi traghetto in servizio nello Stretto, sul collegamento che dovrebbe partire ad ottobre. Il sindacato nella lettera ha espresso preoccupazioni per le possibili ripercussioni negative che la scelta del molo Norimberga come punto di attracco delle navi tipo ro-ro, per servizio gommato, potrebbe avere sul servizio ferroviario. Nella petizione firmata dal personale di Stato maggiore, ed inviata anche alla Capitaneria di porto ed all'Autorità portuale, viene evidenziato un aspetto eminentemente tecnico: «L'ormeggio in andana alla testata del molo Norimberga di navi di lunghezza prossima ai 200 metri, preclude la possibilità di entrare ed uscire dalle prime due invasature ferroviarie. Tutto questo comporterebbe una effettiva riduzione dell'operatività dei traghetti Fs».

4/7/2001 ( gazzetta del sud )

Opinioni contrastanti nel Comitato per la sicurezza. La delibera sarà prorogata, il prefetto chiede il parere del Ministero sulla limitazione al transito
Fasce orarie: per due settimane si va avanti così


Per ora si va avanti così. Il sindaco Salvatore Leonardi è intenzionato a prorogare di due settimane la validità della delibera che vieta il transito ai Tir sul viale Boccetta nelle fasce orarie 7-9 e 18-20, in scadenza domenica 8 luglio. Non è, però, una decisione dovuta a reale convinzione della bontà del provvedimento: anzi, stando a quanto è trapelato dalla riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica svoltasi ieri mattina a Palazzo del Governo sotto la presidenza del prefetto Giosuè Marino, le opinioni sull'efficacia della misura adottata il mese scorso dall'amministrazione comunale sono a dir poco discordanti. Intorno al tavolo, ieri si sono confrontati in particolare l'amministrazione, i tecnici comunali e i rappresentanti delle forze dell'ordine, dai quali sono state espresse parecchie perplessità sulla validità della strada intrapresa da Palazzo Zanca. Lo stesso sindaco Salvatore Leonardi ha presentato al Comitato le due possibilità attualmente allo studio: la chiusura del Boccetta al transito pesante nelle ore notturne (probabilmente dalla mezzanotte alle 6 o alle 7 del mattino) dirottando gli automezzi verso gli altri svincoli cittadini, così come è accaduto con l'istituzione delle fasce orarie ma senza interferenze con il traffico cittadino, e quella proposta dal comitato “La nostra città” che prevede la chiusura totale degli svincoli autostradali di Boccetta, Messina Centro, Gazzi e Tremestieri, ovviamente scaglionata in orari e giorni diversi. «Su queste due ipotesi – spiega il prefetto Marino – stiamo raccogliendo i pareri di tutte le istituzioni interessate o a vario titolo competenti sulla problematica. Occorre però ricordare che qualunque decisione in merito, coinvolgendo quantomeno anche gli imbarcaderi di Reggio Calabria e Villa San Giovanni e interessando trasporti non limitati alla nostra area, assume dimensioni sovraregionali e, di conseguenza, andrà vagliato a livello centrale». Per questo motivo, il rappresentante del Governo ha richiesto un parere al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, competente sulla materia, sollecitando una pronta risposta che dirima qualunque dubbio sulla legittimità e soprattutto sulle conseguenze di una diversa regolamentazione del transito attraverso lo Stretto. Fin quando non sarà pervenuta la risposta del ministro, che – assicura il prefetto – «verrà continuamente sollecitato ad esprimersi in tempi brevissimi», sulla questione non verrà presa alcuna decisione definitiva. Anche per questo motivo – oltre che in attesa che le diverse soluzioni prospettate vengano esaminate dalle forze dell'ordine e dalle istituzioni competenti cui sono state sottoposte ieri mattina in Prefettura – la delibera di Leonardi dovrebbe essere prorogata di altri quindici giorni. Non è chiaro, invece, quale sarà la sorte dell'ordinanza riguardante il transito delle merci pericolose, anch'esso da sottoporre a limitazioni durante l'arco della giornata (allo stato attuale è consentito esclusivamente nelle ore notturne).

4/7/2001 ( gazzetta del sud )

Il primo atto del commissario straordinario dell'Ente, appena insediato dall'assessorato regionale
C'è l'accordo Fiera-Compagnia del mare


Proprio pochi giorni prima della seduta del comitato portuale, convocato per discutere sulla richiesta di concessione demaniale della Fiera, la Regione ha nominato un nuovo commissario per l'Ente della Campionaria, questa volta straordinario. All'avvocato Marcello Greco, messinese, l'assessore regionale al Commercio Bartolo Speranza ha appunto conferito lo scorso 27 giugno, con un decreto, l'incarico di commissario straordinario fino al prossimo mese di dicembre. Prende il posto di Ercole Rabboni, da circa tre mesi commissario ad acta inviato in città dopo le dimissioni del presidente dell'Ente Sergio Alagna. Per Greco il primo compito da assolvere è stato quello di raggiungere un accordo con la Compagnia del mare, la società con a capo l'imprenditore Gaetano Mobilia calibrata per portare avanti un processo di riqualificazione degli spazi del quartiere fieristico di viale della Libertà. Il neo commissario proprio ieri ha sottoscritto l'accordo con Mobilia per avviare il progetto di risanamento di un'area di grande valore. La Compagnia del mare lavorerà insieme all'Ente Fiera ed è stato assicurato il regolare svolgimento della manifestazione di agosto. Successivamente, da settembre, si inizierà a mettere in atto il contenuto del piano di ristrutturazione della cittadella. Con l'accordo raggiunto, per il momento, dovrebbe quindi essere garantita la permanenza dell'Ente Fiera con la salvaguardia di 20 posti di lavoro. Un Ente che dal 20 gennaio '98 (data di notifica delle ingiunzioni di sgombero e pagamento da parte dell'Autorità portuale) ha rischiato di essere soppresso. «Conosco le problematiche della Fiera – ha dichiarato il neo commissario Greco – da sette giorni leggo le carte. C'è effettivamente un contezioso notevole. Da subito ho puntato a trovare una soluzione per l'interesse della città. Trovare un accordo con la Compagnia del mare ci ha permesso di continuare ad operare come Ente». Ed oggi, appunto, il comitato portuale dovrà dare un parere sulla richiesta di concessione demaniale quadriennale presentata dalla Compagnia del mare. All'ordine del giorno della seduta, oltre ai nuovi interventi da predisporre al molo Norimberga in vista dell'avvio dell'autostrada del mare, anche la richiesta di concessione per la rada San Francesco da parte delle società private di traghettamento.

"Messina-Salerno" Contestata la linea

Trova nuovi e inaspettati alleati la crociata del coordinamento anti-tir contro l'avvio del nuovo servizio di collegamento Messina-Salerno dal molo Norimberga. In una petizione, inviata ai vertici delle Ferrovie dello Stato, il sindacato autonomo dello stato maggiore, che riunisce la quasi totalità dei comandanti delle navi delle Ferrovie, esprime preoccupazione sull'avvio del nuovo servizio. Secondo gli alti ufficiali, con l'allestimento del nuovo punto di sbarco, si creerebbe un rischio altissimo di collisioni. La nave del gruppo Tourist-Caronte, ormeggiata al molo Norimberga, infatti, si verrebbe a trovare nel cosiddetto raggio di evoluzione dei traghetti Fs che escono dalla terza invasatura

4/7/2001 ( gds )

L'interdizione ai Tir nel centro urbano, la prefettura chiede lumi al governo

La questione fasce orarie passa sul tavolo dei ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nessuna decisione definitiva, ieri, durante il vertice per l'ordine e la sicurezza. Dalla prefettura è partito un quesito per la capitale. L'organismo prefettizio vuole sapere quanto sia legittimo interdire totalmente o parzialmente l'accesso ai Tir. C'è il pericolo che una interdizione completa determini l'interruzione di pubblico servizio. Per l'attuale disposizione emanata dal sindaco che scadrà venerdì si va verso una proroga di almeno dieci giorni.
Quindi nessun dietro front immediato come richiesto dai comitati cittadini antitir e dai consigli di quartiere. L'ingresso dei mezzi pesanti, attualmente, è vietato soltanto dallo svincolo del viale Boccetta in due fasce orarie: dalle 7 alle 9 e dalle 18 alle 20. A spingere il comitato per l'ordine e la sicurezza a considerare l'ipotesi di modificare il provvedimento, i recenti incidenti causati dai Tir, e costati la vita a due anziani, sulla statale 114.
Tra le ipotesi valutate durante il confronto anche la possibilità di vietare il Boccetta soltanto nelle ore notturne, dalle 22 alle 6. Una soluzione che servirebbe a fare respirare l'arteria per otto ore ma non certo a renderla meno pericolosa durante la giornata. Presenti all'incontro di ieri, oltre al prefetto Marino che ha presieduto il vertice, anche i rappresentanti della polizia stradale e dei vigili urbani, il sindaco Leonardi, il vicesindaco Rizzo, l'esperto della Provincia per i problemi ambientali Pracanica.
Intanto ieri si è tenuta l'ennesima manifestazione di protesta. "Ferma la firma" il titolo del sit-in organizzato dal coordinamento dei comitati antitir. Il riferimento è al placet che il comitato portuale si appresta a dare sulla nuova concessione all'utilizzo del molo Norimberga per il collegamento Messina-Salerno e per il rinnovo dell'autorizzazione chr riguarda la rada San Francesco
 

5/7/2001 ( Bob Brown )

Chi suggerisce chi ?

Il bravo ed onesto primo cittadino ha dichiarato che le proteste del Comitato "La Nostra Città" sono pilotate e che la sua amministrazione è stata l'unica ad aver affrontato la questione approdi.Lui sa bene che cosa significa "pilotare" quando certi "gruppi imprenditoriali" gli volevano imporre i "pannelli fono-lines-assorbenti", volevano sincronizzare i semafori lungo il Boccetta e razionalizzare la viabilità oppure volevano spostare l'uscita dei TIR dal Boccetta al viale R.Margherita e da qui al Viale Giostra (dalla lettera di Olga ai mille Messinesi).Lui che ha resistito a tali e tante ingerenze, che ha impedito la moltiplicazione di approdi cittadini, che vuole impedire(?) che il "Waterfront" diventi completamente "WaterFranz", non può non pensare che dietro il Comitato ci sia qualche "cavaliere nero" che sobilla magari finanziando (lenzuola, volantini, candele).Fin qui non ci sarebbe nulla di male se non che alcune "teste lucide" dell'ala sinistra del movimento anti TIR la pensi più o meno allo stesso modo sostenendo che bisogna stare in guardia, sostenendo l'approdo a Sud, dai "venditori di fumo e i poteri forti che per troppo tempo hanno piegato l'interesse generale a proprio vantaggio".Magari avranno pensato che dal popolo anti TIR potesse nascere la Rivoluzione e non si sono accorti che così facendo ovvero proponendo nuove(?) riflessioni su nuove(?) soluzioni non solo continuano a afre il gioco dei potentati attuali, ma determinano nella gente un senso di disorientamento e di confusione che ha fatto la fortuna delle bande del centrodestra alle ultime elezioni.

5/7/2001 ( gazzetta del sud )

La nuova linea marittima Salerno-Messina ripropone la necessità di un collegamento diretto tra il porto e l'autostrada
Ora si pensi alla via del mare
Domani si decide sulle concessioni del molo Norimberga e della rada S. Francesco


Arriverà solo domani la decisione dell'Autorità portuale sulle due richieste di concessioni oggetto di tante polemiche e proteste. Il Comitato portuale nel corso della seduta di ieri infatti ha esclusivamente rilasciato il parere, positivo, sul rilascio dell'autorizzazione alla Compagnia del mare per una nuova gestione della Cittadella fieristica, rinviando a domani il verdetto sulla concessione della rada San Francesco e sull'autorizzazione per l'anticipata occupazione del molo Norimberga in vista del nuovo collegamento marittimo Messina-Salerno proposto dalle società Tourist e Caronte con la nave Cartour. Ed è stato un comitato «blindato» quello di ieri. Gli oppositori dell'autostrada del mare, che sarà inaugurata il prossimo mese di ottobre, hanno continuato la protesta iniziata martedì sera con un presidio davanti la sede dell'Autorità portuale. La loro presenza ha richiesto la sorveglianza degli agenti di polizia. Un sit-in che comunque si è rivelato pacifico. A parte qualche striscione i manifestanti hanno solamente atteso la conclusione del Comitato portuale dal quale si attendeva un primo pronunciamento sia sul rinnovo della concessione per l'occupazione della rada della zona nord, sia sull'utilizzo della vasta banchina di riva della zona falcata per consentire i lavori di sistemazione del piazzale. Ogni decisione è stata invece rinviata a domani anche se una seduta del Comitato portuale è stata prevista pure per oggi. Ieri c'è stato solo un anticipo della questione. Alla riunione era presente l'amministratore delegato della Caronte, Antonino Repaci, per conto degli armatori, che ha ribadito un concetto già espresso nei giorni scorsi: «Quella dell'autostrada del mare è una proposta per la città, se la città non la vuole siamo pronti ad andare a Catania». Repaci ha poi sottolineato: «Il cabotaggio porta lavoro. Siamo comunque d'accordo sul fatto che bisogna prevedere un percorso adeguato per il raggiungimento del molo e la partenza di questo servizio potrebbe essere un'occasione per realizzare nuovi collegamenti stradali». L'importante, infatti, è quello di garantire un collegamento diretto con l'autostrada. I comitati cittadini anti-tir nel documento consegnato ieri al presidente dell'Autorità portuale Giuseppe Vermiglio e al segretario Franco Barresi hanno evidenziato:«I tir per raggiungere l'imbarco dovranno utilizzare gli svincoli di Boccetta e Messina Centro con gravissimi disagi sia per la circolazione sia per l'inquinamento». Occorre quindi pensare ad una soluzione. Il comandante della Capitaneria di porto Carmelo Maccarone proprio lo scorso mese ha inviato una lettera a Comune e Provincia proponendo la realizzazione di una vera via del mare non limitata al tratto Zona falcata-Gazzi ma estesa al litorale di Tremestieri dove dovrà sorgere anche il nuovo approdo per i mezzi pesanti. Il sindaco Salvatore Leonardi a proposito di un presunto aumento dei camion che circoleranno in città a partire da ottobre ha dichiarato: «Sul Norimberga non ci sarà un movimento intenso» Ma quello già esistente dovrebbe spingere l'Amministrazione a progettare la via del mare oltre che il nuovo approdo.

5/7/2001 ( gazzetta del sud )

Franza: «Con il nuovo servizio non aumenta il numero dei tir»

Gli imprenditori pronti a inaugurare la prima autostrada del mare del Meridione d'Italia hanno deciso di rompere il silenzio e di intervenire sulla polemica sollevata in merito al nuovo servizio marittimo che coprirà la tratta Messina-Salerno-Messina. L'amministratore delegato della Tourist, Vincenzo Franza, chiarisce alcuni aspetti della questione. «Il motivo per cui dobbiamo attivare subito questo collegamento – ha detto Franza – è legato a una circostanza irripetibile per noi ma anche per la città che a medio termine avrà ricadute occupazionali: attualmente per un tale servizio di traghettamento c'è una fortissima richiesta del mercato a causa dei lavori in corso sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria. La scelta del molo Norimberga è stata obbligata: è infatti l'unica banchina portuale a disposizione». Franza ha poi mosso delle obiezioni alle contestazioni sollevate dai comitati anti-tir: «Sul rischio di un'interferenza con il traffico ferroviario ci sono gli organi tecnici che stanno valutando come rendere compatibili le esigenze delle Fs e le nostre. Per quanto riguarda la questione del volume di traffico il numero dei camion in arrivo in città non cambierà. Invece di arrivare o partire dalla rada di S. Francesco i mezzi si imbarcheranno o approderanno al molo dove è stata prevista anche un'area di stoccaggio». L'amministratore della società che da trent'anni gestisce i collegamenti marittimi con Villa San Giovanni parla anche della possibilità che in un prossimo futuro la nave possa essere dirottata nel nuovo approdo di Tremestieri, per il quale la Tourist ha presentato un progetto. «Il nostro progetto di Tremestieri – ha aggiunto Franza – è calibrato per accogliere anche questo tipo di nave». Una precisazione arriva anche sulla proposta di trasferire il trasporto di merci pericolose su rotaia. «L'Università – ha evidenziato l'amministratore della Tourist – ha fatto uno studio secondo il quale il rischio maggiore si corre proprio con il trasporto ferroviario di queste merci. Tutti sono liberi di protestare ma ha ragione il sindaco quando dice che la protesta è in parte strumentale». Questo il punto di vista dei privati che a quanto pare hanno accolto l'invito lanciato dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi durante la sua visita a Messina lo scorso mese di novembre: quello di attivare le autostrade del mare. Un servizio marittimo destinato ad alleggerire il traffico dei mezzi su strada. Un nuovo collegamento che viene giudicato positivamente anche da esponenti politici e associazioni cittadine, che comunque hanno posto come condizione alla realizzazione dell'approdo al molo Norimberga una viabilità di accesso allo stesso che non interferisca con il centro urbano. Di diverso avviso Anna Giordano, nobel per l'ambiente, che interviene sulla questione sottolineando:«L'autostrada del mare, pur essendo un'iniziativa estremamente lodevole e sicuramente da incentivare ovunque, è del tutto inopportuna a Messina per diversi motivi. Innanzitutto non è stata prevista una viabilità di accesso al molo tale da esentare i cittadini di viale Europa e via La Farina dal traffico dei mezzi pesanti nelle ore notturne e di punta. La nave da Messina per Salerno, infatti, dovrebbe partire all'1. Di ritorno dovrebbe invece giungere in città alle 20. Inoltre non solo non è stata prevista, ma la vecchia idea della via del mare che dovrebbe «liberare» i cittadini dall'incubo del transito dei tir è stata bocciata ripetutamente dal Genio civile».

5/6/2001 ( gds )

Caso Tir " Basta con nuovi approdi "

Tutto rinviato a domani per il Molo Norimberga e la rada San Francesco. Oggi ci sarà una nuova riunione che probabilmente però sarà utilizzata per altri problemi. Il comitato portuale non ha affrontato i due argomenti clou: la nuova concessione alla Norimberga Spa, la società di cui fa parte il gruppo Caronte Tourist, che dovrebbe avviare il nuovo servizio Messina-Salerno dal molo Norimberga ed il rinnovo della concessione della rada San Francesco alla Travel Tickets.
Una riunione su cui hanno pesato non poco le polemiche delle ultime ore. Le proteste che sono sfociate martedì sera nel sit-in di protesta davanti al Comune. Una manifestazione che ha fatto registrare tafferugli. Il bilancio è di un contuso tra le forze dell'ordine, che hanno cercato di arginare la folla che tentava di invadere il Comune nel tentativo di parlare con il sindaco, e di una denuncia per un esponente dei centri sociali che sarebbe accusato di aver imbrattato con vernice spray alcune auto dei vigili e della polizia.
Durante la riunione di ieri, alcuni manifestanti hanno sostato davanti alla sede dell'Autorità portuale consegnando ai passanti alcuni volantini dove si spiegano le ragioni della protesta. "La concessione del molo Norimberga - si legge nel documento - comporterebbe un'ulteriore invasione di 400 tir nel cuore della città in un arco di quattro ore: dalle 20 alle 24. I tir, per raggiungere l'imbarco dovranno utilizzare gli svincoli di Boccetta o di "Messina centro" con gravissimo disagi e pericoli sia per la circolazione sia per l'inquinamento acustico ed atmosferico".
"Questa prospettiva - aggiungono i manifestanti - potrebbe moltiplicarsi nel momento in cui altre compagnie di navigazione dovessero chiedere la stessa autorizzazione, o lo stesso gruppo Tourist-Caronte dovesse aumentare il numero di viaggi con nuove navi. Lo stesso gruppo Tourist Caronte, in alternativa alla partenza da Messina proponeva Catania. Noi siamo per quest'ultima scelta".
Nello stesso volantino viene ricordata la presa di posizione dei comandanti delle ufficiali delle ferrovie, secondo i quali, la convivenza tra il traffico delle navi Fs e quella del nuovo servizio, sarebbe impossibile. La nuova nave Ro/Ro metterebbe a rischio la navigazione.

6/7/2001 ( bob brown )

Ricordate i primi mesi del 1998 quando la città di Messina balzò (meritatamente) agli onori della cronaca perchè la Commissione Antimafia, giunta all'indomani dell'omicidio Bottari, denunziò la presenza di un "grumo" d'interessi politico-affaristico-mafiosi?
Lo sviluppo dell'inchiesta portò ad evidenziare la presenza nell'Università di una cosca calabrese diretta dal soprannominato "Tiradrittu" che si occupava di tutto dagli appalti alla compravendita di esami. Gli anni in cui tale cosca ha, secondo le risultanze della magistratura, operato all'Università e, soprattutto, al Policlinico coincidono con il periodo in cui ha ricoperto i posti di più alta responsabilità amministrativa, almeno per il Policlinico, il nostro beneamato ed onesto sindaco che però, proprio per le virtù appena descritte, non pare che sia stato minimamente sfiorato dall'esito delle indagini giudiziarie. Sembra che non abbia subito la benchè minima pressione o, peggio ancora, intimidazione e, tanto meno, sembra che si sia accorto delle "porcherie" che certi "tirapiedi" e faccendieri vari facevano all'interno della struttura da lui diretta e queste circostanze, oltre alle sue rare qualità, sono state poi preziosissime per il suo successivo lavoro di Sindaco che, fra mille difficoltà ed mergenze, Tiradritto in mezzo ad una folta teoria di Tirapiedi.
Sulla questione approdi è riuscito ad imporre le sue(?) determinazioni ovvero da un approdo, quello di S.Francesco, si passerà a breve(?) a due approdi (Annunziata e Tremestieri) e, dulcis in fundo, mentre si attende che si costruiscano questi ultimi, decide di approntare un nuovo approdo al molo Norimberga.
Se qualcuno ha osservato, documenti testimoniali alla mano, che la soluzione Norimberga era stata da lui definita "folle" appena un anno fa per la mancanza di un'adeguata via di collegamento, dimentica che il nostro Sindaco è, per estrazione professionale, un "manager" pronto magari a cambiare idea ma che Tiradritto al raggiungimento degli obiettivi (dei propri azionisti?): liberare il WaterFranz, pardon WaterFront, pilotare il trasloco da S.Francesco a Tremestieri senza consentire a qualche malintenzionato (magari reggino come lui) di intromettersi.

6/7/2001 ( gazzetta del sud )

«Nessuno scontro durante l'ultima protesta»
I comitati non ci stanno


La problematica inerente l'attraversamento della città da parte dei tir sembra proprio un fiume in piena. La richiesta di concessione del molo Norimberga avanzata nei giorni scorsi dal gruppo Tourist-Caronte, infatti, ha acceso nuovamente gli animi dei componenti dei comitati antitir, che hanno voluto fare alcune precisazioni sulla manifestazione di mercoledì. «Il nostro coordinamento, composto dai comitati, dalle associazioni, dai gruppi e dai singoli che nel maggio scorso hanno sottoscritto la “carta d'intenti” presentata a Palazzo dei Leoni – spiega il presidente del comitato “La nostra città” Saro Visicaro – non ha consegnato alcun documento al presidente dell'Autorità portuale e non si riconosce assolutamente nella proposta della “bretella” per un collegamento diretto della tangenziale a Tremestieri con il demanio marittimo». Insomma, la parola d'ordine rimane sempre quella: eliminare la delibera sul doppio approdo. «Il nostro coordinamento è tanto favorevole alle “vie del mare” che ha anche proposto il collegamento Giammoro-Gioia Tauro, ma la concessione del molo Norimberga non è accettabile. Se soltanto pochi tir transiteranno dal Norimberga, per di più di notte, o ci troviamo di fronte a un atto umanitario che toglierà 200 tir dal viale Boccetta, oppure l'intento è scavalcare la Salerno-Reggio Calabria, in vari punti interrotta a causa di lavori in corso, per assorbire un'alta percentuale dei 4000 passaggi quotidiani di mezzi gommati pesanti». E Liliana Modica ha puntualizzato che «se pur le navi viaggeranno di notte, attraccheranno al Norimberga alle 20, riversando in città i tir in un orario che coincide con la chiusura dei negozi». Infine, Visicaro ha chiarito che nessuno scontro è avvenuto nel corso della scorsa manifestazione: «Non è stato aggredito alcun carabiniere e per fare chiarezza, abbiamo già richiesto un incontro con il comandante provinciale dell'Arma. Siamo rientrati al Comune per incontrare il sindaco, che ha preferito uscire dalla porta di servizio».

