TORNA ALLE NEWS DEL MESE

 

 
NEWS DI MARZO 2001

1/03/2001 

Fonte gazzetta del sud

Le Fs denunciano favoritismi nei confronti delle società private di traghettamento e il sindaco sospende l'ordinanza
Il piano viario era una burla di Carnevale
Rizzo minaccia le dimissioni. Ma non è il caso di revocare l'incarico a Torrieri?

Lucio D'amico

Contrordine: il nuovo piano viario riguardante la zona compresa tra il viale Boccetta e piazza Unità d'Italia non è scattato a mezzanotte e non scatterà neppure domani mattina e probabilmente neanche a fine settimana. Forse, si è trattato solo di uno scherzo di Carnevale. A poche ore dall'entrata in vigore dell'ordinanza, e dopo aver speso 200 milioni per la nuova segnaletica stradale, l'amministrazione comunale è stata costretta a sospendere il provvedimento, dopo le proteste dei responsabili delle Ferrovie dello Stato e delle compagnie di navigazione che operano nell'ambito del porto. Nel corso di una conferenza dei servizi svoltasi nella sede dell'assessorato alla Viabilità, le Ferrovie hanno fatto presente di non essere state avvertite in via preventiva delle modifiche viarie predisposte dal Comune ed hanno evidenziato come simili misure finiscano con il penalizzare l'accesso agli imbarchi di via Campo delle Vettovaglie e con il favorire la concorrenza delle società di traghettamento private. La nuova regolamentazione degli incroci del Boccetta con via Garibaldi e corso Cavour e dell'intersezione davanti alla Prefettura, secondo le Fs, obbligherebbe di fatto tutti i mezzi a dirigersi verso gli attracchi di viale della Libertà, tenendo conto che chi intende recarsi alle invasature delle Ferrovie sarà costretto a compiere un percorso tale da scoraggiare anche il più affezionato degli utenti. È stato il sindaco a bloccare il piano, convocando per stamane, alle 11,30, a Palazzo Zanca, un confronto con tutte le parti interessate, per approfondire le tematiche e per vedere se esiste ancora la possibilità di far scattare misure alternative in grado di attenuare i disagi derivanti dalla chiusura della Cortina del porto. L'amministrazione, in una fase così delicata, non vuole certo essere accusata di favoritismi nei confronti delle società Tourist e Caronte. Se, però, il piano antitraffico dovesse saltare, sarebbe un grave danno all'immagine della stessa giunta, che ha dedicato decine di riunioni e impiegato mezzi e risorse per venire a capo di una matassa sempre più difficile da sbrogliare. Ma proprio perchè si è in presenza di una situazione strutturale impossibile da modificare in breve tempo (i cantieri del tram devono essere completati, la Cortina rischia di rimanere chiusa per sei mesi), molti degli sforzi compiuti appaiono del tutto inutili. Così come non si riesce a capire, al di là delle qualità personali del prof. Vincenzo Torrieri, che nessuno ha mai messo in dubbio, perchè debba rimanere al suo posto (con una spesa a carico delle casse comunali di circa 100 milioni annui) l'esperto antitraffico. Torrieri fu nominato dal sindaco Providenti, su proposta dell'allora assessore alla viabilità Franco Riggio, per la redazione del Put, il Piano urbano del traffico adottato successivamente dal consiglio comunale. Leonardi gli ha rinnovato per due anni l'incarico. Ma quale contributo può offrire un consulente che viene saltuariamente a Messina, che non vive i problemi quotidiani, che addirittura dichiara pubblicamente di considerare «buone» le condizioni del traffico in città? Si pensi piuttosto a rafforzare il dipartimento comunale della viabilità e della protezione civile, accelerando il più possibile la realizzazione di quelle alternative strutturali – spostamento degli approdi, svincoli di Giostra e Annunziata, strada del mare-via Don Blasco, parcheggi – che rappresentano l'unica vera soluzione alla perdurante emergenza viaria. E non è certo necessario un esperto per capire cosa serva. Tutto il resto sono palliativi e “pannicelli caldi”. Alla luce degli ultimi avvenimenti, l'assessore Salvatore Rizzo medita di gettare la spugna o, comunque, di rimettere la delega della viabilità nelle mani del sindaco, accusando gli organi di stampa ma anche settori della stessa amministrazione comunale di aver trovato in lui il “capro espiatorio” per tutto ciò che non va. E il Partito socialista, difendendo a spada tratta il proprio assessore, preannunzia iniziative pubbliche, per spiegare le difficoltà, interne ed esterne, nelle quali Rizzo si trova a dover operare. Intanto, infuria la polemica sul taglio dei pini di viale Regina Margherita, disposto per consentire l'allargamento della carreggiata stradale, in vista dell'entrata in vigore del doppio senso di circolazione. Legambiente ha presentato ieri un esposto alla Procura della Repubblica per chiedere che vengano accertate e perseguite eventuali violazioni delle norme a tutela del patrimonio arbustivo, dei vincoli paesaggistici e culturali ed anche della salute pubblica, visto che gli alberi di alto fusto svolgono una fondamentale funzione in favore della qualità dell'aria e che quella antistante il liceo scientifico Archimede è una delle zone maggiormente sottoposte ai fenomeni di inquinamento acustico e atmosferico.

2/03/2001 

Fonte gazzetta del sud

Viabilità / Su richiesta delle Fs i mezzi provenienti dal Boccetta e diretti al porto passeranno da via Garibaldi ( ma era chiaro! © )
Un piano sempre più ingarbugliato
Il Partito socialista difende l'assessore Rizzo: è un “gioco al massacro”

Il nuovo piano viario dovrebbe scattare nel week-end. Lo assicurano a Palazzo Zanca anche se, alla luce degli ultimi avvenimenti, il condizionale resta d'obbligo. L'amministrazione comunale è stata costretta a rivedere alcuni punti dell'ordinanza, a seguito delle rimostranze da parte dell'Azienda Fs e delle altre società private di traghettamento che operano all'interno dell'area portuale. Quanto accaduto in questi giorni non lascia grandi spazi all'ottimismo. I provvedimenti volti ad attenuare i disagi causati dalla chiusura della Cortina del porto erano già stati modificati in partenza. Il piano redatto dall'esperto antitraffico, il prof. Vincenzo Torrieri, prevedeva, infatti, la canalizzazione dei flussi viari diretti allo svincolo del Boccetta lungo la via San Giovanni di Malta. L'ipotesi, viste le insufficienti condizioni strutturali di quell'arteria, ha scatenato una serie di reazioni negative, che hanno indotto l'amministrazione a soprassedere. Quando sembrava tutto risolto, con la nuova segnaletica già installata, ecco che ci si è accorti di non aver interpellato alcuni soggetti direttamente interessati dalla “rivoluzione” viaria prevista nell'area compresa tra il Boccetta, la via Garibaldi e la Prefettura. I rappresentanti delle Fs hanno decisamente contestato i punti principali dell'ordinanza, ravvisandovi elementi tali da stravolgere completamente i criteri della libera concorrenza e delle pari opportunità di accesso agli imbarchi. La circolazione obbligatoria in senso rotatorio diretta verso viale della Libertà favorirebbe ancor di più le società private Tourist e Caronte. Sul piede di guerra le rappresentanze sindacali unitarie della divisione navigazione Fs che, in un documento, dichiarano di aver appreso con stupore dell'ordinanza predisposta dal Comune con la quale, «di fatto, si prolunga il “serpentone” che porta a S. Francesco e si trasforma il Boccetta in uno svincolo “privato”». Ieri Leonardi ha presieduto un vertice con la stessa Azienda Fs e con gli altri operatori del settore e alla fine ha ritenuto meritevoli di accoglimento le valutazioni espresse, invitando il dipartimento viabilità a modificare l'ordinanza. Sarà, dunque, consentito ai mezzi diretti all'area portuale, provenienti dal Boccetta, di svoltare verso destra su via Garibaldi, immettendosi quindi a largo Minutoli e percorrendo il tratto della Cortina non interessato dai lavori. Il compromesso raggiunto soddisfa tutte le parti in causa ma, in pratica, stravolge i contenuti del piano. Il divieto della svolta a destra era stato immaginato proprio per evitare che i mezzi leggeri e pesanti andassero a interferire con il già caotico traffico di via Garibaldi. Non si era, però, tenuto conto che in tal modo si sarebbero penalizzati gli attracchi ubicati al porto. La verità è che la città resta schiava di una posizione geografica che continua a non saper valorizzare e lo rimarrà fino a quando non sarà risolto il problema degli approdi. Qualunque intervento sulla viabilità cittadina, infatti, va a interferire con gli interessi di questo o quel soggetto imprenditoriale e il Comune si ritrova prigioniero in casa propria, costretto a fare esperimenti sulla cui riuscita sussistono fortissimi dubbi. Le vicende della viabilità, e lo sconcertante episodio del taglio dei pini di viale Regina Margherita (che godevano di buona salute e che sono stati sacrificati per allargare la sede stradale), stanno intanto facendo surriscaldare il confronto politico. Dure le dichiarazioni dei consiglieri Mangiapane (Ds), Centofanti (Nuova Presenza), Rao (Lista Di Pietro), i quali parlano di decisioni dissennate. E il Pss chiede alle altre forze del centrodestra una verifica immediata sull'operato della giunta Leonardi, definendo un “gioco al massacro” quello compiuto ai danni dell'assessore Salvatore Rizzo.

2/03/ 2001 

Fonte gazzetta del sud

Viabilità / L'assessore pronto a dimettersi se non avverrà il confronto politico tra il sindaco, il Pss e il Polo
Rizzo non ci sta

Non è in vena di “goliardate” l'ing. Turi Rizzo. Le questioni sul tappeto, relative ai settori della mobilità urbana e della protezione civile, sono serissime e l'assessore socialista non ha più voglia di fare da “parafulmine”. «Sono pronto ad assumermi le mie responsabilità – dice – ma non quelle degli altri. E non incontrerò il sindaco fino a quando non avverrà il chiarimento politico all'interno dell'amministrazione, così come ha chiesto il mio partito». Rizzo è pronto a dimettersi, se il Pss deciderà di rompere con il resto della coalizione, così come già avvenuto a Palazzo dei leoni. Ce l'ha con tutti l'assessore. «È lo sport più diffuso prendersela con chi gestisce la viabilità – afferma – ma è mia la colpa se la “via del mare” non viene appaltata, se gli svincoli non vengono realizzati, se nel bel mezzo dei lavori del tram la Cortina viene chiusa e le opere procedono a rilento, se non sono state create infrastrutture viarie alternative?». Ma partiamo dalle responsabilità imputabili all'assessore. Queste le accuse: troppa superficialità e improvvisazione; un piano viario (quello che dovrebbe scattare nella notte tra domenica e lunedì) che rischia di essere solo un aborto, aggravando lo stato di confusione nel quale si trova la viabilità cittadina; provvedimenti, come lo smantellamento delle corsie preferenziali, che sembrano essere scientificamente volti a penalizzare, anziché favorire, il servizio di trasporto pubblico; un'evidente mancanza di “feeling” con l'esperto del traffico Vincenzo Torrieri. Rizzo non replica punto per punto, ricorda solo che il piano viario per fronteggiare i disagi derivanti dalla chiusura della via Vittorio Emanuele non è stato un “capriccio” dell'assessore, ma una decisione concordata nel corso di varie riunioni svoltesi alla presenza del sindaco, dei tecnici e dei dirigenti del settore. La nuova regolamentazione viaria era stata fondata su due punti principali: trasformare la via San Giovanni di Malta in una sorta di alternativa al Boccetta per i mezzi diretti all'autostrada e impedire, vietando la svolta a destra su via Garibaldi, che il traffico proveniente dal Boccetta interferisca con i flussi provenienti da piazza Unità d'Italia. Ma entrambi i provvedimenti sono stati sospesi, dopo le proteste del Quartiere e dopo la presa di posizione delle Ferrovie dello Stato. E allora ci si chiede quale utilità possa avere un Piano presentato ed elaborato in modo così confuso e approssimativo. Un altro punto dolente è quello della drammatica carenza di aree di sosta all'interno e all'esterno del perimetro urbano. Proprio ieri la commissione edilizia ha dato parere negativo al primo dei dieci progetti riguardanti i parcheggi d'interscambio finanziati dalla legge Tognoli del 1989. Era quello denominato “Zaera sud”, parcheggio sotterraneo in via Catania, nei pressi di villa Dante, 200 posti auto, un costo presunto di 4 miliardi di lire. Drastico il giudizio del presidente della commissione, l'ing. Luigi Giacobbe: «Come avremmo potuto dare il via libera ad un progetto che prevede il taglio di 50 platani preesistenti alla villa Dante e che risolve in minima parte i problemi. Duecento posti auto potrebbero essere ricavati in moltissime altre aree, perchè proprio in quel tratto?». E sono proprio le contrastate vicende dei parcheggi a far crescere la rabbia dell'assessore: «Ci chiedono di realizzare aree di sosta e poi la Soprintendenza, l'Ausl, la commissione edilizia, mettono tutti i bastoni fra le ruote. Sono pronto a farmi da parte – ribadisce Rizzo. Si, ma fallo in fretta! © ( comunque sui problemi di Rizzo c'è qualcosa sotto ... ) 

