1/7/2001 ( gazzetta
del sud )
Due per Tremestieri
(Amadeus e Travel Tickets) e due per l'Annunziata (Travel
Tickets e Ira Costruzioni)
Approdi, quattro le offerte
L'amministrazione deve ora scegliere i progetti
che saranno dati in appalto
Il primo progetto ad arrivare sui tavoli
dell'assessorato alle infrastrutture territoriali è quello
della “Amadeus”, la società del cavaliere Amedeo
Matacena. Entro mezzogiorno viene consegnato quello della
Travel Tickets, la società del gruppo Tourist-Caronte.
Oggetto del contendere è la realizzazione dell'approdo a
Tremestieri. I responsabili della “Travel Tickets”
presentano anche gli elaborati riguardanti la costruzione
del tunnel e dell'approdo per mezzi leggeri alla foce del
torrente Annunziata. In questo caso, quella della
Tourist-Caronte sembra essere l'unica offerta. Ma non è così.
Pochi minuti prima del termine di scadenza, fissato alle 13
di ieri, perviene anche il progetto redatto dallo studio
Galatà per conto della società Ira Costruzioni di Catania,
assieme alla Technis e alla Sigenco. Anche per l'Annunziata,
quindi, sarà una sfida a due. Gianfranco Scoglio fissa il
calendario: «Il 30 giugno 2001 – dice – è una data
storica per Messina». L'assessore ne è profondamente
convinto e non ritiene che si tratti di eccessiva enfasi. «Si
passa dalle parole ai fatti – ripete – e sfido chiunque
a dire che le amministrazioni del passato abbiano fatto più
di quello che la giunta Leonardi ha compiuto». I prossimi
mesi diranno se Scoglio ha visto giusto o, se invece, si sta
andando nella direzione opposta, quella che non porta verso
la soluzione dei drammatici problemi della nostra città.
Dipendesse dall'assessore, una simile eventualità sarebbe
già scartata. È più che ottimista Scoglio. Ha una fede
assoluta nelle linee strategiche disegnate
dall'amministrazione comunale. «Le critiche che ci sono
state rivolte in questi mesi – dice – sono state spesso
ingenerose per il semplice fatto che nessuno è andato a
vedere cosa c'è dietro una singola iniziativa. Siamo stati
accusati solo di gestire le emergenze e questo non è
assolutamente vero. Attraverso strumenti come il Prusst, l'Urban,
il Piano integrato territoriale, abbiamo disegnato un
progetto complessivo della città del futuro. Lo spostamento
degli approdi è uno dei tasselli, così come i piani di
valorizzazione di Capo Peloro o di recupero del water front.
E oggi non esagero nel dire che è una data storica, perchè
è la prima volta che il Comune di Messina attiva
concretamente le procedure di “project financing”,
coinvolgendo direttamente quell'imprenditoria privata
disposta a investire sulla città, a realizzare con propri
capitali opere di preminente interesse pubblico». Scoglio
spiega che il “progetto di finanza” è una procedura
prevista dalla Legge Merloni e che i termini ristretti
fissati nel bando non sono stati inventati
dall'amministrazione comunale, ma valgono su scala regionale
e nazionale. «Il Comune – ricorda – ha deciso di
verificare la disponibilità dei privati a realizzare una
serie di opere per le quali l'ente locale non ha in bilancio
le risorse sufficienti». I nuovi approdi erano in cima alle
priorità. Ma adesso cosa succederà? «Abbiamo già
nominato un responsabile del procedimento – afferma
l'assessore – e adesso nomineremo un'équipe di esperti
che avranno il compito di procedere ad un'analisi
comparativa delle offerte (progetti, studi di fattibilità,
piano economico) presentate dai privati. Al termine di
questo lavoro, sarà scelto il soggetto promotore. La legge,
poi, assegna 64 giorni di tempo per esperire la gara
d'appalto. Questo è un punto che non sono pochi ad
ignorare. Il “project financing” non è l'affidamento di
un'opera a trattativa privata. Si svolgerà la gara
d'appalto così come previsto dalla normativa europea».
Prendiamo, dunque, il caso specifico dell'approdo a
Tremestieri. Saranno valutate le offerte progettuali delle
società Amadeus e Tourist-Caronte e alla fine
l'amministrazione comunale ne premierà una. Il promotore,
cioè il soggetto prescelto, non potrà partecipare
all'appalto ma avrà a quel punto tre possibilità: mettersi
attorno a un tavolo con i primi due classificati nella gara
e decidere di associarsi; rinunciare e farsi pagare il
progetto dalle ditte che si sono aggiudicate l'appalto;
realizzare e gestire l'opera nel caso in cui le gare
andassero deserte. «È una formula – assicura Scoglio –
che risulta conveniente sia per l'ente pubblico sia per i
privati». Il fatto che sia la normativa stessa a scadenzare
rigorosamente i tempi dovrebbe essere una garanzia sulla
rapidità delle procedure. L'assessore è convinto che entro
dicembre si possa chiudere l'iter tecnico-burocratico ed
avviare la fase realizzativa delle opere oggetto
d'intervento. Ma non è tutto così facile. L'incognita
principale riguarda la scelta compiuta a monte, cioè
l'individuazione del doppio approdo Tremestieri-Annunziata.
È davvero un percorso realizzabile e in grado di risolvere
una volta per sempre la questione dei collegamenti marittimi
nell'area dello Stretto? «Se ci sono gruppi imprenditoriali
che hanno presentato offerte progettuali per entrambe le
ipotesi – replica Scoglio – vuol dire che si crede nella
fattibilità e nell'utilità delle due opere. Se è
tecnicamente realizzabile, e questo ce lo devono dimostrare
i privati, il tunnel tra lo svincolo e l'approdo
all'Annunziata è la garanzia assoluta che non ci sarà
interferenza tra il traffico di attraversamento e la
viabilità cittadina. L'approdo sarà esclusivamente
destinato al traffico leggero e non rappresenterà una
cesura tra la riviera nord e il “fronte a mare” che
intendiamo recuperare dalla zona falcata all'Annunziata. Le
eventuali aree di stoccaggio saranno previste a monte, le
strutture a mare avranno un impatto minimo, come nel caso di
un approdo turistico». Vorrebbero essere così ottimisti
anche i moltissimi messinesi che hanno mostrato, attraverso
richieste di referendum e petizioni popolari, di non
condividere quelle scelte che sono state ideate dalla
commissione Misiti, fatte proprie dalla giunta e ratificate
dal consiglio comunale.
1/7/2001 ( gds )
La replica del
Comitato anti-tir alle accuse del sindaco Leonardi
«Le nostre proteste non sono pilotate»
«Il sindaco Leonardi continua a ripetere che le proteste
sono pilotate, che alcuni manifestanti sono in malafede, che
si vuole il tanto peggio tanto meglio e che c'è qualcuno
che strumentalizza e soffia sul fuoco. Vorremmo poter
replicare, in modo da spiegare la ragioni dell'insistenza
della mobilitazione in corso». Così il comitato “La
nostra città” risponde alle affermazioni del sindaco, il
quale ritiene che quella dei “comitati anti-tir” sia
soltanto una manovra politica indirizzata contro l'attuale
giunta comunale. «Il dott. Leonardi – scrive “La nostra
città” –, essendo amministratore pubblico di questa
città da decenni (consigliere comunale, capogruppo della Dc,
assessore, due volte sindaco) è corresponsabile di tutto ciò
che non è stato fatto per eliminare il passaggio dei tir.
Mai nessun sindaco, avendo avuto a disposizione 14 progetti
per la localizzazione di un approdo fuori dalla città, ha
nominato una commissione che ha scelto di non scegliere
raddoppiando le ipotesi di approdo dentro l'area urbana. Mai
nessun sindaco aveva tentato di collocare una corsia
preferenziale per i tir lungo il viale Boccetta. Mai nessun
sindaco aveva così diabolicamente ingarbugliato atti
amministrativi e documenti sostanziali (delibere, accordi di
programma, varianti, piani triennali) pur di arrivare a
quell'unico obiettivo contro cui si batte il comitato “La
nostra città”. Mai nessun sindaco aveva osato auspicare
la moltiplicazione degli scali dentro l'area urbana (il molo
Norimberga si aggiunge a quelli esistenti e futuri)
moltiplicando il transito del gommato pesante e leggero».
Il comitato prosegue sottolineando che «quel che importa
non è chi traghetta i milioni di tir ed auto nello Stretto
ma come la città deve essere liberata dal loro passaggio.
Non siamo soci – affermano i rappresentanti – di nessuna
delle società di traghettamento cointeressate. Quello che
conta è il rispetto della legge riguardo alla tutela
ambientale, alla sicurezza, alla trasparenza degli appalti e
delle concessioni pubbliche, alla libera concorrenza. Se il
sindaco ha sospetti nei confronti di aderenti al comitato,
li espliciti con carte alla mano. Tutte le nostre iniziative
sono state assunte attraverso pubblici confronti, dibattiti,
incontri ed hanno avuto il sostegno di decine di petizioni
sottoscritte da migliaia di cittadini, oltre che dalle
determinazioni di altri nove comitati e dalle delibere di
sei consigli di circoscrizione. Invitiamo il sindaco –
conclude il portavoce Saro Visicaro – ad un pubblico
confronto da tenersi nella piazzetta San Francesco di viale
Boccetta».
1/7/2001 ( gds )
Otto
imprese in gara per i "project financing"
L'imprenditoria privata esce dall'ombra e
scommette sugli approdi di Tremestieri e dell'Annunziata, i
centri dirigenziali di viale S. Martino is. 88, di via La
Farina e sulla riqualificazione di Villa Dante. Otto
progetti sul tavolo dell'assessore alle Infrastrutture,
Gianfranco Scoglio allo scadere dei termini di presentazione
per il "Project Financing".
Un giro d'affari di centinaia di miliardi, quattro grandi
gruppi imprenditoriali ed in prima fila, le famiglie Franza
e Matacena, interessate alla realizzazione dello scalo
commerciale nella zona sud. Travel Tickets e Amadeus
concorreranno per l'approvazione del progetto di Tremestieri
mentre per il porto della riviera a nord, da dedicare al
traffico leggero, la Travel Tickets dovrà vedersela con una
associazione formata dalle catanesi, Ira Costruzioni,
Techics e Sigeco. La società temporanea d'impresa composta
da 12 ditte (Demoter, CeC Costruzioni, Lupo Giuseppe,
Arcovito Paolo Costruzioni, Pettinato Giuseppe, Italgeo,
Trio, Gemelli Domenico, Itaca, CCT, Pugliesi Antonino e
Cogestit) invece cambia obiettivo e punta sulla
riqualificazione di Villa Dante, sull'edificazione del
centro dirigenziale di via La Farina e contrapposta alla
Damiano costruzioni al centro dirigenziale dell'isolato 88.
Adesso toccherà all'amministrazione scegliere entro 60
giorni la proposta più idonea. Per l'individuazione verrà
nominato un responsabile, affiancato da una equipe di
supporto. Ogni progetto dovrà passare l'esame di verifica
dei requisiti che consiste in : uno studio d'inquadramento
territoriale ed ambientale, uno studio di fattibilità, un
piano economico avversato da un Istituto bancario abilitato,
una bozza di convenzione e un programma preliminare.
L'idoneità sarà prerogativa ad una gara d'appalto secondo
le leggi comunitarie relative alla Merloni.
Dopo di che la società titolare del progetto dovrà
concertarsi con i due vincitori della gara. Per lei tre
soluzioni: procedere da sola alla realizzazione dell'opera
qualora la gara fosse andata a vuoto, lavoro in sinergia con
gli aggiudicatari della gara o passare la mano alle ditte
appaltatrici ed intascare i compensi relativi alla cessione
del progetto
3/7/2001 (
gazzetta del sud )
tram / Il piano di
viabilità alternativa per l'apertura dei nuovi cantieri
all'esame del comandante della polizia municipale
Un'estate a... senso unico
Una corsia in meno sulla Cortina e sul viale
della Libertà, Tir anche in via I Settembre
Sarà un agosto (anzi, probabilmente,
un'intera estate) a... senso unico per i messinesi. Anzi, a
sensi unici. Almeno, questo prevede il piano viario
alternativo, redatto dai tecnici della ripartizione Viabilità
per il periodo nel quale la Cortina del porto e il viale
della Libertà saranno nteressati dalle nuove aree di
cantiere comprese dalla variante al tracciato della tranvia,
consegnato al neo comandante della Polizia municipale
Calogero Ferlisi per l'esame delle possibili ripercussioni
sul traffico urbano e soprattutto sulla circolazione dei
veicoli diretti agli imbarcaderi delle Ferrovie dello Stato
alla stazione marittima e delle compagnie private alla rada
San Francesco. Dall'analisi di fattibilità pratica dei
provvedimenti immaginati dalla Viabilità dipenderà
ovviamente l'effettiva realizzazione pratica di quanto
concordato stamani durante un'affollata riunione svoltasi a
Palazzo Zanca e cui hanno preso parte il sindaco Salvatore
Leonardi, l'assessore al ramo Turi Rizzo, i tecnici del
Comune e la direzione lavori della tranvia. E si tratta di
una serie di misure – se verranno alla fine messe in atto
– destinate a mutare profondamente il “volto” delle
parti di città che interesseranno, ovviamente dal punto di
vista della circolazione. Con ordine: la Cortina del porto .
Per tutto il mese di luglio, nella corsia lato mare del
tratto compreso tra l'incrocio con il viale San Martino e
largo Minutoli saranno effettuati i lavori di posa dei
sottoservizi (in particolare, delle condutture dell'Italgas)
in modo da permettere il completamento del tratto di via
Primo Settembre . Perché dal 1. agosto, secondo il piano,
su via Primo Settembre dovranno transitare le auto e i tir
in direzione nord-sud, mentre la via Vittorio Emanuele
(ovviamente la corsia rimasta libera della Cortina) sarà
transitabile solo in direzione sud-nord. E fin qui, a parte
la decisione – che potrebbe rivelarsi anche alquanto
discutibile – di far transitare i mezzi pesanti sul tratto
terminale della via Primo Settembre, i provvedimenti
proposti dagli uffici del Comune sembra filare tutto sommato
abbastanza liscio. Più complicata, invece, la situazione (e
di conseguenza le relative misure) per quanto riguarda il
viale della Libertà . Nel tratto compreso tra piazza Unità
d'Italia e l'incrocio con il viale Giostra , nel quale i
binari del tram correranno sulla corsia lato mare,
ovviamente la sede stradale sarà ristretta a tre corsie che
verranno così utilizzate: due per il traffico in direzione
nord-sud e quella “superstite” lato mare in senso
opposto, ma per i soli mezzi diretti al serpentone degli
imbarcaderi privati. I veicoli che circoleranno in direzione
sud-nord saranno invece “dirottati” su via Garibaldi .
Si tratta di una soluzione che potrebbe però necessitare di
alcuni aggiustamenti: in particolare, si parla di invertire
i sensi di marcia nel pomeriggio (seguendo i flussi di
traffico più consistenti nelle diverse fasce orarie) e di
utilizzare come “rinforzo” per la direzione più
sacrificata due parallele del viale della Libertà, una
delle quali sarebbe la via Boner da trasformare anch'essa in
senso unico. Naturalmente, perché questa ulteriore
innovazione possa rivelarsi efficace occorrerà
“sfondare” gli incroci delle due vie con il viale
Giostra, abbattendo gli spartitraffico che separano la
corsia centrale del torrente dalle due laterali. Muta
leggermente l'assetto nel tratto di viale della Libertà
successivo all'incrocio con il Giostra e fino a via Pola :
da lì fino all'Annunziata (nelle immediate vicinanze del
Museo regionale, in cui trova il capolinea della linea
tranviaria), infatti, i binari sono già stati collocati al
centro della carreggiata. Anche qui, tuttavia, sono allo
studio alcune soluzioni comunque analoghe a quelle
prospettate per il tratto dalla Prefettura al viale Giostra:
si dovrebbe quindi circolare ugualmente su tre corsie,
assecondando il flusso di traffico già stabilito per
quest'ultimo, ma le diverse dimensioni della sede stradale
lasciata libera dai binari del tram (più larga a valle e
meno a monte) potrebbe creare qualche difficoltà in tal
senso. Ad ogni modo, anche se non è facile prevedere le
possibili ricadute di questi provvedimenti per la viabilità
senza averne potuto verificare la reale efficienza alla
prova dei fatti, sembra immaginabile che la zona centro-nord
della città debba prepararsi ad affrontare un'estate
“calda”. E in quest'ottica, il “palleggio” di
competenze e responsabilità tra il Comune ed il comando
provinciale dei Vigili del fuoco per la realizzazione del
distaccamento a nord non può assolutamente continuare: con
strade come il viale della Libertà, il viale Giostra, la
via Garibaldi “sventrate” dai cantieri o perlomeno
appesantite da carichi di traffico superiori alla norma,
affrontare eventuali situazioni di emergenza diverrà ancora
più complicato. Intanto, sono stati autorizzati alla Ceit
Impianti gli scavi nel corso Cavour e nelle vie Felice
Bisazza, XXIV Maggio, Tommaso Cannizzaro, Cesare Battisti,
Loggia dei Mercanti, Colapesce, Canova, Garibaldi e S. Maria
dell'Arco per la posa dei cavi telefonici in fibre ottiche
per conto della Wind. Durante i lavori, che si svolgeranno
dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 13,30 alle 16,30 nel senso di
marcia nord-sud e dalle 7 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 17
in senso opposto dovranno rispettare tempi brevi a causa
dell'imminente apertura dei cantieri del tram sul viale
della Libertà, è stato istituito il divieto di sosta con
rimozione coatta sul solo lato interessato dallo scavo.
4/7/2001
( gazzetta del sud )
Un
carabiniere è rimasto ferito durante la manifestazione
contro i Tir: fermati alcuni dimostranti
La protesta si trasforma in scontro
Dopo un'assemblea
il corteo ha toccato la sede dell'Authority e Palazzo Zanca
È finita in scontro tra manifestanti e forze
dell'ordine l'ennesima protesta contro i tir e contro la
decisione di concedere ai privati il molo Norimberga messa
in scena ieri sera. Il bilancio è di un appartenente alle
forze dell'ordine ferito e alcuni fermati che sono stati
accompagnati alla caserma Zuccarello di via degli Orti dove
gli uomini della Digos li hanno sentiti fino a tarda notte.
Tutto è accaduto poco dopo le 22,15 quando alcuni dei
manifestanti (ma c'è chi afferma che si tratti invece di
sparuti gruppi di facinorosi) hanno tentato di forzare il
cordone di polizia e carabinieri a guardia dei cancelli
d'ingresso di Palazzo Zanca. Sono stati momenti di tensione
con le forze dell'ordine, ed è stato proprio in questo
frangente che un carabiniere sarabbe stato aggredito da uno
dei dimostranti. Subito è stato chiesto l'intervento dei
rinforzi e sul posto sono state fatte convergere tutte le
auto in servizio. Poco dopo il gruppo dei manifestanti si è
trasferito alla Questura, in via Placida, dove erano stati
portati alcuni dei fermati. Dopo circa mezz'ora, quando
tutto sembrava ormai essersi calmato, la decisione della
Digos di trasferirli alla caserma Zuccarello, dove, fino a
tarda notte, una cinquantina di manifestanti ha atteso che
venissero rilasciati i fermati. Il carabiniere ferito è
stato accompagnato al Policlinico dove è stato sottoposto
ad alcuni esami strumentali. Era stato sempre lo stesso
denominatore ad animare l'assemblea svoltasi nel pomeriggio
nel salone di rappresentanza di Palazzo Zanca, per discutere
sulla richiesta di concessione del molo Norimberga avanzata
nei giorni scorsi dal gruppo Tourist-Caronte: liberare la
città dai tir. «Noi siamo perfettamente d'accordo sulla
realizzazione delle autostrade del mare – aveva affermato
Renato Accorinti del “Movimento di liberazione per
Messina” – ma i caselli devono essere collocati al di
fuori della città. La scelta di effettuare un approdo a
Tremestieri è controtendenza con la decisione di utilizzare
come terminale il molo Norimberga dove in tre o quattro ore,
tra le altre cose, si creerebbe una concentrazione di tir
veramente preoccupante. Inoltre non è certo questo il primo
passo verso il recupero della Cittadella, che dev'essere
accompagnato dal ripristino dell'intera zona falcata». La
proposta di Accorinti è presto detta: «In questo momento
un'operazione del genere non porta alcun vantaggio per
Messina, visto che ci è stato spiegato che non si creerà
nuova occupazione, quindi che si opti per Catania,
certamente più attrezzata rispetto a noi». Nel corso
dell'incontro, all'organizzazione del quale hanno preso
parte anche i Cobas, i Cub, Rifondazione Comunista e Area
51, era fortemente emersa l'intenzione di recuperare l'unità
del movimento, smembratosi dall'inizio della protesta a
oggi. «Noi riteniamo che sia più producente sensibilizzare
la popolazione al problema – aveva esordito Saro Visicaro,
presidente del comitato “La nostra città” – piuttosto
che partecipare alle assemblee. Abbiamo proposto tante cose
negli ultimi tempi, ma nessuno si è disturbato a
risponderci. È troppo difficile dialogare quando non esiste
a priori la disponibilità ad aprirsi alla discussione e al
confronto. L'approdo a Tremestieri, per come è stato
pensato, non servirà a nulla. Avevamo ipotizzato il
passaggio delle merci pericolose tramite la strada ferrata,
eliminando così il problema di ventimila tir che
attraversano la città trasportando pericoli, ma nessuno ci
ha dato ascolto». Ma voglia di mollare proprio non ce
n'era, come dimostra la protesta portata sotto la sede «affinché
– spiegava Visicaro – non venga firmata la concessione
per il molo Norimberga e per la Rada San Francesco». E sono
state circa un centinaio le persone che quindi hanno preso
parte al corteo, partito dal Comune e snodatosi lungo la via
Vittorio Emanuele, sino all'Authority dove stamani il
Comitato portuale dovrà emettere l'“ardua” sentenza e
dove i dimostranti hanno affisso sul portone d'ingresso dei
volantini per contestare le ultime decisioni dell'Ente.
4/7/2001
( gazzetta del sud )
norimberga
/ La preoccupazione dei comandanti Fs
La decisione di avviare un collegamento
marittimo dal molo Norimberga continua a far registrare
prese di posizione di sindacati, politici e cittadini. Ieri
il Sasmant, il sindacato autonomo stato maggiore delle FS,
ha inviato una nota ai responsabili della Divisione
Navigazione delle Ferrovie, ai comandanti ed ufficiali delle
navi traghetto in servizio nello Stretto, sul collegamento
che dovrebbe partire ad ottobre. Il sindacato nella lettera
ha espresso preoccupazioni per le possibili ripercussioni
negative che la scelta del molo Norimberga come punto di
attracco delle navi tipo ro-ro, per servizio gommato,
potrebbe avere sul servizio ferroviario. Nella petizione
firmata dal personale di Stato maggiore, ed inviata anche
alla Capitaneria di porto ed all'Autorità portuale, viene
evidenziato un aspetto eminentemente tecnico: «L'ormeggio
in andana alla testata del molo Norimberga di navi di
lunghezza prossima ai 200 metri, preclude la possibilità di
entrare ed uscire dalle prime due invasature ferroviarie.
Tutto questo comporterebbe una effettiva riduzione
dell'operatività dei traghetti Fs».
4/7/2001
( gazzetta del sud )
Opinioni
contrastanti nel Comitato per la sicurezza. La delibera sarà
prorogata, il prefetto chiede il parere del Ministero sulla
limitazione al transito
Fasce
orarie: per due settimane si va avanti così
Per ora si va avanti così. Il sindaco
Salvatore Leonardi è intenzionato a prorogare di due
settimane la validità della delibera che vieta il transito
ai Tir sul viale Boccetta nelle fasce orarie 7-9 e 18-20, in
scadenza domenica 8 luglio. Non è, però, una decisione
dovuta a reale convinzione della bontà del provvedimento:
anzi, stando a quanto è trapelato dalla riunione del
Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica svoltasi ieri
mattina a Palazzo del Governo sotto la presidenza del
prefetto Giosuè Marino, le opinioni sull'efficacia della
misura adottata il mese scorso dall'amministrazione comunale
sono a dir poco discordanti. Intorno al tavolo, ieri si sono
confrontati in particolare l'amministrazione, i tecnici
comunali e i rappresentanti delle forze dell'ordine, dai
quali sono state espresse parecchie perplessità sulla
validità della strada intrapresa da Palazzo Zanca. Lo
stesso sindaco Salvatore Leonardi ha presentato al Comitato
le due possibilità attualmente allo studio: la chiusura del
Boccetta al transito pesante nelle ore notturne
(probabilmente dalla mezzanotte alle 6 o alle 7 del mattino)
dirottando gli automezzi verso gli altri svincoli cittadini,
così come è accaduto con l'istituzione delle fasce orarie
ma senza interferenze con il traffico cittadino, e quella
proposta dal comitato “La nostra città” che prevede la
chiusura totale degli svincoli autostradali di Boccetta,
Messina Centro, Gazzi e Tremestieri, ovviamente scaglionata
in orari e giorni diversi. «Su queste due ipotesi –
spiega il prefetto Marino – stiamo raccogliendo i pareri
di tutte le istituzioni interessate o a vario titolo
competenti sulla problematica. Occorre però ricordare che
qualunque decisione in merito, coinvolgendo quantomeno anche
gli imbarcaderi di Reggio Calabria e Villa San Giovanni e
interessando trasporti non limitati alla nostra area, assume
dimensioni sovraregionali e, di conseguenza, andrà vagliato
a livello centrale». Per questo motivo, il rappresentante
del Governo ha richiesto un parere al ministro delle
Infrastrutture e dei trasporti, competente sulla materia,
sollecitando una pronta risposta che dirima qualunque dubbio
sulla legittimità e soprattutto sulle conseguenze di una
diversa regolamentazione del transito attraverso lo Stretto.
Fin quando non sarà pervenuta la risposta del ministro, che
– assicura il prefetto – «verrà continuamente
sollecitato ad esprimersi in tempi brevissimi», sulla
questione non verrà presa alcuna decisione definitiva.
Anche per questo motivo – oltre che in attesa che le
diverse soluzioni prospettate vengano esaminate dalle forze
dell'ordine e dalle istituzioni competenti cui sono state
sottoposte ieri mattina in Prefettura – la delibera di
Leonardi dovrebbe essere prorogata di altri quindici giorni.
Non è chiaro, invece, quale sarà la sorte dell'ordinanza
riguardante il transito delle merci pericolose, anch'esso da
sottoporre a limitazioni durante l'arco della giornata (allo
stato attuale è consentito esclusivamente nelle ore
notturne).
4/7/2001
( gazzetta del sud )
Il primo atto del
commissario straordinario dell'Ente, appena insediato
dall'assessorato regionale
C'è l'accordo Fiera-Compagnia del mare
Proprio pochi giorni prima della seduta del
comitato portuale, convocato per discutere sulla richiesta
di concessione demaniale della Fiera, la Regione ha nominato
un nuovo commissario per l'Ente della Campionaria, questa
volta straordinario. All'avvocato Marcello Greco, messinese,
l'assessore regionale al Commercio Bartolo Speranza ha
appunto conferito lo scorso 27 giugno, con un decreto,
l'incarico di commissario straordinario fino al prossimo
mese di dicembre. Prende il posto di Ercole Rabboni, da
circa tre mesi commissario ad acta inviato in città dopo le
dimissioni del presidente dell'Ente Sergio Alagna. Per Greco
il primo compito da assolvere è stato quello di raggiungere
un accordo con la Compagnia del mare, la società con a capo
l'imprenditore Gaetano Mobilia calibrata per portare avanti
un processo di riqualificazione degli spazi del quartiere
fieristico di viale della Libertà. Il neo commissario
proprio ieri ha sottoscritto l'accordo con Mobilia per
avviare il progetto di risanamento di un'area di grande
valore. La Compagnia del mare lavorerà insieme all'Ente
Fiera ed è stato assicurato il regolare svolgimento della
manifestazione di agosto. Successivamente, da settembre, si
inizierà a mettere in atto il contenuto del piano di
ristrutturazione della cittadella. Con l'accordo raggiunto,
per il momento, dovrebbe quindi essere garantita la
permanenza dell'Ente Fiera con la salvaguardia di 20 posti
di lavoro. Un Ente che dal 20 gennaio '98 (data di notifica
delle ingiunzioni di sgombero e pagamento da parte
dell'Autorità portuale) ha rischiato di essere soppresso.
«Conosco le problematiche della Fiera – ha dichiarato il
neo commissario Greco – da sette giorni leggo le carte. C'è
effettivamente un contezioso notevole. Da subito ho puntato
a trovare una soluzione per l'interesse della città.
Trovare un accordo con la Compagnia del mare ci ha permesso
di continuare ad operare come Ente». Ed oggi, appunto, il
comitato portuale dovrà dare un parere sulla richiesta di
concessione demaniale quadriennale presentata dalla
Compagnia del mare. All'ordine del giorno della seduta,
oltre ai nuovi interventi da predisporre al molo Norimberga
in vista dell'avvio dell'autostrada del mare, anche la
richiesta di concessione per la rada San Francesco da parte
delle società private di traghettamento.
"Messina-Salerno"
Contestata la linea
Trova nuovi e inaspettati alleati la crociata
del coordinamento anti-tir contro l'avvio del nuovo servizio
di collegamento Messina-Salerno dal molo Norimberga. In una
petizione, inviata ai vertici delle Ferrovie dello Stato, il
sindacato autonomo dello stato maggiore, che riunisce la
quasi totalità dei comandanti delle navi delle Ferrovie,
esprime preoccupazione sull'avvio del nuovo servizio.
