1/03/2001
Fonte gazzetta del sud
Le
Fs denunciano favoritismi nei confronti delle società
private di traghettamento e il sindaco sospende l'ordinanza
Il piano viario era una burla di Carnevale
Rizzo minaccia le dimissioni. Ma non è il caso di revocare
l'incarico a Torrieri?
Lucio D'amico
Contrordine:
il nuovo piano viario riguardante la zona compresa tra il
viale Boccetta e piazza Unità d'Italia non è scattato a
mezzanotte e non scatterà neppure domani mattina e
probabilmente neanche a fine settimana. Forse, si è
trattato solo di uno scherzo di Carnevale. A poche ore
dall'entrata in vigore dell'ordinanza, e dopo aver speso 200
milioni per la nuova segnaletica stradale, l'amministrazione
comunale è stata costretta a sospendere il provvedimento,
dopo le proteste dei responsabili delle Ferrovie dello Stato
e delle compagnie di navigazione che operano nell'ambito del
porto. Nel corso di una conferenza dei servizi svoltasi
nella sede dell'assessorato alla Viabilità, le Ferrovie
hanno fatto presente di non essere state avvertite in via
preventiva delle modifiche viarie predisposte dal Comune ed
hanno evidenziato come simili misure finiscano con il
penalizzare l'accesso agli imbarchi di via Campo delle
Vettovaglie e con il favorire la concorrenza delle società
di traghettamento private. La nuova regolamentazione degli
incroci del Boccetta con via Garibaldi e corso Cavour e
dell'intersezione davanti alla Prefettura, secondo le Fs,
obbligherebbe di fatto tutti i mezzi a dirigersi verso gli
attracchi di viale della Libertà, tenendo conto che chi
intende recarsi alle invasature delle Ferrovie sarà
costretto a compiere un percorso tale da scoraggiare anche
il più affezionato degli utenti. È stato il sindaco a
bloccare il piano, convocando per stamane, alle 11,30, a
Palazzo Zanca, un confronto con tutte le parti interessate,
per approfondire le tematiche e per vedere se esiste ancora
la possibilità di far scattare misure alternative in grado
di attenuare i disagi derivanti dalla chiusura della Cortina
del porto. L'amministrazione, in una fase così delicata,
non vuole certo essere accusata di favoritismi nei confronti
delle società Tourist e Caronte. Se, però, il piano
antitraffico dovesse saltare, sarebbe un grave danno
all'immagine della stessa giunta, che ha dedicato decine di
riunioni e impiegato mezzi e risorse per venire a capo di
una matassa sempre più difficile da sbrogliare. Ma proprio
perchè si è in presenza di una situazione strutturale
impossibile da modificare in breve tempo (i cantieri del
tram devono essere completati, la Cortina rischia di
rimanere chiusa per sei mesi), molti degli sforzi compiuti
appaiono del tutto inutili. Così come non si riesce a
capire, al di là delle qualità personali del prof.
Vincenzo Torrieri, che nessuno ha mai messo in dubbio, perchè
debba rimanere al suo posto (con una spesa a carico delle
casse comunali di circa 100 milioni annui) l'esperto
antitraffico. Torrieri fu nominato dal sindaco Providenti,
su proposta dell'allora assessore alla viabilità Franco
Riggio, per la redazione del Put, il Piano urbano del
traffico adottato successivamente dal consiglio comunale.
Leonardi gli ha rinnovato per due anni l'incarico. Ma quale
contributo può offrire un consulente che viene
saltuariamente a Messina, che non vive i problemi
quotidiani, che addirittura dichiara pubblicamente di
considerare «buone» le condizioni del traffico in città?
Si pensi piuttosto a rafforzare il dipartimento comunale
della viabilità e della protezione civile, accelerando il
più possibile la realizzazione di quelle alternative
strutturali – spostamento degli approdi, svincoli di
Giostra e Annunziata, strada del mare-via Don Blasco,
parcheggi – che rappresentano l'unica vera soluzione alla
perdurante emergenza viaria. E non è certo necessario un
esperto per capire cosa serva. Tutto il resto sono
palliativi e “pannicelli caldi”. Alla luce degli ultimi
avvenimenti, l'assessore Salvatore Rizzo medita di gettare
la spugna o, comunque, di rimettere la delega della viabilità
nelle mani del sindaco, accusando gli organi di stampa ma
anche settori della stessa amministrazione comunale di aver
trovato in lui il “capro espiatorio” per tutto ciò che
non va. E il Partito socialista, difendendo a spada tratta
il proprio assessore, preannunzia iniziative pubbliche, per
spiegare le difficoltà, interne ed esterne, nelle quali
Rizzo si trova a dover operare. Intanto, infuria la polemica
sul taglio dei pini di viale Regina Margherita, disposto per
consentire l'allargamento della carreggiata stradale, in
vista dell'entrata in vigore del doppio senso di
circolazione. Legambiente ha presentato ieri un esposto alla
Procura della Repubblica per chiedere che vengano accertate
e perseguite eventuali violazioni delle norme a tutela del
patrimonio arbustivo, dei vincoli paesaggistici e culturali
ed anche della salute pubblica, visto che gli alberi di alto
fusto svolgono una fondamentale funzione in favore della
qualità dell'aria e che quella antistante il liceo
scientifico Archimede è una delle zone maggiormente
sottoposte ai fenomeni di inquinamento acustico e
atmosferico.
2/03/2001
Fonte gazzetta del sud
Viabilità
/ Su richiesta delle Fs i mezzi provenienti dal Boccetta e
diretti al porto passeranno da via Garibaldi ( ma era
chiaro! © )
Un piano sempre più ingarbugliato
Il Partito socialista difende l'assessore Rizzo: è un
“gioco al massacro”
Il nuovo piano viario dovrebbe scattare nel week-end. Lo
assicurano a Palazzo Zanca anche se, alla luce degli ultimi
avvenimenti, il condizionale resta d'obbligo.
L'amministrazione comunale è stata costretta a rivedere
alcuni punti dell'ordinanza, a seguito delle rimostranze da
parte dell'Azienda Fs e delle altre società private di
traghettamento che operano all'interno dell'area portuale.
Quanto accaduto in questi giorni non lascia grandi spazi
all'ottimismo. I provvedimenti volti ad attenuare i disagi
causati dalla chiusura della Cortina del porto erano già
stati modificati in partenza. Il piano redatto dall'esperto
antitraffico, il prof. Vincenzo Torrieri, prevedeva,
infatti, la canalizzazione dei flussi viari diretti allo
svincolo del Boccetta lungo la via San Giovanni di Malta.
L'ipotesi, viste le insufficienti condizioni strutturali di
quell'arteria, ha scatenato una serie di reazioni negative,
che hanno indotto l'amministrazione a soprassedere. Quando
sembrava tutto risolto, con la nuova segnaletica già
installata, ecco che ci si è accorti di non aver
interpellato alcuni soggetti direttamente interessati dalla
“rivoluzione” viaria prevista nell'area compresa tra il
Boccetta, la via Garibaldi e la Prefettura. I rappresentanti
delle Fs hanno decisamente contestato i punti principali
dell'ordinanza, ravvisandovi elementi tali da stravolgere
completamente i criteri della libera concorrenza e delle
pari opportunità di accesso agli imbarchi. La circolazione
obbligatoria in senso rotatorio diretta verso viale della
Libertà favorirebbe ancor di più le società private
Tourist e Caronte. Sul piede di guerra le rappresentanze
sindacali unitarie della divisione navigazione Fs che, in un
documento, dichiarano di aver appreso con stupore
dell'ordinanza predisposta dal Comune con la quale, «di
fatto, si prolunga il “serpentone” che porta a S.
Francesco e si trasforma il Boccetta in uno svincolo
“privato”». Ieri Leonardi ha presieduto un vertice con
la stessa Azienda Fs e con gli altri operatori del settore e
alla fine ha ritenuto meritevoli di accoglimento le
valutazioni espresse, invitando il dipartimento viabilità a
modificare l'ordinanza. Sarà, dunque, consentito ai mezzi
diretti all'area portuale, provenienti dal Boccetta, di
svoltare verso destra su via Garibaldi, immettendosi quindi
a largo Minutoli e percorrendo il tratto della Cortina non
interessato dai lavori. Il compromesso raggiunto soddisfa
tutte le parti in causa ma, in pratica, stravolge i
contenuti del piano. Il divieto della svolta a destra era
stato immaginato proprio per evitare che i mezzi leggeri e
pesanti andassero a interferire con il già caotico traffico
di via Garibaldi. Non si era, però, tenuto conto che in tal
modo si sarebbero penalizzati gli attracchi ubicati al
porto. La verità è che la città resta schiava di una
posizione geografica che continua a non saper valorizzare e
lo rimarrà fino a quando non sarà risolto il problema
degli approdi. Qualunque intervento sulla viabilità
cittadina, infatti, va a interferire con gli interessi di
questo o quel soggetto imprenditoriale e il Comune si
ritrova prigioniero in casa propria, costretto a fare
esperimenti sulla cui riuscita sussistono fortissimi dubbi.
Le vicende della viabilità, e lo sconcertante episodio del
taglio dei pini di viale Regina Margherita (che godevano di
buona salute e che sono stati sacrificati per allargare la
sede stradale), stanno intanto facendo surriscaldare il
confronto politico. Dure le dichiarazioni dei consiglieri
Mangiapane (Ds), Centofanti (Nuova Presenza), Rao (Lista Di
Pietro), i quali parlano di decisioni dissennate. E il Pss
chiede alle altre forze del centrodestra una verifica
immediata sull'operato della giunta Leonardi, definendo un
“gioco al massacro” quello compiuto ai danni
dell'assessore Salvatore Rizzo. 2/03/ 2001
Fonte gazzetta del sud
Viabilità
/ L'assessore pronto a dimettersi se non avverrà il
confronto politico tra il sindaco, il Pss e il Polo
Rizzo non ci sta
Non è in vena di “goliardate” l'ing. Turi Rizzo. Le
questioni sul tappeto, relative ai settori della mobilità
urbana e della protezione civile, sono serissime e
l'assessore socialista non ha più voglia di fare da
“parafulmine”. «Sono pronto ad assumermi le mie
responsabilità – dice – ma non quelle degli altri. E
non incontrerò il sindaco fino a quando non avverrà il
chiarimento politico all'interno dell'amministrazione, così
come ha chiesto il mio partito». Rizzo è pronto a
dimettersi, se il Pss deciderà di rompere con il resto
della coalizione, così come già avvenuto a Palazzo dei
leoni. Ce l'ha con tutti l'assessore. «È lo sport più
diffuso prendersela con chi gestisce la viabilità –
afferma – ma è mia la colpa se la “via del mare” non
viene appaltata, se gli svincoli non vengono realizzati, se
nel bel mezzo dei lavori del tram la Cortina viene chiusa e
le opere procedono a rilento, se non sono state create
infrastrutture viarie alternative?». Ma partiamo dalle
responsabilità imputabili all'assessore. Queste le accuse:
troppa superficialità e improvvisazione; un piano viario
(quello che dovrebbe scattare nella notte tra domenica e
lunedì) che rischia di essere solo un aborto, aggravando lo
stato di confusione nel quale si trova la viabilità
cittadina; provvedimenti, come lo smantellamento delle
corsie preferenziali, che sembrano essere scientificamente
volti a penalizzare, anziché favorire, il servizio di
trasporto pubblico; un'evidente mancanza di “feeling”
con l'esperto del traffico Vincenzo Torrieri. Rizzo non
replica punto per punto, ricorda solo che il piano viario
per fronteggiare i disagi derivanti dalla chiusura della via
Vittorio Emanuele non è stato un “capriccio”
dell'assessore, ma una decisione concordata nel corso di
varie riunioni svoltesi alla presenza del sindaco, dei
tecnici e dei dirigenti del settore. La nuova
regolamentazione viaria era stata fondata su due punti
principali: trasformare la via San Giovanni di Malta in una
sorta di alternativa al Boccetta per i mezzi diretti
all'autostrada e impedire, vietando la svolta a destra su
via Garibaldi, che il traffico proveniente dal Boccetta
interferisca con i flussi provenienti da piazza Unità
d'Italia. Ma entrambi i provvedimenti sono stati sospesi,
dopo le proteste del Quartiere e dopo la presa di posizione
delle Ferrovie dello Stato. E allora ci si chiede quale
utilità possa avere un Piano presentato ed elaborato in
modo così confuso e approssimativo. Un altro punto dolente
è quello della drammatica carenza di aree di sosta
all'interno e all'esterno del perimetro urbano. Proprio ieri
la commissione edilizia ha dato parere negativo al primo dei
dieci progetti riguardanti i parcheggi d'interscambio
finanziati dalla legge Tognoli del 1989. Era quello
denominato “Zaera sud”, parcheggio sotterraneo in via
Catania, nei pressi di villa Dante, 200 posti auto, un costo
presunto di 4 miliardi di lire. Drastico il giudizio del
presidente della commissione, l'ing. Luigi Giacobbe: «Come
avremmo potuto dare il via libera ad un progetto che prevede
il taglio di 50 platani preesistenti alla villa Dante e che
risolve in minima parte i problemi. Duecento posti auto
potrebbero essere ricavati in moltissime altre aree, perchè
proprio in quel tratto?». E sono proprio le contrastate
vicende dei parcheggi a far crescere la rabbia
dell'assessore: «Ci chiedono di realizzare aree di sosta e
poi la Soprintendenza, l'Ausl, la commissione edilizia,
mettono tutti i bastoni fra le ruote. Sono pronto a farmi da
parte – ribadisce Rizzo. Si, ma fallo in fretta! © (
comunque sui problemi di Rizzo c'è qualcosa sotto ... )
Alberi
tagliati, traffico sempre più in tilt a Palazzo Zanca
divampa la polemica
Convocati d'urgenza il sindaco, gli assessori al traffico e
all'arredo urbano, il dirigente del dipartimento viabilità:
la quinta commissione consiliare vuole risposte chiare e
convincenti in merito all'abbattimento dei tre pini di viale
Regina Margherita. Per lunedì, infatti, è stata convocata
una seduta straordinaria, con l'obiettivo di far luce su un
episodio che rischiava di passare sotto silenzio e che,
invece, oggi diventa un ulteriore cerino acceso dentro una
tanica di benzina. Divampa la polemica su questo e su tutti
gli altri temi di cui si discute da giorni, sul ruolo
dell'esperto antitraffico Vincenzo Torrieri,
sull'improvvisazione e la mancanza di coordinamento che si
registra tra i vari settori dell'amministrazione, sui troppi
cantieri aperti, sulla ventilata ipotesi di trasferire anche
le navi Fs alla rada di San Francesco. L'ennesimo colossale
ingorgo che ha paralizzato ieri parte del centro urbano, tra
le 13,40 e le 15, ha scatenato la reazione del consigliere
comunale Calogero Centofanti, il quale definisce «intollerabile»
il fatto che, di fronte ad una drammatica emergenza viaria,
«nessuno sappia individuare misure efficaci per la
regolamentazione del traffico». E Pippo Previti chiede al
consiglio comunale di mobilitarsi, in base alle sue
competenze sulla programmazione complessiva del territorio,
contro l'annunciato spostamento degli attracchi Fs alla foce
del torrente Giostra. «L'accordo di programma – sostiene
Previti –, approvato con decreto presidenziale il 26
gennaio '90, all'articolo 1 parla di parità di condizioni
tra l'operatore privato e pubblico ma non dice di trasferire
il soggetto pubblico nello spazio gestito dai privati,
semmai è il contrario, visto tra l'altro che, nella zona
portuale, continuerebbero ad operare le navi delle società
Meridiano e Ngi. A chi serve questo “accerchiamento“ di
Messina asservita e stritolata dai tir? Perchè non si è
dato ancora l'incarico per la redazione del piano
particolareggiato della zona sud, così come era stato
previsto tre anni fa con l'adozione del Piano regolatore?».