Alberi tagliati, traffico sempre più in tilt a Palazzo Zanca divampa la polemica

Convocati d'urgenza il sindaco, gli assessori al traffico e all'arredo urbano, il dirigente del dipartimento viabilità: la quinta commissione consiliare vuole risposte chiare e convincenti in merito all'abbattimento dei tre pini di viale Regina Margherita. Per lunedì, infatti, è stata convocata una seduta straordinaria, con l'obiettivo di far luce su un episodio che rischiava di passare sotto silenzio e che, invece, oggi diventa un ulteriore cerino acceso dentro una tanica di benzina. Divampa la polemica su questo e su tutti gli altri temi di cui si discute da giorni, sul ruolo dell'esperto antitraffico Vincenzo Torrieri, sull'improvvisazione e la mancanza di coordinamento che si registra tra i vari settori dell'amministrazione, sui troppi cantieri aperti, sulla ventilata ipotesi di trasferire anche le navi Fs alla rada di San Francesco. L'ennesimo colossale ingorgo che ha paralizzato ieri parte del centro urbano, tra le 13,40 e le 15, ha scatenato la reazione del consigliere comunale Calogero Centofanti, il quale definisce «intollerabile» il fatto che, di fronte ad una drammatica emergenza viaria, «nessuno sappia individuare misure efficaci per la regolamentazione del traffico». E Pippo Previti chiede al consiglio comunale di mobilitarsi, in base alle sue competenze sulla programmazione complessiva del territorio, contro l'annunciato spostamento degli attracchi Fs alla foce del torrente Giostra. «L'accordo di programma – sostiene Previti –, approvato con decreto presidenziale il 26 gennaio '90, all'articolo 1 parla di parità di condizioni tra l'operatore privato e pubblico ma non dice di trasferire il soggetto pubblico nello spazio gestito dai privati, semmai è il contrario, visto tra l'altro che, nella zona portuale, continuerebbero ad operare le navi delle società Meridiano e Ngi. A chi serve questo “accerchiamento“ di Messina asservita e stritolata dai tir? Perchè non si è dato ancora l'incarico per la redazione del piano particolareggiato della zona sud, così come era stato previsto tre anni fa con l'adozione del Piano regolatore?». Secondo il consigliere Pippo Rao le dichiarazioni rilasciate da Rizzo sono gravi: «Quando un assessore alla viabilità afferma certe cose – sottolinea Rao – o il sindaco dovrebbe immediatamente revocargli l'incarico oppure, se ha ragione, dovrebbe essere l'intera amministrazione ad ammettere il proprio fallimento. Non si può certo continuare ad andare avanti in questo modo». E anche l'ex sindaco Franco Providenti interviene sui rapporti intercorsi tra la sua amministrazione e il prof. Vincenzo Torrieri. «Gli diedi l'incarico di redigere il Piano urbano del traffico – afferma il consigliere del Ppi –, vista la sua esperienza accumulata a Napoli. Ma era un incarico a termine e personalmente non l'avrei mai nominato esperto di fiducia, perchè non vivendo a Messina non avrebbe avuto il tempo di seguire l'evolversi di vicende ed emergenze che meritano un'attenzione quotidiana». Infine, il consiglio dell'VIII Quartiere accusa l'amministrazione di aver modificato il piano viario riguardante la zona del Boccetta e di via Garibaldi, sottomettendosi alle richieste di un'azienda, quale le Fs, «che in questi ultimi anni ha dimostrato di voler dismettere il servizio pubblico di attraversamento dello Stretto».

3 Marzo 2001 ( castigamatti )

Ferrovie dello Stato: la messa in scena continua

Stamattina intorno a mezzogiorno abbiamo notato una nave delle Ferrovie dello Stato mentre si approntava a fare delle prove di attracco alla rada di San Francesco, in corrispondenza del Torrente Giostra. La stessa scena l'avevamo vista nel mese di Luglio. La colpa sarà di quell'accordo di programma del 1989 mai attuato, che spunta fuori all'occorrenza. Ma le FFSS, e tutte le altre compagnie di navigazione diverse da Tourist e Caronte, alla rada di San Francesco non ci andranno MAI!! Perchè la torta la vogliono tutta loro.

4/03/2001 

Fonte gazzetta del sud

Al Via il Nuovo Piano Viario

Scattano dalla mezzanotte le nuove misure viarie riguardanti l'area tra viale Boccetta e piazza Unità d'Italia. Dopo le ulteriori modifiche (è stato rimosso il divieto di svolta a destra sulla via Garibaldi per i mezzi diretti all'interno dell'area portuale) e completata l'installazione della segnaletica, comincia, dunque, l'esperimento ideato dall'amministrazione comunale nel tentativo di fronteggiare i disagi provocati dalla chiusura della Cortina del porto. Restano invariate le previsioni per i mezzi che seguono il senso di marcia sud-nord e che da oggi non potranno più svoltare verso il Boccetta, ma dovranno immettersi sul tratto praticabile di via Vittorio Emanuele e percorrere la stradella esistente tra l'aiuola e la piazza antistante la Prefettura, per poi utilizzare il corso Cavour in direzione nord-sud. Tra i provvedimenti più contestati il ripristino del doppio senso di circolazione sul viale Regina Margherita, nel tratto viale Boccetta-via Interdonato. Vigerà il divieto di fermata su entrambi i sensi di marcia. In attuazione del provvedimento sono stati “sacrificati” i tre pini che dal 1954 facevano ombra di fronte al liceo scientifico Archimede. Il doppio senso di circolazione, dicono a Palazzo Zanca, è stato più volte sollecitato da numerosi residenti della zona. I “contro”, però, sembrano essere decisamente superiori ai “pro”: il rischio di ingorghi colossali (soprattutto all'orario di entrata e di uscita degli studenti dell'Archimede) è pressoché certo. E la situazione dei posteggi nell'intera area è destinata a peggiorare ulteriormente. Ricapitoliamo i provvedimenti:
REGINA MARGHERITA – Nel tratto compreso tra il Boccetta e via Interdonato istituito il doppio senso di marcia; divieto di fermata in entrambi i sensi di marcia nel tratto fra il Boccetta e la via Dicearco.
VIALE REGINA ELENA – Consentito il transito in ambedue i sensi di marcia nel tratto fra i viali Giostra e Annunziata.
VIALE BOCCETTA – All'incrocio con viale Principe Umberto, senso di marcia ovest-est, consentita la direzione diritto e destra. Nel tratto fra il corso Cavour e via Garibaldi, istituite cinque corsie con senso di marcia ovest-est. Divieto di fermata nel tratto tra via Garibaldi e via Vittorio Emanuele. Nella corsia di destra consentita la direzione diritto e destra; nella corsia centrale di destra direzione obbligatoria diritto; nella corsia centrale direzione diritto e sinistra; nella corsia centrale di sinistra consentito solo il transito dei mezzi pubblici e di quelli autorizzati con obbligo di svolta a sinistra; nella corsia di sinistra direzione obbligatoria a sinistra. All'incrocio con via Garibaldi, nel senso di marcia ovest-est, è consentita la direzione diritto e destra; all'incrocio con largo Seggiola e corso Cavour istituita la direzione obbligatoria diritto per i veicoli con massa superiore a 3,5 tonnellate.
VIA GARIBALDI – Direzione obbligatoria a sinistra, all'incrocio con largo Minutoli, nel senso di marcia nord-sud, per i veicoli con peso superiore a 3,5 tonnellate.
LARGO MINUTOLI – All'incrocio con via Vittorio Emanuele, senso di marcia ovest-est, direzione obbligatoria a destra.
VIA SAN RAINERI – All'incrocio con via La Farina, senso di marcia est-ovest, direzione obbligatoria a sinistra per i veicoli con peso superiore a 3,5 tonnellate.
VIA RIZZO – All'incrocio con via Campo delle Vettovaglie, senso di marcia est-ovest, divieto di transito per i veicoli con peso superiore a 3,5 tonnellate. I provvedimenti riguardano anche le vie Castagna, del Pozzo, Dicearco, Barbalonga, Borzì, Interdonato, San Giovanni di Malta e la stradella di collegamento lato nord di piazza Unità d'Italia.

6/03/2001 

Fonte gazzetta del sud

Nonostante gli sforzi dell'amministrazione dal piano viario nessun beneficio al traffico
Una certezza: si circolava meglio prima
Anche a causa degli automobilisti colpevolmente disattenti alla nuova segnaletica

Ore 8: capitolo primo dell'Inferno. La città motorizzata è in marcia e, nell'area interessata al nuovo piano viario, assolutamente immobile. I semafori intelligenti sono un futuribile, quelli normali indicano direzioni diverse dalla segnaletica orizzontale, i vigili urbani sono scarsissimi e in alcuni tratti assolutamente invisibili, gli automobilisti appaiono confusi, disorientati e, per buona parte, disinformati. È il caos. Annunciato e ampiamente prevedibile, peraltro. Per due buoni motivi. Quella che passa come una “rivoluzione” (e che in realtà è soltanto la variazione – opinabile – di alcuni percorsi in un tratto molto limitato) è scattata quando ancora bisognava installare la segnaletica e sincronizzare i semafori. Un esempio? Due. Incrocio via Garibaldi-Boccetta, direzione sud-nord, dove la svolta a sinistra è stata abolita: la freccia verde col “via libera” fino alle 10,30 era “perfettamente” funzionante. Chi doveva recarsi sul Boccetta, si sentiva dunque autorizzato a non compiere il “giro” da piazza Unità d'Italia che è stato invece imposto. Ancora via Garibaldi: impossibile, adesso, sempre in piazza Unità d'Italia, svoltare a sinistra verso via Gran Priorato; la freccia diritta a terra è “coerente” con le nuove disposizioni, il semaforo no. A partire dalle 11, Pasquale La Rocca, titolare della ditta incaricata di procedere all'installazione dei nuovi semafori, è sul posto con gli operai e comincia a darsi da fare. Per oggi, tuttavia, nessuno coltivi illusioni. «Ci vorranno almeno due giorni – afferma l'assessore alla Viabilità Turi Rizzo – perché tutti i segnali vengano adeguati. E per i semafori intelligenti almeno dieci». Dunque, dovranno “incrociare le dita”, sperando nell'immensa pietà dell'Onnipotente, perlomeno coloro che, provenendo da via Garibaldi e dovendo recarsi sul Boccetta, sono costretti a immettersi in via Cavour dalla bretellina che circonda la statua del Nettuno: perché quando scatta il “verde” per questi, hanno “via libera” anche quelli che arrivano dal viale Libertà, direzione nord-sud. I due flussi s'incontrano: speriamo che non si scontrino. Comunque, è inevitabile che il traffico venga rallentano non appena sia solo un po' consistente. «Ma da oggi – assicura Rizzo – questo non dovrebbe succedere più». Ieri, intanto, le code hanno raggiunto chilometri: ed era lunedì, con i negozi chiusi. Stamane è previsto il “pieno”. Sempre in piazza Unità d'Italia, nessuno – neppure i vigili urbani – riesce a spiegarsi perché è stata chiusa l'altra bretella che da via Garibaldi consentiva di immettersi all'inizio di viale della Libertà: lì vi sono stati i problemi maggiori, perché chi non aveva letto la segnaletica prima del Boccetta, non si rassegnava a proseguire; in tanti hanno imboccato, contromano e sotto lo sguardo di vigili impotenti, l'altra stradella. Pure qui non resta che incrociare le dita, anche perché Rizzo non sembra intenzionato a cambiare idea. In ogni caso, comunque, l'assessore si assume per intero la “paternità” del provvedimento, che fa parte di un “pacchetto” messo a punto però – così spiegano dal Palazzo – dal “super-esperto” Vincenzo Torrieri, che ieri se n'è rimasto tranquillamente a Napoli (ma perché l'Amministrazione si ostina a tenerlo?). I correttivi hanno tentato di individuarli il sindaco Leonardi, lo stesso Rizzo (inizialmente assente, perché ha dovuto spiegare in commissione il motivo per cui sono stati tagliati gli alberi in viale Regina Margherita), l'attuale comandante dei vigili urbani Antonio Celona e i dirigenti del servizio viabilità. Non è emerso nulla di particolare, se non che saranno installati, all'incrocio Garibaldi-Boccetta, cartelloni con una segnaletica più visibile. Per il resto, ci si affida ai vigili urbani: che ieri erano letteralmente stremati. Non è andata meglio in viale Regina Margherita, dove è stato ripristinato il doppio senso dall'incrocio col Boccetta alla via Interdonato. Innanzitutto, la segnaletica che indicava la nuova disposizione era ancora coperta (ma anche in altri tratti...); le auto, poi, erano parcheggiate a spina di pesce in entrambe le carreggiate, per cui le due corsie (e in particolare quella con direzione Boccetta-Giostra) erano alquanto ristrette: quando transitava un autobus o un camion, la circolazione si bloccava. Nonostante ciò, a parte all'ingresso e all'uscita degli studenti dal liceo Archimede, non s'è visto alcun rappresentante del Corpo di polizia municipale se non nel pomeriggio, quando gli stessi vigili urbani (costretti a contravvenire a una precisa ordinanza sindacale) hanno collocato volantini sui parabrezza delle vetture per invitare i residenti a «parcheggiare il veicolo in altra località (dove?): i mezzi trovati in sosta saranno verbalizzati e rimossi con il carro attrezzi». «Posteggeremo sulle terrazze?», si chiedono già gli abitanti, mai come ora divisi su questa misura e preoccupati della “curva della morte” cinquanta metri dopo il Boccetta (non si potrebbe installare almeno uno specchio parabolico?). Una cosa, comunque, dopo sfibranti tira e molla, conferme e smentite, ripensamenti e aggiustamenti, è certa: il mini-piano viario è entrato in vigore. Migliaia di messinesi costretti a vivere anche il capitolo secondo dell'Inferno (al ritorno a casa), intrappolati e immobili come non mai, se ne sono accorti