Secondo gli alti ufficiali, con l'allestimento del nuovo
punto di sbarco, si creerebbe un rischio altissimo di
collisioni. La nave del gruppo Tourist-Caronte, ormeggiata
al molo Norimberga, infatti, si verrebbe a trovare nel
cosiddetto raggio di evoluzione dei traghetti Fs che escono
dalla terza invasatura
4/7/2001
( gds )
L'interdizione ai Tir
nel centro urbano, la prefettura chiede lumi al governo
La questione fasce orarie passa sul tavolo
dei ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nessuna
decisione definitiva, ieri, durante il vertice per l'ordine
e la sicurezza. Dalla prefettura è partito un quesito per
la capitale. L'organismo prefettizio vuole sapere quanto sia
legittimo interdire totalmente o parzialmente l'accesso ai
Tir. C'è il pericolo che una interdizione completa
determini l'interruzione di pubblico servizio. Per l'attuale
disposizione emanata dal sindaco che scadrà venerdì si va
verso una proroga di almeno dieci giorni.
Quindi nessun dietro front immediato come richiesto dai
comitati cittadini antitir e dai consigli di quartiere.
L'ingresso dei mezzi pesanti, attualmente, è vietato
soltanto dallo svincolo del viale Boccetta in due fasce
orarie: dalle 7 alle 9 e dalle 18 alle 20. A spingere il
comitato per l'ordine e la sicurezza a considerare l'ipotesi
di modificare il provvedimento, i recenti incidenti causati
dai Tir, e costati la vita a due anziani, sulla statale 114.
Tra le ipotesi valutate durante il confronto anche la
possibilità di vietare il Boccetta soltanto nelle ore
notturne, dalle 22 alle 6. Una soluzione che servirebbe a
fare respirare l'arteria per otto ore ma non certo a
renderla meno pericolosa durante la giornata. Presenti
all'incontro di ieri, oltre al prefetto Marino che ha
presieduto il vertice, anche i rappresentanti della polizia
stradale e dei vigili urbani, il sindaco Leonardi, il
vicesindaco Rizzo, l'esperto della Provincia per i problemi
ambientali Pracanica.
Intanto ieri si è tenuta l'ennesima manifestazione di
protesta. "Ferma la firma" il titolo del sit-in
organizzato dal coordinamento dei comitati antitir. Il
riferimento è al placet che il comitato portuale si
appresta a dare sulla nuova concessione all'utilizzo del
molo Norimberga per il collegamento Messina-Salerno e per il
rinnovo dell'autorizzazione chr riguarda la rada San
Francesco
5/7/2001 ( Bob
Brown )
Chi suggerisce
chi ?
Il bravo ed
onesto primo cittadino ha dichiarato che le proteste del
Comitato "La Nostra Città" sono pilotate e che
la sua amministrazione è stata l'unica ad aver affrontato
la questione approdi.Lui sa bene
che cosa significa "pilotare" quando certi
"gruppi imprenditoriali" gli volevano imporre i
"pannelli fono-lines-assorbenti", volevano
sincronizzare i semafori lungo il Boccetta e
razionalizzare la viabilità oppure volevano spostare
l'uscita dei TIR dal Boccetta al viale R.Margherita e da
qui al Viale Giostra (dalla lettera di Olga ai mille
Messinesi).Lui che ha
resistito a tali e tante ingerenze, che ha impedito la
moltiplicazione di approdi cittadini, che vuole
impedire(?) che il "Waterfront" diventi
completamente "WaterFranz", non può non pensare
che dietro il Comitato ci sia qualche "cavaliere
nero" che sobilla magari finanziando (lenzuola,
volantini, candele).Fin qui non ci
sarebbe nulla di male se non che alcune "teste
lucide" dell'ala sinistra del movimento anti TIR la
pensi più o meno allo stesso modo sostenendo che bisogna
stare in guardia, sostenendo l'approdo a Sud, dai
"venditori di fumo e i poteri forti che per troppo
tempo hanno piegato l'interesse generale a proprio
vantaggio".Magari avranno
pensato che dal popolo anti TIR potesse nascere la
Rivoluzione e non si sono accorti che così facendo ovvero
proponendo nuove(?) riflessioni su nuove(?) soluzioni non
solo continuano a afre il gioco dei potentati attuali, ma
determinano nella gente un senso di disorientamento e di
confusione che ha fatto la fortuna delle bande del
centrodestra alle ultime elezioni.
5/7/2001 (
gazzetta del sud )
La nuova linea
marittima Salerno-Messina ripropone la necessità di un
collegamento diretto tra il porto e l'autostrada
Ora si pensi alla via del mare
Domani si decide sulle concessioni del molo
Norimberga e della rada S. Francesco
Arriverà solo domani la decisione
dell'Autorità portuale sulle due richieste di concessioni
oggetto di tante polemiche e proteste. Il Comitato portuale
nel corso della seduta di ieri infatti ha esclusivamente
rilasciato il parere, positivo, sul rilascio
dell'autorizzazione alla Compagnia del mare per una nuova
gestione della Cittadella fieristica, rinviando a domani il
verdetto sulla concessione della rada San Francesco e
sull'autorizzazione per l'anticipata occupazione del molo
Norimberga in vista del nuovo collegamento marittimo
Messina-Salerno proposto dalle società Tourist e Caronte
con la nave Cartour. Ed è stato un comitato «blindato»
quello di ieri. Gli oppositori dell'autostrada del mare, che
sarà inaugurata il prossimo mese di ottobre, hanno
continuato la protesta iniziata martedì sera con un
presidio davanti la sede dell'Autorità portuale. La loro
presenza ha richiesto la sorveglianza degli agenti di
polizia. Un sit-in che comunque si è rivelato pacifico. A
parte qualche striscione i manifestanti hanno solamente
atteso la conclusione del Comitato portuale dal quale si
attendeva un primo pronunciamento sia sul rinnovo della
concessione per l'occupazione della rada della zona nord,
sia sull'utilizzo della vasta banchina di riva della zona
falcata per consentire i lavori di sistemazione del
piazzale. Ogni decisione è stata invece rinviata a domani
anche se una seduta del Comitato portuale è stata prevista
pure per oggi. Ieri c'è stato solo un anticipo della
questione. Alla riunione era presente l'amministratore
delegato della Caronte, Antonino Repaci, per conto degli
armatori, che ha ribadito un concetto già espresso nei
giorni scorsi: «Quella dell'autostrada del mare è una
proposta per la città, se la città non la vuole siamo
pronti ad andare a Catania». Repaci ha poi sottolineato: «Il
cabotaggio porta lavoro. Siamo comunque d'accordo sul fatto
che bisogna prevedere un percorso adeguato per il
raggiungimento del molo e la partenza di questo servizio
potrebbe essere un'occasione per realizzare nuovi
collegamenti stradali». L'importante, infatti, è quello di
garantire un collegamento diretto con l'autostrada. I
comitati cittadini anti-tir nel documento consegnato ieri al
presidente dell'Autorità portuale Giuseppe Vermiglio e al
segretario Franco Barresi hanno evidenziato:«I tir per
raggiungere l'imbarco dovranno utilizzare gli svincoli di
Boccetta e Messina Centro con gravissimi disagi sia per la
circolazione sia per l'inquinamento». Occorre quindi
pensare ad una soluzione. Il comandante della Capitaneria di
porto Carmelo Maccarone proprio lo scorso mese ha inviato
una lettera a Comune e Provincia proponendo la realizzazione
di una vera via del mare non limitata al tratto Zona
falcata-Gazzi ma estesa al litorale di Tremestieri dove dovrà
sorgere anche il nuovo approdo per i mezzi pesanti. Il
sindaco Salvatore Leonardi a proposito di un presunto
aumento dei camion che circoleranno in città a partire da
ottobre ha dichiarato: «Sul Norimberga non ci sarà un
movimento intenso» Ma quello già esistente dovrebbe
spingere l'Amministrazione a progettare la via del mare
oltre che il nuovo approdo.
5/7/2001
( gazzetta del sud )
Franza:
«Con il nuovo servizio non aumenta il numero dei tir»
Gli imprenditori pronti a inaugurare la prima autostrada del
mare del Meridione d'Italia hanno deciso di rompere il
silenzio e di intervenire sulla polemica sollevata in merito
al nuovo servizio marittimo che coprirà la tratta
Messina-Salerno-Messina. L'amministratore delegato della
Tourist, Vincenzo Franza, chiarisce alcuni aspetti della
questione. «Il motivo per cui dobbiamo attivare subito
questo collegamento – ha detto Franza – è legato a una
circostanza irripetibile per noi ma anche per la città che
a medio termine avrà ricadute occupazionali: attualmente
per un tale servizio di traghettamento c'è una fortissima
richiesta del mercato a causa dei lavori in corso
sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria. La scelta del molo
Norimberga è stata obbligata: è infatti l'unica banchina
portuale a disposizione». Franza ha poi mosso delle
obiezioni alle contestazioni sollevate dai comitati
anti-tir: «Sul rischio di un'interferenza con il traffico
ferroviario ci sono gli organi tecnici che stanno valutando
come rendere compatibili le esigenze delle Fs e le nostre.
Per quanto riguarda la questione del volume di traffico il
numero dei camion in arrivo in città non cambierà. Invece
di arrivare o partire dalla rada di S. Francesco i mezzi si
imbarcheranno o approderanno al molo dove è stata prevista
anche un'area di stoccaggio». L'amministratore della società
che da trent'anni gestisce i collegamenti marittimi con
Villa San Giovanni parla anche della possibilità che in un
prossimo futuro la nave possa essere dirottata nel nuovo
approdo di Tremestieri, per il quale la Tourist ha
presentato un progetto. «Il nostro progetto di Tremestieri
– ha aggiunto Franza – è calibrato per accogliere anche
questo tipo di nave». Una precisazione arriva anche sulla
proposta di trasferire il trasporto di merci pericolose su
rotaia. «L'Università – ha evidenziato l'amministratore
della Tourist – ha fatto uno studio secondo il quale il
rischio maggiore si corre proprio con il trasporto
ferroviario di queste merci. Tutti sono liberi di protestare
ma ha ragione il sindaco quando dice che la protesta è in
parte strumentale». Questo il punto di vista dei privati
che a quanto pare hanno accolto l'invito lanciato dal
presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi durante la
sua visita a Messina lo scorso mese di novembre: quello di
attivare le autostrade del mare. Un servizio marittimo
destinato ad alleggerire il traffico dei mezzi su strada. Un
nuovo collegamento che viene giudicato positivamente anche
da esponenti politici e associazioni cittadine, che comunque
hanno posto come condizione alla realizzazione dell'approdo
al molo Norimberga una viabilità di accesso allo stesso che
non interferisca con il centro urbano. Di diverso avviso
Anna Giordano, nobel per l'ambiente, che interviene sulla
questione sottolineando:«L'autostrada del mare, pur essendo
un'iniziativa estremamente lodevole e sicuramente da
incentivare ovunque, è del tutto inopportuna a Messina per
diversi motivi. Innanzitutto non è stata prevista una
viabilità di accesso al molo tale da esentare i cittadini
di viale Europa e via La Farina dal traffico dei mezzi
pesanti nelle ore notturne e di punta. La nave da Messina
per Salerno, infatti, dovrebbe partire all'1. Di ritorno
dovrebbe invece giungere in città alle 20. Inoltre non solo
non è stata prevista, ma la vecchia idea della via del mare
che dovrebbe «liberare» i cittadini dall'incubo del
transito dei tir è stata bocciata ripetutamente dal Genio
civile».
5/6/2001 ( gds )
Caso Tir "
Basta con nuovi approdi "
Tutto
rinviato a domani per il Molo Norimberga e la rada San
Francesco. Oggi ci sarà una nuova riunione che
probabilmente però sarà utilizzata per altri problemi. Il
comitato portuale non ha affrontato i due argomenti clou: la
nuova concessione alla Norimberga Spa, la società di cui fa
parte il gruppo Caronte Tourist, che dovrebbe avviare il
nuovo servizio Messina-Salerno dal molo Norimberga ed il
rinnovo della concessione della rada San Francesco alla
Travel Tickets.
Una riunione su cui hanno pesato non poco le polemiche delle
ultime ore. Le proteste che sono sfociate martedì sera nel
sit-in di protesta davanti al Comune. Una manifestazione che
ha fatto registrare tafferugli. Il bilancio è di un contuso
tra le forze dell'ordine, che hanno cercato di arginare la
folla che tentava di invadere il Comune nel tentativo di
parlare con il sindaco, e di una denuncia per un esponente
dei centri sociali che sarebbe accusato di aver imbrattato
con vernice spray alcune auto dei vigili e della polizia.
Durante la riunione di ieri, alcuni manifestanti hanno
sostato davanti alla sede dell'Autorità portuale
consegnando ai passanti alcuni volantini dove si spiegano le
ragioni della protesta. "La concessione del molo
Norimberga - si legge nel documento - comporterebbe
un'ulteriore invasione di 400 tir nel cuore della città in
un arco di quattro ore: dalle 20 alle 24. I tir, per
raggiungere l'imbarco dovranno utilizzare gli svincoli di
Boccetta o di "Messina centro" con gravissimo
disagi e pericoli sia per la circolazione sia per
l'inquinamento acustico ed atmosferico".
"Questa prospettiva - aggiungono i manifestanti -
potrebbe moltiplicarsi nel momento in cui altre compagnie di
navigazione dovessero chiedere la stessa autorizzazione, o
lo stesso gruppo Tourist-Caronte dovesse aumentare il numero
di viaggi con nuove navi. Lo stesso gruppo Tourist Caronte,
in alternativa alla partenza da Messina proponeva Catania.
Noi siamo per quest'ultima scelta".
Nello stesso volantino viene ricordata la presa di posizione
dei comandanti delle ufficiali delle ferrovie, secondo i
quali, la convivenza tra il traffico delle navi Fs e quella
del nuovo servizio, sarebbe impossibile. La nuova nave Ro/Ro
metterebbe a rischio la navigazione.
6/7/2001
( bob brown )
Ricordate i
primi mesi del 1998 quando la città di Messina balzò
(meritatamente) agli onori della cronaca perchè la
Commissione Antimafia, giunta all'indomani dell'omicidio
Bottari, denunziò la presenza di un "grumo"
d'interessi politico-affaristico-mafiosi?
Lo sviluppo
dell'inchiesta portò ad evidenziare la presenza
nell'Università di una cosca calabrese diretta dal
soprannominato "Tiradrittu" che si occupava di
tutto dagli appalti alla compravendita di esami. Gli anni
in cui tale cosca ha, secondo le risultanze della
magistratura, operato all'Università e, soprattutto, al
Policlinico coincidono con il periodo in cui ha ricoperto
i posti di più alta responsabilità amministrativa,
almeno per il Policlinico, il nostro beneamato ed onesto
sindaco che però, proprio per le virtù appena descritte,
non pare che sia stato minimamente sfiorato
dall'esito delle indagini giudiziarie. Sembra che non abbia
subito la benchè minima pressione o, peggio ancora,
intimidazione e, tanto meno, sembra che si sia accorto
delle "porcherie" che certi "tirapiedi"
e faccendieri vari facevano all'interno della struttura da
lui diretta e queste circostanze, oltre alle sue rare
qualità, sono state poi preziosissime per il suo
successivo lavoro di Sindaco che, fra mille difficoltà ed
mergenze, Tiradritto in mezzo ad una
folta teoria di Tirapiedi.
Sulla
questione approdi è riuscito ad imporre le sue(?)
determinazioni ovvero da un approdo, quello di
S.Francesco, si passerà a breve(?) a due approdi
(Annunziata e Tremestieri) e, dulcis in fundo, mentre si
attende che si costruiscano questi ultimi, decide di
approntare un nuovo approdo al molo Norimberga.
Se qualcuno ha
osservato, documenti testimoniali alla mano, che la
soluzione Norimberga era stata da lui definita
"folle" appena un anno fa per la mancanza di
un'adeguata via di collegamento, dimentica che il nostro
Sindaco è, per estrazione professionale, un
"manager" pronto magari a cambiare idea ma che Tiradritto
al raggiungimento degli obiettivi (dei propri azionisti?):
liberare il WaterFranz, pardon WaterFront, pilotare il
trasloco da S.Francesco a Tremestieri senza consentire a
qualche malintenzionato (magari reggino come lui) di
intromettersi.
6/7/2001
( gazzetta del sud )
«Nessuno scontro
durante l'ultima protesta»
I
comitati non ci stanno
La problematica inerente l'attraversamento della città da
parte dei tir sembra proprio un fiume in piena. La richiesta
di concessione del molo Norimberga avanzata nei giorni
scorsi dal gruppo Tourist-Caronte, infatti, ha acceso
nuovamente gli animi dei componenti dei comitati antitir,
che hanno voluto fare alcune precisazioni sulla
manifestazione di mercoledì. «Il nostro coordinamento,
composto dai comitati, dalle associazioni, dai gruppi e dai
singoli che nel maggio scorso hanno sottoscritto la “carta
d'intenti” presentata a Palazzo dei Leoni – spiega il
presidente del comitato “La nostra città” Saro Visicaro
– non ha consegnato alcun documento al presidente
dell'Autorità portuale e non si riconosce assolutamente
nella proposta della “bretella” per un collegamento
diretto della tangenziale a Tremestieri con il demanio
marittimo». Insomma, la parola d'ordine rimane sempre
quella: eliminare la delibera sul doppio approdo. «Il
nostro coordinamento è tanto favorevole alle “vie del
mare” che ha anche proposto il collegamento Giammoro-Gioia
Tauro, ma la concessione del molo Norimberga non è
accettabile. Se soltanto pochi tir transiteranno dal
Norimberga, per di più di notte, o ci troviamo di fronte a
un atto umanitario che toglierà 200 tir dal viale Boccetta,
oppure l'intento è scavalcare la Salerno-Reggio Calabria,
in vari punti interrotta a causa di lavori in corso, per
assorbire un'alta percentuale dei 4000 passaggi quotidiani
di mezzi gommati pesanti». E Liliana Modica ha
puntualizzato che «se pur le navi viaggeranno di notte,
attraccheranno al Norimberga alle 20, riversando in città i
tir in un orario che coincide con la chiusura dei negozi».
Infine, Visicaro ha chiarito che nessuno scontro è avvenuto
nel corso della scorsa manifestazione: «Non è stato
aggredito alcun carabiniere e per fare chiarezza, abbiamo già
richiesto un incontro con il comandante provinciale
dell'Arma. Siamo rientrati al Comune per incontrare il
sindaco, che ha preferito uscire dalla porta di servizio».
6/7/2001
( gazzetta del sud )
emergenza tir /
Prorogata di quindici giorni dal sindaco la limitazione al
transito dei mezzi pesanti sul Boccetta
Ancora fasce orarie
Svincolo chiuso dalle 7 alle 9 e dalle 18 alle
20
Come era già stato concordato a grandi linee
durante l'ultima riunione del Comitato per l'ordine e la
sicurezza pubblica, svoltasi martedì scorso in Prefettura,
l'ordinanza di limitazione al transito dei mezzi pesanti
attraverso lo svincolo autostradale di Messina Boccetta
nelle due fasce orarie dalle 7 alle 9 e dalle 18 e 20,
firmata dal sindaco Salvatore Leonardi lo scorso 19 aprile e
in vigore dal 7 maggio, è stata ieri prorogata di due
settimane in modo da superare la naturale scadenza di
sessanta giorni, prossima a spirare. Il provvedimento del
primo cittadino – adottato per limitare e ridurre i rischi
di incidenti e l'inquinamento acustico ed atmosferico nella
bretella stradale – riguarda i veicoli destinati al
trasporto di merci, aventi massa limite complessiva a pieno
carico superiore a 8 tonnellate, provenienti dal sistema
autostradale e dagli imbarcaderi di Ferrovie dello Stato,
Caronte, Tourist Ferry Boat, Ngi e Meridiano; sono esclusi
dai divieti i veicoli destinati al trasporto pubblico. La
proroga si è resa necessaria per consentire al ministro
delle Infrastrutture e dei Trasporti (sollecitato nei giorni
scorsi dal prefetto Giosuè Marino vista la ricaduta
extraregionale di qualunque decisione che riguardi
l'attraversamento dello Stretto) di esprimere un parere
sulle due ipotesi presentate da Leonardi al Comitato: quella
portata avanti dal Comune, che prevede la chiusura del
Boccetta nelle ore notturne e più precisamente dalla
mezzanotte alle 7 del mattino, come già avviene per i mezzi
che trasportano merci pericolose, e quella indicata invece
dal comitato “La nostra città”, vertente sulla chiusura
alternata di tutti gli svincoli autostradali: oltre
Boccetta, anche Tremestieri, Gazzi, Messina Centro e (quando
sarà aperto) San Filippo, ovviamente in orari e in giorni
diversi. Quella delle fasce orarie, dunque, non è la
soluzione definitiva neanche nel breve termine: starà al
ministro dare alle istituzioni a livello locale
un'indicazione sulla strada da seguire per fare fronte al
problema, mentre nel medio e lungo periodo – come ha più
volte ribadito lo stesso prefetto Marino – non si può
prescindere dalla realizzazione di infrastrutture adeguate:
ovviamente il primo modulo dell'approdo a sud, individuato
alla foce del torrente Larderia nel territorio di
Tremestieri, ma anche la “nuova” via Don Blasco e
successivamente il doppio approdo così come è stato
deliberato lo scorso anno dal consiglio comunale. Solo un
collegamento con gli svincoli autostradali che realizzi
l'obiettivo della minima interferenza con il traffico
cittadino, infatti, può realmente consentire di liberare
Messina dalla schiavitù dell'attraversamento dei tir: e
certo non è “spalmando” il percorso dei mezzi pesanti
tra l'autostrada e gli imbarcaderi sull'intero territorio
comunale anziché su un'unica zona che si risolverà il
problema. A margine di questa tematica, si segnala in ultimo
un aspetto a dire poco curioso: il consigliere della IV
Circoscrizione Francesco Gallo ha presentato
un'interrogazione urgente a risposta scritta al presidente
del Quartiere avendo constatato «la presenza di pali
indicatori installati sui marciapiedi lato mare dell'ex
Statale 114 recanti la dicitura “Traghetti Caronte-Tourist
imbarco per Villa S. Giovanni”, da supporre con la finalità
del passaggio dei tir anche al di fuori delle fasce orarie
e, quindi, senza soluzione di continuità». Il consigliere
chiede quindi «se tale installazione di paline sia stata
autorizzata e da chi; e se a tale passaggio bisogna
rassegnarsi, visto che questa sembra essere la volontà
della giunta Leonardi».
6/7/2001
( gazzetta del sud )
Rada di S.
Francesco Concessione “breve”?
E venne il giorno dell'atteso verdetto.
Inizierà oggi alle 10 la riunione del Comitato portuale per
decidere sul rinnovo della concessione per la rada S.
Francesco e sull'utlizzo del molo Norimberga per il nuovo
servizio di collegamento marittimo Messina-Salerno. Si
prospetta una riunione abbastanza calda, non per l'afa
estiva ma per le proteste che si continuano a registrare in
particolar modo contro il rinnovo della concessione della
rada S. Francesco alle società Tourist-Caronte. Il Comitato
portuale, infatti, da due giorni si riunisce sotto la scorta
degli agenti di polizia e dei carabinieri. Il primo punto
all'ordine del giorno sarà appunto il rinnovo della
concessione alle compagnie di traghettamento private,
Tourist e Caronte, che effettuano i collegamenti con Villa
San Giovanni. La proposta del presidente dell'Autorità
portuale, Giuseppe Vermiglio, e del segretario Franco
Barresi, sarà quella del rilascio di un'autorizzazione
quadriennale. Ci sarà comunque un vincolo: non appena verrà
realizzato il nuovo approdo nel litorale di Tremestieri le
società dovranno trasferire i propri ormeggi nella zona
sud. A dire l'ultima parola sarà comunque il Comitato
portuale. I 21 componenti, con in testa il presidente della
Provincia, Giuseppe Buzzanca, e il sindaco, Salvatore
Leonardi, dovranno pronunciarsi in merito. Oltre ai comitati
anti-tir, che chiedono la revoca della concessione per
l'utilizzo della rada S. Francesco, ieri è arrivata una
presa di posizione del cavaliere Amedeo Matacena senior.
Nella veste di amministratore delegato delle società «Amadeus
Spa» e «Arca Srl», l'armatore calabrese ha presentato un
esposto in Procura per «diffidare il presidente
dell'Autorità portuale dal prendere qualsiasi decisione
sulla rada San Francesco» senza tenere conto delle istanze
delle sue società. Matacena in particolare è stato autore
di diversi ricorsi al Tar per contestare la negazione da
parte dell'Authority delle concessioni per l'utilizzo degli
ormeggi della rada Oggi sarà anche il giorno della prima
decisione sull'autostrada del mare. Da ottobre, dal molo
Norimberga, partirà una nuova nave, la Cartour, diretta a
Salerno. La nave è stata calibrata dalle società Tourist e
Caronte per attivare un servizio marittimo a lunga
percorrenza, il primo nel Sud Italia. Il Comitato dovrà
esprimersi sull'anticipata occupazione della vasta banchina
di riva della zona falcata per consentire i lavori di
sistemazione del piazzale in vista, appunto, del nuovo
collegamento. La nuova iniziativa imprenditoriale ha posto
l'esigenza di realizzare un collegamento diretto tra il molo
e l'autostrada. Prende sempre più corpo la necessità di
dare vita ad una vera Via del mare, da Tremestieri alla zona
falcata, così come proposto dal comandante della
Capitaneria di porto Carmelo Maccarone. Manca solo il
pronunciamento del Comune. Anche gli imprenditori hanno
chiaramente detto: «Ora si pensi alla via del mare».
Adesso quindi la parola al sindaco. Subito e non a servizio
attivato.
6/7/2001
( gds )
I
presidenti di quartiere all'attacco: sindaco e assessori
devono sentirci
Da presidenti
di quartieri declassati al ruolo di quattro amici al bar. Lo
sfilacciamento tra Comune e circoscrizioni frantuma il
trattato di "non belligeranza" e riaccende gli
animi delle 14 "voci" dei presidi territoriali.
Disseppellita l'ascia di guerra si torna a parlare delle
carenze di Palazzo Zanca nei confronti dei vari referenti
espressione delle "piccole municipalità". Sotto
accusa primo cittadino e assessori, imputati per non aver
mai tenuto in debita considerazione le problematiche dei
rioni.
Secondo i "piccoli" amministratori l'esecutivo
comunale calpesterebbe la loro dignità di presidenti e
cittadini, lasciandoli in disparte. Reclamano di non essere
mai stati interpellati nelle decisioni per gli approdi, gli
svincoli e le fasce orarie, flagelli che investono in pieno
le loro zone e proprio su quest'ultimo argomento minacciano
forti forme di protesta qualora la notizia di una proroga
quindicinale dovesse ritenersi fondata.
Stufi di essere sempre tolleranti chiedono a Leonardi,
maggiore attenzione e l'immediata formazione di una giunta
di circoscrizione con appuntamento mensile.
Sotto i riflettori anche la penuria di servizi
"fuzionanti". Una nuova legge ha reso possibile
che tutte le certificazioni demografiche venissero dirottate
nelle rispettive sedi dei quartieri. Sembrerebbe un passo
avanti verso lo snellimento delle pratiche e delle lunghe
code agli sportelli. Invece ci si trova di fronte
all'ennesimo "flop" visto che mancano computer,
stampanti e ben 6 circoscrizioni non sono in grado di
fornire la documentazione richiesta dall'utenza.
A tre anni dal loro insediamento sono costretti a rilevare
un passo indietro piuttosto che un lavoro di concertazione
mirato a creare sviluppo sociale per la Messina del 2000.
6/7/2001
( gazzetta del sud )
Traffico caos
Si va con
molta probabilità verso il caos totale, se le cose in
merito alla rivoluzione del piano viario continueranno in
questo modo. E' infatti previsto per la fine del mese, il
cambiamento dei sensi di marcia sul viale Libertà ed il
viale Giostra, per la concomitante apertura dei nuovi
cantieri per la costruzione della nuova Tramvia. La
ripartizione viabilità del Comune, ha già predisposto
l'ordinanza che riguarda il traffico viabile sulla cortina
del porto nel tratto fra il viale s. Martino e largo
Minutoli, con riduzione della carreggiata ad una sola corsia
che sarà percorribile solo nel senso di marcia nord-sud. La
Gepco-Salc, ditta appaltante dei lavori del tram ha
richiesto all'Amministrazione un maggiore spazio nei nuovi
cantieri, per poter adoperare più mezzi da lavoro al fine
di dare un'accelerata ai lavori per la costruzione della
linea ferrata che dovrebbe essere consegnata entro fine
anno.
Ciò comporterebbe inevitabilmente, anche se per soli cinque
mesi, un congestionamento ancora maggiore del traffico nel
tratto che porta le vetture agli imbarcaderi privati,
riducendo di fatto il viale della Libertà ad una sola
carreggiata
6/7/2001
( gazzetta del sud )
Pontile Giammoro, scontro fra Musumeci e Ferro
PACE DEL MELA
Una donna scuote il partito e tiene sulla corda molti
protagonisti della vita politico-amministrativa del Comune
pacese.
Si tratta di Angela Musumeci che da molti è considerata
ormai consigliere scomodo per quel suo "vizio" di
voler mettere il naso dove ritiene non ci sia trasparenza
nell'attività dell'amministrazione, che non ha esitato ad
entrare in collisione con la segreteria del suo partito
(Democrazia Europea) per la posizione assunta dal
consigliere provinciale Antonino Ferro sulla realizzazione
di un pontile nella zona Asi di Giammoro, da mettere al
servizio delle Acciaierie che ne hanno fatto espressa
richiesta per restare competitivi sul mercato, pena la
possibile chiusura dell'attività.
