Il notiziario dell'archeologia nella nostra regione: scavi, scoperte e quant'altro fa archeologia

  Gruppo Archeologico Napoletano associazione ONLUS

  

IL NOTIZIARIO ARCHEOLOGICO DALLA CAMPANIA

DAL 2000 AL 2003

15/12/03 ECCO IL MUSEO ARCHEOLOGICO DI CALATIA A MADDALONI (CE)

E' stato inaugurato lo scorso 12 dicembre il nuovissimo museo archeologico di Calatia a Maddaloni (Ce). Il suo allestimento prevede tre "filoni":il territorio, la città e le necropoli. Riguardo al territorio, l'esposizione sarà sviluppata attraverso documenti della centuriazione con la divisione del territorio e la sua trasformazione in colonia romana, nel 59 a.C., quando Cesare vi trasferisce un folto gruppo di veterani. Calatia per un certo periodo ebbe una propria zecca e batté persino monete d'oro. Nel corso della II guerra sannitica, fu accampamento per le legioni romane prima della disfatta alle Forche Cudine per opera dei sanniti. Poi, durante il periodo romano, fu una delle città campane attraversate dall'Appia. La sezione dedicata alla città presenterà i risultati di dieci anni di ricerche effettuate dalla II Università degli Studi di Napoli con diversi reperti che illustrano il costume funerario antico attraverso reperti datati dal III secolo a.C al periodo romano. Ma la sezione più ricca sarà quella delle necropoli. Sono proprio queste ultime che, in quasi trent'anni di scavi, hanno restituito gli elementi maggiormente caratterizzanti dell'area. Sono infatti circa mille le sepolture recuperate che coprono un vasto arco cronologico a partire dall'VIII secolo a.C. Alcune di queste tombe saranno ricostruite nel museo con l'esposizione dei corredi maggiormente significativi per ciascun periodo cronologico

15/12/03 GIOCAMUSEO: UNA NUOVA INIZIATIVA DIDATTICA AL MUSEO DI PAESTUM

Nasce al Museo archeologico di Paestum il progetto "Giocamuseo", teso a stimolare i bambini a percepire il Museo non come qualcosa di estraneo o noioso, ma quale luogo di un'esperienza piacevole ed interessante coniugando gioco ed apprendimento. Il progetto è curato dagli assistenti tecnici museali del Museo Archeologico Nazionale di Paestum ed è destinato agli alunni delle scuole elementari e medie. I progetti variano secondo l'età dei fruitori. Per le scuole elementari è prevista l'iniziativa ''Il Museo Racconta'', che prevede la narrazione di un testo mitologico in maniera fiabesca le cui vicende sono strettamente connesse con oggetti esposti nel Museo di Paestum. Per gli alunni delle scuole medie è invece prevista l'iniziativa ''Caccia al reperto'', finalizzata alla conoscenza di alcuni dei più importanti oggetti custoditi nel Museo di Paestum, quali la Tomba del Tuffatore o la statuetta in marmo di Hera. I ragazzi vengono divisi in squadre capitanate da un capogruppo, ed attraverso una scheda didattica con un questionario dovranno riconoscere e trovare gli oggetti indicati.

15/12/03 PARTE IL PROGETTO PER IL MUSEO ARCHEOLOGICO DI VELIA

Grazie al Pit Grande attrattore ''Paestum-Velia'', sarà finalmente realizzato il museo archeologico di Velia. Per realizzare il progetto il Comune ha pubblicato un concorso per la progettazione della struttura museale per la costruzione della quale sono stati resi disponibili poco più di sei milioni di euro. Il concorso si concluderà il 5 maggio del 2004 con la proclamazione del progetto vincitore. Il museo di Velia sorgerà tra il corso del Fiumarella e l'antica città greco-romana ed in esso troveranno posto, oltre all'area espositiva, anche uffici, depositi, laboratori. Ed accanto alla struttura, su una superficie di tre ettari, uno spazio con sale multimediali, strutture ludico-ricreative e sale mostre. L'area sarà collegata con un percorso pedonale agli scavi, al corso della Fiumarella e alle aree parcheggio.

15/12/03 RITROVAMENTI PALEONTOLOGICI A PIETRADEFUSI

A Pietradefusi, in località Varco, un'area in aperta campagna a ridosso dell'autostrada Napoli-Bari, è stato scoperto un cospicuo giacimento paleontologico, con numerosi fossili risalente al pliocene. L'inattesa scoperta è avvenuta durante i lavori di costruzione di una strada locale. I lavori sono stati così interrotti immediatamente ed è stato richiesto l'intervento della Soprintendenza Archeologica che ha inviato prontamente i propri tecnici sul posto. Sono così venuti alla luce calchi di conchiglie giganti e variformi, scheletri di rettili e pesci preistorici, che testimoniano la presenza in tempi remoti delle acque marine, poi ritiratesi. Dai primi esami compiuti dalla paleontologa Francesca Coppa dell’ Università «Federico II» di Napoli, sembra probabile la presenza nella stessa area di altri reperti di notevole ed inestimabile valenza. In attesa delle necessarie verifiche, il Comune ha già programmato la possibilità di creare un parco geopaleontologico.

15/12/03 CANTIERI TAV A CAIVANO (NA): TANTE SCOPERTE ARCHEOLOGICHE

Continuano i rinvenimenti archeologici lungo il percorso della linea ferroviaria ad alta velocità nell'hinterland napoletano. Questa volta è capitato a Caivano, dove in più cantieri sono venuti alla luce resti archeologici che vanno dal neolitico all'età imperiale romana. Ma andiamo con ordine. Al confine con Afragola, nei pressi dell'impianto per la produzione di combustibile dai rifiuti della zona Asi sono venuti alla luce i resti di due ville di epoca imperiale romana. Numerosi sono i reperti recuperati che al momento sono allo studio degli esperti della Soprintendenza archeologica. Altri rinvenimenti sono avvenuti in località Sant'Arcangelo, al confine con Acerra, sede già di precedenti ritrovamenti archeologici. Qui sono venuti alla luce reperti che partono dal periodo neolitico (resti di capanne). Sono poi venute alla luce tombe di epoca etrusca, osca e forse precedenti con corredi funerari molto interessanti. In tali cantieri sono al lavoro diverse squadre di tecnici specializzati, sotto la direzione della Soprintendenza ai beni archeologici di Napoli e Caserta che ha vincolato le zone interessate. Il Comune di Caivano spera di poter lasciare a vista alcuni dei rinvenimenti per consentire la fruibilità a visitatori. Inoltre si sta valutando la possibilità di allestire alcune sale nel Castello di Caivano per esporre i reperti recuperati.

04/12/03 A TEANO STOP PREVENTIVO A CENTRO COMMERCIALE

Il progetto di realizzazione di un maxicentro commerciale al bivio di Teano sulla Via Appia ha ricevuto uno stop dalla Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta. In una nota inviata alla società che ha presentato il progetto ed al Comune di Teano, la Soprintendenza ha fatto sapere che prima di eseguire i lavori è necessario effettuare saggi di scavo per verificare l'eventuale presenza di reperti archeologici, considerato che l'area oggetto dei lavori è in area a possibile interesse archeologico, oltre ad essere di notevoli dimensioni (circa 600.000 mq).

04/12/03 A POMPEI ALCUNE DOMUS RESTAURATE

Grazie ai fondi resi disponibili dal World Monuments Fund con un anticipo finanziario di circa seicentomila euro, saranno presto restaurate alcune domus di Pompei tra le quali la "Casa dell'Anniversario delle nozze d'argento"». L'annuncio è stato dato dal Soprintendente Pietro Giovanni Guzzo nel corso di un convegno. La Casa delle nozze d'argento, una delle più belle e significative testimonianze dell'antica Pompei, risale al II secolo avanti Cristo. Il nome, che le fu assegnato dagli archeologi che l’avevano riportata alla luce, è un omaggio fatto ai reali d'Italia Umberto e Margherita di Savoia, in occasione delle loro nozze d'argento nel 1893, anno, appunto, della sua scoperta. La casa apparteneva a L. Albucius Celsus, candidato edile, membro di una vecchia e benestante famiglia preromana. La domus si trova decentrata nell'ultimo vicolo di via Vesuvio, a ridosso di una zona non ancora scavata, presenta un atrio molto alto, con quattro grandi colonne corinzie che sorreggono il tetto e locali di riposo.

04/12/03 NUOVI SCAVI PER VELIA

Grazie ai fondi stanziati nell'ambito del Pit Grande attrattore ''Paestum-Velia'', sono stati aggiudicati i primi lavori di scavo e restauro del quartiere meridionale del parco archeologico di Velia. I lavori riguarderanno, previe indagini, tutte le ''insulae'' di età romana della città ancora non esplorate. Saranno inoltre realizzati interventi di valorizzazione e conservazione in corso d'opera delle strutture e dei rinvenimenti. Il tutto in due anni a partire dalla data di consegna dei lavori. Ma nell'ambito dei PIT i lavori saranno molti. Prossimamente, infatti, si provvederà ad aggiudicare altri intervento quali il recupero e l'allestimento di un museo nell'ex Masseria Cobellis, la creazione di percorsi lungo la cinta muraria della città antica e la ristrutturazione e il consolidamento del Castelluccio e dell'ex casello ferroviario. A queste opere si affiancheranno quelle previste dal Comune, sempre nell'ambito dello stesso Pit, e che riguarderanno soprattutto la realizzazione di passeggiate e parcheggi nonchè la realizzazione del Museo di Velia (per il quale è previsto un concorso di idee per la progettazione).

24/11/03 BUONE NOTIZIE DALLA FINANZIARIA: 900 MILA EURO PER IL PARCO ARCHEOLOGICO DI SUESSOLA

Una buona notizia dall'ambito della legge finanziaria. Per i prossimi tre anni sono stati stanziati 900 mila euro per la realizzazione del Parco archeologico di Suessola. La cittadina osco-romana sorgeva nella campagna fra Acerra e Maddaloni, nei pressi dell'edificio della Casina Spinelli. Fu proprio il conte Spinelli ad iniziare alcuni scavi alla fine dell'800 che portarono alla luce ricchissimi corredi funerari. Poi gli scavi sono stati ripresi negli ultimi anni con un piccolo cantiere sorto nell'area del foro. Ma le campagne di scavo sono state finora limitate a causa della mancanza di fondi. Adesso, grazie allo stanziamento, già dal prossimo giugno saranno disponibili i primi 300 mila euro. Il finanziamento in questione è ovviamente insufficiente per la realizzazione di un vero e proprio parco archeologico, ma è comunque un segnale forte anche nei confronti del piano rifiuti regionale che localizza proprio in quest'area la realizzazione di un mega-inceneritore. E questo nonostante fosse a conoscenza di tutti la presenza di una città romana sepolta in questo luogo! L'iniziativa del finanziamento si deve al senatore Tommaso Sodano che ha voluto in questo modo cercare di assegnare ad Acerra il ruolo culturale che le compete. Il territorio acerrano, infatti, è uno dei pochi a possedere contemporaneamente ben due città romane: Suessola, appunto, e Acerrae che sorge sul luogo dell'odierno centro abitato. Resti del teatro dell'antica Acerrae sono stati rinvenuti proprio sotto il castello baronale.