6/7/2001 ( gazzetta del sud )

emergenza tir / Prorogata di quindici giorni dal sindaco la limitazione al transito dei mezzi pesanti sul Boccetta
Ancora fasce orarie
Svincolo chiuso dalle 7 alle 9 e dalle 18 alle 20

Come era già stato concordato a grandi linee durante l'ultima riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, svoltasi martedì scorso in Prefettura, l'ordinanza di limitazione al transito dei mezzi pesanti attraverso lo svincolo autostradale di Messina Boccetta nelle due fasce orarie dalle 7 alle 9 e dalle 18 e 20, firmata dal sindaco Salvatore Leonardi lo scorso 19 aprile e in vigore dal 7 maggio, è stata ieri prorogata di due settimane in modo da superare la naturale scadenza di sessanta giorni, prossima a spirare. Il provvedimento del primo cittadino – adottato per limitare e ridurre i rischi di incidenti e l'inquinamento acustico ed atmosferico nella bretella stradale – riguarda i veicoli destinati al trasporto di merci, aventi massa limite complessiva a pieno carico superiore a 8 tonnellate, provenienti dal sistema autostradale e dagli imbarcaderi di Ferrovie dello Stato, Caronte, Tourist Ferry Boat, Ngi e Meridiano; sono esclusi dai divieti i veicoli destinati al trasporto pubblico. La proroga si è resa necessaria per consentire al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti (sollecitato nei giorni scorsi dal prefetto Giosuè Marino vista la ricaduta extraregionale di qualunque decisione che riguardi l'attraversamento dello Stretto) di esprimere un parere sulle due ipotesi presentate da Leonardi al Comitato: quella portata avanti dal Comune, che prevede la chiusura del Boccetta nelle ore notturne e più precisamente dalla mezzanotte alle 7 del mattino, come già avviene per i mezzi che trasportano merci pericolose, e quella indicata invece dal comitato “La nostra città”, vertente sulla chiusura alternata di tutti gli svincoli autostradali: oltre Boccetta, anche Tremestieri, Gazzi, Messina Centro e (quando sarà aperto) San Filippo, ovviamente in orari e in giorni diversi. Quella delle fasce orarie, dunque, non è la soluzione definitiva neanche nel breve termine: starà al ministro dare alle istituzioni a livello locale un'indicazione sulla strada da seguire per fare fronte al problema, mentre nel medio e lungo periodo – come ha più volte ribadito lo stesso prefetto Marino – non si può prescindere dalla realizzazione di infrastrutture adeguate: ovviamente il primo modulo dell'approdo a sud, individuato alla foce del torrente Larderia nel territorio di Tremestieri, ma anche la “nuova” via Don Blasco e successivamente il doppio approdo così come è stato deliberato lo scorso anno dal consiglio comunale. Solo un collegamento con gli svincoli autostradali che realizzi l'obiettivo della minima interferenza con il traffico cittadino, infatti, può realmente consentire di liberare Messina dalla schiavitù dell'attraversamento dei tir: e certo non è “spalmando” il percorso dei mezzi pesanti tra l'autostrada e gli imbarcaderi sull'intero territorio comunale anziché su un'unica zona che si risolverà il problema. A margine di questa tematica, si segnala in ultimo un aspetto a dire poco curioso: il consigliere della IV Circoscrizione Francesco Gallo ha presentato un'interrogazione urgente a risposta scritta al presidente del Quartiere avendo constatato «la presenza di pali indicatori installati sui marciapiedi lato mare dell'ex Statale 114 recanti la dicitura “Traghetti Caronte-Tourist imbarco per Villa S. Giovanni”, da supporre con la finalità del passaggio dei tir anche al di fuori delle fasce orarie e, quindi, senza soluzione di continuità». Il consigliere chiede quindi «se tale installazione di paline sia stata autorizzata e da chi; e se a tale passaggio bisogna rassegnarsi, visto che questa sembra essere la volontà della giunta Leonardi».

6/7/2001 ( gazzetta del sud )

Rada di S. Francesco Concessione “breve”?

E venne il giorno dell'atteso verdetto. Inizierà oggi alle 10 la riunione del Comitato portuale per decidere sul rinnovo della concessione per la rada S. Francesco e sull'utlizzo del molo Norimberga per il nuovo servizio di collegamento marittimo Messina-Salerno. Si prospetta una riunione abbastanza calda, non per l'afa estiva ma per le proteste che si continuano a registrare in particolar modo contro il rinnovo della concessione della rada S. Francesco alle società Tourist-Caronte. Il Comitato portuale, infatti, da due giorni si riunisce sotto la scorta degli agenti di polizia e dei carabinieri. Il primo punto all'ordine del giorno sarà appunto il rinnovo della concessione alle compagnie di traghettamento private, Tourist e Caronte, che effettuano i collegamenti con Villa San Giovanni. La proposta del presidente dell'Autorità portuale, Giuseppe Vermiglio, e del segretario Franco Barresi, sarà quella del rilascio di un'autorizzazione quadriennale. Ci sarà comunque un vincolo: non appena verrà realizzato il nuovo approdo nel litorale di Tremestieri le società dovranno trasferire i propri ormeggi nella zona sud. A dire l'ultima parola sarà comunque il Comitato portuale. I 21 componenti, con in testa il presidente della Provincia, Giuseppe Buzzanca, e il sindaco, Salvatore Leonardi, dovranno pronunciarsi in merito. Oltre ai comitati anti-tir, che chiedono la revoca della concessione per l'utilizzo della rada S. Francesco, ieri è arrivata una presa di posizione del cavaliere Amedeo Matacena senior. Nella veste di amministratore delegato delle società «Amadeus Spa» e «Arca Srl», l'armatore calabrese ha presentato un esposto in Procura per «diffidare il presidente dell'Autorità portuale dal prendere qualsiasi decisione sulla rada San Francesco» senza tenere conto delle istanze delle sue società. Matacena in particolare è stato autore di diversi ricorsi al Tar per contestare la negazione da parte dell'Authority delle concessioni per l'utilizzo degli ormeggi della rada Oggi sarà anche il giorno della prima decisione sull'autostrada del mare. Da ottobre, dal molo Norimberga, partirà una nuova nave, la Cartour, diretta a Salerno. La nave è stata calibrata dalle società Tourist e Caronte per attivare un servizio marittimo a lunga percorrenza, il primo nel Sud Italia. Il Comitato dovrà esprimersi sull'anticipata occupazione della vasta banchina di riva della zona falcata per consentire i lavori di sistemazione del piazzale in vista, appunto, del nuovo collegamento. La nuova iniziativa imprenditoriale ha posto l'esigenza di realizzare un collegamento diretto tra il molo e l'autostrada. Prende sempre più corpo la necessità di dare vita ad una vera Via del mare, da Tremestieri alla zona falcata, così come proposto dal comandante della Capitaneria di porto Carmelo Maccarone. Manca solo il pronunciamento del Comune. Anche gli imprenditori hanno chiaramente detto: «Ora si pensi alla via del mare». Adesso quindi la parola al sindaco. Subito e non a servizio attivato.

6/7/2001 ( gds )

I presidenti di quartiere all'attacco: sindaco e assessori devono sentirci

Da presidenti di quartieri declassati al ruolo di quattro amici al bar. Lo sfilacciamento tra Comune e circoscrizioni frantuma il trattato di "non belligeranza" e riaccende gli animi delle 14 "voci" dei presidi territoriali. Disseppellita l'ascia di guerra si torna a parlare delle carenze di Palazzo Zanca nei confronti dei vari referenti espressione delle "piccole municipalità". Sotto accusa primo cittadino e assessori, imputati per non aver mai tenuto in debita considerazione le problematiche dei rioni.
Secondo i "piccoli" amministratori l'esecutivo comunale calpesterebbe la loro dignità di presidenti e cittadini, lasciandoli in disparte. Reclamano di non essere mai stati interpellati nelle decisioni per gli approdi, gli svincoli e le fasce orarie, flagelli che investono in pieno le loro zone e proprio su quest'ultimo argomento minacciano forti forme di protesta qualora la notizia di una proroga quindicinale dovesse ritenersi fondata.
Stufi di essere sempre tolleranti chiedono a Leonardi, maggiore attenzione e l'immediata formazione di una giunta di circoscrizione con appuntamento mensile.
Sotto i riflettori anche la penuria di servizi "fuzionanti". Una nuova legge ha reso possibile che tutte le certificazioni demografiche venissero dirottate nelle rispettive sedi dei quartieri. Sembrerebbe un passo avanti verso lo snellimento delle pratiche e delle lunghe code agli sportelli. Invece ci si trova di fronte all'ennesimo "flop" visto che mancano computer, stampanti e ben 6 circoscrizioni non sono in grado di fornire la documentazione richiesta dall'utenza.
A tre anni dal loro insediamento sono costretti a rilevare un passo indietro piuttosto che un lavoro di concertazione mirato a creare sviluppo sociale per la Messina del 2000.

6/7/2001 ( gazzetta del sud )

Traffico caos

Si va con molta probabilità verso il caos totale, se le cose in merito alla rivoluzione del piano viario continueranno in questo modo. E' infatti previsto per la fine del mese, il cambiamento dei sensi di marcia sul viale Libertà ed il viale Giostra, per la concomitante apertura dei nuovi cantieri per la costruzione della nuova Tramvia. La ripartizione viabilità del Comune, ha già predisposto l'ordinanza che riguarda il traffico viabile sulla cortina del porto nel tratto fra il viale s. Martino e largo Minutoli, con riduzione della carreggiata ad una sola corsia che sarà percorribile solo nel senso di marcia nord-sud. La Gepco-Salc, ditta appaltante dei lavori del tram ha richiesto all'Amministrazione un maggiore spazio nei nuovi cantieri, per poter adoperare più mezzi da lavoro al fine di dare un'accelerata ai lavori per la costruzione della linea ferrata che dovrebbe essere consegnata entro fine anno.
Ciò comporterebbe inevitabilmente, anche se per soli cinque mesi, un congestionamento ancora maggiore del traffico nel tratto che porta le vetture agli imbarcaderi privati, riducendo di fatto il viale della Libertà ad una sola carreggiata

6/7/2001 ( gazzetta del sud )

Pontile Giammoro, scontro fra Musumeci e Ferro

PACE DEL MELA Una donna scuote il partito e tiene sulla corda molti protagonisti della vita politico-amministrativa del Comune pacese.
Si tratta di Angela Musumeci che da molti è considerata ormai consigliere scomodo per quel suo "vizio" di voler mettere il naso dove ritiene non ci sia trasparenza nell'attività dell'amministrazione, che non ha esitato ad entrare in collisione con la segreteria del suo partito (Democrazia Europea) per la posizione assunta dal consigliere provinciale Antonino Ferro sulla realizzazione di un pontile nella zona Asi di Giammoro, da mettere al servizio delle Acciaierie che ne hanno fatto espressa richiesta per restare competitivi sul mercato, pena la possibile chiusura dell'attività.
La posizione sulla questione è stata dichiarata dalla Musumeci in consiglio, d'intesa con gli organi di partito in sede provinciale, ed è stata favorevole per la costruzione del pontile da servire esclusivamente in funzione dell'attività delle Acciaierie. Alla provincia invece Ferro sottoscriveva un documento perchè‚ il costruendo pontile di Giammoro servisse anche per il dirottamento del traffico gommato che attanaglia in atto la città di Messina.
A questo punto la Musumeci ha fatto la voce grossa nel partito considerando assurdo che si parlassero lingue diverse in provincia e in Comune e ha chiesto al segretario di De che Ferro ritirasse la sua firma da quel documento.
"Altrimenti - ha detto la Musumeci -, sarò costretta ad assumere iniziative autonome, perch‚ non è possibile che diventi oggetto di critiche, di speculazioni politiche".
Il consigliere provinciale Antonino Ferro ha però fatto sapere che di ritirare la firma non se ne parla per cui è anche lecito ipotizzare come soluzione limite l'uscita del consigliere Angela Musumeci da Democrazia Europea.
Il pontile di Giammoro comunque non è solo causa di una inevitabile spaccatura che si profila in De ma potrebbe riservare pure clamorosi risvolti nelle decisioni prese dal consiglio comunale, perch‚ la Musumeci ha avanzato ricorso al Coreco di Messina, chiedendo la bocciatura della delibera per illegittimità.
"Ritengo di essere nel giusto - dice l'interessata -, in quanto avevo motivato con relazione allegata agli atti il mio dissenso sulla proposta di delibera, proponendo invece l'approvazione del progetto per la realizzazione del pontile".
Non si sa come finirà anche se è certo che quello del pontile di Giammoro è problema che resta aperto e che farà parlare ancora tanto

7/7/2001 ( gazzetta del sud )

Il Comitato portuale vuole approfondire le tematiche legate all'utilizzo del molo Norimberga
Autostrada del mare, parere rinviato


Sì al rinnovo della concessione per la rada di S. Francesco, rinvio della decisione sull'utilizzo del molo Norimberga per il nuovo servizio marittimo Messina-Salerno. Questo in sintesi l'esito della seduta del Comitato portuale di ieri. Una riunione abbastanza «incandescente», sempre blindata, che ha sbloccato la richiesta della società Travel Tickets per l'occupazione della rada e che ha rinviato a giovedì prossimo la decisione sull'anticipata «consegnata» alla società «Servizi Norimberga Spa» della vasta banchina di riva della zona falcata per i primi interventi in vista della partenza del collegamento a lunga percorrenza con la nave Cartour delle società Tourist e Caronte. Andando per ordine, la concessione rinnovata alla Travel Tickets, che rappresenta le società Tourist e Caronte, avrà una durata quadriennale e sarà vincolata alla realizzazione del nuovo approdo nel litorale di Tremestieri. Se, cioè, prima di quattro anni verrà realizzato il nuovo attracco, gli ormeggi delle società private di traghettamento dovranno essere trasferiti nella zona sud. Insieme a queste limitazioni l'Autorità portuale ne ha indicate altre tra cui la garanzia del mantenimento dei livelli di vivibilità della città. Questa è stata la prima decisione adottata dal Comitato nel corso della seduta di ieri, presieduta da Giuseppe Vermiglio, alla quale hanno partecipato il sindaco, Salvatore Leonardi e il presidente della Provincia, Giuseppe Buzzanca. Una decisione tanto attesa dai componenti del Comitato «La nostra città», che ieri mattina hanno effettuato un presidio all'ingresso della sede dell'Autorità portuale e che chiedevano la revoca della concessione per Tourist e Caronte. «Il nostro obiettivo – ha detto Saro Visicaro, portavoce del comitato anti-tir – è stato sempre quello di liberare la rada per liberare la città dal transito dei mezzi pesanti». A tenere maggiormente impegnati i 21 componenti del Comitato portuale è stato comunque il quinto punto all'ordine del giorno: «Anticipata occupazione del molo Norimberga per i lavori di sistemazione del piazzale». Lavori da effettuare appunto in vista dell'attivazione del nuovo servizio marittimo. Il parere è stato però rinviato alla prossima settimana. «Il Comitato – ha dichiarato il segretario dell'Authority, Franco Barresi – ha ritenuto opportuno approfondire l'argomento.È senza dubbio certo che il molo resterà pubblico, bisogna infatti localizzare le aree di stoccaggio dietro il molo». «Avevamo chiesto la consegna del piazzale antro il 15 luglio – ha commentato a caldo l'amministratore della Caronte, Antonino Repaci – se entro questa data non ci verrà consegnato saremo costretti a far partire il servizio dal porto di Catania». Queste le ragioni degli imprenditori che chiedono di essere messi nelle condizioni di poter organizzare al meglio il servizio dell'autostrada del mare. A chiedere maggiori garanzie e approfondimenti sull'interferenza del traffico dei mezzi pesanti con la viabilità cittadina sono stati soprattutto i sindacati. Gli esponenti di Filt/Cgil, Fit/Cisl e UilT hanno richiesto «che non si pervenisse ad alcuna autorizzazione sulla consegna del molo slegata da una seria programmazione sull'utilizzo delle aree portuali». Una posizione appoggiata dai tre segretari provinciali che hanno anche evidenziato «l'esigenza di predisporre un nuovo sistema di collegamento tra l'autostrada e la zona falcata».Il sindaco Leonardi ieri ha comunque garantito che il Comune ha già affidato l'incarico per la redazione di un progetto sulla «via del mare» da S. Raineri a Tremestieri, collegata al futuro approdo. Un progetto che dovrebbe essere consegnato all'Amministrazione tra dieci giorni. Del resto occorre far presto per evitare che senza questo nuovo collegamento stradale la città venga ulteriormente «soffocata» dal transito dei mezzi pesanti. Di approdi comunque se ne parla anche a Giammoro. Ieri mattina alla Provincia si è svolta la conferenza dei servizi sollecitata da alcuni consiglieri provinciali sulla proposta di dare vita ad un porto nella zona tirrenica. Alla riunione tra gli altri ha preso parte il sindaco del Comune di Pace del Mela, Carmelo Pagano, che ha posto come condizione base per parlare di un approdo a Giammoro il risanamento ambientale dell'intera area industriale.

7/7/2001 ( gazzetta del sud )

Fasce orarie: il IV Quartiere minaccia proteste clamorose

Il IV Quartiere insorge contro la decisione di prorogare per altri quindi giorni le fasce orarie sul Boccetta. In un ordine del giorno approvato dal consiglio circoscrizionale ed inviato al prefetto Giosuè Marino e al sindaco Salvatore Leonardi è stato evidenziato che «lo scorso 15 giugno il Consiglio della IV Circoscrizione, durante l'incontro con il sindaco, ha chiesto con forza la revoca dell'ordinanza sul transito dei tir sulla SS 114». Il IV Quartiere si era anche espresso positivamente sul transito dei mezzi pesanti sulla Statale dalle 23 alle 5. Adesso i consiglieri della quarta circoscrizione fanno sapere: «Se le aspettative e le garanzie dateci saranno disattese, questo Consiglio darà inizio ad una nuova forte protesta».

7/7/2001 ( gds )

Rada San Francesco: per altri 4 anni concessione alla tourist caronte

Quattro anni di proroga per la concessione della Rada San Francesco alla "Travel tickets" del gruppo Tourist-Caronte (che gestisce da oltre vent'anni l'area) ed un rinvio per approfondimenti per il nuovo servizio "Messina-Salerno" dal molo Norimberga.
E' il bilancio di una lunga mattinata di lavori tenutisi nella sede dell'Autorità portuale. Altissima la tensione fuori e dentro dal salone dell'organismo che sovrintende sulle attività portuali. Sotto la sede di via Vittorio Emanuele, dove in mattinata c'è stato un pacifico sit-in di protesta dei comitati antitir, un presidio di polizia e carabinieri. Nella sala d'attesa, l'amministratore della Caronte, Antonino Repaci componente del comitato portuale, che per motivi di opportunità, non ha partecipato ai lavori.
Sino a tarda mattinata pochissime indiscrezioni. I componenti hanno rispettato la consegna del silenzio imposta dai vertici. Alla fine soltanto uno dei due argomenti piu' importanti è approdato al traguardo. La Travel tickets gestirà per i prossimi quattro anni la rada. La delibera che sarà poi approntata dal presidente Giuseppe Vermiglio contiene alcune prescrizioni. La validità della concessione scadrà prima del tempo se, nel frattempo, sarà pronto un nuovo approdo in qualunque punto della città. E poi anche un contentino per i comitati che, Saro Visicaro portavoce del coordinamento, ha giudicato "offensivo": durante il periodo compreso nel provvedimento saranno verificate le condizioni di traffico ed inquinamento per evitare le emergenze.
La Travelt tickets ha stracciato altri tre concorrenti: la Compagnia Italia, le Ferrovie dello Stato e la Società di navigazione Incremento. Per la Compagnia Italia si è trattato di una rinuncia. Per le Ferrovie, di una esclusione visto che gestiscono, già in esclusiva, un'area all'interno del porto.
Il progetto della Travel tickets, che dovrebbe pagare 300 milioni annui, è stato comparato con quello della Sni, unica società ad essere rimasta in lizza e sarebbe risultato maggiormente competitivo. Il piano della società, che fa capo all'imprenditore Leopoldo Rodriquez, secondo il comitato portuale, presentava inoltre alcune lacune legate ad alcuni pareri negativi espressi dal genio civile opere marittime e dalla soprintendenza sull'utilizzo di una nuova area vicina alla rada.
Sulla concessione dell'area aveva presentato proprio giovedì una diffida ed una denuncia in procura l'amministratore della Amadeus che ritiene illegittima la procedura adottata dal comitato. Piu' complesso il discorso relativo al molo Norimberga per il quale si è alzato il "no" dei comandanti delle Ferrovie. Su richiesta dei sindacati è stato chiesto un approfondimento dell'istruttoria e la decisione è stata rinviata a giovedì prossimo. I comitati antitir hanno preannunciato battaglia.

9/7/2001 ( gazzetta del sud )

Il molo della zona falcata sarà trasformato in un nuovo scalo portuale. Per le demolizioni si attende il parere della Soprintendenza
“Norimberga”, dopo il degrado si spera in un futuro migliore


Il “giro turistico” al molo Norimberga inizia dagli scavi della discordia. La vasta banchina di riva della zona falcata è ancora un cantiere aperto. Solo da un mese sono ripresi i lavori per la posa dei binari ferroviari, bloccati a gennaio dalla Soprintendenza dei beni culturali dopo il ritrovamento di alcuni resti della Real Cittadella. L'installazione dei binari rappresenta solo l'inizio di una nuova realtà per un molo per troppo tempo lasciato nel dimenticatoio delle istituzioni cittadine. Da circa due anni, invece, l'attenzione sulla banchina più grande del porto è aumentata. Da qualche giorno il molo è diventato anche oggetto di un interesse imprenditoriale volto a far partire un nuovo collegamento marittimo nella tratta Messina-Salerno. Un'Autostrada del mare, la prima del Sud Italia, che in città ha sollevato un nuovo polverone. Proprio ieri il comitato «La nostra città», che lotta per bloccare il transito dei tir in città, ha annunciato nuove forme di proteste per contestare la decisione di “consegnare” il molo alla società «Servizi Norimberga Spa», calibrata per far partire il collegamento marittimo a lunga percorrenza e quella sul rinnovo della concessione per la rada di S. Francesco. Sul Norimberga c'è quindi molta attenzione. Il molo, prima di diventare un nuovo scalo portuale (così come previsto dal Piano regolatore del porto che entro l'anno sarà approvato dall'Authority), dovrà comunque subire diversi interventi. Attualmente sulla banchina sono in corso i lavori per la posa dei binari; sul lato sud-est c'è ancora attraccata la nave Cariddi che a giorni dovrà essere trasferita nei cantieri navali Picciotto; al centro sono situati tre piccoli silos di proprietà dell'Enel che non potranno essere toccati; sul versante nord del molo si trova ancora un capannone che dovrà essere demolito; parte del piazzale centrale continua ad essere un parcheggio per pullman. Questa la realtà del Norimberga. Una realtà rimasta immutata per anni. L'unico cambiamento che si è registrato è stato quello di attrezzare il molo con i binari ferroviari per il traffico merci. Adesso si attende un futuro migliore. O con l'Autostrada del mare o senza, il Norimberga – almeno secondo quanto previsto dai piani dell'Autorità portuale – dovrà essere trasformato per essere funzionale alle esigenze della città. L'annunciata attivazione del nuovo servizio marittimo, a partire da ottobre, con la nave Cartour delle società Tourist e Caronte, ha riproposto anche la questione delle demolizioni nella zona falcata. Per realizzare aree di stoccaggio per i mezzi pesanti sarà necessario abbattere alcuni manufatti. Ma è da anni che si parla di demolizioni a tappeto, soprattutto dopo che nel 1998 l'ex commissario dell'Autorità portuale ha notificato diverse ingiunzioni di sgombero ai proprietari di depositi e costruzioni varie. Di recente l'Authority ha presentato un piano alla Soprintendenza dei beni culturali per chiedere un parere sulle demolizioni da effettuare in un'area sottoposta a vincolo. Un piano che è stato presentato già da qualche mese e che si spera sia sbloccato al più presto. «Con queste demolizioni – ha dichiarato il segretario dell'Autorità portuale Franco Barresi –si potrà concretizzare l'azione di risanamento di parte della zona falcata». Anche i pescatori che amano sostare al molo, di fronte la Madonnina, attendono l'atteso e tardivo risanamento.