La posizione sulla questione è stata dichiarata dalla
Musumeci in consiglio, d'intesa con gli organi di partito in
sede provinciale, ed è stata favorevole per la costruzione
del pontile da servire esclusivamente in funzione
dell'attività delle Acciaierie. Alla provincia invece Ferro
sottoscriveva un documento perchè‚ il costruendo pontile
di Giammoro servisse anche per il dirottamento del traffico
gommato che attanaglia in atto la città di Messina.
A questo punto la Musumeci ha fatto la voce grossa nel
partito considerando assurdo che si parlassero lingue
diverse in provincia e in Comune e ha chiesto al segretario
di De che Ferro ritirasse la sua firma da quel documento.
"Altrimenti - ha detto la Musumeci -, sarò costretta
ad assumere iniziative autonome, perch‚ non è possibile
che diventi oggetto di critiche, di speculazioni
politiche".
Il consigliere provinciale Antonino Ferro ha però fatto
sapere che di ritirare la firma non se ne parla per cui è
anche lecito ipotizzare come soluzione limite l'uscita del
consigliere Angela Musumeci da Democrazia Europea.
Il pontile di Giammoro comunque non è solo causa di una
inevitabile spaccatura che si profila in De ma potrebbe
riservare pure clamorosi risvolti nelle decisioni prese dal
consiglio comunale, perch‚ la Musumeci ha avanzato ricorso
al Coreco di Messina, chiedendo la bocciatura della delibera
per illegittimità.
"Ritengo di essere nel giusto - dice l'interessata -,
in quanto avevo motivato con relazione allegata agli atti il
mio dissenso sulla proposta di delibera, proponendo invece
l'approvazione del progetto per la realizzazione del
pontile".
Non si sa come finirà anche se è certo che quello del
pontile di Giammoro è problema che resta aperto e che farà
parlare ancora tanto
7/7/2001 ( gazzetta
del sud )
Il Comitato
portuale vuole approfondire le tematiche legate all'utilizzo
del molo Norimberga
Autostrada del mare, parere rinviato
Sì al rinnovo della concessione per la rada
di S. Francesco, rinvio della decisione sull'utilizzo del
molo Norimberga per il nuovo servizio marittimo
Messina-Salerno. Questo in sintesi l'esito della seduta del
Comitato portuale di ieri. Una riunione abbastanza «incandescente»,
sempre blindata, che ha sbloccato la richiesta della società
Travel Tickets per l'occupazione della rada e che ha
rinviato a giovedì prossimo la decisione sull'anticipata «consegnata»
alla società «Servizi Norimberga Spa» della vasta
banchina di riva della zona falcata per i primi interventi
in vista della partenza del collegamento a lunga percorrenza
con la nave Cartour delle società Tourist e Caronte.
Andando per ordine, la concessione rinnovata alla Travel
Tickets, che rappresenta le società Tourist e Caronte, avrà
una durata quadriennale e sarà vincolata alla realizzazione
del nuovo approdo nel litorale di Tremestieri. Se, cioè,
prima di quattro anni verrà realizzato il nuovo attracco,
gli ormeggi delle società private di traghettamento
dovranno essere trasferiti nella zona sud. Insieme a queste
limitazioni l'Autorità portuale ne ha indicate altre tra
cui la garanzia del mantenimento dei livelli di vivibilità
della città. Questa è stata la prima decisione adottata
dal Comitato nel corso della seduta di ieri, presieduta da
Giuseppe Vermiglio, alla quale hanno partecipato il sindaco,
Salvatore Leonardi e il presidente della Provincia, Giuseppe
Buzzanca. Una decisione tanto attesa dai componenti del
Comitato «La nostra città», che ieri mattina hanno
effettuato un presidio all'ingresso della sede dell'Autorità
portuale e che chiedevano la revoca della concessione per
Tourist e Caronte. «Il nostro obiettivo – ha detto Saro
Visicaro, portavoce del comitato anti-tir – è stato
sempre quello di liberare la rada per liberare la città dal
transito dei mezzi pesanti». A tenere maggiormente
impegnati i 21 componenti del Comitato portuale è stato
comunque il quinto punto all'ordine del giorno: «Anticipata
occupazione del molo Norimberga per i lavori di sistemazione
del piazzale». Lavori da effettuare appunto in vista
dell'attivazione del nuovo servizio marittimo. Il parere è
stato però rinviato alla prossima settimana. «Il Comitato
– ha dichiarato il segretario dell'Authority, Franco
Barresi – ha ritenuto opportuno approfondire l'argomento.È
senza dubbio certo che il molo resterà pubblico, bisogna
infatti localizzare le aree di stoccaggio dietro il molo».
«Avevamo chiesto la consegna del piazzale antro il 15
luglio – ha commentato a caldo l'amministratore della
Caronte, Antonino Repaci – se entro questa data non ci
verrà consegnato saremo costretti a far partire il servizio
dal porto di Catania». Queste le ragioni degli imprenditori
che chiedono di essere messi nelle condizioni di poter
organizzare al meglio il servizio dell'autostrada del mare.
A chiedere maggiori garanzie e approfondimenti
sull'interferenza del traffico dei mezzi pesanti con la
viabilità cittadina sono stati soprattutto i sindacati. Gli
esponenti di Filt/Cgil, Fit/Cisl e UilT hanno richiesto «che
non si pervenisse ad alcuna autorizzazione sulla consegna
del molo slegata da una seria programmazione sull'utilizzo
delle aree portuali». Una posizione appoggiata dai tre
segretari provinciali che hanno anche evidenziato «l'esigenza
di predisporre un nuovo sistema di collegamento tra
l'autostrada e la zona falcata».Il sindaco Leonardi ieri ha
comunque garantito che il Comune ha già affidato l'incarico
per la redazione di un progetto sulla «via del mare» da S.
Raineri a Tremestieri, collegata al futuro approdo. Un
progetto che dovrebbe essere consegnato all'Amministrazione
tra dieci giorni. Del resto occorre far presto per evitare
che senza questo nuovo collegamento stradale la città venga
ulteriormente «soffocata» dal transito dei mezzi pesanti.
Di approdi comunque se ne parla anche a Giammoro. Ieri
mattina alla Provincia si è svolta la conferenza dei
servizi sollecitata da alcuni consiglieri provinciali sulla
proposta di dare vita ad un porto nella zona tirrenica. Alla
riunione tra gli altri ha preso parte il sindaco del Comune
di Pace del Mela, Carmelo Pagano, che ha posto come
condizione base per parlare di un approdo a Giammoro il
risanamento ambientale dell'intera area industriale.
7/7/2001 ( gazzetta
del sud )
Fasce orarie:
il IV Quartiere minaccia proteste clamorose
Il IV Quartiere insorge contro la decisione
di prorogare per altri quindi giorni le fasce orarie sul
Boccetta. In un ordine del giorno approvato dal consiglio
circoscrizionale ed inviato al prefetto Giosuè Marino e al
sindaco Salvatore Leonardi è stato evidenziato che «lo
scorso 15 giugno il Consiglio della IV Circoscrizione,
durante l'incontro con il sindaco, ha chiesto con forza la
revoca dell'ordinanza sul transito dei tir sulla SS 114».
Il IV Quartiere si era anche espresso positivamente sul
transito dei mezzi pesanti sulla Statale dalle 23 alle 5.
Adesso i consiglieri della quarta circoscrizione fanno
sapere: «Se le aspettative e le garanzie dateci saranno
disattese, questo Consiglio darà inizio ad una nuova forte
protesta».
7/7/2001 ( gds )
Rada San
Francesco: per altri 4 anni concessione alla tourist caronte
Quattro anni
di proroga per la concessione della Rada San Francesco alla
"Travel tickets" del gruppo Tourist-Caronte (che
gestisce da oltre vent'anni l'area) ed un rinvio per
approfondimenti per il nuovo servizio
"Messina-Salerno" dal molo Norimberga.
E' il bilancio di una lunga mattinata di lavori tenutisi
nella sede dell'Autorità portuale. Altissima la tensione
fuori e dentro dal salone dell'organismo che sovrintende
sulle attività portuali. Sotto la sede di via Vittorio
Emanuele, dove in mattinata c'è stato un pacifico sit-in di
protesta dei comitati antitir, un presidio di polizia e
carabinieri. Nella sala d'attesa, l'amministratore della
Caronte, Antonino Repaci componente del comitato portuale,
che per motivi di opportunità, non ha partecipato ai
lavori.
Sino a tarda mattinata pochissime indiscrezioni. I
componenti hanno rispettato la consegna del silenzio imposta
dai vertici. Alla fine soltanto uno dei due argomenti piu'
importanti è approdato al traguardo. La Travel tickets
gestirà per i prossimi quattro anni la rada. La delibera
che sarà poi approntata dal presidente Giuseppe Vermiglio
contiene alcune prescrizioni. La validità della concessione
scadrà prima del tempo se, nel frattempo, sarà pronto un
nuovo approdo in qualunque punto della città. E poi anche
un contentino per i comitati che, Saro Visicaro portavoce
del coordinamento, ha giudicato "offensivo":
durante il periodo compreso nel provvedimento saranno
verificate le condizioni di traffico ed inquinamento per
evitare le emergenze.
La Travelt tickets ha stracciato altri tre concorrenti: la
Compagnia Italia, le Ferrovie dello Stato e la Società di
navigazione Incremento. Per la Compagnia Italia si è
trattato di una rinuncia. Per le Ferrovie, di una esclusione
visto che gestiscono, già in esclusiva, un'area all'interno
del porto.
Il progetto della Travel tickets, che dovrebbe pagare 300
milioni annui, è stato comparato con quello della Sni,
unica società ad essere rimasta in lizza e sarebbe
risultato maggiormente competitivo. Il piano della società,
che fa capo all'imprenditore Leopoldo Rodriquez, secondo il
comitato portuale, presentava inoltre alcune lacune legate
ad alcuni pareri negativi espressi dal genio civile opere
marittime e dalla soprintendenza sull'utilizzo di una nuova
area vicina alla rada.
Sulla concessione dell'area aveva presentato proprio giovedì
una diffida ed una denuncia in procura l'amministratore
della Amadeus che ritiene illegittima la procedura adottata
dal comitato. Piu' complesso il discorso relativo al molo
Norimberga per il quale si è alzato il "no" dei
comandanti delle Ferrovie. Su richiesta dei sindacati è
stato chiesto un approfondimento dell'istruttoria e la
decisione è stata rinviata a giovedì prossimo. I comitati
antitir hanno preannunciato battaglia.
9/7/2001 (
gazzetta del sud )
Il molo
della zona falcata sarà trasformato in un nuovo scalo
portuale. Per le demolizioni si attende il parere della
Soprintendenza
“Norimberga”, dopo il degrado si spera in
un futuro migliore
Il “giro turistico” al molo Norimberga
inizia dagli scavi della discordia. La vasta banchina di
riva della zona falcata è ancora un cantiere aperto. Solo
da un mese sono ripresi i lavori per la posa dei binari
ferroviari, bloccati a gennaio dalla Soprintendenza dei beni
culturali dopo il ritrovamento di alcuni resti della Real
Cittadella. L'installazione dei binari rappresenta solo
l'inizio di una nuova realtà per un molo per troppo tempo
lasciato nel dimenticatoio delle istituzioni cittadine. Da
circa due anni, invece, l'attenzione sulla banchina più
grande del porto è aumentata. Da qualche giorno il molo è
diventato anche oggetto di un interesse imprenditoriale
volto a far partire un nuovo collegamento marittimo nella
tratta Messina-Salerno. Un'Autostrada del mare, la prima del
Sud Italia, che in città ha sollevato un nuovo polverone.
Proprio ieri il comitato «La nostra città», che lotta per
bloccare il transito dei tir in città, ha annunciato nuove
forme di proteste per contestare la decisione di
“consegnare” il molo alla società «Servizi Norimberga
Spa», calibrata per far partire il collegamento marittimo a
lunga percorrenza e quella sul rinnovo della concessione per
la rada di S. Francesco. Sul Norimberga c'è quindi molta
attenzione. Il molo, prima di diventare un nuovo scalo
portuale (così come previsto dal Piano regolatore del porto
che entro l'anno sarà approvato dall'Authority), dovrà
comunque subire diversi interventi. Attualmente sulla
banchina sono in corso i lavori per la posa dei binari; sul
lato sud-est c'è ancora attraccata la nave Cariddi che a
giorni dovrà essere trasferita nei cantieri navali
Picciotto; al centro sono situati tre piccoli silos di
proprietà dell'Enel che non potranno essere toccati; sul
versante nord del molo si trova ancora un capannone che dovrà
essere demolito; parte del piazzale centrale continua ad
essere un parcheggio per pullman. Questa la realtà del
Norimberga. Una realtà rimasta immutata per anni. L'unico
cambiamento che si è registrato è stato quello di
attrezzare il molo con i binari ferroviari per il traffico
merci. Adesso si attende un futuro migliore. O con
l'Autostrada del mare o senza, il Norimberga – almeno
secondo quanto previsto dai piani dell'Autorità portuale
– dovrà essere trasformato per essere funzionale alle
esigenze della città. L'annunciata attivazione del nuovo
servizio marittimo, a partire da ottobre, con la nave
Cartour delle società Tourist e Caronte, ha riproposto
anche la questione delle demolizioni nella zona falcata. Per
realizzare aree di stoccaggio per i mezzi pesanti sarà
necessario abbattere alcuni manufatti. Ma è da anni che si
parla di demolizioni a tappeto, soprattutto dopo che nel
1998 l'ex commissario dell'Autorità portuale ha notificato
diverse ingiunzioni di sgombero ai proprietari di depositi e
costruzioni varie. Di recente l'Authority ha presentato un
piano alla Soprintendenza dei beni culturali per chiedere un
parere sulle demolizioni da effettuare in un'area sottoposta
a vincolo. Un piano che è stato presentato già da qualche
mese e che si spera sia sbloccato al più presto. «Con
queste demolizioni – ha dichiarato il segretario
dell'Autorità portuale Franco Barresi –si potrà
concretizzare l'azione di risanamento di parte della zona
falcata». Anche i pescatori che amano sostare al molo, di
fronte la Madonnina, attendono l'atteso e tardivo
risanamento.
10/7/2001
( gazzetta del sud )
Il «Pm10»
(polveri da motori Diesel) lungo il viale Boccetta
A maggio
leggero aumento
La
Provincia sollecita controlli sui gas di scarico
L'emergenza ambientale legata all'attraversamento del viale
Boccetta da parte dei tir torna alla ribalta. In particolare
sono due i “fronti” destinati ad alimentare discussioni
e polemiche: il controllo sulla qualità dell'aria
esercitato dalla Provincia e la «vertenza» giudiziaria
aperta a seguito delle reiterate denunce del comitato “La
nostra città”. La prima notizia riguarda l'incremento
nell'atmosfera dell'inquinante potenzialmente cancerogeno «Pm10»
(le polveri prodotte dai motori Diesel) riscontrato dalla
postazione «Boccetta» negli ultimi dieci giorni di maggio.
Il limite medio imposto dalla legge è di 40 microgrammi per
metro cubo. Ebbene, dal 20 al 30 maggio nei pressi del Liceo
Archimede, si sono registrati livelli medi di «Pm10» pari
a 46,7 con punte elevate, che hanno suscitato l'attenzione
dei tecnici di Palazzo dei Leoni che non appaiono, comunque,
particolarmente preoccupati. Il periodo 20-30 maggio, in
effetti, nell'arco temporale dell'anno fissato per i calcoli
dell'inquinamento medio, potrebbe rivelarsi alla fine poco
significativo. I picchi di «Pm10» sommati ai valori
certificati negli altri mesi hanno infatti composto, in
altri anni, un valore medio compatibile, a norma di legge,
con la salvaguardia della salute dei cittadini. Ma bisognerà
guardarsi tanto dal minimizzare quanto dal lanciare allarmi
eccessivi. È tutto da verificare, soprattutto in un arco di
tempo più significativo, il rapporto esistente tra i
mutamenti dei flussi dei tir sul viale Boccetta determinati
nel corso della giornata dalle fasce orarie di divieto di
transito (7-9 e 18-20) ed eventuali maggiori concentrazioni
di inquinanti. Il chimico della Provincia, dott. Salvatore
Ipsale, non crede molto, dati alla mano, a ipotesi del
genere: «A condizionare il «Pm10» nell'arco di 10 giorni
possono essere vari fattori contingenti come la piovosità o
la ventosità del clima o incrementi occasionali
dell'attraversamento del centro da parte dei tir o di tutti
gli altri mezzi Diesel». E qui s'innesta un'altra
riflessione: «Quando l'anno scorso ci fu il blocco dei tir
il valore medio del «Pm10» scese solo di 4-5 punti, da
38-39 al 34-35 microgrammi. Quando, poi, finì lo sciopero
si impennò di nuovo. Tutto ciò evidenzia bene che certo i
tir fanno la differenza ma che anche le auto diesel e i bus
producono una persistente quota del Pm10. Perché non
esercitare, ad esempio, il controllo dei motori diesel
disposto con l'ordinanza sul bollino blu?». Più radicali
le soluzioni proposte dal consulente ambientale Giuseppe
Paracanica: «Chiusura del Boccetta dalle 22 alle 8 e
tariffe agevolate per i camionisti che attraversano la città
di notte»
DENUNCIA – Intanto i rappresentanti del comitato “La
nostra città” hanno presentato un dettagliato
esposto-denuncia, in relazione alle concessioni prospettate
per la rada di San Francesco e per l'autostrada del mare
nella zona falcata. Dure le critiche rivolte, in una nota,
al Comitato portuale e al sindaco Leonardi «per il
cambiamento di opinione rispetto ai vincoli riguardanti la
Cittadella e “l'impossibilità” di collocare approdi al
Norimberga». Mercoledì 11 il Comitato sarà ricevuto dal
procuratore generale Luigi Croce
10/7/2001
( gds )
Inquinamento,
aumenta il tasso il viale Boccetta avvolto dai gas
L'inquinamento
atmosferico sul viale Boccetta persiste e si aggrava. Gli
ultimi dati registrati ieri si riferiscono alle polveri
fini, cioè all'ormai famoso Pm10, inquinante presente
nell'aria circostante al "viale della morte", che
ha incrementato la sua percentuale circa del 10% rispetto a
due mesi fa. Infatti nelle prime due settimane di maggio, il
Pm10 si attestava intorno al 37,5% mentre alla fine dello
stesso mese la quantità rilevata era salita al 46,7%.
Dunque un incremento oltre la soglia consentita del 40%.
Dati questi, resi noti al prefetto Giosuè Marino
dall'esperto all'ambiente della Provincia, Giuseppe
Pracanica, ma non ancora al sindaco Salvatore Leonardi.
Comunque, c'è da sottolineare che i valori assoluti
dell'inquinamento non sarebbero ancora quantificabili con
estrema precisione, perch‚ le centraline di rilevazione
sono al momento utilizzate nella zona di San Raineri.
Si tratta però di dati allarmanti, in considerazione del
fatto che i rilevamenti effettuati si riferiscono ai periodi
in cui sono in vigore le fasce orarie, predisposte
dall'amministrazione comunale per fare "respirare"
almeno per quattro ore i cittadini che risiedono a ridosso
del Boccetta. Ecco il paradosso: se da un lato le fasce
orarie (per altro prorogate fino al 28 luglio), hanno
alleggerito il traffico pesante dei Tir che solcano
continuamente la città, dall'altro secondo i dati
ambientali rilevati, si prospetta un aumento inarrestabile
dell'inquinamento atmosferico.
Si dovranno quindi prendere seri provvedimenti affinch‚ si
abbassi maggiormente la soglia di rischio del 40%. Questo è
quanto auspica il Consiglio dell'VIII Quartiere,
direttamente coinvolto nella questione, cui di recente era
stata promessa l'installazione del pannello luminoso di
rilevazione smog, direttamente collegato con la sala
operativa della Provincia, ma mai posizionato sul balcone
del Quartiere
10/7/2001
( gazzetta del sud )
Domani
nessuna decisione sul Norimberga
Un
altro rinvio
I
sindacati frenano l'Authority
Un incontro per trovare una preintesa in vista del Comitato
portuale di domani. Ma così non è stato. Sull'anticipata
occupazione del molo Norimberga, per attivare il nuovo
servizio marittimo nella tratta Messina-Salerno con la nave
Cartour del gruppoTourist e Caronte, il sipario è ancora
abbassato. In un faccia a faccia con il sindaco Salvatore
Leonardi, ieri pomeriggio, gli esponenti del sindacato
messinese, alla presenza del presidente e del segretario
dell'Autorità portuale, Giuseppe Vermiglio e Franco
Barresi, hanno approfondito le ragioni manifestate nel corso
del Comitato portuale della scorsa settimana. Il sindacato
ha ribadito la necessità di avviare una seria
programmazione prima di concedere gli spazi della vasta
banchina di riva della zona falcata per far partire la prima
«Autostrada del mare» della Sicilia. L'accordo preliminare
non c'è stato. A quanto pare nel corso della nuova seduta
del Comitato portuale, in programma per domani, si assisterà
ad un ulteriore rinvio della discussione sulla «consegna»
del molo alla società «Servizi Norimberga Spa», calibrata
proprio per attivare il servizio marittimo I rappresentanti
di Filt/Cgil, Fit/Cisl e UilT, anche componenti del Comitato
portuale, con l'appoggio dei segretari provinciali sono
riusciti a strappare garanzie ben precise al sindaco,
frenando di fatto i piani dell'Authority che domani contava
di chiudere la vicenda con un parere positivo per l'avvio,
ad ottobre, del collegamento marittimo a lunga percorrenza.
Sul piatto della bilancia ci sono una grossa opportunità di
sviluppo e una condizione di vivibilità cittadina. I
sindacalisti con il primo cittadino sono stati chiari: «Il
servizio è valido ma occorre prima pensare ad una
programmazione, soprattutto a risolvere i problemi di
viabilità che poi accomunano tutti gli approdi». Gli
esponenti di Cgil, Cisl e Uil, in pratica, non hanno
condiviso di dare il placet su una decisione senza avviare
un dibattito. «Abbiamo sottolineato tutte le nostre riserve
– ha dichiarato il segretario della Filt, Tiziano Minuti
– soprattutto relative ad una viabilità adeguata.
Riconosciamo comunque la validità di questo servizio che
rappresenta una buona opportunità di sviluppo per la città».
Dello stesso avviso gli altri componenti del sindacato.
Adesso c'è comunque da verificare se gli imprenditori sono
disposti ad attendere (avevano chiesto la consegna del
piazzale entro il 15 luglio) o se attueranno quello che fino
ad oggi hanno detto. Cioè, dirottare il servizio
dell'Autostrada del mare al porto di Catania. Potranno
essere conciliati l'esigenza di un approfondimento della
vicenda con gli interessi dei privati? Il sindaco Leonardi
sulla questione è stato chiaro: «Questo rinvio si potrà
conciliare con le aspettative degli imprenditori. Se poi non
sarà così pazienza. Abbiamo la necessità di approfondire
ulteriori aspetti». Questa la posizione del primo cittadino
che dai sindacati è stato chiamato in causa soprattutto sul
progetto della nuova via del mare. Una strada che colleghi
lo svincolo di Tremestieri o di San Filippo direttamente con
il molo Norimberga, per evitare ulteriori problemi di
interferenza del traffico dei mezzi pesanti con quello
cittadino. Ma i tempi di realizzazione sembrano essere
lunghi anche se la Capitaneria di porto in una lettera
inviata proprio a Leonardi aveva evidenziato la facilità di
costruzione dell'asse viario. Ma forse a Messina tutto è
difficile.
11/7/2001
( gds )
Un
porto a Mili? No del comitato. E parte un ricorso ai giudici
del Tar
Finisce
davanti al tribunale amministrativo il nuovo porto di Mili.
Ad opporsi all'iniziativa il comitato spontaneo Messina Sud.
Il sodalizio, che fa parte del coordinamento antitir, ha
deciso infatti di impugnare tutti i provvedimenti che,
varati dall'amministrazione e dalla Regione, riguardano
l'iniziativa.
Il portavoce del sodalizio Giovanni Ferrara, ex dirigente
del Comune, ha deciso di dare battaglia al progetto del
Comune. Oggi appuntamento con l'avvocato amministrativa che
curerà la causa. In settimana il deposito di un grosso
faldone di documenti al Tar di Catania. Tra questi
naturalmente gli ultimi atti varati da palazzo Zanca.
Primo tra tutti l'accordo di programma sottoscritto a
Palermo davanti al presidente della Regione Vincenzo Leanza.
L'accordo prevede la costruzione di un primo modulo di un più
ampio porto da realizzare nella zona di Mili.
Una spesa che coprirebbe con i fondi di Agenda 2000 proprio
il governo regionale. Secondo Ferrara il progetto è del
tutto illegittimo.
Due le ragioni fondamentali: viola statuto e regolamenti
comunali (in quanto tra l'altro prevede la costruzione di
un'opera non prevista nel piano regolatore generale) ed è
in contrasto con il piano integrato regionale che prevede
tale opera a Tremestieri. Ferrara, per l'occasione, si è t
rasformato in detective e progettista.
Così, al fascicolo che porterà ai giudici, allega una
serie di fotografie che testimoniano quanto, la zona su cui
sorgerebbe l'approdo, sia popolata, contrariamente a quanto
sostiene l'amministrazione. Il traffico dei mezzi pesanti,
inoltre, secondo Ferrara, interferirebbe con quello urbano
11/7/2001
( gds )
I
lavori per il collegamento con Salerno Il comitato portuale
prepara il via libera
Secondo round per il gruppo Tourist-Caronte al comitato
portuale giovedì pomeriggio. Venerdì scorso la concessione
per la rada San Francesco. Domani in gioco l'utilizzo del
molo Norimberga. Ma per ora il provvedimento riguarda solo i
lavori propedeutici all'avvio del collegamento
Messina-Salerno. Li eseguirà la Norimberga Spa e sconterà
la spesa dal canone per la concessione che conta comunque di
ottenere. Quello che verrà esaminato domani, in sede di
comitato portuale, non è il provvedimento definitivo. Non
è la concessione per la gestione dei servizi portuali del
molo Norimberga. E' il primo atto verso la delibera
definitiva. E' bene però chiarire i termini della
questione.
Per avviare il contestatissimo servizio di collegamento
Messina-Salermo occorre asfaltare il molo Norimberga. E'
necessario eseguire alcuni lavori che rendano agibile il
punto di attracco per le navi Ro-ro della Norimberga Spa la
società nuova di zecca creata con il contributo
fondamentale di Tourist e Caronte. Ma il tempo è tiranno.
Ed il servizio, secondo i piani aziendali, deve partire ad
ottobre. Se i lavori li eseguisse l'autorità portuale, come
ente pubblico, dovrebbe procedere ad una gara d'appalto e
sottoporsi ad una serie di lungaggini burocratiche. Così è
stata individuata una strada alternativa. Ad eseguire i
lavori saranno i privati che non hanno bisogno di percorrere
strade tortuose. La Norimberga affiderà i lavori a chi vorrà.
Ma per iniziare deve ottenere un'autorizzazione da parte del
comitato. Ed ecco il provvedimento che si accinge a varare
l'organismo portuale. Per la spesa non è un problema. I
soldi li anticiperanno i privati ma poi li defalcheranno dal
canone dovuto sulla concessione che contano di ottenere
successivamente. La decisione che riguarda il molo
Norimberga è slittata a domani su richiesta delle
organizzazioni sindacali. Cgil, Cisl e Uil contestano la
procedura adottata dall'Autorità portuale che prima di
presentare il servizio alla stampa non avrebbe consultato le
organizzazioni sindacali. Sulla concessione infine oltre
alle proteste dei comitati Anti-tir che sull'argomento hanno
presentato un esposto in procura, pesa anche un documento
approntato dai comandanti delle ferrovie dello Stato.
Secondo gli ufficiali delle Fs la presenza della nave Ro-ro
sarebbe incompatibile con quella delle navi Fs e renderebbe
altamente pericolosa la navigazione.
12/7/2001
( gds )
Il
Comitato: "Liberate la città dai Tir"
Croce: "I dossier non sono nei cassetti"
L'attenzione
della magistratura sulle denunce finora presentate c'è, ma
nulla può essere lasciato alla fretta. Il procuratore capo
Luigi Croce incontrando ieri mattina i rappresentanti del
"Comitato la nostra città" è stato chiaro, sul
suo tavolo ci sono i dossier, finora presentati dalle
associazioni cittadine antitir, ma bisogna rispettare i
tempi tecnici. Nessuna disattenzione da parte della
magistratura, dunque, alla lotta per liberare la città
dalla schiavitù del traffico gommato, solo la precisa
volontà di studiare attentamente tutti i fatti denunciati.
Alle proteste per l'uso della Rada San Francesco e di
recente per il rinnovo della concessione per altri 4 anni, i
comitati antitir adesso hanno allegato ai dossier anche le
preoccupazioni per l'imminente autorizzazione all'attracco
al molo Norimberga e su tutti e due i capitoli chiedono il
rispetto delle regole.
"Temevamo che l'esposto da noi presentato a marzo fosse
rimasto nei cassetti - spiega Saro Visicaro - finora nessuno
ha mai risposto alle nostre richieste di interventi in
merito alla violazione, nella Rada San Francesco, delle
norme per tutela ambientale. Per non parlare poi del fatto
che un rinnovo per altri 4 anni comporta la violazione anche
rispetto a quanto previsto dal piano regolatore". Ma
quel che più preoccupa i comitati antitir è l'aver quasi
messo tra parentesi il discorso approdo a sud, a favore
invece di una nuova concessione, al molo Norimberga, in
pieno centro urbano.
"Questa mattina aggiungeremo nuova documentazione alle
vecchie denunce _ spiegano dal Comitato la nostra città _.
Chiediamo accertamenti sulle possibili incompatibilità
all'interno del Comitato portuale. Potrebbe esserci chi ha
interessi di tipo imprenditoriale, anche se magari, durante
la riunione decisiva, quella per la concessione dell'area,
viene fatto stare fuori dalla porta".