Ritornando a Suessola, l'intervento che si prevede di realizzare è quello della creazione di un parco, recuperando la Casina Spinelli, ormai ridotta ad un rudere fatiscente, dove il barone Spinelli realizzò il "suo" museo archeologico con i reperti degli scavi realizzati a suo tempo. Inoltre il parco, oltre a sfruttare l'archeologia, porterebbe al recupero anche delle sorgenti termali, oggi poco conosciute e che i Romani utilizzarono per uno degli impianti termali di Suessola.

24/11/03 IL VILLAGGIO PREISTORICO DI POGGIOMARINO DEFINITIVAMENTE SALVO

Anche l'ultimo tassello per la salvezza del villaggio preistorico di Poggiomarino è giunto a compimento. Sono stati infatti interrotti definitivamente i lavori per la realizzazione del depuratore di Poggiomarino, lavori che rischiavano di compromettere gli scavi archeologici. La decisione è stata annunciata dal commissario delegato dal governo all'emergenza Sarno, generale Roberto Jucci. Questa decisione comporterà naturalmente delle varianti ai collettori originari in quanto la mancata realizzazione dell'impianto di Poggiomarino implica lo sversamento dei reflui di quell'area nei depuratori di Scafati e Angri.

20/11/03 SI AVVIA AL TRAGUARDO LA REALIZZAZIONE DEL MUSEO ARCHEOLOGICO DI CALATIA A MADDALONI

Ad oltre vent'anni dal terremoto che lo danneggiò in maniera preoccupante, il pregevole Casino ducale dei Carafa, ubicato lungo l'Appia a Maddaloni, sta finalmente per essere restituito alla città. Entro Natale, infatti, l'antico palazzo vedrà completati i restauri che sono serviti per trasformarlo nel Museo archeologico di Calatia, l'antica città osca e poi romana sorta alla periferia dell'odierna Maddaloni. La Soprintendenza archeologica di Napoli e Caserta, che ha fortemente voluto il restauro, già dai primi di dicembre inizierà l'allestimento dei reperti, provenienti in massima parte dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Il progetto prevede l'inaugurazione in tempi brevi del piano terra , ove verranno ubicate le sale dell'esposizione dedicate alle necropoli di Calatia (VII - III secolo a.C.). Sempre a piano terra troverà posto la sala conferenze e tutti i servizi. In un secondo momento verrà inaugurato il piano superiore che opsiterà un laboratorio di restauro. La funzione del museo sarà non solo quella di offrire una panoramica sui rinvenimenti del territorio maddalonese, ma anche di essere uno strumento didattico ed interattivo grazie anche alla ricostruzione minuziosa di alcuni reperti. Con la futura inaugurazione di questa sede museale, continua il progetto della Soprintendenza archeologica di Napoli e Caserta di riportare numerosi reperti nelle aree di rinvenimento. Negli ultimi anni, infatti, sono stati diversi i musei inaugurati nell'area napoletano-casertana come Santa Maria Capua Vetere e Teano, mentre altri sono in fase di realizzazione come Alife ed Acerra.

13/11/03 MANCA L'ESPROPRIO PER REALIZZARE UN PARCO ARCHEOLOGICO A SAN PAOLO BELSITO

I resti del villaggio dell’età del bronzo in località «La Vigna» a San Paolo Belsito potrebbero diventeranno un parco archeologico. Il progetto era già previsto da tempo, ma ora sono finalmente arrivati i finanziamenti: 400 mila euro recuperati col Pit dell'Alto Clanio. Nell'area in questione, estesa su 40 mila metri quadri, nel 1995 vennero rinvenuti due scheletri di un uomo ed una donna in fuga dalla pioggia di cenere e lapilli di una disastrosa eruzione del Vesuvio. Manca però un tassello fondamentale a porre in atto il suggestivo progetto: l'area in questione, infatti, pur essendo vincolata, è ancora proprietà privata. E se la Regione non riuscirà a portare a termine l'esproprio, il progetto resterà nel cassetto, col rischio di perdere anche i fondi.
Secondo il progetto della Soprintendenza Archeologica di Napoli il parco dovrebbe essere dedicato alla preistoria e consentire sia un approccio didattico alle scuole che diventare un polo di attrattiva turistica. Gli studenti, sotto la guida dei ricercatori, potranno cimentarsi nella lavorazione dell'argilla secondo i metodi usati dagli uomini dell'età del bronzo, mentre è prevista la ricostruzione di una capanna. In un futuro il progetto potrebbe estendersi anche alla collina dove sorge Villa Montesano che è stata oggetto di alcuni rinvenimenti ceramici che fanno presumere la possibile esistenza di un altro abitato.

13/11/03 TORNA A MONDRAGONE LA STATUA DI APOLLO RINVENUTA NEL 1994

Finalmente Mondragone riavrà un pezzo della sua storia. Da sabato 15 infatti sarà in esposizione al museo civico la statua di Apollo che nel 1994 venne rinvenuta a due passi dal mare. La statua si trovava nei magazzini della Soprintendenza Archeologica per le province di Napoli e Caserta, dove era stata portata dopo i necessari restauri a seguito del rinvenimento. La richiesta di esporla al museo mondragonese era partita dal comune casertano ed è stata accolta anche grazie al lavoro svolto della responsabile dell'ufficio locale della Soprintendenza, la dott.ssa Graziella Ruggi D'Aragona
La scultura, risalente al II sec. d.C., è di un autore ignoto e non era mai stata esposta al pubblico. L'inaugurazione avverrà sabato pomeriggio alla presenza di diverse personalità. Inoltre sabato mattina si terrà, sempre a Mondragone, un convegno su «I musei civici ed ecclesiastici della Campania in rete e nella rete», moderato da Francesco Nazzaro, che metterà a confronto studiosi e operatori di fama come Nadia Barrella, Francescamaria Battazzi, Giuseppe Centore, Loredana Conti, Luigi Crimaco, Maria Grazia D'Aragona, Aurora Di Mauro, Giuliano Gaia, monsignor Ernesto Rascato, padre Giuseppe Reale, Roberto Sasso e Francesco Simone.
22/10/03 LA VANITA' FEMMINILE IN MOSTRA

Si chiama "Moda, costume e bellezza nell'Italia antica" la manifestazione nazionale organizzata dal Ministero per i Beni Culturali in collaborazione con la Camera nazionale della moda per i prossimi mesi. Si tratta di una serie di mostre ed iniziative dedicate ai diversi aspetti della vanità femminile nell'anticihità. In Campania gli appuntamenti saranno diversi a partire da novembre in più sedi come di seguito indicato:

  • al Museo Archeologico Nazionale di Napoli verrà esposta la mostra "Lo splendore di Glycera" dedicata alla cosmesi delle antiche Romane, con particolare riguardo alla produzione e diffusione di unguenti e profumi
  • al Museo Archeologico dell'Antica Capua di Santa Maria Capua Vetere (Ce) verrà esposta la mostra "I profumati campani" dedicata alla produzione di profumi nell'antica Capua
  • al Museo Archeologico di Buccino (Sa) verrà esposta la mostra "Lo scrigno della principessa" dedicata ai monili femminili rinvenuti nei locali corredi funerari del VII-VI sec. a.C.
  • all'Antiquarium di Roccagloriosa (Sa) verranno esposti diversi gioielli in oro rinvenuti in tombe dell'aristocrazia locale del IV sec. a.C. 
  • al Museo Archeologico Nazionale di Paestum (Sa) verrà eposta la mostra "Il costume femminile a Paestum in età lucana" dedicata alle caratteristiche dell'abbigliamento femminile tra il III e IV secolo a.C.
  • all'Antiquarium nazionale di Boscoreale (Na) verranno esposti reperti relativi a cosmesi, abiti e gioielli rinvenuti nell'area vesuviana
  • a Pompei (Necropoli di Porta Nocera e Macellum) e Stabia (Villa di San Marco) verranno allestiti pannelli illustrativi dedicati all'argomento
  • ancora a Pompei presso la Fullonica di Stephanus e ad Ercolano presso la Bottega del Lanarius pannelli esplicativi sulle attività di tintori, lavanderie e tessitori
  • al Museo Archeologico di Eboli (Sa) verrà allestita la mostra "Le principesse vestite di bronzo" dedicata ai corredi funerari provenienti dall'area della cultura delle tombe a fossa (Bisaccia, Eboli, Valle del Sarno)

Le date precise di esposizione saranno comunicate successivamente su questa newsletter e sul sito Archemail.

21/10/03 BUONE NOTIZIE PER L'ANTICA ATELLA

Via libera al parco urbano archeologico ed ambientale dell'antica Atella. La delibera che finanzia il progetto con 5 milioni di euro è infatti giunta all'approvazione della Regione. Il parco servirà anche a dare finalmente ordine ad una zona attualmente in condizioni di degrado. Il progetto coinvolgerà i quattro comuni su cui insiste l'area dell'antica città: Sant'Arpino, Succivo, Frattaminore ed Orta di Atella. L'area verrà interessata da regolari scavi archeologici che serviranno a portare alla luce parte dell'area urbana di Atella.

06/10/03 RINVENUTA STATUA NELLA VILLA ROMANA DI SOMMA VESUVIANA (NA)

Nel corso degli scavi alla villa romana di Somma Vesuviana, effettuati da un'equipe di archeologi giapponesi in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta e l'Istituto universitario "Suor Orsola Benincasa", è venuta alla luce parte della statua marmorea di un atleta. La statua, priva di braccia e gambe, andò probabilmente in frantumi già in epoca antica, in occasione dell'eruzione del 79 d.C. Della villa venne scavato un saggio di appena 50 mq negli anni '30, dopodichè fu lasciata in questo stato fino a due anni fa, quando fu firmata la convenzione con l'Università di Tokio per proseguire gli scavi. Nel corso delle ultime campagne di scavo è stato messo in luce l'ingresso monumentale, di particolare ricchezza e grandiosità, che presentava un ninfeo e giochi d'acqua. Ed ancora un portico con mattoni rivestiti di stucco modellato a rilievo e dipinto. Altri elementi hanno permesso di comprendere che la villa era in restauro prima dell'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Tali lavori erano in corso a seguito del terremoto del 62 d.C. che aveva già colpito l'area vesuviana. Gli scavi proseguiranno nei prossimi mesi e, secondo gli esperti, occorreranno almeno sei anni per riportare alla luce l'intero complesso. 

05/10/03 DAL 6 OTTOBRE APRE IL TEATRO ELLENISTICO DI SARNO (SA)

Dopo diversi anni finalmente si aprono le porte di un importante sito archeologico di Sarno: il teatro ellenistico di località Foce. Grazie ad un accordo con l'Amministrazione comunale, il sito potrà essere visitato gratuitamente dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 14 ed il giovedì anche dalle 16 alle 18. 