10/7/2001 ( gazzetta del sud )

Il «Pm10» (polveri da motori Diesel) lungo il viale Boccetta
A maggio leggero aumento
La Provincia sollecita controlli sui gas di scarico

L'emergenza ambientale legata all'attraversamento del viale Boccetta da parte dei tir torna alla ribalta. In particolare sono due i “fronti” destinati ad alimentare discussioni e polemiche: il controllo sulla qualità dell'aria esercitato dalla Provincia e la «vertenza» giudiziaria aperta a seguito delle reiterate denunce del comitato “La nostra città”. La prima notizia riguarda l'incremento nell'atmosfera dell'inquinante potenzialmente cancerogeno «Pm10» (le polveri prodotte dai motori Diesel) riscontrato dalla postazione «Boccetta» negli ultimi dieci giorni di maggio. Il limite medio imposto dalla legge è di 40 microgrammi per metro cubo. Ebbene, dal 20 al 30 maggio nei pressi del Liceo Archimede, si sono registrati livelli medi di «Pm10» pari a 46,7 con punte elevate, che hanno suscitato l'attenzione dei tecnici di Palazzo dei Leoni che non appaiono, comunque, particolarmente preoccupati. Il periodo 20-30 maggio, in effetti, nell'arco temporale dell'anno fissato per i calcoli dell'inquinamento medio, potrebbe rivelarsi alla fine poco significativo. I picchi di «Pm10» sommati ai valori certificati negli altri mesi hanno infatti composto, in altri anni, un valore medio compatibile, a norma di legge, con la salvaguardia della salute dei cittadini. Ma bisognerà guardarsi tanto dal minimizzare quanto dal lanciare allarmi eccessivi. È tutto da verificare, soprattutto in un arco di tempo più significativo, il rapporto esistente tra i mutamenti dei flussi dei tir sul viale Boccetta determinati nel corso della giornata dalle fasce orarie di divieto di transito (7-9 e 18-20) ed eventuali maggiori concentrazioni di inquinanti. Il chimico della Provincia, dott. Salvatore Ipsale, non crede molto, dati alla mano, a ipotesi del genere: «A condizionare il «Pm10» nell'arco di 10 giorni possono essere vari fattori contingenti come la piovosità o la ventosità del clima o incrementi occasionali dell'attraversamento del centro da parte dei tir o di tutti gli altri mezzi Diesel». E qui s'innesta un'altra riflessione: «Quando l'anno scorso ci fu il blocco dei tir il valore medio del «Pm10» scese solo di 4-5 punti, da 38-39 al 34-35 microgrammi. Quando, poi, finì lo sciopero si impennò di nuovo. Tutto ciò evidenzia bene che certo i tir fanno la differenza ma che anche le auto diesel e i bus producono una persistente quota del Pm10. Perché non esercitare, ad esempio, il controllo dei motori diesel disposto con l'ordinanza sul bollino blu?». Più radicali le soluzioni proposte dal consulente ambientale Giuseppe Paracanica: «Chiusura del Boccetta dalle 22 alle 8 e tariffe agevolate per i camionisti che attraversano la città di notte»
DENUNCIA – Intanto i rappresentanti del comitato “La nostra città” hanno presentato un dettagliato esposto-denuncia, in relazione alle concessioni prospettate per la rada di San Francesco e per l'autostrada del mare nella zona falcata. Dure le critiche rivolte, in una nota, al Comitato portuale e al sindaco Leonardi «per il cambiamento di opinione rispetto ai vincoli riguardanti la Cittadella e “l'impossibilità” di collocare approdi al Norimberga». Mercoledì 11 il Comitato sarà ricevuto dal procuratore generale Luigi Croce

10/7/2001 ( gds )

Inquinamento, aumenta il tasso il viale Boccetta avvolto dai gas

L'inquinamento atmosferico sul viale Boccetta persiste e si aggrava. Gli ultimi dati registrati ieri si riferiscono alle polveri fini, cioè all'ormai famoso Pm10, inquinante presente nell'aria circostante al "viale della morte", che ha incrementato la sua percentuale circa del 10% rispetto a due mesi fa. Infatti nelle prime due settimane di maggio, il Pm10 si attestava intorno al 37,5% mentre alla fine dello stesso mese la quantità rilevata era salita al 46,7%. Dunque un incremento oltre la soglia consentita del 40%.
Dati questi, resi noti al prefetto Giosuè Marino dall'esperto all'ambiente della Provincia, Giuseppe Pracanica, ma non ancora al sindaco Salvatore Leonardi. Comunque, c'è da sottolineare che i valori assoluti dell'inquinamento non sarebbero ancora quantificabili con estrema precisione, perch‚ le centraline di rilevazione sono al momento utilizzate nella zona di San Raineri.
Si tratta però di dati allarmanti, in considerazione del fatto che i rilevamenti effettuati si riferiscono ai periodi in cui sono in vigore le fasce orarie, predisposte dall'amministrazione comunale per fare "respirare" almeno per quattro ore i cittadini che risiedono a ridosso del Boccetta. Ecco il paradosso: se da un lato le fasce orarie (per altro prorogate fino al 28 luglio), hanno alleggerito il traffico pesante dei Tir che solcano continuamente la città, dall'altro secondo i dati ambientali rilevati, si prospetta un aumento inarrestabile dell'inquinamento atmosferico.
Si dovranno quindi prendere seri provvedimenti affinch‚ si abbassi maggiormente la soglia di rischio del 40%. Questo è quanto auspica il Consiglio dell'VIII Quartiere, direttamente coinvolto nella questione, cui di recente era stata promessa l'installazione del pannello luminoso di rilevazione smog, direttamente collegato con la sala operativa della Provincia, ma mai posizionato sul balcone del Quartiere

10/7/2001 ( gazzetta del sud )

Domani nessuna decisione sul Norimberga
Un altro rinvio
I sindacati frenano l'Authority

Un incontro per trovare una preintesa in vista del Comitato portuale di domani. Ma così non è stato. Sull'anticipata occupazione del molo Norimberga, per attivare il nuovo servizio marittimo nella tratta Messina-Salerno con la nave Cartour del gruppoTourist e Caronte, il sipario è ancora abbassato. In un faccia a faccia con il sindaco Salvatore Leonardi, ieri pomeriggio, gli esponenti del sindacato messinese, alla presenza del presidente e del segretario dell'Autorità portuale, Giuseppe Vermiglio e Franco Barresi, hanno approfondito le ragioni manifestate nel corso del Comitato portuale della scorsa settimana. Il sindacato ha ribadito la necessità di avviare una seria programmazione prima di concedere gli spazi della vasta banchina di riva della zona falcata per far partire la prima «Autostrada del mare» della Sicilia. L'accordo preliminare non c'è stato. A quanto pare nel corso della nuova seduta del Comitato portuale, in programma per domani, si assisterà ad un ulteriore rinvio della discussione sulla «consegna» del molo alla società «Servizi Norimberga Spa», calibrata proprio per attivare il servizio marittimo I rappresentanti di Filt/Cgil, Fit/Cisl e UilT, anche componenti del Comitato portuale, con l'appoggio dei segretari provinciali sono riusciti a strappare garanzie ben precise al sindaco, frenando di fatto i piani dell'Authority che domani contava di chiudere la vicenda con un parere positivo per l'avvio, ad ottobre, del collegamento marittimo a lunga percorrenza. Sul piatto della bilancia ci sono una grossa opportunità di sviluppo e una condizione di vivibilità cittadina. I sindacalisti con il primo cittadino sono stati chiari: «Il servizio è valido ma occorre prima pensare ad una programmazione, soprattutto a risolvere i problemi di viabilità che poi accomunano tutti gli approdi». Gli esponenti di Cgil, Cisl e Uil, in pratica, non hanno condiviso di dare il placet su una decisione senza avviare un dibattito. «Abbiamo sottolineato tutte le nostre riserve – ha dichiarato il segretario della Filt, Tiziano Minuti – soprattutto relative ad una viabilità adeguata. Riconosciamo comunque la validità di questo servizio che rappresenta una buona opportunità di sviluppo per la città». Dello stesso avviso gli altri componenti del sindacato. Adesso c'è comunque da verificare se gli imprenditori sono disposti ad attendere (avevano chiesto la consegna del piazzale entro il 15 luglio) o se attueranno quello che fino ad oggi hanno detto. Cioè, dirottare il servizio dell'Autostrada del mare al porto di Catania. Potranno essere conciliati l'esigenza di un approfondimento della vicenda con gli interessi dei privati? Il sindaco Leonardi sulla questione è stato chiaro: «Questo rinvio si potrà conciliare con le aspettative degli imprenditori. Se poi non sarà così pazienza. Abbiamo la necessità di approfondire ulteriori aspetti». Questa la posizione del primo cittadino che dai sindacati è stato chiamato in causa soprattutto sul progetto della nuova via del mare. Una strada che colleghi lo svincolo di Tremestieri o di San Filippo direttamente con il molo Norimberga, per evitare ulteriori problemi di interferenza del traffico dei mezzi pesanti con quello cittadino. Ma i tempi di realizzazione sembrano essere lunghi anche se la Capitaneria di porto in una lettera inviata proprio a Leonardi aveva evidenziato la facilità di costruzione dell'asse viario. Ma forse a Messina tutto è difficile.

11/7/2001 ( gds )

Un porto a Mili? No del comitato. E parte un ricorso ai giudici del Tar

Finisce davanti al tribunale amministrativo il nuovo porto di Mili. Ad opporsi all'iniziativa il comitato spontaneo Messina Sud. Il sodalizio, che fa parte del coordinamento antitir, ha deciso infatti di impugnare tutti i provvedimenti che, varati dall'amministrazione e dalla Regione, riguardano l'iniziativa.
Il portavoce del sodalizio Giovanni Ferrara, ex dirigente del Comune, ha deciso di dare battaglia al progetto del Comune. Oggi appuntamento con l'avvocato amministrativa che curerà la causa. In settimana il deposito di un grosso faldone di documenti al Tar di Catania. Tra questi naturalmente gli ultimi atti varati da palazzo Zanca.
Primo tra tutti l'accordo di programma sottoscritto a Palermo davanti al presidente della Regione Vincenzo Leanza. L'accordo prevede la costruzione di un primo modulo di un più ampio porto da realizzare nella zona di Mili.
Una spesa che coprirebbe con i fondi di Agenda 2000 proprio il governo regionale. Secondo Ferrara il progetto è del tutto illegittimo.
Due le ragioni fondamentali: viola statuto e regolamenti comunali (in quanto tra l'altro prevede la costruzione di un'opera non prevista nel piano regolatore generale) ed è in contrasto con il piano integrato regionale che prevede tale opera a Tremestieri. Ferrara, per l'occasione, si è t rasformato in detective e progettista.
Così, al fascicolo che porterà ai giudici, allega una serie di fotografie che testimoniano quanto, la zona su cui sorgerebbe l'approdo, sia popolata, contrariamente a quanto sostiene l'amministrazione. Il traffico dei mezzi pesanti, inoltre, secondo Ferrara, interferirebbe con quello urbano

11/7/2001 ( gds )

I lavori per il collegamento con Salerno Il comitato portuale prepara il via libera

Secondo round per il gruppo Tourist-Caronte al comitato portuale giovedì pomeriggio. Venerdì scorso la concessione per la rada San Francesco. Domani in gioco l'utilizzo del molo Norimberga. Ma per ora il provvedimento riguarda solo i lavori propedeutici all'avvio del collegamento Messina-Salerno. Li eseguirà la Norimberga Spa e sconterà la spesa dal canone per la concessione che conta comunque di ottenere. Quello che verrà esaminato domani, in sede di comitato portuale, non è il provvedimento definitivo. Non è la concessione per la gestione dei servizi portuali del molo Norimberga. E' il primo atto verso la delibera definitiva. E' bene però chiarire i termini della questione.
Per avviare il contestatissimo servizio di collegamento Messina-Salermo occorre asfaltare il molo Norimberga. E' necessario eseguire alcuni lavori che rendano agibile il punto di attracco per le navi Ro-ro della Norimberga Spa la società nuova di zecca creata con il contributo fondamentale di Tourist e Caronte. Ma il tempo è tiranno. Ed il servizio, secondo i piani aziendali, deve partire ad ottobre. Se i lavori li eseguisse l'autorità portuale, come ente pubblico, dovrebbe procedere ad una gara d'appalto e sottoporsi ad una serie di lungaggini burocratiche. Così è stata individuata una strada alternativa. Ad eseguire i lavori saranno i privati che non hanno bisogno di percorrere strade tortuose. La Norimberga affiderà i lavori a chi vorrà. Ma per iniziare deve ottenere un'autorizzazione da parte del comitato. Ed ecco il provvedimento che si accinge a varare l'organismo portuale. Per la spesa non è un problema. I soldi li anticiperanno i privati ma poi li defalcheranno dal canone dovuto sulla concessione che contano di ottenere successivamente. La decisione che riguarda il molo Norimberga è slittata a domani su richiesta delle organizzazioni sindacali. Cgil, Cisl e Uil contestano la procedura adottata dall'Autorità portuale che prima di presentare il servizio alla stampa non avrebbe consultato le organizzazioni sindacali. Sulla concessione infine oltre alle proteste dei comitati Anti-tir che sull'argomento hanno presentato un esposto in procura, pesa anche un documento approntato dai comandanti delle ferrovie dello Stato. Secondo gli ufficiali delle Fs la presenza della nave Ro-ro sarebbe incompatibile con quella delle navi Fs e renderebbe altamente pericolosa la navigazione.

12/7/2001 ( gds )

Il Comitato: "Liberate la città dai Tir"
Croce: "I dossier non sono nei cassetti"

L'attenzione della magistratura sulle denunce finora presentate c'è, ma nulla può essere lasciato alla fretta. Il procuratore capo Luigi Croce incontrando ieri mattina i rappresentanti del "Comitato la nostra città" è stato chiaro, sul suo tavolo ci sono i dossier, finora presentati dalle associazioni cittadine antitir, ma bisogna rispettare i tempi tecnici. Nessuna disattenzione da parte della magistratura, dunque, alla lotta per liberare la città dalla schiavitù del traffico gommato, solo la precisa volontà di studiare attentamente tutti i fatti denunciati.
Alle proteste per l'uso della Rada San Francesco e di recente per il rinnovo della concessione per altri 4 anni, i comitati antitir adesso hanno allegato ai dossier anche le preoccupazioni per l'imminente autorizzazione all'attracco al molo Norimberga e su tutti e due i capitoli chiedono il rispetto delle regole.
"Temevamo che l'esposto da noi presentato a marzo fosse rimasto nei cassetti - spiega Saro Visicaro - finora nessuno ha mai risposto alle nostre richieste di interventi in merito alla violazione, nella Rada San Francesco, delle norme per tutela ambientale. Per non parlare poi del fatto che un rinnovo per altri 4 anni comporta la violazione anche rispetto a quanto previsto dal piano regolatore". Ma quel che più preoccupa i comitati antitir è l'aver quasi messo tra parentesi il discorso approdo a sud, a favore invece di una nuova concessione, al molo Norimberga, in pieno centro urbano.
"Questa mattina aggiungeremo nuova documentazione alle vecchie denunce _ spiegano dal Comitato la nostra città _. Chiediamo accertamenti sulle possibili incompatibilità all'interno del Comitato portuale. Potrebbe esserci chi ha interessi di tipo imprenditoriale, anche se magari, durante la riunione decisiva, quella per la concessione dell'area, viene fatto stare fuori dalla porta".
L'ennesimo esposto ribadisce i rischi per la sicurezza e per la salute dei cittadini costretti a dover subire in pieno centro il quotidiano attraversamento del territorio da parte dei mezzi gommati alle navi Ro-ro. Ci sono poi i pericoli di collisione con i traghetti delle Fs a poche decine di metri, preoccupazioni queste che hanno portato gli stessi comandanti a scendere in campo e non sono escluse denunce.
Infine gli aspetti legati all'assenza del Piano regolatore del porto. "Un'autorizzazione per attraccare al molo significherebbe modificare l'assetto dell'area in modo definitivo, e al momento dell'adozione del Prg non resterebbe che prenderne atto", conclude Visicaro. Nel frattempo però il Comitato portuale prende tempo.

13/7/2001 ( bob brown )

La motonave Fs «Cariddi» lascia il molo Norimberga

La storica motonave «Cariddi», costruita nel 1931 e da anni ormeggiata alla banchina sud-est del molo Norimberga, è stata finalmente trasferita a spese della Provincia (proprietaria) nel bacino dei cantieri Picciotto, vicino agli imbarcaderi Tourist. Ad eseguire dalle 6 alle 10 del mattino e sotto un fastidioso vento la non facile operazione (la Cariddi, lunga 124 metri, ha una stazza di 3123 tonnellate) sono stati 3 rimorchiatori della Picciotto con l'ausilio della corporazione piloti, del gruppo ormeggiatori, della ditta Laresud e degli uomini della Capitaneria, agli ordini del tenente di vascello Fabrizio Coke. Medicina, diplomi universitari Nella facoltà di Medicina e chirurgia sono attivati, per l'anno 2001/02, alcuni diplomi universitari triennali: i corsi di dietista, fisioterapista, igienista dentale, infermiere, logopedista, ortottista assistente di oftalmologia, ostetrico, tecnico audiometrista, tecnico audioprotesista, tecnico sanitario di laboratorio biomedico, tecnico di neurofisiopatologia, tecnico sanitario di radiologia medica, tecnico dell'educazione e della rieducazione psichiatrica e psicosociale, terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva. Prova d'ammissione l'11 settembre. Proteste per i cassonetti sporchi Da alcuni giorni non vengono puliti i cassonetti per la raccolta dei rifiuti collocati sulla via Vittorio Emanuele. Per questo, ma anche perché la pulizia spesso avviene con intervalli di tre giorni, protestano cittadini e residenti della via Vittorio Emanuele che hanno inviato una lettera al prefetto, al sindaco, al comando della polizia municipale e al direttore di “MessinAmbiente”. Gli utenti evidenziano come la zona – dove insistono anche numerosi ristoranti – si è trasformata in una pericolosa “bomba ecologica”. IV Quartiere, manifestazioni estive Nel periodo estivo, nel IV Quartiere, si svolgeranno alcuni spettacoli. In una nota il presidente della Circoscrizione invita le associazioni a partecipare a presentare richiesta al Quartiere entro il 20 luglio. Chiamate della Capitaneria di porto Oggi, alle 9, la Capitaneria effettuerà la chiamata di un ufficiale di macchina da imbarcare sulla cisterna “Monte Gargano” nel porto di Milazzo. Ambulatorio di medicina fiscale L'Asl 5 comunica che l'ambulatorio del servizio di medicina legale e fiscale, al primo piano dell'ex ospedale “Margherita”, rimarrà chiuso limitatamente alle ore pomeridiane per tutto agosto. Stagione concertistica al “Savio” Stasera alle 21,15, organizzato dall'associazione “Vincenzo Bellini”, nell'arena estiva del Savio si terrà il concerto del flautista Kristian Koev e del pianista Todor Petrov. In programma musiche di Bach, Faurè, Vivaldi, Mozart, Ibert, Debussy e Popov.

13/7/2001 ( bob brown )

Autorità portuale Sette assunzioni

Come era ampiamente previsto ieri pomeriggio il Comitato portuale non si è espresso sulla «consegna» del molo Norimberga alla società intenzionata a far partire dal prossimo mese di ottobre un nuovo servizio marittimo lungo la tratta Messina-Salerno. L'intervento dei rappresentanti sindacali, anche componenti del Comitato, nei confronti del sindaco Salvatore Leonardi ha frenato i piani dell'Authority. L'argomento Norimberga è stato quindi rinviato alla prossima seduta in attesa di un nuovo confronto con il primo cittadino sui problemi legati alla viabilità. Il Comitato ieri ha approvato due delibere riguardanti l'aumento dell'organico dell'Autorità portuale e gli interventi di pulizia delle banchine di riva e dello specchio acqueo del porto. In merito al primo punto è stata prevista l'assunzione di sette unità.

14/7/2001 ( bob brown )

Messina: profondo Sud

 

Le cronache di alcuni anni fa erano piene d'inchieste condotte dal "pool mani pulite" (alla messinese) aventi tutte come bersagli un "Comitato d'affari" composto da noti personaggi della politica e dell'imprenditoria.

Pur con il doversoso "filtro" imposto dalle esigenze istruttorie unito a quello meno doveroso, ma ugualmente efficace, imposto dal quotidiano locale da sempre impegnato nella "pietosa" missione di proteggere i forti a scapito dei deboli, avevamo appreso che tutte le più importanti iniziative sulla città venivano prese  dentro oscure stanze lungo sentieri "santagostiniani" o dentro circoli massonici vari.
Oggi il clima è cambiato completamente e certe decisioni (prossima concessione del Norimberga, della rada S.Francesco che viene concessa fino a quando non sarà completato l'approdo commerciale a Sud ovvero doppia concessione) i rappresentanti delle istituzioni (a proposito hanno dimenticato d'invitare il prefetto e magari il procuratore) le prendono alla luce del sole, magari organizzando conferenze stampa dove vengono presentati anche i beneficiari dei provvedimenti da prendere.
E' un momento di trasparenza dell'azione amministrativa o uno dei più torbidi della storia democratica e civile della città?
Machiavelli si atterrebbe ad un giudizio più asciutto e altrettanto chiaro: se tutto quello che accade si consuma senza un'efficace contrasto sia dell'opinione pubblica che dei pubblici poteri di controllo vuol dire che tutto questo è fisiologico per una città come Messina dove un problema così grave come l'attraversamento della città da parte dei TIR viene avvertito da tutti ma interpretato in maniera così diversa e, soprattutto, faziosa da non poter essere in alcun modo risolto.
Il problema vero non è costituito solo dagli amministratori locali che chiaramente e spudoratamente difendono gli interessi dei traghettatori (che a loro volta usano il ricatto occupazionale) mentre Messina è quotidianamente sbranata dai TIR e dal monopolio dei traghettatori, ma da tutte quelle forze più o meno libere che affrontano il problema in chiave ideologica, che cavalcano le istanze degli abitanti del Nord e del Sud della città, convinti di accontentare tutti e, soprattutto, convinti che a Messina, come nel mondo, vi sia un Nord ed un Sud.

14/7/2001 ( gazzetta del sud )

Gli ingegneri: attenti agli errori che non si possono poi rimediare

«Ritenendo di interpretare correttamente il nostro ruolo nella comunità cittadina, ci siamo chiesti quali possibilità di sviluppo riservi il futuro alla città di Messina». Comincia così il documento approvato dal consiglio dell'Ordine degli ingegneri nel quale si ricorda che «il dibattito negli ultimi mesi è stato imperniato su singole esigenze, dimenticando di elaborare una strategia generale per i problemi dell'assetto urbanistico del nostro territorio. Ad esempio – osserva il presidente dell'Ordine Arturo Alonci –, dalla recente polemica sulla localizzazione degli approdi è emerso non tanto un disegno complessivo dell'area portuale ma piuttosto l'esigenza di dare urgente risposta alla pressione legittima dei cittadini per affrancare la città dai Tir. Buon senso avrebbe suggerito un diverso approccio». Sulle aree fieristiche un interrogativo: «La recente proposta di riqualificazione ancorché lodevole sul piano dell'iniziativa imprenditoriale, in quale misura si relaziona con l'eventuale sviluppo dell'intera fascia costiera, che per gran parte è da decenni lasciata al degrado, anche alla luce dell'“idea forza” proposta di recente dal Pit Messina-Eolie? Non deve più ripetersi l'errore secondo cui il disegno del tessuto cittadino è stato affidato alla progettazione attinente a un tema di viabilità (come la tranvia) ed è passato senza dibattito, per poi scoprire il nuovo volto delle piazze e dei viali, o accorgersi dello spostamento degli alberi di volta in volta che si aprono nuovi tratti di cantiere». Altro argomento chiave è il porto: «Il consolidamento del molo Norimberga poteva rappresentare l'occasione per verificare soluzioni per la funzionalità dell'area qualora l'Autorità portuale, prima di avviare i lavori, si fosse confrontata in un pubblico dibattito». Da qui le conclusioni: «Si deve aprire un dibattito complessivo sul disegno progettuale che si vuole dare alla città, ricorrendo più spesso ai concorsi per idee e ai contributi delle forze professionali locali. La presenza di un tavolo di lavoro comune eviterebbe errori spesso poco rimediabili. Occorre anche un disegno complessivo che si sposi con il programmato avvio delle fasi operative per la realizzazione del ponte sullo Stretto. Le autorità politiche locali, regionali e nazionali, hanno il dovere di spostare la centralità del “progetto Ponte” su Messina, anche per capire meglio come la variante al Prg si interfaccia con il tessuto urbanistico dell'area interessata». L'ordine chiede un incontro urgente al sindaco, al presidente della Provincia, al presidente dell'Autorità portuale.

14/7/2001 ( gds )

Molo Norimberga, un ricorso al Tar minaccia la nuova linea con Salerno

Spunta "a sorpresa" un ricorso al Tar sul molo Norimberga. Ieri si è appreo dell'atto alla magistratura amministrativa da parte dela società Savena. Una piccola porzione dell'area, dove dovrebbe sorgere l'attracco delle navi dirette a Salerno, rischia di rimanere bloccata da una grana giudiziaria. Si tratta di appena duecento metri.
Quanto basta però per mettere il bastone tra le ruote al contestatissimo progetto della Norimberga Spa, la società che, dal mese di ottobre dovrebbe salpare, con una nave del tipo Ro-Ro, carica di tir ed auto, per la Campania.
L'area in questione, occupata da un cantiere Savena (e ceduta precedentemente in concessione all'impresa Seim), è al centro di un complicato contenzioso. Lo scontro, che si trascina in realtà da anni, è arrivato soltanto da pochi mesi davanti al Tar di Catania.
L'Autorità portuale, che proprio nei giorni scorsi ha liberato il molo dalla presenza della motonave Cariddi (affidata dalla Provincia, ai cantieri Picciotto), ieri mattina, ha reiterato un ordine di sgombero già emanato nel gennaio nel '99.
Secondo l'Autorità portuale, la Savena infatti non avrebbe alcun titolo per occupare l'area oggetto della discordia. Il provvedimento riguarda la parte nordest del molo Norimberga. La Savena si era già rivolta, tramite l'avvocato Antonino Arizzi al Tar anche per contestare il presunto ritardo con cui l'Autorità portuale avrebbe esaminato una successiva richiesta di concessione poi negata.
I giudici del tribunale amministrativo, su richiesta dell'avvocatura dello Stato, che rappresenta l'Autorità portuale, hanno deciso di rinviare ogni decisione all'11 ottobre. Una data a ridosso della fatidica inaugurazione del collegamento per Salerno. Un problema che rende meno agevole il lavoro del comitato portuale.
Nelle prossime ore, il Comitato presieduto da Giuseppe Vermiglio, dovrà pronunciarsi sulla prima richiesta presentata dalla Norimberga Spa: la concessione dell'area per l'adeguamento del Molo all'attracco della nave Ro-ro. Sulla questione pesano inoltre l'esposto depositato in procura nei giorni scorsi dai comitati antitir e la petizione presentata dai comandanti delle Ferrovie dello Stato.
Il nuovo servizio, contestato dai comitati cittadini, consentirebbe il collegamento con Salerno in sole sette ore. Raggiungere il molo però non sarà agevole, visto che l'unica via di collegamento esistente è la centralissima via La Farina

15/7/2001 ( gazzetta del sud )

Il prof. Signorino: no al terminal ro-ro al Norimberga
«La zona falcata solo a vocazione turistica»