Cronaca semiseria d'una mattinata di rabbia, imprecazioni e confusione
Non ci resta che sperare nell'intelligenza dei semafori

Donatella Cuomo 

«Ma lei dove vuole andare?». «No sacciu. Vulia rruvare all'ufficiu ma a fozza i girari staiu turnannu a casa i me' soggira. Non sacciu si è peggio me soggira o u sinnacu». «Scusi, come trova questo piano di viabilità?». «Ottimo se per arrivare a casa non dovessi fare il giro dei Colli Sarrizzo». Di tutte le voci ascoltate nel generale caos del traffico urbano di ieri mattina, abbiamo riportato quelle che si potevano riferire senza urtare la sensibilità dei lettori e fra le poche che non offendevano il senso del pudore comune (nel senso generale e non di amministrazione, perché il Comune era, al contrario, abbondantemente chiamato in causa). Ci si scherza, anche se ci rendiamo conto che se ieri siete rimasti imbottigliati all'incrocio con la Prefettura, se non avete imboccato al primo giro il nuovo svincolo di piazza Unità d'Italia e non vi ricordavate che sul viale Regina Margherita adesso si circola in doppio senso, è dura e, più che da ridere, c'è da piangere. In realtà questo della viabilità è un piano storico-poetico, ma nessuno lo ha capito. Storicamente, infatti, sarebbe dovuto entrare in vigore prima, ai tempi in cui i messinesi circolavano con la biga, ma a furia di rinvii, posticipi, anticipi e ripensamenti, quando finalmente si sono decisi a vararlo, lo sapevano in quindici: il sindaco Leonardi, l'assessore Turi Rizzo, i dodici vigili urbani dislocati alla bisogna e il tecnico che doveva regolare i semafori. Se, invece del 5 marzo, avessero aspettato il 5 maggio, potevamo sbizzarrirci con «Ei fu, siccome immobile, dato il mortal sospiro» a indicare la condizione dell'automobilista medio, immobile nel traffico, che sospirava alla defunta circolazione stradale. Nessuno ha capito l'afflato letterario della nostra amministrazione comunale: avrebbe desiderato che fosse un «Va' dove ti porta il cuore» , ma, come abbiamo sentito da qualcuno, si è trasformato in un «Va' dove ti porta la strada» e, per molti altri, è stato addirittura un «Va...» nel senso più ampio del termine: insomma, un invito a fare un viaggio in una località inesistente sulle carte geografiche, ma precisa sull'atlante del corpo umano. Il nuovo assetto viario avrebbe potuto soddisfare solo un discendente di Toro Seduto. Intanto, da discendente di Toro seduto, non gli sarebbe passato neanche per la capa di camminare in auto. In secondo luogo, per svoltare, indicare, sviare, avrebbe visto più frecce lui che tutta la tribù dei Sioux all'assalto generale Custer. Certo, per sbrogliare la matassa metteranno i semafori intelligenti e, anche qui, speriamo... che me la cavo . Naturalmente la colpa di tutto ciò è solo dei messinesi che non hanno studiato e non hanno capito bene come funziona questo piano viario. Ma come fare? All'incrocio fra il Boccetta e via Romagnosi, prima che l'automobilista si immetta nell'inferno della circolazione, c'è un cartello che avvisa: «Lasciate ogni speranza o voi che entrate» . In effetti, sul cartello ci sono una serie di utili indicazioni. Ma se non avete una laurea in “frecciologia urbana” è inutile che vi applichiate: scendete dall'auto e camminate a piedi. E «l'albero a cui tendevi la pargoletta mano» , ovvero i pini frontistanti il liceo Archimede? Non ci sono più: abbattuti per fare spazio alla circolazione, ma in realtà per creare nuovi parcheggi non custoditi nemmeno dai vigili urbani che, ovviamente, ieri non c'erano a far spostare le auto in sosta che intralciavano il doppio senso. Che dirvi in conclusione? Ieri mattina, alle 9, all'incrocio della Prefettura «Eran trecento, eran giovani e forti e...» : non sono morti, ma vi assicuriamo che erano molto, molto, simili all' Orlando Furioso .

6 Marzo 2001 ( TeleVip - RTP )

E' sempre più un Grande Bordello ! © Ma per l'Rtp la situazione sta migliorando!

Secondo l'RTP, il nuovo piano viario varato e migliorato dall'Amministrazione Comunale, via Torrieri, sta funzionando abbastanza bene. Secondo TeleVip, invece è sempre più caos. Secondo Noi sulla Via Garibaldi, a differenza di prima dove ancora il tratto Prefettura/Castronovo era ancora accettabile, da ieri invece è solo un Grande Bordello ©.

6 Marzo 2001 ( TeleVip )

E' saltato l'incontro!

Slitta a giovedì prossimo l'incontro tra l'assessore Rizzo e il Comitato la Nostra Città. L'addirizzamento delle banane è stato rimandato solo di due giorni.

7/03/2001 

Fonte gazzetta del sud

Ma l'VIII Quartiere si appella alla Regione

Al secondo giorno della mini-rivoluzione viaria l'assessore Salvatore Rizzo tira un sospiro di sollievo. «È andata molto meglio del primo giorno», afferma al termine del decimo sopralluogo effettuato tra la mattinata e il primo pomeriggio nella zona compresa tra il Boccetta e la Prefettura. Non si sono verificati i colossali ingorghi di lunedì e già questo è un passo avanti. «O i messinesi per disperazione hanno rinunciato a prendere l'auto dopo quello che era successo il giorno precedente – dichiara l'assessore tra il serio e il faceto – oppure il piano sta cominciando a funzionare». Rizzo propende per questa seconda ipotesi, convinto della validità dei provvedimenti disposti per fronteggiare l'emergenza viaria aggravatasi a seguito della chiusura della Cortina del porto. «Accetto tutte le critiche – aggiunge l'assessore – ma respingo l'accusa di chi parla di misure improvvisate. Per settimane abbiamo studiato assieme ai tecnici tutte le scelte possibili, sono state fatte simulazioni al computer che hanno fornito risultati confortanti, in base ai quali, una volta entrato a regime il piano, ci sarebbe stato nella fluidificazione del traffico un miglioramento del 23 per cento. È un esperimento, lo abbiamo detto e ripetuto, se non avessimo fatto nulla, saremmo finiti egualmente nel ciclone. L'ottimo lavoro svolto dai vigili urbani che ieri erano sulla strada dimostra che, pur in una situazione strutturale difficile, si possono anche limitare i disagi». Sul piano politico-amministrativo nessun chiarimento è avvenuto all'interno della giunta. «Il sindaco è a Roma, non ci vediamo da una settimana», ammette Rizzo, il quale aspetta di conoscere l'esito della verifica sollecitata dal Partito socialista, intervenuto a sostegno del proprio rappresentante nell'esecutivo comunale. L'assessore alla viabilità, intanto, ha accolto l'invito del comitato “La nostra città” e parteciperà al dibattito pubblico organizzato per il 9 marzo, con inizio alle 17, a piazza Duomo. «Immobilità urbana e approdo: strategie per una città sostenibile», è questo il tema del confronto. Il comitato ribadisce di essere pronto a compiere tutti gli atti legali possibili perchè si giunga alla revoca immediata dell'incarico all'esperto antitraffico, il prof. Vincenzo Torrieri. «Piuttosto che spendere cento milioni all'anno – affermano i responsabili del comitato –, si crei una struttura operativa municipale con incarichi mirati alla soluzione di alcuni obiettivi immediati di mobilità». Ma l'iniziativa che più fa clamore è quella del consiglio dell'VIII Quartiere che si è rivolto direttamente a Palermo. Duplice la richiesta inviata dai rappresentanti della circoscrizione: si sollecita l'assessorato regionale al Territorio e Ambiente la convocazione di una conferenza dei servizi per dichiarare il Boccetta “zona a rischio” per problemi ambientali e di protezione civile e si chiede all'assessorato regionale alla Sanità di nominare una commissione d'indagine sulle malattie collegate all'inquinamento causato dal transito dei mezzi pesanti e delle autovetture. L'VIII Quartiere accusa il Comune di aver adottato «con troppa superficialità e improvvisazione un nuovo piano del traffico che rischia di essere solo un aborto» e di aver «scientificamente smantellato le corsie riservate al trasporto pubblico e ai mezzi di emergenza». I consiglieri invitano il sindaco a «ripartire il traffico dei tir anche sugli altri svincoli cittadini, consentendone l'ingresso in città solo dalle 21 alle 7» e a «incanalare i flussi della viabilità cittadina delle ore di punta a senso unico sulla via Garibaldi in alternanza con il corso Cavour».