Lo scavo si trova in località Foce, laddove il fiume Sarno ha origine e dove è presente l’importante luogo di culto dedicato a Santa Maria della Foce, a seguito di un traumatico sbancamento edificatorio, nel 1965 vennero alla luce i resti di un piccolo teatro, sovrapposto in maniera coordinata con un centro di culto del IV-III secolo a.C.

Del santuario non è stata ancora trovata traccia anche se la sua presenza è attestata da una stipe votiva dalla quale si evince che il culto era destinato ad una divinità della fertilità, connesso presumibilmente con le sorgenti del Sarno.

La tipologia del teatro ricorda quelle di Pietrabbondante e del teatro piccolo di Pompei ed è il risultato di diversi adeguamenti funzionali avvenuti su un impianto preesistente della fine del II sec. a.C. Le operazioni più radicali di rifacimento si ebbero fra il terremoto del 62 d.C. e la distruttiva eruzione vesuviana del 79 d.C. Dopo questo catastrofico evento il complesso si avviò, con molta probabilità, ad un lento ma irreversibile processo di decadimento ed abbandono.

Dell’elegante cavea (“proedria”) a tre ordini si conservano alcuni sedili in blocchi di tufo grigio nocerino: particolari sono i sedili estremi che conservano parte dei braccioli (“diàzoma”) di separazione raffiguranti delle sfingi e dei leoni.

La scena è particolarmente complessa con una fronte a cinque aperture. In essa sono visibili diversi segni dei rifacimenti che hanno caratterizzato l’edificio quali l’avanzamento del proscenio verso l’orchestra e le tompagnature di alcuni vani di apertura per riequilibrare il rapporto con la fronte della scena.

30/09/03 ECCEZIONALI SCOPERTE SUBACQUEE A PROCIDA (NA)

L'equipe della sezione di Archeologia subacquea del Ministero dei Beni Culturali guidata dal prof. Claudio Moccheggiani Carpano, da anni impegnata nella ricerca degli approdi costieri che i mercanti Micenei avevano usato intorno ai secoli XVII e XVI a.C. per giungere a Procida e Vivara, nel corso dell'ultima campagna di scavo è giunta a scoperte notevoli nel mare di Procida. Ad una profondità compresa fra i 6 ed i 9 metri sono venuti alla luce una serie di grotte sommerse utilizzate come antichi laboratori e magazzini collegati all'attività della pesca ed alla successiva lavorazione. Si tratta di manufatti scavati nel tufo, lunghi fino a 17 metri e con superfici fino a 40 mq. Finora sono stati individuati nove siti del genere localizzati, fra l'altro, a Vivara, Punta Solchiaro, Punta Pizzaco e Punta Pioppeto. A quote inferiori (intorno ai 10 - 20 metri) sono state localizzate strutture collegate alla portualità pre e protostoriche cong rotte, sorgenti di acqua dolce e scale di accesso. Al momento sono in corso indagini di approfondimento della scoperta.

23/07/03 VILLA ROMANA RINVENUTA A MARIGLIANO (NA)

Ne erano già state individuate le tracce alcuni anni fa, in seguito al dissodamento di un campo. Adesso quello che sembrava uno dei tanti cantieri edili che stanno rosicchiando le campagne di Marigliano ha riservato la clamorosa scoperta di resti archeologici.
Si tratta quasi sicuramente di una villa di epoca imperiale, appartenuta a qualche prestigiosa famiglia aristocratica romana. La scoperta è avvenuta in località Ponte delle Tavole, in una zona tenuta segreta per evitare danneggiamenti irreparabili. La grandiosa struttura rinvenuta sembra fosse già in abbandono e in profondo stato di degrado al momento dell’eruzione del Vesuvio del 505 d.C. Sono state, inoltre, rivenute consistenti tracce di una grande alluvione, che sarebbe seguita all’eruzione. I lavori sono stati ovviamente sospesi e si attendono le decisioni. La mancanza di fondi che affligge la Soprintendenza, infatti, renderebbe impossibile la prosecuzione degli scavi.

23/07/03 SCOPERTA UNA GROTTA LONGOBARDA AD ARIANO IRPINO (AV)

Durante i lavori per la realizzazione della strada Tranesi-Anzani, ad Ariano Irpino (Av) sono venuti alla luce, in prossimità di quella che dovrebbe essere una torre di avvistamento di epoca longobarda, reperti archeologici di epoca longobarda in una grotta. I lavori sono stati prontamente sospesi ed è stata immediatamente avvisata la Soprintendenza.

02/07/03 IL MARE DI BAIA RESTITUISCE UNA STATUA ROMANA

Un Giano bifronte scolpito nel capitello di una colonna marmorea è venuto alla luce nei giorni scorsi dal mare di Baia dopo la segnalazione da parte del custode del parco marino locale. Il reperto era stato probabilmente già notato da qualche sub senza scrupoli che lo aveva frettolosamente ricoperto con pietre per poi, evidentemente, ritornare sul luogo con i dovuti attrezzi. Ma proprio il cumulo di pietre ha insospettito il custode durante una delle sue perlustrazioni marine. Secondo i primi accertamenti la statua risalirebbe all'età di Claudio.

21/06/03 IL COMMISSARIO PER IL SARNO HA DECISO: GLI SCAVI A POGGIOMARINO (NA) CONTINUERANNO

Ottime notizie per il sito preistorico di Poggiomarino. Roberto Jucci, commissario delegato dalla presidenza del Consiglio per il superamento dell'emergenza inquinamento del fiume Sarno, ha deciso che il depuratore che blocca gli scavi del villaggio preistorico non sarà costruito. Verranno invece incrementati gli scavi per riportare alla luce l'intero sito e farne un parco archeologico. La decisione verrà annunciata nel corso di un convegno che si terrà giovedì a Solofra nel quale il Commissario illustrerà il piano per ripulire il fiume Sarno in due anni e mezzo. La decisione dovrà ovviamente avere la ratifica del Presidente del Consiglio Berlusconi, ma a suo favore si è espresso anche l'ex direttore generale del Ministero dei Beni culturali Francesco Sisinni, ora docente universitario ed esperto incaricato, il quale ha escluso la possibilità che la costruzione del depuratore potesse conciliarsi con gli scavi archeologici. Sembra così fatta per la salvezza del sito di Poggiomarino, unico al mondo, per il quale avevano lanciato appelli studiosi, archeologi, appassionati e cittadini. Per le vicende della scoperta potete collegarvi alla pagina di Archemail dedicata all'evento cliccando qui.

19/06/03 TORNA SOTTOTERRA IL MAUSOLEO FUNERARIO SCOPERTO A NOLA (NA)

Ancora una volta il patrimonio archeologico nolano torna sotto terra. E' già capitato diverse volte come ad esempio qualche anno fa nei pressi dell'anfiteatro quando venne alla luce il basolato di una strada romana con un edificio porticato che affacciava su di essa ed anche in quel caso il rinvenimento finì per essere ricoperto. Anche in questo caso, il mausoleo funerario venuto alla luce un paio di mesi fa è stato ricoperto velocemente nell'ultimo fine settimana. Poteva essere un modo per continuare le ricerche archeologiche in zona, dove già erano presenti alcuni mausolei funerari conosciuti come "Torricelle". In tal modo si poteva chiarire la funzione dell'area. Del mausoleo restano alcuni reperti recuperati durante lo scavo e che entreranno a far parte delle testimonianze custodite nel museo archeologico nolano. E resteranno anche le nostre foto che hanno documentato lo scavo e che potrete ancora vedere alla pagina: http://www.archemail.it/nola3.htm

11/06/03 NUOVE SCOPERTE ARCHEOLOGICHE AD AVELLA (Av)

Durante lavori di restauro in Piazza Convento ed alle strutture del Convento dei Frati Minori, sono venute alla luce diverse testimonianze della città romana di Abella. Gli scavi sono stati eseguiti lungo l'area del Decumano Massimo della cittadina, riportando alla luce, oltre a diversi reperti ceramici, i resti di una strada basolata ed alcune strutture forse pertinenti ad un impianto termale, oltre a due pozzi di epoca altomedievale. La speranza è che lo scavo possa allargarsi consentendo il recupero dell'edificio a cui sembrano appartenere le strutture venute alla luce e che, verosimilmente, potrebbe essere un impianto termale.

11/06/03 SORPRESA: C'ERA UNA VOLTA UN ASCENSORE CHE COLLEGAVA PIEDIGROTTA A POSILLIPO E CHE ORA POTREBBE DIVENTARE UN NUOVO COLLEGAMENTO CON LA CRYPTA NEAPOLITANA 

Se ne era perso il ricordo! Di certo funzionò fra il 1895 ed il 1925, collegando Via Manzoni (altezza civico 88) con Piedigrotta (all'interno della galleria) con una risalita di ben 127 metri. Era un impianto di ascensore del quale si era perso ogni ricordo. Poi qualcuno ne ha trovato le tracce ed è spuntata l'idea di sfruttare il percorso per un nuovo collegamento veloce all'interno della città. Ovviamente la stazione inferiore non sarebbe più ubicata all'interno del tunnel visto che lo smog non consentirebbe di transitarvi, ma un po' più in basso all'altezza della nuova linea tramviaria rapida, la linea 6, che ha una stazione da quelle parti. Insomma un collegamento in più per coloro che abitano a Via Manzoni e dintorni che potrebbero trovarsi in pochi minuti proiettati al centro grazie all'interscambio con la linea 6 e gli altri mezzi in zona. E l'archeologia cosa c'entra? L'idea potrebbe essere quella di creare una fermata intermedia all'altezza della Crypta Neapolitana che è in fase di risistemazione, così da consentire l'accesso diretto all'area del Parco della Tomba di Virgilio. Al momento i tecnici del Comune stanno raccogliendo tutti i possibili dati per verificare la fattibilità del progetto. L'ascensore in questione fu costruito dai concessionari belgi della Società tramways de Naples ed aveva trazione a vapore, poi successivamente trasformato a trazione elettrica che consentì una velocità di un metro e mezzo al secondo, la stessa delle odierne funicolari. L'impianto venne aperto nel 1895 ed era formato da due cabine, ciascuna della capienza di 8 persone (di cui 4 sedute) oltre al conduttore. Le corse avvenivano ogni 5 minuti. L’impianto fu poi chiuso il 6 giugno 1925 a causa di un dissesto nel tunnel.

05/06/03 LUCE SUL TEATRO ROMANO DI CALES (CE)

La Sovrintendenza ai beni archeologici di Napoli e Caserta ha deciso di «accendere le luci» sull'antico teatro romano di Cales, consentendo che una delle maggiori testimonianze del sito archeologico in questione possa essere ammirata e visitata anche nelle ore serali. L'ambizioso progetto, che vede la Soprintendenza impegnata da qualche mese in un'intensa campagna di scavi, consentirà anche di restituire alla luce l'intera struttura del teatro, per metà ancora sottoterra. Analogamente rilevante è l'iniziativa dell'amministrazione comunale di Calvi che, proprio nel mese di giugno, è intenzionata a rilevare il Convento dei Padri Passionisti; una struttura di circa 5000 metri quadrati che entrerà nel novero del demanio comunale e che potrà essere utilizzata anche come importante cassa di risonanza per tutta una serie di iniziative concernenti la storia calena.