L'ennesimo esposto ribadisce i rischi per la sicurezza e per
la salute dei cittadini costretti a dover subire in pieno
centro il quotidiano attraversamento del territorio da parte
dei mezzi gommati alle navi Ro-ro. Ci sono poi i pericoli di
collisione con i traghetti delle Fs a poche decine di metri,
preoccupazioni queste che hanno portato gli stessi
comandanti a scendere in campo e non sono escluse denunce.
Infine gli aspetti legati all'assenza del Piano regolatore
del porto. "Un'autorizzazione per attraccare al molo
significherebbe modificare l'assetto dell'area in modo
definitivo, e al momento dell'adozione del Prg non
resterebbe che prenderne atto", conclude Visicaro. Nel
frattempo però il Comitato portuale prende tempo.
13/7/2001
( bob brown )
La
motonave Fs «Cariddi» lascia il molo Norimberga
La storica motonave «Cariddi», costruita
nel 1931 e da anni ormeggiata alla banchina sud-est del molo
Norimberga, è stata finalmente trasferita a spese della
Provincia (proprietaria) nel bacino dei cantieri Picciotto,
vicino agli imbarcaderi Tourist. Ad eseguire dalle 6 alle 10
del mattino e sotto un fastidioso vento la non facile
operazione (la Cariddi, lunga 124 metri, ha una stazza di
3123 tonnellate) sono stati 3 rimorchiatori della Picciotto
con l'ausilio della corporazione piloti, del gruppo
ormeggiatori, della ditta Laresud e degli uomini della
Capitaneria, agli ordini del tenente di vascello Fabrizio
Coke. Medicina, diplomi universitari Nella facoltà di
Medicina e chirurgia sono attivati, per l'anno 2001/02,
alcuni diplomi universitari triennali: i corsi di dietista,
fisioterapista, igienista dentale, infermiere, logopedista,
ortottista assistente di oftalmologia, ostetrico, tecnico
audiometrista, tecnico audioprotesista, tecnico sanitario di
laboratorio biomedico, tecnico di neurofisiopatologia,
tecnico sanitario di radiologia medica, tecnico
dell'educazione e della rieducazione psichiatrica e
psicosociale, terapista della neuro e psicomotricità
dell'età evolutiva. Prova d'ammissione l'11 settembre.
Proteste per i cassonetti sporchi Da alcuni giorni non
vengono puliti i cassonetti per la raccolta dei rifiuti
collocati sulla via Vittorio Emanuele. Per questo, ma anche
perché la pulizia spesso avviene con intervalli di tre
giorni, protestano cittadini e residenti della via Vittorio
Emanuele che hanno inviato una lettera al prefetto, al
sindaco, al comando della polizia municipale e al direttore
di “MessinAmbiente”. Gli utenti evidenziano come la zona
– dove insistono anche numerosi ristoranti – si è
trasformata in una pericolosa “bomba ecologica”. IV
Quartiere, manifestazioni estive Nel periodo estivo, nel IV
Quartiere, si svolgeranno alcuni spettacoli. In una nota il
presidente della Circoscrizione invita le associazioni a
partecipare a presentare richiesta al Quartiere entro il 20
luglio. Chiamate della Capitaneria di porto Oggi, alle 9, la
Capitaneria effettuerà la chiamata di un ufficiale di
macchina da imbarcare sulla cisterna “Monte Gargano” nel
porto di Milazzo. Ambulatorio di medicina fiscale L'Asl 5
comunica che l'ambulatorio del servizio di medicina legale e
fiscale, al primo piano dell'ex ospedale “Margherita”,
rimarrà chiuso limitatamente alle ore pomeridiane per tutto
agosto. Stagione concertistica al “Savio” Stasera alle
21,15, organizzato dall'associazione “Vincenzo Bellini”,
nell'arena estiva del Savio si terrà il concerto del
flautista Kristian Koev e del pianista Todor Petrov. In
programma musiche di Bach, Faurè, Vivaldi, Mozart, Ibert,
Debussy e Popov.
13/7/2001
( bob brown )
Autorità
portuale Sette assunzioni
Come era ampiamente previsto ieri pomeriggio il Comitato
portuale non si è espresso sulla «consegna» del molo
Norimberga alla società intenzionata a far partire dal
prossimo mese di ottobre un nuovo servizio marittimo lungo
la tratta Messina-Salerno. L'intervento dei rappresentanti
sindacali, anche componenti del Comitato, nei confronti del
sindaco Salvatore Leonardi ha frenato i piani
dell'Authority. L'argomento Norimberga è stato quindi
rinviato alla prossima seduta in attesa di un nuovo
confronto con il primo cittadino sui problemi legati alla
viabilità. Il Comitato ieri ha approvato due delibere
riguardanti l'aumento dell'organico dell'Autorità portuale
e gli interventi di pulizia delle banchine di riva e dello
specchio acqueo del porto. In merito al primo punto è stata
prevista l'assunzione di sette unità.
14/7/2001
( bob brown )
Messina:
profondo Sud
Le cronache
di alcuni anni fa erano piene d'inchieste condotte dal
"pool mani pulite" (alla messinese) aventi tutte
come bersagli un "Comitato d'affari" composto da
noti personaggi della politica e dell'imprenditoria.
Pur con il
doversoso "filtro" imposto dalle esigenze
istruttorie unito a quello meno doveroso, ma ugualmente
efficace, imposto dal quotidiano locale da sempre
impegnato nella "pietosa" missione di proteggere
i forti a scapito dei deboli, avevamo appreso che tutte le
più importanti iniziative sulla città venivano prese
dentro oscure stanze lungo sentieri
"santagostiniani" o dentro circoli massonici
vari.
Oggi il clima
è cambiato completamente e certe decisioni (prossima
concessione del Norimberga, della rada S.Francesco che
viene concessa fino a quando non sarà completato
l'approdo commerciale a Sud ovvero doppia concessione) i
rappresentanti delle istituzioni (a proposito hanno
dimenticato d'invitare il prefetto e magari il
procuratore) le prendono alla luce del sole, magari
organizzando conferenze stampa dove vengono presentati
anche i beneficiari dei provvedimenti da prendere.
E' un momento
di trasparenza dell'azione amministrativa o uno dei più
torbidi della storia democratica e civile della città?
Machiavelli si
atterrebbe ad un giudizio più asciutto e altrettanto
chiaro: se tutto quello che accade si consuma senza
un'efficace contrasto sia dell'opinione pubblica che dei pubblici
poteri di controllo vuol dire che tutto questo è
fisiologico per una città come Messina dove un problema
così grave come l'attraversamento della città da parte
dei TIR viene avvertito da tutti ma interpretato in
maniera così diversa e, soprattutto, faziosa da non poter essere
in alcun modo risolto.
Il problema
vero non è costituito solo dagli amministratori
locali che chiaramente e spudoratamente difendono gli
interessi dei traghettatori (che a loro volta usano il
ricatto occupazionale) mentre Messina è
quotidianamente sbranata dai TIR e dal monopolio dei
traghettatori, ma da tutte quelle forze più o meno libere
che affrontano il problema in chiave ideologica, che
cavalcano le istanze degli abitanti del Nord e del Sud
della città, convinti di accontentare tutti e,
soprattutto, convinti che a Messina, come nel mondo, vi
sia un Nord ed un Sud.
14/7/2001
( gazzetta del sud )
Gli
ingegneri: attenti agli errori che non si possono poi
rimediare
«Ritenendo di interpretare correttamente il nostro ruolo
nella comunità cittadina, ci siamo chiesti quali possibilità
di sviluppo riservi il futuro alla città di Messina».
Comincia così il documento approvato dal consiglio
dell'Ordine degli ingegneri nel quale si ricorda che «il
dibattito negli ultimi mesi è stato imperniato su singole
esigenze, dimenticando di elaborare una strategia generale
per i problemi dell'assetto urbanistico del nostro
territorio. Ad esempio – osserva il presidente dell'Ordine
Arturo Alonci –, dalla recente polemica sulla
localizzazione degli approdi è emerso non tanto un disegno
complessivo dell'area portuale ma piuttosto l'esigenza di
dare urgente risposta alla pressione legittima dei cittadini
per affrancare la città dai Tir. Buon senso avrebbe
suggerito un diverso approccio». Sulle aree fieristiche un
interrogativo: «La recente proposta di riqualificazione
ancorché lodevole sul piano dell'iniziativa
imprenditoriale, in quale misura si relaziona con
l'eventuale sviluppo dell'intera fascia costiera, che per
gran parte è da decenni lasciata al degrado, anche alla
luce dell'“idea forza” proposta di recente dal Pit
Messina-Eolie? Non deve più ripetersi l'errore secondo cui
il disegno del tessuto cittadino è stato affidato alla
progettazione attinente a un tema di viabilità (come la
tranvia) ed è passato senza dibattito, per poi scoprire il
nuovo volto delle piazze e dei viali, o accorgersi dello
spostamento degli alberi di volta in volta che si aprono
nuovi tratti di cantiere». Altro argomento chiave è il
porto: «Il consolidamento del molo Norimberga poteva
rappresentare l'occasione per verificare soluzioni per la
funzionalità dell'area qualora l'Autorità portuale, prima
di avviare i lavori, si fosse confrontata in un pubblico
dibattito». Da qui le conclusioni: «Si deve aprire un
dibattito complessivo sul disegno progettuale che si vuole
dare alla città, ricorrendo più spesso ai concorsi per
idee e ai contributi delle forze professionali locali. La
presenza di un tavolo di lavoro comune eviterebbe errori
spesso poco rimediabili. Occorre anche un disegno
complessivo che si sposi con il programmato avvio delle fasi
operative per la realizzazione del ponte sullo Stretto. Le
autorità politiche locali, regionali e nazionali, hanno il
dovere di spostare la centralità del “progetto Ponte”
su Messina, anche per capire meglio come la variante al Prg
si interfaccia con il tessuto urbanistico dell'area
interessata». L'ordine chiede un incontro urgente al
sindaco, al presidente della Provincia, al presidente
dell'Autorità portuale.
14/7/2001
( gds )
Molo
Norimberga, un ricorso al Tar minaccia la nuova linea con
Salerno
Spunta
"a sorpresa" un ricorso al Tar sul molo
Norimberga. Ieri si è appreo dell'atto alla magistratura
amministrativa da parte dela società Savena. Una piccola
porzione dell'area, dove dovrebbe sorgere l'attracco delle
navi dirette a Salerno, rischia di rimanere bloccata da una
grana giudiziaria. Si tratta di appena duecento metri.
Quanto basta però per mettere il bastone tra le ruote al
contestatissimo progetto della Norimberga Spa, la società
che, dal mese di ottobre dovrebbe salpare, con una nave del
tipo Ro-Ro, carica di tir ed auto, per la Campania.
L'area in questione, occupata da un cantiere Savena (e
ceduta precedentemente in concessione all'impresa Seim), è
al centro di un complicato contenzioso. Lo scontro, che si
trascina in realtà da anni, è arrivato soltanto da pochi
mesi davanti al Tar di Catania.
L'Autorità portuale, che proprio nei giorni scorsi ha
liberato il molo dalla presenza della motonave Cariddi
(affidata dalla Provincia, ai cantieri Picciotto), ieri
mattina, ha reiterato un ordine di sgombero già emanato nel
gennaio nel '99.
Secondo l'Autorità portuale, la Savena infatti non avrebbe
alcun titolo per occupare l'area oggetto della discordia. Il
provvedimento riguarda la parte nordest del molo Norimberga.
La Savena si era già rivolta, tramite l'avvocato Antonino
Arizzi al Tar anche per contestare il presunto ritardo con
cui l'Autorità portuale avrebbe esaminato una successiva
richiesta di concessione poi negata.
I giudici del tribunale amministrativo, su richiesta
dell'avvocatura dello Stato, che rappresenta l'Autorità
portuale, hanno deciso di rinviare ogni decisione all'11
ottobre. Una data a ridosso della fatidica inaugurazione del
collegamento per Salerno. Un problema che rende meno agevole
il lavoro del comitato portuale.
Nelle prossime ore, il Comitato presieduto da Giuseppe
Vermiglio, dovrà pronunciarsi sulla prima richiesta
presentata dalla Norimberga Spa: la concessione dell'area
per l'adeguamento del Molo all'attracco della nave Ro-ro.
Sulla questione pesano inoltre l'esposto depositato in
procura nei giorni scorsi dai comitati antitir e la
petizione presentata dai comandanti delle Ferrovie dello
Stato.
Il nuovo servizio, contestato dai comitati cittadini,
consentirebbe il collegamento con Salerno in sole sette ore.
Raggiungere il molo però non sarà agevole, visto che
l'unica via di collegamento esistente è la centralissima
via La Farina
15/7/2001
( gazzetta del sud )
Il
prof. Signorino: no al terminal ro-ro al Norimberga
«La zona falcata solo a vocazione turistica»
Gli imprenditori non lanciano diktat,
vogliono solo fare il loro mestiere. È quanto sostengono i
rappresentanti del gruppo Tourist-Caronte nel ribadire che
entro la fine del mese le società dovranno decidere da dove
far partire la nuova “autostrada del mare”, il
collegamento con navi “ro-ro” tra la Sicilia e il porto
di Salerno. Se dal Comitato portuale non arriverà il via
libera per l'utilizzo delle aree a ridosso del molo
Norimberga sarà inevitabile la scelta di trasferire il
servizio lì dove sono pronti ad accoglierlo a braccia
aperte, cioè a Catania. Gli investimenti fatti e le logiche
del mercato non prevedono i tempi morti, le infinite pause
di riflessione, i continui ripensamenti della politica.
Nell'uno e nell'altro senso ciò che conta è la chiarezza
delle posizioni e il coraggio delle decisioni. E non si può
dire che non sia chiara la presa di posizione del prof.
Guido Signorino, rappresentante dell'Università all'interno
dell'Osservatorio economico istituito dal sindaco Leonardi,
il quale in una lunga nota spiega le ragioni del suo
“no” all'ipotesi Norimberga. La prima constatazione è
che «il già precario equilibrio tra funzione produttiva da
un lato e sopportabilità sociale e sostenibilità
ambientale dall'altro è definitivamente saltato nei mesi
scorsi in relazione all'attraversamento dello Stretto. Si
badi bene – avverte Signorino –, il problema che ha
fatto saltare l'equilibrio socio-economico-ambientale non è
legato in sè allo svolgimento della funzione produttiva
(l'attraversamento) ma piuttosto alla localizzazione sul
water-front del punto di offerta del servizio. Da nessuna
parte al mondo le attività produttive ad elevata intensità
di uso ambientale sono localizzate all'interno dei centri
urbani. Si pensi a cosa sarebbe la città di Torino se gli
stabilimenti della Fiat fossero collocati a Piazza Castello
anziché a Rivalta. E tornando alla nostra città, una delle
motivazioni per la realizzazioni del polo artigianale di
Larderia era consistita proprio dalla necessità di
allontanare dal centro il cosiddetto “artigianato
molesto”. Il traghettamento – prosegue Signorino –
incanala flussi di mezzi in entrata e in uscita, che
“consumano” ambiente sotto più profili: inquinamento
acustico e atmosferico e impatto volumetrico sulla viabilità
urbana. Nel caso dell'ipotesi di avvio dello svincolo
marittimo-autostradale sul molo Norimberga, il costo sociale
prodotto dall'incremento del traffico, peraltro amplificato
a causa di un necessario “effetto-ondata” dovuto alla
combinazione tra la dilazionata cadenza degli arrivi ed il
notevolissimo incremento di mezzi sbarcati non potrebbe
essere controbilanciato da vantaggi economici proporzionali
per la città. Proprio la localizzazione nella zona falcata
indebolisce l'argomentazione dell'incremento occupazionale.
Si dice che l'autostrada del mare crei occupazione perché
apre una tratta nuova ed offre un servizio attualmente non
esistente. Ma è evidente che solo i mezzi diretti verso
Calabria, Basilicata, Puglia (e mettiamo anche il Molise)
non sarebbero interessati ad utilizzare le navi “ro-ro”.
Le cifre riportate dal Cust mostrano che il conto nazionale
dei Trasporti stimava per il '97 in 844 mila tonnellate il
flusso di merci su strada in uscita dalla Sicilia e
destinato alle quattro regioni suddette su un totale di 3
milioni 768 mila tonnellate, mentre il flusso di merci in
entrata verso la Sicilia e proveniente dalle quattro regioni
era stimato in 1 milione 201 mila tonnellate su un totale di
4 milioni 781 mila. In parole povere, l'attuale
movimentazione sulla tratta Sicilia-Calabria potrebbe
ridursi di quasi l'80 per cento in uscita e di circa il 75
per cento in entrata. La drastica riduzione dell'impiego di
lavoro delle compagnie private attualmente attive, dunque,
non potrebbe essere compensata dall'attivazione di un
servizio che, utilizzando vettori più grandi, punta ad
incrementare la produttività del lavoro riducendo il
rapporto lavoratori-mezzi traghettati ed è da dimostrare
che lo sviluppo della cantieristica possa riassorbire gli
esuberi occupazionali del trasporto marittimo». Il prof.
Signorino si sofferma poi sulle altre due ragioni che, a suo
avviso, farebbero propendere per il no all'ipotesi
Norimberga: le problematiche di sicurezza della navigazione
interna alla zona falcata poste dai comandanti delle navi Fs
e l'esistenza di possibili usi alternativi del sito e
dell'intera zona falcata che rappresenta l'area a maggior
concentrazione di opere e reperti artistico-architettonici
della città. Il previsto smantellamento della zona militare
– afferma Signorino – dovrebbe essere vissuto non come
una sciagura, ma come un notevole asset per il recupero
della zona potenzialmente più bella della città». Il
rappresentante dell'Ateneo messinese indica «nella
ricettività diportistica, nella attività di ristorazione,
nella fruizione amena dei siti, nella realizzazione di spazi
di incontro e di spazi museali» il futuro della zona
falcata. «Non ci si vuole opporre – conclude il prof.
Signorino – all'evoluzione tecnologica delle modalità di
trasporto, si vuole fare in modo che la loro attivazione si
accompagni con il recupero e lo sviluppo ambientale della
città, e non con il mantenimento di una insostenibile
situazione di degrado e invivibilità».
156/7/2001
( bob brown )
Franz
Global Forum
Dal 13
maggio tutto lo scenario politico italiano è stato
occupato dallaa questione del G-8 di Genova e,
nell'occasione, abbiamo avuto modo di conoscere un po' più
da vicino le componenti, anche le più estreme.Da loro
abbiamo sentito slogan e appelli che credevamo scomparsi,
idee che "non muoiono" e che credevamo fossero
il patrimonio indelebile della sinistra.E' stata
quindi una vera e propria boccata d'ossigeno per la gente
comune, quella non schierata e per i cosiddetti "cani
sciolti", mentre, a quanto pare, non ha offerto
alcuno spunto a quello che viene definito "un
ampio dibattito precongressuale" dei DS e che invece
si sta manifestando come una squallida lotta per la
conquista del potere all'interno del partito in stile
"tardo-democristiano".Anche a Mesina
alcuni esponenti di questa "bella gente"
preferisce frequentare "salotti bene" (sull'Olga
I° o II°), farsi assumere come addetti stampa dalla
lobby imprenditoriale dominante (per poi abbaiare contro i
palazzi del potere per ottenere un posto di portavoce
"ufficiale"), oppure offrire consulenze
economiche o "dotte" recensioni giornalistiche
sui cicli della politica e dell'economia (a proposito un
tema per il prossimo articolo: la ciclicità
delle'economia messinese degli ultimi tretn'anni e quali
prospettive all'insegna del G.F...ranz?).Chissà se
quest'ultimo, dopo aver ottenuto tutto lo "spazio
vitale" disponibile a gestire la città magari con il
prezioso contributo di questi intellettuali, non organizzi
una sorta di.Franz-Global-Forum che affronti il tema della
democrazia economica e della solidarietà?I segnali già
ci sono visto che hanno "concesso" ad altri
operatori portuali di utilizzare, assieme alla
Travel-Tickets, il molo Norimberga (per caricare solo navi
Cartour), senza dimenticare il "grande"
contributo offerto, attraverso la partecipazione
all'Associazione per la lotta contro il Cancro, ai malati
di tumore che loro stessi "indirettamente"(?)
contribuiscono a diffondere.
16/7/2001
( gazzetta del sud )
L'assessore
Scoglio è certo che i project-financing
“risveglieranno” l'iniziativa imprenditoriale privata
«Dalle
parole alla cultura del fare»
La
città-mercato sulla Panoramica? In linea col Prg, e c'è il
sì della Sovrintendenza
«Suvvia, non comportiamoci da messinesi». L'assessore
Gianfranco Scoglio riflette gli umori della Giunta Leonardi
sulla polemica appena aperta a proposito del megaprogetto
della “città mercato” sulla Panoramica. «È da due
anni che ne parliamo, almeno dalla presentazione dei Prusst.
Oggi che la proposta tende a diventare operativa si fanno i
soliti discorsi sul rischio che si deturpi il paesaggio. Ma
lì, in atto, ci sono cave e pecore. Il progetto è in linea
con la Variante al Prg, con le indicazioni della
Soprintendenza e di altri enti cointeressati a controlli e
autorizzazioni. Del resto, dai Prusst ai project financing,
l'ente pubblico deve ormai necessariamente realizzare anche
con l'imprenditoria privata le filiere dello sviluppo
possibile».
Project financing – A proposito. Che fine ha fatto la
proposta lanciata dal Comune di project financing (opere
realizzate dai privati chiavi in mano, con accesso
successivo alle concessioni)? «Sinora ci siamo solo
occupati – alla messinese – delle proposte per gli
approdi, di più largo impatto sociale e connesse con i
problemi spiccioli della viabilità e della vivibilità
della città. Ma sono significative le proposte lanciate dal
Comune e già recepite dai privati». Ricordiamole
brevemente. Un centro direzionale nell'area di proprietà
del Comune e dell'Iacp in via La Farina (progetto presentato
da un consorzio di costruttori messinesi); un centro
direzionale in via dei Mille, al posto dell'isolato 88,
sempre di proprietà comunale (due proposte, una dello
stesso consorzio edilizio di via La Farina e l'altra della
Damiano Costruzioni; la rifunzionalizzazione di Villa Dante
(progetto sposato dal richiamato consorzio) e gli approdi
con due proposte per la zona sud (Gruppo Franza e Matacena)
e due per la zona nord (Franza e consorzio temporaneo tra
Galarchet e Ira Costruzioni).
Due mesi per decidere – Sui progetti presentati è già
scattata una complessa procedura: entro la fine di settembre
debbono essere fatte le scelte per il successivo passaggio
alla gara. Per raggiungere questo primo obiettivo è attesa
a giorni la decisione del sindaco sulla nomina del
responsabile del procedimento che sarà molto probabilmente
l'ingegnere capo, mentre per i cosiddetti servizi di
supporto (tra cui l'analisi economico-finanziaria) si avvarrà
di funzionari di altre amministrazioni. Per gli approdi le
scelte sono subordinate al parere del presidente della
Regione, come da accordo di programma.
La fase esecutiva – Ma che vuol dire mettere a gara il
progetto? Dare sessanta giorni di tempo a chi ne ha
interesse per partecipare alla gara connessa alla
realizzazione dell'opera. Tra le offerte pervenute saranno
scelte le prime due, che parteciperanno a loro volta ad una
selezione ristretta con l'impresa proponente. Quest'ultima
può pure recedere, facendosi rimborsare gli oneri
progettuali, ma verosimilmente può trovare un'intesa con le
altre aziende o proseguire da sola. « È interessante
notare – fa osservare Scoglio – che nella proposta di
project financing per gli approdi, in sede di concessione,
è prevista una quota, seppur minima, dell'utile di
esercizio da cedere al Comune quale compenso per bonifica
ambientale. «“Visto” dalla parte del cittadino, la
risposta ottenuta dal primo piano p.f. è positiva sia per
la realizzazione di opere di recupero urbanistico (l'isolato
88 e il parcheggio di Via La Farina), sia per la ricaduta
che dovrebbe avere nel settore dell'edilizia, che è il
comparto a più forte impatto occupazionale. Va infine
tenuto conto che l'esperienza acquisita, un certo risveglio
dell'imprenditoria locale (approdi a parte) fanno ben
sperare anche per il pacchetto che sarà lanciato il
prossimo anno».
Il prossimo PF – L'Amministrazione comunale avrebbe un
ventaglio di proposte da fare. L'assessore alle
Infrastrutture territoriali accenna ad alcune ipotesi: il
parco tematico della foresta di Camaro; il sistema
depurativo (rimessa a norma degli impianti di Mili e Tono),
il completamento della metanizzazione (che a Messina si
ferma a Tremestieri) e il progetto di Capo Peloro, (vedasi
concorso europeo).
Il Prusst – «Ma la partecipazione dei privati s'era vista
già nel Prusst, dove sono state presentate proposte per
investimenti da oltre quattrocento miliardi (la
“Gazzetta” ha pubblicato le singole proposte già due
anni fa). «Ci limitiamo a segnalare, per restare sulle
“riflessioni” di questi giorni – rileva Scoglio –
l'ideale quadrilatero di investimenti che partirebbe dal
porticciolo turistico per la nautica da diporto tra Grotte e
Guardia, passando per il piano della zona alberghiera sulla
Panoramica, il centro commerciale e per finire al centro
sportivo programmato a Guardia. Ma va ricordato il bacino di
Capo Peloro e, nella zona sud, la proposta di industriali e
artigiani per l'urbanizzazione di Larderia con la
realizzazione di un centro direzionale e di un centro
manufatturiero e commerciale di trasformazione e vendita dei
prodotti (proposta “Tuo spa”)». Un disegno complessivo
che ha trovato già un primo fianziamento nel Piano Urban
(dieci miliardi che riguardano il fronte città,
dall'Annunziata al porto) e un altro nel Prusst, per la
predisposizione dei progetti esecutivi di opere che
dovrebbero trovare copertura finanziaria, come abbiamo
riferito nel servizio pubblicato lunedì scorso, nei Pit.
Impegno quinquennale – Un processo virtuoso che secondo
l'assessore Gianfranco Scoglio si svilupperà «nell'arco di
cinque anni, tenuto conto delle corsie preferenziali
previste dagli accordi di programma, con le conferenze di
servizio destinate a sburocratizzare tutto e a bruciare i
tempi delle autorizzazioni». Ma il prezzo da pagare sarà
lo stravolgimento dell'assetto urbanistico, Variante al Prg
compresa? Un “sacco” di cemento armato? L'esponente
della Giunta Leonardi dissente. «I fatti sono fatti. L'80
per cento delle proposte presentate col Prusst – sostiene
– è in linea con la Variante». Il problema è un altro.
«No, è sempre quello. Diventare credibili e dare
credibilità all'imprenditoria messinese. C'è in città –
dice l'assessore di An – una forte liquidità accantonata
che attende di poter investire. Ma dobbiamo riuscire tutti
insieme (penso agli ordini professionali, alle
rappresentanze di categoria, ai sindacati), ad accompagnare
questo processo, non deludendo gli investitori». Forse, si
dovrebbe cominciare a ragionare da messinesi e non alla
messinese. A cominciare però dagli inquilini dei Palazzi
che contano.
16/7/2001
( gds )
Una
procedura innovativa
Il termine project financing indica la procedura che
consente la realizzazione di iniziative in forma di impresa
autonoma, attraverso un'opportuna distribuzione dei rischi e
dei rendimenti tra i diversi soggetti coinvolti. Il
documento di Programmazione economica e finanziaria
2002-2003 ha individuato quale priorità il coinvolgimento
dei privati nell'attività di finanziamento, realizzazione e
gestione di infrastrutture e servizi di pubblica utilità.
In tale documento si sottolinea l'importanza del ricorso
alla finanza di progetto non solo al fine della costruzione
delle opere, ma anche per incentivare il miglioramento della
qualità progettuale e per assicurare un'adeguata gestione e
manutenzione delle stesse. Il project financing, quale
strumento per la realizzazione di infrastrutture di pubblica
utilità, assegna un ruolo rilevante al promotore ed impone
un approccio moderno ed innovativo alla pubblica
amministrazione. Imprenditori, investitori, società di
servizi e pubbliche amministrazioni devono essere soggetti
attivi di questo modo di concepire la realizzazione di
infrastrutture.
18/7/2001
( gazzetta del sud )
Quale
progetto di sviluppo? / Interviene “La nostra città”
«L'Ordine degli ingegneri si è
svegliato tardi»
«Di quale progetto di sviluppo si discute?».
L'interrogativo viene posto dal comitato “La nostra città”
in una lettera aperta inviata al presidente del consiglio
dell'Ordine degli ingegneri Arturo Alonci. «Chiedersi i
motivi delle incertezze sul cosa e sul come “fare la città”
– scrivono i rappresentanti del Comitato – è certamente
interessante ma anche spesso irritante. Probabilmente
nessuna città al mondo sarebbe rimasta così a lungo tempo
sprovvista del Piano regolatore, ovvero di uno strumento
urbanistico socialmente condiviso. Tale anomali
invoglierebbe già a non dibattere e a non confrontarsi. Il
successivo rimorso per non averlo fatto, però, è più
forte dell'immancabile pessimismo». Il Comitato definisce
«tranquillizzante e nello stesso tempo allarmante»
l'affermazione conclusiva del recente documento dell'Ordine
degli ingegneri secondo la quale “le autorità locali
hanno il dovere di spostare la centralità del progetto
Ponte su Messina”. «La preoccupazione – spiega il
portavoce saro Visicaro – è dettata dal fatto che,
soltanto dopo tanti anni, qualcuno chiede di capire come la
Variante s'interfacci con il tessuto urbanistico dell'area
interessata alla realizzazione del Ponte. La tranquillità...
deriva dal fatto che le autorità locali, in altre faccende
affaccendate, non avranno mai la possibilità di spiegare
nulla. L'obbligo che avrebbero dovuto avere era quello di
spiegare alla città perchè dopo oltre 20 anni non sia
stata ancora approvata la variante al Prg. Tutti hanno
glissato sulla “fisicità” rappresentata dal Ponte e sul
ruolo che Messina avrebbe dovuto svolgere dopo la
costruzione del manufatto. E più vecchia della Variante è
la storia dell'attraversamento urbano del gommato pesante.