Gli imprenditori non lanciano diktat, vogliono solo fare il loro mestiere. È quanto sostengono i rappresentanti del gruppo Tourist-Caronte nel ribadire che entro la fine del mese le società dovranno decidere da dove far partire la nuova “autostrada del mare”, il collegamento con navi “ro-ro” tra la Sicilia e il porto di Salerno. Se dal Comitato portuale non arriverà il via libera per l'utilizzo delle aree a ridosso del molo Norimberga sarà inevitabile la scelta di trasferire il servizio lì dove sono pronti ad accoglierlo a braccia aperte, cioè a Catania. Gli investimenti fatti e le logiche del mercato non prevedono i tempi morti, le infinite pause di riflessione, i continui ripensamenti della politica. Nell'uno e nell'altro senso ciò che conta è la chiarezza delle posizioni e il coraggio delle decisioni. E non si può dire che non sia chiara la presa di posizione del prof. Guido Signorino, rappresentante dell'Università all'interno dell'Osservatorio economico istituito dal sindaco Leonardi, il quale in una lunga nota spiega le ragioni del suo “no” all'ipotesi Norimberga. La prima constatazione è che «il già precario equilibrio tra funzione produttiva da un lato e sopportabilità sociale e sostenibilità ambientale dall'altro è definitivamente saltato nei mesi scorsi in relazione all'attraversamento dello Stretto. Si badi bene – avverte Signorino –, il problema che ha fatto saltare l'equilibrio socio-economico-ambientale non è legato in sè allo svolgimento della funzione produttiva (l'attraversamento) ma piuttosto alla localizzazione sul water-front del punto di offerta del servizio. Da nessuna parte al mondo le attività produttive ad elevata intensità di uso ambientale sono localizzate all'interno dei centri urbani. Si pensi a cosa sarebbe la città di Torino se gli stabilimenti della Fiat fossero collocati a Piazza Castello anziché a Rivalta. E tornando alla nostra città, una delle motivazioni per la realizzazioni del polo artigianale di Larderia era consistita proprio dalla necessità di allontanare dal centro il cosiddetto “artigianato molesto”. Il traghettamento – prosegue Signorino – incanala flussi di mezzi in entrata e in uscita, che “consumano” ambiente sotto più profili: inquinamento acustico e atmosferico e impatto volumetrico sulla viabilità urbana. Nel caso dell'ipotesi di avvio dello svincolo marittimo-autostradale sul molo Norimberga, il costo sociale prodotto dall'incremento del traffico, peraltro amplificato a causa di un necessario “effetto-ondata” dovuto alla combinazione tra la dilazionata cadenza degli arrivi ed il notevolissimo incremento di mezzi sbarcati non potrebbe essere controbilanciato da vantaggi economici proporzionali per la città. Proprio la localizzazione nella zona falcata indebolisce l'argomentazione dell'incremento occupazionale. Si dice che l'autostrada del mare crei occupazione perché apre una tratta nuova ed offre un servizio attualmente non esistente. Ma è evidente che solo i mezzi diretti verso Calabria, Basilicata, Puglia (e mettiamo anche il Molise) non sarebbero interessati ad utilizzare le navi “ro-ro”. Le cifre riportate dal Cust mostrano che il conto nazionale dei Trasporti stimava per il '97 in 844 mila tonnellate il flusso di merci su strada in uscita dalla Sicilia e destinato alle quattro regioni suddette su un totale di 3 milioni 768 mila tonnellate, mentre il flusso di merci in entrata verso la Sicilia e proveniente dalle quattro regioni era stimato in 1 milione 201 mila tonnellate su un totale di 4 milioni 781 mila. In parole povere, l'attuale movimentazione sulla tratta Sicilia-Calabria potrebbe ridursi di quasi l'80 per cento in uscita e di circa il 75 per cento in entrata. La drastica riduzione dell'impiego di lavoro delle compagnie private attualmente attive, dunque, non potrebbe essere compensata dall'attivazione di un servizio che, utilizzando vettori più grandi, punta ad incrementare la produttività del lavoro riducendo il rapporto lavoratori-mezzi traghettati ed è da dimostrare che lo sviluppo della cantieristica possa riassorbire gli esuberi occupazionali del trasporto marittimo». Il prof. Signorino si sofferma poi sulle altre due ragioni che, a suo avviso, farebbero propendere per il no all'ipotesi Norimberga: le problematiche di sicurezza della navigazione interna alla zona falcata poste dai comandanti delle navi Fs e l'esistenza di possibili usi alternativi del sito e dell'intera zona falcata che rappresenta l'area a maggior concentrazione di opere e reperti artistico-architettonici della città. Il previsto smantellamento della zona militare – afferma Signorino – dovrebbe essere vissuto non come una sciagura, ma come un notevole asset per il recupero della zona potenzialmente più bella della città». Il rappresentante dell'Ateneo messinese indica «nella ricettività diportistica, nella attività di ristorazione, nella fruizione amena dei siti, nella realizzazione di spazi di incontro e di spazi museali» il futuro della zona falcata. «Non ci si vuole opporre – conclude il prof. Signorino – all'evoluzione tecnologica delle modalità di trasporto, si vuole fare in modo che la loro attivazione si accompagni con il recupero e lo sviluppo ambientale della città, e non con il mantenimento di una insostenibile situazione di degrado e invivibilità».

 

156/7/2001 ( bob brown )

Franz Global Forum

Dal 13 maggio tutto lo scenario politico italiano è stato occupato dallaa questione del G-8 di Genova e, nell'occasione, abbiamo avuto modo di conoscere un po' più da vicino le componenti, anche le più estreme.Da loro abbiamo sentito slogan e appelli che credevamo scomparsi, idee che "non muoiono" e che credevamo fossero il patrimonio indelebile della sinistra.E' stata quindi una vera e propria boccata d'ossigeno per la gente comune, quella non schierata e per i cosiddetti "cani sciolti", mentre, a quanto pare, non ha offerto alcuno spunto a quello che viene definito "un ampio dibattito precongressuale" dei DS e che invece si sta manifestando come una squallida lotta per la conquista del potere all'interno del partito in stile "tardo-democristiano".Anche a Mesina alcuni esponenti di questa "bella gente" preferisce frequentare "salotti bene" (sull'Olga I° o II°), farsi assumere come addetti stampa dalla lobby imprenditoriale dominante (per poi abbaiare contro i palazzi del potere per ottenere un posto di portavoce "ufficiale"), oppure offrire consulenze economiche o "dotte" recensioni giornalistiche sui cicli della politica e dell'economia (a proposito un tema per il prossimo articolo: la ciclicità delle'economia messinese degli ultimi tretn'anni e quali prospettive all'insegna del G.F...ranz?).Chissà se quest'ultimo, dopo aver ottenuto tutto lo "spazio vitale" disponibile a gestire la città magari con il prezioso contributo di questi intellettuali, non organizzi una sorta di.Franz-Global-Forum che affronti il tema della democrazia economica e della solidarietà?I segnali già ci sono visto che hanno "concesso" ad altri operatori portuali di utilizzare, assieme alla Travel-Tickets, il molo Norimberga (per caricare solo navi Cartour), senza dimenticare il "grande" contributo offerto, attraverso la partecipazione all'Associazione per la lotta contro il Cancro, ai malati di tumore che loro stessi "indirettamente"(?) contribuiscono a diffondere.

16/7/2001 ( gazzetta del sud )

L'assessore Scoglio è certo che i project-financing “risveglieranno” l'iniziativa imprenditoriale privata
«Dalle parole alla cultura del fare»
La città-mercato sulla Panoramica? In linea col Prg, e c'è il sì della Sovrintendenza


«Suvvia, non comportiamoci da messinesi». L'assessore Gianfranco Scoglio riflette gli umori della Giunta Leonardi sulla polemica appena aperta a proposito del megaprogetto della “città mercato” sulla Panoramica. «È da due anni che ne parliamo, almeno dalla presentazione dei Prusst. Oggi che la proposta tende a diventare operativa si fanno i soliti discorsi sul rischio che si deturpi il paesaggio. Ma lì, in atto, ci sono cave e pecore. Il progetto è in linea con la Variante al Prg, con le indicazioni della Soprintendenza e di altri enti cointeressati a controlli e autorizzazioni. Del resto, dai Prusst ai project financing, l'ente pubblico deve ormai necessariamente realizzare anche con l'imprenditoria privata le filiere dello sviluppo possibile».
Project financing – A proposito. Che fine ha fatto la proposta lanciata dal Comune di project financing (opere realizzate dai privati chiavi in mano, con accesso successivo alle concessioni)? «Sinora ci siamo solo occupati – alla messinese – delle proposte per gli approdi, di più largo impatto sociale e connesse con i problemi spiccioli della viabilità e della vivibilità della città. Ma sono significative le proposte lanciate dal Comune e già recepite dai privati». Ricordiamole brevemente. Un centro direzionale nell'area di proprietà del Comune e dell'Iacp in via La Farina (progetto presentato da un consorzio di costruttori messinesi); un centro direzionale in via dei Mille, al posto dell'isolato 88, sempre di proprietà comunale (due proposte, una dello stesso consorzio edilizio di via La Farina e l'altra della Damiano Costruzioni; la rifunzionalizzazione di Villa Dante (progetto sposato dal richiamato consorzio) e gli approdi con due proposte per la zona sud (Gruppo Franza e Matacena) e due per la zona nord (Franza e consorzio temporaneo tra Galarchet e Ira Costruzioni).
Due mesi per decidere – Sui progetti presentati è già scattata una complessa procedura: entro la fine di settembre debbono essere fatte le scelte per il successivo passaggio alla gara. Per raggiungere questo primo obiettivo è attesa a giorni la decisione del sindaco sulla nomina del responsabile del procedimento che sarà molto probabilmente l'ingegnere capo, mentre per i cosiddetti servizi di supporto (tra cui l'analisi economico-finanziaria) si avvarrà di funzionari di altre amministrazioni. Per gli approdi le scelte sono subordinate al parere del presidente della Regione, come da accordo di programma.
La fase esecutiva – Ma che vuol dire mettere a gara il progetto? Dare sessanta giorni di tempo a chi ne ha interesse per partecipare alla gara connessa alla realizzazione dell'opera. Tra le offerte pervenute saranno scelte le prime due, che parteciperanno a loro volta ad una selezione ristretta con l'impresa proponente. Quest'ultima può pure recedere, facendosi rimborsare gli oneri progettuali, ma verosimilmente può trovare un'intesa con le altre aziende o proseguire da sola. « È interessante notare – fa osservare Scoglio – che nella proposta di project financing per gli approdi, in sede di concessione, è prevista una quota, seppur minima, dell'utile di esercizio da cedere al Comune quale compenso per bonifica ambientale. «“Visto” dalla parte del cittadino, la risposta ottenuta dal primo piano p.f. è positiva sia per la realizzazione di opere di recupero urbanistico (l'isolato 88 e il parcheggio di Via La Farina), sia per la ricaduta che dovrebbe avere nel settore dell'edilizia, che è il comparto a più forte impatto occupazionale. Va infine tenuto conto che l'esperienza acquisita, un certo risveglio dell'imprenditoria locale (approdi a parte) fanno ben sperare anche per il pacchetto che sarà lanciato il prossimo anno».
Il prossimo PF – L'Amministrazione comunale avrebbe un ventaglio di proposte da fare. L'assessore alle Infrastrutture territoriali accenna ad alcune ipotesi: il parco tematico della foresta di Camaro; il sistema depurativo (rimessa a norma degli impianti di Mili e Tono), il completamento della metanizzazione (che a Messina si ferma a Tremestieri) e il progetto di Capo Peloro, (vedasi concorso europeo).
Il Prusst – «Ma la partecipazione dei privati s'era vista già nel Prusst, dove sono state presentate proposte per investimenti da oltre quattrocento miliardi (la “Gazzetta” ha pubblicato le singole proposte già due anni fa). «Ci limitiamo a segnalare, per restare sulle “riflessioni” di questi giorni – rileva Scoglio – l'ideale quadrilatero di investimenti che partirebbe dal porticciolo turistico per la nautica da diporto tra Grotte e Guardia, passando per il piano della zona alberghiera sulla Panoramica, il centro commerciale e per finire al centro sportivo programmato a Guardia. Ma va ricordato il bacino di Capo Peloro e, nella zona sud, la proposta di industriali e artigiani per l'urbanizzazione di Larderia con la realizzazione di un centro direzionale e di un centro manufatturiero e commerciale di trasformazione e vendita dei prodotti (proposta “Tuo spa”)». Un disegno complessivo che ha trovato già un primo fianziamento nel Piano Urban (dieci miliardi che riguardano il fronte città, dall'Annunziata al porto) e un altro nel Prusst, per la predisposizione dei progetti esecutivi di opere che dovrebbero trovare copertura finanziaria, come abbiamo riferito nel servizio pubblicato lunedì scorso, nei Pit.
Impegno quinquennale – Un processo virtuoso che secondo l'assessore Gianfranco Scoglio si svilupperà «nell'arco di cinque anni, tenuto conto delle corsie preferenziali previste dagli accordi di programma, con le conferenze di servizio destinate a sburocratizzare tutto e a bruciare i tempi delle autorizzazioni». Ma il prezzo da pagare sarà lo stravolgimento dell'assetto urbanistico, Variante al Prg compresa? Un “sacco” di cemento armato? L'esponente della Giunta Leonardi dissente. «I fatti sono fatti. L'80 per cento delle proposte presentate col Prusst – sostiene – è in linea con la Variante». Il problema è un altro. «No, è sempre quello. Diventare credibili e dare credibilità all'imprenditoria messinese. C'è in città – dice l'assessore di An – una forte liquidità accantonata che attende di poter investire. Ma dobbiamo riuscire tutti insieme (penso agli ordini professionali, alle rappresentanze di categoria, ai sindacati), ad accompagnare questo processo, non deludendo gli investitori». Forse, si dovrebbe cominciare a ragionare da messinesi e non alla messinese. A cominciare però dagli inquilini dei Palazzi che contano.

16/7/2001 ( gds )

Una procedura innovativa

Il termine project financing indica la procedura che consente la realizzazione di iniziative in forma di impresa autonoma, attraverso un'opportuna distribuzione dei rischi e dei rendimenti tra i diversi soggetti coinvolti. Il documento di Programmazione economica e finanziaria 2002-2003 ha individuato quale priorità il coinvolgimento dei privati nell'attività di finanziamento, realizzazione e gestione di infrastrutture e servizi di pubblica utilità. In tale documento si sottolinea l'importanza del ricorso alla finanza di progetto non solo al fine della costruzione delle opere, ma anche per incentivare il miglioramento della qualità progettuale e per assicurare un'adeguata gestione e manutenzione delle stesse. Il project financing, quale strumento per la realizzazione di infrastrutture di pubblica utilità, assegna un ruolo rilevante al promotore ed impone un approccio moderno ed innovativo alla pubblica amministrazione. Imprenditori, investitori, società di servizi e pubbliche amministrazioni devono essere soggetti attivi di questo modo di concepire la realizzazione di infrastrutture.

18/7/2001 ( gazzetta del sud )

Quale progetto di sviluppo? / Interviene “La nostra città”
«L'Ordine degli ingegneri si è svegliato tardi»


«Di quale progetto di sviluppo si discute?». L'interrogativo viene posto dal comitato “La nostra città” in una lettera aperta inviata al presidente del consiglio dell'Ordine degli ingegneri Arturo Alonci. «Chiedersi i motivi delle incertezze sul cosa e sul come “fare la città” – scrivono i rappresentanti del Comitato – è certamente interessante ma anche spesso irritante. Probabilmente nessuna città al mondo sarebbe rimasta così a lungo tempo sprovvista del Piano regolatore, ovvero di uno strumento urbanistico socialmente condiviso. Tale anomali invoglierebbe già a non dibattere e a non confrontarsi. Il successivo rimorso per non averlo fatto, però, è più forte dell'immancabile pessimismo». Il Comitato definisce «tranquillizzante e nello stesso tempo allarmante» l'affermazione conclusiva del recente documento dell'Ordine degli ingegneri secondo la quale “le autorità locali hanno il dovere di spostare la centralità del progetto Ponte su Messina”. «La preoccupazione – spiega il portavoce saro Visicaro – è dettata dal fatto che, soltanto dopo tanti anni, qualcuno chiede di capire come la Variante s'interfacci con il tessuto urbanistico dell'area interessata alla realizzazione del Ponte. La tranquillità... deriva dal fatto che le autorità locali, in altre faccende affaccendate, non avranno mai la possibilità di spiegare nulla. L'obbligo che avrebbero dovuto avere era quello di spiegare alla città perchè dopo oltre 20 anni non sia stata ancora approvata la variante al Prg. Tutti hanno glissato sulla “fisicità” rappresentata dal Ponte e sul ruolo che Messina avrebbe dovuto svolgere dopo la costruzione del manufatto. E più vecchia della Variante è la storia dell'attraversamento urbano del gommato pesante. Nerssun professionista, o quasi, si è lamentato in tutti questi anni del fatto che 4 mila tir al giorno facevano e fanno la spola dal viale della Libertà allo svincolo Boccetta. Perfino l'amministrazione comunale di Salerno ha affidato all'architetto Oriol Bohigas il progetto di riqualificazione della città e del potenziamento dello scalo marittimo di Santa Teresa e di Porto Masuccio, fuori dal centro urbano. Cosa ha avuto da dire – prosegue il Comitato – l'Ordine degli ingegneri sulla soluzione del doppio approdo individuata dalla commissione Misiti e sul fatto che quella stessa commissione fosse orfana di tecnici messinesi? E per quanto riguarda il porto, da oltre 40 anni nessuno ha voluto decidere se la destinazione dei moli, delle aree e delle infrastrutture connesse, dovesse essere commerciale, industriale, turistica o militare». Il Comitato, infine, ribadisce quali sono gli obiettivi della protesta che va avanti da oltre un anno: «Un gruppo di cittadini, spontaneamente organizzati, sta tentando di sottolineare l'urgenza e l'obbligatorietà di alcune scelte come l'eliminazione del passaggio dentro l'area urbana del traffico pesante, la sostenibilità ambientale di qualsiasi infrastruttura, la liberalizzazione e la trasparenza sia delle iniziative imprenditoriali sia nella gestione e nella progettualità delle opere pubbliche».

18/7/2001 ( gazzetta del sud )

Gli operatori portuali sollecitano il parere dell'Authority
Si decida sull'Autostrada del mare

L'attenzione continua ad essere alta. Venerdì il Comitato portuale dovrà dare un parere sul progetto della prima Autostrada del mare dal porto di Messina e si registrano nuovi punti di vista. Fino ad oggi è stata forte la contestazione dei comitati cittadini che hanno chiesto di bloccare questo progetto per evitare che in città si registrasse un incremento del transito dei mezzi pesanti. Diverso invece il parere degli operatori portuali che proprio ieri sono intervenuti chiedendo all'Autorità portuale di decidere sul progetto in modo da consentire l'avvio delle Autostrade del mare da Messina. Da giorni, infatti, sul tavolo del Comitato portuale c'è la delibera sull'occupazione del piazzale del molo Norimberga da parte della società intenzionata a far partire dal prossimo mese di ottobre un nuovo servizio marittimo nella tratta Messina-Salerno con la nave Cartour del gruppo Tourist-Caronte. Una nuova iniziativa imprenditoriale che ha scatenato ulteriori polemiche creando un clima di contrasto anche in sede di Comitato portuale. I primi a scendere in campo chiedendo l'avvio immediato del nuovo collegamento sono stati proprio i lavoratori portuali che hanno considerato l'iniziativa «utile alla garanzia ed all'incremento dei posti di lavoro». I dipendenti delle imprese portuali (circa cento) già da tempo hanno espresso forti preoccupazioni sul mantenimento dei posti di lavoro. E adesso chiedono che venga attivato questo servizio per avere in mano una garanzia occupazionale. La decisione comunque non sembra essere facile. L'Autorità portuale ha deciso di rinviare di qualche giorno il parere sulla «consegna» anticipata del molo Norimberga soprattutto dopo che i sindacati sono riusciti a strappare al sindaco Salvatore Leonardi la promessa di dare vita ad una seria programmazione prima di concedere il placet al progetto. Al primo cittadino sono state richieste garanzie soprattutto sul fronte della viabilità. In particolare al Comune è stato chiesto di farsi carico di realizzare una vera via del mare che colleghi la zona falcata allo svincolo di Tremestieri o di San Filippo (che dovrebbe essere aperto a breve) per evitare interferenze del transito dei mezzi pesanti diretti al Norimberga con il traffico cittadino. Il sindaco Leonardi a proposito ha dichiarato che è già in fase di redazione un nuovo progetto per una strada da realizzare sul demanio marittimo. I tempi comunque sembrano essere lunghi mentre gli imprenditori confermano la necessità di arrivare ad una immediata decisione. L'amministratore della Caronte, Antonino Repaci, ieri ha ribadito: «Vogliamo che questo servizio venga attivato da Messina ma se la città non lo vuole andremo a Catania. Crediamo che sia un'opportunità che Messina non può perdere». Repaci ha poi aggiunto: «Se venerdì non si decide il discorso è chiuso. Non abbiamo più i tempi per organizzarci. Abbiamo già parlato con il presidente dell'Autorità portuale di Catania e sono disponibili ad accoglierci». Sul piatto della bilancia ci sono la necessità di salvaguardare i livelli di vivibilità della città e un interesse imprenditoriale che non può attendere.

19/7/2001 ( gazzetta del sud )

Quale progetto di sviluppo S'infiamma il confronto

Dopo il documento dell'Ordine degli ingegneri e la presa di posizione del Comitato “La nostra città”, prosegue il dibattito sulla crisi della città e sulle ipotesi di futuro sviluppo. «Sono d'accordo con quanto espresso dal portavoce del Comitato – scrive l'ing. Carmelo Cascio – e in una mia lettera aperta inviata giorni addietro al presidente dell'Ordine degli ingegneri, di fatto mi chiedevo quanto si chiede oggi Visicaro: i gravi problemi e le conseguenti scelte che deve fare la città, non possono non scaturire da un ampio dibattito, al quale deve partecipare l'intera cittadinanza. Bisogna dare una svolta ed un valido contributo può essere dato dai professionisti, a patto che non si preoccupino di essere accondiscendenti con il potere politico e burocratico. Purtroppo è stata l'assoluta mancanza di dibattito a non stimolare la classe politica ed oggi è per questo che ci ritroviamo senza il Prg o senza un piano per i trasporti urbani e marittimi. Occorre riqualificare la figura professionale dell'ingegnere in senso lato, estendendo il concetto anche alle altre categorie (architetti, geometri, periti) e farsi promotori di una grande riforma. Se le forze professionali riusciranno a smuovere l'immobilismo della classe politica, certamente si metterà in moto lo sviluppo ed il recupero delle possibilità perdute porterà benefici, primo fra tutti l'incremento del livello occupazionale di tutti i settori».

19/7/2001 ( gazzetta del sud )

Si è dibattuto del waterfront all'inaugurazione dell'anno sociale del Rotary
«Il rilancio parte dalla Fiera»


Il rilancio di Messina passa principalmente dal fronte del porto: la felice posizione geografica ed il mare che accompagna Messina per tutta la sua lunghezza devono essere visti come una risorsa da sfruttare ed incrementare. Ed è il rapporto Messina-Stretto il filo conduttore del nuovo anno sociale del Rotary Club, inaugurato con l'incontro “Fiera e waterfront”, relativo al progetto presentato dalla Compagnia del Mare, nuova concessionaria dell'area della Fiera. A coordinare i lavori il presidente del club service ing. Sebastiano D'Andrea. «Dopo aver voltato per tanti anni le spalle al suo mare – ha detto Gaetano Mobilia, presidente della Compagnia – è giunto il momento di invertire la tendenza. La voglia di cambiamento deve tradursi in cultura del rischiare, per restituire alla Fiera quel ruolo di grande centralità che ha avuto per la nostra città dai tempi antichi. Messina è diventata il primo porto siciliano per traffico crocieristico: un flusso annuo di 160 mila turisti (con un aumento stimato del 15 per cento nei prossimi anni) che, però, a fronte della totale assenza di servizi offerti, considerano la nostra città soltanto di passaggio. Mancando la nostra città di un Piano regolatore, non sarà possibile ampliare l'area o i padiglioni della Fiera, per cui dovremo riempire questi contenitori con la nostra fantasia. Sono, quindi, previste nel progetto attività culturali (mostre, centro congressi, show room), turistiche (albergo sull'acqua, terminal crocieristico, offerta tipica siciliana), fieristiche (quattro fiere annuali di settore), commerciali (ristorazione, shop, talassoterapia, fitness), scientifiche (centro di formazione a distanza, centro multimediale in collaborazione con l'Università). Grande spazio, infine, al tempo libero, con discoteca, maxischermo, internet cafè e massima attenzione per i bambini che potranno divertirsi anche con istruttive attività formative. Da creare poi un parcheggio capiente. Il via ai lavori – ha aggiunto Mobilia –, della probabile durata di cinque o sei mesi, avverrà a partire dal 19 agosto, subito dopo la chiusura della Campionaria. La speranza è che, prendendo le mosse da questo progetto, si crei a Messina un effetto domino che si estenda all'intera città». Secondo il presidente dell'Autorità portuale Giuseppe Vermiglio, «il progetto della Compagnia del Mare si inserisce in quello più ampio della ristrutturazione dell'area portuale di Messina, dal Baby Park alla Dogana, proseguendo per il molo Norimberga e la zona falcata, e che vede l'Authority impegnata su più fronti per ricostruire un proficuo rapporto tra Messina e il suo mare». Infine, l'assessore Gianfranco Scoglio: «Il progetto della Fiera – ha affermato – fa parte delle iniziative intraprese dall'amministrazione comunale per trasformare Messina da città di approdi in città di scambi. E per raggiungere tale obiettivo è necessario coinvolgere gli imprenditori».

19/7/2001 ( gazzetta del sud )

Demolizioni e Norimberga, la Soprintendenza pronta a esitare i progetti

Finalmente buone notizie per l'Autorità portuale. La Soprintendenza a giorni sbloccherà i tre progetti per il recupero della zona falcata presentati da tempo dall'Authority. Tre piani di intervento che riguardano: la ristrutturazione del molo Norimberga, le demolizioni di diversi manufatti e la realizzazione di un impianto di illuminazione. L'architetto Rocco Scimone della sezione Beni architettonici della Soprintendenza ha assicurato che la prossima settimana i progetti verranno esitati. Il parere dovrebbe essere favorevole. L'intera area della zona falcata è sottoposta a vincolo e l'Autorità portuale una volta predisposti i progetti ha richiesto un parere all'Ente incaricato di tutelare i resti della Real Cittadella. Il molo Norimberga in particolare è stato teatro di scontro tra l'Authority e la Soprintendenza che a gennaio ha ritenuto opportuno bloccare i primi lavori a seguito del ritrovamento di altri resti della Cittadella. Con l'approvazione di quest'ultimo progetto si potrà proseguire con l'opera di risanamento grazie ad un investimento di 25 miliardi. Un finanziamento che rischiava di essere perso se Autorità portuale e Soprintendenza non avessero trovato una linea d'accordo tra la tutela dei resti e la necessità di riqualificare la vasta banchina di riva della zona falcata. Nelle scorse settimane tra Comune, Autorità portuale e Soprintendenza è stato sottoscritto anche un protocollo d'intesa sulla riqualificazione della zona falcata. Insieme a quello sul risanamento definitivo del molo Norimberga si attende anche il progetto sulle demolizioni da effettuare nella zona falcata. Un piano sul quale il segretario generale dell'Autorità portuale, Franco Barresi, aveva sollecitato il parere della Soprintendenza. Domani intanto sarà il giorno decisivo sul parere per l'avvio della prima autostrada del mare proprio dal molo Norimberga. Un nuovo servizio marittimo da effettuare nella tratta Messina-Salerno. Il Comitato portuale dovrà decidere sull'occupazione anticipata del molo per consentire alla società, calibrata per far partire questo nuovo collegamento, di effettuare i primi interventi.