05/06/03 A BREVE IL RECUPERO DELL'AREA ARCHEOLOGICA DI SAPRI (SA)

E' ormai imminente il recupero e la valorizzazione dell'area archeologica di Santa Croce a Sapri.Saranno recuperate le cosiddette "Cammarelle", strutture di una grande villa romana marittima della quale sono presenti altri resti. L'area verrà dotata di tabelloni didattici, illuminazione e passerelle per la fruizione. Inoltre sono già pronti i progetti per portare avanti gli scavi. La sistemazione dovrebbe avvenire entro un paio di mesi.

05/06/03 STRUTTURE SANNITICHE SCOPERTE A CASALBORE

Grazie ai 250 milioni di vecchie lire stanziate dai fondi POR, la Soprintendenza Archeologica di Avellino ha avuto l'incarico dal comune di Casalbore di effettuare alcuni scavi nella centralissima piazza Giovanni XXIII. E così è venuto alla luce un edificio di età sannitica con tanto di fornace e diversi reperti ceramici del IV-III secolo a.C. La scoperta, avvenuta a poca distanza dal tempio sannitico già scavato alcuni anni fa, fanno ulteriormente capire che la cittadina attuale sorge in parte su un antico insediamento sannitico. 

28/05/03 COMPLETATO LO SCAVO DEL MAUSOLEO FUNERARIO SCOPERTO A NOLA

Gli scavi dell'interno del mausoleo funerario scoperto nello scorso aprile sono ormai completati. Archemail vi offre le foto del monumento. Per le immagini di questo mausoleo aggiornate al 27/05/03, cliccare qui.

25/05/03 NUOVI FONDI PER COMPLETARE IL RESTAURO DEL RIONE TERRA

Oltre 11 milioni di euro arrivano per completare il restauro del Rione Terra. Grazie a tali fondi sarà possibile completare il percorso archeologico dell'area con il recupero del Tempio di Augusto (Duomo) e di diversi altri edifici che affacciano sul perimetro esterno dell'acropoli.

22/05/03 FONDI PER SCAVARE A PIGNATARO (CE)

Sono stati stanziati 20.000 euro per consentire di realizzare uno scavo archeologico nell'area della Pieve medioevale di San Giorgio Martire a Pignataro Maggiore (CE). Da tempo, infatti, nella zona vengono alla luce reperti ceramici, strumenti per la produzione ceramica, lucerne e frammenti di mosaici. Dovrebbe probabilmente trattarsi di reperti pertinenti ad una villa rustica con annessa officina ceramica. Gli scavi potranno sicuramente far luce sulla struttura sepolta.

21/05/03 INCERTO IL FUTURO DEL MAUSOLEO FUNERARIO SCOPERTO A NOLA

All'inizio del mese era venuto alla luce in via Polveriera a Nola un mausoleo funerario. Oggi lo scavo è ancora lì, ma il suo futuro è incerto: ricoprire le strutture o continuare gli scavi? Per ulteriori informazioni e per le immagini di questo mausoleo, cliccare qui.

15/05/03 ENTRO UN ANNO IL PARCO ARCHEOLOGICO DI CONTRADA CELLARULO A BENEVENTO E L'ISOLAMENTO DI PONTE LEPROSO

Il traffico continuo minaccia la stabilità dello storico ponte Leproso a Benevento. Le scoperte archeologico in contrada Cellarulo, infatti, hanno bloccato un asse viario che doveva consentire di chiudere al traffico automobilistico l'antico ponte. Ora finalmente è stata trovata una soluzione alternativa. Grazie a tale intervento, che verrà realizzato in circa un anno, sarà possibile consentire il solo transito pedonale sul Ponte Leproso e realizzare il viale di accesso al futuro parco archeologico di Cellarulo, rendendolo fruibile. I fondi necessari per fare ciò sono stati messi a disposizione dalla Provincia.

14/05/03 ECCEZIONALE SCOPERTA A SANTA MARIA CAPUA VETERE: ALLA LUCE IL MACELLUM ROMANO

Sono bastati pochi colpi di ruspa perchè ci si imbattesse nei resti del macellum (il mercato) della Capua romana. E' accaduto la scorsa settimana in Via Albana, alle spalle di piazza San Pietro, nella cittadina di Santa Maria Capua Vetere che sta rivelando ormai in maniera continua la sua conformazione romana. E' la prima volta che viene alla luce un edificio pubblico completo: infatti finora i ritrovamenti avevano riguardato case o singole botteghe. Pertanto la Soprintendenza ha avviato l'iter per l'apposizione del vincolo archeologico all'intera area, in attesa di proseguire gli scavi.

02/05/03 ANCORA SCOPERTE A NOLA: STAVOLTA MAUSOLEI DI EPOCA ROMANA

Durante alcuni lavori stradali, nell'area dei mausolei detti "Le Torricelle" in Via Polveriera a Nola, sono venuti alla luce i resti di due mausolei funerari. Il primo, più grande, è in corso di scavo. Per ulteriori informazioni e per le immagini di questo mausoleo, cliccare qui.

02/05/03 ED ANCHE A ROCCARAINOLA, POCO LONTANO DA NOLA, SCOPERTA UNA PICCOLA NECROPOLI

Nel corso di una ispezione antibracconaggio, alcuni componenti della Polizia ambientale hanno sorpreso alcuni tombaroli che stavano effettuando scavi in un'area boschiva. I due tombaroli hanno avuto il tempo di fuggire, ma non di asportare i reperti contenuti in una piccola necropoli, ubicata nel territorio di Roccarainola, nel Nolano. Il responsabile del locale ufficio della Soprintendenza, il Dott. Vecchio, recatosi sul posto ha potuto constatare l'esistenza di due sepolture piuttosto povere ascrivibili ad un'epoca tra il periodo Sannitico ed il periodo Romano. La difficoltà di datazione sta nella mancanza di un corredo funerario. Gli scheletri erano contenuti in due casse formate da lastre di tufo e pietra. Non è da escludere che le sepolture possano riferirsi ad un insediamento rurale sorto in un'area dove successivamente sarebbe stato edificato un monastero medievale. La zona è stata sequestrata dalla Procura di Nola e sottoposta a sorveglianza per evitare ulteriori possibili depredamenti. E' infatti piuttosto difficile procedere a scavi regolari a causa del fatto che le due tombe sono venute alla luce in una zona abbastanza impervia. Certo i tombaroli sapevano bene dove scavare visto che non sono state trovate tracce di saggi nei dintorni: al primo colpo i clandestini avevano già trovato quello che cercavano e solo per caso i reperti non sono finiti nelle loro mani.

18/04/03 TRACCE DI UNA CITTA' ROMANA A SAN GIORGIO DEL SANNIO

In località Ginestra, nei pressi del cimitero di San Giorgio del Sannio (Bn), durante lavori di allargamento del cimitero stesso sono venute alla luce alcune mura pertinenti ad un abitato dell'età romana. Già nelle vicinanze, negli anni scorsi, erano venute alla luce alcune tombe che facevano pensare all'esistenza di una necropoli. Adesso questo rinvenimento sembra riferirsi ad un abitato. Le mura venute alla luce, infatti, sembrano la fondazione di un edificio abbastanza imponente, forse qualcosa di più che una semplice casa. Saranno i prossimi scavi della Soprintendenza a verificare l'estensione e la portata del rinvenimento. Nel frattempo il comune ha annunciato di voler istituire un museo archeologico locale nella strutture recuperata di Palazzo Bocchini. Servirà non solo per i reperti rinvenuti in questi ultimi anni, ma anche per ospitare i reperti provenienti da una cospicua donazione che sta per arrivare al comune. 

18/04/03 FONDI PER IL PARCO ARCHEOLOGICO DI ABELLINUM

Tra i fondi per il programma triennale delle opere pubbliche 2003/2005 destinati alla cittadina di Atripalda, alle porte di Avellino, spiccano circa 3 milioni di euro per la realizzazione del parco archeologico di Abellinum. I resti della città romana sono stati solo in parte scavati e sono visitabili nei pressi della stazione irpina. Con questi fondi sarà possibile allargare l'area archeologica e riqualificarne accessi e servizi.

18/04/03 ANCORA SCOPERTE A SANTA MARIA CAPUA VETERE

Sempre più spesso sotto le strade di Santa Maria Capua Vetere vengono scoperte le tracce della romana Capua, città sicuramente di grossissima importanza. Stavolta la scoperta è avvenuta in Piazza Padre Pio, in un'area incolta destinata a civili abitazioni. Non appena sono iniziati i lavori di scavo per le fondamenta, sono balzate fuori le prime tracce. La Soprintendenza accorsa in loco, dai primi saggi ha potuto constatare l'esistenza di una stratigrafia che va dall'età repubblicana alla tarda età imperiale. Si tratterebbe di un quartiere di abitazioni con pavimenti a mosaico e strutture termali.

09/04/03 RUBATI E RITROVATI AFFRESCHI DA POMPEI: GESTO IDIOTA ROVINA LE DECORAZIONI DI UNA DOMUS

Nella notte fra venerdì e sabato scorsi alcuni balordi sono penetrati all'interno della Casa dei Casti Amanti, una delle più belle domus lungo la Via Abbondanza negli scavi di Pompei, ed hanno asportato alcuni affreschi rovinando irrimediabilmente le pareti. Per asportare alcuni frammenti, infatti, hanno provocato la distruzione di buona parte della parete affrescata, segno che i ladri volevano evidentemente asportare l'intera parete ma, per la loro imperizia, non sono riusciti nell'intento. Ieri mattina, il recupero dei frammenti in circostanze non ancora note. Purtroppo c'è poco da gioire in quanto il lavoro di restauro della parete si preannuncia difficile se non impossibile.

09/04/03 ANCORA UN RITROVAMENTO DALLA LONTANA PREISTORIA, QUESTA VOLTA A SALERNO

Nella zona di Fuorni a Salerno, stanno venendo alla luce i resti di una frequentazione pre e protostorica molto ampia. Si tratterebbe di un villaggio che è stato abitato dall'età neolitica fino al periodo dell'età del bronzo e poi repentinamente abbandonato, forse a causa di un evento eruttivo o comunque catastrofico. Sembra quindi ripetersi quanto già accaduto negli ultimi anni a Nola e Poggiomarino, ma ancora una volta questo sito potrebbe rappresentare un unicum, come i due precedenti, per la sua alta densità abitativa. Notizie più certe si avranno dopo i primi saggi che sono in corso.