Nerssun professionista, o quasi, si è lamentato in tutti
questi anni del fatto che 4 mila tir al giorno facevano e
fanno la spola dal viale della Libertà allo svincolo
Boccetta. Perfino l'amministrazione comunale di Salerno ha
affidato all'architetto Oriol Bohigas il progetto di
riqualificazione della città e del potenziamento dello
scalo marittimo di Santa Teresa e di Porto Masuccio, fuori
dal centro urbano. Cosa ha avuto da dire – prosegue il
Comitato – l'Ordine degli ingegneri sulla soluzione del
doppio approdo individuata dalla commissione Misiti e sul
fatto che quella stessa commissione fosse orfana di tecnici
messinesi? E per quanto riguarda il porto, da oltre 40 anni
nessuno ha voluto decidere se la destinazione dei moli,
delle aree e delle infrastrutture connesse, dovesse essere
commerciale, industriale, turistica o militare». Il
Comitato, infine, ribadisce quali sono gli obiettivi della
protesta che va avanti da oltre un anno: «Un gruppo di
cittadini, spontaneamente organizzati, sta tentando di
sottolineare l'urgenza e l'obbligatorietà di alcune scelte
come l'eliminazione del passaggio dentro l'area urbana del
traffico pesante, la sostenibilità ambientale di qualsiasi
infrastruttura, la liberalizzazione e la trasparenza sia
delle iniziative imprenditoriali sia nella gestione e nella
progettualità delle opere pubbliche».
18/7/2001
( gazzetta del sud )
Gli
operatori portuali sollecitano il parere dell'Authority
Si
decida sull'Autostrada del mare
L'attenzione continua ad essere alta. Venerdì il Comitato
portuale dovrà dare un parere sul progetto della prima
Autostrada del mare dal porto di Messina e si registrano
nuovi punti di vista. Fino ad oggi è stata forte la
contestazione dei comitati cittadini che hanno chiesto di
bloccare questo progetto per evitare che in città si
registrasse un incremento del transito dei mezzi pesanti.
Diverso invece il parere degli operatori portuali che
proprio ieri sono intervenuti chiedendo all'Autorità
portuale di decidere sul progetto in modo da consentire
l'avvio delle Autostrade del mare da Messina. Da giorni,
infatti, sul tavolo del Comitato portuale c'è la delibera
sull'occupazione del piazzale del molo Norimberga da parte
della società intenzionata a far partire dal prossimo mese
di ottobre un nuovo servizio marittimo nella tratta
Messina-Salerno con la nave Cartour del gruppo
Tourist-Caronte. Una nuova iniziativa imprenditoriale che ha
scatenato ulteriori polemiche creando un clima di contrasto
anche in sede di Comitato portuale. I primi a scendere in
campo chiedendo l'avvio immediato del nuovo collegamento
sono stati proprio i lavoratori portuali che hanno
considerato l'iniziativa «utile alla garanzia ed
all'incremento dei posti di lavoro». I dipendenti delle
imprese portuali (circa cento) già da tempo hanno espresso
forti preoccupazioni sul mantenimento dei posti di lavoro. E
adesso chiedono che venga attivato questo servizio per avere
in mano una garanzia occupazionale. La decisione comunque
non sembra essere facile. L'Autorità portuale ha deciso di
rinviare di qualche giorno il parere sulla «consegna»
anticipata del molo Norimberga soprattutto dopo che i
sindacati sono riusciti a strappare al sindaco Salvatore
Leonardi la promessa di dare vita ad una seria
programmazione prima di concedere il placet al progetto. Al
primo cittadino sono state richieste garanzie soprattutto
sul fronte della viabilità. In particolare al Comune è
stato chiesto di farsi carico di realizzare una vera via del
mare che colleghi la zona falcata allo svincolo di
Tremestieri o di San Filippo (che dovrebbe essere aperto a
breve) per evitare interferenze del transito dei mezzi
pesanti diretti al Norimberga con il traffico cittadino. Il
sindaco Leonardi a proposito ha dichiarato che è già in
fase di redazione un nuovo progetto per una strada da
realizzare sul demanio marittimo. I tempi comunque sembrano
essere lunghi mentre gli imprenditori confermano la necessità
di arrivare ad una immediata decisione. L'amministratore
della Caronte, Antonino Repaci, ieri ha ribadito: «Vogliamo
che questo servizio venga attivato da Messina ma se la città
non lo vuole andremo a Catania. Crediamo che sia
un'opportunità che Messina non può perdere». Repaci ha
poi aggiunto: «Se venerdì non si decide il discorso è
chiuso. Non abbiamo più i tempi per organizzarci. Abbiamo
già parlato con il presidente dell'Autorità portuale di
Catania e sono disponibili ad accoglierci». Sul piatto
della bilancia ci sono la necessità di salvaguardare i
livelli di vivibilità della città e un interesse
imprenditoriale che non può attendere.
19/7/2001
( gazzetta del sud )
Quale
progetto di sviluppo S'infiamma il confronto
Dopo il documento dell'Ordine degli ingegneri e la presa di
posizione del Comitato “La nostra città”, prosegue il
dibattito sulla crisi della città e sulle ipotesi di futuro
sviluppo. «Sono d'accordo con quanto espresso dal portavoce
del Comitato – scrive l'ing. Carmelo Cascio – e in una
mia lettera aperta inviata giorni addietro al presidente
dell'Ordine degli ingegneri, di fatto mi chiedevo quanto si
chiede oggi Visicaro: i gravi problemi e le conseguenti
scelte che deve fare la città, non possono non scaturire da
un ampio dibattito, al quale deve partecipare l'intera
cittadinanza. Bisogna dare una svolta ed un valido
contributo può essere dato dai professionisti, a patto che
non si preoccupino di essere accondiscendenti con il potere
politico e burocratico. Purtroppo è stata l'assoluta
mancanza di dibattito a non stimolare la classe politica ed
oggi è per questo che ci ritroviamo senza il Prg o senza un
piano per i trasporti urbani e marittimi. Occorre
riqualificare la figura professionale dell'ingegnere in
senso lato, estendendo il concetto anche alle altre
categorie (architetti, geometri, periti) e farsi promotori
di una grande riforma. Se le forze professionali riusciranno
a smuovere l'immobilismo della classe politica, certamente
si metterà in moto lo sviluppo ed il recupero delle
possibilità perdute porterà benefici, primo fra tutti
l'incremento del livello occupazionale di tutti i settori».
19/7/2001
( gazzetta del sud )
Si è dibattuto del
waterfront all'inaugurazione dell'anno sociale del Rotary
«Il rilancio parte dalla Fiera»
Il rilancio di Messina passa principalmente
dal fronte del porto: la felice posizione geografica ed il
mare che accompagna Messina per tutta la sua lunghezza
devono essere visti come una risorsa da sfruttare ed
incrementare. Ed è il rapporto Messina-Stretto il filo
conduttore del nuovo anno sociale del Rotary Club,
inaugurato con l'incontro “Fiera e waterfront”, relativo
al progetto presentato dalla Compagnia del Mare, nuova
concessionaria dell'area della Fiera. A coordinare i lavori
il presidente del club service ing. Sebastiano D'Andrea. «Dopo
aver voltato per tanti anni le spalle al suo mare – ha
detto Gaetano Mobilia, presidente della Compagnia – è
giunto il momento di invertire la tendenza. La voglia di
cambiamento deve tradursi in cultura del rischiare, per
restituire alla Fiera quel ruolo di grande centralità che
ha avuto per la nostra città dai tempi antichi. Messina è
diventata il primo porto siciliano per traffico
crocieristico: un flusso annuo di 160 mila turisti (con un
aumento stimato del 15 per cento nei prossimi anni) che, però,
a fronte della totale assenza di servizi offerti,
considerano la nostra città soltanto di passaggio. Mancando
la nostra città di un Piano regolatore, non sarà possibile
ampliare l'area o i padiglioni della Fiera, per cui dovremo
riempire questi contenitori con la nostra fantasia. Sono,
quindi, previste nel progetto attività culturali (mostre,
centro congressi, show room), turistiche (albergo
sull'acqua, terminal crocieristico, offerta tipica
siciliana), fieristiche (quattro fiere annuali di settore),
commerciali (ristorazione, shop, talassoterapia, fitness),
scientifiche (centro di formazione a distanza, centro
multimediale in collaborazione con l'Università). Grande
spazio, infine, al tempo libero, con discoteca, maxischermo,
internet cafè e massima attenzione per i bambini che
potranno divertirsi anche con istruttive attività
formative. Da creare poi un parcheggio capiente. Il via ai
lavori – ha aggiunto Mobilia –, della probabile durata
di cinque o sei mesi, avverrà a partire dal 19 agosto,
subito dopo la chiusura della Campionaria. La speranza è
che, prendendo le mosse da questo progetto, si crei a
Messina un effetto domino che si estenda all'intera città».
Secondo il presidente dell'Autorità portuale Giuseppe
Vermiglio, «il progetto della Compagnia del Mare si
inserisce in quello più ampio della ristrutturazione
dell'area portuale di Messina, dal Baby Park alla Dogana,
proseguendo per il molo Norimberga e la zona falcata, e che
vede l'Authority impegnata su più fronti per ricostruire un
proficuo rapporto tra Messina e il suo mare». Infine,
l'assessore Gianfranco Scoglio: «Il progetto della Fiera
– ha affermato – fa parte delle iniziative intraprese
dall'amministrazione comunale per trasformare Messina da
città di approdi in città di scambi. E per raggiungere
tale obiettivo è necessario coinvolgere gli imprenditori».
19/7/2001
( gazzetta del sud )
Demolizioni
e Norimberga, la Soprintendenza pronta a esitare i progetti
Finalmente buone notizie per l'Autorità
portuale. La Soprintendenza a giorni sbloccherà i tre
progetti per il recupero della zona falcata presentati da
tempo dall'Authority. Tre piani di intervento che
riguardano: la ristrutturazione del molo Norimberga, le
demolizioni di diversi manufatti e la realizzazione di un
impianto di illuminazione. L'architetto Rocco Scimone della
sezione Beni architettonici della Soprintendenza ha
assicurato che la prossima settimana i progetti verranno
esitati. Il parere dovrebbe essere favorevole. L'intera area
della zona falcata è sottoposta a vincolo e l'Autorità
portuale una volta predisposti i progetti ha richiesto un
parere all'Ente incaricato di tutelare i resti della Real
Cittadella. Il molo Norimberga in particolare è stato
teatro di scontro tra l'Authority e la Soprintendenza che a
gennaio ha ritenuto opportuno bloccare i primi lavori a
seguito del ritrovamento di altri resti della Cittadella.
Con l'approvazione di quest'ultimo progetto si potrà
proseguire con l'opera di risanamento grazie ad un
investimento di 25 miliardi. Un finanziamento che rischiava
di essere perso se Autorità portuale e Soprintendenza non
avessero trovato una linea d'accordo tra la tutela dei resti
e la necessità di riqualificare la vasta banchina di riva
della zona falcata. Nelle scorse settimane tra Comune,
Autorità portuale e Soprintendenza è stato sottoscritto
anche un protocollo d'intesa sulla riqualificazione della
zona falcata. Insieme a quello sul risanamento definitivo
del molo Norimberga si attende anche il progetto sulle
demolizioni da effettuare nella zona falcata. Un piano sul
quale il segretario generale dell'Autorità portuale, Franco
Barresi, aveva sollecitato il parere della Soprintendenza.
Domani intanto sarà il giorno decisivo sul parere per
l'avvio della prima autostrada del mare proprio dal molo
Norimberga. Un nuovo servizio marittimo da effettuare nella
tratta Messina-Salerno. Il Comitato portuale dovrà decidere
sull'occupazione anticipata del molo per consentire alla
società, calibrata per far partire questo nuovo
collegamento, di effettuare i primi interventi.
20/7/2001
( gazzetta del sud )
La Cisl conferma il
suo “no”
Sì o no, questo è il problema... Il Comitato portuale ha
un dilemma da risolvere. Nella seduta prevista per stamane
si dovrà decidere sulla «consegna» del molo Norimberga
alla società intenzionata a far partire dal prossimo mese
di ottobre un nuovo servizio marittimo nella tratta
Messina-Salerno. Mai come questa volta la scelta è stata
sofferta. I sindacati ieri hanno confermato le proprie
perplessità e la Cisl in particolare ha ribadito il suo no
all'utilizzo della vasta banchina di riva della zona falcata
per questa nuova iniziativa imprenditoriale; gli operatori
portuali, invece, ritengono che sia una buona occasione di
lavoro e sempre ieri i piloti dello Stretto si sono
schierati a favore degli imprenditori pronti ad investire su
una nuova scommessa. Il voto appare incerto. Già
l'argomento ha creato scompiglio in seno al Comitato
portuale che per ben tre volte ha rinviato la decisione
sull'anticipata occupazione del molo Norimberga per
consentire i primi interventi in vista dell'annunciato avvio
del collegamento a lunga percorrenza. Secondo indiscrezioni
oggi il Comitato delibererà favorevolmente sul nuovo
servizio chiedendo al sindaco di impegnarsi per realizzare
in tempi brevi una strada che colleghi il molo direttamente
allo svincolo di Tremestieri o di San Filippo. Ma l'esito
non è scontato. Ritornando alle posizioni assunte in questi
giorni ieri il segretario provinciale della Cisl, Maurizio
Bernava e l'esponente della Fit/Cisl, Lillo Sturiale, hanno
puntualizzato: «In uno scenario di immutata improvvisazione
e di clima di emergenza indotto da interessi particolari, la
Cisl ritiene di non poter acconsentire al perseverare di un
metodo decisionale che va immediatamente e definitivamente
invertito per dare un futuro di sviluppo alla nostra realtà».
I due sindacalisti hanno aggiunto: «Il rappresentante della
Cisl nel comitato portuale non esprimerà il proprio parere
favorevole nella seduta prevista per domani (oggi per chi
legge). A Messina c'è bisogno di "invertire la
rotta" sulle scelte strategiche per lo sviluppo
economico della nostra area». Cgil, Cisl e Uil
unitariamente avevano già manifestato grosse perplessità
in merito all'urgenza di esprimere un parere positivo
sull'anticipata occupazione del molo. I sindacati al primo
cittadino hanno posto dei paletti: «prima una seria
programmazione e poi si decide». Anche la Uil, che in una
lettera inviata al presidente dell'Autorità portuale
Giuseppe Vermiglio, ha comunicato l'assenza dell'esponente
della UilTrasporti alla seduta odierna, ha ribadito la
propria posizione comune a Cgil e Cisl e cioè: «Ogni
iniziativa va inserita in una programmazione generale». C'è
invece chi ritiene che l'avvio della prima Autostrada del
mare dal porto di Messina sia un'occasione di sviluppo da
non perdere. I dipendenti delle imprese portuali nei giorni
scorsi hanno appunto dichiarato che il servizio può creare
maggiore occupazione. In una nota un rappresentante dei
Piloti dello Stretto, Salvatore Cutugno, scrive: «I
sindacati vogliono vedere meglio la questione prima di
vedere consegnare l'area alla Caronte e Tourist, ma se dalla
fine del traffico del carbone quell'area è rimasta
abbandonata, perchè non concederla a chi oggi la richiede?
Dobbiamo forse aspettare altri 50 anni che altri la
richiedono perdendo l'occasione che oggi si offre». Da
parte loro gli imprenditori di Tourist e Caronte hanno
ribadito: «Siamo pronti ad andare a Catania se la città
non vuole questo servizio».
21/7/2001
( gazzetta del sud )
Condizione
essenziale rimane la costruzione della “via del mare”
Si alza il sipario sulla prima autostrada del mare. Il
Comitato portuale, dopo due settimane di discussioni, ieri
ha sciolto la riserva sulla richiesta presentata dalle
società Tourist e Caronte di occupare le aree a ridosso del
molo Norimberga. Da qui, infatti, ad ottobre partirà il
nuovo collegamento marittimo a lunga percorrenza lungo la
tratta Messina-Salerno. La delibera sull'anticipata
occupazione del molo è passata ad unanimità con una sola
astensione del rappresentante della Fit-Cisl. Il sì di
ieri, comunque, è stato sofferto. Da un lato, le questioni
della vivibilità della città; dall'altro, la necessità di
non poter sprecare ulteriori occasioni di lavoro e sviluppo.
Alla fine si è cercato di tenere in considerazione tutti e
due gli aspetti. Il via libera al nuovo servizio è infatti
collegato ad alcune condizioni: 1) non appena sarà
realizzato il nuovo approdo nel litorale di Tremestieri
l'ormeggio del Norimberga dovrà essere trasferito; 2)
l'Amministrazione comunale deve farsi carico di realizzare
in tempi brevi un collegamento diretto tra la zona falcata e
gli svincoli autostradali (e questo anche a prescindere
dall'avvio del servizio, considerato che il porto di Messina
non ha un accesso diretto); 3) non verrà rilasciata nessuna
concessione demaniale perchè il molo rimarrà pubblico.
Questi i “paletti” allegati alla delibera sull'immediata
consegna del molo alla società Norimberga Servizi Spa (di
cui fanno fanno parte gli operatori marittimi e portuali),
per consentire i necessari interventi in vista dell'avvio
del nuovo servizio. Una conclusione alla quale il Comitato
portuale è arrivato dopo tre sedute, compresa quella di
ieri che è durata due ore. Presenti il sindaco Salvatore
Leonardi, il presidente della Provincia Giuseppe Buzzanca,
il comandante della Capitaneria di porto Carmelo Maccarone,
oltre che il presidente e il segretario dell'Autorità
portuale, Giuseppe Vermiglio e Franco Barresi, i
rappresentanti sindacali, della Regione e delle Ferrovie
dello Stato. Soddisfatto l'amministratore delegato della
Caronte, Antonino Repaci che al termine della riunione ha
dichiarato: «A noi sta bene così. Non avevamo chiesto una
concessione esclusiva e siamo disposti ad andare a
Tremestieri. Quello che adesso ci interessa maggiormente è
che questo servizio non sia inquinante». Il sindaco proprio
ieri è stato chiamato in causa in prima persona per la
realizzazione della via del mare dal litorale di Tremestieri
alla zona falcata. Leonardi ha ribadito che è già in fase
di redazione il relativo progetto che dovrebbe essere
consegnato a giorni. Il collegamento viario è stato già
inserito melle schede trasmesse alla Regione per il riparto
dei fondi di Agenda 2000 e per il quale è previsto un
finanziamento di 28 miliardi. Oltre alla questione viabilità
ieri il responsabile territoriale dell'impianto marittimo
delle Ferrovie dello Stato, Giorgio Liaci, ha chiesto
garanzie ben precise sulla compatibilità tra questo nuovo
servizio e il traffico marittimo delle FS. Proprio ieri in
un comunicato il Sasmant, il sindacato autonomo Stato
maggiore navi traghetto FS, ha ribadito la necessità di
salvaguardare gli interessi delle Ferrovie dello Stato. E il
segretario della Filt-Cgil, Tiziano Minuti, che ha espresso
parere favorevole alla delibera, ha chiesto al comandante
Maccarone «che prima dell'attivazione della linea
Messina-Salerno venga effettuata un'istruttoria seria e
rigorosa sulle incidenze sulla sicurezza della navigazione
in uno specchio di mare oggettivamente angusto». Il
servizio dovrebbe partire ad ottobre e in questi tre mesi
occorre pensare ad attrezzare al meglio il molo, a prevedere
aree di stoccaggio nella zona falcata, oltre che pensare ad
una viabilità che non crei problemi ai cittadini.
L'investimento che gli imprenditori hanno messo sulla piazza
è di 85 miliardi (tanto costa la nave che sarà utilizzata
per questo servizio, denominata Cartour). Quest'ultima avrà
una velocità di 25 nodi, una capacità di stiva di 2040
metri lineari e potrà contenere: 75 autovetture, 76 cabine
da 4 posti, 225 posti poltrona e 200 posti ponte. La
partenza è prevista alle ore 1 con arrivo a Salerno alle 8
del mattino. Al ritorno la partenza da Salerno sarà alle 13
con arrivo a Messina alle 20. L'iniziativa che permetterà
alla città di far parte del grande "puzzle" delle
autostrade del mare comunque continua ad essere contestata
dai comitati anti-tir. Il portavoce del comitato “La
nostra città”, Saro Visicaro, in un comunicato ha chiesto
l'intervento della Procura sulla decisione assunta ieri
dall'Autorità portuale.
21/7/2001
( gazzetta del sud )
Nessuno
abdichi al proprio ruolo
Le scelte
strategiche riguardanti il rilancio del porto e il recupero
del “water-front” devono essere sostanziate di
contenuti. Non bastano le autorizzazioni demaniali o la pura
e semplice gestione dell'esistente. La concessione delle
aree a ridosso del molo Norimberga apre di fatto nella
nostra città una pagina inedita, quella delle autostrade
del mare, ma obiettivamente suscita dubbi e timori in quei
messinesi che, senza prestarsi a strumentalizzazioni di
parte, intendono ragionare serenamente (se è ancora
possibile farlo) sul futuro della città. Non è la scelta
di inaugurare la linea di navi a lunga percorrenza
Messina-Salerno il fattore che contribuirà a peggiorare la
qualità della vita. È da decenni che scontiamo sulla
nostra pelle drammatiche carenze infrastrutturali che ci
condannano agli ultimi posti delle città vivibili.
L'utilizzo del molo Norimberga non produce un aumento del
flusso dei tir che, comunque, vanno e vengono
quotidianamente sul Boccetta o sulla via La Farina,
calpestando le strade del centro urbano (unico caso al
mondo). Il problema è un altro. Fino a quando non ci sono
le alternative (ed è assurdo non averle realizzate), il
porto deve svolgere le funzioni per le quali è naturalmente
vocato, a meno che non si voglia trasformarlo in una rada
per yacht e barche da diporto. E l'Azienda Ferrovie – alle
quali viene regalata da sempre una vasta e pregiata porzione
di territorio cittadino – che oggi lanciano l'allarme
sulla sicurezza delle rotte, dovrebbero spiegare perchè non
hanno assunto iniziative in grado di fronteggiare la
concorrenza delle società private, perchè non hanno deciso
di fare investimenti mirati, perchè alle dichiarazioni di
intenti hanno fatto seguire spesso atteggiamenti
“schizofrenici”, tendenti a un chiaro disimpegno
dall'area dello Stretto. Se le Fs avessero svolto per intero
il loro ruolo, da anni probabilmente la città si sarebbe
dotata di quei collegamenti viari indispensabili tra
l'autostrada e la zona della falce. Ma oggi tali interventi
non sono più differibili. Si deve dimostrare con i fatti
che la “via del mare” e il trasferimento degli approdi
sono davvero in cima alle priorità. Barare non è più
consentito. Così come la città ha il diritto e il dovere
di conoscere quale sarà, in termini concreti, il progetto
di riqualificazione del water-front, il cui primo passo è
stato compiuto con la nuova autorizzazione demaniale
relativa alla cittadella fieristica.
21/7/2001
( gds )
E gli
ambientalisti:andremo in Procura
C'è chi si
rivolge alla Procura, chi al prefetto e chi ancora annuncia
clamorosa azioni di protesta. Non è andata giù a nessuno
la decisione assunta dal comitato portuale. Il primo segnale
di guerra viene da chi due mesi fa ha portato in piazza
oltre duemila persone contro l'attraversamento quotidiano
del centro città da parte dei tir. "E' tempo che
intervenga la procura. Come avevamo già chiarito _ scrive
il portavoce del comitato la Nostra città Saro Visicaro _
l'attivazione di un ulteriore scalo per quei mezzi di
trasporto che dovranno attraversare il centro urbano non è
sopportabile dal punto di vista dell'inquinamento e della
sicurezza. Il provvedimento _ continua Visicaro _ cozza
contro l'articolo 41 della Costituzione perch‚
l'iniziativa privata è in contrasto con l'utilità sociale
ed arreca danno alla sicurezza, alla libertà ed alla dignità
umana. Attraverso poi il rafforzamento del monopolio già
esistente nel servizio di traghettamento vengono annullate
di fatto tutte le direttive nazionali ed europee. Al
prefetto, nella sua funzione di rappresentante del Governo,
sarà chiesto ufficialmente di intervenire per tutelare gli
interessi del ministero del Tesoro".
Posizione molto critica quella dei comandanti delle navi
delle ferrovie dello Stato: " "Riteniamo che
l'opposizione al progetto di trasformare il Norimberga in
punto di partenza per le autostrade del mare - scrivono i
rappresentanti del sindacato autonomo dei comandanti delle
Fs, sia assolutamente incompatibile con la funzione storica
di porto ferroviario della Sicilia".
21/7/2001
( gds )
Traghetti, il
gruppo Tourist-Caronte si aggiudica il molo
"Norimberga"
Dopo la Rada San Francesco il molo Norimberga. Non perde un
colpo il gruppo Tourist-Caronte. Meno di quindici giorni fa
il comitato portuale aveva concesso per quattro anni
l'utilizzo della rada San Francesco dove, da oltre un
trentennio, lo stesso cartello imprenditoriale imbarca
milioni di auto e tir diretti in Calabria. Ieri il via
libera ad un altro importante servizio: il collegamento tra
Messina e Salerno con una nave da duecento metri e capace di
trasportare duecento mezzi pesanti in Campania in sole otto
ore. Un provvedimento sofferto che ha di fatto spaccato il
fronte sindacale. La Cgil ha votato a favore. La Cisl ha
deciso di astenersi dopo aver dibattuto 24 ore prima
all'interno di una lunga riunione del Consiglio generale. La
Uil ha addirittura scelto la via della diserzione affidando
ad un incomprensibile comunicato il compito di spiegare la
propria scelta.
Ci sono voluti una conferenza stampa, tenutasi tra i fischi
e gli insulti dei componenti dei comitati antitir, tre
riunioni di comitato, e due settimane di approfondimento ma
alla fine la delibera è arrivata. Con qualche restrizione
ma nella sostanza il contenuto è lo stesso. La società
Norimberga Spa (che fa riferimento almeno per una grossa
quota a Tourist e Caronte) tra qualche giorno potrà
iniziare i lavori di adeguamento del molo Norimberga. Tra la
fine di settembre e l'inizio di ottobre, se non spunteranno
altri ostacoli, la nave da duecento metri che stanno
costruendo le maestranze di un cantiere di Chioggia sbarcherà
in riva allo stretto. C'è da superare soltanto l'ultimo
scoglio: l'autorizzazione all'attracco da parte della
Capitaneria di porto. I camion, nonostante le proteste del
quartiere e degli abitanti della zona si riverseranno sul
viale Europa e sulla via La Farina, poi, attraverso uno
sbilenco cavalcavia raggiungeranno il molo Norimberga
opportunamente liberato nei giorni scorsi dalla motonave
Cariddi e rimesso a nuovo grazie a quaranta miliardi
stanziati dallo Stato. Le ultime modifiche in un primo
momento saranno a carico dei privati. Questi poi potranno
detrarre le spese sostenute dal canone dovuto all'Autorità
portuale. Veniamo ai paletti posti sulla delibera. Il
sindaco ha chiesto l'inserimento di una clausola che prevede
il trasferimento del servizio per Salerno a Mili una volta
che verrà realizzato in quel sito un nuovo approdo. Sulla
spaccatura tra organizzazioni sindacali il segretario
provinciale della Cgil Tiziano Minuti spiega: "Se il
sindaco ed il presidente della Provincia non avessero
sostanzialmente disatteso l'impegno formalmente assunto di
realizzare prima di questa seduta un confronto serrato con
le organizzazioni, si sarebbe potuta evitare una
frammentazione, anche del fronte sindacale, che certo non
giova alla causa".
21/7/2001
( la sicilia )
Autostrada
del mare, il Comitato portuale ha dato il via libera ai
lavori di sistemazione del molo «Norimberga»
Il
porto avrà il suo «casello»
Dal
15 ottobre, in riva allo Stretto, la nave ro-ro «Cartour»
Dal 15 ottobre anche il porto di Messina avrà
il suo casello dell'autostrada del mare. Dopo un lungo e
travagliato «parto», infatti, ieri mattina il Comitato
portuale ha dato il via libera (con 10 voti favorevoli e 1
astensione, quella del rappresentante della Cisl, Mimmo
Caia) all'occupazione del molo «Norimberga» da parte
dell'omonima società consortile per i lavori di
sistemazione della banchina, propedeutici all'attivazione
del servizio di collegamento con il porto di Salerno da
parte della «Cartour», la nave ro-ro del «Gruppo Franza».
Occupazione e non concessione del molo, secondo quanto
dettato dal comandante della Capitaneria di porto, Carmelo
Maccarone, che ha inteso sottolineare la valenza pubblica
del molo ed evitare il ripetersi di una «nuova S. Francesco».
Solo in un secondo momento, infatti, sarà avviata
l'istruttoria per la concessione delle aree limitrofe al «Norimberga»
per consentire le operazioni collegate al traghettamento. Un
sì condizionato è arrivato anche dall'esponente delle
Ferrovie in seno al Comitato, l'ing. Giorgio Liaci, che ha
votato la delibera solo a patto che vengano garantite: la
sicurezza della navigazione, l'agibilità delle prime due
invasature della stazione marittima, orari compatibili e il
mantenimento sulla banchina del servizio di rifornimento
della flotta Fs. Tra i «paletti» inseriti nel
provvedimento anche il trasferimento del servizio in
questione nel nuovo approdo di Tremestieri, non appena sarà
edificato. Un'ipotesi che, però, appare poco plausibile
date le dimensioni della nuova nave: saranno costruite
invasature capaci di ospitare un natante di quasi 200 metri?
