Il castello

     Il visitatore che ai nostri giorni osserva il rudere dal sagrato della chiesa dedicata all'Assunta difficilmente può rendersi conto quanto poteva essere imponente e maestoso il vecchio Castelnuovo e una fitta vegetazione pietosamente ripara dallo sguardo le mura cadenti.

     Dal sagrato con le spalle alla chiesetta si può osservare un piccolo cippo sul lato destro della scaletta, che ricorda il luogo ove eravi un tempo il terreno consacrato in cui trovavano riposo le spoglie mortali dei nobili abitanti del Castello, e in un secondo tempo utilizzato per seppellire tutti i defunti del paese. Poco più innanzi si erige una costruzione rurale, ora riattata e utilizzata a legnaia, che un tempo era utilizzata per le Sacre Rappresentazioni descritte dal Nigra ove egli stesso prese parte alle rappresentazioni. La chiesa stessa certamente era inclusa nelle mura del piccolo maniero e nonostante i molti riattamenti subiti nel tempo, si possono osservare ancora tracce dello stile originale romanico.

     Alle spalle della chiesetta si osserva l'antico portone dell'ingresso al castello, da pochi anni murato, e ancora la spianata costruita sul contrafforte che era la lizza, tutto ora invaso dalla fitta vegetazione. Non era questo l'accesso principale, ma quello che un tempo era stato l'ingresso principale era già stato murato in tempi molto remoti (XVII secolo) e ne rimane solo traccia sul muro a nord.

 

     Il castello era costituito da due edifici separati, il primo di modeste dimensioni era a lato dell'ingresso e comprendeva le stalle e locali per le normali attività della vita quotidiana, mentre nei piani superiori trovavano abitazione i difensori del castello, la servitù e forestieri. Due cortili di ridotte dimensioni separavano l'edificio principale, tutto circondato da cinta con mura merlate.

     Il cortile dinnanzi l'ingresso, in forte pendenza, era il cortile principale custodito da guardie armate, mentre il secondo, separato dal primo da un robusto muro e un pesante portone, era il punto di ritrovo della comunità del castello e dove si svolgevano le attività.

     Questo secondo cortile fu poi utilizzato come giardino della Villa, e si univa ad un terzo cortile separato anch'esso da un altro muro privo di aperture ed era utilizzato nel tempo di pace come punto di ritrovo e di svago ed anche di lavoro. Nel cortile era anche sistemato un pozzo di ridotte dimensioni e certamente anche un lavatoio e abbeveratoio atto a fornire l'acqua in caso di assedio.

     Un terzo cortile di dimensioni più grandi era posto sul lato nord est e spaziava fino all'area dove oggi sorge la villa. Era certamente il cortile principale e lo troviamo denominato nella descrizione del 1485 come il cortile del pozzo perché al centro di esso era collocato un pozzo di rilevanti dimensioni.


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