20/7/2001 ( gazzetta del sud )

La Cisl conferma il suo “no”

Sì o no, questo è il problema... Il Comitato portuale ha un dilemma da risolvere. Nella seduta prevista per stamane si dovrà decidere sulla «consegna» del molo Norimberga alla società intenzionata a far partire dal prossimo mese di ottobre un nuovo servizio marittimo nella tratta Messina-Salerno. Mai come questa volta la scelta è stata sofferta. I sindacati ieri hanno confermato le proprie perplessità e la Cisl in particolare ha ribadito il suo no all'utilizzo della vasta banchina di riva della zona falcata per questa nuova iniziativa imprenditoriale; gli operatori portuali, invece, ritengono che sia una buona occasione di lavoro e sempre ieri i piloti dello Stretto si sono schierati a favore degli imprenditori pronti ad investire su una nuova scommessa. Il voto appare incerto. Già l'argomento ha creato scompiglio in seno al Comitato portuale che per ben tre volte ha rinviato la decisione sull'anticipata occupazione del molo Norimberga per consentire i primi interventi in vista dell'annunciato avvio del collegamento a lunga percorrenza. Secondo indiscrezioni oggi il Comitato delibererà favorevolmente sul nuovo servizio chiedendo al sindaco di impegnarsi per realizzare in tempi brevi una strada che colleghi il molo direttamente allo svincolo di Tremestieri o di San Filippo. Ma l'esito non è scontato. Ritornando alle posizioni assunte in questi giorni ieri il segretario provinciale della Cisl, Maurizio Bernava e l'esponente della Fit/Cisl, Lillo Sturiale, hanno puntualizzato: «In uno scenario di immutata improvvisazione e di clima di emergenza indotto da interessi particolari, la Cisl ritiene di non poter acconsentire al perseverare di un metodo decisionale che va immediatamente e definitivamente invertito per dare un futuro di sviluppo alla nostra realtà». I due sindacalisti hanno aggiunto: «Il rappresentante della Cisl nel comitato portuale non esprimerà il proprio parere favorevole nella seduta prevista per domani (oggi per chi legge). A Messina c'è bisogno di "invertire la rotta" sulle scelte strategiche per lo sviluppo economico della nostra area». Cgil, Cisl e Uil unitariamente avevano già manifestato grosse perplessità in merito all'urgenza di esprimere un parere positivo sull'anticipata occupazione del molo. I sindacati al primo cittadino hanno posto dei paletti: «prima una seria programmazione e poi si decide». Anche la Uil, che in una lettera inviata al presidente dell'Autorità portuale Giuseppe Vermiglio, ha comunicato l'assenza dell'esponente della UilTrasporti alla seduta odierna, ha ribadito la propria posizione comune a Cgil e Cisl e cioè: «Ogni iniziativa va inserita in una programmazione generale». C'è invece chi ritiene che l'avvio della prima Autostrada del mare dal porto di Messina sia un'occasione di sviluppo da non perdere. I dipendenti delle imprese portuali nei giorni scorsi hanno appunto dichiarato che il servizio può creare maggiore occupazione. In una nota un rappresentante dei Piloti dello Stretto, Salvatore Cutugno, scrive: «I sindacati vogliono vedere meglio la questione prima di vedere consegnare l'area alla Caronte e Tourist, ma se dalla fine del traffico del carbone quell'area è rimasta abbandonata, perchè non concederla a chi oggi la richiede? Dobbiamo forse aspettare altri 50 anni che altri la richiedono perdendo l'occasione che oggi si offre». Da parte loro gli imprenditori di Tourist e Caronte hanno ribadito: «Siamo pronti ad andare a Catania se la città non vuole questo servizio».

21/7/2001 ( gazzetta del sud )

Condizione essenziale rimane la costruzione della “via del mare”

Si alza il sipario sulla prima autostrada del mare. Il Comitato portuale, dopo due settimane di discussioni, ieri ha sciolto la riserva sulla richiesta presentata dalle società Tourist e Caronte di occupare le aree a ridosso del molo Norimberga. Da qui, infatti, ad ottobre partirà il nuovo collegamento marittimo a lunga percorrenza lungo la tratta Messina-Salerno. La delibera sull'anticipata occupazione del molo è passata ad unanimità con una sola astensione del rappresentante della Fit-Cisl. Il sì di ieri, comunque, è stato sofferto. Da un lato, le questioni della vivibilità della città; dall'altro, la necessità di non poter sprecare ulteriori occasioni di lavoro e sviluppo. Alla fine si è cercato di tenere in considerazione tutti e due gli aspetti. Il via libera al nuovo servizio è infatti collegato ad alcune condizioni: 1) non appena sarà realizzato il nuovo approdo nel litorale di Tremestieri l'ormeggio del Norimberga dovrà essere trasferito; 2) l'Amministrazione comunale deve farsi carico di realizzare in tempi brevi un collegamento diretto tra la zona falcata e gli svincoli autostradali (e questo anche a prescindere dall'avvio del servizio, considerato che il porto di Messina non ha un accesso diretto); 3) non verrà rilasciata nessuna concessione demaniale perchè il molo rimarrà pubblico. Questi i “paletti” allegati alla delibera sull'immediata consegna del molo alla società Norimberga Servizi Spa (di cui fanno fanno parte gli operatori marittimi e portuali), per consentire i necessari interventi in vista dell'avvio del nuovo servizio. Una conclusione alla quale il Comitato portuale è arrivato dopo tre sedute, compresa quella di ieri che è durata due ore. Presenti il sindaco Salvatore Leonardi, il presidente della Provincia Giuseppe Buzzanca, il comandante della Capitaneria di porto Carmelo Maccarone, oltre che il presidente e il segretario dell'Autorità portuale, Giuseppe Vermiglio e Franco Barresi, i rappresentanti sindacali, della Regione e delle Ferrovie dello Stato. Soddisfatto l'amministratore delegato della Caronte, Antonino Repaci che al termine della riunione ha dichiarato: «A noi sta bene così. Non avevamo chiesto una concessione esclusiva e siamo disposti ad andare a Tremestieri. Quello che adesso ci interessa maggiormente è che questo servizio non sia inquinante». Il sindaco proprio ieri è stato chiamato in causa in prima persona per la realizzazione della via del mare dal litorale di Tremestieri alla zona falcata. Leonardi ha ribadito che è già in fase di redazione il relativo progetto che dovrebbe essere consegnato a giorni. Il collegamento viario è stato già inserito melle schede trasmesse alla Regione per il riparto dei fondi di Agenda 2000 e per il quale è previsto un finanziamento di 28 miliardi. Oltre alla questione viabilità ieri il responsabile territoriale dell'impianto marittimo delle Ferrovie dello Stato, Giorgio Liaci, ha chiesto garanzie ben precise sulla compatibilità tra questo nuovo servizio e il traffico marittimo delle FS. Proprio ieri in un comunicato il Sasmant, il sindacato autonomo Stato maggiore navi traghetto FS, ha ribadito la necessità di salvaguardare gli interessi delle Ferrovie dello Stato. E il segretario della Filt-Cgil, Tiziano Minuti, che ha espresso parere favorevole alla delibera, ha chiesto al comandante Maccarone «che prima dell'attivazione della linea Messina-Salerno venga effettuata un'istruttoria seria e rigorosa sulle incidenze sulla sicurezza della navigazione in uno specchio di mare oggettivamente angusto». Il servizio dovrebbe partire ad ottobre e in questi tre mesi occorre pensare ad attrezzare al meglio il molo, a prevedere aree di stoccaggio nella zona falcata, oltre che pensare ad una viabilità che non crei problemi ai cittadini. L'investimento che gli imprenditori hanno messo sulla piazza è di 85 miliardi (tanto costa la nave che sarà utilizzata per questo servizio, denominata Cartour). Quest'ultima avrà una velocità di 25 nodi, una capacità di stiva di 2040 metri lineari e potrà contenere: 75 autovetture, 76 cabine da 4 posti, 225 posti poltrona e 200 posti ponte. La partenza è prevista alle ore 1 con arrivo a Salerno alle 8 del mattino. Al ritorno la partenza da Salerno sarà alle 13 con arrivo a Messina alle 20. L'iniziativa che permetterà alla città di far parte del grande "puzzle" delle autostrade del mare comunque continua ad essere contestata dai comitati anti-tir. Il portavoce del comitato “La nostra città”, Saro Visicaro, in un comunicato ha chiesto l'intervento della Procura sulla decisione assunta ieri dall'Autorità portuale.

21/7/2001 ( gazzetta del sud )

Nessuno abdichi al proprio ruolo

Le scelte strategiche riguardanti il rilancio del porto e il recupero del “water-front” devono essere sostanziate di contenuti. Non bastano le autorizzazioni demaniali o la pura e semplice gestione dell'esistente. La concessione delle aree a ridosso del molo Norimberga apre di fatto nella nostra città una pagina inedita, quella delle autostrade del mare, ma obiettivamente suscita dubbi e timori in quei messinesi che, senza prestarsi a strumentalizzazioni di parte, intendono ragionare serenamente (se è ancora possibile farlo) sul futuro della città. Non è la scelta di inaugurare la linea di navi a lunga percorrenza Messina-Salerno il fattore che contribuirà a peggiorare la qualità della vita. È da decenni che scontiamo sulla nostra pelle drammatiche carenze infrastrutturali che ci condannano agli ultimi posti delle città vivibili. L'utilizzo del molo Norimberga non produce un aumento del flusso dei tir che, comunque, vanno e vengono quotidianamente sul Boccetta o sulla via La Farina, calpestando le strade del centro urbano (unico caso al mondo). Il problema è un altro. Fino a quando non ci sono le alternative (ed è assurdo non averle realizzate), il porto deve svolgere le funzioni per le quali è naturalmente vocato, a meno che non si voglia trasformarlo in una rada per yacht e barche da diporto. E l'Azienda Ferrovie – alle quali viene regalata da sempre una vasta e pregiata porzione di territorio cittadino – che oggi lanciano l'allarme sulla sicurezza delle rotte, dovrebbero spiegare perchè non hanno assunto iniziative in grado di fronteggiare la concorrenza delle società private, perchè non hanno deciso di fare investimenti mirati, perchè alle dichiarazioni di intenti hanno fatto seguire spesso atteggiamenti “schizofrenici”, tendenti a un chiaro disimpegno dall'area dello Stretto. Se le Fs avessero svolto per intero il loro ruolo, da anni probabilmente la città si sarebbe dotata di quei collegamenti viari indispensabili tra l'autostrada e la zona della falce. Ma oggi tali interventi non sono più differibili. Si deve dimostrare con i fatti che la “via del mare” e il trasferimento degli approdi sono davvero in cima alle priorità. Barare non è più consentito. Così come la città ha il diritto e il dovere di conoscere quale sarà, in termini concreti, il progetto di riqualificazione del water-front, il cui primo passo è stato compiuto con la nuova autorizzazione demaniale relativa alla cittadella fieristica.

21/7/2001 ( gds )

E gli ambientalisti:andremo in Procura

C'è chi si rivolge alla Procura, chi al prefetto e chi ancora annuncia clamorosa azioni di protesta. Non è andata giù a nessuno la decisione assunta dal comitato portuale. Il primo segnale di guerra viene da chi due mesi fa ha portato in piazza oltre duemila persone contro l'attraversamento quotidiano del centro città da parte dei tir. "E' tempo che intervenga la procura. Come avevamo già chiarito _ scrive il portavoce del comitato la Nostra città Saro Visicaro _ l'attivazione di un ulteriore scalo per quei mezzi di trasporto che dovranno attraversare il centro urbano non è sopportabile dal punto di vista dell'inquinamento e della sicurezza. Il provvedimento _ continua Visicaro _ cozza contro l'articolo 41 della Costituzione perch‚ l'iniziativa privata è in contrasto con l'utilità sociale ed arreca danno alla sicurezza, alla libertà ed alla dignità umana. Attraverso poi il rafforzamento del monopolio già esistente nel servizio di traghettamento vengono annullate di fatto tutte le direttive nazionali ed europee. Al prefetto, nella sua funzione di rappresentante del Governo, sarà chiesto ufficialmente di intervenire per tutelare gli interessi del ministero del Tesoro".
Posizione molto critica quella dei comandanti delle navi delle ferrovie dello Stato: " "Riteniamo che l'opposizione al progetto di trasformare il Norimberga in punto di partenza per le autostrade del mare - scrivono i rappresentanti del sindacato autonomo dei comandanti delle Fs, sia assolutamente incompatibile con la funzione storica di porto ferroviario della Sicilia".

21/7/2001 ( gds )

Traghetti, il gruppo Tourist-Caronte si aggiudica il molo "Norimberga"

Dopo la Rada San Francesco il molo Norimberga. Non perde un colpo il gruppo Tourist-Caronte. Meno di quindici giorni fa il comitato portuale aveva concesso per quattro anni l'utilizzo della rada San Francesco dove, da oltre un trentennio, lo stesso cartello imprenditoriale imbarca milioni di auto e tir diretti in Calabria. Ieri il via libera ad un altro importante servizio: il collegamento tra Messina e Salerno con una nave da duecento metri e capace di trasportare duecento mezzi pesanti in Campania in sole otto ore. Un provvedimento sofferto che ha di fatto spaccato il fronte sindacale. La Cgil ha votato a favore. La Cisl ha deciso di astenersi dopo aver dibattuto 24 ore prima all'interno di una lunga riunione del Consiglio generale. La Uil ha addirittura scelto la via della diserzione affidando ad un incomprensibile comunicato il compito di spiegare la propria scelta.
Ci sono voluti una conferenza stampa, tenutasi tra i fischi e gli insulti dei componenti dei comitati antitir, tre riunioni di comitato, e due settimane di approfondimento ma alla fine la delibera è arrivata. Con qualche restrizione ma nella sostanza il contenuto è lo stesso. La società Norimberga Spa (che fa riferimento almeno per una grossa quota a Tourist e Caronte) tra qualche giorno potrà iniziare i lavori di adeguamento del molo Norimberga. Tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre, se non spunteranno altri ostacoli, la nave da duecento metri che stanno costruendo le maestranze di un cantiere di Chioggia sbarcherà in riva allo stretto. C'è da superare soltanto l'ultimo scoglio: l'autorizzazione all'attracco da parte della Capitaneria di porto. I camion, nonostante le proteste del quartiere e degli abitanti della zona si riverseranno sul viale Europa e sulla via La Farina, poi, attraverso uno sbilenco cavalcavia raggiungeranno il molo Norimberga opportunamente liberato nei giorni scorsi dalla motonave Cariddi e rimesso a nuovo grazie a quaranta miliardi stanziati dallo Stato. Le ultime modifiche in un primo momento saranno a carico dei privati. Questi poi potranno detrarre le spese sostenute dal canone dovuto all'Autorità portuale. Veniamo ai paletti posti sulla delibera. Il sindaco ha chiesto l'inserimento di una clausola che prevede il trasferimento del servizio per Salerno a Mili una volta che verrà realizzato in quel sito un nuovo approdo. Sulla spaccatura tra organizzazioni sindacali il segretario provinciale della Cgil Tiziano Minuti spiega: "Se il sindaco ed il presidente della Provincia non avessero sostanzialmente disatteso l'impegno formalmente assunto di realizzare prima di questa seduta un confronto serrato con le organizzazioni, si sarebbe potuta evitare una frammentazione, anche del fronte sindacale, che certo non giova alla causa".

21/7/2001 ( la sicilia )

Autostrada del mare, il Comitato portuale ha dato il via libera ai lavori di sistemazione del molo «Norimberga»
Il porto avrà il suo «casello»
Dal 15 ottobre, in riva allo Stretto, la nave ro-ro «Cartour»

Dal 15 ottobre anche il porto di Messina avrà il suo casello dell'autostrada del mare. Dopo un lungo e travagliato «parto», infatti, ieri mattina il Comitato portuale ha dato il via libera (con 10 voti favorevoli e 1 astensione, quella del rappresentante della Cisl, Mimmo Caia) all'occupazione del molo «Norimberga» da parte dell'omonima società consortile per i lavori di sistemazione della banchina, propedeutici all'attivazione del servizio di collegamento con il porto di Salerno da parte della «Cartour», la nave ro-ro del «Gruppo Franza». Occupazione e non concessione del molo, secondo quanto dettato dal comandante della Capitaneria di porto, Carmelo Maccarone, che ha inteso sottolineare la valenza pubblica del molo ed evitare il ripetersi di una «nuova S. Francesco». Solo in un secondo momento, infatti, sarà avviata l'istruttoria per la concessione delle aree limitrofe al «Norimberga» per consentire le operazioni collegate al traghettamento. Un sì condizionato è arrivato anche dall'esponente delle Ferrovie in seno al Comitato, l'ing. Giorgio Liaci, che ha votato la delibera solo a patto che vengano garantite: la sicurezza della navigazione, l'agibilità delle prime due invasature della stazione marittima, orari compatibili e il mantenimento sulla banchina del servizio di rifornimento della flotta Fs. Tra i «paletti» inseriti nel provvedimento anche il trasferimento del servizio in questione nel nuovo approdo di Tremestieri, non appena sarà edificato. Un'ipotesi che, però, appare poco plausibile date le dimensioni della nuova nave: saranno costruite invasature capaci di ospitare un natante di quasi 200 metri? E nei due mesi in cui lo scalo non è praticabile per motivi meteo-marini, cosa si farà? Un altro «paletto» è quello previsto dall'inizio dei lavori di ristrutturazione della banchina, finanziati con 25 miliardi dal Ministero dei Trasporti. Un sì «sofferto», inoltre, è stato dato alla delibera dal segretario provinciale della Filt/Cgil, Tiziano Minuti che, in un comunicato, ha spiegato la sua scelta: «Ho espresso parere favorevole – dice Minuti – perché si tratta di un'occasione di sviluppo da non perdere, ma faccio due raccomandazioni. Una al comandante Maccarone perché avvii una seria istruttoria sulle incidenze del servizio nella sicurezza della navigazione, come chiesto dal Sasmant a nome dei comandanti e degli ufficiali della flotta Fs. L'altra al sindaco perché si adoperi, in tempi strettissimi, ad accelerare l'iter per la costruzione della via del mare e, cioè, del raccordo autostradale tra il porto e la tangenziale». Un sì che, forse, lascia l'amaro in bocca al suo amico e collega, il presidente provinciale del Sasmant, Sebastiano Pino che, proprio ieri mattina, in una lettera aveva chiesto a Cgil, Cisl e Uil di votare «no» al provvedimento per ribadire la volontà, di recente espressa, della triplice di rilanciare il ruolo delle Ferrovie nello Stretto. Un appello accolto, anche se solo in parte, dalla Cisl.
Rassicurazioni sulla Fiera campionaria — A margine della riunione del Comitato portuale, intanto, è il caso di ribadire che è stata assicurata la continuità della Fiera campionaria nell'attuale collocazione, nonostante la concessione dell'area a favore della «Compagnia del mare». Secondo il provvedimento votato dal Comitato portuale, infatti, è garantita l'organizzazione del tradizionale appuntamento di agosto nella cittadella di viale della Libertà.

22/7/2001 ( gazzetta del sud )

A disposizione ben 60 miliardi stanziati dal ministero dei Trasporti

Priorità assoluta alla “via del mare”. È questa la parola d'ordine, all'indomani della decisione del comitato portuale di autorizzare l'occupazione dell'area a ridosso del molo Norimberga per far partire la prima linea dell'autostrada del mare Messina-Salerno. A Palazzo Zanca, pur in una fase di preoccupante stasi politico-amministrativa, maggioranza e opposizione sono unite nel sollecitare la realizzazione delle infrastrutture viarie necessarie per evitare che si aggravino le condizioni di invivibilità del centro urbano. Dopo che il progetto della ristrutturazione di via Don Blasco non ha avuto fortuna, l'obiettivo si è spostato sulla strada di collegamento che dovrebbe unire Tremestieri con la zona falcata, estendendosi esclusivamente su terreni di proprietà demaniale. L'amministrazione comunale ha affidato ad un proprio tecnico, l'ing. Salvatore Lanzafame, il compito di curare la progettazione preliminare (che sarà pronta a giorni). Il fatto che il nuovo tracciato viario si svolga su una pista già esistente e che non ci siano interferenze con la viabilità cittadina, è indubbiamente un punto a favore. Il risvolto della medaglia è quello relativo alla valutazione d'impatto ambientale che, trattandosi appunto di una “via del mare”, potrebbe avere procedure abbastanza complesse. Ma su questo aspetto più volte il comandante della Capitaneria di porto Carmelo Maccarone ha dato ampie assicurazioni, sottolineando anzi come un'opera del genere avrebbe un impatto benefico sul piano ambientale, contribuendo a risanare quella vasta porzione di litorale della zona sud che da decenni, purtroppo, versa in condizioni davvero pietose. C'è una questione di fondo da affrontare e risolvere: chi finanzierà la “via del mare”? L'Autorità portuale, in verità, su questo tema si è mossa per tempo, inserendo tra le schede di “Agenda 2000” proprio quella relativa alla costruzione del collegamento viario tra il porto e l'autostrada (spesa prevista di 28 miliardi di lire). Un'opera ritenuta di straordinaria importanza ben prima che arrivasse la proposta delle società Tourist e Caronte concernente la linea di navigazione Messina-Salerno. Il porto muore in mancanza delle indispensabili infrastrutture ed una città di mare compromette gran parte delle proprie potenzialità di sviluppo se assiste inerte all'agonia del suo porto. Sono considerazioni scontate, ma che vanno tenute ben presenti, soprattutto quando si invocano scenari completamente diversi. È suggestivo immaginare quello di Messina come il più bel porto turistico del Mediterraneo ma allora si dovrebbe avere il coraggio di cambiare radicalmente programmi e prospettive, procedendo ad un azzeramento di tutte le strutture esistenti attualmente nella zona falcata, avviando un processo di rivoluzione urbanistica che avrebbe tempi lunghissimi. E allora, tornando alla questione dei finanziamenti, va detto a chiare lettere che l'Authority ha a disposizione 60 miliardi da impiegare per la realizzazione di infrastrutture collegate ai porti di Messina e di Milazzo. Sarebbe un delitto non utilizzarne una parte per la “via del mare”. Si possono chiedere procedure accelerate, visto che i Governi nazionale e regionale hanno sempre detto di essere disponibili a venire incontro alle esigenze della città di Messina, in presenza di progetti finalizzati ad affrontare il problema dell'interferenza tra la viabilità urbana e l'attraversamento dello Stretto. Una strada può essere realizzata in pochi mesi. È solo questione di volontà. E non ci sono scuse che reggono.

22/7/2001 ( gazzetta del sud )

Il segretario dell'Authority: «Il porto è una risorsa che non può essere svilita»

«Si è fatta troppa demagogia sull'argomento. E molti di coloro che hanno contestato le decisioni del comitato portuale, fino a poco tempo fa invocavano il rilancio del molo Norimberga e lo spostamento dell'approdo nella zona falcata». Non ha peli sulla lingua Franco Barresi, segretario generale dell'Autorità portuale. «Le dichiarazioni ufficiali chiedetele al presidente», è l'invito di Barresi, ma il prof. Giuseppe Vermiglio ieri era irrintracciabile. E il segretario è pur sempre il “braccio operativo” dell'Authority. «È sbagliato l'approccio – afferma –, la drammatizzazione del problema. La linea di navigazione Messina-Salerno non comporta un incremento dei flussi di traffico gommato pesante. Sul piano strettamente viario, anzi, l'utilizzo del molo Norimberga potrebbe contribuire a rendere meno critica la situazione sul Boccetta e su viale della Libertà. E non era, forse, questo il principale obiettivo dei comitati di protesta anti-tir? Con ciò non voglio dire – precisa Barresi – che non ci siano più disagi. Tutt'altro. Le condizioni di invivibilità del centro urbano sono note ormai da decenni e il quadro si è aggravato in conseguenza dei lavori che si stanno svolgendo contemporaneamente sui fronti del tram e del porto. Non è certo la questione del molo Norimberga la causa dei mali passati, presenti e futuri di Messina». Chiedere all'Autorità di dismettere i piani di rilancio del porto sarebbe come sollecitare il sindaco a non occuparsi più delle grandi opere pubbliche o pretendere dall'allenatore del Messina di vincere le partite senza far scendere in campo i propri giocatori. Lo stesso Vermiglio lo aveva dichiarato durante la contestatissima conferenza stampa organizzata dal gruppo Tourist-Caronte a Palazzo Zanca: «Se si vuole chiudere il porto, lo si dica e ci si comporti di conseguenza». Barresi sottolinea come le decisioni assunte dal comitato non modifichino neppure di una virgola le linee strategiche tracciate nello schema di massima di quello che dovrebbe essere il nuovo Prg del porto. Si tratta di prospettive tracciate con il rilevante contributo dell'Ateneo messinese, visto che l'incarico è stato affidato al Cust, il Centro universitario studi trasporti diretto dal prof. Elio Fanara. Per questo, i vertici dell'Authority non sono riusciti a comprendere le ragioni del secco “no” all'ipotesi del molo Norimberga formulate dal prof. Guido Signorino, rappresentante dell'Università all'interno dell'Osservatorio economico comunale. Il Prg del porto prevede l'utilizzo del molo Norimberga a sede del traffico di cabotaggio, cioè delle linee di navigazione a lunga percorrenza, pur nel rispetto dell'importanza storico-archeologica dell'area. Secondo l'Authority, i due progetti non sono incompatili. Le scelte strategiche non furono contestate nel momento in cui vennero presentati gli studi del Cust. Tutto ciò – sottolinea Barresi – presuppone ovviamente la realizzazione di infrastrutture stradali indispensabili, come la “via del mare”. «Ma è un'esigenza indipendente dalle iniziative degli imprenditori privati – afferma il segretario dell'Authority –, in tutte le città portuali il primo problema da risolvere è quello dei collegamenti viari diretti con autostrade e tangenziali. La necessità della “via del mare” s'imporrebbe anche nel momento in cui fosse pronto l'approdo a Tremestieri».