Secondo il consigliere Pippo Rao le dichiarazioni rilasciate
da Rizzo sono gravi: «Quando un assessore alla viabilità
afferma certe cose – sottolinea Rao – o il sindaco
dovrebbe immediatamente revocargli l'incarico oppure, se ha
ragione, dovrebbe essere l'intera amministrazione ad
ammettere il proprio fallimento. Non si può certo
continuare ad andare avanti in questo modo». E anche l'ex
sindaco Franco Providenti interviene sui rapporti intercorsi
tra la sua amministrazione e il prof. Vincenzo Torrieri. «Gli
diedi l'incarico di redigere il Piano urbano del traffico
– afferma il consigliere del Ppi –, vista la sua
esperienza accumulata a Napoli. Ma era un incarico a termine
e personalmente non l'avrei mai nominato esperto di fiducia,
perchè non vivendo a Messina non avrebbe avuto il tempo di
seguire l'evolversi di vicende ed emergenze che meritano
un'attenzione quotidiana». Infine, il consiglio dell'VIII
Quartiere accusa l'amministrazione di aver modificato il
piano viario riguardante la zona del Boccetta e di via
Garibaldi, sottomettendosi alle richieste di un'azienda,
quale le Fs, «che in questi ultimi anni ha dimostrato di
voler dismettere il servizio pubblico di attraversamento
dello Stretto».
3
Marzo 2001 ( castigamatti )
Ferrovie
dello Stato: la messa in scena continua
Stamattina
intorno a mezzogiorno abbiamo notato una nave delle Ferrovie
dello Stato mentre si approntava a fare delle prove di
attracco alla rada di San Francesco, in corrispondenza del
Torrente Giostra. La stessa scena l'avevamo vista nel mese
di Luglio. La colpa sarà di quell'accordo di programma del
1989 mai attuato, che spunta fuori all'occorrenza. Ma le
FFSS, e tutte le altre compagnie di navigazione diverse da
Tourist e Caronte, alla rada di San Francesco non ci
andranno MAI!! Perchè la torta la vogliono tutta loro.
4/03/2001
Fonte gazzetta del sud
Al
Via il Nuovo Piano Viario
Scattano
dalla mezzanotte le nuove misure viarie riguardanti l'area
tra viale Boccetta e piazza Unità d'Italia. Dopo le
ulteriori modifiche (è stato rimosso il divieto di svolta a
destra sulla via Garibaldi per i mezzi diretti all'interno
dell'area portuale) e completata l'installazione della
segnaletica, comincia, dunque, l'esperimento ideato
dall'amministrazione comunale nel tentativo di fronteggiare
i disagi provocati dalla chiusura della Cortina del porto.
Restano invariate le previsioni per i mezzi che seguono il
senso di marcia sud-nord e che da oggi non potranno più
svoltare verso il Boccetta, ma dovranno immettersi sul
tratto praticabile di via Vittorio Emanuele e percorrere la
stradella esistente tra l'aiuola e la piazza antistante la
Prefettura, per poi utilizzare il corso Cavour in direzione
nord-sud. Tra i provvedimenti più contestati il ripristino
del doppio senso di circolazione sul viale Regina
Margherita, nel tratto viale Boccetta-via Interdonato. Vigerà
il divieto di fermata su entrambi i sensi di marcia. In
attuazione del provvedimento sono stati “sacrificati” i
tre pini che dal 1954 facevano ombra di fronte al liceo
scientifico Archimede. Il doppio senso di circolazione,
dicono a Palazzo Zanca, è stato più volte sollecitato da
numerosi residenti della zona. I “contro”, però,
sembrano essere decisamente superiori ai “pro”: il
rischio di ingorghi colossali (soprattutto all'orario di
entrata e di uscita degli studenti dell'Archimede) è
pressoché certo. E la situazione dei posteggi nell'intera
area è destinata a peggiorare ulteriormente. Ricapitoliamo
i provvedimenti:
REGINA MARGHERITA – Nel tratto compreso tra il Boccetta e
via Interdonato istituito il doppio senso di marcia; divieto
di fermata in entrambi i sensi di marcia nel tratto fra il
Boccetta e la via Dicearco.
VIALE REGINA ELENA – Consentito il transito in ambedue i
sensi di marcia nel tratto fra i viali Giostra e Annunziata.
VIALE BOCCETTA – All'incrocio con viale Principe Umberto,
senso di marcia ovest-est, consentita la direzione diritto e
destra. Nel tratto fra il corso Cavour e via Garibaldi,
istituite cinque corsie con senso di marcia ovest-est.
Divieto di fermata nel tratto tra via Garibaldi e via
Vittorio Emanuele. Nella corsia di destra consentita la
direzione diritto e destra; nella corsia centrale di destra
direzione obbligatoria diritto; nella corsia centrale
direzione diritto e sinistra; nella corsia centrale di
sinistra consentito solo il transito dei mezzi pubblici e di
quelli autorizzati con obbligo di svolta a sinistra; nella
corsia di sinistra direzione obbligatoria a sinistra.
All'incrocio con via Garibaldi, nel senso di marcia
ovest-est, è consentita la direzione diritto e destra;
all'incrocio con largo Seggiola e corso Cavour istituita la
direzione obbligatoria diritto per i veicoli con massa
superiore a 3,5 tonnellate.
VIA GARIBALDI – Direzione obbligatoria a sinistra,
all'incrocio con largo Minutoli, nel senso di marcia
nord-sud, per i veicoli con peso superiore a 3,5 tonnellate.
LARGO MINUTOLI – All'incrocio con via Vittorio Emanuele,
senso di marcia ovest-est, direzione obbligatoria a destra.
VIA SAN RAINERI – All'incrocio con via La Farina, senso di
marcia est-ovest, direzione obbligatoria a sinistra per i
veicoli con peso superiore a 3,5 tonnellate.
VIA RIZZO – All'incrocio con via Campo delle Vettovaglie,
senso di marcia est-ovest, divieto di transito per i veicoli
con peso superiore a 3,5 tonnellate. I provvedimenti
riguardano anche le vie Castagna, del Pozzo, Dicearco,
Barbalonga, Borzì, Interdonato, San Giovanni di Malta e la
stradella di collegamento lato nord di piazza Unità
d'Italia.
6/03/2001
Fonte gazzetta del sud
Nonostante
gli sforzi dell'amministrazione dal piano viario nessun
beneficio al traffico
Una certezza: si circolava meglio prima
Anche a causa degli automobilisti colpevolmente disattenti
alla nuova segnaletica
Ore 8: capitolo primo dell'Inferno. La città motorizzata è
in marcia e, nell'area interessata al nuovo piano viario,
assolutamente immobile. I semafori intelligenti sono un
futuribile, quelli normali indicano direzioni diverse dalla
segnaletica orizzontale, i vigili urbani sono scarsissimi e
in alcuni tratti assolutamente invisibili, gli automobilisti
appaiono confusi, disorientati e, per buona parte,
disinformati. È il caos. Annunciato e ampiamente
prevedibile, peraltro. Per due buoni motivi. Quella che
passa come una “rivoluzione” (e che in realtà è
soltanto la variazione – opinabile – di alcuni percorsi
in un tratto molto limitato) è scattata quando ancora
bisognava installare la segnaletica e sincronizzare i
semafori. Un esempio? Due. Incrocio via Garibaldi-Boccetta,
direzione sud-nord, dove la svolta a sinistra è stata
abolita: la freccia verde col “via libera” fino alle
10,30 era “perfettamente” funzionante. Chi doveva
recarsi sul Boccetta, si sentiva dunque autorizzato a non
compiere il “giro” da piazza Unità d'Italia che è
stato invece imposto. Ancora via Garibaldi: impossibile,
adesso, sempre in piazza Unità d'Italia, svoltare a
sinistra verso via Gran Priorato; la freccia diritta a terra
è “coerente” con le nuove disposizioni, il semaforo no.
A partire dalle 11, Pasquale La Rocca, titolare della ditta
incaricata di procedere all'installazione dei nuovi
semafori, è sul posto con gli operai e comincia a darsi da
fare. Per oggi, tuttavia, nessuno coltivi illusioni. «Ci
vorranno almeno due giorni – afferma l'assessore alla
Viabilità Turi Rizzo – perché tutti i segnali vengano
adeguati. E per i semafori intelligenti almeno dieci».
Dunque, dovranno “incrociare le dita”, sperando
nell'immensa pietà dell'Onnipotente, perlomeno coloro che,
provenendo da via Garibaldi e dovendo recarsi sul Boccetta,
sono costretti a immettersi in via Cavour dalla bretellina
che circonda la statua del Nettuno: perché quando scatta il
“verde” per questi, hanno “via libera” anche quelli
che arrivano dal viale Libertà, direzione nord-sud. I due
flussi s'incontrano: speriamo che non si scontrino.
Comunque, è inevitabile che il traffico venga rallentano
non appena sia solo un po' consistente. «Ma da oggi –
assicura Rizzo – questo non dovrebbe succedere più».
Ieri, intanto, le code hanno raggiunto chilometri: ed era
lunedì, con i negozi chiusi. Stamane è previsto il
“pieno”. Sempre in piazza Unità d'Italia, nessuno –
neppure i vigili urbani – riesce a spiegarsi perché è
stata chiusa l'altra bretella che da via Garibaldi
consentiva di immettersi all'inizio di viale della Libertà:
lì vi sono stati i problemi maggiori, perché chi non aveva
letto la segnaletica prima del Boccetta, non si rassegnava a
proseguire; in tanti hanno imboccato, contromano e sotto lo
sguardo di vigili impotenti, l'altra stradella. Pure qui non
resta che incrociare le dita, anche perché Rizzo non sembra
intenzionato a cambiare idea. In ogni caso, comunque,
l'assessore si assume per intero la “paternità” del
provvedimento, che fa parte di un “pacchetto” messo a
punto però – così spiegano dal Palazzo – dal
“super-esperto” Vincenzo Torrieri, che ieri se n'è
rimasto tranquillamente a Napoli (ma perché
l'Amministrazione si ostina a tenerlo?). I correttivi hanno
tentato di individuarli il sindaco Leonardi, lo stesso Rizzo
(inizialmente assente, perché ha dovuto spiegare in
commissione il motivo per cui sono stati tagliati gli alberi
in viale Regina Margherita), l'attuale comandante dei vigili
urbani Antonio Celona e i dirigenti del servizio viabilità.