Gli addetti ai lavori: si fa sempre più dura per i mezzi di soccorso e pronto intervento

Cosa ne pensano della viabilità cittadina gli operatori delle forze dell'ordine e di pronto intervento? Quali sono i correttivi che si potrebbero apportare per facilitare il loro lavoro? Queste domande le abbiamo poste ad un maresciallo dei carabinieri che giornalmente è in servizio su una “gazzella” del Nucleo radiomobile, poi a un vigile del fuoco e all'autista di un'ambulanza del “118”. «Guardi – esordisce il militare –, in città il traffico è eccessivamente caotico. Considerando poi i lavori attualmente in corso tra le 12 e le 14 ci troviamo spesso in seria difficoltà. Un'altra fascia oraria difficile è quella compresa tra le 8,30 e le 10, per esempio in aree come Minissale, gli imbarcaderi, oppure lungo la litoranea verso Ganzirri. Il viale San Martino tutto sommato rimane più libero per quanto riguarda il traffico, a parte piazza Cairoli che è molto caotica. Lungo via Catania è il caos, mentre il viale Europa è una buona valvola di sfogo». E come tempi di percorrenza? «Quando attiviamo i sistemi di allarme in genere non abbiamo problemi». È quando il carabiniere in questione smette per un po' la divisa? «Guardi, quando sono per i fatti miei cerco di usare l'auto il meno possibile e vado in giro con il mio motorino». Il capo reparto dei vigili del fuoco Nunzio Interdonato è un altro addetto ai lavori che giornalmente “combatte” con i tempi strettissimi d'intervento: «Nelle ore di punta siamo praticamente “fermi” in certe zone, penso a tutta l'area che gravita intorno al Municipio. A mio giudizio, per quanto riguarda il nostro lavoro la tranvia ha peggiorato tutto. Le faccio l'esempio del viale S. Martino, dove le carreggiate sono rimaste a due corsie; prima, quando avevamo la corsia sud-nord intasata, era facile passare nell'altra e poi rientrare nel giusto senso di marcia. Adesso questo non è più possibile e dobbiamo segnare il passo. Anche con le sirene attivate non si cammina. Poco tempo fa è successo per esempio che un equipaggio che doveva andare verso nord, arrivato proprio sul viale S. Martino, intasatissimo, è rimasto bloccato; gli uomini hanno cercato di passare dalla via La Farina ma anche lì non c'è stato nulla da fare. Abbiamo dovuto far partire un altro equipaggio dalla centrale, e visto che anche dalla via Cesare Battisti non si passava, solo lungo la Circonvallazione è stato possibile far transitare l'autopompa. E tenga presente che la situazione è peggiorata da quando hanno eliminato i cordoli lungo le corsie preferenziali». Qualche proposta? «Si è parlato tanto della “via del mare”, quella poteva essere una buona soluzione per snellire il traffico». Quali tempi avete normalmente? «Difficile dirlo. Tecnicamente dal momento della chiamata in mezzo minuto la squadra è già pronta, poi da quel momento tutto dipende dai problemi di circolazione, e le posso assicurare che si perde del tempo prezioso. Ad esempio per noi quel by-pass che si è creato a piazza Cairoli è un vero disastro: non potendo andare dritti come una volta e visto che lì confluiscono più flussi di traffico, troviamo sempre un vero “tappo”. Da questo punto di vista la realizzazione del distaccamento a nord agevolerebbe molto le cose». Giuseppe Bernardo è uno degli autisti che si alternano alla guida delle ambulanze del “118”, e precisamente quelle del distaccamento dell'ospedale Margherita. Anche lui ha le idee molto chiare sull'argomento: «Senza cordoli è diventato un vero problema andare in giro, anche con le sirene attivate è difficile. Ci sono dei periodi “caldi” – la mattina fino alle 10, poi tra le 13 e le 14, e infine tra le 19,30 e le 20,30 –, in cui è diventato veramente complicato districarsi nel traffico. In teoria dopo l'allarme dovremmo essere sul posto in 8 minuti, ma dato il caos arriviamo anche a 12 minuti. S'immagini poi quando con l'ambulanza dobbiamo arrivare al Policlinico, e attraversare la via Catania, che è perennemente intasata ed è diventata notevolmente più stretta».

7 Marzo 2001 ( castigamatti )

Tempi duri per le ambulanze ( e per i suoi poveri occupanti )

Il nuovo piano viario che va avanti da tre giorni ha peggiorato una, già incredibile, situazione: i mezzi di soccorso ( Ambulanze, Pompieri, Forze dell'ordine ) non hanno vie di sbocco nelle strade interessate dal passaggio dei TIR ( Viale Europa, Via La Farina, Cortina del Porto, Via Garibaldi, Viale Boccetta e Viale della Libertà ). Nelle operazioni che riguardano il salvataggio di vite umane, la tempestività gioca sempre un ruolo determinante. Se un'ambulanza ,quindi, si trova ad esempio in Via Garibaldi ( diciamo in prossimità del Municipio ) avrà enormi difficoltà sia per spostarsi verso Nord ( Ospedale Papardo ) che verso Centro/Sud  ( Ospedale Piemonte e Policlinico ). Fino ad oggi siamo stati fortunati, lo stesso possiamo dire per i gravissimi rischi che corrono gli abitanti del Boccetta con i materiali pericolosi. Il crollo del Ponte in Portogallo dovrebbe insegnare qualcosa. O no?

8/03/2001 

Fonte: la sicilia

Messina pronta a bloccare i Tir ( ma No ora!!! © )
 
L'ordinanza è pronta da mesi. Ma resta nel cassetto del sindaco perché ad opporsi aspramente sono i più diretti interessati: gli autotrasportatori. E così una delle più popolate zone di Messina rimane nel giogo dei «bisonti» della strada. Eppure anni fa si era tenuta sul Boccetta una seduta straordinaria del Consiglio comunale, proprio all'indomani dell'ennesimo incidente mortale provocato da un camion che, uscito dallo svincolo autostradale che taglia la città dai monti al mare, era diretto agli imbarcaderi privati di viale della Libertà. Un tragitto percorso, avanti e indietro, da più di 3mila Tir al giorno. Dopo anni di parole e promesse, un intervento concreto l'ha proposto l'attuale sindaco, Turi Leonardi, che ha già predisposto l'ordinanza che vieta ai camion di attraversare il viale Boccetta nelle ore di punta: dalle 7.30 alle 9.30 e dalle 18.30 alle 20.30. Prima di firmare il provvedimento – che prevede anche l'interdizione di tutte le strade cittadine ai camion con carichi speciali, ad eccezione della fascia oraria tra mezzanotte e le 6 del mattino – il primo cittadino ha voluto però il conforto del prefetto, Giosuè Marino e degli autotrasportatori. E qui è iniziato il «muro contro muro». Le associazioni di categoria si sono opposte duramente all'ordinanza, annunciando clamorose iniziative di protesta. Ieri la Fai (Federazione autotrasportatori italiani) ha inviato una dura lettera a Leonardi e Marino: «Il perseverare di un disegno senza offrire valide alternative è catastrofico per l'economia siciliana in generale e per un comparto, quale quello dell'autotrasporto merci, in particolare. Dopo le intese nel mese di gennaio e i dialoghi, anche recentissimi, con l'attuale assessore comunale alla Viabilità, Turi Rizzo, auspichiamo che prevalga il buon senso». E sì, proprio l'assessore alla Viabilità: Rizzo, infatti, si è da subito opposto al provvedimento immaginato dal suo sindaco. La divergenza di opinioni, su quest'argomento, non è mai stata un mistero; ora emerge ancora una volta, attraverso il documento della Fai, che contesta la chiusura del Boccetta a fasce orarie perché il blocco del servizio per ben 4 ore al giorno impedirebbe di rispettare i rigidi tempi di consegna della merce oltre Stretto e nella stessa Sicilia. I danni sarebbero incalcolabili ed irrimediabili, soprattutto per i carichi deteriorabili. «Le aziende del settore dei trasporti – continua la lettera firmata dal coordinatore interregionale della Fai, Pino Bulla – specialmente i monoveicolari, sono in ginocchio e la logica che s'intende perseguire darebbe il colpo finale. La Fai non rimarrà certamente impassibile, tant'è che i propri legali sono stati allertati perché si ritiene il provvedimento illegittimo e anticostituzionale, per cui l'invito a deporre nel cassetto il proponimento nefasto è doveroso suggerirlo». Lo scontro appare a questo punto inevitabile. Stamattina, alle 12, il prefetto tenterà l'ultima mediazione tra le due parti: è prevista una riunione alla quale parteciperanno, oltre al sindaco ed ai camionisti, anche i rappresentanti della committenza. «In ogni caso – precisa il sindaco Leonardi – quella delle fasce orarie sul Boccetta sarà una soluzione tampone. La vera via d'uscita è lo spostamento degli approdi, pubblici o privati che siano, fuori dal centro abitato». In quest'ottica, il Consiglio comunale ha approvato l'anno scorso una delibera d'indirizzo, che prevede fra l'altro la costruzione di un attracco per i mezzi pesanti a Tremestieri, direttamente collegato con l'autostrada Messina–Catania.

8 Marzo ( TeleVip )

Gli Autotrasportatori: No alle fasce orarie!  Aprite invece l'approdo a Sud!

Il Presidente dell'Aias ( Associazione Siciliana Autotrasportatori ) Giuseppe Richichi, già famoso perchè promotore dell'ultimo blocco dei TIR che ha paralizzato l'economia siciliana qualche mese addietro, durante un vertice con il Sindaco e il Prefetto ha ribadito un fermo NO alle fasce orarie per i Tir in Città, neanche nel caso in cui si reperissero delle ampie e comode aree di stoccaggio per i mezzi. Il motivo è essenzialmente economico. Siamo già in gravi difficoltà per gli elevati costi di traghettamento, tra l'altro fermare i mezzi per due ore al giorno, dichiara Richichi, significherebbe ritardare di ben 4 ore nelle nostre tabelle di marcia ( due ore di blocco e 2 ore per traghettare ). Alla fine dell'incontro Richichi ha consigliato di aprire un approdo a Tremestieri per evitare guai alla città e agli autotrasportatori, ma per le fasce orarie, ha detto, non se ne parla. Nemmeno per i mezzi che trasportano sostanze pericolose.

9/03/2001 

Fonte: gds

Tutti a rapporto da Tanino Sutera

Tutti a rapporto, mercoledì prossimo dall'assessore provinciale all'Ambiente, Tanino Sutera. Si bruciano i tempi per la sistemazione dei pannelli luminosi che dovranno indicare agli abitanti delle zone maggiormente a rischio del territorio la qualità dell'aria e quindi la concentrtazione di inquinanti.
Il 14 marzo nella stanza di Sutera dovrà essere sottoscritto un protocollo d'intesa. Sono stati convocati gli amministratori di Milazzo, Pace del Mela, San Filippo del Mela, Gualtieri Siciamino e, naturalmente, di palazzo Zanca. Proprio per il capoluogo esistono le maggiori difficoltà. Occorrerà infatti stabilire con esattezza i livelli ci concentrazioni in cui dovranno scattere i livelli di allarme e pericolo.
In entrambi i casi il Comune dovrà approntare un piano di interventi. Se ad esempio sul viale Boccetta verrà riscontrata una concentrazione di inquinanti pericolosa (che si protrarrà per un arco di tempo tale da fare scattare la soglia d'allarme) il traffico dovrà essere deviato su un altro svincolo. 

L'VIII Quartiere: solo di notte i camion in città

I consiglieri dell'VIII quartiere, Francesco Vento e Stefano Lucania, contestano i provvedimenti adottati per far fronte alla chiusura della via Vittorio Emanuele. L'assessore alla Viabilità, Turi Rizzo aveva dichiarato "che il nuovo piano del traffico è stato adottato con troppa superficialità ed improvvisazione". A fronte di questo, quindi, i consiglieri invitano il sindaco a ripartire il traffico dei mezzi pesanti anche sugli altri svincoli, consentento l'ingresso dei Tir solo di notte. E poi incanalare i flussi di traffico nelle ore di punta a senso unico sulla via Garibaldi e sul corso Cavour; disporre costate presenza di vigili urbani su tutto il territorio. Il quartiere chiede una conferenza di servizi finalizzata alla dichiarazione del Boccetta "zona a rischio per problemi ambientali" ed inoltre si chiede la nomina di una commissione d'indagine sulle malattie dovute all'inquinamento.

castigamatti

Clamorosa dichiarazione di Turi Rizzo!

Durante l'incontro, tenutosi in un noto locale a Piazza Duomo, tra l'Assessore alla Viabilità del Comune di Messina, Ing. Turi Rizzo ed il Comitato la Nostra Città si è discusso di viabilità ed approdi. Rizzo ha dichiarato che è impossibile attrezzare un porto commerciale a Tremestieri ( porto per mezzi ro/ro e portacontainer). Nella stessa area  è invece possibile realizzare un semplice approdo per il traffico gommato ( l'unico progetto di questo tipo è stato presentato dall'Amadeus). La stessa dichiarazione l'abbiamo sentita dal Comandante della capitaneria di Porto Maccarrone il 26 Febbraio 2001. Per ulteriori approfondimenti potete consultare l'interSvista "propedeutica" di Rino Piccione all'Ing. Beppe Rodriquez nell'angolo " le palle di vetro" news.

11/03/2001 

Fonte: gds

Targhe alterne per i TIR

"Facciamo circolare a targhe alterne i Tir sul Boccetta". Botta e risposta tra l'Aias, l'associazione siciliana autotrasportatori presieduta da Giuseppe Richichi ed il comitato "La nostra città". L'associazione che riunisce i camionisti dell'isola due giorni fa ha di fatto bloccato il piano antitir attraverso l'istituzione delle fasce orarie. Richichi ha anzi proposto all'amministrazione comunale di limitare il traffico istituendo le targhe alterne per le auto. Una proposta che non è stata accolta favorevolmente dall'ottavo quartiere e dagli stessi abitanti del Boccetta. Il Comitato in una lettera inviata suggerisce l'istituzione delle targhe alterne per I Tir. "Così sul Boccetta - scrive il Comitato- di colpo si dimezzerebbe lo smog provocato dai tubi di scappamento dei mezzi pesanti". Mercoledì prossimo alla Provincia sulla questione inquinamento si terrà un vertice per stabilire dove e quando montare un pannello luminoso che renderà pubblici 24 ore su 24 i dati sulla qualità dell'aria.