22/7/2001 ( gazzetta del sud )

«Il sindaco stipuli un contratto con la città»

I dubbi e timori del comitato “La nostra città”. Il sogno di una Messina diversa, «vivibile e animata», espresso dai rappresentanti del Movimento di liberazione. Le due “anime” della protesta anti-tir tornano a farsi sentire. Comitati e movimenti hanno preannunziato esposti alla magistratura e ricorsi al Tar contro l'autorizzazione ad occupare il molo Norimberga. Il comitato “La nostra città” si dice preoccupato perchè quella della “via del mare” non sembra affatto una priorità assoluta per l'amministrazione. «Nessun privato – accusa il portavoce Saro Visicaro – spenderà mai una lira per contribuire a realizzare quello che gli viene gentilmente concesso, gratuitamente, attraverso la viabilità urbana. Paradossalmente l'unico vincolo serio all'utilizzazione del molo Norimberga avrebbe potuto essere l'annullamento della delibera del doppio approdo, la revoca dell'accordo di programma del 31 maggio scorso e il convogliamento di tutte le risorse pubbliche e private, con il contributo delle stesse Ferrovie, verso la realizzazione della “via del mare”». Il “Movimento di liberazione” chiede, invece, che l'autostrada del mare parta soltanto nel momento in cui sarà pronto l'approdo a sud. «Chiediamo al sindaco – afferma Renato Accorinti – di sottoscrivere un “contratto” con i cittadini, dove si impegni a realizzare l'approdo a sud secondo questi tempi: due mesi per il progetto esecutivo, da 30 a 50 giorni per la gara d'appalto, 12 mesti per la costruzione. E se entro il dicembre 2002 l'approdo a sud non sarà attivo, il sindaco dovrà assumersi le responsabilità politiche, dimettendosi».

22/7/2001 ( gds )

Viale Boccetta, stabilita la proroga alla prosecuzione delle fasce orarie

A distanza di 15 giorni, ritorna il problema relativo alla prosecuzione delle fasce orarie sul viale Boccetta, contestata da molti presidenti di Circoscrizione. Il sindaco Salvatore Leonardi, ha deciso di concedere una seconda proroga, per alleviare gli abitanti del Boccetta almeno per quattro ore, dai disagi creati dai tir.
Ma il fatto del giorno, riguarda l'applicazione di un'ordinanza sindacale che prevede dalla mezzanotte di ieri, il transito dei camion che trasportano merci pericolose dal continente in Sicilia, solo nelle ore notturne e precisamente dalle 24 alle 6 e solo sullo svincolo autostradale di Tremestieri, vale a dire il meno pericoloso perch‚ l'unico non dotato di pendenza.
Tornando alle fasce orarie, il prefetto Giosuè Marino, ha deciso di convocare per giovedì una nuova conferenza dei servizi che faccia il punto della situazione a distanza di due mesi dall'entrata in vigore del provvedimento relativo alla regolamentazione del traffico pesante sul viale Boccetta.
Invitati all'incontro: il sindaco, il presidente della Provincia, il comandante dei vigili urbani, il comandante dei carabinieri e quello della Polizia stradale, che dovranno concertare la soluzione definitiva da adottare per il traffico pesante.
Altro fatto emerso ieri, riguarda la decisione di non dare adito all'ipotesi ventilata qualche settimana fa dai comitati anti-tir, che chiedevano il blocco orario totale degli svincoli cittadini. Da Roma inoltre, sono arrivate notizie dal Ministero dei Trasporti, che danno piena fiducia all'operato delle istituzioni cittadine in merito, ponendo però come veto improrogabile, la non attuazione del blocco orario degli svincoli che porterebbe ad un sicuro caos nel settore trasporti

22/7/2001 ( gds )

Il molo Norimberga affidato a privati
Comitato antitir prepara ricorso al Tar


Sbarcherà sul tavolo del Tar la delibera approvata venerdì dal comitato portuale per l'avvio del nuovo servizio di collegamento Messina-Salerno. I comitati antitir avvieranno una sottoscrizione per pagare gli avvocati.
Ma da un documento ufficiale emerge che l'Autorità portuale ha inserito numerosi paletti. Al primo punto, in evidenza, c'è addirittura un "no" al rilascio della concessione in uso esclusivo alla Norimberga Spa. C'è poi il "si" alla stessa società ai lavori di adeguamento del molo. C'è poi scritto che le aree, una volta modificate, saranno restituite all'Autorità portuale. Ed inoltre che il fatto di avere eseguito i lavori non comporta automaticamente l'uso esclusivo.
Una clausola riuarda l'attivazione del molo di Tremestieri. Quando partirà l'approdo a Sud, il servizio Messina-Salerno si trasferirà a Mili-Tremestieri. E poi al punto sette una disposizione che tiene conto delle ragioni degli ambientalisti: "l'inosservanza delle disposizioni che verranno impartite in materia di sicurezza della navigazione, di tutela ambientale e di inquinamento per il regolare accesso e deflusso della rete portuale alla rete autostradale è causa di decadenza della autorizzazione".
I comitati antitir, però, non sono soddisfatti ed annunciano un ricorso al Tar. "Il comitato portuale - afferma Saro Visicaro del comitato "La nostra città" - ha autorizzato l'utilizzo non esclusivo ma nello stesso tempo ha impedito ad eventuali altre imprese portuali di entrare in gioco. Tra il dire e il fare, il sindaco dovrebbe anche informare i cittadini che, oltre all'approdo di Tremestieri, la delibera del consiglio comunale prevede anche la costruzione di un approdo all'Annunziata. Ciò significa che il ventilato trasferimento a sud di un ipotetico approdo alternativo non esclude, anzi, è vero il contrario, la realizzazione di un approdo altrettanto devastante nella zona nord

22/7/2001 ( bob brown )

Triplice sindacale....triplice interesse

L'autorizzazione al "Norimberga" ha chiarito ulteriormente il ruolo non solo di chi comanda in questa città ma anche di chi dovrebbe (i sindacati?)difendere gli interessi di lavoratori e cittadini.
Chi ha votato(CGIL) a favore in nome di un aumento dei livelli occupazionali favorisce categorie come i piloti del porto che non sono altro che un piccolo monopolio (formalmente costituito in cooperativa) che gestisce, da oltre dieci anni, in "esclusiva" un servizio di pilotaggio su tutto lo Stretto di Messina ma che, data la mole di traffico presente nell'area, si traduce in un semplice pilotaggio via radio fatto salvo il pagamento di un corrispettivo che sembra per lo più una "tassa".
A ciò si aggiunge che è stato di recente attivato il modernissimo servizio VTS, ubicato a Forte Ogliastri, in grado di regolare tutto il traffico dello Stretto e, quindi, si capisce bene che la cooperativa serve solo a perpetuare un "piccolo monopolio" in grado di distribuire a "pochi" degli stipendi elevati (parecchi milioni per indicare a comandanti ultraesperti come affrontare lo Stretto), non ad aumentare i posti di lavoro.
Quanto ai posti di lavoro bisogna ricordare che quelli persi dalle FF.SS (migliaia nell'ultimo decennio) non si sono trasferiti al monopolista privato bensì si sono persi e basta, mentre con la concessione del Norimberga e con l'attivazione dell'unica autostrada del mare che ha come terminal il centro della città (qualche centinaio di metri da piazza Cairoli) si conquisterà forse qualche posto di bigliettaio in più ma si renderà più difficile e pericolosa l'attività dei traghetti FS (con probabile perdita di posti di lavoro).
L'ulteriore martirio imposto alla città dai suoi amministratori non è più una novità, vista l'evidenza degli interessi che devono difendere, mentre appare sconcertante il ruolo svolto dalla triplice sindacale in questa vicenda dove la CISL si oppone ma si "astiene", la CGIL è a favore ma pretende "ulteriori istruttorie" e la UIL diserta la riunione senza dare plausibili spiegazioni.
Un altro bell'esempio di come questa città si prepara ad entrare in Europa, ad entrare nel libero mercato fatto di libera concorrenza offrendo uno squallido esempio di conservazione e di mentalità "mafiosa".

24/7/2001 ( gazzetta del sud )

tram / Proseguono i lavori per deviare il traffico su via Boner
Tutto pronto per la Fiera
Fasce orarie: proroga per altri dieci giorni

La viabilità alternativa sull'asse Cortina del porto-viale della Libertà per l'apertura delle nuove aree di cantiere dei lavori del tram dovrebbe essere operativa entro l'inizio della Fiera campionaria, previsto per il prossimo 4 agosto. Il piano di modifiche alla viabilità della zona, com'è noto, interverrà per consentire la collocazione dei binari nella parte di percorso interessata dalla perizia di variante recentemente approvata dal Genio civile, e comporterà il restringimento della carreggiata di entrambe le importante arterie cittadine. «Con l'ultimazione dei lavori per l'istituzione del senso unico su via Boner e su via Pola, vale a dire l'eliminazione dello spartitraffico sul viale Giostra e la collocazione della segnaletica – spiega il dirigente della ripartizione Viabilità, Nicola Signorelli – potrà partire la cosiddetta “fase due” dell'intervento che prevede lo spostamento del cantiere dallo spartitraffico di viale della Libertà, dove si sta completando la posa dei sottoservizi, alla carreggiata lato mare per i lavori veri e propri». Come era stato reso noto nelle scorse settimane, sul viale della Libertà la circolazione verrà modificata utilizzando le due corsie lato monte per il transito in direzione nord-sud, mentre quella residua lato mare sarà riservata ai veicoli diretti agli imbarcaderi privati. In senso sud-nord, invece, si dovrà percorrere la via Garibaldi oppure la via Boner sulla quale, fino all'incrocio con il viale Giostra, è prevista l'istituzione del senso unico proprio per “alleggerire” la Garibaldi. Lo stesso provvedimento riguarderà anche il tratto di viale della Libertà a nord di questo incrocio, con il senso unico su via Pola. Ma da quel punto in poi, lo spostamento dei binari dal margine lato valle al centro della sede stradale (dove attualmente si trova lo spartitraffico) potrebbe creare qualche problema di larghezza delle corsie in direzione sud. Intanto, si va verso un'ulteriore proroga di dieci giorni per l'ordinanza di chiusura del viale Boccetta al traffico pesante nelle fasce orarie dalle 7 alle 9 e dalle 18 alle 20, in scadenza oggi. L'intendimento del sindaco Salvatore Leonardi è di “allungare” la validità del provvedimento in modo di lasciare al prefetto Giosuè Marino ed al Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica il tempo di approfondire il parere espresso dal ministero dei Trasporti e che, da quanto è trapelato, escluderebbe in ogni caso la possibilità di una chiusura degli svincoli autostradali – così come era stata proposta, pur se “scaglionata”, dal comitato La Nostra Città – lasciando tuttavia la... porta aperta ad altre soluzioni. Giovedì mattina, infatti, è fissata in Prefettura una riunione del Comitato che dovrà affrontare proprio tale questione e decidere quali provvedimenti adottare; se in quella occasione non si dovesse raggiungere un intendimento unanime tra le varie istituzioni i cui rappresentanti fanno parte del Comitato, ci sarebbe comunque tempo fino a fine mese per elaborare una soluzione definitiva al problema dell'attraversamento pesante superando il provvedimento delle fasce orarie, definito da subito «temporaneo» e sulla cui efficacia si sono registrate vivaci controversie anche in seno al Comitato stesso.

24/7/2001 ( gazzetta del sud )

Viaggio lungo i sei chilometri di litorale dove dovrebbe essere realizzato il collegamento viario tra il porto e lo svincolo di San Filippo
Solo degrado sulla “via del mare”
Dal Norimberga a Tremestieri uno scenario di discariche, baracche e capannoni abbandonati


Sembra essere la terra di nessuno, anzi solo del degrado. Dal cavalcavia al litorale di Tremestieri tanti chilometri di costa lasciati in mano agli abusivi. Carcasse d'auto, discariche a cielo aperto, capannoni abbandonati e baracche. È questo lo scenario in cui dovrebbe essere realizzata la “via del mare”. Una strada che colleghi il molo Norimberga direttamente allo svincolo di Tremestieri o di San Filippo per evitare interferenze tra il transito dei mezzi pesanti diretti agli imbarcaderi del porto e la viabilità cittadina. Il sindaco Salvatore Leonardi ha già dato l'incarico all'ingegnere Salvatore Lanzafame per redigere il progetto e a giorni in Capitaneria si definirà il percorso della strada. Un percorso già tracciato dalla natura. Il viaggio a bordo della motovedetta della Capitaneria di porto, Cp 852, guidati dal comandante Carmelo Maccarone e dal comandante Umberto Silipigni con gli uomini dell'equipaggio Vincenzo Rando e Giovanni Catanzaro, prende il via dal molo Norimberga. Il punto di partenza della prima “Autostrada del mare” dal porto di Messina. La vasta banchina di riva della zona falcata appare come una grande porzione di porto lasciata al proprio destino. Oltre ventimila metri quadrati di demanio marittimo che già da tempo potevano essere il fulcro delle attività portuali. Invece, solo da due anni si è pensato di risanare il molo da cui ad ottobre partirà un nuovo servizio marittimo nella tratta Messina-Salerno con la nave Cartour del gruppo Tourist-Caronte. Ancora non è stato deciso dove attraccherà la nave. Probabilmente sul lato nord-est dove si devono effettuare interventi al ciglio oltre che i lavori di sistemazione del piazzale. Ma c'è un'altra parte del molo che potrebbe essere sfruttata, anche da subito, quella a nord vicino ai cantieri Rodriquez. Qui la banchina è in buone condizioni, peccato però che c'è un cantiere navale abusivo. Proseguendo il viaggio sulla rotta della “via del mare”, arrivati al campo nomadi salta subito agli occhi la mega discarica realizzata proprio sotto il campo dei Rom. Inerti, detriti, carcasse d'auto e forse anche materiale particolarmente inquinante (amianto?): c'è di tutto in questo tratto di costa che si può scorgere dalle navi da crociera che solcano le acque dello Stretto. Che bella figura con i turisti. La nuova “via del mare” dovrebbe partire proprio dal campo Rom e proseguire lungo tutto il litorale della zona sud, fino al torrente San Filippo. «Questa strada – ci dice il comandante Maccarone – conviene realizzarla fino al torrente di San Filippo, vicino al nuovo svincolo, considerato che più avanti, sul demanio, persistono una serie di abitazioni che difficilmente potrebbero essere rimosse». Dal cavalcavia si prosegue quindi verso sud. La strada da qui dovrebbe essere parallela alla via Don Blasco che potrebbe essere utilizzata come una arteria secondaria a via La Farina. Il litorale a valle di questa strada si offre ad un intervento strutturale. All'altezza di fiumara Zaera, invece, c'è un punto critico per l'erosione della costa. La spiaggia si restringe. Un problema che comunque non rappresenta un ostacolo per la realizzazione del collegamento viario, una priorità per la città. Con massi naturali e con una scogliera in mare si può ricostruire il litorale come sottolinea lo stesso comandante Maccarone. Superati gli scogli si arriva al litorale di Gazzi dove è ancora evidente l'azione delle ruspe che hanno demolito più di cento manufatti tra baracche e depositi sequestrati dagli “uomini” del Demanio della Capitaneria. Alla foce del torrente Gazzi ci sono ancora alcune costruzioni abitate. Circa venti famiglie hanno posto resistenza al provvedimento di sgombero notificato dalla Capitaneria. Poco prima della foce del torrente (da nord verso sud), sul litorale della Zir, si affaccia il grande impianto delle Ferrovie dello Stato. L'officina grandi riparazioni che in realtà già da tempo ha smesso di essere una struttura attiva. Da Gazzi e fino alla stazione ferroviaria di Contesse i lavori di realizzazione della “via del mare” possono essere agevolati dalla presenza di una strada in terra battuta. Occorre solamente asfaltarla e sistemare il contorno. In questo tratto sulla spiaggia si affaccia anche la caserma Ainis. «Qualcuno – ha detto Maccarone – ha ipotizzato una interferenza con la struttura dell'Esercito. Non è proprio così considerato che la strada non va a toccare la caserma». Proseguendo si vede ancora l'ex Cobas, un allevamento di polli ormai dismesso. C'è solamente lo scheletro del manufatto da demolire e che sembra un cimitero di auto. Si arriva quindi alla foce del torrente S. Filippo, che dista circa duecento metri dal vicino svincolo che dovrebbe essere aperto a giorni. Da qui e fino al cavalcavia della zona falcata ci sono solo sei chilometri di distanza. Un tratto breve che può ospitare una strada realizzata interamente sul demanio marittimo a valle della ferrovia. Il comandante Maccarone è stato già a Palermo, all'assessorato regionale al Territorio ed Ambiente, registrando un clima favorevole intorno a questo progetto. Da S. Filippo, giunti al torrente Zafferia, ci sono poi una serie di abitazioni costruite praticamente sulla spiaggia, in barba ai limiti esistenti. Sul litorale ci sono pochissimi bagnanti, i proprietari di queste case che si sono impossessati di un fazzoletto di costa. «Le case sono abusive – dice Maccarone – ma realizzare qui una strada significa andare incontro a tempi abbastanza lunghi». I tempi invece devono essere brevi. Non solo per garantire un collegamento viario tra il porto e l'autostrada, ma soprattutto per cancellare il degrado che non si addice certo ad una bella città di mare.

24/7/2001 ( gds )

Il caso Norimberga, Campione: "E' un errore rendere il porto senza più un retroterra"

Dalle manifestazioni di protesta alle prese di posizione di un ex presidente della Regione. Continua a tenere banco il caso Norimberga. Il "si" del comitato portuale al collegamento Messina-Salerno colleziona detrattori e polemiche. I comitati antitir hanno annunciato altre manifestazioni. In cantiere un sit-in nei prossimi giorni.
Saro Visicaro, leader del comitato "La nostra città", pensa ad un corteo lungo il viale della Libertà ed avrà come punti di riferimento l'area del Baby park, dove sorgerà l'approdo del'Annunziata, ed il molo Norimberga da dove partirà il nuovo collegamento della società fondata grazie alla spinta del gruppo Tourist-Caronte.
Ma proprio sull'attivazione di questa linea interviene Giuseppe Campione, docente di Geografia politica a Scienze politiche, già presidente della Regione. L'ex democristiano definisce la scelta del comitato portuale assurda e motiva scientificamente il suo giudizio: "Per tanti anni abbiamo resistito affinchè il molo Norimberga - spiega Campione - non venisse utilizzato per scopi particolari. Quest'area è l'unico punto di affaccio della zona falcata allo specchio d'acqua portuale. Se la trasformiamo in una invasatura è come se avessimo chiuso la zona falcata".
"La zona falcata così non serve piu' a nulla - insiste il docente universitario - nè allo spazio portuale. Il porto così è sempre piu' chiuso in una morsa e rimane senza retroterra. Allora si dica anche che si vuole chiudere il porto. Io non avrei assolutamente concesso questa possibilità. Il problema da affrontare era un altro semmai: come rendere conciliabili gli spazi della zona falcata per le attività portuali con gli spazi che dovranno servire alla zona culturale presenti all'interno della zona falcata che ha un grande significato storico".
"In ogni caso - conclude Campione - la zona falcata è l'unico spazio agibile di questo porto. Se si vuole iniziare un minimo di attività per i containers o per qualunque altra cosa e rendere quindi produttivo questo porto, la zona falcata è l'unica zona disponibile. Crearvi altro è assurdo".

24/7/2001 ( la sicilia )

I lavori sulle banchine procedono e a fine mese sarà consegnato il molo «Colapesce» e parte del «I Settembre»
Porto: rispettato il programma
Resterà chiuso invece il tratto della cortina fra largo Minutoli e viale Boccetta

«Il consorzio “Trevi-Italgeo” ha rispettato la tabella di marcia e a fine mese ci consegnerà la banchina “Colapesce“ e il primo tratto della “I Settembre”»: è quanto appurato, ieri mattina, dal comandante della Capitaneria di porto, Carmelo Maccarone, nel corso di un sopralluogo nei cantieri di via Vittorio Emanuele e di una successiva riunione operativa, che ha visto la partecipazione, accanto ai responsabili delle imprese, degli operatori portuali e delle Ferrovie. Il consorzio ha ultimato i lavori di ristrutturazione di sua competenza e, adesso, «passerà il testimone» alle imprese in subappalto per i lavori di rifinitura e, in particolare, per la realizzazione dell'impianto di drenaggio a monte dei moli che, finalmente, metterà fine agli «antipatici» allagamenti dei palazzi retrostanti. «Le imprese in subappalto – afferma Pippo Barbera, dell'“Italgeo” – si fermeranno solo per la settimana di Ferragosto. Quindi, entro settembre dovrebbero completare gli interventi. Dopo l'estate, inoltre, faremo una verifica del programma dei lavori e, solo in quella data, sapremo da dove ricominciare». Il dilemma è per i moli «Rizzo» e «Marconi». Il comandante Maccarone, soddisfatto per l'iter dei lavori, ha annunciato anche un maggior controllo ai varchi dell'area portuale, per evitare «raid» nei cantieri aperti. Infine, è stato chiesto all'Ente Ferrovie, per consentire l'attracco delle navi da crociera nella banchina «Peloro», di spostare i monocarena diretti a Reggio Calabria nell'invasatura «4» della stazione marittima.
La cortina non riaprirà — Intanto, è stato reso noto (d'accordo con la ripartizione Viabilità del Comune) che il tratto di via Vittorio Emanuele, compreso tra largo Minutoli e viale Boccetta, non sarà riaperto al traffico, ma direttamente «consegnato» dal cantiere della «Trevi» a quello della «Gepco-Salc» per i lavori della tramvia. Inoltre, il sindaco e la direzione lavori hanno sollecitato l'impresa ligure per accelerare gli interventi di demolizione di spartitraffico nel viale della Libertà (altezza Fiera) per evitare il «collasso» della viabilità nel periodo della Campionaria. Nello stesso arco di tempo entrerà in funzione il senso unico, sud nord, nelle vie Boner e Pola.
Fasce orarie: proroga di 10 giorni — L'ordinanza sulle fasce orarie per l'attraversamento del viale Boccetta sarà prorogata dal sindaco Turi Leonardi per almeno 10 giorni, in modo da consentire al prefetto Giosuè Marino, di approfondire il parere rilasciato dal Ministero dei Trasporti. A questo proposito, giovedì si terrà una riunione al Palazzo del Governo.

24/7/2001 ( la sicilia )

Non fu solo colpa della «lupa»
La collisione del 17 maggio tra la «Vestfold» e la «Giano»

Non fu solo colpa della «lupa», la collisione tra le due navi della flotta «Tourist» (la «Giano» e l'ammiraglia «Vestfold»), avvenuta lo scorso 17 maggio, mezzo miglio a largo della rada S. Francesco di Paola.
È la conclusione a cui è giunta l'inchiesta amministrativa condotta dalla Capitaneria di porto e dal Rina (Registro navale italiano), coordinata dal tenente di vascello, Fabrizio Coke che, ieri mattina, ha trasmesso gli atti (con i relativi allegati) alla Direzione marittima di Catania, competente per territorio.
Nel rapporto si evince, infatti, anche l'errore umano, addebitabile ai comandanti di entrambe le navi: Salvatore Donato, della «Vestfold» di ritorno da Villa S. Giovanni e Giovambattista Donato, della «Giano», ossia la nave «investitrice», appena partita da Messina e quella che, in fin dei conti, ha riportato i danni maggiori, restando ferma nei cantieri «Picciotto» per una decina di giorni.
Adesso, dovrà essere la direzione etnea a trarre le dovute conclusioni.
Quella mattina, sullo Stretto è calata una fitta nebbia, ma sia un eccesso di velocità che, a quanto pare, un errore nella rotta, ha fatto sì che la collisione tra i due natanti diventasse inevitabile.
Per fortuna, nell'occasione, non si sono registrati feriti, nè tra i membri dell'equipaggio, nè tra i passeggeri (la «Giano» aveva a bordo anche una scolaresca).

25/7/2001 ( gazzetta del sud )

Tir, in vigore per altri 15 giorni le fasce orarie su viale Boccetta

Resterà in vigore per altre due settimane l'ordinanza relativa al sistema delle fasce orarie sul Boccetta. Il sindaco Leonardi ha deciso di prorogare il provvedimento entrato in vigore lo scorso 7 maggio in attesa del chiarimento richiesto dal prefetto Marino al ministero dei Trasporti sull'individuazione dell'autorità competente. Permane, dunque, dalle 7 alle 9 e dalle 18 alle 20 il divieto di transito dello svincolo Boccetta per i mezzi pesanti con carico superiore alle 8 tonnellate. La situazione viaria rimane, comunque, in stato di piena emergenza. A causa dell'incidente mortale avvenuto ieri pomeriggio sulla via Consolare Pompea, il traffico da viale della Libertà all'Annunziata e fino a Ganzirri è andato completamente in tilt. È l'ennesima conferma dell'assoluta mancanza di alternative viarie che assicurino un collegamento tra il centro e la zona nord. Intanto, per consentire i lavori del tram, è stata disposta fino al 3 agosto la chiusura dell'incrocio di via I Settembre con piazza Cavallotti.