Non è emerso nulla di particolare, se non che saranno
installati, all'incrocio Garibaldi-Boccetta, cartelloni con
una segnaletica più visibile. Per il resto, ci si affida ai
vigili urbani: che ieri erano letteralmente stremati. Non è
andata meglio in viale Regina Margherita, dove è stato
ripristinato il doppio senso dall'incrocio col Boccetta alla
via Interdonato. Innanzitutto, la segnaletica che indicava
la nuova disposizione era ancora coperta (ma anche in altri
tratti...); le auto, poi, erano parcheggiate a spina di
pesce in entrambe le carreggiate, per cui le due corsie (e
in particolare quella con direzione Boccetta-Giostra) erano
alquanto ristrette: quando transitava un autobus o un
camion, la circolazione si bloccava. Nonostante ciò, a
parte all'ingresso e all'uscita degli studenti dal liceo
Archimede, non s'è visto alcun rappresentante del Corpo di
polizia municipale se non nel pomeriggio, quando gli stessi
vigili urbani (costretti a contravvenire a una precisa
ordinanza sindacale) hanno collocato volantini sui
parabrezza delle vetture per invitare i residenti a «parcheggiare
il veicolo in altra località (dove?): i mezzi trovati in
sosta saranno verbalizzati e rimossi con il carro attrezzi».
«Posteggeremo sulle terrazze?», si chiedono già gli
abitanti, mai come ora divisi su questa misura e preoccupati
della “curva della morte” cinquanta metri dopo il
Boccetta (non si potrebbe installare almeno uno specchio
parabolico?). Una cosa, comunque, dopo sfibranti tira e
molla, conferme e smentite, ripensamenti e aggiustamenti, è
certa: il mini-piano viario è entrato in vigore. Migliaia
di messinesi costretti a vivere anche il capitolo secondo
dell'Inferno (al ritorno a casa), intrappolati e immobili
come non mai, se ne sono accorti
Cronaca
semiseria d'una mattinata di rabbia, imprecazioni e
confusione
Non ci resta che sperare nell'intelligenza dei semafori
Donatella Cuomo
«Ma lei dove vuole andare?». «No sacciu.
Vulia rruvare all'ufficiu ma a fozza i girari staiu turnannu
a casa i me' soggira. Non sacciu si è peggio me soggira o u
sinnacu». «Scusi, come trova questo piano di viabilità?».
«Ottimo se per arrivare a casa non dovessi fare il giro dei
Colli Sarrizzo». Di tutte le voci ascoltate nel generale
caos del traffico urbano di ieri mattina, abbiamo riportato
quelle che si potevano riferire senza urtare la sensibilità
dei lettori e fra le poche che non offendevano il senso del
pudore comune (nel senso generale e non di amministrazione,
perché il Comune era, al contrario, abbondantemente
chiamato in causa). Ci si scherza, anche se ci rendiamo
conto che se ieri siete rimasti imbottigliati all'incrocio
con la Prefettura, se non avete imboccato al primo giro il
nuovo svincolo di piazza Unità d'Italia e non vi
ricordavate che sul viale Regina Margherita adesso si
circola in doppio senso, è dura e, più che da ridere, c'è
da piangere. In realtà questo della viabilità è un piano
storico-poetico, ma nessuno lo ha capito. Storicamente,
infatti, sarebbe dovuto entrare in vigore prima, ai tempi in
cui i messinesi circolavano con la biga, ma a furia di
rinvii, posticipi, anticipi e ripensamenti, quando
finalmente si sono decisi a vararlo, lo sapevano in
quindici: il sindaco Leonardi, l'assessore Turi Rizzo, i
dodici vigili urbani dislocati alla bisogna e il tecnico che
doveva regolare i semafori. Se, invece del 5 marzo, avessero
aspettato il 5 maggio, potevamo sbizzarrirci con «Ei fu,
siccome immobile, dato il mortal sospiro» a indicare la
condizione dell'automobilista medio, immobile nel traffico,
che sospirava alla defunta circolazione stradale. Nessuno ha
capito l'afflato letterario della nostra amministrazione
comunale: avrebbe desiderato che fosse un «Va' dove ti
porta il cuore» , ma, come abbiamo sentito da qualcuno, si
è trasformato in un «Va' dove ti porta la strada» e, per
molti altri, è stato addirittura un «Va...» nel senso più
ampio del termine: insomma, un invito a fare un viaggio in
una località inesistente sulle carte geografiche, ma
precisa sull'atlante del corpo umano. Il nuovo assetto
viario avrebbe potuto soddisfare solo un discendente di Toro
Seduto. Intanto, da discendente di Toro seduto, non gli
sarebbe passato neanche per la capa di camminare in auto. In
secondo luogo, per svoltare, indicare, sviare, avrebbe visto
più frecce lui che tutta la tribù dei Sioux all'assalto
generale Custer. Certo, per sbrogliare la matassa metteranno
i semafori intelligenti e, anche qui, speriamo... che me la
cavo . Naturalmente la colpa di tutto ciò è solo dei
messinesi che non hanno studiato e non hanno capito bene
come funziona questo piano viario. Ma come fare?
All'incrocio fra il Boccetta e via Romagnosi, prima che
l'automobilista si immetta nell'inferno della circolazione,
c'è un cartello che avvisa: «Lasciate ogni speranza o voi
che entrate» . In effetti, sul cartello ci sono una serie
di utili indicazioni. Ma se non avete una laurea in
“frecciologia urbana” è inutile che vi applichiate:
scendete dall'auto e camminate a piedi. E «l'albero a cui
tendevi la pargoletta mano» , ovvero i pini frontistanti il
liceo Archimede? Non ci sono più: abbattuti per fare spazio
alla circolazione, ma in realtà per creare nuovi parcheggi
non custoditi nemmeno dai vigili urbani che, ovviamente,
ieri non c'erano a far spostare le auto in sosta che
intralciavano il doppio senso. Che dirvi in conclusione?
Ieri mattina, alle 9, all'incrocio della Prefettura «Eran
trecento, eran giovani e forti e...» : non sono morti, ma
vi assicuriamo che erano molto, molto, simili all' Orlando
Furioso .
6
Marzo 2001 ( TeleVip - RTP )
E'
sempre più un Grande Bordello ! © Ma per l'Rtp la
situazione sta migliorando!
Secondo l'RTP, il nuovo piano viario varato e migliorato
dall'Amministrazione Comunale, via Torrieri, sta funzionando
abbastanza bene. Secondo TeleVip, invece è sempre più
caos. Secondo Noi sulla Via Garibaldi, a differenza di prima
dove ancora il tratto Prefettura/Castronovo era ancora
accettabile, da ieri invece è solo un Grande Bordello ©.
6
Marzo 2001 ( TeleVip )
E'
saltato l'incontro!
Slitta
a giovedì prossimo l'incontro tra l'assessore Rizzo e il
Comitato la Nostra Città. L'addirizzamento delle banane è
stato rimandato solo di due giorni.
7/03/2001
Fonte gazzetta del sud
Ma l'VIII Quartiere si appella alla Regione
Al secondo giorno della mini-rivoluzione viaria l'assessore
Salvatore Rizzo tira un sospiro di sollievo. «È andata
molto meglio del primo giorno», afferma al termine del
decimo sopralluogo effettuato tra la mattinata e il primo
pomeriggio nella zona compresa tra il Boccetta e la
Prefettura. Non si sono verificati i colossali ingorghi di
lunedì e già questo è un passo avanti. «O i messinesi
per disperazione hanno rinunciato a prendere l'auto dopo
quello che era successo il giorno precedente – dichiara
l'assessore tra il serio e il faceto – oppure il piano sta
cominciando a funzionare». Rizzo propende per questa
seconda ipotesi, convinto della validità dei provvedimenti
disposti per fronteggiare l'emergenza viaria aggravatasi a
seguito della chiusura della Cortina del porto. «Accetto
tutte le critiche – aggiunge l'assessore – ma respingo
l'accusa di chi parla di misure improvvisate. Per settimane
abbiamo studiato assieme ai tecnici tutte le scelte
possibili, sono state fatte simulazioni al computer che
hanno fornito risultati confortanti, in base ai quali, una
volta entrato a regime il piano, ci sarebbe stato nella
fluidificazione del traffico un miglioramento del 23 per
cento. È un esperimento, lo abbiamo detto e ripetuto, se
non avessimo fatto nulla, saremmo finiti egualmente nel
ciclone. L'ottimo lavoro svolto dai vigili urbani che ieri
erano sulla strada dimostra che, pur in una situazione
strutturale difficile, si possono anche limitare i disagi».
Sul piano politico-amministrativo nessun chiarimento è
avvenuto all'interno della giunta. «Il sindaco è a Roma,
non ci vediamo da una settimana», ammette Rizzo, il quale
aspetta di conoscere l'esito della verifica sollecitata dal
Partito socialista, intervenuto a sostegno del proprio
rappresentante nell'esecutivo comunale. L'assessore alla
viabilità, intanto, ha accolto l'invito del comitato “La
nostra città” e parteciperà al dibattito pubblico
organizzato per il 9 marzo, con inizio alle 17, a piazza
Duomo. «Immobilità urbana e approdo: strategie per una
città sostenibile», è questo il tema del confronto. Il
comitato ribadisce di essere pronto a compiere tutti gli
atti legali possibili perchè si giunga alla revoca
immediata dell'incarico all'esperto antitraffico, il prof.
Vincenzo Torrieri. «Piuttosto che spendere cento milioni
all'anno – affermano i responsabili del comitato –, si
crei una struttura operativa municipale con incarichi mirati
alla soluzione di alcuni obiettivi immediati di mobilità».
Ma l'iniziativa che più fa clamore è quella del consiglio
dell'VIII Quartiere che si è rivolto direttamente a
Palermo. Duplice la richiesta inviata dai rappresentanti
della circoscrizione: si sollecita l'assessorato regionale
al Territorio e Ambiente la convocazione di una conferenza
dei servizi per dichiarare il Boccetta “zona a rischio”
per problemi ambientali e di protezione civile e si chiede
all'assessorato regionale alla Sanità di nominare una
commissione d'indagine sulle malattie collegate
all'inquinamento causato dal transito dei mezzi pesanti e
delle autovetture. L'VIII Quartiere accusa il Comune di aver
adottato «con troppa superficialità e improvvisazione un
nuovo piano del traffico che rischia di essere solo un
aborto» e di aver «scientificamente smantellato le corsie
riservate al trasporto pubblico e ai mezzi di emergenza». I
consiglieri invitano il sindaco a «ripartire il traffico
dei tir anche sugli altri svincoli cittadini, consentendone
l'ingresso in città solo dalle 21 alle 7» e a «incanalare
i flussi della viabilità cittadina delle ore di punta a
senso unico sulla via Garibaldi in alternanza con il corso
Cavour».
Gli
addetti ai lavori: si fa sempre più dura per i mezzi di
soccorso e pronto intervento
Cosa ne pensano della viabilità cittadina gli operatori
delle forze dell'ordine e di pronto intervento? Quali sono i
correttivi che si potrebbero apportare per facilitare il
loro lavoro? Queste domande le abbiamo poste ad un
maresciallo dei carabinieri che giornalmente è in servizio
su una “gazzella” del Nucleo radiomobile, poi a un
vigile del fuoco e all'autista di un'ambulanza del
“118”. «Guardi – esordisce il militare –, in città
il traffico è eccessivamente caotico. Considerando poi i
lavori attualmente in corso tra le 12 e le 14 ci troviamo
spesso in seria difficoltà. Un'altra fascia oraria
difficile è quella compresa tra le 8,30 e le 10, per
esempio in aree come Minissale, gli imbarcaderi, oppure
lungo la litoranea verso Ganzirri. Il viale San Martino
tutto sommato rimane più libero per quanto riguarda il
traffico, a parte piazza Cairoli che è molto caotica. Lungo
via Catania è il caos, mentre il viale Europa è una buona
valvola di sfogo». E come tempi di percorrenza? «Quando
attiviamo i sistemi di allarme in genere non abbiamo
problemi». È quando il carabiniere in questione smette per
un po' la divisa? «Guardi, quando sono per i fatti miei
cerco di usare l'auto il meno possibile e vado in giro con
il mio motorino». Il capo reparto dei vigili del fuoco
Nunzio Interdonato è un altro addetto ai lavori che
giornalmente “combatte” con i tempi strettissimi
d'intervento: «Nelle ore di punta siamo praticamente
“fermi” in certe zone, penso a tutta l'area che gravita
intorno al Municipio. A mio giudizio, per quanto riguarda il
nostro lavoro la tranvia ha peggiorato tutto. Le faccio
l'esempio del viale S. Martino, dove le carreggiate sono
rimaste a due corsie; prima, quando avevamo la corsia
sud-nord intasata, era facile passare nell'altra e poi
rientrare nel giusto senso di marcia. Adesso questo non è
più possibile e dobbiamo segnare il passo. Anche con le
sirene attivate non si cammina. Poco tempo fa è successo
per esempio che un equipaggio che doveva andare verso nord,
arrivato proprio sul viale S. Martino, intasatissimo, è
rimasto bloccato; gli uomini hanno cercato di passare dalla
via La Farina ma anche lì non c'è stato nulla da fare.