02/04/03 ANFORE ROMANE RINVENUTE NEL PORTO DI NAPOLI

Nel corso di alcuni lavori di manutenzione ad un traghetto, sono affiorate nelle acque del molo 14 al porto di Napoli, i resti di tre anfore risalenti alla prima età romana in buone condizioni di conservazione. La scoperta è avvenuta a circa 12 metri di profondità. Il mare ha anche restituito frammenti ceramici pertinenti ad altre anfore e tre pezzi di ossa presumibilmente umane. I reperti sono stati subito presi in consegna dalla Soprintendenza che sta provvedendo ad esaminarli con cura.

02/04/03 ANCORA RINVENIMENTI NELLA NECROPOLI DI CARINOLA (Ce) MA I VANDALI ENTRANO IN AZIONE

Continuano i rinvenimenti nell'area antistante la Cattedrale di Carinola (Ce). Ormai sono già varie le sepolture medievali messe in luce. Durante la scorsa settimana è stato scoperto, in particolare, lo scheletro di una fanciulla, forse un'adolescente, perfettamente integro. E' stato il primo caso di vera e propria tomba con tanto di frammenti ceramici e di argilla pertinenti ad un povero corredo. La scoperta ha subito scatenato i curiosi accorsi in massa nella cittadina casertana tanto da dover recintare accuratamente l'area. Questo però non è bastato a tenere lontani i soliti idioti che di notte hanno quasi distrutto la tomba in questione. Il recupero dello scheletro era stato lungo e laborioso: ora per colpa del raid vandalico, lo scheletro è stato danneggiato irrimediabilmente. Alla scoperta dell'atto vandalico, sconcerto e rabbia sono serpeggiati fra gli addetti alla Soprintendenza che con tanta cura avevano recuperato lo scheletro in questione. Intanto è ormai accertato che si tratterebbe di un cimitero risalente ad un epoca compresa tra il 1000 e il 1400. Prende sempre più corpo anche l'idea del Comune di Carinola di ricoprire la necropoli con una lastra di materiale trasparente al termine degli scavi.

02/04/03 VISITA VIRTUALE AL CRIPTOPORTICO DI ALIFE (Ce)

Mentre stanno per cominciare i lavori al criptoportico di Alife (Ce) per completarne la messa in luce, sul sito ALLIPHAE è possibile vedere lo stato attuale del monumento con foto, piante, descrizioni accurate. E' insomma un modo per visitare virtualmente il monumento. Collegatevi all'indirizzo http://web.tiscali.it/alliphae/criptoportico.html. Per visitare dal vivo i monumenti archeologici di Alife vi diamo appuntamento ad ottobre quando sarà possibile partecipare alla straordinaria visita da noi organizzata. Da non perdere.

26/03/03 TORNA ALLA LUCE UN TRATTO DELLA VIA APPIA A SANTA MARIA A VICO (Ce)

A Santa Maria a Vico, in località Migliori, è venuto alla luce un tratto dell’antica strada consolare Appia con i caratteristici basoli calcarei, una tomba e una grande statua togata. La strada, in questo tratto, attraversava la Valle Caudina per collegare Capua con Benevento. Il rinvenimento si è avuto per puro caso durante l'abbattimento di un vecchio edificio. La Soprintendenza sta continuando le ricerche mentre il Comune chiede che i reperti rinvenuti rimangano nel comune casertano, offrendo una sede idonea per ospitarli.

26/03/03 CONTINUANO I RINVENIMENTI DI TOMBE A CARINOLA (Ce)

Dopo lo scheletro rinvenuto una settimana fa, a Carinola continuano a venire alla luce sepolture medievali. Sta accadendo nel piazzale antistante la Cattedrale di Carinola (Ce) dove erano in corso lavori di ripavimentazione dell'area. Si tratterebbe di un cimitero risalente ad un epoca compresa tra il 1000 e il 1400 dove erano seppelliti coloro che non potevano permettersi o non erano ritenuti meritevoli di essere sepolti all’interno della chiesa. Questa spiegazione fornirebbe anche una risposta agli innumerevoli interrogativi di questa ultima settimana. Sono comunque in corso ulteriori saggi da parte delle Soprintendenze ai beni storici e archeologici che confermerebbero con una buona dose di certezza che il sagrato della chiesa carinolese nascondesse una fossa comune risalente ai primi secoli dello scorso millennio. Sicuramente era un cimitero destinato ai defunti meno abbienti visti i caratteri scarni ed essenziali delle sepolture senza alcune oggetto artistico o monili. 
La Cattedrale di Carinola venne costruita nel 1099 anche se i saggi di questi giorni hanno permesso anche di rinvenire alcune mura sotterranee dello spessore di circa mezzo metro nella stessa area, forse pertinenti ad una chiesa preesistente. 
Il Comune di Carinola sta ora valutando l'opportunità di portare alla luce l'intera necropoli e poi di ricoprirla in parte con una lastra di materiale trasparente così da mantenerla visibile nel tempo

19/03/03 LE PIU' ANTICHE ORME UMANE RINVENUTE A ROCCAMONFINA (Ce) 

Facevano bella mostra di se da secoli ma, nell'immaginario popolare, si trattava delle impronte del diavolo, unico essere in grado di camminare sulla lava. In realtà nel momento in cui furono impresse, lo strato di materiale vulcanico non era caldo, ma in grado di essere calpestato anche da impronte umane. Ma solo oggi, a seguito di approfonditi studi, è stato possibile effettuare una scoperta sensazionale. Quelle orme le ha impresse un nostro progenitore molto antico, addirittura fra 385mila e 325 mila anni fa e questo ne fa le orme più antiche finora scoperte sul nostro pianeta. In numero di 56, le tracce vennero impresse da ominidi eretti e con andatura bipede su un banco di materiale piroclastico eruttato dal vulcano di Roccamonfina nel Medio Pleistocene. Adesso ci si auspica che l'area in questione venga preservata da qualsiasi danneggiamento di curiosi. 

19/03/03 MISTERIOSO SCHELETRO RINVENUTO A CARINOLA (Ce)

Uno scheletro umano sicuramente antico è stato rinvenuto a mezzo metro di profondità dinanzi alla Cattedrale di Carinola (Ce), durante lavori di risistemazione della pavimentazione stradale. Nessun segno di tomba o corredo è stato rinvenuto per cui si avanza l'ipotesi che il cadavere possa appartenener forse ad un vagabondo. L'antichità dell'area è testimoniata dalla Cattedrale fatta costruire nel 1099.

19/03/03 ARRIVANO FONDI PER L'AREA DEL CLANIO

Approvato il finanziamento comunitario del Piano integrato "Valle dell'antico Clanis" che unisce i comuni del Vallo di Lauro all'agro Nolano-Acerrano. Fra i progetti finanziati per un totale di 20 milioni di euro, spiccano il restauro dell'area del Castello di Avella (Av), già sede di diversi ritrovamenti archeologici di grossa importanza, e fondi per il Museo Archeologico di Nola (Na) e per gli scavi dell'età del bronzo di San Paolo Belsito (Na). 

12/03/03 A PAGO DEL VALLO DI LAURO (Av) SPUNTA UN PAVIMENTO ROMANO IN UNA CHIESA

Nella frazione di Pernosano a Pago del Vallo di Lauro, nella parte sotterranea della chiesa di S. Maria Assunta, al di sotto di un luogo cultuale medievale, è stato riscontrato con il sonar la presenza di una base pavimentale romana. Il pavimento si trova a 5 metri di profondità e potrebbe essere quanto rimane di un edificio romano, forse un tempio, sul quale si costruì l'edificio di culto medievale e poi l'attuale chiesa. I lavori di scavo saranno eseguiti al più presto, ma occorrerà anzitutto rinforzare i pilastri della chiesa per evitare problemi di staticità. Per il recupero del complesso e la sistemazione di un museo annesso sono stati già erogati 800mila euro così da realizzare un punto di attrazione turistica.

12/03/03 IL COMUNE DI SORRENTO ACQUISIRA' LA VILLA ROMANA DEL CAPO

Conosciuta come "Bagni della Regina Giovanna", il complesso archeologico del Capo di Sorrento comprende i resti di una grandiosa villa romana imperiale. Il sito, finora, era di proprietà dei Padri della Compagnia di Gesù che hanno deciso di vendere.A questo punto, per evitare qualsiasi speculazione, il Comune ha esercitato una opzione sull'acquisto e quindi ha deciso di comprare l'area. La villa, forse appartenuta a Pollio Felice, si articolava nei due nuclei del quartiere di abitazione, posto in alto e quasi interamente interrato, e della villa a mare, sull'estrema punta del promontorio, collegati tra loro da due strette lingue di roccia che delimitavano un piccolo bacino naturale attrezzato ad approdo della villa stessa. Il complesso archeologico è in buono stato di conservazione, ed è possibile visitare quelli che sono gli antichi resti della parte residenziale, comprendente anche alcune strutture termali.

04/03/2003 PUNTA CAMPANELLA - L'AREA COMPRATA DAL COMUNE

L'area di Punta Campanella che rischiava di essere venduta a privati, è stata invece acquistata dal comune di Massalubrense per circa 240.000 euro. La notizia è stata accolta con grossa soddisfazione da tantissime persone ed associazioni che vedevano nella possibile vendita a privati il rischio di perderla per sempre. Invece, grazie al comune, l'area sarà fruibile ai visitatori. Nella vendita sono compresi il faro con l'ex alloggio del personale, la torre saracena del 1300 e circa 11.000 metri quadri di terreno circostante. L'area assume grossa importanza anche dal punto di vista archeologico. Le fonti antiche, infatti, identificano su Punta Campanella il luogo dove sorgeva il Tempio di Atena, uno dei santuari più famosi della costa tirrenica, anche se finora nessuna scoperta di strutture è mai stata fatta. Nella stessa area è anche visibile, con difficoltà, un'epigrafe rupestre in lingua osca del III-II sec. a.C. scoperta nel 1985, e che menziona tre Meddices Minervae (magistratura tipicamente sannitica) che appaltarono e collaudarono i lavori per la creazione dell’approdo di levante che conduceva al Santuario.

03/03/2003 SALERNO - RIDIMENSINATE LE ASPETTATIVE SULLE SCOPERTE ALLA FOCE DELL'IRNO

Sembrava che ci si trovasse dinanzi a rinvenimenti di grossa importanza che lasciavano sperare di rinvenire anche un livello romano. Invece, dopo l'iniziale euforia, ci si è resi conto che nell'area della futura cittadella giudiziaria, alle foci dell'Irno, era presente soltanto una necropoli di epoca medievale. Mentre le strutture che si era ipotizzato essere parte di un quartiere artigianale altomedievale si sono rivelate di minore importanza e senza una destinazione precisa. Probabilmente i primi rinvenimenti avevano fatto sperare di rinvenire addirittura il porto romano alla foce dell'Irno, ma alla luce degli studi di quanto finora venuto alla luce, sembra che il letto del fiume, all'epoca, scorreva in un'altra posizione rispetto all'attuale. Quindi qui sorgeva soltanto un'area funeraria fuori della città.