25/7/2001 ( gds )

Il transito dei Tir ad orario sul Boccetta
Comune, altra proroga all'ordinanza


Stabilito ieri mattina il nuovo piano di viabilità alternativo sull'asse Cortina del porto-viale della Libertà per l'apertura dei nuovi cantieri del tram, che dovrebbe entrare in vigore entro l'inizio della Fiera campionaria il 4 agosto. Il piano di modifiche alla viabilità dell'area, sarà attuato per consentire la collocazione dei binari nella parte di percorso interessata dalla perizia di variante recentemente approvata dal Genio civile, che comporterà il senso unico nelle due arterie cittadine.
Le vie Boner e Pola, verranno utilizzate solo in direzione nord, come alternative al viale Libertà, per permettere di snellire il traffico, mentre quella residua lato mare sarà riservata ai veicoli diretti agli imbarcaderi privati.
Intanto, è stata resa esecutiva l'ulteriore proroga di quindici giorni per l'ordinanza di chiusura del viale Boccetta al traffico pesante nelle fasce orarie dalle 7 alle 9 e dalle 18 alle 20, in scadenza ieri. La limitazione riguarda i mezzi provenienti dal sistema autostradale nonch‚ dagli scarichi marittimi delle Ferrovie dello Stato, Caronte, Tourist Ferry Boat, N.G.I. e Meridiana. Sono esclusi dai divieti, i veicoli destinati al trasporto pubblico.
L'intendimento del sindaco Salvatore Leonardi è di "allungare" la validità del provvedimento in modo di lasciare al prefetto Giosuè Marino ed al Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica il tempo di approfondire il parere espresso dal ministero dei Trasporti e che escluderebbe in ogni caso la possibilità di una chiusura degli svincoli autostradali. Domani mattina è fissato in prefettura un vertice alla presenza di numerose istituzione cittadine, che dovranno affrontare la questione e decidere quali provvedimenti adottare.
Comunque c'è tempo fino a fine mese per elaborare una soluzione definitiva al problema dell'attraversamento pesante superando il provvedimento delle fasce orarie, definito "temporaneo" e sulla cui efficacia si sono registrate vivaci controversie fra i le Circoscrizioni cittadine.

26/7/2001( gazzetta del sud )

Acquisita la delibera relativa all'utilizzazione del Norimberga
Aperta un'inchiesta
All'esame del sostituto procuratore Angelo Cavallo la decisione presa il 20 luglio scorso dal comitato dell'Autorità portuale


Il sostituto procuratore Angelo Cavallo ha aperto un'inchiesta sulla richiesta di concessione del molo Norimberga presentata dalla società consortile per azioni “Servizi Norimberga”, che si propone di attivare tra il 20 settembre e il 10 ottobre prossimi una linea di cabotaggio Messina-Salerno. La sezione di polizia del nucleo di pg della Procura ha chiesto al presidente dell'Autorità portuale, Giuseppe Vermiglio, l'atto di concessione deliberato nel corso della riunione del comitato portuale del 20 luglio scorso. Il prof. Vermiglio ha però spiegato che non è stata rilasciata alcuna concessione, ma – sulla scorta dell'orientamento espresso dall'Avvocatura dello Stato, a cui l'Authority s'è rivolta – ha soltanto fornito «un parere negativo – si legge nella delibera – alla richiesta di concessione in uso esclusivo delle aree e banchine del molo, di durata congrua per recuperare i costi degli interventi dei lavori di sistemazione che la società richiedente è disposta a eseguire». Nella stessa seduta, inoltre, è stato espresso «parere positivo all'occupazione delle aree per eseguire lavori di sistemazione del molo a cura e spese esclusive della società richiedente», tuttavia con una serie di condizioni. La prima è che «l'autorizzazione all'esecuzione dei lavori di sistemazione del molo e l'anticipata occupazione delle aree non è preordinata, in alcun modo o forma, al rilascio della concessione delle aree del molo Norimberga»; la seconda che «eseguiti i lavori, le aree saranno immediatamente consegnate all'Autorità portuale, che autorizzerà contestualmente la società richiedente all'utilizzo non esclusivo delle aree del molo, destinato a terminal multipurpose, per l'attivazione della linea di cabotaggio Salerno-Messina». L'efficacia dell'autorizzazione cesserà, comunque, con l'attivazione dell'approdo a sud, di cui all'accordo di programma del 31 maggio scorso tra la Regione Siciliana e il Comune. La società dovrà inoltre corrispondere un canone annuo per l'esercizio di impresa portuale, così come determinato dalla legge. L'Authority, infine, s'è riservata il potere di limitare l'utilizzo del molo da parte della società nel caso in cui altre imprese portuali ne faranno richiesta. La polizia giudiziaria ha acquisito copia dell'atto per consegnarlo al dott. Cavallo, che ha deciso di aprire l'inchiesta a seguito di un esposto.

26/7/2001( gazzetta del sud )

E un'auto finisce dentro la “trincea” della Cortina

Poteva avere conseguenze ben più gravi l'incidente avvenuto la notte scorsa in via Vittorio Emanuele – alle spalle della sede centrale del Banco di Sicilia – e che ha visto come protagonista il cinquantaquattrenne Tanino Laversa. L'uomo, sembra per scansare un mezzo pesante in un tratto di strada particolarmente ristretto per la presenza del cantiere del tram, è finito con la sua Mercedes “200” dentro una buca profonda alcuni metri. La potente berlina è rimasta adagiata su un fianco e completamente “inghiottita” dalla traccia realizzata dagli operai per collocare i binari. Il conducente, superato lo schoc, è riuscito a uscire dall'abitacolo. Quanto avvenuto, con ogni probabilità porterà ad una lunga causa tra l'uomo e l'amministrazione comunale responsabile – in quanto committente dei lavori – di ciò che avviene nei cantieri. Da un lato, infatti, l'automobilista lamenta sia l'insufficiente illuminazione in quel tratto di strada che la presunta mancata segnalazione del cantiere. Dall'altro il competente ufficio di palazzo Zanca sarà tenuto a giustificare quanto lamentato. Quello che appare strano è come, proprio in quel tratto di strada ormai ridotto ad una sola corsia, nessuno ha ancora pensato di istituire il senso unico.


26/7/2001( gds )

Molo Norimberga, sui nuovi servizi protestano i professori universitari


Sul caso Norimberga scendono in campo i docenti universitari. Dopo il "sì" del comitato portuale all'avvio del nuovo servizio di collegamento tra Messina e Salerno, che sarà gestito da una società lanciata dal gruppo Tourist-Caronte, divampano le polemiche. A prendere posizione questa volta nè un sindacato, nè un gruppo di ambientalisti, ma un nutrito drappello di professori universitari. Questa mattina alle 10 nell'aula Cannizzaro del rettorato saranno spiegati i motivi del dissenso. Il gruppo è formato dai docenti Nicola Aricò, assessore comunale all'Urbanistica durante la gestione Providenti e dai colleghi di quest'ultimo Mario Manganaro, Federico Martino (ex assessore regionale al Territorio), Annamaria Prestianni, Marcello Saja, Guido Signorino e Rosario Vilardo.
"A seguito delle recenti determinazioni del Comitato portuale in favore delle società Tourist e Caronte _ si legge in un breve comunicato indirizzato alla stampa _ per l'utilizzo del molo Norimberga i docenti provenienti da diverse facoltà ed impegnati nella ricerca sul rilancio dell'intera zona falcata, ritengono, infatti, opportuno sensibilizzare l'opinione pubblica sulle prospettive che la scelta del comitato portuale può assumere in un momento storico così delicato per la vita cittadina".
Secondo i docenti, impegnati in un lavoro di ricerca per una monografia del dipartimento di rappresentazione progetto dell'ateneo, alla riqualificazione dell'area falcata, l'attivazione del nuovo servizio mortificherebbe l'intera area ricchissima di testimonianze storiche".Nei giorni scorsi a scendere in campo era stato l'ex presidente della Regione Giuseppe Campione, docente di Geografia politica alla facoltà di Scienze politiche. Campione ha definito la decisione del comitato portuale "assurda". L'area falcata, infatti, con la realizzazione di un'invasatura riservata ai traghetti perderebbe l'affaccio naturale all'area del porto. Intanto i comitati antitir hanno indetto per martedì prossimo una manifestazione di protesta all'interno del parco Sabin. Secondo i comitati cittadini il nuovo collegamento porterebbe in pieno centro centinaia di nuovi tir rendendo ancora più caotico il traffico cittadino.


27/7/2001 ( gazzetta del sud )

Parte dalla rivista del Dipartimento di Rappresentazione e progetto il dibattito sul patrimonio e sulle possibili funzioni della zona falcata
Un'alternativa per il molo Norimberga

Un “no” secco all'autorizzazione alla anticipata occupazione del molo Norimberga per l'attracco dei mezzi “ro-ro” in collegamento con Salerno, «un'ulteriore “pugnalata” inferta alla città» come l'ha definita Nicola Aricò, uno dei sei docenti universitari che ieri mattina nell'aula Cannizzaro hanno presentato l'iniziativa. Ma anche, sempre a sentire Aricò, un “no” che parte da lontano: «Indipendentemente dalle decisioni del Comitato portuale – ha spiegato il docente della facoltà di Ingegneria – già da febbraio il Dipartimento di Rappresentazione e progetto ha avviato una ricerca interdipartimentale sulla zona falcata cui hanno aderito numerosi professori di Ingegneria, Scienze politiche, Lettere e Giurisprudenza con la consulenza esterna della Soprintendenza. Il primo obiettivo è la redazione di un numero monografico della rivista del Dipartimento affinché Messina si accorga finalmente del patrimonio di cui dispone, il suo territorio più pregiato che però a causa di scelte sbagliate è diventato frontiera, terra di nessuno e di saccheggio, un vero Bronx». A questo dossier seguirà nel 2002 un secondo numero per il quale, con il tramite di riviste internazionali d'architettura, sarà chiesto a illustri professionisti, «sicuramente più noti dell'architetto Portela – ha commentato ironicamente ancora Aricò riferendosi all'autore del progetto per la Fiera – che sarà bravissimo, ma che non ho mai sentito nominare come specialista di waterfront », di regalare alla città delle soluzioni progettuali a partire dai sei episodi storici da conservare: il quattrocentesco forte Don Blasco, la Lanterna del Montorsoli e il forte S. Salvatore del '500, la Cittadella dell'epoca spagnola, l'Istituto Talassografico e infine la Stazione marittima opera del Mazzoni. «I nostri amministratori parlano tanto di “cultura del fare”, che però è pessima senza una cultura del progetto. Noi mostreremo come è possibile innescare, senza le incrostazioni e le nuove scelte che non portano alla città alcun vantaggio in termini economici e di vivibilità, un processo in grado di ribaltare la sorte di Messina così come è accaduto per Bilbao con il museo Guggenheim realizzato da Frank Geary». Con Aricò, a presentare l'iniziativa sono stati i docenti Federico Martino, Marcello Saija, Guido Signorino, Mario Manganaro e Saro Vilardo. «Il dubbio è che si stia utilizzando un problema reale per finalità che non hanno niente a che vedere – ha esordito l'ex assessore regionale Martino – visto che, con tante possibili soluzioni, l'unica decisione è stata la concessione per il Norimberga, cui si è arrivati in tempi eccezionalmente rapidi mentre ancora ignoriamo ubicazione e tempi dell'approdo a sud, che aggrava la situazione della città seguendo una prassi che serve non alle attività imprenditoriali, ma a quelle speculative e per la distruzione delle risorse anziché per il loro sviluppo: temo – ha concluso Martino – che anche il Norimberga sia “arraffato” a danno di qualunque progetto di sviluppo». La finalità di «innestare un dibattito su questo problema, perché è impossibile che si distrugga anche questa risorsa per la città» è stata quindi evidenziata da Saija, convinto che «la fine del rapporto funzionale tra la zona falcata e la città coincide con gli anni Venti, con la scomparsa della Messina che discute». Ma questo dibattito, nato da una ritrovata attenzione democratica all'uso del fronte mare, secondo Signorino va depurato da alcuni equivoci, «evitando innanzitutto la sovrapposizione tra attività portuale e traghettamento – ha sostenuto l'economista – sulla base del fatto che quest'ultima, tra le attività portuali, è per definizione quella meno produttiva e nel caso specifico che non crea nuova occupazione, anzi che a regime l'occupazione risulta distrutta da un'operazione del genere». L'analisi costi-opportunità deve infatti considerare il rendimento migliore tra le alternative praticabili, vale a dire la possibilità di realizzare l'approdo in un altro punto del fronte mare, «che – afferma sempre Signorino – avrebbe gli stessi tempi e costi della Via del Mare», e di creare di conseguenza reali opportunità per la zona falcata, «rivitalizzando l'economia cittadina con l'attrazione di flussi turistici maggiori». In definitiva, indipendente o meno dalle decisioni dell'Authority il “no” c'è ed è netto. Il dibattito sul waterfront continua.

27/7/2001 ( gazzetta del sud )

Prosciughiamo lo Stretto                                                                                 

Chiudiamo il porto. Trasferiamo i cantieri navali. Licenziamo operatori e agenti marittimi. Affidiamo le banchine a gruppi di pescatori dilettanti perché possano trascorrere liete serate estive. Facciamo dello Stretto una grande vasca per allevare trote o prosciughiamolo direttamente, così risolveremmo ogni problema. Immaginiamo Messina come una nuova Gardaland, con parchi tematici, archeologici, acquatici e via discorrendo. Viviamo pure d'aria e di fantasia. È solo questione di scelte. Ma in attesa che si realizzino le utopie, bisogna stare ai fatti. E ciò a prescindere dal giudizio che si voglia esprimere sull'iniziativa delle società Tourist e Caronte di investire 85 miliardi per far partire la prima autostrada del mare Messina-Salerno (bisognerebbe accusare gli imprenditori di non averlo fatto prima, di aver rischiato troppo poco in questi lunghi anni, di essersi crogiolati in una comoda situazione di perdurante monopolio, di non aver investito abbastanza per la crescita, lo sviluppo, la qualità della vita della città). Oggi il “Norimberga” fa parte integrante del porto, al punto da essere uno dei capisaldi del nuovo Piano regolatore. Il Governo nazionale ha concesso un finanziamento di 28 miliardi per consolidare il molo e per valorizzare le sue funzioni quale sede del traffico di cabotaggio. E più di 60 miliardi sono stati stanziati per la realizzazione di infrastrutture viarie finalizzate a creare collegamenti diretti tra le zone portuali e le autostrade, in modo da evitare le pesanti interferenze del traffico di attraversamento con la viabilità cittadina. Questa è solo la premessa. La questione cruciale è cosa si vuol fare davvero della nostra città. Per decenni si è lasciato che l'intera zona falcata (che va ben al di là del molo Norimberga) fosse il regno del degrado, dell'abusivismo e dell'illegalità. Per decenni amministrazioni locali e governi regionali hanno consentito, anzi autorizzato, che nella zona della falce fossero ubicati una stazione di degassifica, un campo nomadi e una bomba ecologica quale l'inceneritore di San Raineri. Per decenni si sono levate rarissime voci contro lo scempio di una porzione così pregiata del territorio comunale. Se un giorno la città sarà in grado di dotarsi di un nuovo grande porto commerciale, allora il vecchio porto, con tutte le aree che lo circondano, potrebbe essere “imbalsamato” e diventare un luogo di memoria storica. Ma oggi di cosa si va discutendo? Una città di mare che non vive di traffici e di collegamenti non può che morire. Il problema non sono le navi che solcano lo Stretto: è l'inerzia di chi aveva il dovere di realizzare tutte le opere necessarie in modo da non far ricadere i disagi e le sofferenze sulle spalle dei messinesi. E l'ipocrisia dei troppi “marziani” che per decenni hanno vissuto in qualche lontanissima galassia siderale e che adesso si scoprono catapultati in questa bella città invivibile.

27/7/2001 (gazzetta del sud )

La tassa di attraversamento può essere decisa subito senza aspettare i nuovi approdi

Saranno decisi nella prossima settimana i provvedimenti viari collegati all'ormai imminente inaugurazione della Fiera Campionaria. Si attende, infatti, la conclusione dei rilievi effettuati dai tecnici del dipartimento viabilità e dell'Azienda trasporti. In realtà, c'è poco da inventare. L'unica novità sarà l'istituzione di un servizio di bus navetta tra le aree di parcheggio ubicate all'ex Gazometro o nella parte alta di viale Giostra e l'ingresso della cittadella fieristica. Per evitare intralci alla circolazione lungo viale della Libertà sarà fatto rispettare rigorosamente il divieto di sosta negli attuali stalli ricavati sul marciapiede della Passeggiata a mare. La polizia municipale presidierà costantemente tutta l'area interessata dai cantieri della tranvia. Il resto è affidato alla dea bendata. Se si riuscirà ad evitare la paralisi nei collegamenti tra il centro urbano e la zona nord, sarà un vero e proprio miracolo. Ieri, intanto, a Palazzo del Governo si è svolto un vertice dedicato interamente ai problemi che hanno finora impedito l'inaugurazione dello svincolo di San Filippo. Il prefetto Marino ha convocato il sindaco Leonardi e i rappresentanti del Consorzio autostradale per fare chiarezza sull'argomento e per vedere quali passi devono essere compiuti al fine di rendere al più presto utilizzabile l'importante arteria di collegamento tra la tangenziale, il polo sportivo e la Statale 114. Non si è discusso invece delle ordinanze riguardanti il sistema dei divieti di transito per i tir sul Boccetta. Per altri dodici giorni vigerà ancora il sistema delle fasce orarie (7-9 e 16-18), così come previsto dalla recente ordinanza di proroga del provvedimento entrato in vigore lo scorso mese di maggio. La novità più rilevante è attesa da Roma. Il prefetto Marino, infatti, ha chiesto un parere ufficiale al ministro delle Infrastrutture territoriali in merito alla possibilità di estendere i divieti ad orario a tutti gli accessi e le uscite autostradali che passano da Messina. Trattandosi di questioni di rilevanza nazionale, il prefetto vuole sapere dal Governo se è ipotizzabile un blocco totale, seppur valido solo per le ore di punta, del traffico gommato pesante lungo le strade del centro abitato di Messina. È uno dei temi cruciali sui quali si va discettando ormai da decenni in città. Finora non si è mai arrivati ad una decisione così drastica, ritenuta anticostituzionale da tecnici e giuristi. Ma l'interferenza del traffico dei “bisonti della strada” con la viabilità cittadina lede anche altri diritti costituzionali, quale quello alla salute e alla tutela dell'incolumità pubblica e privata. Il vero nodo che si è sempre rivelato irresolvibile è rappresentato dalle conseguenze che il blocco totale dei tir avrebbe proprio sulla vivibilità e sulla sicurezza del Boccetta. Fermare i mezzi pesanti per due ore e farli arrivare poi in città tutti in un colpo, sarebbe una follia. I disagi potrebbero essere attenuati soltanto con un sistema computerizzato di collegamenti tra i punti di imbarco e le aree attrezzate di sosta per i mezzi pesanti, in modo da far coincidere l'ingresso dei camion in città con la partenza delle navi. Ma è un sistema che non è mai stato adottato, sia perchè le corse continue dei traghetti privati rendono di fatto inefficace la misura sia perchè non si è mai riusciti a reperire lungo la tangenziale o, comunque, fuori dal centro abitato, le indispensabili aree di stoccaggio. E allora si è sempre allo stesso punto, come il cane che si morde la coda. In attesa delle soluzioni strutturali, non si capisce perchè non si possa affrontare nell'immediato la questione del pedaggio in favore della città. Sono stati sprecati decenni, è vero, ma è sempre meglio tardi che mai. In molte altre realtà europee e italiane gli accessi al centro urbano sono a pagamento. Se si deve intervenire con una “leggina” in Parlamento, lo si faccia al più presto. Istituire una tassa di attraversamento per ogni tir o auto che va e viene dall'Isola al Continente (e viceversa) potrebbe servire a far arrivare nelle sempre più asfittiche casse comunali denaro fresco, risorse da spendere per sistemare strade, marciapiedi, aiuole. Visto che il pedaggio è stato previsto nel momento in cui sarà attivato il nuovo approdo a Tremestieri, perchè non intervenire già da ora?

27/7/2001 ( gds )

Il documento dei "saggi":
"Tra cultura del fare e quella del progettare"

Chi insegna agli studenti di ingegneria o architettura, non può fare a meno di chiarire che la "cultura del fare", soprattutto quella a scala urbana, deve inevitabilmente intessere sistemi di relazione con la cultura del progettare. E' opportuno, pertanto, chiarire cosa intendiamo per "progetto"; una energia, un movimento che sia in grado di sradicare le condizioni dello stato di fatto per scagliarle contro il futuro. Possono esistere uno o migliaia di progetti mai tradotti nella concretezza del fare: la Storia dell'Architettura ne è stracolma. Ma la cultura del fare che agisce senza cultura del progetto, da intendersi nei termini sopra accennati, è la peggiore causa della insostenibilità urbana.
La delibera del Comitato portuale sull'anticipata occupazione del molo Norimberga, concessa alle società Tourist e Caronte, permil nuovo servizio con Salerno è un episodio di enorme gravità. Il primo punto da cui ogni progetto deve inevitabilmente originare è la conoscenza approfondita dello stato fisico dei luoghi: 1) il molo Norimberga; 2) l'area falcata; 3) le relazioni che, più ampiamente, l'area medesima intrattiene con la città.
1) Il molo "Norimberga", già soltanto nel nome, svela la pessima attenzione che gli amministratori del passato hanno rivolto al personaggio che si intendeva commemorare: l'ingegnere militare Carlos de Grunenbergh, progettista della Cittadella del Seicento. Il suo cognome è stato stravolto nel nome di una città, forse per esorcizzare l'invadente carcassa di un immenso e importante edificio del barocco messinese, che nonostante i più turpi assalti, condotti da tutti _ privati e istituzioni _ per azzerarne ogni presenza, rimane lì seminascosto. Ma il molo Norimberga, è stato oggetto di rilancio da parte della nuova Autorità portuale che, vi ha previsto il rilancio dell'attività mercantile: vale a dire il rilancio di poco più della nulla se togliamo le travi di ferro, interamente assorbibili dall'attracco di Giammoro, previsto dal Prg dell'Asi.
2) Ma il molo Norimberga non è a Tremestieri e neppure all'Annuziata. E' ubicato in una cerniera strategica dell'area falcata più ampiamente in quel prodigio della natura che è la penisoletta di San Rajneri, autentica origine della città e soprattutto patrimonio ambientale di valore unico nella storia del Mediterraneo. Dippiù la penisola di San Rajneri da incanto naturale offeso è divenuta territorio proibito ai messinesi. Con l'ubicazione della stazione marittima _ che pure tentava di assecondare con una passerella il superamento di se stessa _ Messina vide amputare il proprio territorio proprio della parte più privilegiata.
3) I cittadini li ignorano e continueranno a non poterli frequentare finch‚ non faranno pesare le loro volontà sui loro eletti in seno alle Istituzioni. Ecco dunque il punto dolente: la città futura non può che peggiorare se il suo disegno verrà affidato a quella cultura del fare che transita sempre più pericolosamente attraverso accidenti finanziari. Non saranno i finanziamenti di opere pubbliche che ci restituiranno una città a misura d'uomo perch‚, nella buona sostanza, la "cultura del fare" sia a iniziativa pubblica che privata sa attingere o trovare ispirazione esclusivamente da contingenze finanziarie. La mera cultura del progetto invece muove i propri passi per altra strada, non attende Agende o Pit e, semmai, si limita ad anticipare il proprio tempo.
Il nostro Ateneo ha deciso di occuparsi della zona falcata, avviando una ricerca a cui seguirà un secondo lavoro.