Abbiamo dovuto far partire un altro equipaggio dalla
centrale, e visto che anche dalla via Cesare Battisti non si
passava, solo lungo la Circonvallazione è stato possibile
far transitare l'autopompa. E tenga presente che la
situazione è peggiorata da quando hanno eliminato i cordoli
lungo le corsie preferenziali». Qualche proposta? «Si è
parlato tanto della “via del mare”, quella poteva essere
una buona soluzione per snellire il traffico». Quali tempi
avete normalmente? «Difficile dirlo. Tecnicamente dal
momento della chiamata in mezzo minuto la squadra è già
pronta, poi da quel momento tutto dipende dai problemi di
circolazione, e le posso assicurare che si perde del tempo
prezioso. Ad esempio per noi quel by-pass che si è creato a
piazza Cairoli è un vero disastro: non potendo andare
dritti come una volta e visto che lì confluiscono più
flussi di traffico, troviamo sempre un vero “tappo”. Da
questo punto di vista la realizzazione del distaccamento a
nord agevolerebbe molto le cose». Giuseppe Bernardo è uno
degli autisti che si alternano alla guida delle ambulanze
del “118”, e precisamente quelle del distaccamento
dell'ospedale Margherita. Anche lui ha le idee molto chiare
sull'argomento: «Senza cordoli è diventato un vero
problema andare in giro, anche con le sirene attivate è
difficile. Ci sono dei periodi “caldi” – la mattina
fino alle 10, poi tra le 13 e le 14, e infine tra le 19,30 e
le 20,30 –, in cui è diventato veramente complicato
districarsi nel traffico. In teoria dopo l'allarme dovremmo
essere sul posto in 8 minuti, ma dato il caos arriviamo
anche a 12 minuti. S'immagini poi quando con l'ambulanza
dobbiamo arrivare al Policlinico, e attraversare la via
Catania, che è perennemente intasata ed è diventata
notevolmente più stretta».
7
Marzo 2001 ( castigamatti )
Tempi
duri per le ambulanze ( e per i suoi poveri occupanti )
Il
nuovo piano viario che va avanti da tre giorni ha peggiorato
una, già incredibile, situazione: i mezzi di soccorso (
Ambulanze, Pompieri, Forze dell'ordine ) non hanno vie di
sbocco nelle strade interessate dal passaggio dei TIR (
Viale Europa, Via La Farina, Cortina del Porto, Via
Garibaldi, Viale Boccetta e Viale della Libertà ). Nelle
operazioni che riguardano il salvataggio di vite umane, la
tempestività gioca sempre un ruolo determinante. Se
un'ambulanza ,quindi, si trova ad esempio in Via Garibaldi (
diciamo in prossimità del Municipio ) avrà enormi
difficoltà sia per spostarsi verso Nord ( Ospedale Papardo
) che verso Centro/Sud ( Ospedale Piemonte e
Policlinico ). Fino ad oggi siamo stati fortunati, lo stesso
possiamo dire per i gravissimi rischi che corrono gli
abitanti del Boccetta con i materiali pericolosi. Il crollo
del Ponte in Portogallo dovrebbe insegnare qualcosa. O no?
8/03/2001
Fonte: la sicilia
Messina
pronta a bloccare i Tir ( ma No ora!!! © )
L'ordinanza è pronta da mesi. Ma resta nel cassetto del
sindaco perché ad opporsi aspramente sono i più diretti
interessati: gli autotrasportatori. E così una delle più
popolate zone di Messina rimane nel giogo dei «bisonti»
della strada. Eppure anni fa si era tenuta sul Boccetta una
seduta straordinaria del Consiglio comunale, proprio
all'indomani dell'ennesimo incidente mortale provocato da un
camion che, uscito dallo svincolo autostradale che taglia la
città dai monti al mare, era diretto agli imbarcaderi
privati di viale della Libertà. Un tragitto percorso,
avanti e indietro, da più di 3mila Tir al giorno. Dopo anni
di parole e promesse, un intervento concreto l'ha proposto
l'attuale sindaco, Turi Leonardi, che ha già predisposto
l'ordinanza che vieta ai camion di attraversare il viale
Boccetta nelle ore di punta: dalle 7.30 alle 9.30 e dalle
18.30 alle 20.30. Prima di firmare il provvedimento – che
prevede anche l'interdizione di tutte le strade cittadine ai
camion con carichi speciali, ad eccezione della fascia
oraria tra mezzanotte e le 6 del mattino – il primo
cittadino ha voluto però il conforto del prefetto, Giosuè
Marino e degli autotrasportatori. E qui è iniziato il «muro
contro muro». Le associazioni di categoria si sono opposte
duramente all'ordinanza, annunciando clamorose iniziative di
protesta. Ieri la Fai (Federazione autotrasportatori
italiani) ha inviato una dura lettera a Leonardi e Marino:
«Il perseverare di un disegno senza offrire valide
alternative è catastrofico per l'economia siciliana in
generale e per un comparto, quale quello dell'autotrasporto
merci, in particolare. Dopo le intese nel mese di gennaio e
i dialoghi, anche recentissimi, con l'attuale assessore
comunale alla Viabilità, Turi Rizzo, auspichiamo che
prevalga il buon senso». E sì, proprio l'assessore alla
Viabilità: Rizzo, infatti, si è da subito opposto al
provvedimento immaginato dal suo sindaco. La divergenza di
opinioni, su quest'argomento, non è mai stata un mistero;
ora emerge ancora una volta, attraverso il documento della
Fai, che contesta la chiusura del Boccetta a fasce orarie
perché il blocco del servizio per ben 4 ore al giorno
impedirebbe di rispettare i rigidi tempi di consegna della
merce oltre Stretto e nella stessa Sicilia. I danni
sarebbero incalcolabili ed irrimediabili, soprattutto per i
carichi deteriorabili. «Le aziende del settore dei
trasporti – continua la lettera firmata dal coordinatore
interregionale della Fai, Pino Bulla – specialmente i
monoveicolari, sono in ginocchio e la logica che s'intende
perseguire darebbe il colpo finale. La Fai non rimarrà
certamente impassibile, tant'è che i propri legali sono
stati allertati perché si ritiene il provvedimento
illegittimo e anticostituzionale, per cui l'invito a deporre
nel cassetto il proponimento nefasto è doveroso suggerirlo».
Lo scontro appare a questo punto inevitabile. Stamattina,
alle 12, il prefetto tenterà l'ultima mediazione tra le due
parti: è prevista una riunione alla quale parteciperanno,
oltre al sindaco ed ai camionisti, anche i rappresentanti
della committenza. «In ogni caso – precisa il sindaco
Leonardi – quella delle fasce orarie sul Boccetta sarà
una soluzione tampone. La vera via d'uscita è lo
spostamento degli approdi, pubblici o privati che siano,
fuori dal centro abitato». In quest'ottica, il Consiglio
comunale ha approvato l'anno scorso una delibera
d'indirizzo, che prevede fra l'altro la costruzione di un
attracco per i mezzi pesanti a Tremestieri, direttamente
collegato con l'autostrada Messina–Catania.
8 Marzo
( TeleVip )
Gli
Autotrasportatori: No alle fasce orarie! Aprite invece
l'approdo a Sud!
Il
Presidente dell'Aias ( Associazione Siciliana
Autotrasportatori ) Giuseppe Richichi, già famoso perchè
promotore dell'ultimo blocco dei TIR che ha paralizzato
l'economia siciliana qualche mese addietro, durante un
vertice con il Sindaco e il Prefetto ha ribadito un fermo NO
alle fasce orarie per i Tir in Città, neanche nel caso in
cui si reperissero delle ampie e comode aree di stoccaggio
per i mezzi. Il motivo è essenzialmente economico. Siamo già
in gravi difficoltà per gli elevati costi di
traghettamento, tra l'altro fermare i mezzi per due ore al
giorno, dichiara Richichi, significherebbe ritardare di ben
4 ore nelle nostre tabelle di marcia ( due ore di blocco e 2
ore per traghettare ). Alla fine dell'incontro Richichi ha
consigliato di aprire un approdo a Tremestieri per evitare
guai alla città e agli autotrasportatori, ma per le fasce
orarie, ha detto, non se ne parla. Nemmeno per i mezzi che
trasportano sostanze pericolose.
9/03/2001
Fonte: gds
Tutti a
rapporto da Tanino Sutera
Tutti a
rapporto, mercoledì prossimo dall'assessore provinciale
all'Ambiente, Tanino Sutera. Si bruciano i tempi per la
sistemazione dei pannelli luminosi che dovranno indicare
agli abitanti delle zone maggiormente a rischio del
territorio la qualità dell'aria e quindi la concentrtazione
di inquinanti.
Il 14 marzo nella stanza di Sutera dovrà essere
sottoscritto un protocollo d'intesa. Sono stati convocati
gli amministratori di Milazzo, Pace del Mela, San Filippo
del Mela, Gualtieri Siciamino e, naturalmente, di palazzo
Zanca. Proprio per il capoluogo esistono le maggiori
difficoltà. Occorrerà infatti stabilire con esattezza i
livelli ci concentrazioni in cui dovranno scattere i livelli
di allarme e pericolo.
In entrambi i casi il Comune dovrà approntare un piano di
interventi. Se ad esempio sul viale Boccetta verrà
riscontrata una concentrazione di inquinanti pericolosa (che
si protrarrà per un arco di tempo tale da fare scattare la
soglia d'allarme) il traffico dovrà essere deviato su un
altro svincolo.
L'VIII
Quartiere: solo di notte i camion in città
I
consiglieri dell'VIII quartiere, Francesco Vento e Stefano
Lucania, contestano i provvedimenti adottati per far fronte
alla chiusura della via Vittorio Emanuele. L'assessore alla
Viabilità, Turi Rizzo aveva dichiarato "che il nuovo
piano del traffico è stato adottato con troppa
superficialità ed improvvisazione". A fronte di
questo, quindi, i consiglieri invitano il sindaco a
ripartire il traffico dei mezzi pesanti anche sugli altri
svincoli, consentento l'ingresso dei Tir solo di notte. E
poi incanalare i flussi di traffico nelle ore di punta a
senso unico sulla via Garibaldi e sul corso Cavour; disporre
costate presenza di vigili urbani su tutto il territorio. Il
quartiere chiede una conferenza di servizi finalizzata alla
dichiarazione del Boccetta "zona a rischio per problemi
ambientali" ed inoltre si chiede la nomina di una
commissione d'indagine sulle malattie dovute
all'inquinamento.
castigamatti
Clamorosa
dichiarazione di Turi Rizzo!
Durante
l'incontro, tenutosi in un noto locale a Piazza Duomo, tra
l'Assessore alla Viabilità del Comune di Messina, Ing. Turi
Rizzo ed il Comitato la Nostra Città si è discusso di
viabilità ed approdi. Rizzo ha dichiarato che è
impossibile attrezzare un porto commerciale a Tremestieri (
porto per mezzi ro/ro e portacontainer). Nella stessa area
è invece possibile realizzare un semplice approdo per il
traffico gommato ( l'unico progetto di questo tipo è stato
presentato dall'Amadeus). La stessa dichiarazione l'abbiamo
sentita dal Comandante della capitaneria di Porto Maccarrone
il 26 Febbraio 2001. Per ulteriori approfondimenti potete
consultare l'interSvista "propedeutica" di Rino
Piccione all'Ing. Beppe Rodriquez nell'angolo " le
palle di vetro" news.
11/03/2001
Fonte: gds
Targhe
alterne per i TIR
"Facciamo
circolare a targhe alterne i Tir sul Boccetta". Botta e
risposta tra l'Aias, l'associazione siciliana
autotrasportatori presieduta da Giuseppe Richichi ed il
comitato "La nostra città". L'associazione che
riunisce i camionisti dell'isola due giorni fa ha di fatto
bloccato il piano antitir attraverso l'istituzione delle
fasce orarie. Richichi ha anzi proposto all'amministrazione
comunale di limitare il traffico istituendo le targhe
alterne per le auto. Una proposta che non è stata accolta
favorevolmente dall'ottavo quartiere e dagli stessi abitanti
del Boccetta. Il Comitato in una lettera inviata suggerisce
l'istituzione delle targhe alterne per I Tir. "Così
sul Boccetta - scrive il Comitato- di colpo si dimezzerebbe
lo smog provocato dai tubi di scappamento dei mezzi
pesanti". Mercoledì prossimo alla Provincia sulla
questione inquinamento si terrà un vertice per stabilire
dove e quando montare un pannello luminoso che renderà
pubblici 24 ore su 24 i dati sulla qualità dell'aria.