12/03/2001 

Fonte: gazzetta del sud

Riscontri” moderatamente positivi e alla luce della possibile istituzione delle fasce orarie per i tir
Piano viabilità, si lavora all'ultima messa a punto
Non è superfluo ricordare la necessità di sbloccare svincoli e via del mare

«Hai completato il giro, controllato tutto, anche le manifestazioni?». Turi Rizzo si ferma al centro di Piazza Cairoli, parla con un ufficiale della polizia municipale, raccoglie i dati di una mattinata da isola pedonale. Ed è visibilmente soddisfatto. «Voglio vedere se anche stavolta mi lapidate», dice ai cronisti. Un pretesto per spiegare che «siamo in un momento di emergenza: il tram, i lavori alla Cortina. Faremo qualche altro aggiustamento, ma al momento c'è poco da studiare. Qui mancano le opere strutturali». L'ingegnere prende il sopravvento sul politico: «Dovete capire che Messina ha solo quattro direttrici di marcia: via Garibaldi, la Cortina, via XXIV Maggio e la Circonvallazione. Quando se ne chiude una, è chiaro che ne risentono le altre. Soluzioni alternative? Direi meglio integrative. Una volta si era parlato di una strada che da S. Licandro doveva raggiungere Tremestieri, c'è in itinere da sette anni la via del mare...». Rizzo è chiaramente sulle difensive: «Ciò che abbiamo studiato sono dei pannicelli caldi che possono alleviare i disagi dei cittadini. In questi giorni abbiamo effettuato alcune simulazioni per fluidificare il traffico. Ed ecco la variante tra Boccetta e prefettura. Qualche altro aggiustamento faremo in viale Regina Margherita». E le fasce orarie sul Boccetta? «Torneremo a riunirci in prefettura nel corso della settimana per sentire il punto di vista degli imprenditori del settore agricolo. Esiste il problema concreto delle merci deperibili e la necessità, per i camionisti, di raggiungere i mercati in tempi utili per le operazioni di carico e scarico. Si rende pertanto necessario regolare i tempi di carico, alla partenza, per definire quelli legati all'imbarco». L'Amministrazione è determinata nell'attivare due fasce orarie di sospensione (7-9 e 18,30-20,30). Ma sono numerosi i problemi da risolvere. Il sindaco Leonardi fa giustamente rilevare che non si può mettere a rischio un comparto così delicato dell'economia siciliana e pertanto una deroga al trasporto delle merci deperibili è da mettere in conto. Evidentemente bisogna verificare quanto, ad esempio, il settore ortofrutta incida nel movimento del gommato da e per il continente. Tornando alla circolazione, ma in senso politico, tutto pare risolto nei “rapporti” tra assessore e sindaco. Rizzo conferma? Conferma e spiega: «È vero: ho rappresentato a Leonardi le difficoltà di gestire una delega, la viabilità, alla quale mancava l'apporto fondamentale o il raccordo adeguato col servizio di polizia municipale. Ma il quadro politico non c'entra. D'amore e d'accordo andiamo. Dobbiamo capire che viviamo a Messina, coi problemi strutturali che sappiamo. E l'impatto è quello che è. Ma l'altro ieri anche a Palermo, per percorrere via Roma, ho impiegato oltre un'ora in auto». E anche Palermo sta affrontando l'avventura tram. In ritardo, una volta tanto, rispetto a Messina. «Dove le cose miglioreranno anche se si poteva fare di meglio» osserva Rizzo. Anche come Ordine degli ingegneri non abbiamo condiviso a suo tempo quel percorso. Secondo me doveva essere “pensato” come a Roma, binari unici che si intersecano sulla tratta Stazione-Tommaso Cannizzaro-Corso Cavour. Col messinese abituato ad andare in camera da letto con la propria auto, il bacino d'utenza, partendo dalla Cortina, sarà notevolmente ridotto. Ma ormai è fatta». O almeno si spera. Tra oggi e domani dovrebbero essere erogati da Palermo i trenta miliardi circa della tranche, depurati del mutuo. E venerdì – ricorda Leonardi – dovrebbe essere esitata a livello di Genio civile la variante della Cortina. Restano i problemi occupazionali. È indispensabile annodare il circolo virtuoso con la variante-svincoli (da oggi a Palermo) per ridurre al limite la spirale dei licenziamenti. CLIMA ELETTORALE – Passata la festa si torna dunque in salita. Coi problemi di ogni giorno. Da affrontare in clima ormai elettorale. Non si prevedono scossoni per l'esecutivo di Leonardi, ma le candidature di alcuni esponenti politici di primo piano imporranno “manovre di assestamento”. Tra qualche settimana il vicesindaco Gianpiero D'Alia lascerà Palazzo Zanca. Si potrà rinviare la surroga con l'assegnazione temporanea delle deleghe a qualche altro assessore? E le funzioni di vicesindaco? C'à da capire con chi il Ccd sostituirà il “suo” assessore, tenuto conto che anche il papabile Terranova si candiderà. Resta poi la nomina del nuovo presidente di “Messinambiente” dopo le dimissioni di Santino Formica. Insomma, per Leonardi è sempre tempo di mediazioni.

13/03/2001 

Fonte: gds

Mai di Sabato!

"Promossa" la domenica ecologica, ma di bis nei giorni prefestivi, non si parla neanche. Ieri mattina, l'assessore alla Mobilità Urbana, Turi Rizzo, tracciando un bilancio della maxi-isola pedonale di domenica scorsa, si è detto soddisfatto. "E' andato tutto bene. Non possiamo lamentarci. Le manifestazioni collaterali hanno avuto successo e la viabilità è rimasta sotto controllo".
Ma sulla proposta lanciata due giorni fa dal ministro dell'Ambiente Willer Bordon, di estendere la giornata ecologica anche al sabato, dedicando quindi l'intero week-end, l'assessore Rizzo frena: "Non è possibile. Ci vorrebbe una maggiore organizzazione complessiva. E poi più fondi a disposizione".
Ma il ministro, per invogliare le città più pigre, Messina compresa, promette altri contributi in aggiunta a quelli già stanziati, ma non ancora erogati.
E intanto, in viale Boccetta, la zona più "calda" per il traffico cittadino, si scopre che i mezzi pesanti, nelle ore notturne, in barba ai divieti e approfittando della mancanza di vigilanza, si immettono su Boccetta, utilizzando la corsia destinata ai mezzi pubblici. Forse intendono così mostrare i muscoli, come ha minacciato l'Associazione degli autotrasportatori?

14/03/2001 

Fonte: gds

Il Prefetto non vuole sentire ragioni                                                                          Leonardi deve piegarsi al provvedimento delle fasce orarie per i TIR

Nessun dietro front dalla prefettura sull'istituzione delle fasce orarie per i Tir sul Boccetta mentre alla Provincia è pronto l'accordo per l'installazione dei pannelli luminosi anti-smog. Entro una decina di giorni il provvedimento che vieta ai mezzi pesanti l'ingresso al Boccetta in due fasce orarie, comprese tra le 8 e le 10 e le 20 e le 22, varato dal sindaco Salvatore Leonardi, entrerà in vigore. Ad assicurarlo ieri mattina, ai cronisti, è stato il prefetto Giosuè Marino intervenuto a palazzo Zanca per la firma di un protocollo d'intea tra enti per la creazione di uno sportello unico per le imprese. Le dichiarazioni del prefetto arrivano ad appena qualche giorno dalla riunione in prefettura dove il presidente dell'associazione siciliana autostrasportatori aveva sollevato grosse perplessità. Entro la prossima settimana una nuova riunione operativa fisserà le regole definitive e la data dell'entrata in vigore dell'ordinanza.I prossimi giorni serviranno ad organizzare i viaggi degli autotrasportatori in modo che non venga danneggiata la piccola e media distribuzione.Si sta cercando infatti di evitare anche lo stoccaggio dei mezzi coordinando la partenza dei camion dai centri siciliani o dal nord in modo che questi non arrivino nelle ore vietate. "Richichi - ha spiegato il prefetto - ha rilasciato dichiarazioni bellicose alla stampa prima del summit. Dopo la riunione, davanti all'importanza el provvedimento, non ha potuto far altro che prenderne atto. E' in gioco un problema che riguarda tutta la comunità. E' comunque vero - ha precisato il rappresentante di governo - che bloccare il passaggio dei Tir non è solo un provvedimento messinese ma è un argomento che investe l'intera Sicilia ed il Continente. Dallo Stretto e dal Boccetta passano rifornimenti per milioni di persone. C'era bisogno di tempo perchè tutto fosse preparato in maniera adeguata". Le novità sul Boccetta non finiscono qui. Questa mattina, alla Provincia, sarà siglato un protocollo d'intesa che riguarda i pannelli luminosi da montare non solo nel capoluogo ma anche nei comuni della vallata del Mela.I centri ad elevato rischio ambientale. Su ogni pannello da una centrale operativa montata alla Provincia confluiranno i dati sull'inquinamento atmosferico.La concentrazione di sostanze dannose. Il pannello del Boccetta sarà installato sul balcone dell'ottavo quartiere.
Sul monitor i passanti potranno leggere le concentrazioni di Pm10, la polvere prodotta dai motori alimentati a gasolio e quella di benzene.Due spie rosse si accederanno in caso di allarme o di emergenza. Oggi bisognerà stabilire proprie le due soglie da non superare. A spia accesa però dovrà scattare secondo il protocollo d'intesa un piano di emergenza.Tre le centraline di rilevamento montate davanti al liceo Archimede, sul Boccetta e davanti agli imbarcaderi del viale della Libertà.Nel caso del Boccetta i camion e le auto, a spie accese, saranno dirottati su un altro svincolo per alcune ore.

15/03/2001 

Fonte: gazzetta del sud

Tempo reale, tempo perso! ©

La prima concreta iniziativa assunta nel segno dell'accesso diretto e immediato dei cittadini ai dati sull'inquinamento atmosferico (il comprensorio del viale Boccetta e i comuni dell'area industriale del Mela) è decollata ieri a Palazzo dei Leoni. I primi dettagli del piano di installazione e di attivazione, in luoghi pubblici strategici, dei 9 pannelli elettronici acquistati dalla Provincia per collegarli con le centraline di monitoraggio, sono stati definiti durante una riunione presieduta dall'assessore provinciale all'Ambiente Tanino Sutera. Domani saranno in città i tecnici della S.e.t. Ambiente, l'impresa di Napoli che si è aggiudicata la fornitura dei tabelloni che misurano di «1 metro per 70», alla stregua di un comune cartello pubblicitario. All'incontro di ieri, mancavano solo due delle otto amministrazioni comunali interessate: San Filippo del Mela e Valdina. C'erano i sindaci di Pace del Mela Carmelo Pagano e di Condrò Rino Giuseppe Scattarreggia; l'ingegnere del Comune di Messina Fabio Bonfiglio ed il presidente dell'ottavo Quartiere Roberto Nicolosi; l'assessore comunale di Gualtieri Sicaminò, Antonino Cigala; l'architetto del Comune di Milazzo Giuseppe Bonarrigo; il geometra comunale di Santa Lucia del Mela Giuseppe Minuti. Sono state definite le localizzazioni dei pannelli che, secondo i due tipi di controllo (inquinamento da traffico pesante a Messina, da processi industriali nel comprensorio del Mela) renderanno visibili a tutti, secondo dopo secondo, i livelli dei diversi fattori inquinanti. Nel territorio urbano di Messina il «Pm10» (le polveri sottili dovute ai Tir) gli ossidi di azoto, l'ossido di carbonio e il benzene saranno leggibili sul prospetto, lato viale Boccetta, dell'edificio che ospita l'ottava circoscrizione. Il presidente del Quartiere Nicolosi ha chiesto di fare installare il pannello soltanto quando tutto sarà pronto per l'attivazione: manca ancora, infatti, il necessario adeguamento del software del Ced (Centro elettronico) di Palazzo dei Leoni: «Non bisogna creare polemiche o dare pretesti a qualche improbabile gesto vandalico» Quanto ai comuni tirrenici, i pannelli dovrebbero essere posizionati in pieno centro. Per la facciata o comunque per la piazza dei palazzo municipale hanno optato Pace e San Filippo del Mela, Gualtieri Sicaminò, Valdina e Giammoro. Milazzo dovrebbe decidere a giorni se collocare il tabellone luminoso di fronte al Municipio o vicino alla sede dell'Aapit. A Condrò sarà installato, invece, sulla scuola elementare «Pier Santi Mattarella»; a Santa Lucia, probabilmente, nella piazza Milite Ignoto. Ed in tutte queste aree esposte ai rischi del comprensorio industriale (Enel, Raffineria, Sondel) saranno leggibili i dati sull'anidride solforosa, sugli ossidi di azoto e sulle polveri. Relativamente ai tempi dell'operazione, Sutera ha garantito che l'appalto preliminare per il software sarà espletato in tempi rapidi, in un mese: «Entro questa primavera, insomma, i pannelli saranno in funzione». Soffermandosi, quindi, sul «caso Boccetta», l'assessore provinciale all'Ambiente ha sottolineato che, d'intesa con il sindaco Leonardi e l'assessore Santalco, ed in raccordo con la Prefettura, si metterà al lavoro, la prossima settimana, per approntare un codice di autoregolamentazione. Il meccanismo, a pannello installato, dovrebbe essere semplice: appena i valori inquinanti supereranno le soglie di emergenza, dopo quelle di allarme, scatteranno misure d'intervento di varia intensità, fino ad arrivare, in casi gravi, a quella drastica della chiusura dello svincolo di Boccetta a tutela della salute dei cittadini. Apprezzamento, sul cammino della Provincia, ha espresso il Comitato “La nostra città”: «Rappresenta l'indispensabile avvio della procedura che dovrà portare alla valutazione del rischio da inquinamento atmosferico. La legge, mai applicata a Messina – ricordano Visicaro e Modica – impone infatti la necessaria informazione dei cittadini sulla qualità dell'aria».