28/02/2003 CALES (Ce) - PARTE IL PROGETTO PER LA RIQUALIFICAZIONE DEL SITO

Stipulato il protocollo d'intesa fra Autostrade Spa, Sovrintendenza ai Beni Archeologici di Napoli e Caserta ed il Comune di Calvi per la riqualificazione dell'area archeologica di Cales, in buona parte ancora sepolta e poco praticabile. Grazie a tale iniziativa, l'area archeologica diventerà un parco accessibile direttamente dall'autostrada Napoli - Roma con la creazione di uno svincolo dedicato con tanto di servizi aggiuntivi. Ed in quest'ottica si riporterà alla luce la parte ancora sepolta del grandioso teatro che, forse già dalla prossima estate, verrà illuminato per consentire visite in ore serali. L'area di Cales sorge lungo l'attuale Via Latina, detta anche Via Casilina, a 14 km a nord di Capua. Il sito occupa un pianoro di quasi 64 ettari nel comune di Calvi Risorta e presenta poche, ma interessanti tracce visibili, mentre buona parte della città è ancora da portare alla luce. Cales è fra i centri archeologici più importanti della Campania, sebbene la città sia stata indagata soltanto parzialmente. Presumibilmente la fondazione della città risale al X-VIII sec. a.C., periodo al quale sono ascrivibili alcuni fondi di capanna rinvenuti in località Pezzasecca. Numerose sono anche le tombe dell'età del ferro (oltre 140) scavate a poca distanza dalla città. Fu colonia romana nel 334 a.C. e devastata durante la terza guerra sannitica e successivamente durante la seconda guerra punica, subendo gravi imposizioni dai Romani a seguito del rifiuto di fornire aiuti a questi ultimi contro Annibale.
L'importanza di Cales fu dovuta anche alla sua posizione, lungo la Via Latina, e si desume dai suoi imponenti monumenti pubblici quali l'anfiteatro, il teatro e le terme. Al periodo di suo massimo splendore, Cales occupava l'intero terrapieno tufaceo avente lati di circa 1600 x 400 metri, delimitato dai torrenti Rio Pezzasecca e Rio dei Lanzi. Cinta da possenti mura, la città aveva un asse stradale principale (Cardo massimo) che l'attraversava in senso Nord-Sud, intersecato da strade perpendicolari (decumani), delle quali il Decumano massimo costituiva l'attraversamento cittadino della Via Latina che congiungeva Casilinum (l'odierna Capua) con Roma. Cales era poi collegata mediante altre strade con l'area di Calatia (Maddaloni) e e quella di Sinuessa (Mondragone) attraverso Forum Popili (Carinola) e Forum Claudi (Ventaroli).
La decadenza dell'Impero Romano portò ad un ridimensionamento di Cales che però non venne mai completamente abbandonata tanto che nel V sec. d.C. diventò sede vescovile e venne incorporata nel Ducato longobardo di Benevento.

16/02/2003 SALERNO - SCOPERTE ARCHEOLOGICHE ALLA FOCE DELL'IRNO

I lavori per la costruzione della cittadella giudiziaria sull'ex-area dello scalo ferroviario già dismesso, hanno portato alla luce una serie di strati archeologici dell'alto medioevo e della tarda età romana. Il livello più recente è quello di una necropoli medievale sotto il quale sono state rinvenute le strutture di un quartiere artigianale di età alto-medievale con focolari, vasche, fondazioni di edifici. Nei documenti antichi si parlava di mulini presenti nell'area all'epoca: probabilmente tali edifici erano al servizio di opifici che avevano grossa necessità di acqua. Sotto questo strato sono venuti alla luce reperti ceramici anteriori all'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. che dimostrano l'esistenza anche di uno strato romano. SI avanza l'ipotesi che possa trattarsi di un porto romano alla foce del fiume Irno, finora mai rinvenuto. I lavori sono ora fermi in attesa dei necessari scavi archeologici.

10/02/2003 NAPOLI - DAL CANTIERE DEL METRO' DEL CORSO UMBERTO TANTE SORPRESE

Si sapeva che scavando al Corso Umberto ci si sarebbe imbattuti in strati archeologici, ma certo non così abbondanti. Dagli scavi per la realizzazione della linea metropolitana tra Piazza Municipio e Piazza Garibaldi stanno venendo alla luce diversi reperti ed edifici. Al momento si è arrivati fino allo strato normanno, ma è probabile che al di sotto siano presenti strutture del porticciolo greco-romano. Finora sono venute fuori prima le fondazioni di un agglomerato urbano del ’600, probabilmente una sequenza di botteghe artigiane, poi alcuni elementi di muratura che si ritiene facessero parte di un insediamento normanno (XII secolo). Ed ancora una consistente quantità di vasellame e pavimenti in maiolica databili tra il ’400 e il ’500. Per ospitare tutto questo tesoro probabilmente sarà istituito, nella futura stazione di piazza Municipio, un «Museo del Metrò» su due livelli. E se questi spazi non dovessero bastare, altri locali espositivi verranno allestiti presso le fermate di piazza Bovio e piazza Nicola Amore. Ogni singola postazione di scavo per la strada ferrata sotterranea, dunque, potrebbe offrire ai passeggeri in transito lo spettacolo di quel che si è trovato nel cantiere. Ovviamente il problema più grosso per la metropolitana sarebbe venisse davvero alla luce una struttura greco-romana inamovibile come il porticciolo o lo stadio. In quel caso la metropolitana dovrebbe girarci intorno, oppure passarci sotto, oppure essere deviata lungo tutt’altro percorso. 
Intanto un'altra idea è stata lanciata: rendere accessibile il cantiere in occasione della prossima edizione del «Maggio dei monumenti»: un percorso guidato , naturalmente con le dovute precauzioni per non recar danno al delicato intervento di scavo, oppure l’allestimento di una mostra nei pressi delle stazioni. Una proposta formulata da più parti, mentre la Soprintendenza sta già lavorando a un primo catalogo e alla composizione di pannelli con immagini fotografiche.

04/02/2003 SARNO (SA) - ANCORA UNA TOMBA ANTICA SCOPERTA
E' l'ennesimo rinvenimento archeologico in un territorio troppo spesso poco considerato, quello dell'agro sarnese. In località Vallone Trave nella frazione Episcopio, la pioggia di questi giorni ha portato alla scoperta di un'ennesima tomba del IV secolo a.C. Il ritrovamento è avvenuto grazie alla segnalazione di un contadino che ha notato il sarcofago in uno squarcio del terreno, apertosi a causa della pioggia. Non è ricca come le tombe rinvenute in questi ultimi mesi nel territorio sarnese, ma sicuramente rappresenta un ritrovamento importante per capire la conformazione del territorio in epoca preromana. La tomba, dopo il recupero, verrà sistemata nella nuova sede museale sarnese, il palazzo Ungaro-Capua, dove dovrebbe vedere presto la luce il nuovo museo archeologico della cittadina.

02/02/2003 CASTELLAMMARE DI STABIA (NA) - ALLA LUCE UNA DOMUS ROMANA
Le pioggie dei giorni scorsi hanno portato il costone della passeggiata archeologica a franare. Così nei pressi delle Ville romane di Stabia sono spuntati i resti di una domus romana. Sono venuti alla luce due ambienti di cui uno di notevole fattura. Potrebbe trattarsi di un'altra villa della quale si ignorava l'esistenza o anche di una domus dell'abitato romano di Stabia, scoperta che sarebbe di incredibile importanza visto che finora la Stabia romana non è stata ancora del tutto individuata.

31/01/2003 ALIFE (CE) - AL VIA GLI SCAVI NEL CRIPTOPORTICO
Sarà un dei più suggestivi criptoportici sotterranei casertani e probabilmente la più importante attrazione del parco archeologico di Alife. Il progetto esecutivo è già pronto e i fondi necessari, già previsti nel PIT Trebulani-Matese, saranno disponibili entro fine anno, come ha assicurato nei giorni scorsi ad Alife, l'assessore regionale ai Beni Culturali, Marco Di Lello. Entro il primo trimestre del 2003, dunque ­ promossi dal Comune di Alife, guidato da Roberto Vitelli, e dalla Soprintendenza archeologica ­ potrebbero già partire i lavori di svuotamento e consolidamento della struttura d'origine romana, che insieme con l¹estensione, a Natale, di Artecard alla Reggia di Caserta e ad altri grandi attrattori culturali di Terra di Lavoro, rappresentano l'ultima novità le sistema dei beni culturali della nostra provincia.
Questa ed altre notizie riguardanti il territorio di Alife sul sito http://web.tiscali.it/alliphae dove è anche possibile iscriversi alla newsletter gratuita dedicata all'archeologia della stupenda cittadina casertana.

23/01/2003 TORRE DEL GRECO (NA) - FINALMENTE UNA TUTELA PER LA VILLA ROMANA IN CONTRADA SORA
Sembra finalmente che qualcosa si muova per la tutela del sito archeologico di Contrada Sora a Torre del Greco (Na). La scorsa settimana, infatti, si è proceduto a realizzare la recinzione dell'area che finora era lasciata completamente incustodita e senza alcuna delimitazione. Il sito presenta i resti di una grande villa marittima romana, già nota nel Seicento. E' stata oggetto di diverse campagne di scavo a più riprese, senza che fosse mai portata interamente alla luce. L'edificio si estendeva con un fronte a mare di circa 200 metri. Venne costruita intorno alla metà del I secolo a.C. e poi ricoperta dall'eruzione vesuviana del 79 d.C. Il sito fu poi rioccupato nel II secolo d.C. mentre nel IV secolo vi venne costruita una nuova villa abbandonata anch'essa nel VI secolo a seguito di una eruzione. Più volte si è parlato di progetti per la creazione di un parco archeologico che salvaguardi i resti soffocati dall'urbanizzazione, ma mai nessuno di loro è stato portato avanti. Si spera che la costruzione della recinzione sia il primo passo per la salvaguardia del sito.

12/01/2003 MISENO - UN MILIONE DI EURO PER IL RECUPERO DELLA FLOTTA SOMMERSA
Pioggia di euro per una importantissima campagna di scavi. Partirà, infatti, a febbraio il recupero dei reperti della flotta imperiale dal Lago di Miseno. Per la realizzazione è stato stanziato ben un milione di euro grazie ad un accordo Stato-Regione. Si partirà con alcune prospezioni geofisiche e archeologiche per proseguire con il recupero vero e proprio.
Ma cosa ci si aspetta di trovare? Augusto, dopo la battaglia di Anzio (31 a.C.), pose qui la base della Classis Praetoria, la flotta al diretto servizio della corte imperiale, spesso presente nei Campi Flegrei.
Il porto di Misenum, al pari del Portus Iulius sul lago Lucrino, venne impiantato in due bacini naturali; il bacino interno, l'odierno Maremorto, fungeva da cantiere navale, mentre quello esterno, la baia di Miseno, costituiva il porto vero e proprio. Essi erano collegati da un canale oggi interrato mentre l'ingresso al porto era protetto da due moli su arcate, prolungamento dei baluardi naturali di Punta Terone e Punta Pennata. In funzione della flotta venne anche dedotta una colonia militare che conferì all'insediamento autonomia amministrativa. Lungo la costa furono installate tutte le attrezzature necessarie ad una base militare che doveva ospitare 6000 uomini; caserme, alloggi per gli ufficiali, fari e torri, arsenali, depositi e le monumentali opere di idraulica per il rifornimento dell'acqua alla flotta. Tranne che per un breve periodo di attività bellica (68-69 d.C.) nel golfo ligure, la flotta Misenate restò inoperosa per secoli, con l'unico compito di trasportare o scortare membri della famiglia imperiale. Fino al IV sec. d.C. Misenum mantenne il suo ruolo cruciale dal punto di vista militare poi il declino. Nel VI sec. d.C. della base militare di Misenum si era perso anche il ricordo. Ecco perchè oggi si spera di recuperare non solo reperti ma anche qualche nave così come accadde negli anni '30 a Nemi, sui Colli Albani.