12/03/2001
Fonte: gazzetta del sud
Riscontri”
moderatamente positivi e alla luce della possibile
istituzione delle fasce orarie per i tir
Piano viabilità, si lavora all'ultima messa a punto
Non è superfluo ricordare la necessità di sbloccare
svincoli e via del mare
«Hai completato il giro, controllato tutto, anche le
manifestazioni?». Turi Rizzo si ferma al centro di Piazza
Cairoli, parla con un ufficiale della polizia municipale,
raccoglie i dati di una mattinata da isola pedonale. Ed è
visibilmente soddisfatto. «Voglio vedere se anche stavolta
mi lapidate», dice ai cronisti. Un pretesto per spiegare
che «siamo in un momento di emergenza: il tram, i lavori
alla Cortina. Faremo qualche altro aggiustamento, ma al
momento c'è poco da studiare. Qui mancano le opere
strutturali». L'ingegnere prende il sopravvento sul
politico: «Dovete capire che Messina ha solo quattro
direttrici di marcia: via Garibaldi, la Cortina, via XXIV
Maggio e la Circonvallazione. Quando se ne chiude una, è
chiaro che ne risentono le altre. Soluzioni alternative?
Direi meglio integrative. Una volta si era parlato di una
strada che da S. Licandro doveva raggiungere Tremestieri, c'è
in itinere da sette anni la via del mare...». Rizzo è
chiaramente sulle difensive: «Ciò che abbiamo studiato
sono dei pannicelli caldi che possono alleviare i disagi dei
cittadini. In questi giorni abbiamo effettuato alcune
simulazioni per fluidificare il traffico. Ed ecco la
variante tra Boccetta e prefettura. Qualche altro
aggiustamento faremo in viale Regina Margherita». E le
fasce orarie sul Boccetta? «Torneremo a riunirci in
prefettura nel corso della settimana per sentire il punto di
vista degli imprenditori del settore agricolo. Esiste il
problema concreto delle merci deperibili e la necessità,
per i camionisti, di raggiungere i mercati in tempi utili
per le operazioni di carico e scarico. Si rende pertanto
necessario regolare i tempi di carico, alla partenza, per
definire quelli legati all'imbarco». L'Amministrazione è
determinata nell'attivare due fasce orarie di sospensione
(7-9 e 18,30-20,30). Ma sono numerosi i problemi da
risolvere. Il sindaco Leonardi fa giustamente rilevare che
non si può mettere a rischio un comparto così delicato
dell'economia siciliana e pertanto una deroga al trasporto
delle merci deperibili è da mettere in conto. Evidentemente
bisogna verificare quanto, ad esempio, il settore ortofrutta
incida nel movimento del gommato da e per il continente.
Tornando alla circolazione, ma in senso politico, tutto pare
risolto nei “rapporti” tra assessore e sindaco. Rizzo
conferma? Conferma e spiega: «È vero: ho rappresentato a
Leonardi le difficoltà di gestire una delega, la viabilità,
alla quale mancava l'apporto fondamentale o il raccordo
adeguato col servizio di polizia municipale. Ma il quadro
politico non c'entra. D'amore e d'accordo andiamo. Dobbiamo
capire che viviamo a Messina, coi problemi strutturali che
sappiamo. E l'impatto è quello che è. Ma l'altro ieri
anche a Palermo, per percorrere via Roma, ho impiegato oltre
un'ora in auto». E anche Palermo sta affrontando
l'avventura tram. In ritardo, una volta tanto, rispetto a
Messina. «Dove le cose miglioreranno anche se si poteva
fare di meglio» osserva Rizzo. Anche come Ordine degli
ingegneri non abbiamo condiviso a suo tempo quel percorso.
Secondo me doveva essere “pensato” come a Roma, binari
unici che si intersecano sulla tratta Stazione-Tommaso
Cannizzaro-Corso Cavour. Col messinese abituato ad andare in
camera da letto con la propria auto, il bacino d'utenza,
partendo dalla Cortina, sarà notevolmente ridotto. Ma ormai
è fatta». O almeno si spera. Tra oggi e domani dovrebbero
essere erogati da Palermo i trenta miliardi circa della
tranche, depurati del mutuo. E venerdì – ricorda Leonardi
– dovrebbe essere esitata a livello di Genio civile la
variante della Cortina. Restano i problemi occupazionali. È
indispensabile annodare il circolo virtuoso con la
variante-svincoli (da oggi a Palermo) per ridurre al limite
la spirale dei licenziamenti. CLIMA ELETTORALE – Passata
la festa si torna dunque in salita. Coi problemi di ogni
giorno. Da affrontare in clima ormai elettorale. Non si
prevedono scossoni per l'esecutivo di Leonardi, ma le
candidature di alcuni esponenti politici di primo piano
imporranno “manovre di assestamento”. Tra qualche
settimana il vicesindaco Gianpiero D'Alia lascerà Palazzo
Zanca. Si potrà rinviare la surroga con l'assegnazione
temporanea delle deleghe a qualche altro assessore? E le
funzioni di vicesindaco? C'à da capire con chi il Ccd
sostituirà il “suo” assessore, tenuto conto che anche
il papabile Terranova si candiderà. Resta poi la nomina del
nuovo presidente di “Messinambiente” dopo le dimissioni
di Santino Formica. Insomma, per Leonardi è sempre tempo di
mediazioni. 13/03/2001
Fonte: gds
Mai
di Sabato!
"Promossa"
la domenica ecologica, ma di bis nei giorni prefestivi, non
si parla neanche. Ieri mattina, l'assessore alla Mobilità
Urbana, Turi Rizzo, tracciando un bilancio della maxi-isola
pedonale di domenica scorsa, si è detto soddisfatto.
"E' andato tutto bene. Non possiamo lamentarci. Le
manifestazioni collaterali hanno avuto successo e la
viabilità è rimasta sotto controllo".
Ma sulla proposta lanciata due giorni fa dal ministro
dell'Ambiente Willer Bordon, di estendere la giornata
ecologica anche al sabato, dedicando quindi l'intero
week-end, l'assessore Rizzo frena: "Non è possibile.
Ci vorrebbe una maggiore organizzazione complessiva. E poi
più fondi a disposizione".
Ma il ministro, per invogliare le città più pigre, Messina
compresa, promette altri contributi in aggiunta a quelli già
stanziati, ma non ancora erogati.
E intanto, in viale Boccetta, la zona più "calda"
per il traffico cittadino, si scopre che i mezzi pesanti,
nelle ore notturne, in barba ai divieti e approfittando
della mancanza di vigilanza, si immettono su Boccetta,
utilizzando la corsia destinata ai mezzi pubblici. Forse
intendono così mostrare i muscoli, come ha minacciato
l'Associazione degli autotrasportatori?
14/03/2001
Fonte: gds
Il
Prefetto non vuole sentire ragioni
Leonardi deve piegarsi al provvedimento delle fasce orarie
per i TIR
Nessun
dietro front dalla prefettura sull'istituzione delle fasce
orarie per i Tir sul Boccetta mentre alla Provincia è
pronto l'accordo per l'installazione dei pannelli luminosi
anti-smog. Entro una decina di giorni il provvedimento che
vieta ai mezzi pesanti l'ingresso al Boccetta in due fasce
orarie, comprese tra le 8 e le 10 e le 20 e le 22, varato
dal sindaco Salvatore Leonardi, entrerà in vigore. Ad
assicurarlo ieri mattina, ai cronisti, è stato il prefetto
Giosuè Marino intervenuto a palazzo Zanca per la firma di
un protocollo d'intea tra enti per la creazione di uno
sportello unico per le imprese. Le dichiarazioni del
prefetto arrivano ad appena qualche giorno dalla riunione in
prefettura dove il presidente dell'associazione siciliana
autostrasportatori aveva sollevato grosse perplessità.
Entro la prossima settimana una nuova riunione operativa
fisserà le regole definitive e la data dell'entrata in
vigore dell'ordinanza.I prossimi giorni serviranno ad
organizzare i viaggi degli autotrasportatori in modo che non
venga danneggiata la piccola e media distribuzione.Si sta
cercando infatti di evitare anche lo stoccaggio dei mezzi
coordinando la partenza dei camion dai centri siciliani o
dal nord in modo che questi non arrivino nelle ore vietate.
"Richichi - ha spiegato il prefetto - ha rilasciato
dichiarazioni bellicose alla stampa prima del summit. Dopo
la riunione, davanti all'importanza el provvedimento, non ha
potuto far altro che prenderne atto. E' in gioco un problema
che riguarda tutta la comunità. E' comunque vero - ha
precisato il rappresentante di governo - che bloccare il
passaggio dei Tir non è solo un provvedimento messinese ma
è un argomento che investe l'intera Sicilia ed il
Continente. Dallo Stretto e dal Boccetta passano
rifornimenti per milioni di persone. C'era bisogno di tempo
perchè tutto fosse preparato in maniera adeguata". Le
novità sul Boccetta non finiscono qui. Questa mattina, alla
Provincia, sarà siglato un protocollo d'intesa che riguarda
i pannelli luminosi da montare non solo nel capoluogo ma
anche nei comuni della vallata del Mela.I centri ad elevato
rischio ambientale. Su ogni pannello da una centrale
operativa montata alla Provincia confluiranno i dati
sull'inquinamento atmosferico.La concentrazione di sostanze
dannose. Il pannello del Boccetta sarà installato sul
balcone dell'ottavo quartiere.
Sul monitor i passanti potranno leggere le concentrazioni di
Pm10, la polvere prodotta dai motori alimentati a gasolio e
quella di benzene.Due spie rosse si accederanno in caso di
allarme o di emergenza. Oggi bisognerà stabilire proprie le
due soglie da non superare. A spia accesa però dovrà
scattare secondo il protocollo d'intesa un piano di
emergenza.Tre le centraline di rilevamento montate davanti
al liceo Archimede, sul Boccetta e davanti agli imbarcaderi
del viale della Libertà.Nel caso del Boccetta i camion e le
auto, a spie accese, saranno dirottati su un altro svincolo
per alcune ore.
15/03/2001
Fonte: gazzetta del sud
Tempo
reale, tempo perso! ©
La prima
concreta iniziativa assunta nel segno dell'accesso diretto e
immediato dei cittadini ai dati sull'inquinamento
atmosferico (il comprensorio del viale Boccetta e i comuni
dell'area industriale del Mela) è decollata ieri a Palazzo
dei Leoni. I primi dettagli del piano di installazione e di
attivazione, in luoghi pubblici strategici, dei 9 pannelli
elettronici acquistati dalla Provincia per collegarli con le
centraline di monitoraggio, sono stati definiti durante una
riunione presieduta dall'assessore provinciale all'Ambiente
Tanino Sutera. Domani saranno in città i tecnici della
S.e.t. Ambiente, l'impresa di Napoli che si è aggiudicata
la fornitura dei tabelloni che misurano di «1 metro per 70»,
alla stregua di un comune cartello pubblicitario.
All'incontro di ieri, mancavano solo due delle otto
amministrazioni comunali interessate: San Filippo del Mela e
Valdina. C'erano i sindaci di Pace del Mela Carmelo Pagano e
di Condrò Rino Giuseppe Scattarreggia; l'ingegnere del
Comune di Messina Fabio Bonfiglio ed il presidente
dell'ottavo Quartiere Roberto Nicolosi; l'assessore comunale
di Gualtieri Sicaminò, Antonino Cigala; l'architetto del
Comune di Milazzo Giuseppe Bonarrigo; il geometra comunale
di Santa Lucia del Mela Giuseppe Minuti. Sono state definite
le localizzazioni dei pannelli che, secondo i due tipi di
controllo (inquinamento da traffico pesante a Messina, da
processi industriali nel comprensorio del Mela) renderanno
visibili a tutti, secondo dopo secondo, i livelli dei
diversi fattori inquinanti. Nel territorio urbano di Messina
il «Pm10» (le polveri sottili dovute ai Tir) gli ossidi di
azoto, l'ossido di carbonio e il benzene saranno leggibili
sul prospetto, lato viale Boccetta, dell'edificio che ospita
l'ottava circoscrizione. Il presidente del Quartiere
Nicolosi ha chiesto di fare installare il pannello soltanto
quando tutto sarà pronto per l'attivazione: manca ancora,
infatti, il necessario adeguamento del software del Ced
(Centro elettronico) di Palazzo dei Leoni: «Non bisogna
creare polemiche o dare pretesti a qualche improbabile gesto
vandalico» Quanto ai comuni tirrenici, i pannelli
dovrebbero essere posizionati in pieno centro. Per la
facciata o comunque per la piazza dei palazzo municipale
hanno optato Pace e San Filippo del Mela, Gualtieri Sicaminò,
Valdina e Giammoro. Milazzo dovrebbe decidere a giorni se
collocare il tabellone luminoso di fronte al Municipio o
vicino alla sede dell'Aapit. A Condrò sarà installato,
invece, sulla scuola elementare «Pier Santi Mattarella»; a
Santa Lucia, probabilmente, nella piazza Milite Ignoto. Ed
in tutte queste aree esposte ai rischi del comprensorio
industriale (Enel, Raffineria, Sondel) saranno leggibili i
dati sull'anidride solforosa, sugli ossidi di azoto e sulle
polveri. Relativamente ai tempi dell'operazione, Sutera ha
garantito che l'appalto preliminare per il software sarà
espletato in tempi rapidi, in un mese: «Entro questa
primavera, insomma, i pannelli saranno in funzione».