17/03/2001 

Fonte: gds

Scommettiamo che...A vincere saranno sempre i soliti? ©              

A un passo dall'assegnazione per i prossimi quattro anni la rada San Francesco. Sono scaduti i duecento giorni necessari a superare la fase istruttoria. Quattro le società in corsa: la Travel Tickets del gruppo Franza; la società Navigazione incremento che fa riferimento anche all'imprenditore Leopoldo Rodriquez; le Ferrovie dello Stato spa; la Cooperativa Italia formata dai lavoratori del porto.
Ad accompagnare le quattro domande dovevano essere una serie di documenti: l'autorizzazione della Dogana; il nulla osta paesaggistico ambientale e il programma operativo. Quest'ultimo, un atto importantissimo che peserà sulla decisione finale del comitato portuale non sarebbe stato inoltrato secondo l'autorità portuale da tutte le società. Fra quelli inoltrati figura il piano della Travel Tickets. La Sni, ha precisato, tramite l'amministratore Giuseppe Alibrandi di avere depositato tutto nel febbraio '99.
La posta in palio è altissima: la gestione, per i prossimi quattro anni della rada San Francesco, dove ogni giorno si imbarcano centinaia di camion ed auto dirette in Calabria. Un limite temporale questo imposto dall'agenzia del demanio delle finanze visto che il consiglio comunale si è pronunciato per lo spostamento degli approdi a Tremestieri e all'Annunziata.La rada San Francesco, che da oltre un ventennio viene gestita in regime di monopolio dal gruppo Caronte-Tourist, viene utilizzata con una concessione provvisoria da circa un anno dalla Travel Tickets, società dello stesso cartello di imprese. Un passaggio di mano dettato da una legge nazionale che impone che a gestire gli approdi siano imprese iscritte ai registri portuali e non semplicemente da società di navigazione.Intanto sul fronte porto si registrano importanti novità. Il governo si accinge a stanziare 53 miliardi per gli scali di Milazzo e Messina. In fase di definizione infatti il decreto di finanziamento del ministero dei Trasporti. Le somme serviranno a realizzare nei due scali importanti opere infrastrutturali.

Fonte: gazzetta del sud 

Norimberga a una svolta                                                                                             Un sospiro di sollievo ! ( per la Travel Tickets © )

Si avvicina forse una soluzione per il progetto di ristrutturazione da 28 miliardi delle banchine del molo Norimberga, i cui primi lavori (1 miliardo e 400 miloni) sono stati bloccati da dicembre dagli scavi avviati dalla Soprintendenza dopo la scoperta di una serie di reperti della Cittadella spagnola. La divisione Infrastrutture delle Ferrovie spa, l'ente progettista delle prime opere (i binari tra il piazzale San Raineri e le banchine) presenterà entro la prossima settimana all'Ente regionale le modifiche progettuali richieste a tutela dei resti del '600. Il progetto, rimodulato, potrebbe incontrare il consenso della Soprintendenza che ha richiesto, tra l'altro, la «facile amovibilità» delle nuove installazioni. Ma a comporre la questione non basterà probabilmente un tale accordo. Subito dopo si porrà la vera questione. Una conferenza dei servizi Stato-Regione, già preannunciata dal ministero dei Trasporti dovrebbe emettere indicazioni vincolanti che potrebbero consentire all'Authority di mandare in appalto le opere finanziate dallo Stato, nella qualità di titolare unico delle banchine portuali, per realizzare il Terminal multifunzionale. Un'opera, va ricordato, che fu approvata all'unanimità dal Comitato portuale, Regione inclusa, per rilanciare l'economia delle merci a Messina. La ristrutturazione non appare incompatibile con la valorizzazione delle strutture sotterranee della Cittadella spagnola, nell'ambito del progetto globale della Soprintendenza. Il presidente dell'Authority Giuseppe Vermiglio, reduce dal meeting mondiale delle autorità portuali di Miami, spiega: «La conferenza dei servizi Stato-Regione dovrebbe chiarire definitivamente alcuni punti giuridici che sono al centro della questione: la titolarità del demanio portuale, ovvero delle tre banchine e del piazzale del molo Norimberga, e la necessità di fare passare i progetti ricadenti su queste aree da un parere della Soprintendenza». La conferenza «nazionale» potrebbe tenersi anche a Messina. E per un'incertezza di fondo che rimane, con tutti i conseguenti ostacoli al rilancio commerciale del porto, trapela anche un'incoraggiante notizia. Sarebbe già in corso d'istruttoria, al ministero dei Trasporti, il decreto che rifinanzia con circa 50 miliardi lo sviluppo infrastrutturale dei due porti di Messina e Milazzo. Sarebbe stato pienamente accolto l'elenco di opere steso dall'Authority: tra queste il dragaggio dei fondali del molo Norimberga e del porto di Milazzo, il potenziamento per 10 miliardi della banchina Vespri, altri 7 miliardi per una piattaforma logistica dello stesso Norimberga. Ma Vermiglio e il segretario generale Barresi non vogliono ancora sbilanciarsi: «Quando queste indiscrezioni saranno confermate indiremo due conferenze stampa per illustrare tutte le opere finanziate: una per Messina e l'altra per Milazzo».

Fonte: gds 

Turi Leonardi: BLA, BLA, BLA

Pronta la relazione semestrale del sindaco, diventata ormai "annuale", tra le proteste dell'opposizione. Lunedì sarà consegnata ai consiglieri e poi verrà discussa in una delle prossime sedute di Consiglio.
Salvatore Leonardi definisce la città "un grande cantiere, ovvero una realtà oggetto di una profonda e radicale trasformazione". Il suo sguardo corre alle opere pubbliche ancora in corso, dal palasport "ormai completato anche nelle sistemazioni esterne", allo stadio di San Filippo, dagli svincoli alla linea tranviaria, dalle scuole, alla pubblica illuminazione, dalla riqualificazione del centro storico, alla scelta dei nuovi approdi.
"Un insieme di importanti opere che possono davvero cambiare volto alla realtà urbana, attuando, seppur tardivamente talune linee-guida di quel progetto di sviluppo della città elaborato nei primi anni Novanta e rimasto poi lettera morta".Il riferimento sembra essere scontato, cioè al periodo della prima amministrazione Leonardi, prima che subentrasse Franco Providenti. Un pensiero, con una sfumatura di "captatio benevolentiae", anche alla cittadinanza, "che ha saputo fino ad oggi svolgere il proprio ruolo, in termini di capacità di sacrificio e di sopportazione, affrontando i disagi che le derivano dall'attuale situazione, soprattutto in relazione alla mobilità e alle conseguenti sofferenze, tanto per le attività commerciali, quanto per le comuni attività quotodiane". Dopo la premessa iniziale, la relazione del sindaco illustra, dettagliatamente, per ciascun settore, il bilancio di un anno di attività. E inizia dalle opere pubbliche, nella convinzione che la città debba liberarsi dal "complesso dell'incompiuta". 

messinaonline.it 

A Macchia d'olio !

Si ripropone quotidianamente il rischio Boccetta: un camion in transito, intorno alle 20, durante una sosta al semaforo all'altezza dell'incrocio con via Garibaldi, ha lasciato una vistosa macchia d’olio sull'asfalto, che crea serio pericolo per gli automobilisti e difficoltà alla circolazione. La foto dell'incidente sarà visibile domani nella sezione 15 anni di incidenti del nostro sito.

20/03/2001 

Fonte: gazzetta del sud

Boccetta / Le associazioni di categoria ribadiscono in commissione il rifiuto delle fasce orarie
I camionisti: ma quali fasce orarie!! ©

Gli autotrasportatori confermano il rifiuto delle fasce orarie, ma sono disponibili a qualunque soluzione che preveda una viabilità alternativa al torrente Boccetta per l'attraversamento della città. E lo hanno spiegato ieri pomeriggio ai consiglieri comunali della V commissione, che li aveva convocati in audizione insieme all'assessore alla Viabilità, Turi Rizzo, su richiesta del consigliere del Ccd Franco Mondello: nella saletta di palazzo Zanca erano rappresentate le associazioni di categoria Aias, Fai, Sada-Casa, Lega Cooperative, Real Time e Unitai. Il “no” alle fasce orarie è stato così motivato dal presidente dell'Aias, Giuseppe Richichi: «Interrompere l'attraversamento per un paio d'ore – ha sostenuto il rappresentante degli autotrasportatori – oltre a danneggiare la categoria non risolve il problema, perché non farà diminuire il numero di mezzi pesanti che ogni giorno attraversano la città e, di conseguenza, il loro impatto dal punto di vista dell'inquinamento». Nessuna barricata, dunque: «Anzi – commenta Mondello – la posizione degli autotrasportatori non ci è parsa per nulla oltranzista; la soluzione, però, andrebbe trovata di comune accordo e non attraverso atti di forza». Soluzione che, nell'immediato, potrebbe anche comportare l'istituzione di corsie preferenziali sul viale Boccetta, vietando l'immissione nella corsia più lontana agli incroci con la via XXIV Maggio e la via Gagini. Ma nel breve-medio termine, per affrontare la problematica occorreranno comunque interventi più razionali e consistenti: «La priorità, ovviamente, è di sviluppare la Via del Mare – prosegue Mondello – e successivamente accelerare la realizzazione degli approdi. E comunque, bisognerà pensare anche alle aree di stoccaggio che attualmente non esistono». Anche perché,da quanto si è appreso, nei prossimi cinque-sei mesi è previsto un ulteriore aumento del gommato in ragione della dismissione di alcuni collegamenti su rotaia da parte delle Ferrovie dello Stato, che comporterà un ulteriore attraversamento di pullmans. Proprio le Fs, insieme all'amministrazione comunale, all'esperto per il traffico Vincenzo Torrieri, all'Autorità portuale, alla Polizia stradale e alle compagnie di traghettamento, sono state quindi invitate alla prossima seduta della commissione, i cui lavori sono stati aggiornati.

 

23/03/2001 

Fonte: gazzetta del sud

Camion contro il semaforo a Boccetta

Gli agenti della sezione Infortunistica della polizia municipale sono stati impegnati per tutta la giornata di ieri per rilevare oltre dieci incidenti stradali. La «raffica» di sinistri è cominciata poco dopo le 4 di ieri mattina quando, sul viale Boccetta ad altezza della via Gagini, un autoarticolato carico di materiale edile – per cause in corso di accertamento – mentre stava procedendo verso l'autostrada è finito contro il semaforo. Il conducente, subito dopo l'urto, è fuggito. Per rimuovere il mezzo sul posto si è reso necessario l'intervento di un'autogrù dei vigili del fuoco. La polizia municipale ha accertato che il camion era stato rubato qualche ora prima a Catona, in Calabria, e che il materiale edile custodito nel rimorchio era stato invece sottratto, sempre nella serata di giovedì, da un magazzino di Villa San Giovanni.