27/7/2001 ( gds )

"Zona falcata", 20 docenti universitari la difendono dall'assalto dei traghetti

Venti docenti universitari fanno quadrato per difendere la "zona falcata". L'occasione, per scendere in campo, è l'ennesima decisione assunta dalle istituzioni nei confronti di una delle zone più antiche e più belle della città: l'attivazione del servizio di collegamento Messina-Salerno. Una linea che, secondo i docenti, rappresenta "l'ennesima coltellata ai danni di una città già abbondantemente depredata".
Il primo provvedimento, varato dal Comitato portuale, che riguarda l'adeguamento del molo, è già finito sotto i riflettori della magistratura a cui si sono rivolti i Comitati antitir. La delibera del 20 luglio scorso è stata già acquisita e fa parte di un fascicolo aperto dal pm, Angelo Cavallo. A guidare il gruppo di professori l'ex assessore all'Urbanistica della giunta Providenti, Nicola Aricò, docente di Storia dell'architettura ad Ingegneria. "Davanti a decisioni che definiamo assurde _ spiega Aricò _ anticipiamo i contenuti di un lavoro che presenteremo entro la fine dell'anno. Un dossier diviso in due volumi che racconterà 3.200 anni di storia della falce del porto".
Nel primo fascicolo quindi la storia e le vicende di questa "falce", avvilita e deturpata nel corso dell'ultimo secolo dall'opera umana. Nel secondo volume invece i docenti daranno molto di più. Consegneranno gratuitamente alla città un progetto di rilancio e recupero. Piani particolareggiati per creare un polo d'attrazione dalle mille meraviglie: dai musei archeomarini, agli acquari naturali. Ma bisogna liberare la Cittadella dalle attività che nulla hanno a che fare con la sua storia, come la stazione di degassifica Smeb trasformata in impianto di smaltimento di rifiuti.
E per questo il gruppo di lavoro che fa riferimento al Dipartimento universitario di rappresentazione e progetto, lancerà una sorta di appello ai migliori architetti del mondo. I professionisti dovranno approntare almeno sei idee che riguardano la zona falcata. Un'area che può contare su un patrimonio storico e architettonico immenso che parte dal XIII secolo a.C. arricchito nel tempo dal forte Don Blasco, alla lanterna del Montorsoli, alla Cittadella, all'istituto talassografico.
E proprio su quest'ultimo edificio c'è già un'idea. Realizzare un immenso acquario naturale dello Stretto attraverso un percorso sotterraneo che andrà anche 20 metri sottoterra. Al visitatore si aprirebbe direttamente durante il percorso lo scenario dello Stretto e delle specie sottomarine esistenti. Tutto questo sarebbe del tutto incompatibile con il progetto del gruppo Tourist-Caronte che sta per realizzare una nuova invasatura su una parte cruciale della Cittadella: il molo Norimberga.
Del gruppo di lavoro che ha sottoscritto un documento inviato alla stampa ed alle istituzioni, fanno parte oltre a Nicola Aricò, anche Federico Martino, docente di Storia del diritto medievale a Giurisprudenza ed ex assessore regionale al Territorio, Marcello Saja, docente a Scienze politiche; Caterina Resta docente di Filosofia teoretica a Lettere; Rosario Vilardo, docente di Recupero edilizio; Guido Signorino di Scienze politiche; Mario Manganaro, docente di Disegno ad Economia; Anna Maria Prestianni docente di Storia dell'architettura

27/7/2001 ( gds )

Svincoli autostrade
Roma: è impossibile proibirli ai Tir

Si è discusso anche della nuova proroga per le fasce orarie, nella conferenza dei servizi convocata dal prefetto Giosuè Marino ieri mattina in prefettura.
Alla presenza del sindaco Salvatore Leonardi e di altri dirigenti e funzionari di istituzioni pubbliche, tra cui i comandanti della polizia stradale e dei vigili urbani, si è fatto un consuntivo di questi due mesi, in cui tutto sommato il nuovo piano viabile ha funzionato, alleggerendo notevolmente il viale Boccetta dal passaggio continuato dei mezzi pesanti, soprattutto Tir.
Si è inoltre approfondito il discorso riguardante il parere espresso tre giorni fa dal ministero dei Trasporti di Roma, che ha dato totale fiducia all'operato delle Istituzioni cittadine, ma che allo stesso tempo ha vietato categoricamente la chiusura degli svincoli autostradali, come richiesto varie volte dai Comitati per la liberazione del centro dal traffico pesante.
Probabilmente "l'allungamento" di ulteriori quindici giorni della proroga della limitazione al gommato pesante da parte di Leonardi è stato deciso di concerto col Prefetto, visti i buoni risultati ottenuti ed anche in coincidenza con le vacanze estive, che i cittadini stanno trascorrendo perlopiù lontano dalla città, con conseguente beneficio al traffico veicolare.
Ma la temporaneità del provvedimento è cosa certa, considerando che per i prossimi giorni sono stati previsti degli appuntamenti importanti che dovranno definire una volta per tutte la soluzione da intraprendere riguardo al transito dei tir nel centro città. La riunione di ieri è servita in sostanza per confermare la validità delle fasce orarie e per sentire il parere del ministero dei Trasporti che, preso atto della decisione, dovrà emettere un suo verdetto.
La prossima settimana, sarà comunque decisiva in tal senso, in quanto la fine del mese è stata indicata come ultima data utile per giungere ad una soluzione al riguardo. Ed intanto le Circoscrizioni cittadine aspettano comunicazioni importanti per conoscere il futuro dei loro "polmoni".

28/7/2001 ( gazzetta del sud )

Molo Norimberga, la Soprintendenza sblocca il progetto di consolidamento

I ventotto miliardi assegnati dal Governo per il risanamento definitivo del molo Norimberga saranno spendibili. La Soprintendenza ai beni culturali ha sbloccato il progetto sul consolidamento della vasta banchina di riva della zona falcata. La soprintendente Giovanna Maria Bacci e il direttore della sezione beni architettonici Rocco Scimone ieri mattina hanno firmato il provvedimento che di fatto rende esecutivo il piano predisposto dal Genio civile (sezione opere marittime di Palermo) su incarico dell'Autorità portuale. La decisione dei mesi scorsi della Soprintendenza di bloccare i primi lavori avviati al Norimberga per la posa dei binari ferroviari a seguito del ritrovamento di alcuni resti della Real Cittadella, in particolare della «Porta Norimberga», non faceva ben sperare sulla possibilità di effettuare gli interventi necessari a rendere pienamente agibile il molo. Lo stesso presidente dell'Autorità portuale, Giuseppe Vermiglio, aveva lanciato l'allarme sul rischio di perdere il finanziamento. Con il protocollo d'intesa sottoscritto lo scorso mese, invece, l'Authority e la Soprintendenza hanno trovato un compromesso per risanare un'area da tempo degradata e allo stesso tempo per garantire la salvaguardia dei beni architettonici della zona falcata. «La sezione archeologica – ha assicurato a tal proposito l'architetto Scimone – naturalmente seguirà i prossimi scavi considerato che in quest'area ricade il porto antico». Lo scorso mese l'Ufficio contratti del ministero dei Lavori pubblici ha pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione Europea il bando di gara per i lavori di consolidamento e per l'avvio del terminal commerciale previsto nel Piano regolatore del porto e finanziato dal ministero dei Trasporti. Anche il bando era stato sottoposto alla Soprintendenza e non erano stati riscontrati elementi negativi dal punto di vista della tutela dei beni culturali. Lunedì il progetto sarà inviato ai vertici dell'Autorità portuale; il 31 agosto scade invece il termine di presentazione delle richieste da parte delle imprese. Successivamente verrà espletata la gara. Entra così nel vivo quel piano destinato a disegnare il nuovo volto del «Norimberga». Per la banchina più grande del porto, che già da tempo poteva rappresentare il fulcro delle attività portuali, si prospetta un futuro meno nebuloso. Gli scavi riavviati dalle Ferrovie dello Stato dopo l'accordo tra Autorità portuale e Soprintendenza saranno ultimati entro la fine dell'estate. Successivamente si passerà appunto alla fase più concreta: quella relativa ai lavori di consolidamento. All'attenzione della Soprintendenza c'è anche un altro progetto che riguarda la zona falcata. La prossima settimana, infatti, dovrebbe essere sbloccato il piano sulle prime demolizioni da avviare in una porzione di porto dove da tempo regna il caos.

28/7/2001 ( gazzetta del sud )

Boccetta, carambola d'auto con feriti

Un incidente che poteva avere ben più gravi conseguenze si è verificato poco dopo le 15,30 di ieri sul viale Boccetta, quasi all'incrocio con piazza Gagini. Quattro le autovetture coinvolte e due le persone finite al pronto soccorso dell'ospedale “Piemonte” e del “Papardo” dove sono state giudicate guaribili con prognosi variabili tra i 3 e i 5 giorni dai sanitari di turno. L'incidente, che si è verificato nella corsia monte-mare, ha prima coinvolto una Peugeot “106” e una Nissan “Micra” e, immediatamente dopo e per lo scavalcamento del guard-rail di una delle utilitarie, la Opel “Astra” condotta da G.F. e la Lancia “Y” alla cui guida si trovava S.A.. Sono stati proprio i conducenti di queste due vetture a finire in ospedale. Il traffico, particolarmente congestionato in questi giorni per il passaggio di turisti in transito, ha subìto alcuni rallentamenti. I rilievi sono stati eseguiti dagli agenti della sezione Infortunistica della polizia municipale. Poco più tardi, sulla via Consolare Pompea – a pochi metri dal ritrovo “Gravina” – in direzione di marcia sud-nord si sono tamponate una Bmw “316” e una Renault “Twingo”. In questo caso nessuna conseguenza per gli occupanti ma ingenti danni per entrambi gli autoveicoli. In via Garibaldi transito in tilt per un camion che ha perso dell'olio.

28/7/2001 ( gazzetta del sud )

La “Filomena Matacena” ha effettuato la prima corsa. Bloccato dal sindaco l'accesso dei mezzi pesanti alla banchina
Al via il collegamento Milazzo-Gioia Tauro

MILAZZO. È partita ieri sera dal pontile di via XX Luglio la prima nave ro-ro che collega il porto mamertino con Gioia Tauro. Si tratta della “Filomena Matacena” della Ngi (gruppo Franza-Bartolomeo La Cava). Tornerà al molo Venti Luglio alle 5 (partenza da Gioia Tauro alle 2,30. La nave ha comunque effettuato questa prima corsa vuota, non sono stati imbarcati infatti mezzi. Si è dunque trattato di un viaggio sperimentale, teso a “coprire” la rotta. Peraltro la nave impiegata potrebbe trasportare solo un numero molto limitato di mezzi. Prematuro parlare di un collegamento di linea Gioia Tauro-Milazzo e viceversa. Sarebbe più corretto prefigurare trasporti “a commessa”, vale a dire con collegamenti programmati. In ogni caso, il sindaco di Milazzo, ing. Nino Nastasi, ha dichiarato di non essere stato informato per tempo dell'iniziativa della Ngi e di aver emesso un'ordinanza con la quale ha interdetto nelle ore notturne il transito di mezzi pesanti nell'area portuale. Un provvedimento che di fatto impedirebbe l'accesso dei mezzi gommati alla banchina Venti Luglio, provvedimento limitato alle ore notturne, perché durante tutto il giorno il molo è occupato dal movimento merci per l'area industriale (vedasi Acciaierie). Una decisione che va letta, pertanto, soprattutto in “chiave politica”. «Ho voluto confermare – ha infatti dichiarato Nastasi – la decisione già assunta più volte dal consiglio comunale di Milazzo sul collegamento con Gioia Tauro. Decisione che esclude radicalmente l'utilizzazione delle banchine del porto mamertino per simili trasporti. Nel far notificare l'ordinanza, ho rappresentato agli armatori la vocazione ineludibile del porto mamertino ad attività legate al turismo. Ho altresì chiesto al presidente del Consiglio comunale di riproporre all'ordine del giorno della prossima seduta, prevista per lunedi, l'argomento. E ciò anche per dimostrare come sia unanime la volontà delle forze politiche e dei consiglieri comunali di Milazzo di opporsi a scelte che condizionerebbero il futuro del porto. Ho già espresso in altre sedi, come quella dell'Autorità portuale, il convincimento che una strategia complessiva per l'area portuale che arriva ormai sino alla foce del torrente Niceto, sia possibile ed auspicabile, con una intelligente utilizzazione dell'area di Giammoro». La vicenda del collegamento Gioia Tauro – Milazzo è stata posta per la prima volta nell'estate del '98. In quell'occasione l'allora sindaco, Carmelo Pino adottò un'ordinanza simile a quella annunciata dall'attuale primo cittadino, sostenuto in ciò dal consiglio comunale che in quell'occasione tenne una seduta straordinaria all'aperto proprio nell'area portuale.
Tempesta nei Ds – Ieri, a tarda sera, il capogruppo consiliare dei Ds Antonio La Rosa ha annunciato di essersi dimesso da componente della locale segreteria e da capogruppo consiliare. La decisione è scaturita a seguito di contrasti con la Direzione locale del partito, sulla candidatura quale secondo assessore dei Ds, del prof. Dario Russo, già assessore della giunta Russo. Altri diessini sarebbero pronti a seguire La Rosa

28/7/2001 ( gds )

Da Milazzo nuovo servizio traghetti con Reggio

MILAZZO. I Tir sbarcano con destinazione Calabria anche nel porto mamertino. La Ngi, società di navigazione generale italiana, ci ritenta. Questa volta con un vero e proprio blitz: senza clamore. Due anni fa, allo stesso progetto, si era opposto, indossando la fascia tricolore ed emettendo un'ordinanza di divieto di transito per i mezzi pesanti, l'ex sindaco forzista Carmelo Pino. Adesso, la società che dal capoluogo, con partenza dal molo della via Vittorio Emanuale, traghetta Tir ed auto sino a Reggio Calabria, ha pensato di riprovarci. Così, quasi in sordina, ha trasmesso una semplice comunicazione di servizio all'Autorità portuale. Un fax di poche righe con cui si comunicano orari di partenza ed arrivo. Dalla Capitaneria locale il resto dei permessi. Prima corsa ieri a tarda sera. Una notizia che ha sorpreso tutti. A quanto pare all'oscuro di tutto era anche il sindaco Nino Nastasi. I Tir arriverano sino al porto raggiungendo poi lo stesso scivolo utilizzato per le navi dirette all'arcipelago eoliano. Eoliana anche la nave che li trasporterà:la Filomena Matacena. C'è posto per dieci Tir e per una sessantina di auto. Partenza ogni giorno da Milazzo alle 22,30. Arrivo previsto a Gioia Tauro, dove la Ngi, società satellite del gruppo Tourist, può contare su ampie aree e banchine, dopo due ore e trenta minuti di navigazione:una di notte in punto. La nave ripartirà dalla Calabria alle 2,30; l'arrivo a Milazzo è previsto intorno alle cinque del mattino. Sergio La Cava, amministratore delegato della Ngi, parla però di settimana sperimentale. Gli orari potranno variare nei prossimi giorni. Quanto al traffico, spiegano alla Ngi, non ci sarà alcun problema, perchè i tir, quei pochi che sceglieranno di traghettare per Gioia Tauro, impegneranno le strade soltanto nelle ore notturne quando il traffico è molto ridotto. "La nave - aggiunge La Cava- è la stessa utilizzata per le Eolie- un traghetto piccolo che non ha assolutamente velleità di dirottare il traffico gommato da Messina". Il costo del biglietto di sola andata per un camion sarà di circa centottantamila lire, circa 15.000 lire a metro lineare.

28/7/2001 ( gds )

Norimberga, la gestione al centro di polemiche

Non si placano le polemiche sul molo Norimberga, da dove ad ottobre dovrebbe partire il nuovo collegamento con Salerno. Per il comitato "La nostra città" , la gestione sarebbe di competenza esclusiva dell'ente porto, commissariato da anni. Il comitato si chiede perchè il sindaco non abbia mai nominato i rappresentanti del Comune in seno al consiglio di amministrazione lasciando quest'ultimo di fatto al proprio destino di ente "inutile". Saro Visicaro, portavoce del comitato, cita persino un decreto presidenziale del '53 che affida il Norimberga di fatto all'ente porto. Replica il segretario generale dell'Autorità portuale Franco Barresi:"Sono solo accuse e critiche strumentali. Quel decreto è superato da una legge dell'84

28/7/2001 ( Bob Brown )

Come sarebbe il mondo senza....zztella ?

Come sarebbe il mondo senza........Nutella? dice l'efficace messaggio di uno spot televisivo e a Messina appunto come sarebbe stata la vita se non ci fosse stato il "magnifico" quotidiano?

Viene spessissimo accusato di schierarsi dalla parte dei "forti" ma è da decenni che si occupa di mettere in risalto le schifezze di questa città bacchettando Sindaci Presidenti di Provincia Rettori magistrati e quant'altro.
Da quasi quarant'anni coltiva il sogno di far diventare Messina la "più importante città del Mondo" attraverso la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina e mai come adesso sta per fare tradurre questo sogno in realtà.
Tuttavia in attesa della "soluzione finale" per la città, non tralascia alcuno dei problemi che la affliggono come la vertenza Norimberga dove, a fronte di rilievi posti da professori universitari, il nostro beneamato foglio quotidiano sale anch'esso in cattedra e ricorda che la città ha una vocazione portuale conferitale dal Padreterno e, quindi, concedere il Norimberga ai "portuali" significa restituire la natura alla...natura.
I distinguo che i "professori" fanno tra attività di traghettamento e attività commerciale sono sofismi che appartengono al mondo delle cattedre mentre il mondo, anzi la città, di oggi appartiene al mondo delle imprese (Caronte,Tourist, Travel-Tickets,NGI) le uniche in grado di dare risposte concrete in termini di occupazione(?), sviluppo(?), benessere(?), vivere civile(?) etc.
Neanche le più grandi città possono vantare un simile strumento visto che i loro giornali locali sono nelle mani di gruppi finanziari spesso estranei alla realtà locale, mentre Messina può vantare un quotidiano libero e indipendente che cura direttamente gli interessi del cittadino come la sanità, l'università, il lavoro etc.
 

29/7/2001 ( gds )

L'Associazione autotrasportatori
"Subiamo soltanto divieti"

"Se il porto sorge in città non è certo colpa nostra". A parlare è Giuseppe Richichi il presidente dell'Aias, l'Associazione autotrasportatori. Il leader dei camionisti dell'isola ha accolto quasi rassegnato la decisione del sindaco Nastasi: "Non è certo una linea con Gioia Tauro che risolverà i nostri problemi. Quello che bisogna evitare assolutamente è l'autostrada Reggio-Salerno, una specie di imbuto maledetto. Quest'ultima ordinanza però segue la scia aperta di altri amministratori. Sono stanco di commentare questo tipo di provvedimenti. Di apprendere di divieti ed imposizione di fasce orarie. Invece di proibire troviamo soluzioni alternative ai collegamenti con le aree portuali. In Sicilia sanno soltanto costruire cattedrali nel deserto. Quando poi si devono realizzare opere che servono magari a collegare gli scali portuali più agevolmente sorgono le difficoltà. Aspettiamo come andrà a finire questa storia del molo Norimberga. Spero che anche in questo caso non spuntino divieti".

29/7/2001 ( gds )

Tir, pure Milazzo non vuole il transito
Il sindaco li blocca all'ingresso al porto


Parte senza carico la nave traghetto della Ngi, la società del gruppo Tourist che da venerdì ha avviato un collegamento tra Milazzo e Gioia Tauro. A vietare l'ingresso in porto ai Tir il sindaco Nino Nastasi.
Non c'è posto al porto di Milazzo per i mezzi pesanti. Il primo cittadino, esponente dello Sdi ha fatto ocme il suo predecessore Carmelo Pino di Forza Italia. Gli interessi degli abitanti hanno prevalso su quelli degli imprenditori.
Così venerdì alle 19,30 Nastasi, che aveva già manifestato il proprio dissenso verso la nuova iniziativa imprenditoriale ha emesso un'ordinanza. Un provvedimento a tempo indeterminato che vieta l'ingresso dei mezzi pesanti in porto per motivi di ordine pubblico dalle 21 alle 7 del mattino. Così la "Filomena Matacena" è andata via senza i Tir. Sulla nave possono imbarcarsi soltanto auto e furgoncini.
Quattro anni fa l'ex sindaco Pino era andato al porto addirittura con la fascia tricolore opponendosi agli imprenditori. Nastasi ha rispolverato l'ordinanza andata in pensione.
La nuova linea della Ngi rischia così di morire prima del tempo. La nave parte ogni giorno alle 22,30 e dopo due ore e mezzo raggiunge il porto di Gioia Tauro dove i privati possono contare su un'ampia area di stoccaggio. La partenza dal porto calabrese è fissata alle 2,30 di notte. L'arrivo a Milazzo alle cinque del mattino. Sergio La Cava, amministratore della società, nei giorni però parlava di settimana sperimentale. Ma il provvedimento del sindaco non lascia margini di recupero.
"Il porto _ spiega al telefono Nastasi _ si trova proprio nel centro della città. E' impossibile fare convivere questo tipo di attività con il traffico turistico di questi giorni. Spero che gli imprenditori desistano al più pesto dalle loro intenzioni. Bisogna considerare tra l'altro che, ad appena cento metri sta per sorgere un porticciolo turistico".
"Un'attività _ insiste il sindaco Nastasi _ che, nulla ha a che fare con il traghettamento. Se avessimo un porto industriale il discorso sarebbe diverso. Allora potremmo fare concorrenza anche a Messina o ad altre realtà. Il posto ideale per questo tipo di collegamenti, invece è l'area di Giammoro".

31/7/2001 ( gazzetta dl sud )

milazzo / La Ngi rende operativo il collegamento con Gioia Tauro
Imbarcati i primi tir
Deciso no del sindaco, ma il Consiglio si spacca

MILAZZO – I primi tre tir hanno lasciato ieri sera il porto di Milazzo a bordo della motonave Ngi “Filomena Matacena”, destinazione Gioia Tauro. In mattinata altrettanti tir giungeranno al pontile delle Eolie. Diventa così operativo, al di là delle polemiche, il collegamento tra il porto industriale calabrese e quello mamertino, preludio di scambi commerciali ben più massicci che, superata la contingenza di agosto, prevedono una progressiva utilizzazione anche del trasporto attraverso container. «Rispondiamo solo ad esigenze di mercato, a richieste di nostri clienti autotrasportatori» è stato lo stringato commento dell'amministratore delegato della Ngi, dott. Sergio la Cava, che ha poi definito “fuori dalla realtà” la limitazione del traffico con mezzi pesanti nell'area portuale imposto dal sindaco di Milazzo Nino Nastasi dalle 22 alle otto del mattino. «Se fosse attuato pedissequamente paralizzerebbe le isole Eolie. E non parlo del movimento turistico, bensì degli abituali approvvigionamenti con derrate e combustibile che avvengono prevalentemente di notte e nella primissima mattinata». In verità il divieto è solo formale: basta infatti che i tir arrivino poco prima delle 22 sulla banchina del porto per potersi tranquillamente imbarcare con la nave delle 22,30. La questione è pertanto di natura politica. E ieri sera il consiglio comunale che nel '98 si era pronunciato all'unanimità contro il collegamento, rinviando ogni cosa alla creazione del porto di Giammoro, ieri sera si è mostrato spaccato. È mancata la votazione finale, ma le smagliature erano evidenti. Deciso e puntuale invece il no motivato del sindaco Nastasi. «Questa Amministrazione ha dato un indirizzo turistico al porto di Milazzo e quindi non è possibile dar spazio ad altre attività commerciali. Posizione questa che è stata anche ribadita qualche mese addietro dallo stesso consiglio comunale nel momento in cui sono state votate in modo unanime le direttive generali al Prg del porto, peraltro recepite dallo stesso progettista, ing. Mallandrino. In quel documento si esclude categoricamente l'ampliamento della funzione commerciale». A proposito del collegamento di questi giorni nel ricordare che «l'autorizzazione della linea risale al '97» ha contestato il silenzio dell'Autorità portuale «alla quale – ha proseguito – ho chiesto di pronunciarsi ufficialmente in merito. Sarà questo un modo di verificare se l'Autorità difende gli interessi anche di Milazzo». (Ma il sindaco non fa parte di diritto di quel comitato portuale?). Si è quindi rammaricato per «atteggiamenti contraddittori di alcuni consiglieri sulla questione». Ed in effetti, rispetto al “no” unanime emerso durante la storica seduta all'interno del porto, coordinata dall'allora presidente Pietro Genovesi, ieri sera, alcuni consiglieri hanno espresso toni più morbidi, quasi accomodanti per l'iniziativa. È stato il caso di Doddo (Ccd), Russo (An), La Rosa (Ppi) e Napoli (Udeur), i quali hanno giustificato la loro posizione con la necessità di salvaguardare i posti di lavoro. No secco invece da parte di Pergolizzi (Di Pietro), Saraò (Ds), mentre Franco Cusumano, Magistri e Di Natale hanno sottolineato la positiva valenza del servizio «purché si faccia nell'area di Giammoro». Puglisi (Cdu) infine ha invitato il consiglio a tracciare le linee di sviluppo della città «attraverso una programmazione strategica, per evitare ogni volta di dover scegliere quando si è ad un bivio».

31/7/2001 ( gds )

Milazzo, Ngi reagisce: illegittimo vietare ai Tir l'accesso al porto

La Ngi, del gruppo Tourist, non si rassegna. Il collegamento con Gioia Tauro, avviato venerdì scorso da Milazzo, non sarà sospeso. Nel mirino l'ordinanza del sindaco di Milazzo, Nino Nastasi, che ha di fatto bloccato l'ingresso in porto dei Tir e quindi l'imbarco dei mezzi pesanti. Quel provvedimento, secondo gli imprenditori, è illegittimo. La società Ngi, Navigazione generale italiana, si prepara a dare battaglia. E attende segnali dal consiglio comunale che ieri sull'argomento si è riunito sino a tarda sera.
Il primo cittadino ha bloccato i mezzi pesanti sul filo di lana a qualche ora di distanza del viaggio inaugurale. Il porto, quindi la rampa della Ngi, sono vietati ai Tir dalle 21 alle 7 del mattino. Così la "Filomena Matacena" è partita senza carico per il primo viaggio e nei giorni successivi. A rompere il silenzio dei privati è l'amministratore della Ngi, Sergio La Cava: "Quel provvedimento - spiega la Cava - non è legittimo. Come è possibile distinguere i camion diretti alle isole Eolie da quelli che invece vanno in Calabria? Quanto al nostro servizio non è nostra intenzione ingolfare il porto. Si tratta di un viaggio al giorno che può portare al massimo sette o otto mezzi pesanti. E' un servizio che abbiamo fatto soltanto su richiesta di alcuni autotrasportatori che hanno necessità di raggiungere il porto di Gioia Tauro. In acqua abbiamo messo una nave tra l'altro molto piccola: la stessa stazza che utilizzamo per l'arcipelago eoliano".
"Nessuna intenzione - ha spiegato infine La Cava - di trasferire il traffico del capoluogo nel centro mamertino. Il sindaco poi dovrebbe spiegarci se quando arriveranno i Tir diretti alle Acciaierie del tirreno adotterà lo stesso atteggiamento. Noi non sospenderemo alcuna linea. La nostra società ha dato molto a Milazzo. Siamo sempre stati disponibili. I nostri impiegati, una sessantina sono tutti residenti in questo comune".
Il sindaco Nastasi dello Sdi, ha seguito le orme del suo predecessore Carmelo Pino (Fi). Quattro anni fa Pino bloccò con un'ordinanza analoga l'ingresso dei Tir facendo fallire il collegamento. Il collegamento della Ngi con il porto calabrese prevede una corsa giornaliera: partenza da Milazzo alle 22,30, arrivo a Gioia Tauro all'una di notte. La partenza della Calabria è prevista alle 2,30 e l'arrivo nel porto mamertino alle cinque.