Soffermandosi, quindi, sul «caso Boccetta», l'assessore
provinciale all'Ambiente ha sottolineato che, d'intesa con
il sindaco Leonardi e l'assessore Santalco, ed in raccordo
con la Prefettura, si metterà al lavoro, la prossima
settimana, per approntare un codice di autoregolamentazione.
Il meccanismo, a pannello installato, dovrebbe essere
semplice: appena i valori inquinanti supereranno le soglie
di emergenza, dopo quelle di allarme, scatteranno misure
d'intervento di varia intensità, fino ad arrivare, in casi
gravi, a quella drastica della chiusura dello svincolo di
Boccetta a tutela della salute dei cittadini. Apprezzamento,
sul cammino della Provincia, ha espresso il Comitato “La
nostra città”: «Rappresenta l'indispensabile avvio della
procedura che dovrà portare alla valutazione del rischio da
inquinamento atmosferico. La legge, mai applicata a Messina
– ricordano Visicaro e Modica – impone infatti la
necessaria informazione dei cittadini sulla qualità
dell'aria».
17/03/2001
Fonte: gds
Scommettiamo
che...A vincere saranno sempre i soliti? ©
A un
passo dall'assegnazione per i prossimi quattro anni la rada
San Francesco. Sono scaduti i duecento giorni necessari a
superare la fase istruttoria. Quattro le società in corsa:
la Travel Tickets del gruppo Franza; la società Navigazione
incremento che fa riferimento anche all'imprenditore
Leopoldo Rodriquez; le Ferrovie dello Stato spa; la
Cooperativa Italia formata dai lavoratori del porto.
Ad accompagnare le quattro domande dovevano essere una serie
di documenti: l'autorizzazione della Dogana; il nulla osta
paesaggistico ambientale e il programma operativo.
Quest'ultimo, un atto importantissimo che peserà sulla
decisione finale del comitato portuale non sarebbe stato
inoltrato secondo l'autorità portuale da tutte le società.
Fra quelli inoltrati figura il piano della Travel Tickets.
La Sni, ha precisato, tramite l'amministratore Giuseppe
Alibrandi di avere depositato tutto nel febbraio '99.
La posta in palio è altissima: la gestione, per i prossimi
quattro anni della rada San Francesco, dove ogni giorno si
imbarcano centinaia di camion ed auto dirette in Calabria.
Un limite temporale questo imposto dall'agenzia del demanio
delle finanze visto che il consiglio comunale si è
pronunciato per lo spostamento degli approdi a Tremestieri e
all'Annunziata.La rada San Francesco, che da oltre un
ventennio viene gestita in regime di monopolio dal gruppo
Caronte-Tourist, viene utilizzata con una concessione
provvisoria da circa un anno dalla Travel Tickets, società
dello stesso cartello di imprese. Un passaggio di mano
dettato da una legge nazionale che impone che a gestire gli
approdi siano imprese iscritte ai registri portuali e non
semplicemente da società di navigazione.Intanto sul fronte
porto si registrano importanti novità. Il governo si
accinge a stanziare 53 miliardi per gli scali di Milazzo e
Messina. In fase di definizione infatti il decreto di
finanziamento del ministero dei Trasporti. Le somme
serviranno a realizzare nei due scali importanti opere
infrastrutturali.
Fonte: gazzetta del sud
Norimberga
a una svolta
Un
sospiro di sollievo ! ( per la Travel Tickets © )
Si
avvicina forse una soluzione per il progetto di
ristrutturazione da 28 miliardi delle banchine del molo
Norimberga, i cui primi lavori (1 miliardo e 400 miloni)
sono stati bloccati da dicembre dagli scavi avviati dalla
Soprintendenza dopo la scoperta di una serie di reperti
della Cittadella spagnola. La divisione Infrastrutture delle
Ferrovie spa, l'ente progettista delle prime opere (i binari
tra il piazzale San Raineri e le banchine) presenterà entro
la prossima settimana all'Ente regionale le modifiche
progettuali richieste a tutela dei resti del '600. Il
progetto, rimodulato, potrebbe incontrare il consenso della
Soprintendenza che ha richiesto, tra l'altro, la «facile
amovibilità» delle nuove installazioni. Ma a comporre la
questione non basterà probabilmente un tale accordo. Subito
dopo si porrà la vera questione. Una conferenza dei servizi
Stato-Regione, già preannunciata dal ministero dei
Trasporti dovrebbe emettere indicazioni vincolanti che
potrebbero consentire all'Authority di mandare in appalto le
opere finanziate dallo Stato, nella qualità di titolare
unico delle banchine portuali, per realizzare il Terminal
multifunzionale. Un'opera, va ricordato, che fu approvata
all'unanimità dal Comitato portuale, Regione inclusa, per
rilanciare l'economia delle merci a Messina. La
ristrutturazione non appare incompatibile con la
valorizzazione delle strutture sotterranee della Cittadella
spagnola, nell'ambito del progetto globale della
Soprintendenza. Il presidente dell'Authority Giuseppe
Vermiglio, reduce dal meeting mondiale delle autorità
portuali di Miami, spiega: «La conferenza dei servizi
Stato-Regione dovrebbe chiarire definitivamente alcuni punti
giuridici che sono al centro della questione: la titolarità
del demanio portuale, ovvero delle tre banchine e del
piazzale del molo Norimberga, e la necessità di fare
passare i progetti ricadenti su queste aree da un parere
della Soprintendenza». La conferenza «nazionale» potrebbe
tenersi anche a Messina. E per un'incertezza di fondo che
rimane, con tutti i conseguenti ostacoli al rilancio
commerciale del porto, trapela anche un'incoraggiante
notizia. Sarebbe già in corso d'istruttoria, al ministero
dei Trasporti, il decreto che rifinanzia con circa 50
miliardi lo sviluppo infrastrutturale dei due porti di
Messina e Milazzo. Sarebbe stato pienamente accolto l'elenco
di opere steso dall'Authority: tra queste il dragaggio dei
fondali del molo Norimberga e del porto di Milazzo, il
potenziamento per 10 miliardi della banchina Vespri, altri 7
miliardi per una piattaforma logistica dello stesso
Norimberga. Ma Vermiglio e il segretario generale Barresi
non vogliono ancora sbilanciarsi: «Quando queste
indiscrezioni saranno confermate indiremo due conferenze
stampa per illustrare tutte le opere finanziate: una per
Messina e l'altra per Milazzo».
Fonte: gds
Turi Leonardi: BLA, BLA, BLA
Pronta
la relazione semestrale del sindaco, diventata ormai
"annuale", tra le proteste dell'opposizione. Lunedì
sarà consegnata ai consiglieri e poi verrà discussa in una
delle prossime sedute di Consiglio.
Salvatore Leonardi definisce la città "un grande
cantiere, ovvero una realtà oggetto di una profonda e
radicale trasformazione". Il suo sguardo corre alle
opere pubbliche ancora in corso, dal palasport "ormai
completato anche nelle sistemazioni esterne", allo
stadio di San Filippo, dagli svincoli alla linea tranviaria,
dalle scuole, alla pubblica illuminazione, dalla
riqualificazione del centro storico, alla scelta dei nuovi
approdi.
"Un insieme di importanti opere che possono davvero
cambiare volto alla realtà urbana, attuando, seppur
tardivamente talune linee-guida di quel progetto di sviluppo
della città elaborato nei primi anni Novanta e rimasto poi
lettera morta".Il riferimento sembra essere scontato,
cioè al periodo della prima amministrazione Leonardi, prima
che subentrasse Franco Providenti. Un pensiero, con una
sfumatura di "captatio benevolentiae", anche alla
cittadinanza, "che ha saputo fino ad oggi svolgere il
proprio ruolo, in termini di capacità di sacrificio e di
sopportazione, affrontando i disagi che le derivano
dall'attuale situazione, soprattutto in relazione alla
mobilità e alle conseguenti sofferenze, tanto per le
attività commerciali, quanto per le comuni attività
quotodiane". Dopo la premessa iniziale, la relazione
del sindaco illustra, dettagliatamente, per ciascun settore,
il bilancio di un anno di attività. E inizia dalle opere
pubbliche, nella convinzione che la città debba liberarsi
dal "complesso dell'incompiuta".
messinaonline.it
A
Macchia d'olio !
Si
ripropone quotidianamente il rischio Boccetta: un camion in
transito, intorno alle 20, durante una sosta al semaforo
all'altezza dell'incrocio con via Garibaldi, ha lasciato una
vistosa macchia d’olio sull'asfalto, che crea serio
pericolo per gli automobilisti e difficoltà alla
circolazione. La foto dell'incidente sarà visibile domani
nella sezione 15 anni di incidenti del nostro sito.
20/03/2001
Fonte: gazzetta del sud
Boccetta
/ Le associazioni di categoria ribadiscono in commissione il
rifiuto delle fasce orarie
I camionisti: ma quali fasce orarie!! ©
Gli autotrasportatori confermano il rifiuto delle fasce
orarie, ma sono disponibili a qualunque soluzione che
preveda una viabilità alternativa al torrente Boccetta per
l'attraversamento della città. E lo hanno spiegato ieri
pomeriggio ai consiglieri comunali della V commissione, che
li aveva convocati in audizione insieme all'assessore alla
Viabilità, Turi Rizzo, su richiesta del consigliere del Ccd
Franco Mondello: nella saletta di palazzo Zanca erano
rappresentate le associazioni di categoria Aias, Fai,
Sada-Casa, Lega Cooperative, Real Time e Unitai. Il “no”
alle fasce orarie è stato così motivato dal presidente
dell'Aias, Giuseppe Richichi: «Interrompere
l'attraversamento per un paio d'ore – ha sostenuto il
rappresentante degli autotrasportatori – oltre a
danneggiare la categoria non risolve il problema, perché
non farà diminuire il numero di mezzi pesanti che ogni
giorno attraversano la città e, di conseguenza, il loro
impatto dal punto di vista dell'inquinamento». Nessuna
barricata, dunque: «Anzi – commenta Mondello – la
posizione degli autotrasportatori non ci è parsa per nulla
oltranzista; la soluzione, però, andrebbe trovata di comune
accordo e non attraverso atti di forza». Soluzione che,
nell'immediato, potrebbe anche comportare l'istituzione di
corsie preferenziali sul viale Boccetta, vietando
l'immissione nella corsia più lontana agli incroci con la
via XXIV Maggio e la via Gagini. Ma nel breve-medio termine,
per affrontare la problematica occorreranno comunque
interventi più razionali e consistenti: «La priorità,
ovviamente, è di sviluppare la Via del Mare – prosegue
Mondello – e successivamente accelerare la realizzazione
degli approdi. E comunque, bisognerà pensare anche alle
aree di stoccaggio che attualmente non esistono». Anche
perché,da quanto si è appreso, nei prossimi cinque-sei
mesi è previsto un ulteriore aumento del gommato in ragione
della dismissione di alcuni collegamenti su rotaia da parte
delle Ferrovie dello Stato, che comporterà un ulteriore
attraversamento di pullmans. Proprio le Fs, insieme
all'amministrazione comunale, all'esperto per il traffico
Vincenzo Torrieri, all'Autorità portuale, alla Polizia
stradale e alle compagnie di traghettamento, sono state
quindi invitate alla prossima seduta della commissione, i
cui lavori sono stati aggiornati.
23/03/2001
Fonte: gazzetta del sud
Camion
contro il semaforo a Boccetta
Gli agenti della sezione Infortunistica della polizia
municipale sono stati impegnati per tutta la giornata di
ieri per rilevare oltre dieci incidenti stradali. La «raffica»
di sinistri è cominciata poco dopo le 4 di ieri mattina
quando, sul viale Boccetta ad altezza della via Gagini, un
autoarticolato carico di materiale edile – per cause in
corso di accertamento – mentre stava procedendo verso
l'autostrada è finito contro il semaforo. Il conducente,
subito dopo l'urto, è fuggito. Per rimuovere il mezzo sul
posto si è reso necessario l'intervento di un'autogrù dei
vigili del fuoco. La polizia municipale ha accertato che il
camion era stato rubato qualche ora prima a Catona, in
Calabria, e che il materiale edile custodito nel rimorchio
era stato invece sottratto, sempre nella serata di giovedì,
da un magazzino di Villa San Giovanni.