E nei due mesi in cui lo scalo non è praticabile per motivi
meteo-marini, cosa si farà? Un altro «paletto» è quello
previsto dall'inizio dei lavori di ristrutturazione della
banchina, finanziati con 25 miliardi dal Ministero dei
Trasporti. Un sì «sofferto», inoltre, è stato dato alla
delibera dal segretario provinciale della Filt/Cgil, Tiziano
Minuti che, in un comunicato, ha spiegato la sua scelta: «Ho
espresso parere favorevole – dice Minuti – perché si
tratta di un'occasione di sviluppo da non perdere, ma faccio
due raccomandazioni. Una al comandante Maccarone perché
avvii una seria istruttoria sulle incidenze del servizio
nella sicurezza della navigazione, come chiesto dal Sasmant
a nome dei comandanti e degli ufficiali della flotta Fs.
L'altra al sindaco perché si adoperi, in tempi
strettissimi, ad accelerare l'iter per la costruzione della
via del mare e, cioè, del raccordo autostradale tra il
porto e la tangenziale». Un sì che, forse, lascia l'amaro
in bocca al suo amico e collega, il presidente provinciale
del Sasmant, Sebastiano Pino che, proprio ieri mattina, in
una lettera aveva chiesto a Cgil, Cisl e Uil di votare «no»
al provvedimento per ribadire la volontà, di recente
espressa, della triplice di rilanciare il ruolo delle
Ferrovie nello Stretto. Un appello accolto, anche se solo in
parte, dalla Cisl.
Rassicurazioni sulla Fiera campionaria — A
margine della riunione del Comitato portuale, intanto, è il
caso di ribadire che è stata assicurata la continuità
della Fiera campionaria nell'attuale collocazione,
nonostante la concessione dell'area a favore della «Compagnia
del mare». Secondo il provvedimento votato dal Comitato
portuale, infatti, è garantita l'organizzazione del
tradizionale appuntamento di agosto nella cittadella di
viale della Libertà.
22/7/2001 (
gazzetta del sud )
A disposizione
ben 60 miliardi stanziati dal ministero dei Trasporti
Priorità assoluta alla “via del mare”.
È questa la parola d'ordine, all'indomani della decisione
del comitato portuale di autorizzare l'occupazione dell'area
a ridosso del molo Norimberga per far partire la prima linea
dell'autostrada del mare Messina-Salerno. A Palazzo Zanca,
pur in una fase di preoccupante stasi
politico-amministrativa, maggioranza e opposizione sono
unite nel sollecitare la realizzazione delle infrastrutture
viarie necessarie per evitare che si aggravino le condizioni
di invivibilità del centro urbano. Dopo che il progetto
della ristrutturazione di via Don Blasco non ha avuto
fortuna, l'obiettivo si è spostato sulla strada di
collegamento che dovrebbe unire Tremestieri con la zona
falcata, estendendosi esclusivamente su terreni di proprietà
demaniale. L'amministrazione comunale ha affidato ad un
proprio tecnico, l'ing. Salvatore Lanzafame, il compito di
curare la progettazione preliminare (che sarà pronta a
giorni). Il fatto che il nuovo tracciato viario si svolga su
una pista già esistente e che non ci siano interferenze con
la viabilità cittadina, è indubbiamente un punto a favore.
Il risvolto della medaglia è quello relativo alla
valutazione d'impatto ambientale che, trattandosi appunto di
una “via del mare”, potrebbe avere procedure abbastanza
complesse. Ma su questo aspetto più volte il comandante
della Capitaneria di porto Carmelo Maccarone ha dato ampie
assicurazioni, sottolineando anzi come un'opera del genere
avrebbe un impatto benefico sul piano ambientale,
contribuendo a risanare quella vasta porzione di litorale
della zona sud che da decenni, purtroppo, versa in
condizioni davvero pietose. C'è una questione di fondo da
affrontare e risolvere: chi finanzierà la “via del
mare”? L'Autorità portuale, in verità, su questo tema si
è mossa per tempo, inserendo tra le schede di “Agenda
2000” proprio quella relativa alla costruzione del
collegamento viario tra il porto e l'autostrada (spesa
prevista di 28 miliardi di lire). Un'opera ritenuta di
straordinaria importanza ben prima che arrivasse la proposta
delle società Tourist e Caronte concernente la linea di
navigazione Messina-Salerno. Il porto muore in mancanza
delle indispensabili infrastrutture ed una città di mare
compromette gran parte delle proprie potenzialità di
sviluppo se assiste inerte all'agonia del suo porto. Sono
considerazioni scontate, ma che vanno tenute ben presenti,
soprattutto quando si invocano scenari completamente
diversi. È suggestivo immaginare quello di Messina come il
più bel porto turistico del Mediterraneo ma allora si
dovrebbe avere il coraggio di cambiare radicalmente
programmi e prospettive, procedendo ad un azzeramento di
tutte le strutture esistenti attualmente nella zona falcata,
avviando un processo di rivoluzione urbanistica che avrebbe
tempi lunghissimi. E allora, tornando alla questione dei
finanziamenti, va detto a chiare lettere che l'Authority ha
a disposizione 60 miliardi da impiegare per la realizzazione
di infrastrutture collegate ai porti di Messina e di
Milazzo. Sarebbe un delitto non utilizzarne una parte per la
“via del mare”. Si possono chiedere procedure
accelerate, visto che i Governi nazionale e regionale hanno
sempre detto di essere disponibili a venire incontro alle
esigenze della città di Messina, in presenza di progetti
finalizzati ad affrontare il problema dell'interferenza tra
la viabilità urbana e l'attraversamento dello Stretto. Una
strada può essere realizzata in pochi mesi. È solo
questione di volontà. E non ci sono scuse che reggono.
22/7/2001
( gazzetta del sud )
Il
segretario dell'Authority: «Il porto è una risorsa che non
può essere svilita»
«Si è fatta troppa demagogia sull'argomento. E molti di
coloro che hanno contestato le decisioni del comitato
portuale, fino a poco tempo fa invocavano il rilancio del
molo Norimberga e lo spostamento dell'approdo nella zona
falcata». Non ha peli sulla lingua Franco Barresi,
segretario generale dell'Autorità portuale. «Le
dichiarazioni ufficiali chiedetele al presidente», è
l'invito di Barresi, ma il prof. Giuseppe Vermiglio ieri era
irrintracciabile. E il segretario è pur sempre il
“braccio operativo” dell'Authority. «È sbagliato
l'approccio – afferma –, la drammatizzazione del
problema. La linea di navigazione Messina-Salerno non
comporta un incremento dei flussi di traffico gommato
pesante. Sul piano strettamente viario, anzi, l'utilizzo del
molo Norimberga potrebbe contribuire a rendere meno critica
la situazione sul Boccetta e su viale della Libertà. E non
era, forse, questo il principale obiettivo dei comitati di
protesta anti-tir? Con ciò non voglio dire – precisa
Barresi – che non ci siano più disagi. Tutt'altro. Le
condizioni di invivibilità del centro urbano sono note
ormai da decenni e il quadro si è aggravato in conseguenza
dei lavori che si stanno svolgendo contemporaneamente sui
fronti del tram e del porto. Non è certo la questione del
molo Norimberga la causa dei mali passati, presenti e futuri
di Messina». Chiedere all'Autorità di dismettere i piani
di rilancio del porto sarebbe come sollecitare il sindaco a
non occuparsi più delle grandi opere pubbliche o pretendere
dall'allenatore del Messina di vincere le partite senza far
scendere in campo i propri giocatori. Lo stesso Vermiglio lo
aveva dichiarato durante la contestatissima conferenza
stampa organizzata dal gruppo Tourist-Caronte a Palazzo
Zanca: «Se si vuole chiudere il porto, lo si dica e ci si
comporti di conseguenza». Barresi sottolinea come le
decisioni assunte dal comitato non modifichino neppure di
una virgola le linee strategiche tracciate nello schema di
massima di quello che dovrebbe essere il nuovo Prg del
porto. Si tratta di prospettive tracciate con il rilevante
contributo dell'Ateneo messinese, visto che l'incarico è
stato affidato al Cust, il Centro universitario studi
trasporti diretto dal prof. Elio Fanara. Per questo, i
vertici dell'Authority non sono riusciti a comprendere le
ragioni del secco “no” all'ipotesi del molo Norimberga
formulate dal prof. Guido Signorino, rappresentante
dell'Università all'interno dell'Osservatorio economico
comunale. Il Prg del porto prevede l'utilizzo del molo
Norimberga a sede del traffico di cabotaggio, cioè delle
linee di navigazione a lunga percorrenza, pur nel rispetto
dell'importanza storico-archeologica dell'area. Secondo
l'Authority, i due progetti non sono incompatili. Le scelte
strategiche non furono contestate nel momento in cui vennero
presentati gli studi del Cust. Tutto ciò – sottolinea
Barresi – presuppone ovviamente la realizzazione di
infrastrutture stradali indispensabili, come la “via del
mare”. «Ma è un'esigenza indipendente dalle iniziative
degli imprenditori privati – afferma il segretario
dell'Authority –, in tutte le città portuali il primo
problema da risolvere è quello dei collegamenti viari
diretti con autostrade e tangenziali. La necessità della
“via del mare” s'imporrebbe anche nel momento in cui
fosse pronto l'approdo a Tremestieri».
22/7/2001
( gazzetta del sud )
«Il
sindaco stipuli un contratto con la città»
I dubbi e timori del comitato “La nostra
città”. Il sogno di una Messina diversa, «vivibile e
animata», espresso dai rappresentanti del Movimento di
liberazione. Le due “anime” della protesta anti-tir
tornano a farsi sentire. Comitati e movimenti hanno
preannunziato esposti alla magistratura e ricorsi al Tar
contro l'autorizzazione ad occupare il molo Norimberga. Il
comitato “La nostra città” si dice preoccupato perchè
quella della “via del mare” non sembra affatto una
priorità assoluta per l'amministrazione. «Nessun privato
– accusa il portavoce Saro Visicaro – spenderà mai una
lira per contribuire a realizzare quello che gli viene
gentilmente concesso, gratuitamente, attraverso la viabilità
urbana. Paradossalmente l'unico vincolo serio
all'utilizzazione del molo Norimberga avrebbe potuto essere
l'annullamento della delibera del doppio approdo, la revoca
dell'accordo di programma del 31 maggio scorso e il
convogliamento di tutte le risorse pubbliche e private, con
il contributo delle stesse Ferrovie, verso la realizzazione
della “via del mare”». Il “Movimento di
liberazione” chiede, invece, che l'autostrada del mare
parta soltanto nel momento in cui sarà pronto l'approdo a
sud. «Chiediamo al sindaco – afferma Renato Accorinti –
di sottoscrivere un “contratto” con i cittadini, dove si
impegni a realizzare l'approdo a sud secondo questi tempi:
due mesi per il progetto esecutivo, da 30 a 50 giorni per la
gara d'appalto, 12 mesti per la costruzione. E se entro il
dicembre 2002 l'approdo a sud non sarà attivo, il sindaco
dovrà assumersi le responsabilità politiche, dimettendosi».
22/7/2001
( gds )
Viale
Boccetta, stabilita la proroga alla prosecuzione delle fasce
orarie
A
distanza di 15 giorni, ritorna il problema relativo alla
prosecuzione delle fasce orarie sul viale Boccetta,
contestata da molti presidenti di Circoscrizione. Il sindaco
Salvatore Leonardi, ha deciso di concedere una seconda
proroga, per alleviare gli abitanti del Boccetta almeno per
quattro ore, dai disagi creati dai tir.
Ma il fatto del giorno, riguarda l'applicazione di
un'ordinanza sindacale che prevede dalla mezzanotte di ieri,
il transito dei camion che trasportano merci pericolose dal
continente in Sicilia, solo nelle ore notturne e
precisamente dalle 24 alle 6 e solo sullo svincolo
autostradale di Tremestieri, vale a dire il meno pericoloso
perch‚ l'unico non dotato di pendenza.
Tornando alle fasce orarie, il prefetto Giosuè Marino, ha
deciso di convocare per giovedì una nuova conferenza dei
servizi che faccia il punto della situazione a distanza di
due mesi dall'entrata in vigore del provvedimento relativo
alla regolamentazione del traffico pesante sul viale
Boccetta.
Invitati all'incontro: il sindaco, il presidente della
Provincia, il comandante dei vigili urbani, il comandante
dei carabinieri e quello della Polizia stradale, che
dovranno concertare la soluzione definitiva da adottare per
il traffico pesante.
Altro fatto emerso ieri, riguarda la decisione di non dare
adito all'ipotesi ventilata qualche settimana fa dai
comitati anti-tir, che chiedevano il blocco orario totale
degli svincoli cittadini. Da Roma inoltre, sono arrivate
notizie dal Ministero dei Trasporti, che danno piena fiducia
all'operato delle istituzioni cittadine in merito, ponendo
però come veto improrogabile, la non attuazione del blocco
orario degli svincoli che porterebbe ad un sicuro caos nel
settore trasporti
22/7/2001
( gds )
Il molo
Norimberga affidato a privati
Comitato antitir prepara ricorso al Tar
Sbarcherà sul tavolo del Tar la delibera
approvata venerdì dal comitato portuale per l'avvio del
nuovo servizio di collegamento Messina-Salerno. I comitati
antitir avvieranno una sottoscrizione per pagare gli
avvocati.
Ma da un documento ufficiale emerge che l'Autorità portuale
ha inserito numerosi paletti. Al primo punto, in evidenza,
c'è addirittura un "no" al rilascio della
concessione in uso esclusivo alla Norimberga Spa. C'è poi
il "si" alla stessa società ai lavori di
adeguamento del molo. C'è poi scritto che le aree, una
volta modificate, saranno restituite all'Autorità portuale.
Ed inoltre che il fatto di avere eseguito i lavori non
comporta automaticamente l'uso esclusivo.
Una clausola riuarda l'attivazione del molo di Tremestieri.
Quando partirà l'approdo a Sud, il servizio Messina-Salerno
si trasferirà a Mili-Tremestieri. E poi al punto sette una
disposizione che tiene conto delle ragioni degli
ambientalisti: "l'inosservanza delle disposizioni che
verranno impartite in materia di sicurezza della
navigazione, di tutela ambientale e di inquinamento per il
regolare accesso e deflusso della rete portuale alla rete
autostradale è causa di decadenza della
autorizzazione".
I comitati antitir, però, non sono soddisfatti ed
annunciano un ricorso al Tar. "Il comitato portuale -
afferma Saro Visicaro del comitato "La nostra città"
- ha autorizzato l'utilizzo non esclusivo ma nello stesso
tempo ha impedito ad eventuali altre imprese portuali di
entrare in gioco. Tra il dire e il fare, il sindaco dovrebbe
anche informare i cittadini che, oltre all'approdo di
Tremestieri, la delibera del consiglio comunale prevede
anche la costruzione di un approdo all'Annunziata. Ciò
significa che il ventilato trasferimento a sud di un
ipotetico approdo alternativo non esclude, anzi, è vero il
contrario, la realizzazione di un approdo altrettanto
devastante nella zona nord
22/7/2001
( bob brown )
Triplice
sindacale....triplice interesse
L'autorizzazione
al "Norimberga" ha chiarito ulteriormente il
ruolo non solo di chi comanda in questa città ma anche di
chi dovrebbe (i sindacati?)difendere gli interessi di
lavoratori e cittadini.
Chi ha
votato(CGIL) a favore in nome di un aumento dei livelli
occupazionali favorisce categorie come i piloti del porto
che non sono altro che un piccolo monopolio (formalmente
costituito in cooperativa) che gestisce, da oltre dieci
anni, in "esclusiva" un servizio di pilotaggio
su tutto lo Stretto di Messina ma che, data la mole di
traffico presente nell'area, si traduce in un semplice
pilotaggio via radio fatto salvo il pagamento di un
corrispettivo che sembra per lo più una
"tassa".
A ciò si
aggiunge che è stato di recente attivato il modernissimo
servizio VTS, ubicato a Forte Ogliastri, in grado di
regolare tutto il traffico dello Stretto e, quindi,
si capisce bene che la cooperativa serve solo a perpetuare
un "piccolo monopolio" in grado di distribuire a
"pochi" degli stipendi elevati (parecchi
milioni per indicare a comandanti ultraesperti come
affrontare lo Stretto), non ad aumentare i posti di
lavoro.
Quanto ai
posti di lavoro bisogna ricordare che quelli persi dalle
FF.SS (migliaia nell'ultimo decennio) non si sono
trasferiti al monopolista privato bensì si sono persi e
basta, mentre con la concessione del Norimberga e con
l'attivazione dell'unica autostrada del mare che ha come
terminal il centro della città (qualche centinaio di
metri da piazza Cairoli) si conquisterà forse qualche
posto di bigliettaio in più ma si renderà più difficile
e pericolosa l'attività dei traghetti FS (con probabile
perdita di posti di lavoro).
L'ulteriore
martirio imposto alla città dai suoi amministratori non
è più una novità, vista l'evidenza degli interessi che
devono difendere, mentre appare sconcertante il ruolo
svolto dalla triplice sindacale in questa vicenda dove la
CISL si oppone ma si "astiene", la CGIL è a
favore ma pretende "ulteriori istruttorie" e la UIL
diserta la riunione senza dare plausibili spiegazioni.
Un altro
bell'esempio di come questa città si prepara ad entrare
in Europa, ad entrare nel libero mercato fatto di libera
concorrenza offrendo uno squallido esempio di
conservazione e di mentalità "mafiosa".
24/7/2001
( gazzetta del sud )
tram /
Proseguono i lavori per deviare il traffico su via Boner
Tutto
pronto per la Fiera
Fasce
orarie: proroga per altri dieci giorni
La viabilità alternativa sull'asse Cortina del porto-viale
della Libertà per l'apertura delle nuove aree di cantiere
dei lavori del tram dovrebbe essere operativa entro l'inizio
della Fiera campionaria, previsto per il prossimo 4 agosto.
Il piano di modifiche alla viabilità della zona, com'è
noto, interverrà per consentire la collocazione dei binari
nella parte di percorso interessata dalla perizia di
variante recentemente approvata dal Genio civile, e
comporterà il restringimento della carreggiata di entrambe
le importante arterie cittadine. «Con l'ultimazione dei
lavori per l'istituzione del senso unico su via Boner e su
via Pola, vale a dire l'eliminazione dello spartitraffico
sul viale Giostra e la collocazione della segnaletica –
spiega il dirigente della ripartizione Viabilità, Nicola
Signorelli – potrà partire la cosiddetta “fase due”
dell'intervento che prevede lo spostamento del cantiere
dallo spartitraffico di viale della Libertà, dove si sta
completando la posa dei sottoservizi, alla carreggiata lato
mare per i lavori veri e propri». Come era stato reso noto
nelle scorse settimane, sul viale della Libertà la
circolazione verrà modificata utilizzando le due corsie
lato monte per il transito in direzione nord-sud, mentre
quella residua lato mare sarà riservata ai veicoli diretti
agli imbarcaderi privati. In senso sud-nord, invece, si dovrà
percorrere la via Garibaldi oppure la via Boner sulla quale,
fino all'incrocio con il viale Giostra, è prevista
l'istituzione del senso unico proprio per “alleggerire”
la Garibaldi. Lo stesso provvedimento riguarderà anche il
tratto di viale della Libertà a nord di questo incrocio,
con il senso unico su via Pola. Ma da quel punto in poi, lo
spostamento dei binari dal margine lato valle al centro
della sede stradale (dove attualmente si trova lo
spartitraffico) potrebbe creare qualche problema di
larghezza delle corsie in direzione sud. Intanto, si va
verso un'ulteriore proroga di dieci giorni per l'ordinanza
di chiusura del viale Boccetta al traffico pesante nelle
fasce orarie dalle 7 alle 9 e dalle 18 alle 20, in scadenza
oggi. L'intendimento del sindaco Salvatore Leonardi è di
“allungare” la validità del provvedimento in modo di
lasciare al prefetto Giosuè Marino ed al Comitato per
l'ordine e la sicurezza pubblica il tempo di approfondire il
parere espresso dal ministero dei Trasporti e che, da quanto
è trapelato, escluderebbe in ogni caso la possibilità di
una chiusura degli svincoli autostradali – così come era
stata proposta, pur se “scaglionata”, dal comitato La
Nostra Città – lasciando tuttavia la... porta aperta ad
altre soluzioni. Giovedì mattina, infatti, è fissata in
Prefettura una riunione del Comitato che dovrà affrontare
proprio tale questione e decidere quali provvedimenti
adottare; se in quella occasione non si dovesse raggiungere
un intendimento unanime tra le varie istituzioni i cui
rappresentanti fanno parte del Comitato, ci sarebbe comunque
tempo fino a fine mese per elaborare una soluzione
definitiva al problema dell'attraversamento pesante
superando il provvedimento delle fasce orarie, definito da
subito «temporaneo» e sulla cui efficacia si sono
registrate vivaci controversie anche in seno al Comitato
stesso.
24/7/2001
( gazzetta del sud )
Viaggio
lungo i sei chilometri di litorale dove dovrebbe essere
realizzato il collegamento viario tra il porto e lo svincolo
di San Filippo
Solo degrado sulla “via del mare”
Dal Norimberga a
Tremestieri uno scenario di discariche, baracche e capannoni
abbandonati
Sembra essere la terra di nessuno, anzi solo del degrado.
Dal cavalcavia al litorale di Tremestieri tanti chilometri
di costa lasciati in mano agli abusivi. Carcasse d'auto,
discariche a cielo aperto, capannoni abbandonati e baracche.
È questo lo scenario in cui dovrebbe essere realizzata la
“via del mare”. Una strada che colleghi il molo
Norimberga direttamente allo svincolo di Tremestieri o di
San Filippo per evitare interferenze tra il transito dei
mezzi pesanti diretti agli imbarcaderi del porto e la
viabilità cittadina. Il sindaco Salvatore Leonardi ha già
dato l'incarico all'ingegnere Salvatore Lanzafame per
redigere il progetto e a giorni in Capitaneria si definirà
il percorso della strada. Un percorso già tracciato dalla
natura. Il viaggio a bordo della motovedetta della
Capitaneria di porto, Cp 852, guidati dal comandante Carmelo
Maccarone e dal comandante Umberto Silipigni con gli uomini
dell'equipaggio Vincenzo Rando e Giovanni Catanzaro, prende
il via dal molo Norimberga. Il punto di partenza della prima
“Autostrada del mare” dal porto di Messina. La vasta
banchina di riva della zona falcata appare come una grande
porzione di porto lasciata al proprio destino. Oltre
ventimila metri quadrati di demanio marittimo che già da
tempo potevano essere il fulcro delle attività portuali.
Invece, solo da due anni si è pensato di risanare il molo
da cui ad ottobre partirà un nuovo servizio marittimo nella
tratta Messina-Salerno con la nave Cartour del gruppo
Tourist-Caronte. Ancora non è stato deciso dove attraccherà
la nave. Probabilmente sul lato nord-est dove si devono
effettuare interventi al ciglio oltre che i lavori di
sistemazione del piazzale. Ma c'è un'altra parte del molo
che potrebbe essere sfruttata, anche da subito, quella a
nord vicino ai cantieri Rodriquez. Qui la banchina è in
buone condizioni, peccato però che c'è un cantiere navale
abusivo. Proseguendo il viaggio sulla rotta della “via del
mare”, arrivati al campo nomadi salta subito agli occhi la
mega discarica realizzata proprio sotto il campo dei Rom.
Inerti, detriti, carcasse d'auto e forse anche materiale
particolarmente inquinante (amianto?): c'è di tutto in
questo tratto di costa che si può scorgere dalle navi da
crociera che solcano le acque dello Stretto. Che bella
figura con i turisti. La nuova “via del mare” dovrebbe
partire proprio dal campo Rom e proseguire lungo tutto il
litorale della zona sud, fino al torrente San Filippo. «Questa
strada – ci dice il comandante Maccarone – conviene
realizzarla fino al torrente di San Filippo, vicino al nuovo
svincolo, considerato che più avanti, sul demanio,
persistono una serie di abitazioni che difficilmente
potrebbero essere rimosse». Dal cavalcavia si prosegue
quindi verso sud. La strada da qui dovrebbe essere parallela
alla via Don Blasco che potrebbe essere utilizzata come una
arteria secondaria a via La Farina. Il litorale a valle di
questa strada si offre ad un intervento strutturale.
All'altezza di fiumara Zaera, invece, c'è un punto critico
per l'erosione della costa. La spiaggia si restringe. Un
problema che comunque non rappresenta un ostacolo per la
realizzazione del collegamento viario, una priorità per la
città. Con massi naturali e con una scogliera in mare si può
ricostruire il litorale come sottolinea lo stesso comandante
Maccarone. Superati gli scogli si arriva al litorale di
Gazzi dove è ancora evidente l'azione delle ruspe che hanno
demolito più di cento manufatti tra baracche e depositi
sequestrati dagli “uomini” del Demanio della
Capitaneria. Alla foce del torrente Gazzi ci sono ancora
alcune costruzioni abitate. Circa venti famiglie hanno posto
resistenza al provvedimento di sgombero notificato dalla
Capitaneria. Poco prima della foce del torrente (da nord
verso sud), sul litorale della Zir, si affaccia il grande
impianto delle Ferrovie dello Stato. L'officina grandi
riparazioni che in realtà già da tempo ha smesso di essere
una struttura attiva. Da Gazzi e fino alla stazione
ferroviaria di Contesse i lavori di realizzazione della
“via del mare” possono essere agevolati dalla presenza
di una strada in terra battuta. Occorre solamente asfaltarla
e sistemare il contorno. In questo tratto sulla spiaggia si
affaccia anche la caserma Ainis. «Qualcuno – ha detto
Maccarone – ha ipotizzato una interferenza con la
struttura dell'Esercito. Non è proprio così considerato
che la strada non va a toccare la caserma». Proseguendo si
vede ancora l'ex Cobas, un allevamento di polli ormai
dismesso. C'è solamente lo scheletro del manufatto da
demolire e che sembra un cimitero di auto. Si arriva quindi
alla foce del torrente S. Filippo, che dista circa duecento
metri dal vicino svincolo che dovrebbe essere aperto a
giorni. Da qui e fino al cavalcavia della zona falcata ci
sono solo sei chilometri di distanza. Un tratto breve che può
ospitare una strada realizzata interamente sul demanio
marittimo a valle della ferrovia. Il comandante Maccarone è
stato già a Palermo, all'assessorato regionale al
Territorio ed Ambiente, registrando un clima favorevole
intorno a questo progetto. Da S. Filippo, giunti al torrente
Zafferia, ci sono poi una serie di abitazioni costruite
praticamente sulla spiaggia, in barba ai limiti esistenti.
Sul litorale ci sono pochissimi bagnanti, i proprietari di
queste case che si sono impossessati di un fazzoletto di
costa. «Le case sono abusive – dice Maccarone – ma
realizzare qui una strada significa andare incontro a tempi
abbastanza lunghi». I tempi invece devono essere brevi. Non
solo per garantire un collegamento viario tra il porto e
l'autostrada, ma soprattutto per cancellare il degrado che
non si addice certo ad una bella città di mare.
24/7/2001
( gds )
Il caso
Norimberga, Campione: "E' un errore rendere il porto
senza più un retroterra"
Dalle manifestazioni di protesta alle prese di posizione di
un ex presidente della Regione. Continua a tenere banco il
caso Norimberga. Il "si" del comitato portuale al
collegamento Messina-Salerno colleziona detrattori e
polemiche. I comitati antitir hanno annunciato altre
manifestazioni. In cantiere un sit-in nei prossimi giorni.
Saro Visicaro, leader del comitato "La nostra città",
pensa ad un corteo lungo il viale della Libertà ed avrà
come punti di riferimento l'area del Baby park, dove sorgerà
l'approdo del'Annunziata, ed il molo Norimberga da dove
partirà il nuovo collegamento della società fondata grazie
alla spinta del gruppo Tourist-Caronte.
Ma proprio sull'attivazione di questa linea interviene
Giuseppe Campione, docente di Geografia politica a Scienze
politiche, già presidente della Regione. L'ex democristiano
definisce la scelta del comitato portuale assurda e motiva
scientificamente il suo giudizio: "Per tanti anni
abbiamo resistito affinchè il molo Norimberga - spiega
Campione - non venisse utilizzato per scopi particolari.
Quest'area è l'unico punto di affaccio della zona falcata
allo specchio d'acqua portuale. Se la trasformiamo in una
invasatura è come se avessimo chiuso la zona falcata".
"La zona falcata così non serve piu' a nulla - insiste
il docente universitario - nè allo spazio portuale. Il
porto così è sempre piu' chiuso in una morsa e rimane
senza retroterra. Allora si dica anche che si vuole chiudere
il porto. Io non avrei assolutamente concesso questa
possibilità. Il problema da affrontare era un altro semmai:
come rendere conciliabili gli spazi della zona falcata per
le attività portuali con gli spazi che dovranno servire
alla zona culturale presenti all'interno della zona falcata
che ha un grande significato storico".
"In ogni caso - conclude Campione - la zona falcata è
l'unico spazio agibile di questo porto. Se si vuole iniziare
un minimo di attività per i containers o per qualunque
altra cosa e rendere quindi produttivo questo porto, la zona
falcata è l'unica zona disponibile. Crearvi altro è
assurdo".