12/01/2003 NAPOLI - REALIZZATO UN PROGETTO PER IL RIPRISTINO DELLA CRYPTA NEAPOLITANA
L'antica "Crypta Neapolitana", il lungo tunnel romano che collegava Piedigrotta a Fuorigrotta, chiuso alla fine dell'800, ritornerà ad essere interamente percorribile ai pedoni. Il progetto, realizzato di concerto fra la Soprintendenza Archeologica, quella Architettonica ed il Comune di Napoli, vedrà la realizzazione in tempi brevi. I lavori, infatti, cominceranno nei prossimi mesi, probabilmente a marzo. Sarà, così, restituita alla città un bene archeologico e storico estremamente suggestivo.
La Crypta venne aperta alla fine del I° sec. a.C. per velocizzare i collegamenti fra Neapolis e Puteoli evitando le curve tortuose e le irte salite della strada preesistente, la "Via Antiniana per colles", che giungeva a Fuorigrotta risalendo la collina del Vomero.
Attualmente la galleria si presenta lunga circa 700 metri, larga fra i 4 e i 5 metri ed alta tra i 5 e i 20 metri. Oltre che da fiaccole, la galleria veniva illuminata da due pozzi di luce. Riguardo alla costruzione, Strabone ci fornisce alcune utili informazioni: i lavori furono diretti da Lucio Cocceio Aucto, autore di molte altre gallerie dell'area flegrea (quella fra Cuma e l'Averno, ad esempio). Il ritrovamento di un bassorilievo marmoreo raffigurante il dio Mitra, ascrivibile al III° sec.d.C., ha portato ad ipotizzare l'esistenza di un luogo di questo culto in qualche anfratto della grotta. Inoltre, secondo alcuni scrittori pare che nella galleria si svolgessero, in antico, rituali dedicati a Priapo, figlio di Dioniso e di Afrodite, dio della fecondità, il cui culto comportava riti fallici notturni. La Crypta Neapolitana ha continuato a svolgere il suo ruolo fino all'inizio del ‘900. Quest'ultima situazione ha ovviamente determinato una serie di trasformazioni che hanno mutato l'aspetto originario della galleria che venne modificata dai lavori voluti dal re Alfonso d'Aragona nel 1455 e da vari vicerè spagnoli. Nel periodo in cui era vicerè don Pedro d'Aragona, a metà percorso, vi era una cappellina scavata nel tufo dedicata a Santa Maria della Grotta, ma ancora in tale tempo continuavano gli stessi riti osceni che avevano avuto luogo in passato, tanto che il vescovo di Pozzuoli organizzò un servizio di vigilanza per farli cessare. Alla fine del secolo scorso poi, sulla destra della grotta vi era una piccola cappella della quale aveva cura un vecchio eremita che con le elemosine che raccoglieva alimentava i ceri del piccolo altare. La "crypta" fu illuminata nel 1893 e, a cura degli architetti Virgilio Marengo e Adolfo Gianbarba, restaurata. Dopo poco però apparvero delle profonde lesioni tanto che si dovette far vietare il transito.

11/01/2003 QUALIANO (NA) - VIENE ALLA LUCE L'ANTICA VIA CONSOLARE CAMPANA
Si stava scavando per la realizzazione dell'impianto fognario fra Via Oberdan e Via Pozzolaniello a Qualiano quando, a circa due metri di profondità, sono venuti alla luce i basoli di un'antica strada romana. Gli esperti della Soprintendenza giunti sul posto hanno constatato che gli scavi avevano messo in luce un tratto di strada basolata, un muro di un edificio lungo circa un metro e forse un paio di tombe. Non si esclude che la strada fosse una diramazione dell'antica Via Consolare Campana, la strada romana di collegamento fra Pozzuoli e Capua. Maggiore chiarezza potrà venire dai saggi che verranno effettuati in seguito. Nel frattempo i lavori per l'impianto fognario sono stati sospesi.

07/01/2003 TORRE ANNUNZIATA (NA) - SI REALIZZERA' IL MUSEO ARCHEOLOGICO DI OPLONTIS
Arrivano dal governo 300.000 euro per la creazione del museo archeologico di Oplonti. La bella notizia riporta serenità in un luogo dove tutto sembrava essersi fermato dal punto di vista dello sviluppo turistico. Adesso assume tutta un'altra luce l'incontro che si terrà nei prossimi giorni fra il Comune ed il Ministero della Difesa, proprietario dello spolettificio che sorge su una buona parte dell'area della villa di Poppea. Parte della struttura militare, infatti, dovrebbe essere liberata per far posto a strutture turistiche a servizio degli scavi. Adesso con i fondi ricevuti, non avendo individuato alcuna sede per la realizzazione del museo, si potrà sfruttare l'area che verrà dismessa dai militare.

05/01/2003 ALTO CASERTANO - NUOVI FONDI PER LA VALORIZZAZIONE CULTURALE
Grazie al Piano Integrato Territoriale (PIT) dei Monti Trebulani-Matese, ben venti comuni dell'alto casertano godranno di di un bel po' di euro per il recupero e la valorizzazione di siti di interesse storico ed archeologico. Tra gli interventi che verranno attuati, il recupero del criptoportico di Alife (1 milione e 600.000 euro), del complesso di San Domenico con l'annesso museo archeologico a Piedimonte Matese, dell'insediamento medievale di Rupecanina a Sant'Angelo di Alife. Ed ancora verranno recuperati per la visita al pubblico le torri normanne di Castello Matese, il castello di Gioia Sannitica e quello di Dragoni, nonché la cinta muraria sannitica di quest'ultima cittadina. Ed infine verrà messo in sicurezza il teatro-tempio del Monte San Nicola, di recente scoperto a Pietravairano da un pilota di deltaplano. In definitiva un'occasione unica per il rilancio culturale e turistico dell'area. Finalmente i beni summenzionati diventeranno visitabili per tutti. Infatti, la volontà è quella di renderevibili tali siti già durante i restauri che si spera partiranno in breve tempo.

27/12/2002 ALIFE (CE) - SI SCAVERA' A BREVE L'IMPONENTE ANFITEATRO
E' previsto per il primo trimestre del prossimo anno lo scavo del notevole anfiteatro romano dell'antica Alliphae, la cui cavea misura ben mt. 46 x 72. Scoperto soltanto nel 1975 grazie alle foto aeree, l'anfiteatro sorgeva appena fuori delle mura della cittadina di origine sannitica, poi romana. Il monumento sarà solo una delle attrattive del percorso archeologico alifano che, oltre alle mura ed all'impianto urbanistico già visibili, comprendenrà anche il teatro, il criptoportico ed il nuovo museo archeologico, anch'esso di prossima apertura. Per ulteriori informazioni sulla storia ed i monumenti di Alife: http://web.tiscali.it/alliphae

26/11/2002 POMPEI (NA) - RINVENUTI DUE SCHELETRI DI SCHIAVI IN FUGA
Erano in due e probabilmente cercavano scampo dalla furia dell'eruzione senza riuscire nell'impresa. Il ritrovamento di due scheletri, di cui uno in eccezionale stato di conservazione, sono stati riportati alla luce poco fuori dalle mura dell'antica Pompei da una equipe di studiosi giapponesi. Gli scavi stanno cercando di portare alla luce la ipotizzata "Porta di Capua", mai rinvenuta finora. Il primo scheletro è quasi completo, mentre sul secondo sono ben visibili la fibbia usata per reggere la tunica e un anello di ferro. Entrambi presentano segni di schiacciamento sul cranio. Uno degli scheletri apparteneva sicuramente ad uno schiavo che cercava la fuga nonostante la catena a una gamba, ancora in parte visibile.

23/11/2002 NOLA (NA) - FINALMENTE UN PROGETTO DI RECUPERO DEL VILLAGGIO PREISTORICO
Sarà aperto a breve anche al pubblico il sito preistorico di Nola in località Croce di Papa. Si stanno infatti portando avanti i lavori per la copertura del luogo in modo da creare un percorso che consenta di ammirare da vicino le capanne del villaggio dell'età del bronzo. L'incredibile numero di richieste di visita e l'interesse mostrato dal mondo scientifico ed archeologico per l'eccezionale scoperta ha spinto la Soprintendenza a trasformare l'area in una sorta di museo a cielo aperto. I visitatori potranno così ammirare quello che è stato definito da studiosi di fama mondiale come un "unicum". In tal modo sarà anche possibile fornire una protezione non solo dalle aggressioni degli eventi atmosferici, ma anche dalla mano dell'uomo. E'ancora vivo, infatti, il ricordo della distruzione vandalica avvenuta lo scorso giugno di uno dei reperti più interessanti rinvenuti nel villaggio, un piccolo forno. La visita al sito potrà essere completata con la visita al museo archeologico di Nola dove è ancora esposta la mostra dedicata ai ritrovamenti preistorici che negli ultimi anni si sono avuti nel territorio nolano.

15/11/2002 POMPEI (NA) - UN ALTRO FIUME BAGNAVA L'ANTICA POMPEI
Non era solo il Sarno a lambire le mura di Pompei. La scoperta di tre studiosi dell'Università del Sannio e della Soprintendenza pompeiana è che esisteva un altro fiume che scorreva a Nord dell'abitato e che, prima del 79 d.C., si gettava nel golfo di Napoli a meno di un chilometro da Porta Marina. Forse si trattava di un ramo del Sarno che si divideva dal fiume principale prima di giungere a Pompei, allo stesso modo di quanto accade oggi dopo l'apertura del Canale Bottaro, un braccio artificiale del Sarno voluto dai Borboni. Gli studi che seguiranno potranno chiarire l'andamento del nuovo corso d'acqua.