24/03/2001 Fonte:
gds
Concessioni
demaniali alla rada di san Francesco ©
E'
corsa a due per la concessione della rada San Francesco. A
rischio esclusione infatti due delle quattro società che
partecipano al bando dell'Autorità portuale: Ferrovie dello
Stato e cooperativa Italia. La decisione il 2 aprile. Carte
in regola per travel tickets dei Franza e Sni di Leopoldo
Rodriquez. L'argomento figura all'ordine del giorno del
Comitato portuale convocato per il 2 aprile. Ma non è detto
che la decisione venga presa in quella data.
Ci sono infatti da valutare pareri e certificati. Da
spulciare faldoni conservati in cassaforte. Da richiedere
chiarimenti a capitaneria e genio civile opere marittime. C'è
da scegliere la società che gestirà la rada San Francesco,
attualmente utilizzata dalla travel tickets del gruppo
Franza in regime di monopolio, nei prossimi quattro anni.
Ma non c'è bisogno di attendere il 2 aprile per conoscere i
primi verdetti. In corsa ufficialmente quattro aziende: la
travel tickets; la società navigazione incremento che fa
riferimento anche all'imprenditore Leopoldo Rodriquez; la
cooperativa Italia formata dagli operatori del porto, le
Ferrovie dello Stato società per azioni.
Due delle quattro pretendenti, Ferrovie e Cooperativa
Italia, rischiano l'esclusione. Innanzi tutto per non aver
presentato il programma operativo richiesto dal bando. Ma
per le Ferrovie dello Stato il problema è ancor più
grosso. Le Fs gestiscono già in regime di esclusiva un
altro terminal, quello della stazione marittima.
Sul tavolo anche un'altra questione il limite temporale da
imporre sulla concessione. L'agenzia del demanio marittimo
del ministero delle Finanze ha raccomandato all'Autorità
portuale di non andare oltre i quattro anni visto che il
consiglio comunale si è già pronunciato per lo spostamento
degli approdi a Tremestieri e all'Annunziata. Ma il
Comitato, con buona pace di ambientalisti e consigli di
quartiere, potrebbe spingersi oltre.
Cade
il Referendum! ©
Il
sindaco Salvatore Leonardi chiude la procedura per
l'indizione del referendum sull'approdo a sud e il comitato
promotore decide di rivolgersi al tribunale amministrativo.
E' polemica aperta al Comune tra il sodalizio formato da
presidenti di quartiere ed esponenti dei democratici di
sinistra che nel settembre del '97 avevano chiesto che il
Consiglio desse il via libera al referendum sulla
realizzazione di un approdo a sud, fra Tremestieri e Mili,
in deroga al piano regolatore.Una procedura a cui non si è
mai arrivati in quanto al Comune non sono mai stati nominati
il comitato dei garanti e il difensore civico. Due passaggi
propedeutici a qualsiasi appuntamento referendario. Il
sindaco, con una lettera datata 29 gennaio 2001, scrive al
comitato promotore che tra i portavoce vede Marcello Scurria
in prima fila, che la procedura "si è esaurita"
essendo trascorsi inutilmente dalla richiesta 180 giorni. Il
Comitato ha così deciso di rivolgersi al Tar.
25/03/2001 Fonte:
gazzetta del sud
Clamoroso
sul Boccetta: scene da Far West! ©
Un
camionista non si ferma all'alt, il vigile spara alle ruote
del mezzo
Scene da “Far West” metropolitano in pieno centro
cittadino. Un grave episodio dai contorni ancora non
perfettamente chiari si è verificato ieri pomeriggio
intorno alle 17,30 lungo il viale Boccetta, tra l'incrocio
con via Garibaldi e quello con via Vittorio Emanuele.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti un vigile urbano
che era in servizio all'incrocio, Letterio Mondello, ha
esploso tre colpi dalla sua pistola d'ordinanza
all'indirizzo di un camion frigorifero in transito. Alla
guida del mezzo, un Fiat “240” carico di pomodori, c'era
T.S., 32 anni, originario di Brusciano, in provincia di
Napoli, che lavora per conto dell'agenzia di autotrasporti
“La Paganese” di Aversa, in provincia di Caserta. Il
mezzo stava transitando in direzione monte-mare diretto
verso gli imbarcaderi privati, e secondo quanto ricostruito
dai vigili urbani il camionista non si sarebbe fermato
nonostante il semaforo indicasse l'alt. Dopo aver bloccato
il camion frigorifero il vigile, ponendosi letteralmente
davanti al pesante mezzo, sempre secondo una prima
ricostruzione ha formulato la richiesta di generalità e
documenti all'uomo, che però ha rifiutato di rispondere ed
ha rimesso in moto il mezzo, forse – ma su questo aspetto
ci sono in corso accertamenti –, cercando di travolgere
Mondello. È stato a questo punto che la guardia municipale
ha sparato alle gomme del mezzo, per cercare di fermarne la
corsa. Sul posto dopo l'accaduto sono intervenuti equipaggi
di vigili urbani, polizia e carabinieri, che hanno svolto
una serie di accertamenti, i rilievi sulla dinamica
dell'accaduto e sui colpi di pistola esplosi. Le indagini
sulla vicenda sono state poi condotte dagli uomini della
sezione di polizia giudiziaria dei vigili urbani, che hanno
riferito sull'accaduto al magistrato di turno, il sostituto
procuratore Vincenzo Cefalo. Il camionista che era alla
guida del pesante mezzo al termine degli accertamenti è
stato arrestato per minacce, violenza e rifiuto di generalità.
25
Marzo 2001 ( castigamatti )
Una
città sequestrata dai camionisti
Ieri,
verso le 19,00 ho assistito personalmente ad un
avvenimento emblematico. Un grosso TIR con rimorchio
all'altezza di largo Seguenza che non ha fatto in tempo a
passare col verde, ha deciso di accelerare e quindi di
passare con il rosso. Proprio in quell'attimo scattava il
verde per il traffico che veniva dal corso Cavour. Morale
della favola, si è sfiorata la catastrofe solo per un
motivo: la fretta dell'autista che doveva imbarcarsi per
Villa San Giovanni. Se sul Boccetta non succede una strage
nessuno prenderà provvedimenti.
27/03/2001 Fonte:
gds
4
mesi ( pena sospesa ) ©
Ha
patteggiato la condanna a 4 mesi, pena sospesa,
l'autotrasportatore Sabatino Terracciano che sabato scorso,
dopo un diverbio con un vigile urbano, che gli aveva
intimato di fermarsi, si è visto forare una gomma del
proprio mezzo pesante con tre colpi, partiti dalla calibro 9
d'ordinanza del vigile. Un episodio al quale avrebbero
assistito decine e decine di testimoni, che si sono
schierati quasi dalla parte dell'autista casertano,
arrestato dalla stessa polizia municipale con le accuse di
resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Nei confronti del
tutore dell'ordine, non sono stati presi provvedimenti
disciplinari, anche se, a detta dei testimoni, il vigile
Letterio Mondello avrebbe sparato in pieno centro, con
troppa leggerezza.
I fatti, sono avvenuti intorno alle 17 di sabato. Secondo
una prima ricostruzione, pare che il camionista campano,
dipendente della "Autotrasporti La Paganese" di
Aversa, stesse attraversando il viale Boccetta, all'incrocio
con la via Garibaldi, dirigendosi verso gli imbarcaderi.
Secondo i vigili urbani, il casertano avrebbe superato il
semaforo con il rosso e per questo, il vigile Mondello gli
avrebbe intimato di accostare. L'autotrasportatore l'avrebbe
fatto, ma aperto lo sportello, i due avrebbero cominciato a
litigare con l'autista che sosteneva di essere passato col
giallo. Sarebbero volate parole grosse con
l'autotrasportatore che avrebbe minacciato il tutore
dell'ordine di investirlo. "Ho ascoltato il diverbio
tra il mio collega ed il vigile via radio - ha spiegato il
collega autista Catello Cafiero che seguiva su un altro
camion - ho già fatto verbalizzare le mie dichiarazioni
alla polizia. E' vero che sono volate parole grosse, ma non
è vero che il mio collega ha tentato di travolgere
l'agente. Se il vigile si è fatto male, è stato con lo
sportello del camion, quando Terracciano lo ha aperto. Spero
che venga fatta chiarezza sull'intera vicenda perchè non
credo che ci fosse così tanto bisogno di arrivare a
sparare. In fondo, il mio collega no poteva scappare con un
mezzo di oltre oltre dieci metri. Potevano attenderlo agli
imbarcaderi e fermarlo. Sono rimasto in città per fornire
la mia versione alla giustizia. Sto rischiando di perdere il
lavoro, ma voglio che la verità venga a galla".
Terracciano, è stato rimesso in libertà dopo essere stato
processato per direttissima, alla presenza del suo legale
Costantino Pagano di Caserta.
28/03/2001 Fonte:
gds
Non
rinnovate le concessioni a San Francesco ©
"Fermate
il rinnovo della concessione da rilasciare ai traghettatori
privati per la rada San Francesco". A chiederlo, in un
esposto, inviato alla magistratura e per conoscenza al
ministero dell'Ambiente ed all'Autorità portuale è il
comitato "La nostra città". Il sodalizio che, da
mesi si batte per liberare dai Tir il centro urbano, è
convinto che la procedura che sta per essere attuata
dall'Autorità portuale vada contro le attuali disposizioni.
L'area dove attualmente sorgono gli approdi della Tourist,
in quanto demaniale, nel piano regolatore generale è
sottoposta a vincolo da definire attraverso un piano
particolareggiato. La Corte di Cassazione, ricorda Il
Comitato nel comunicato che accompagna l'esposto inviato a
papalazzo Piacentini, ha più volte affermato che le
concessioni non conformi al Prg vanno sospese riconoscendo
carattere di obbligatorietà immediata e di operatività ai
vincoli imposti. La legge, inoltre, si legge nell'esposto,
impone ai sindaci di sospendere ogni decisione sulle domande
di concessione non conformi ai piani in itinere. Secondo il
Comitato "la nostra città" questa regola dovrebbe
essere tenuta in considerazione dall'Autorità portuale che
si accinge a decidere sul rilascio della concessione nella
rada San Francesco almeno per i prossimi quattro anni. In
corsa ci sono quattro società: Travel Tickets del gruppo
Franza, Sni, cooperativa Italia ed Fs. Una concessione già
rinnovata provvisoriamente alla "Travel tickets"
nel gennaio dello scorso anno, ricorda il Comitato, e mai
vincolata ad una valutazione di impatto ambientale
nonostante siano state realizzate imponenti infrastrutture.
Il rinnovo della concessione renderebbe impossibile
l'attuazione dello strumento urbanistico vanificando le
scelte del Consiglio comunale anche in merito agli approdi.
In aula infatti è stato deciso di spostare gli approdi a
Tremestieri ed all'Annunziata.
29/03/2001 Fonte:
gazzetta del sud
Gli
approdi di Mili e dell'Annunziata inseriti nella bozza del
Piano regionale
Gli approdi di Tremestieri e dell'Annunziata entreranno a
far parte del “Pir”, il Piano integrativo regionale per
la portualità siciliana. La conferma è stata data ieri a
Palermo dall'assessore regionale al Territorio Carmelo Lo
Monte, a margine dell'incontro avuto con il sindaco sui
problemi della variante al Prg. L'inserimento dei due
progetti nella bozza del Piano regionale suggella l'intesa
alla quale l'Amministrazione comunale e il Governo siciliano
stanno lavorando per consentire un'accelerazione delle
procedure relative al trasferimento degli imbarcaderi dalla
rada di San Francesco. Lo strumento prescelto è quello
dell'accordo di programma, in base al quale i progetti per
le nuove infrastrutture potrebbero ottenere le
autorizzazioni riguardanti la conformità urbanistica pur
senza la stesura del piano particolareggiato previsto dalla
nuova Variante. Un altro aspetto di rilievo concerne
l'attivazione delle procedure di project financing, grazie
alle quali gli imprenditori privati possono realizzare e
gestire opere di interesse pubblico. Per il 3 aprile è
stato convocato un nuovo vertice a Palazzo Zanca, durante il
quale dovrebbe essere definito il testo dell'accordo di
programma. L'amministrazione conferma l'opzione prioritaria,
indicata nella delibera approvata nel giugno 2000 dal
consiglio comunale, per la realizzazione dell'approdo
ubicato in quella porzione del litorale sud compresa tra
Tremestieri e Mili. L'ipotesi Annunziata, destinata
esclusivamente al traffico leggero, è comunque condizionata
da una serie di fattori che oggi appaiono di difficile
soluzione. Il nodo cruciale da sciogliere, infatti, non è
tanto la fattibilità quanto l'opportunità di realizzare il
lungo tunnel di raccordo tra lo svincolo autostradale e la
foce dell'Annunziata, un percorso sotterraneo che si
snoderebbe accanto ad uno dei torrenti a maggiore rischio
idrogeologico. Nell'apprendere le notizie provenienti da
Palermo il comandante della Capitaneria di porto Carmelo
Maccarone esprime soddisfazione. «Avevo discusso venti
giorni fa con l'assessore Lo Monte – dichiara – e
l'intesa sancita con il Comune è il segnale che ci si sta
muovendo sulla giusta direzione. Se c'è la buona volontà
da parte di tutti, si potrebbe finalmente avviare a
soluzione il problema degli approdi». Le richieste di
concessione demaniale già presentate dalle società Travel
Tickets (gruppo Franza) e Amadeus (Amedeo Matacena) non sono
state respinte, come era stato ventilato qualche giorno fa.
