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Quaderni di Quartucciu
Anno III - Numero 14 - Dicembre 1999
 

 

Progetto di un giornale in una scuola che cambi, adeguandosi aalla rinnovata richiesta formativa.

Scuola?…Molto di più!
di Giorgio Ledda

L’occasione di mettere piede nella mia vecchia scuola mi è stata data dalla realizzazione del progetto di un giornale della Scuola Media di Quartucciu che vede la collaborazione di Quaderni di Quartucciu. La ideazione e la definizione di questo progetto è stata tutt’altro che veloce e mi ha portato negli ultimi dodici mesi a frequentare la scuola ed a relazionarmi con i suoi rappresentanti. E mi ha dato anche la piacevole sensazione di rientrare in quel caseggiato in cui ho passato tre anni della mia prima adolescenza, ormai una ventina di anni fa. Ho avuto anche la piacevole sorpresa di ritrovare diversi miei insegnanti, alcuni dei quali stavano andando in pensione, altri che si sono resi conto, vedendomi, di avere vent’anni di insegnamento sulle spalle.

La "mia scuola" (1979-1982) era stata inaugurata da poco ed aveva ancora quel senso di vuoto delle strutture appena finite, priva di quei complementi d’arredo, spesso i lavori degli ex alunni, che le conferiscono l’aspetto di una scuola vissuta. Benché grande, la struttura era inadeguata alla popolazione scolastica. Gli studenti erano tanti che venivano istituiti corsi completi fino alla "I" e le prime arrivavano alla "M" o forse più. Una vera e propria marea di ragazzi che la giusta aspirazione di non ricorrere ai doppi turni costipava in qualsiasi spazio rettangolare reperibile. I primi ad essere sacrificati furono i laboratori. Fu la prima cosa che mi colpì: nella mia classe, la prima "I", c’erano i lavandini. Solo dopo capii che era un laboratorio declassato; ma mi potevo ancora dire fortunato. Ricordo che una classe faceva lezione in un’aula ricavata nell’androne con degli armadi al posto dei muri; un’altra in quello che nel progetto era poco più che uno sgabuzzino.

A distanza di 20 anni la popolazione scolastica è più che dimezzata, essendo passata da più di 700 a meno di 300 individui. Questo ha favorito il progressivo recupero di spazi e la conseguente liberazione di quelle energie precedentemente soffocate. In questi anni, agevolato da un normale ricambio della dirigenza e della docenza e dalla sempre maggiore partecipazione attiva dei genitori, si è realizzato il dispiego di quelle potenzialità che l’Ippolito Nievo aveva già nel suo progetto.

L’ultimo traguardo in ordine di tempo è il laboratorio di informatica, di recentissima realizzazione, dotato di strumentazione di prima qualità, che non a caso ha già destato una morbosa curiosità degli alunni.

Precedentemente, e quindi già operativi dagli anni scolastici passati, erano stati allestiti una sala di musica, con strumenti, leggii, quasi un piccolo auditorium, un laboratorio di geografia, che offre ai ragazzi la possibilità di approfondire la materia con i giusti supporti visivi (videocassette, cartine geografiche, etc.), un laboratorio di applicazioni tecniche che è una vera officina artigiana, con tutti gli attrezzi per realizzare le idee, un laboratorio scientifico sofisticatissimo ed un laboratorio di lavori domestici dove si impara il cucito, il cartonaggio, e tante altre cose. Il bello di queste iniziative, con l’esclusione del laboratorio di informatica e parzialmente quello scientifico, è che sono state realizzate a costo pressoché nullo, semplicemente sfruttando le dotazioni esistenti che hanno giaciuto per anni nei polverosi sgabuzzini della scuola.

Oggi la Scuola Media "Ippolito Nievo" di Quartucciu può vantare una dotazione di strutture, impianti, e corpo docente di alto livello e conseguentemente di un’offerta formativa che la collocano in una ottima posizione di partenza in quello che, a seguito dell’introduzione dell’autonomia scolastica, si configura ormai come il mercato dell’istruzione.

E, come nella migliore tradizione dei venditori televisivi che serbano sempre qualcosa in più da aggiungere ad un’offerta già strabiliante, la scuola ha intrapreso la produzione e la pubblicazione di un giornalino scolastico speciale. Sicuramente non è l’unico esempio di giornalino scolastico, ma quanti possono vantare, al posto delle solite sbiadite fotocopie, un inserto di quattro pagine su un giornale locale che stampa 3000 copie, distribuite in tutto il paese e nell’hinterland cagliaritano? E di questo, permetteteci, noi di Quaderni di Quartucciu andiamo particolarmente orgogliosi.

Giorgio Ledda


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