24/7/2001
( la sicilia )
I
lavori sulle banchine procedono e a fine mese sarà
consegnato il molo «Colapesce» e parte del «I Settembre»
Porto:
rispettato il programma
Resterà
chiuso invece il tratto della cortina fra largo Minutoli e
viale Boccetta
«Il consorzio “Trevi-Italgeo” ha rispettato la tabella
di marcia e a fine mese ci consegnerà la banchina
“Colapesce“ e il primo tratto della “I Settembre”»:
è quanto appurato, ieri mattina, dal comandante della
Capitaneria di porto, Carmelo Maccarone, nel corso di un
sopralluogo nei cantieri di via Vittorio Emanuele e di una
successiva riunione operativa, che ha visto la
partecipazione, accanto ai responsabili delle imprese, degli
operatori portuali e delle Ferrovie. Il consorzio ha
ultimato i lavori di ristrutturazione di sua competenza e,
adesso, «passerà il testimone» alle imprese in subappalto
per i lavori di rifinitura e, in particolare, per la
realizzazione dell'impianto di drenaggio a monte dei moli
che, finalmente, metterà fine agli «antipatici»
allagamenti dei palazzi retrostanti. «Le imprese in
subappalto – afferma Pippo Barbera, dell'“Italgeo” –
si fermeranno solo per la settimana di Ferragosto. Quindi,
entro settembre dovrebbero completare gli interventi. Dopo
l'estate, inoltre, faremo una verifica del programma dei
lavori e, solo in quella data, sapremo da dove ricominciare».
Il dilemma è per i moli «Rizzo» e «Marconi». Il
comandante Maccarone, soddisfatto per l'iter dei lavori, ha
annunciato anche un maggior controllo ai varchi dell'area
portuale, per evitare «raid» nei cantieri aperti. Infine,
è stato chiesto all'Ente Ferrovie, per consentire
l'attracco delle navi da crociera nella banchina «Peloro»,
di spostare i monocarena diretti a Reggio Calabria
nell'invasatura «4» della stazione marittima.
La cortina non riaprirà — Intanto, è
stato reso noto (d'accordo con la ripartizione Viabilità
del Comune) che il tratto di via Vittorio Emanuele, compreso
tra largo Minutoli e viale Boccetta, non sarà riaperto al
traffico, ma direttamente «consegnato» dal cantiere della
«Trevi» a quello della «Gepco-Salc» per i lavori della
tramvia. Inoltre, il sindaco e la direzione lavori hanno
sollecitato l'impresa ligure per accelerare gli interventi
di demolizione di spartitraffico nel viale della Libertà
(altezza Fiera) per evitare il «collasso» della viabilità
nel periodo della Campionaria. Nello stesso arco di tempo
entrerà in funzione il senso unico, sud nord, nelle vie
Boner e Pola.
Fasce orarie: proroga di 10 giorni — L'ordinanza
sulle fasce orarie per l'attraversamento del viale Boccetta
sarà prorogata dal sindaco Turi Leonardi per almeno 10
giorni, in modo da consentire al prefetto Giosuè Marino, di
approfondire il parere rilasciato dal Ministero dei
Trasporti. A questo proposito, giovedì si terrà una
riunione al Palazzo del Governo.
24/7/2001
( la sicilia )
Non
fu solo colpa della «lupa»
La
collisione del 17 maggio tra la «Vestfold» e la «Giano»
Non fu solo colpa della «lupa», la collisione tra le due
navi della flotta «Tourist» (la «Giano» e l'ammiraglia
«Vestfold»), avvenuta lo scorso 17 maggio, mezzo miglio a
largo della rada S. Francesco di Paola.
È la conclusione a cui è giunta l'inchiesta amministrativa
condotta dalla Capitaneria di porto e dal Rina (Registro
navale italiano), coordinata dal tenente di vascello,
Fabrizio Coke che, ieri mattina, ha trasmesso gli atti (con
i relativi allegati) alla Direzione marittima di Catania,
competente per territorio.
Nel rapporto si evince, infatti, anche l'errore umano,
addebitabile ai comandanti di entrambe le navi: Salvatore
Donato, della «Vestfold» di ritorno da Villa S. Giovanni e
Giovambattista Donato, della «Giano», ossia la nave «investitrice»,
appena partita da Messina e quella che, in fin dei conti, ha
riportato i danni maggiori, restando ferma nei cantieri «Picciotto»
per una decina di giorni.
Adesso, dovrà essere la direzione etnea a trarre le dovute
conclusioni.
Quella mattina, sullo Stretto è calata una fitta nebbia, ma
sia un eccesso di velocità che, a quanto pare, un errore
nella rotta, ha fatto sì che la collisione tra i due
natanti diventasse inevitabile.
Per fortuna, nell'occasione, non si sono registrati feriti,
nè tra i membri dell'equipaggio, nè tra i passeggeri (la
«Giano» aveva a bordo anche una scolaresca).
25/7/2001
( gazzetta del sud )
Tir,
in vigore per altri 15 giorni le fasce orarie su viale
Boccetta
Resterà in vigore per altre due settimane
l'ordinanza relativa al sistema delle fasce orarie sul
Boccetta. Il sindaco Leonardi ha deciso di prorogare il
provvedimento entrato in vigore lo scorso 7 maggio in attesa
del chiarimento richiesto dal prefetto Marino al ministero
dei Trasporti sull'individuazione dell'autorità competente.
Permane, dunque, dalle 7 alle 9 e dalle 18 alle 20 il
divieto di transito dello svincolo Boccetta per i mezzi
pesanti con carico superiore alle 8 tonnellate. La
situazione viaria rimane, comunque, in stato di piena
emergenza. A causa dell'incidente mortale avvenuto ieri
pomeriggio sulla via Consolare Pompea, il traffico da viale
della Libertà all'Annunziata e fino a Ganzirri è andato
completamente in tilt. È l'ennesima conferma dell'assoluta
mancanza di alternative viarie che assicurino un
collegamento tra il centro e la zona nord. Intanto, per
consentire i lavori del tram, è stata disposta fino al 3
agosto la chiusura dell'incrocio di via I Settembre con
piazza Cavallotti.
25/7/2001
( gds )
Il
transito dei Tir ad orario sul Boccetta
Comune, altra proroga
all'ordinanza
Stabilito ieri mattina il nuovo piano di
viabilità alternativo sull'asse Cortina del porto-viale
della Libertà per l'apertura dei nuovi cantieri del tram,
che dovrebbe entrare in vigore entro l'inizio della Fiera
campionaria il 4 agosto. Il piano di modifiche alla viabilità
dell'area, sarà attuato per consentire la collocazione dei
binari nella parte di percorso interessata dalla perizia di
variante recentemente approvata dal Genio civile, che
comporterà il senso unico nelle due arterie cittadine.
Le vie Boner e Pola, verranno utilizzate solo in direzione
nord, come alternative al viale Libertà, per permettere di
snellire il traffico, mentre quella residua lato mare sarà
riservata ai veicoli diretti agli imbarcaderi privati.
Intanto, è stata resa esecutiva l'ulteriore proroga di
quindici giorni per l'ordinanza di chiusura del viale
Boccetta al traffico pesante nelle fasce orarie dalle 7 alle
9 e dalle 18 alle 20, in scadenza ieri. La limitazione
riguarda i mezzi provenienti dal sistema autostradale
nonch‚ dagli scarichi marittimi delle Ferrovie dello
Stato, Caronte, Tourist Ferry Boat, N.G.I. e Meridiana. Sono
esclusi dai divieti, i veicoli destinati al trasporto
pubblico.
L'intendimento del sindaco Salvatore Leonardi è di
"allungare" la validità del provvedimento in modo
di lasciare al prefetto Giosuè Marino ed al Comitato per
l'ordine e la sicurezza pubblica il tempo di approfondire il
parere espresso dal ministero dei Trasporti e che
escluderebbe in ogni caso la possibilità di una chiusura
degli svincoli autostradali. Domani mattina è fissato in
prefettura un vertice alla presenza di numerose istituzione
cittadine, che dovranno affrontare la questione e decidere
quali provvedimenti adottare.
Comunque c'è tempo fino a fine mese per elaborare una
soluzione definitiva al problema dell'attraversamento
pesante superando il provvedimento delle fasce orarie,
definito "temporaneo" e sulla cui efficacia si
sono registrate vivaci controversie fra i le Circoscrizioni
cittadine.
26/7/2001(
gazzetta del sud )
Acquisita
la delibera relativa all'utilizzazione del Norimberga
Aperta
un'inchiesta
All'esame
del sostituto procuratore Angelo Cavallo la decisione presa
il 20 luglio scorso dal comitato dell'Autorità portuale
Il sostituto procuratore Angelo Cavallo ha aperto
un'inchiesta sulla richiesta di concessione del molo
Norimberga presentata dalla società consortile per azioni
“Servizi Norimberga”, che si propone di attivare tra il
20 settembre e il 10 ottobre prossimi una linea di
cabotaggio Messina-Salerno. La sezione di polizia del nucleo
di pg della Procura ha chiesto al presidente dell'Autorità
portuale, Giuseppe Vermiglio, l'atto di concessione
deliberato nel corso della riunione del comitato portuale
del 20 luglio scorso. Il prof. Vermiglio ha però spiegato
che non è stata rilasciata alcuna concessione, ma – sulla
scorta dell'orientamento espresso dall'Avvocatura dello
Stato, a cui l'Authority s'è rivolta – ha soltanto
fornito «un parere negativo – si legge nella delibera –
alla richiesta di concessione in uso esclusivo delle aree e
banchine del molo, di durata congrua per recuperare i costi
degli interventi dei lavori di sistemazione che la società
richiedente è disposta a eseguire». Nella stessa seduta,
inoltre, è stato espresso «parere positivo all'occupazione
delle aree per eseguire lavori di sistemazione del molo a
cura e spese esclusive della società richiedente»,
tuttavia con una serie di condizioni. La prima è che «l'autorizzazione
all'esecuzione dei lavori di sistemazione del molo e
l'anticipata occupazione delle aree non è preordinata, in
alcun modo o forma, al rilascio della concessione delle aree
del molo Norimberga»; la seconda che «eseguiti i lavori,
le aree saranno immediatamente consegnate all'Autorità
portuale, che autorizzerà contestualmente la società
richiedente all'utilizzo non esclusivo delle aree del molo,
destinato a terminal multipurpose, per l'attivazione della
linea di cabotaggio Salerno-Messina». L'efficacia
dell'autorizzazione cesserà, comunque, con l'attivazione
dell'approdo a sud, di cui all'accordo di programma del 31
maggio scorso tra la Regione Siciliana e il Comune. La
società dovrà inoltre corrispondere un canone annuo per
l'esercizio di impresa portuale, così come determinato
dalla legge. L'Authority, infine, s'è riservata il potere
di limitare l'utilizzo del molo da parte della società nel
caso in cui altre imprese portuali ne faranno richiesta. La
polizia giudiziaria ha acquisito copia dell'atto per
consegnarlo al dott. Cavallo, che ha deciso di aprire
l'inchiesta a seguito di un esposto.
26/7/2001(
gazzetta del sud )
E un'auto
finisce dentro la “trincea” della Cortina
Poteva avere conseguenze ben più gravi l'incidente avvenuto
la notte scorsa in via Vittorio Emanuele – alle spalle
della sede centrale del Banco di Sicilia – e che ha visto
come protagonista il cinquantaquattrenne Tanino Laversa.
L'uomo, sembra per scansare un mezzo pesante in un tratto di
strada particolarmente ristretto per la presenza del
cantiere del tram, è finito con la sua Mercedes “200”
dentro una buca profonda alcuni metri. La potente berlina è
rimasta adagiata su un fianco e completamente
“inghiottita” dalla traccia realizzata dagli operai per
collocare i binari. Il conducente, superato lo schoc, è
riuscito a uscire dall'abitacolo. Quanto avvenuto, con ogni
probabilità porterà ad una lunga causa tra l'uomo e
l'amministrazione comunale responsabile – in quanto
committente dei lavori – di ciò che avviene nei cantieri.
Da un lato, infatti, l'automobilista lamenta sia
l'insufficiente illuminazione in quel tratto di strada che
la presunta mancata segnalazione del cantiere. Dall'altro il
competente ufficio di palazzo Zanca sarà tenuto a
giustificare quanto lamentato. Quello che appare strano è
come, proprio in quel tratto di strada ormai ridotto ad una
sola corsia, nessuno ha ancora pensato di istituire il senso
unico.
26/7/2001( gds )
Molo
Norimberga, sui nuovi servizi protestano i professori
universitari
Sul caso Norimberga scendono in campo i docenti
universitari. Dopo il "sì" del comitato portuale
all'avvio del nuovo servizio di collegamento tra Messina e
Salerno, che sarà gestito da una società lanciata dal
gruppo Tourist-Caronte, divampano le polemiche. A prendere
posizione questa volta nè un sindacato, nè un gruppo di
ambientalisti, ma un nutrito drappello di professori
universitari. Questa mattina alle 10 nell'aula Cannizzaro
del rettorato saranno spiegati i motivi del dissenso. Il
gruppo è formato dai docenti Nicola Aricò, assessore
comunale all'Urbanistica durante la gestione Providenti e
dai colleghi di quest'ultimo Mario Manganaro, Federico
Martino (ex assessore regionale al Territorio), Annamaria
Prestianni, Marcello Saja, Guido Signorino e Rosario
Vilardo.
"A seguito delle recenti determinazioni del Comitato
portuale in favore delle società Tourist e Caronte _ si
legge in un breve comunicato indirizzato alla stampa _ per
l'utilizzo del molo Norimberga i docenti provenienti da
diverse facoltà ed impegnati nella ricerca sul rilancio
dell'intera zona falcata, ritengono, infatti, opportuno
sensibilizzare l'opinione pubblica sulle prospettive che la
scelta del comitato portuale può assumere in un momento
storico così delicato per la vita cittadina".
Secondo i docenti, impegnati in un lavoro di ricerca per una
monografia del dipartimento di rappresentazione progetto
dell'ateneo, alla riqualificazione dell'area falcata,
l'attivazione del nuovo servizio mortificherebbe l'intera
area ricchissima di testimonianze storiche".Nei giorni
scorsi a scendere in campo era stato l'ex presidente della
Regione Giuseppe Campione, docente di Geografia politica
alla facoltà di Scienze politiche. Campione ha definito la
decisione del comitato portuale "assurda". L'area
falcata, infatti, con la realizzazione di un'invasatura
riservata ai traghetti perderebbe l'affaccio naturale
all'area del porto. Intanto i comitati antitir hanno indetto
per martedì prossimo una manifestazione di protesta
all'interno del parco Sabin. Secondo i comitati cittadini il
nuovo collegamento porterebbe in pieno centro centinaia di
nuovi tir rendendo ancora più caotico il traffico
cittadino.
27/7/2001 ( gazzetta del sud )
Parte
dalla rivista del Dipartimento di Rappresentazione e
progetto il dibattito sul patrimonio e sulle possibili
funzioni della zona falcata
Un'alternativa
per il molo Norimberga
Un “no” secco all'autorizzazione alla
anticipata occupazione del molo Norimberga per l'attracco
dei mezzi “ro-ro” in collegamento con Salerno, «un'ulteriore
“pugnalata” inferta alla città» come l'ha definita
Nicola Aricò, uno dei sei docenti universitari che ieri
mattina nell'aula Cannizzaro hanno presentato l'iniziativa.
Ma anche, sempre a sentire Aricò, un “no” che parte da
lontano: «Indipendentemente dalle decisioni del Comitato
portuale – ha spiegato il docente della facoltà di
Ingegneria – già da febbraio il Dipartimento di
Rappresentazione e progetto ha avviato una ricerca
interdipartimentale sulla zona falcata cui hanno aderito
numerosi professori di Ingegneria, Scienze politiche,
Lettere e Giurisprudenza con la consulenza esterna della
Soprintendenza. Il primo obiettivo è la redazione di un
numero monografico della rivista del Dipartimento affinché
Messina si accorga finalmente del patrimonio di cui dispone,
il suo territorio più pregiato che però a causa di scelte
sbagliate è diventato frontiera, terra di nessuno e di
saccheggio, un vero Bronx». A questo dossier seguirà nel
2002 un secondo numero per il quale, con il tramite di
riviste internazionali d'architettura, sarà chiesto a
illustri professionisti, «sicuramente più noti
dell'architetto Portela – ha commentato ironicamente
ancora Aricò riferendosi all'autore del progetto per la
Fiera – che sarà bravissimo, ma che non ho mai sentito
nominare come specialista di waterfront », di regalare alla
città delle soluzioni progettuali a partire dai sei episodi
storici da conservare: il quattrocentesco forte Don Blasco,
la Lanterna del Montorsoli e il forte S. Salvatore del '500,
la Cittadella dell'epoca spagnola, l'Istituto Talassografico
e infine la Stazione marittima opera del Mazzoni. «I nostri
amministratori parlano tanto di “cultura del fare”, che
però è pessima senza una cultura del progetto. Noi
mostreremo come è possibile innescare, senza le
incrostazioni e le nuove scelte che non portano alla città
alcun vantaggio in termini economici e di vivibilità, un
processo in grado di ribaltare la sorte di Messina così
come è accaduto per Bilbao con il museo Guggenheim
realizzato da Frank Geary». Con Aricò, a presentare
l'iniziativa sono stati i docenti Federico Martino, Marcello
Saija, Guido Signorino, Mario Manganaro e Saro Vilardo. «Il
dubbio è che si stia utilizzando un problema reale per
finalità che non hanno niente a che vedere – ha esordito
l'ex assessore regionale Martino – visto che, con tante
possibili soluzioni, l'unica decisione è stata la
concessione per il Norimberga, cui si è arrivati in tempi
eccezionalmente rapidi mentre ancora ignoriamo ubicazione e
tempi dell'approdo a sud, che aggrava la situazione della
città seguendo una prassi che serve non alle attività
imprenditoriali, ma a quelle speculative e per la
distruzione delle risorse anziché per il loro sviluppo:
temo – ha concluso Martino – che anche il Norimberga sia
“arraffato” a danno di qualunque progetto di sviluppo».
La finalità di «innestare un dibattito su questo problema,
perché è impossibile che si distrugga anche questa risorsa
per la città» è stata quindi evidenziata da Saija,
convinto che «la fine del rapporto funzionale tra la zona
falcata e la città coincide con gli anni Venti, con la
scomparsa della Messina che discute». Ma questo dibattito,
nato da una ritrovata attenzione democratica all'uso del
fronte mare, secondo Signorino va depurato da alcuni
equivoci, «evitando innanzitutto la sovrapposizione tra
attività portuale e traghettamento – ha sostenuto
l'economista – sulla base del fatto che quest'ultima, tra
le attività portuali, è per definizione quella meno
produttiva e nel caso specifico che non crea nuova
occupazione, anzi che a regime l'occupazione risulta
distrutta da un'operazione del genere». L'analisi
costi-opportunità deve infatti considerare il rendimento
migliore tra le alternative praticabili, vale a dire la
possibilità di realizzare l'approdo in un altro punto del
fronte mare, «che – afferma sempre Signorino – avrebbe
gli stessi tempi e costi della Via del Mare», e di creare
di conseguenza reali opportunità per la zona falcata, «rivitalizzando
l'economia cittadina con l'attrazione di flussi turistici
maggiori». In definitiva, indipendente o meno dalle
decisioni dell'Authority il “no” c'è ed è netto. Il
dibattito sul waterfront continua.
27/7/2001
( gazzetta del sud )
Prosciughiamo
lo Stretto
Chiudiamo il porto. Trasferiamo i cantieri
navali. Licenziamo operatori e agenti marittimi. Affidiamo
le banchine a gruppi di pescatori dilettanti perché possano
trascorrere liete serate estive. Facciamo dello Stretto una
grande vasca per allevare trote o prosciughiamolo
direttamente, così risolveremmo ogni problema. Immaginiamo
Messina come una nuova Gardaland, con parchi tematici,
archeologici, acquatici e via discorrendo. Viviamo pure
d'aria e di fantasia. È solo questione di scelte. Ma in
attesa che si realizzino le utopie, bisogna stare ai fatti.
E ciò a prescindere dal giudizio che si voglia esprimere
sull'iniziativa delle società Tourist e Caronte di
investire 85 miliardi per far partire la prima autostrada
del mare Messina-Salerno (bisognerebbe accusare gli
imprenditori di non averlo fatto prima, di aver rischiato
troppo poco in questi lunghi anni, di essersi crogiolati in
una comoda situazione di perdurante monopolio, di non aver
investito abbastanza per la crescita, lo sviluppo, la qualità
della vita della città). Oggi il “Norimberga” fa parte
integrante del porto, al punto da essere uno dei capisaldi
del nuovo Piano regolatore. Il Governo nazionale ha concesso
un finanziamento di 28 miliardi per consolidare il molo e
per valorizzare le sue funzioni quale sede del traffico di
cabotaggio. E più di 60 miliardi sono stati stanziati per
la realizzazione di infrastrutture viarie finalizzate a
creare collegamenti diretti tra le zone portuali e le
autostrade, in modo da evitare le pesanti interferenze del
traffico di attraversamento con la viabilità cittadina.
Questa è solo la premessa. La questione cruciale è cosa si
vuol fare davvero della nostra città. Per decenni si è
lasciato che l'intera zona falcata (che va ben al di là del
molo Norimberga) fosse il regno del degrado, dell'abusivismo
e dell'illegalità. Per decenni amministrazioni locali e
governi regionali hanno consentito, anzi autorizzato, che
nella zona della falce fossero ubicati una stazione di
degassifica, un campo nomadi e una bomba ecologica quale
l'inceneritore di San Raineri. Per decenni si sono levate
rarissime voci contro lo scempio di una porzione così
pregiata del territorio comunale. Se un giorno la città sarà
in grado di dotarsi di un nuovo grande porto commerciale,
allora il vecchio porto, con tutte le aree che lo
circondano, potrebbe essere “imbalsamato” e diventare un
luogo di memoria storica. Ma oggi di cosa si va discutendo?
Una città di mare che non vive di traffici e di
collegamenti non può che morire. Il problema non sono le
navi che solcano lo Stretto: è l'inerzia di chi aveva il
dovere di realizzare tutte le opere necessarie in modo da
non far ricadere i disagi e le sofferenze sulle spalle dei
messinesi. E l'ipocrisia dei troppi “marziani” che per
decenni hanno vissuto in qualche lontanissima galassia
siderale e che adesso si scoprono catapultati in questa
bella città invivibile.
27/7/2001
(gazzetta del sud )
La
tassa di attraversamento può essere decisa subito senza
aspettare i nuovi approdi
Saranno decisi nella prossima settimana i
provvedimenti viari collegati all'ormai imminente
inaugurazione della Fiera Campionaria. Si attende, infatti,
la conclusione dei rilievi effettuati dai tecnici del
dipartimento viabilità e dell'Azienda trasporti. In realtà,
c'è poco da inventare. L'unica novità sarà l'istituzione
di un servizio di bus navetta tra le aree di parcheggio
ubicate all'ex Gazometro o nella parte alta di viale Giostra
e l'ingresso della cittadella fieristica. Per evitare
intralci alla circolazione lungo viale della Libertà sarà
fatto rispettare rigorosamente il divieto di sosta negli
attuali stalli ricavati sul marciapiede della Passeggiata a
mare. La polizia municipale presidierà costantemente tutta
l'area interessata dai cantieri della tranvia. Il resto è
affidato alla dea bendata. Se si riuscirà ad evitare la
paralisi nei collegamenti tra il centro urbano e la zona
nord, sarà un vero e proprio miracolo. Ieri, intanto, a
Palazzo del Governo si è svolto un vertice dedicato
interamente ai problemi che hanno finora impedito
l'inaugurazione dello svincolo di San Filippo. Il prefetto
Marino ha convocato il sindaco Leonardi e i rappresentanti
del Consorzio autostradale per fare chiarezza sull'argomento
e per vedere quali passi devono essere compiuti al fine di
rendere al più presto utilizzabile l'importante arteria di
collegamento tra la tangenziale, il polo sportivo e la
Statale 114. Non si è discusso invece delle ordinanze
riguardanti il sistema dei divieti di transito per i tir sul
Boccetta. Per altri dodici giorni vigerà ancora il sistema
delle fasce orarie (7-9 e 16-18), così come previsto dalla
recente ordinanza di proroga del provvedimento entrato in
vigore lo scorso mese di maggio. La novità più rilevante
è attesa da Roma. Il prefetto Marino, infatti, ha chiesto
un parere ufficiale al ministro delle Infrastrutture
territoriali in merito alla possibilità di estendere i
divieti ad orario a tutti gli accessi e le uscite
autostradali che passano da Messina. Trattandosi di
questioni di rilevanza nazionale, il prefetto vuole sapere
dal Governo se è ipotizzabile un blocco totale, seppur
valido solo per le ore di punta, del traffico gommato
pesante lungo le strade del centro abitato di Messina. È
uno dei temi cruciali sui quali si va discettando ormai da
decenni in città. Finora non si è mai arrivati ad una
decisione così drastica, ritenuta anticostituzionale da
tecnici e giuristi. Ma l'interferenza del traffico dei
“bisonti della strada” con la viabilità cittadina lede
anche altri diritti costituzionali, quale quello alla salute
e alla tutela dell'incolumità pubblica e privata. Il vero
nodo che si è sempre rivelato irresolvibile è
rappresentato dalle conseguenze che il blocco totale dei tir
avrebbe proprio sulla vivibilità e sulla sicurezza del
Boccetta. Fermare i mezzi pesanti per due ore e farli
arrivare poi in città tutti in un colpo, sarebbe una
follia. I disagi potrebbero essere attenuati soltanto con un
sistema computerizzato di collegamenti tra i punti di
imbarco e le aree attrezzate di sosta per i mezzi pesanti,
in modo da far coincidere l'ingresso dei camion in città
con la partenza delle navi. Ma è un sistema che non è mai
stato adottato, sia perchè le corse continue dei traghetti
privati rendono di fatto inefficace la misura sia perchè
non si è mai riusciti a reperire lungo la tangenziale o,
comunque, fuori dal centro abitato, le indispensabili aree
di stoccaggio. E allora si è sempre allo stesso punto, come
il cane che si morde la coda. In attesa delle soluzioni
strutturali, non si capisce perchè non si possa affrontare
nell'immediato la questione del pedaggio in favore della
città. Sono stati sprecati decenni, è vero, ma è sempre
meglio tardi che mai. In molte altre realtà europee e
italiane gli accessi al centro urbano sono a pagamento. Se
si deve intervenire con una “leggina” in Parlamento, lo
si faccia al più presto. Istituire una tassa di
attraversamento per ogni tir o auto che va e viene
dall'Isola al Continente (e viceversa) potrebbe servire a
far arrivare nelle sempre più asfittiche casse comunali
denaro fresco, risorse da spendere per sistemare strade,
marciapiedi, aiuole. Visto che il pedaggio è stato previsto
nel momento in cui sarà attivato il nuovo approdo a
Tremestieri, perchè non intervenire già da ora?
27/7/2001
( gds )
Il
documento dei "saggi":
"Tra cultura del fare e
quella del progettare"
Chi insegna agli studenti di ingegneria o
architettura, non può fare a meno di chiarire che la
"cultura del fare", soprattutto quella a scala
urbana, deve inevitabilmente intessere sistemi di relazione
con la cultura del progettare. E' opportuno, pertanto,
chiarire cosa intendiamo per "progetto"; una
energia, un movimento che sia in grado di sradicare le
condizioni dello stato di fatto per scagliarle contro il
futuro. Possono esistere uno o migliaia di progetti mai
tradotti nella concretezza del fare: la Storia
dell'Architettura ne è stracolma. Ma la cultura del fare
che agisce senza cultura del progetto, da intendersi nei
termini sopra accennati, è la peggiore causa della
insostenibilità urbana.
La delibera del Comitato portuale sull'anticipata
occupazione del molo Norimberga, concessa alle società
Tourist e Caronte, permil nuovo servizio con Salerno è un
episodio di enorme gravità. Il primo punto da cui ogni
progetto deve inevitabilmente originare è la conoscenza
approfondita dello stato fisico dei luoghi: 1) il molo
Norimberga; 2) l'area falcata; 3) le relazioni che, più
ampiamente, l'area medesima intrattiene con la città.
1) Il molo "Norimberga", già soltanto nel nome,
svela la pessima attenzione che gli amministratori del
passato hanno rivolto al personaggio che si intendeva
commemorare: l'ingegnere militare Carlos de Grunenbergh,
progettista della Cittadella del Seicento. Il suo cognome è
stato stravolto nel nome di una città, forse per
esorcizzare l'invadente carcassa di un immenso e importante
edificio del barocco messinese, che nonostante i più turpi
assalti, condotti da tutti _ privati e istituzioni _ per
azzerarne ogni presenza, rimane lì seminascosto. Ma il molo
Norimberga, è stato oggetto di rilancio da parte della
nuova Autorità portuale che, vi ha previsto il rilancio
dell'attività mercantile: vale a dire il rilancio di poco
più della nulla se togliamo le travi di ferro, interamente
assorbibili dall'attracco di Giammoro, previsto dal Prg
dell'Asi.
2) Ma il molo Norimberga non è a Tremestieri e neppure
all'Annuziata. E' ubicato in una cerniera strategica
dell'area falcata più ampiamente in quel prodigio della
natura che è la penisoletta di San Rajneri, autentica
origine della città e soprattutto patrimonio ambientale di
valore unico nella storia del Mediterraneo. Dippiù la
penisola di San Rajneri da incanto naturale offeso è
divenuta territorio proibito ai messinesi. Con l'ubicazione
della stazione marittima _ che pure tentava di assecondare
con una passerella il superamento di se stessa _ Messina
vide amputare il proprio territorio proprio della parte più
privilegiata.