Sarà data possibilità, però, anche ad altri soggetti
privati di concorrere alle procedure di “project financing”,
nel momento in cui l'accordo di programma tra la Regione e
il Comune sarà pienamente operativo.
30/03/2001
Fonte: gazzetta del sud
Valori
di guardia superati d'un punto agl'imbarcaderi
Incredibile!
Al Boccetta emissioni nei limiti ©
L'aria
che si respira a Boccetta e in viale della Libertà vicino
agli imbarcaderi sarà tra un mese conosciuta direttamente
dai cittadini grazie a un pannello elettronico che la
Provincia installerà sul palazzo dell'Ottavo Quartiere.
Intanto, però, una relazione sui controlli eseguiti nel
2000, a firma del dirigente del Dipartimento Ambiente,
l'ing. Enzo Carditello, e dell'assessore provinciale Tanino
Sutera, ha reso noti una serie di dati: alcuni positivi e
altri preoccupanti. Fa spicco la notizia che nel viale
Boccetta la presenza media annuale nell'aria del «Pm10»
– le polveri emesse dai motori diesel dei Tir e giudicate
cancerogene – si è nettamente ridotta rispetto al 1999:
da 41 a 34 microgrammi per metro cubo. L'obiettivo di qualità,
che è fissato da un decreto ministeriale, è pari infatti a
40 microgrammi. La centralina della Provincia per il viale
Boccetta, che opera al liceo Archimede, ha tenuto sotto
controllo, però, anche altri valori (ossido di carbonio,
biossido di azoto, ozono, benzene) e non sono mancati alcuni
picchi isolati di sostanze inquinanti. «I dati rilevati
presso questa postazione – ha spiega l'ing. Carditello –
presentano nove superamenti del livello di attenzione per
l'ossido di carbonio, che è di quindici microgrammi per
metro cubo». Il dato analitico sul Boccetta non è però
completo tenuto conto che l'analizzatore del benzene è
stato trasferito dall'estate scorsa nell'area dei cantieri
navali Rodriguez per monitorare l'aria della zona falcata in
conseguenza del caso, tuttora aperto, della nube tossica. Più
preoccupante appare, tornando alle medie annuali del «Pm10»,
la qualità dell'aria analizzata dalla centralina che è
attiva in viale della Libertà vicino agli imbarcaderi della
Caronte. «Nel periodo gennaio-agosto – ha scitto l'ing.
Carditello al Comune, alla Regione e al ministero
dell'Ambiente – la media è stata di 41 microgrammi per
metro cubo, quindi lievemente al di sopra dell'obiettivo di
qualità. Anche qui comunque è stata osservata una tendenza
alla diminuzione della concentrazione rispetto al 1999, anno
in cui la media è stata di 45 microgrammi per metro cubo».
Il dirigente di Palazzo dei leoni ricorda però che questo
dato si ferma all'agosto del 2000, quando il monitoraggio
del «Pm10» vicino alla Caronte non è stato più
possibile: «per un serio guasto all'analizzatore che non ha
permesso ancora il ripristino del monitoraggio di questo
parametro». Insomma alcune riserve sono legittime in
considerazione dell'incompletezza dei dati che è stata
causata da spostamenti e guasti ai macchinari. Anche se, in
complesso, grazie soprattutto al miglioramento delle
emissioni dei motori diesel, l'aria di Boccetta e di viale
della Liberta sembra meno «irrespirabile».
Fonte:
gazzetta del sud
Raggiunta
l'intesa! ( Con la Travel Tickets ) ©
Il
porto di Messina vive un momento di svolta. Si trova a metà
strada tra lavori determinanti per la salvaguardia e la
valorizzazione delle banchine e le strategie necessarie al
mercato europeo. È questo lo sfondo dei progetti esposti
ieri dall'Autorità portuale nel corso di una conferenza che
si è trasformata in un vivace dibattito con alcuni agenti
portuali assai preoccupati dallo stato della cortina. Al
centro dell'attenzione, anzitutto, i finanziamenti concessi
dal ministero dei Trasporti: oltre 30 miliardi che potranno
essere spesi su vari fronti (il dragaggio dell'intero porto;
il progetto di allineamento delle banchine Colapesce e
Vespri per un molo unico da 500 metri, che verrà sottoposto
a breve al Comune; il completamento delle infrastrutture
previste per il Terminal multifunzionale al molo
Norimberga). Ma, oggi, sul tavolo ci sono soprattutto le «spade
di Damocle» che incombono sul porto: problemi e conflitti
istituzionali insorti mentre stavano aumentando le
attenzioni degli operatori nazionali e internazionali per le
banchine dello Stretto. Importante, in tal senso, la prima
notizia data dal presidente dell'Authority Giuseppe
Vermiglio e dal comandante della Capitaneria Carmelo
Maccarone: il 12 aprile, a Messina, il sottosegretario ai
Trasporti sen. Mario Occhipinti presiederà la conferenza
dei servizi Stato-Regione che potrebbe comporre la disputa
tra l'Autorità portuale, la Capitaneria e la Soprintendenza
ai Beni culturali sulle titolarità e competenze inerenti al
molo Norimberga e sul progetto di consolidamento. La
disputa, com'è noto, è sorta dopo il ritrovamento di
alcuni resti della Cittadella spagnola mentre erano in corso
i lavori di reimpianto dei binari tra il piazzale San
Raineri e le banchine. Si trattava della prima tranche
dell'appalto da 28 miliardi, per il grande terminal
commerciale, già bandito sulla Gazzetta Ufficiale
dell'Unione Europea e poi annullato in conseguenza del
conflitto. Adesso dunque lo Stato, titolare delle banchine
portuali, e la Regione, titolare dell'interesse generale al
recupero dei beni culturali, lavoreranno insieme per evitare
un conflitto di attribuzione. Il prof. Giuseppe Vermiglio ha
rimarcato che la base dell'accordo è pronta: «Le Ferrovie
hanno consegnato oggi il nuovo progetto per la realizzazione
dei binari, rielaborato secondo le indicazioni della
Soprintendenza: occorre adesso la collaborazione di tutti».
Un danno prodotto è già evidente. «I binari – ha
ricordato Vermiglio – se non ci fosse stato il blocco dei
lavori, sarebbero stati installati tra pochi giorni
consentendo, da aprile, la funzionalità del molo per le
navi commerciali, liberando così le banchine di riva,
quelle oggi utilizzabili, a beneficio delle navi da
crociera. Abbiamo, invece, perso quattro mesi». L'emergenza
complessiva del porto, determinata soprattutto dai lavori in
corso sulle banchine centrali. è sotto gli occhi di tutti:
«È impensabile – ha denunciato Vermiglio – che si
possa continuare a gestire tutto il traffico di traghetti,
acquastrada, aliscafi, navi da crociera e navi mercantili
che arrivano e partono, disponendo di soli 600 metri lineari
delle banchine non interessate ai lavori, e non poter
utilizzare i 400 metri già agibili di banchine del
Norimberga perché non è possibile eseguire i lavori di
pulizia e sistemazione straordinaria del molo per gli scavi
che la Soprintendenza ha eseguito e intende ampliare». Al
contempo, però, Vermiglio ha spezzato una lancia
d'ottimismo: «Il problema di coordinare il programma di
sviluppo del porto con quello di recupero della Cittadella
si sta avviando a soluzione anche per la paziente mediazione
del sindaco, per l'intervento del presidente della Regione e
del ministro che, nella conferenza dei servizi, definirà i
termini della questione per la demanialità delle aree della
zona falcata». Il problema degli ormeggi è stato
denunciato dagli agenti Speciale e Cacopardo: «In questo
momento l'arrivo dei finanziamenti ministeriali – hanno
ammonito – non può indurre nessuno a cantare vittoria.
Noi domandiamo, invece, cosa accadrà quando si dovranno
ospitare in contemporanea 4 navi da crociera e ci sarà
magari in contemporanea una richiesta di ormeggio da parte
di una nave mercantile». Vermiglio e Barresi hanno,
comunque, rassicurato. Si punta, adesso, a spostare in tempi
brevi la motonave Cariddi che occupa la banchina «sud ovest»
del Norimberga che verrebbe utilizzata per gli ormeggi. Ma
tale spazio rimarrà off limits per i croceristi: «Come
farli scendere dalle passerelle in prossimità alle trincee
aperte sul Norimberga?» A proposito di crocerismo, infine,
Vermiglio ha espresso un doppio apprezzamento in merito al
mantenimento dei flussi croceristici del 2000: «Questo
risultato è anche frutto della politica di incentivazione
della Provincia che premia il lavoro degli agenti marittimi
che hanno saputo acquisire questi traffici». E ai lavori ha
preso parte il vicepresidente della Provincia Tanino Sutera
che ha lodato le proficue sinergie portate avanti dall'Authority
d'intesa con la Provincia a Messina e a Milazzo.
Le
pistolettate al Boccetta: «La gente è disorientata»
«L'episodio nel quale, sabato scorso, un agente di polizia
municipale (il vigile urbano Letterio Mondello, ndc) ha
esploso tre colpi di pistola contro un camion è un indice
preoccupante della grave situazione in cui versa la nostra
città». A sostenere questa tesi è Lillo Oceano,
segretario generale della funzione pubblica Cgil-Enti
Locali. «L'esasperazione che in questi mesi, noi tutti,
proviamo quando affrontiamo in auto il centro cittadino non
è soltanto, come vorrebbero farci credere, l'inevitabile
effetto collaterale dei cantieri del tram – scrive Oceano.
È, invece, il prodotto dell'incapacità di programmare, di
amministrare. E non si tratta di un'illazione, ma è quanto
emerge, anche dalle recenti affermazioni dell'ex comandante
della polizia municipale dott. Famà, il quale ha
dichiarato, senza smentite, di non aver mai incontrato
l'esperto alla viabilità e di non essere stato consultato
nella maggior parte delle decisioni in materia. Ciò non
assolve ovviamente i vertici del Corpo dalle responsabilità
sulle scelte organizzative, ma sicuramente spiega lo stato
di profondo disagio e lo stress al quale sono sottoposti i
vigili, costretti a gestire una viabilità impossibile,
automobilisti esasperati, con carichi di lavoro
intollerabili». Secondo Oceano «in questa situazione
matura un fatto: un camionista non si ferma al semaforo, un
vigile intima l'alt, il camionista compie una manovra
repentina, tenta di allontanarsi a bordo del suo mezzo, un
vigile spara, tre volte. Alle 17,30 di un qualsiasi sabato,
in pieno centro. Un fatto grave e drammatico. Il contesto può
spiegare l'esasperazione dell'agente, l'ingigantirsi della
sua paura, ma non diminuisce le responsabilità, la
pericolosità di quel comportamento, il disorientamento dei
cittadini. I vigili devono essere messi in condizione di
mantenere “il sangue freddo”, di discernere tra un
problema di viabilità e uno di ordine pubblico, di tutelare
l'incolumità dei cittadini, di avere sempre presente il
valore del loro servizio ai cittadini. Abbiamo sempre
contestato lo stato di profondo disagio nel quale sono
costretti i vigili, l'inadeguatezza degli organici e della
struttura organizzativa, abbiamo più volte chiesto al
Comando della polizia municipale di rivedere
l'organizzazione del servizio, di diminuire il periodo di
esposizione, a particolari stress, del personale,
soprattutto in zone a traffico intenso come il Boccetta. Ma
quell'episodio non può ripetersi e non può essere
celebrato. Il sindaco Leonardi, pertanto, invece di
manifestare, in relazione all'episodio, a quel vigile, la
“stima dell'amministrazione”, si preoccupi di impedire
che quel fatto possa ripetersi, se non vuole perdere la
“stima della Città”». E intanto va avanti l'inchiesta
condotta sulla vicenda dal sostituto procuratore Vincenzo
Cefalo. Il magistrato infatti ha aperto un nuovo fascicolo
(si tratta di “Atti relativi”, senza alcun indagato,
almeno per il momento) dopo i dissidi che sono sorti tra
polizia e vigili urbani durante la vicenda del Boccetta.
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