 

24/03/2001 

Fonte: gds

Concessioni demaniali alla rada di san Francesco ©

 

E' corsa a due per la concessione della rada San Francesco. A rischio esclusione infatti due delle quattro società che partecipano al bando dell'Autorità portuale: Ferrovie dello Stato e cooperativa Italia. La decisione il 2 aprile. Carte in regola per travel tickets dei Franza e Sni di Leopoldo Rodriquez. L'argomento figura all'ordine del giorno del Comitato portuale convocato per il 2 aprile. Ma non è detto che la decisione venga presa in quella data.
Ci sono infatti da valutare pareri e certificati. Da spulciare faldoni conservati in cassaforte. Da richiedere chiarimenti a capitaneria e genio civile opere marittime. C'è da scegliere la società che gestirà la rada San Francesco, attualmente utilizzata dalla travel tickets del gruppo Franza in regime di monopolio, nei prossimi quattro anni.
Ma non c'è bisogno di attendere il 2 aprile per conoscere i primi verdetti. In corsa ufficialmente quattro aziende: la travel tickets; la società navigazione incremento che fa riferimento anche all'imprenditore Leopoldo Rodriquez; la cooperativa Italia formata dagli operatori del porto, le Ferrovie dello Stato società per azioni.
Due delle quattro pretendenti, Ferrovie e Cooperativa Italia, rischiano l'esclusione. Innanzi tutto per non aver presentato il programma operativo richiesto dal bando. Ma per le Ferrovie dello Stato il problema è ancor più grosso. Le Fs gestiscono già in regime di esclusiva un altro terminal, quello della stazione marittima.
Sul tavolo anche un'altra questione il limite temporale da imporre sulla concessione. L'agenzia del demanio marittimo del ministero delle Finanze ha raccomandato all'Autorità portuale di non andare oltre i quattro anni visto che il consiglio comunale si è già pronunciato per lo spostamento degli approdi a Tremestieri e all'Annunziata. Ma il Comitato, con buona pace di ambientalisti e consigli di quartiere, potrebbe spingersi oltre.

 

Cade il Referendum! ©

 

Il sindaco Salvatore Leonardi chiude la procedura per l'indizione del referendum sull'approdo a sud e il comitato promotore decide di rivolgersi al tribunale amministrativo. E' polemica aperta al Comune tra il sodalizio formato da presidenti di quartiere ed esponenti dei democratici di sinistra che nel settembre del '97 avevano chiesto che il Consiglio desse il via libera al referendum sulla realizzazione di un approdo a sud, fra Tremestieri e Mili, in deroga al piano regolatore.Una procedura a cui non si è mai arrivati in quanto al Comune non sono mai stati nominati il comitato dei garanti e il difensore civico. Due passaggi propedeutici a qualsiasi appuntamento referendario. Il sindaco, con una lettera datata 29 gennaio 2001, scrive al comitato promotore che tra i portavoce vede Marcello Scurria in prima fila, che la procedura "si è esaurita" essendo trascorsi inutilmente dalla richiesta 180 giorni. Il Comitato ha così deciso di rivolgersi al Tar.

 

25/03/2001 

Fonte: gazzetta del sud 

Clamoroso sul Boccetta: scene da Far West!  ©

Un camionista non si ferma all'alt, il vigile spara alle ruote del mezzo

Scene da “Far West” metropolitano in pieno centro cittadino. Un grave episodio dai contorni ancora non perfettamente chiari si è verificato ieri pomeriggio intorno alle 17,30 lungo il viale Boccetta, tra l'incrocio con via Garibaldi e quello con via Vittorio Emanuele. Secondo una prima ricostruzione dei fatti un vigile urbano che era in servizio all'incrocio, Letterio Mondello, ha esploso tre colpi dalla sua pistola d'ordinanza all'indirizzo di un camion frigorifero in transito. Alla guida del mezzo, un Fiat “240” carico di pomodori, c'era T.S., 32 anni, originario di Brusciano, in provincia di Napoli, che lavora per conto dell'agenzia di autotrasporti “La Paganese” di Aversa, in provincia di Caserta. Il mezzo stava transitando in direzione monte-mare diretto verso gli imbarcaderi privati, e secondo quanto ricostruito dai vigili urbani il camionista non si sarebbe fermato nonostante il semaforo indicasse l'alt. Dopo aver bloccato il camion frigorifero il vigile, ponendosi letteralmente davanti al pesante mezzo, sempre secondo una prima ricostruzione ha formulato la richiesta di generalità e documenti all'uomo, che però ha rifiutato di rispondere ed ha rimesso in moto il mezzo, forse – ma su questo aspetto ci sono in corso accertamenti –, cercando di travolgere Mondello. È stato a questo punto che la guardia municipale ha sparato alle gomme del mezzo, per cercare di fermarne la corsa. Sul posto dopo l'accaduto sono intervenuti equipaggi di vigili urbani, polizia e carabinieri, che hanno svolto una serie di accertamenti, i rilievi sulla dinamica dell'accaduto e sui colpi di pistola esplosi. Le indagini sulla vicenda sono state poi condotte dagli uomini della sezione di polizia giudiziaria dei vigili urbani, che hanno riferito sull'accaduto al magistrato di turno, il sostituto procuratore Vincenzo Cefalo. Il camionista che era alla guida del pesante mezzo al termine degli accertamenti è stato arrestato per minacce, violenza e rifiuto di generalità.

 

25 Marzo 2001 ( castigamatti )

 

Una città sequestrata dai camionisti

 

Ieri, verso le 19,00  ho assistito personalmente ad un avvenimento emblematico. Un grosso TIR con rimorchio all'altezza di largo Seguenza che non ha fatto in tempo a passare col verde, ha deciso di accelerare e quindi di passare con il rosso. Proprio in quell'attimo scattava il verde per il traffico che veniva dal corso Cavour. Morale della favola, si è sfiorata la catastrofe solo per un motivo: la fretta dell'autista che doveva imbarcarsi per Villa San Giovanni. Se sul Boccetta non succede una strage nessuno prenderà provvedimenti.

 

27/03/2001 

Fonte: gds

4 mesi ( pena sospesa ) ©

 

Ha patteggiato la condanna a 4 mesi, pena sospesa, l'autotrasportatore Sabatino Terracciano che sabato scorso, dopo un diverbio con un vigile urbano, che gli aveva intimato di fermarsi, si è visto forare una gomma del proprio mezzo pesante con tre colpi, partiti dalla calibro 9 d'ordinanza del vigile. Un episodio al quale avrebbero assistito decine e decine di testimoni, che si sono schierati quasi dalla parte dell'autista casertano, arrestato dalla stessa polizia municipale con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Nei confronti del tutore dell'ordine, non sono stati presi provvedimenti disciplinari, anche se, a detta dei testimoni, il vigile Letterio Mondello avrebbe sparato in pieno centro, con troppa leggerezza.
I fatti, sono avvenuti intorno alle 17 di sabato. Secondo una prima ricostruzione, pare che il camionista campano, dipendente della "Autotrasporti La Paganese" di Aversa, stesse attraversando il viale Boccetta, all'incrocio con la via Garibaldi, dirigendosi verso gli imbarcaderi. Secondo i vigili urbani, il casertano avrebbe superato il semaforo con il rosso e per questo, il vigile Mondello gli avrebbe intimato di accostare. L'autotrasportatore l'avrebbe fatto, ma aperto lo sportello, i due avrebbero cominciato a litigare con l'autista che sosteneva di essere passato col giallo. Sarebbero volate parole grosse con l'autotrasportatore che avrebbe minacciato il tutore dell'ordine di investirlo. "Ho ascoltato il diverbio tra il mio collega ed il vigile via radio - ha spiegato il collega autista Catello Cafiero che seguiva su un altro camion - ho già fatto verbalizzare le mie dichiarazioni alla polizia. E' vero che sono volate parole grosse, ma non è vero che il mio collega ha tentato di travolgere l'agente. Se il vigile si è fatto male, è stato con lo sportello del camion, quando Terracciano lo ha aperto. Spero che venga fatta chiarezza sull'intera vicenda perchè non credo che ci fosse così tanto bisogno di arrivare a sparare. In fondo, il mio collega no poteva scappare con un mezzo di oltre oltre dieci metri. Potevano attenderlo agli imbarcaderi e fermarlo. Sono rimasto in città per fornire la mia versione alla giustizia. Sto rischiando di perdere il lavoro, ma voglio che la verità venga a galla". Terracciano, è stato rimesso in libertà dopo essere stato processato per direttissima, alla presenza del suo legale Costantino Pagano di Caserta.

 

28/03/2001 

Fonte: gds

Non rinnovate le concessioni a San Francesco ©

 

"Fermate il rinnovo della concessione da rilasciare ai traghettatori privati per la rada San Francesco". A chiederlo, in un esposto, inviato alla magistratura e per conoscenza al ministero dell'Ambiente ed all'Autorità portuale è il comitato "La nostra città". Il sodalizio che, da mesi si batte per liberare dai Tir il centro urbano, è convinto che la procedura che sta per essere attuata dall'Autorità portuale vada contro le attuali disposizioni. L'area dove attualmente sorgono gli approdi della Tourist, in quanto demaniale, nel piano regolatore generale è sottoposta a vincolo da definire attraverso un piano particolareggiato. La Corte di Cassazione, ricorda Il Comitato nel comunicato che accompagna l'esposto inviato a papalazzo Piacentini, ha più volte affermato che le concessioni non conformi al Prg vanno sospese riconoscendo carattere di obbligatorietà immediata e di operatività ai vincoli imposti. La legge, inoltre, si legge nell'esposto, impone ai sindaci di sospendere ogni decisione sulle domande di concessione non conformi ai piani in itinere. Secondo il Comitato "la nostra città" questa regola dovrebbe essere tenuta in considerazione dall'Autorità portuale che si accinge a decidere sul rilascio della concessione nella rada San Francesco almeno per i prossimi quattro anni. In corsa ci sono quattro società: Travel Tickets del gruppo Franza, Sni, cooperativa Italia ed Fs. Una concessione già rinnovata provvisoriamente alla "Travel tickets" nel gennaio dello scorso anno, ricorda il Comitato, e mai vincolata ad una valutazione di impatto ambientale nonostante siano state realizzate imponenti infrastrutture. Il rinnovo della concessione renderebbe impossibile l'attuazione dello strumento urbanistico vanificando le scelte del Consiglio comunale anche in merito agli approdi. In aula infatti è stato deciso di spostare gli approdi a Tremestieri ed all'Annunziata.

 

29/03/2001 

Fonte: gazzetta del sud

Gli approdi di Mili e dell'Annunziata inseriti nella bozza del Piano regionale

Gli approdi di Tremestieri e dell'Annunziata entreranno a far parte del “Pir”, il Piano integrativo regionale per la portualità siciliana. La conferma è stata data ieri a Palermo dall'assessore regionale al Territorio Carmelo Lo Monte, a margine dell'incontro avuto con il sindaco sui problemi della variante al Prg. L'inserimento dei due progetti nella bozza del Piano regionale suggella l'intesa alla quale l'Amministrazione comunale e il Governo siciliano stanno lavorando per consentire un'accelerazione delle procedure relative al trasferimento degli imbarcaderi dalla rada di San Francesco. Lo strumento prescelto è quello dell'accordo di programma, in base al quale i progetti per le nuove infrastrutture potrebbero ottenere le autorizzazioni riguardanti la conformità urbanistica pur senza la stesura del piano particolareggiato previsto dalla nuova Variante. Un altro aspetto di rilievo concerne l'attivazione delle procedure di project financing, grazie alle quali gli imprenditori privati possono realizzare e gestire opere di interesse pubblico. Per il 3 aprile è stato convocato un nuovo vertice a Palazzo Zanca, durante il quale dovrebbe essere definito il testo dell'accordo di programma. L'amministrazione conferma l'opzione prioritaria, indicata nella delibera approvata nel giugno 2000 dal consiglio comunale, per la realizzazione dell'approdo ubicato in quella porzione del litorale sud compresa tra Tremestieri e Mili. L'ipotesi Annunziata, destinata esclusivamente al traffico leggero, è comunque condizionata da una serie di fattori che oggi appaiono di difficile soluzione. Il nodo cruciale da sciogliere, infatti, non è tanto la fattibilità quanto l'opportunità di realizzare il lungo tunnel di raccordo tra lo svincolo autostradale e la foce dell'Annunziata, un percorso sotterraneo che si snoderebbe accanto ad uno dei torrenti a maggiore rischio idrogeologico. Nell'apprendere le notizie provenienti da Palermo il comandante della Capitaneria di porto Carmelo Maccarone esprime soddisfazione. «Avevo discusso venti giorni fa con l'assessore Lo Monte – dichiara – e l'intesa sancita con il Comune è il segnale che ci si sta muovendo sulla giusta direzione. Se c'è la buona volontà da parte di tutti, si potrebbe finalmente avviare a soluzione il problema degli approdi». Le richieste di concessione demaniale già presentate dalle società Travel Tickets (gruppo Franza) e Amadeus (Amedeo Matacena) non sono state respinte, come era stato ventilato qualche giorno fa. Sarà data possibilità, però, anche ad altri soggetti privati di concorrere alle procedure di “project financing”, nel momento in cui l'accordo di programma tra la Regione e il Comune sarà pienamente operativo.