3) I cittadini li ignorano e continueranno a non poterli
frequentare finch‚ non faranno pesare le loro volontà sui
loro eletti in seno alle Istituzioni. Ecco dunque il punto
dolente: la città futura non può che peggiorare se il suo
disegno verrà affidato a quella cultura del fare che
transita sempre più pericolosamente attraverso accidenti
finanziari. Non saranno i finanziamenti di opere pubbliche
che ci restituiranno una città a misura d'uomo perch‚,
nella buona sostanza, la "cultura del fare" sia a
iniziativa pubblica che privata sa attingere o trovare
ispirazione esclusivamente da contingenze finanziarie. La
mera cultura del progetto invece muove i propri passi per
altra strada, non attende Agende o Pit e, semmai, si limita
ad anticipare il proprio tempo.
Il nostro Ateneo ha deciso di occuparsi della zona falcata,
avviando una ricerca a cui seguirà un secondo lavoro.
27/7/2001
( gds )
"Zona
falcata", 20 docenti universitari la difendono
dall'assalto dei traghetti
Venti docenti
universitari fanno quadrato per difendere la "zona
falcata". L'occasione, per scendere in campo, è
l'ennesima decisione assunta dalle istituzioni nei confronti
di una delle zone più antiche e più belle della città:
l'attivazione del servizio di collegamento Messina-Salerno.
Una linea che, secondo i docenti, rappresenta
"l'ennesima coltellata ai danni di una città già
abbondantemente depredata".
Il primo provvedimento, varato dal Comitato portuale, che
riguarda l'adeguamento del molo, è già finito sotto i
riflettori della magistratura a cui si sono rivolti i
Comitati antitir. La delibera del 20 luglio scorso è stata
già acquisita e fa parte di un fascicolo aperto dal pm,
Angelo Cavallo. A guidare il gruppo di professori l'ex
assessore all'Urbanistica della giunta Providenti, Nicola
Aricò, docente di Storia dell'architettura ad Ingegneria.
"Davanti a decisioni che definiamo assurde _ spiega
Aricò _ anticipiamo i contenuti di un lavoro che
presenteremo entro la fine dell'anno. Un dossier diviso in
due volumi che racconterà 3.200 anni di storia della falce
del porto".
Nel primo fascicolo quindi la storia e le vicende di questa
"falce", avvilita e deturpata nel corso
dell'ultimo secolo dall'opera umana. Nel secondo volume
invece i docenti daranno molto di più. Consegneranno
gratuitamente alla città un progetto di rilancio e
recupero. Piani particolareggiati per creare un polo
d'attrazione dalle mille meraviglie: dai musei archeomarini,
agli acquari naturali. Ma bisogna liberare la Cittadella
dalle attività che nulla hanno a che fare con la sua
storia, come la stazione di degassifica Smeb trasformata in
impianto di smaltimento di rifiuti.
E per questo il gruppo di lavoro che fa riferimento al
Dipartimento universitario di rappresentazione e progetto,
lancerà una sorta di appello ai migliori architetti del
mondo. I professionisti dovranno approntare almeno sei idee
che riguardano la zona falcata. Un'area che può contare su
un patrimonio storico e architettonico immenso che parte dal
XIII secolo a.C. arricchito nel tempo dal forte Don Blasco,
alla lanterna del Montorsoli, alla Cittadella, all'istituto
talassografico.
E proprio su quest'ultimo edificio c'è già un'idea.
Realizzare un immenso acquario naturale dello Stretto
attraverso un percorso sotterraneo che andrà anche 20 metri
sottoterra. Al visitatore si aprirebbe direttamente durante
il percorso lo scenario dello Stretto e delle specie
sottomarine esistenti. Tutto questo sarebbe del tutto
incompatibile con il progetto del gruppo Tourist-Caronte che
sta per realizzare una nuova invasatura su una parte
cruciale della Cittadella: il molo Norimberga.
Del gruppo di lavoro che ha sottoscritto un documento
inviato alla stampa ed alle istituzioni, fanno parte oltre a
Nicola Aricò, anche Federico Martino, docente di Storia del
diritto medievale a Giurisprudenza ed ex assessore regionale
al Territorio, Marcello Saja, docente a Scienze politiche;
Caterina Resta docente di Filosofia teoretica a Lettere;
Rosario Vilardo, docente di Recupero edilizio; Guido
Signorino di Scienze politiche; Mario Manganaro, docente di
Disegno ad Economia; Anna Maria Prestianni docente di Storia
dell'architettura
27/7/2001
( gds )
Svincoli
autostrade
Roma: è impossibile
proibirli ai Tir
Si è discusso anche della nuova proroga per
le fasce orarie, nella conferenza dei servizi convocata dal
prefetto Giosuè Marino ieri mattina in prefettura.
Alla presenza del sindaco Salvatore Leonardi e di altri
dirigenti e funzionari di istituzioni pubbliche, tra cui i
comandanti della polizia stradale e dei vigili urbani, si è
fatto un consuntivo di questi due mesi, in cui tutto sommato
il nuovo piano viabile ha funzionato, alleggerendo
notevolmente il viale Boccetta dal passaggio continuato dei
mezzi pesanti, soprattutto Tir.
Si è inoltre approfondito il discorso riguardante il parere
espresso tre giorni fa dal ministero dei Trasporti di Roma,
che ha dato totale fiducia all'operato delle Istituzioni
cittadine, ma che allo stesso tempo ha vietato
categoricamente la chiusura degli svincoli autostradali,
come richiesto varie volte dai Comitati per la liberazione
del centro dal traffico pesante.
Probabilmente "l'allungamento" di ulteriori
quindici giorni della proroga della limitazione al gommato
pesante da parte di Leonardi è stato deciso di concerto col
Prefetto, visti i buoni risultati ottenuti ed anche in
coincidenza con le vacanze estive, che i cittadini stanno
trascorrendo perlopiù lontano dalla città, con conseguente
beneficio al traffico veicolare.
Ma la temporaneità del provvedimento è cosa certa,
considerando che per i prossimi giorni sono stati previsti
degli appuntamenti importanti che dovranno definire una
volta per tutte la soluzione da intraprendere riguardo al
transito dei tir nel centro città. La riunione di ieri è
servita in sostanza per confermare la validità delle fasce
orarie e per sentire il parere del ministero dei Trasporti
che, preso atto della decisione, dovrà emettere un suo
verdetto.
La prossima settimana, sarà comunque decisiva in tal senso,
in quanto la fine del mese è stata indicata come ultima
data utile per giungere ad una soluzione al riguardo. Ed
intanto le Circoscrizioni cittadine aspettano comunicazioni
importanti per conoscere il futuro dei loro
"polmoni".
28/7/2001
( gazzetta del sud )
Molo
Norimberga, la Soprintendenza sblocca il progetto di
consolidamento
I ventotto miliardi assegnati dal Governo per il risanamento
definitivo del molo Norimberga saranno spendibili. La
Soprintendenza ai beni culturali ha sbloccato il progetto
sul consolidamento della vasta banchina di riva della zona
falcata. La soprintendente Giovanna Maria Bacci e il
direttore della sezione beni architettonici Rocco Scimone
ieri mattina hanno firmato il provvedimento che di fatto
rende esecutivo il piano predisposto dal Genio civile
(sezione opere marittime di Palermo) su incarico
dell'Autorità portuale. La decisione dei mesi scorsi della
Soprintendenza di bloccare i primi lavori avviati al
Norimberga per la posa dei binari ferroviari a seguito del
ritrovamento di alcuni resti della Real Cittadella, in
particolare della «Porta Norimberga», non faceva ben
sperare sulla possibilità di effettuare gli interventi
necessari a rendere pienamente agibile il molo. Lo stesso
presidente dell'Autorità portuale, Giuseppe Vermiglio,
aveva lanciato l'allarme sul rischio di perdere il
finanziamento. Con il protocollo d'intesa sottoscritto lo
scorso mese, invece, l'Authority e la Soprintendenza hanno
trovato un compromesso per risanare un'area da tempo
degradata e allo stesso tempo per garantire la salvaguardia
dei beni architettonici della zona falcata. «La sezione
archeologica – ha assicurato a tal proposito l'architetto
Scimone – naturalmente seguirà i prossimi scavi
considerato che in quest'area ricade il porto antico». Lo
scorso mese l'Ufficio contratti del ministero dei Lavori
pubblici ha pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione
Europea il bando di gara per i lavori di consolidamento e
per l'avvio del terminal commerciale previsto nel Piano
regolatore del porto e finanziato dal ministero dei
Trasporti. Anche il bando era stato sottoposto alla
Soprintendenza e non erano stati riscontrati elementi
negativi dal punto di vista della tutela dei beni culturali.
Lunedì il progetto sarà inviato ai vertici dell'Autorità
portuale; il 31 agosto scade invece il termine di
presentazione delle richieste da parte delle imprese.
Successivamente verrà espletata la gara. Entra così nel
vivo quel piano destinato a disegnare il nuovo volto del «Norimberga».
Per la banchina più grande del porto, che già da tempo
poteva rappresentare il fulcro delle attività portuali, si
prospetta un futuro meno nebuloso. Gli scavi riavviati dalle
Ferrovie dello Stato dopo l'accordo tra Autorità portuale e
Soprintendenza saranno ultimati entro la fine dell'estate.
Successivamente si passerà appunto alla fase più concreta:
quella relativa ai lavori di consolidamento. All'attenzione
della Soprintendenza c'è anche un altro progetto che
riguarda la zona falcata. La prossima settimana, infatti,
dovrebbe essere sbloccato il piano sulle prime demolizioni
da avviare in una porzione di porto dove da tempo regna il
caos.
28/7/2001
( gazzetta del sud )
Boccetta,
carambola d'auto con feriti
Un incidente che poteva avere ben più gravi conseguenze si
è verificato poco dopo le 15,30 di ieri sul viale Boccetta,
quasi all'incrocio con piazza Gagini. Quattro le autovetture
coinvolte e due le persone finite al pronto soccorso
dell'ospedale “Piemonte” e del “Papardo” dove sono
state giudicate guaribili con prognosi variabili tra i 3 e i
5 giorni dai sanitari di turno. L'incidente, che si è
verificato nella corsia monte-mare, ha prima coinvolto una
Peugeot “106” e una Nissan “Micra” e, immediatamente
dopo e per lo scavalcamento del guard-rail di una delle
utilitarie, la Opel “Astra” condotta da G.F. e la Lancia
“Y” alla cui guida si trovava S.A.. Sono stati proprio i
conducenti di queste due vetture a finire in ospedale. Il
traffico, particolarmente congestionato in questi giorni per
il passaggio di turisti in transito, ha subìto alcuni
rallentamenti. I rilievi sono stati eseguiti dagli agenti
della sezione Infortunistica della polizia municipale. Poco
più tardi, sulla via Consolare Pompea – a pochi metri dal
ritrovo “Gravina” – in direzione di marcia sud-nord si
sono tamponate una Bmw “316” e una Renault “Twingo”.
In questo caso nessuna conseguenza per gli occupanti ma
ingenti danni per entrambi gli autoveicoli. In via Garibaldi
transito in tilt per un camion che ha perso dell'olio.
28/7/2001
( gazzetta del sud )
La
“Filomena Matacena” ha effettuato la prima corsa.
Bloccato dal sindaco l'accesso dei mezzi pesanti alla
banchina
Al
via il collegamento Milazzo-Gioia Tauro
MILAZZO.
È partita ieri sera dal pontile di via
XX Luglio la prima nave ro-ro che collega il porto mamertino
con Gioia Tauro. Si tratta della “Filomena Matacena”
della Ngi (gruppo Franza-Bartolomeo La Cava). Tornerà al
molo Venti Luglio alle 5 (partenza da Gioia Tauro alle 2,30.
La nave ha comunque effettuato questa prima corsa vuota, non
sono stati imbarcati infatti mezzi. Si è dunque trattato di
un viaggio sperimentale, teso a “coprire” la rotta.
Peraltro la nave impiegata potrebbe trasportare solo un
numero molto limitato di mezzi. Prematuro parlare di un
collegamento di linea Gioia Tauro-Milazzo e viceversa.
Sarebbe più corretto prefigurare trasporti “a
commessa”, vale a dire con collegamenti programmati. In
ogni caso, il sindaco di Milazzo, ing. Nino Nastasi, ha
dichiarato di non essere stato informato per tempo
dell'iniziativa della Ngi e di aver emesso un'ordinanza con
la quale ha interdetto nelle ore notturne il transito di
mezzi pesanti nell'area portuale. Un provvedimento che di
fatto impedirebbe l'accesso dei mezzi gommati alla banchina
Venti Luglio, provvedimento limitato alle ore notturne,
perché durante tutto il giorno il molo è occupato dal
movimento merci per l'area industriale (vedasi Acciaierie).
Una decisione che va letta, pertanto, soprattutto in
“chiave politica”. «Ho voluto confermare – ha infatti
dichiarato Nastasi – la decisione già assunta più volte
dal consiglio comunale di Milazzo sul collegamento con Gioia
Tauro. Decisione che esclude radicalmente l'utilizzazione
delle banchine del porto mamertino per simili trasporti. Nel
far notificare l'ordinanza, ho rappresentato agli armatori
la vocazione ineludibile del porto mamertino ad attività
legate al turismo. Ho altresì chiesto al presidente del
Consiglio comunale di riproporre all'ordine del giorno della
prossima seduta, prevista per lunedi, l'argomento. E ciò
anche per dimostrare come sia unanime la volontà delle
forze politiche e dei consiglieri comunali di Milazzo di
opporsi a scelte che condizionerebbero il futuro del porto.
Ho già espresso in altre sedi, come quella dell'Autorità
portuale, il convincimento che una strategia complessiva per
l'area portuale che arriva ormai sino alla foce del torrente
Niceto, sia possibile ed auspicabile, con una intelligente
utilizzazione dell'area di Giammoro». La vicenda del
collegamento Gioia Tauro – Milazzo è stata posta per la
prima volta nell'estate del '98. In quell'occasione l'allora
sindaco, Carmelo Pino adottò un'ordinanza simile a quella
annunciata dall'attuale primo cittadino, sostenuto in ciò
dal consiglio comunale che in quell'occasione tenne una
seduta straordinaria all'aperto proprio nell'area portuale.
Tempesta nei Ds – Ieri, a tarda sera, il capogruppo
consiliare dei Ds Antonio La Rosa ha annunciato di essersi
dimesso da componente della locale segreteria e da
capogruppo consiliare. La decisione è scaturita a seguito
di contrasti con la Direzione locale del partito, sulla
candidatura quale secondo assessore dei Ds, del prof. Dario
Russo, già assessore della giunta Russo. Altri diessini
sarebbero pronti a seguire La Rosa
28/7/2001
( gds )
Da Milazzo
nuovo servizio traghetti con Reggio
MILAZZO. I Tir sbarcano con
destinazione Calabria anche nel porto mamertino. La Ngi,
società di navigazione generale italiana, ci ritenta.
Questa volta con un vero e proprio blitz: senza clamore. Due
anni fa, allo stesso progetto, si era opposto, indossando la
fascia tricolore ed emettendo un'ordinanza di divieto di
transito per i mezzi pesanti, l'ex sindaco forzista Carmelo
Pino. Adesso, la società che dal capoluogo, con partenza
dal molo della via Vittorio Emanuale, traghetta Tir ed auto
sino a Reggio Calabria, ha pensato di riprovarci. Così,
quasi in sordina, ha trasmesso una semplice comunicazione di
servizio all'Autorità portuale. Un fax di poche righe con
cui si comunicano orari di partenza ed arrivo. Dalla
Capitaneria locale il resto dei permessi. Prima corsa ieri a
tarda sera. Una notizia che ha sorpreso tutti. A quanto pare
all'oscuro di tutto era anche il sindaco Nino Nastasi. I Tir
arriverano sino al porto raggiungendo poi lo stesso scivolo
utilizzato per le navi dirette all'arcipelago eoliano.
Eoliana anche la nave che li trasporterà:la Filomena
Matacena. C'è posto per dieci Tir e per una sessantina di
auto. Partenza ogni giorno da Milazzo alle 22,30. Arrivo
previsto a Gioia Tauro, dove la Ngi, società satellite del
gruppo Tourist, può contare su ampie aree e banchine, dopo
due ore e trenta minuti di navigazione:una di notte in
punto. La nave ripartirà dalla Calabria alle 2,30; l'arrivo
a Milazzo è previsto intorno alle cinque del mattino.
Sergio La Cava, amministratore delegato della Ngi, parla però
di settimana sperimentale. Gli orari potranno variare nei
prossimi giorni. Quanto al traffico, spiegano alla Ngi, non
ci sarà alcun problema, perchè i tir, quei pochi che
sceglieranno di traghettare per Gioia Tauro, impegneranno le
strade soltanto nelle ore notturne quando il traffico è
molto ridotto. "La nave - aggiunge La Cava- è la
stessa utilizzata per le Eolie- un traghetto piccolo che non
ha assolutamente velleità di dirottare il traffico gommato
da Messina". Il costo del biglietto di sola andata per
un camion sarà di circa centottantamila lire, circa 15.000
lire a metro lineare.
28/7/2001
( gds )
Norimberga,
la gestione al centro di polemiche
Non si placano le polemiche sul molo Norimberga, da dove ad
ottobre dovrebbe partire il nuovo collegamento con Salerno.
Per il comitato "La nostra città" , la gestione
sarebbe di competenza esclusiva dell'ente porto,
commissariato da anni. Il comitato si chiede perchè il
sindaco non abbia mai nominato i rappresentanti del Comune
in seno al consiglio di amministrazione lasciando
quest'ultimo di fatto al proprio destino di ente
"inutile". Saro Visicaro, portavoce del comitato,
cita persino un decreto presidenziale del '53 che affida il
Norimberga di fatto all'ente porto. Replica il segretario
generale dell'Autorità portuale Franco Barresi:"Sono
solo accuse e critiche strumentali. Quel decreto è superato
da una legge dell'84
28/7/2001
( Bob Brown )
Come
sarebbe il mondo senza....zztella ?
Come
sarebbe il mondo senza........Nutella? dice
l'efficace messaggio di uno spot televisivo e a Messina
appunto come sarebbe stata la vita se non ci fosse stato
il "magnifico" quotidiano?
Viene
spessissimo accusato di schierarsi dalla parte dei
"forti" ma è da decenni che si occupa di
mettere in risalto le schifezze di questa città
bacchettando Sindaci Presidenti di Provincia Rettori
magistrati e quant'altro.
Da quasi
quarant'anni coltiva il sogno di far diventare Messina la
"più importante città del Mondo" attraverso la
costruzione del ponte sullo Stretto di Messina e mai come
adesso sta per fare tradurre questo sogno in realtà.
Tuttavia in
attesa della "soluzione finale" per la città,
non tralascia alcuno dei problemi che la affliggono come
la vertenza Norimberga dove, a fronte di rilievi posti da
professori universitari, il nostro beneamato foglio
quotidiano sale anch'esso in cattedra e ricorda che la
città ha una vocazione portuale conferitale dal
Padreterno e, quindi, concedere il Norimberga ai
"portuali" significa restituire la natura
alla...natura.
I distinguo
che i "professori" fanno tra attività di
traghettamento e attività commerciale sono sofismi che
appartengono al mondo delle cattedre mentre il mondo, anzi
la città, di oggi appartiene al mondo delle imprese
(Caronte,Tourist, Travel-Tickets,NGI) le uniche in grado
di dare risposte concrete in termini di occupazione(?),
sviluppo(?), benessere(?), vivere civile(?) etc.
Neanche le più
grandi città possono vantare un simile strumento visto
che i loro giornali locali sono nelle mani di gruppi
finanziari spesso estranei alla realtà locale, mentre
Messina può vantare un quotidiano libero e indipendente
che cura direttamente gli interessi del cittadino come la
sanità, l'università, il lavoro etc.
29/7/2001
( gds )
L'Associazione
autotrasportatori
"Subiamo
soltanto divieti"
"Se il
porto sorge in città non è certo colpa nostra". A
parlare è Giuseppe Richichi il presidente dell'Aias,
l'Associazione autotrasportatori. Il leader dei camionisti
dell'isola ha accolto quasi rassegnato la decisione del
sindaco Nastasi: "Non è certo una linea con Gioia
Tauro che risolverà i nostri problemi. Quello che bisogna
evitare assolutamente è l'autostrada Reggio-Salerno, una
specie di imbuto maledetto. Quest'ultima ordinanza però
segue la scia aperta di altri amministratori. Sono stanco di
commentare questo tipo di provvedimenti. Di apprendere di
divieti ed imposizione di fasce orarie. Invece di proibire
troviamo soluzioni alternative ai collegamenti con le aree
portuali. In Sicilia sanno soltanto costruire cattedrali nel
deserto. Quando poi si devono realizzare opere che servono
magari a collegare gli scali portuali più agevolmente
sorgono le difficoltà. Aspettiamo come andrà a finire
questa storia del molo Norimberga. Spero che anche in questo
caso non spuntino divieti".
29/7/2001
( gds )
Tir, pure
Milazzo non vuole il transito
Il
sindaco li blocca all'ingresso al porto
Parte senza carico la nave traghetto della Ngi, la società
del gruppo Tourist che da venerdì ha avviato un
collegamento tra Milazzo e Gioia Tauro. A vietare l'ingresso
in porto ai Tir il sindaco Nino Nastasi.
Non c'è posto al porto di Milazzo per i mezzi pesanti. Il
primo cittadino, esponente dello Sdi ha fatto ocme il suo
predecessore Carmelo Pino di Forza Italia. Gli interessi
degli abitanti hanno prevalso su quelli degli imprenditori.
Così venerdì alle 19,30 Nastasi, che aveva già
manifestato il proprio dissenso verso la nuova iniziativa
imprenditoriale ha emesso un'ordinanza. Un provvedimento a
tempo indeterminato che vieta l'ingresso dei mezzi pesanti
in porto per motivi di ordine pubblico dalle 21 alle 7 del
mattino. Così la "Filomena Matacena" è andata
via senza i Tir. Sulla nave possono imbarcarsi soltanto auto
e furgoncini.
Quattro anni fa l'ex sindaco Pino era andato al porto
addirittura con la fascia tricolore opponendosi agli
imprenditori. Nastasi ha rispolverato l'ordinanza andata in
pensione.
La nuova linea della Ngi rischia così di morire prima del
tempo. La nave parte ogni giorno alle 22,30 e dopo due ore e
mezzo raggiunge il porto di Gioia Tauro dove i privati
possono contare su un'ampia area di stoccaggio. La partenza
dal porto calabrese è fissata alle 2,30 di notte. L'arrivo
a Milazzo alle cinque del mattino. Sergio La Cava,
amministratore della società, nei giorni però parlava di
settimana sperimentale. Ma il provvedimento del sindaco non
lascia margini di recupero.
"Il porto _ spiega al telefono Nastasi _ si trova
proprio nel centro della città. E' impossibile fare
convivere questo tipo di attività con il traffico turistico
di questi giorni. Spero che gli imprenditori desistano al più
pesto dalle loro intenzioni. Bisogna considerare tra l'altro
che, ad appena cento metri sta per sorgere un porticciolo
turistico".
"Un'attività _ insiste il sindaco Nastasi _ che, nulla
ha a che fare con il traghettamento. Se avessimo un porto
industriale il discorso sarebbe diverso. Allora potremmo
fare concorrenza anche a Messina o ad altre realtà. Il
posto ideale per questo tipo di collegamenti, invece è
l'area di Giammoro".
31/7/2001
( gazzetta dl sud )
milazzo
/ La Ngi rende operativo il collegamento con Gioia Tauro
Imbarcati i primi tir
Deciso no del sindaco, ma
il Consiglio si spacca
MILAZZO – I primi tre tir hanno lasciato ieri sera il
porto di Milazzo a bordo della motonave Ngi “Filomena
Matacena”, destinazione Gioia Tauro. In mattinata
altrettanti tir giungeranno al pontile delle Eolie. Diventa
così operativo, al di là delle polemiche, il collegamento
tra il porto industriale calabrese e quello mamertino,
preludio di scambi commerciali ben più massicci che,
superata la contingenza di agosto, prevedono una progressiva
utilizzazione anche del trasporto attraverso container. «Rispondiamo
solo ad esigenze di mercato, a richieste di nostri clienti
autotrasportatori» è stato lo stringato commento
dell'amministratore delegato della Ngi, dott. Sergio la
Cava, che ha poi definito “fuori dalla realtà” la
limitazione del traffico con mezzi pesanti nell'area
portuale imposto dal sindaco di Milazzo Nino Nastasi dalle
22 alle otto del mattino. «Se fosse attuato pedissequamente
paralizzerebbe le isole Eolie. E non parlo del movimento
turistico, bensì degli abituali approvvigionamenti con
derrate e combustibile che avvengono prevalentemente di
notte e nella primissima mattinata». In verità il divieto
è solo formale: basta infatti che i tir arrivino poco prima
delle 22 sulla banchina del porto per potersi
tranquillamente imbarcare con la nave delle 22,30. La
questione è pertanto di natura politica. E ieri sera il
consiglio comunale che nel '98 si era pronunciato
all'unanimità contro il collegamento, rinviando ogni cosa
alla creazione del porto di Giammoro, ieri sera si è
mostrato spaccato. È mancata la votazione finale, ma le
smagliature erano evidenti. Deciso e puntuale invece il no
motivato del sindaco Nastasi. «Questa Amministrazione ha
dato un indirizzo turistico al porto di Milazzo e quindi non
è possibile dar spazio ad altre attività commerciali.
Posizione questa che è stata anche ribadita qualche mese
addietro dallo stesso consiglio comunale nel momento in cui
sono state votate in modo unanime le direttive generali al
Prg del porto, peraltro recepite dallo stesso progettista,
ing. Mallandrino. In quel documento si esclude
categoricamente l'ampliamento della funzione commerciale».
A proposito del collegamento di questi giorni nel ricordare
che «l'autorizzazione della linea risale al '97» ha
contestato il silenzio dell'Autorità portuale «alla quale
– ha proseguito – ho chiesto di pronunciarsi
ufficialmente in merito. Sarà questo un modo di verificare
se l'Autorità difende gli interessi anche di Milazzo». (Ma
il sindaco non fa parte di diritto di quel comitato
portuale?). Si è quindi rammaricato per «atteggiamenti
contraddittori di alcuni consiglieri sulla questione». Ed
in effetti, rispetto al “no” unanime emerso durante la
storica seduta all'interno del porto, coordinata dall'allora
presidente Pietro Genovesi, ieri sera, alcuni consiglieri
hanno espresso toni più morbidi, quasi accomodanti per
l'iniziativa. È stato il caso di Doddo (Ccd), Russo (An),
La Rosa (Ppi) e Napoli (Udeur), i quali hanno giustificato
la loro posizione con la necessità di salvaguardare i posti
di lavoro. No secco invece da parte di Pergolizzi (Di
Pietro), Saraò (Ds), mentre Franco Cusumano, Magistri e Di
Natale hanno sottolineato la positiva valenza del servizio
«purché si faccia nell'area di Giammoro». Puglisi (Cdu)
infine ha invitato il consiglio a tracciare le linee di
sviluppo della città «attraverso una programmazione
strategica, per evitare ogni volta di dover scegliere quando
si è ad un bivio».
31/7/2001
( gds )
Milazzo, Ngi reagisce:
illegittimo vietare ai Tir l'accesso al porto
La Ngi, del gruppo Tourist, non si rassegna.
Il collegamento con Gioia Tauro, avviato venerdì scorso da
Milazzo, non sarà sospeso. Nel mirino l'ordinanza del
sindaco di Milazzo, Nino Nastasi, che ha di fatto bloccato
l'ingresso in porto dei Tir e quindi l'imbarco dei mezzi
pesanti. Quel provvedimento, secondo gli imprenditori, è
illegittimo. La società Ngi, Navigazione generale italiana,
si prepara a dare battaglia. E attende segnali dal consiglio
comunale che ieri sull'argomento si è riunito sino a tarda
sera.
Il primo cittadino ha bloccato i mezzi pesanti sul filo di
lana a qualche ora di distanza del viaggio inaugurale. Il
porto, quindi la rampa della Ngi, sono vietati ai Tir dalle
21 alle 7 del mattino. Così la "Filomena
Matacena" è partita senza carico per il primo viaggio
e nei giorni successivi. A rompere il silenzio dei privati
è l'amministratore della Ngi, Sergio La Cava: "Quel
provvedimento - spiega la Cava - non è legittimo. Come è
possibile distinguere i camion diretti alle isole Eolie da
quelli che invece vanno in Calabria? Quanto al nostro
servizio non è nostra intenzione ingolfare il porto. Si
tratta di un viaggio al giorno che può portare al massimo
sette o otto mezzi pesanti. E' un servizio che abbiamo fatto
soltanto su richiesta di alcuni autotrasportatori che hanno
necessità di raggiungere il porto di Gioia Tauro. In acqua
abbiamo messo una nave tra l'altro molto piccola: la stessa
stazza che utilizzamo per l'arcipelago eoliano".
"Nessuna intenzione - ha spiegato infine La Cava - di
trasferire il traffico del capoluogo nel centro mamertino.
Il sindaco poi dovrebbe spiegarci se quando arriveranno i
Tir diretti alle Acciaierie del tirreno adotterà lo stesso
atteggiamento. Noi non sospenderemo alcuna linea. La nostra
società ha dato molto a Milazzo. Siamo sempre stati
disponibili. I nostri impiegati, una sessantina sono tutti
residenti in questo comune".
Il sindaco Nastasi dello Sdi, ha seguito le orme del suo
predecessore Carmelo Pino (Fi). Quattro anni fa Pino bloccò
con un'ordinanza analoga l'ingresso dei Tir facendo fallire
il collegamento. Il collegamento della Ngi con il porto
calabrese prevede una corsa giornaliera: partenza da Milazzo
alle 22,30, arrivo a Gioia Tauro all'una di notte. La
partenza della Calabria è prevista alle 2,30 e l'arrivo nel
porto mamertino alle cinque.
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