 

30/03/2001 

Fonte: gazzetta del sud

Valori di guardia superati d'un punto agl'imbarcaderi

Incredibile! Al Boccetta emissioni nei limiti ©

 

L'aria che si respira a Boccetta e in viale della Libertà vicino agli imbarcaderi sarà tra un mese conosciuta direttamente dai cittadini grazie a un pannello elettronico che la Provincia installerà sul palazzo dell'Ottavo Quartiere. Intanto, però, una relazione sui controlli eseguiti nel 2000, a firma del dirigente del Dipartimento Ambiente, l'ing. Enzo Carditello, e dell'assessore provinciale Tanino Sutera, ha reso noti una serie di dati: alcuni positivi e altri preoccupanti. Fa spicco la notizia che nel viale Boccetta la presenza media annuale nell'aria del «Pm10» – le polveri emesse dai motori diesel dei Tir e giudicate cancerogene – si è nettamente ridotta rispetto al 1999: da 41 a 34 microgrammi per metro cubo. L'obiettivo di qualità, che è fissato da un decreto ministeriale, è pari infatti a 40 microgrammi. La centralina della Provincia per il viale Boccetta, che opera al liceo Archimede, ha tenuto sotto controllo, però, anche altri valori (ossido di carbonio, biossido di azoto, ozono, benzene) e non sono mancati alcuni picchi isolati di sostanze inquinanti. «I dati rilevati presso questa postazione – ha spiega l'ing. Carditello – presentano nove superamenti del livello di attenzione per l'ossido di carbonio, che è di quindici microgrammi per metro cubo». Il dato analitico sul Boccetta non è però completo tenuto conto che l'analizzatore del benzene è stato trasferito dall'estate scorsa nell'area dei cantieri navali Rodriguez per monitorare l'aria della zona falcata in conseguenza del caso, tuttora aperto, della nube tossica. Più preoccupante appare, tornando alle medie annuali del «Pm10», la qualità dell'aria analizzata dalla centralina che è attiva in viale della Libertà vicino agli imbarcaderi della Caronte. «Nel periodo gennaio-agosto – ha scitto l'ing. Carditello al Comune, alla Regione e al ministero dell'Ambiente – la media è stata di 41 microgrammi per metro cubo, quindi lievemente al di sopra dell'obiettivo di qualità. Anche qui comunque è stata osservata una tendenza alla diminuzione della concentrazione rispetto al 1999, anno in cui la media è stata di 45 microgrammi per metro cubo». Il dirigente di Palazzo dei leoni ricorda però che questo dato si ferma all'agosto del 2000, quando il monitoraggio del «Pm10» vicino alla Caronte non è stato più possibile: «per un serio guasto all'analizzatore che non ha permesso ancora il ripristino del monitoraggio di questo parametro». Insomma alcune riserve sono legittime in considerazione dell'incompletezza dei dati che è stata causata da spostamenti e guasti ai macchinari. Anche se, in complesso, grazie soprattutto al miglioramento delle emissioni dei motori diesel, l'aria di Boccetta e di viale della Liberta sembra meno «irrespirabile».

 

Fonte: gazzetta del sud

 

Raggiunta l'intesa! ( Con la Travel Tickets ) ©

 

Il porto di Messina vive un momento di svolta. Si trova a metà strada tra lavori determinanti per la salvaguardia e la valorizzazione delle banchine e le strategie necessarie al mercato europeo. È questo lo sfondo dei progetti esposti ieri dall'Autorità portuale nel corso di una conferenza che si è trasformata in un vivace dibattito con alcuni agenti portuali assai preoccupati dallo stato della cortina. Al centro dell'attenzione, anzitutto, i finanziamenti concessi dal ministero dei Trasporti: oltre 30 miliardi che potranno essere spesi su vari fronti (il dragaggio dell'intero porto; il progetto di allineamento delle banchine Colapesce e Vespri per un molo unico da 500 metri, che verrà sottoposto a breve al Comune; il completamento delle infrastrutture previste per il Terminal multifunzionale al molo Norimberga). Ma, oggi, sul tavolo ci sono soprattutto le «spade di Damocle» che incombono sul porto: problemi e conflitti istituzionali insorti mentre stavano aumentando le attenzioni degli operatori nazionali e internazionali per le banchine dello Stretto. Importante, in tal senso, la prima notizia data dal presidente dell'Authority Giuseppe Vermiglio e dal comandante della Capitaneria Carmelo Maccarone: il 12 aprile, a Messina, il sottosegretario ai Trasporti sen. Mario Occhipinti presiederà la conferenza dei servizi Stato-Regione che potrebbe comporre la disputa tra l'Autorità portuale, la Capitaneria e la Soprintendenza ai Beni culturali sulle titolarità e competenze inerenti al molo Norimberga e sul progetto di consolidamento. La disputa, com'è noto, è sorta dopo il ritrovamento di alcuni resti della Cittadella spagnola mentre erano in corso i lavori di reimpianto dei binari tra il piazzale San Raineri e le banchine. Si trattava della prima tranche dell'appalto da 28 miliardi, per il grande terminal commerciale, già bandito sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea e poi annullato in conseguenza del conflitto. Adesso dunque lo Stato, titolare delle banchine portuali, e la Regione, titolare dell'interesse generale al recupero dei beni culturali, lavoreranno insieme per evitare un conflitto di attribuzione. Il prof. Giuseppe Vermiglio ha rimarcato che la base dell'accordo è pronta: «Le Ferrovie hanno consegnato oggi il nuovo progetto per la realizzazione dei binari, rielaborato secondo le indicazioni della Soprintendenza: occorre adesso la collaborazione di tutti». Un danno prodotto è già evidente. «I binari – ha ricordato Vermiglio – se non ci fosse stato il blocco dei lavori, sarebbero stati installati tra pochi giorni consentendo, da aprile, la funzionalità del molo per le navi commerciali, liberando così le banchine di riva, quelle oggi utilizzabili, a beneficio delle navi da crociera. Abbiamo, invece, perso quattro mesi». L'emergenza complessiva del porto, determinata soprattutto dai lavori in corso sulle banchine centrali. è sotto gli occhi di tutti: «È impensabile – ha denunciato Vermiglio – che si possa continuare a gestire tutto il traffico di traghetti, acquastrada, aliscafi, navi da crociera e navi mercantili che arrivano e partono, disponendo di soli 600 metri lineari delle banchine non interessate ai lavori, e non poter utilizzare i 400 metri già agibili di banchine del Norimberga perché non è possibile eseguire i lavori di pulizia e sistemazione straordinaria del molo per gli scavi che la Soprintendenza ha eseguito e intende ampliare». Al contempo, però, Vermiglio ha spezzato una lancia d'ottimismo: «Il problema di coordinare il programma di sviluppo del porto con quello di recupero della Cittadella si sta avviando a soluzione anche per la paziente mediazione del sindaco, per l'intervento del presidente della Regione e del ministro che, nella conferenza dei servizi, definirà i termini della questione per la demanialità delle aree della zona falcata». Il problema degli ormeggi è stato denunciato dagli agenti Speciale e Cacopardo: «In questo momento l'arrivo dei finanziamenti ministeriali – hanno ammonito – non può indurre nessuno a cantare vittoria. Noi domandiamo, invece, cosa accadrà quando si dovranno ospitare in contemporanea 4 navi da crociera e ci sarà magari in contemporanea una richiesta di ormeggio da parte di una nave mercantile». Vermiglio e Barresi hanno, comunque, rassicurato. Si punta, adesso, a spostare in tempi brevi la motonave Cariddi che occupa la banchina «sud ovest» del Norimberga che verrebbe utilizzata per gli ormeggi. Ma tale spazio rimarrà off limits per i croceristi: «Come farli scendere dalle passerelle in prossimità alle trincee aperte sul Norimberga?» A proposito di crocerismo, infine, Vermiglio ha espresso un doppio apprezzamento in merito al mantenimento dei flussi croceristici del 2000: «Questo risultato è anche frutto della politica di incentivazione della Provincia che premia il lavoro degli agenti marittimi che hanno saputo acquisire questi traffici». E ai lavori ha preso parte il vicepresidente della Provincia Tanino Sutera che ha lodato le proficue sinergie portate avanti dall'Authority d'intesa con la Provincia a Messina e a Milazzo.

 

Le pistolettate al Boccetta: «La gente è disorientata»

«L'episodio nel quale, sabato scorso, un agente di polizia municipale (il vigile urbano Letterio Mondello, ndc) ha esploso tre colpi di pistola contro un camion è un indice preoccupante della grave situazione in cui versa la nostra città». A sostenere questa tesi è Lillo Oceano, segretario generale della funzione pubblica Cgil-Enti Locali. «L'esasperazione che in questi mesi, noi tutti, proviamo quando affrontiamo in auto il centro cittadino non è soltanto, come vorrebbero farci credere, l'inevitabile effetto collaterale dei cantieri del tram – scrive Oceano. È, invece, il prodotto dell'incapacità di programmare, di amministrare. E non si tratta di un'illazione, ma è quanto emerge, anche dalle recenti affermazioni dell'ex comandante della polizia municipale dott. Famà, il quale ha dichiarato, senza smentite, di non aver mai incontrato l'esperto alla viabilità e di non essere stato consultato nella maggior parte delle decisioni in materia. Ciò non assolve ovviamente i vertici del Corpo dalle responsabilità sulle scelte organizzative, ma sicuramente spiega lo stato di profondo disagio e lo stress al quale sono sottoposti i vigili, costretti a gestire una viabilità impossibile, automobilisti esasperati, con carichi di lavoro intollerabili». Secondo Oceano «in questa situazione matura un fatto: un camionista non si ferma al semaforo, un vigile intima l'alt, il camionista compie una manovra repentina, tenta di allontanarsi a bordo del suo mezzo, un vigile spara, tre volte. Alle 17,30 di un qualsiasi sabato, in pieno centro. Un fatto grave e drammatico. Il contesto può spiegare l'esasperazione dell'agente, l'ingigantirsi della sua paura, ma non diminuisce le responsabilità, la pericolosità di quel comportamento, il disorientamento dei cittadini. I vigili devono essere messi in condizione di mantenere “il sangue freddo”, di discernere tra un problema di viabilità e uno di ordine pubblico, di tutelare l'incolumità dei cittadini, di avere sempre presente il valore del loro servizio ai cittadini. Abbiamo sempre contestato lo stato di profondo disagio nel quale sono costretti i vigili, l'inadeguatezza degli organici e della struttura organizzativa, abbiamo più volte chiesto al Comando della polizia municipale di rivedere l'organizzazione del servizio, di diminuire il periodo di esposizione, a particolari stress, del personale, soprattutto in zone a traffico intenso come il Boccetta. Ma quell'episodio non può ripetersi e non può essere celebrato. Il sindaco Leonardi, pertanto, invece di manifestare, in relazione all'episodio, a quel vigile, la “stima dell'amministrazione”, si preoccupi di impedire che quel fatto possa ripetersi, se non vuole perdere la “stima della Città”». E intanto va avanti l'inchiesta condotta sulla vicenda dal sostituto procuratore Vincenzo Cefalo. Il magistrato infatti ha aperto un nuovo fascicolo (si tratta di “Atti relativi”, senza alcun indagato, almeno per il momento) dopo i dissidi che sono sorti tra polizia e vigili urbani durante la vicenda del Boccetta.