15/11/2002 MADDALONI (CE) - ARRIVA IL NUOVO MUSEO ARCHEOLOGICO
Dopo i necessari restauri sta finalmente per essere aperto al pubblico il nuovo museo archeologico dell'agro calatino, ospitato a Maddaloni in un importante edificio settecentesco, il cosiddetto "Casino ducale dei Carafa". L'annuncio è stato dato dal Sovrintendente Stefano De Caro nel corso della presentazione del progetto di realizzazione. La struttura ospiterà notevoli reperti provenienti dal sito della città osca e poi romana di Calatia. situata poco fuori Maddaloni lungo la Via Appia. L'allestimento sarà curato da Elena Laforgia, la studiosa che ha condotto gli scavi nell'ambito del sito calatino negli ultimi anni. Inizialmente il museo sarà ospitato nel piano terra dello storico edificio, mentre solo al termine dei lavori il secondo piano ospiterà un laboratorio di restauro. Ma l'importanza del museo risiederà anche nell'aver restituito alla città un edificio di grosso valore storico. Il Casino ducale, infatti, giaceva nel più grave degrado. I lavori hanno riportato alla luce importanti affreschi e persino, in alcune sale, i parati e la tappezzeria originaria. Un miracolo che purtroppo è stato rallentato dalla cronica mancanza di fondi che affligge il mondo dei bani culturali. Il museo si inserisce nella rete dei musei territoriali del territorio napoletano e casertano che negli ultimi anni ha visto la creazione di esposizioni archeologiche a Nola, Succivo, Teano, Santa Maria Capua Vetere e che, nel futuro prossimo, vedrà nuovi musei sorgere ad Alife, Acerra, Cales.

11/11/2002 BAIA (NA) - ANCHE LA PUTEOLI SOMMERSA SARA' TUTELATA E VISITABILE
Dopo il porto di Baia, anche la parte sommersa del litorale dell'antica Puteoli, il cosiddetto "Portus Julius" sarà tutelata. La Provincia ha infatti inserito l'allargamento del parco archeologico subacqueo di Baia fino a Pozzuoli fra i progetti finanziati da fondi europei (POR e PIT). In questo modo si corre finalmente ai ripari anche per tutti quei reperti che ancora si trovano sott'acqua nell'area della ripa puteolana. Come già accade per Baia, l'area verrà perimetrata e segnalata e nessuna imbarcazione potrà accedervi. L'area diventerà così visitabile sia attraverso itinerari sottomarini e sia con speciali imbarcazioni.

10/11/2002 SAN PAOLO BELSITO (NA) - RICOSTRUITI I VOLTI DI 4 INDIVIDUI DELL'ETA' DEL BRONZO
I volti di quattro dei dodici scheletri venuti alla luce dalla necropoli dell'età del bronzo scavata qualche anno fa a San Paolo Belsito verranno ricostruiti con tecniche futuristiche ed esposti nella cittadina dell'hinterland nolano. Il progetto è opera del responsabile territoriale della Soprintendenza, il dott. Giuseppe Vecchio, e della nota paleoarcheologa dell'Istituto Suor Orsola Benincasa di Napoli, la dott.ssa Claude Albore Livadie. L'equipè che si occuperà della ricostruzione è già al lavoro sotto la guida dell'antropologo dott. Francesco Malegni dell'Università di Pisa. Gli scheletri prescelti sono quelli di un bambino e di tre adulti, fra i quali quello della madre del bambino. L'esperimento, che verrà svolto per la prima volta in Campania, utilizza tecniche della medicina legale statunitense. I volti dei quattro individui saranno il pezzo forte di una mostra che presenterà reperti inediti relativi alla suddetta necropoli, antecedente all'eruzione vesuviana detta "delle pomici di Avellino" (1850-1800 a.C). Dalla Regione e dalla Provincia si attende, intanto, il via libera per i finanziamenti relativi alla creazione di due parchi archeologici preistorici, uno a San Paolo Belsito e l'altro a Nola, dove di recente sono venuti alla luce importanti testimonianze di tale antichissimo periodo.

07/11/2002 PAESTUM (SA) - 53 MILIONI DI EURO PER LE AREE ARCHEOLOGICHE CILENTANE
Dalla Regione Campania arriva un finanziamento di 53 milioni di euro per le aree archeologiche cilentane ed in particolare per l'asse "Paestum-Velia". La somma sarà utilizzata in investimenti per le infrastrutture e per la formazione professionale degli imprenditori impegnati nella gestione dei beni culturali e del turismo. Altri 10 milioni di euro andranno invece ai privati.

23/10/2002 ROCCA SAN FELICE (AV) - SCOPERTA UNA "FATTURA" CONTRO IL MALOCCHIO PREROMANA
Dai ricercatori dell'Istituto "Suor Orsola Benincasa" di Napoli, una scoperta quanto meno singolare. Nel cuore della Valle d'Ansanto, nei pressi di Rocca San Felice ove era ubicato un santuario preromano dedicato alla Dea Mefite presso un vulcanetto ancora oggi attivo, scavi recenti hanno messo in luce un'urna di piombo sigillata recante incisioni con il nome della persona da colpire. L'urna conteneva frammenti organici, in particolare capelli. Il reperto risale all'epoca sannitica anche se non è ancora possibile stabilire con precisione il periodo di appartenenza. Insomma una "fattura" in piena regola come ancora oggi viene praticata in alcune zone.

18/10/2002 SARNO (SA) - ANCORA UNA TOMBA SCOPERTA POCO LONTANO DAL RECENTE RITROVAMENTO
In località "Galitta del Capitano", poco lontano da dove ha avuto luogo il recente ritrovamento di una tomba del IV secolo a.C., è venuta alla luce una nuova tomba splendidamente affrescata, ma stavolta relativa ad una donna. Povero il corredo: appena 4 fibule. Ma l'interesse della scoperta è dato dalle scene sul sarcofago: una processione con tre giovani ed una donna che procedono verso una figura femminile. Ed ancora dei vasi e delle ghirlande colorate. A questo punto gli archeologi sperano di trovare ulteriori elementi per capire la conformazione del territorio in epoca antica.

18/10/2002 STRIANO (SA) - CONTINUANO LE SCOPERTE NELLA NECROPOLI
Nell'area della necropoli che la Soprintendenza Archeologica di Pompei sta indagando in Via Garibaldi a Striano, è venuta alla luce una nuova tomba del VII secolo a.C. con un corredo costituito prevalentemente da armi. La tomba, infatti, conteneva una spada, un pugnale, una roncola, resti di un'ascia, punte di lancia. E poi numerosi vasi ed uno specchio d'avorio con manico d'osso. Secondo gli archeologi si tratta di un personaggio molto ricco dell'epoca.

13/10/2002 ACERRA (NA) - SI TORNA A SCAVARE A SUESSULA
Dopo alcuni mesi di pausa, riprendono in questi giorni gli scavi nell'area archeologica di Suessula, tra Acerra e Maddaloni, proprio sotto la Casina Spinelli, un edificio ottocentesco che ospitò fino all'ultima guerra i reperti degli scavi ottocenteschi nella locale necropoli. La prima campagna di scavi aveva portato alla luce diversi resti di edifici, probabilmente dell'area forense della città. Da questa ulteriore indagine ci si aspetta interessanti risultati anche per decidere il futuro dell'area, preda di notevole degrado.

10/10/2002 OLEVANO SUL TUSCIANO (SA) - SCOPERTA UNA "DISCARICA" ROMANA
A seguito delle piogge, una fenditura nella roccia, lungo la strada che collega Olevano ad Eboli, ha portato alla luce un'area di materiali di scarto dell'epoca romana. Sono così venuti alla luce frammenti ceramici e di laterizio, pezzi di tegole e resti di ossa umane, il tutto completamente sconosciuto agli archeologi. Sembra che l'area nasconda altri reperti che potrebbero riferirsi anche a strutture di edifici. La responsabile del locale ufficio della Sopintendenza Archeologica, recatasi sul posto, ha assicurato l'intervento dei tecnici specializzati.

10/10/2002 MONDRAGONE (CE) - RIEMERGE LA ROCCA MEDIEVALE
Si è conclusa la seconda campagna di scavo della rocca medievale di Montis Dragonis. I risultati sono stati davvero interessanti. Numerosi i reperti ceramici e di manufatti in metallo, ferro e bronzo, compreso diverse monete. E' stato messo in luce il perimetro di una chiesa a navata unica e monoabsidata, situata sul margine occidentale del complesso. L'edificio, del quale è stato messo in luce il piano pavimentale con diverse tombe dell'epoca, potrebbe risalire alla fine del XIV secolo.
Un secondo sondaggio ha riguardato il pianoro sommitale delimitato da una prima cinta muraria dove è stata messa in luce un'area di circa 80 mq pavimentata con un massetto di malta. Il tutto è pertinente ad uno spazio aperto forse destinato alla raccolta ed al controllo delle derrate agricole raccolte nella pianura dai contadini. Nei pressi è stata scavata una cisterna quadrangolare che costituiva il piano inferiore di una torre, nonchè un ulteriore ambiente originariamente a due livelli.
Il terzo sondaggio, infine, ha riguardato un'edificio costituito da più ambienti nel quale erano due cisterne per la raccolta dell'acqua.
Come confermato dai responsabili dello scavo, Luigi Crimaco (direttore del locale Museo civico) e Francesca Sogliani (docente di archeologia medievale all'Università di Macerata), le strutture risultano frequentate dall'età federiciana fino alla seconda metà del XV secolo.

10/10/2002 SOMMA VESUVIANA (NA) - CHIUDE LA PRIMA CAMPAGNA DI SCAVO DELLA VILLA ROMANA
E' terminata in questi giorni la prima campagna di scavo della villa romana di Somma Vesuviana, voluta da un'equipe di archeologi giapponesi in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta e l'Istituto universitario "Suor Orsola Benincasa". E' stato messo in luce l'ingresso monumentale, di particolare ricchezza e grandiosità, che presentava un ninfeo e giochi d'acqua. Ed ancora un portico con mattoni rivestiti di stucco modellato a rilievo e dipinto. Altri elementi hanno permesso di comprendere che la villa era in restauro prima dell'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Tali lavori erano in corso a seguito del terremoto del 62 d.C. che aveva già colpito l'area vesuviana.
Gli scavi proseguiranno nei prossimi mesi e, secondo gli esperti, occorreranno almeno sei anni per riportare alla luce l'intero complesso.

28/09/2002 MIGNANO MONTELUNGO (CE) - SI SCAVA LA CITTA' ROMANA
Scoperta durante i lavori di costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità, la città romana individuata nel territorio di Mignano Montelungo verrà scavata nei prossimi mesi. Il piano di intervento verrà presentato nei prossimi giorni dalla Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta e dal Comune di Mignano Montelungo in un incontro che divulgherà anche i risultati degli scavi finora effettuati. La scoperta avvenuta negli anni scorsi, risultò estremamente sorprendente in quanto non si sospettava per niente della presenza di un abitato nell località Fosso Camponi. Gli stessi archeologi pensarono si trattasse soltanto di una villa. Poi proseguendo gli scavi, ci si rese conto dell'importanza del rinvenimento.
Le strutture portate finora alla luce sono inerenti ad un insediamento, probabilmente un "vicus", che inizia a vivere dall’età augustea, con successivi restauri nel II d.C. L’impianto è quello tipico romano con strade ortogonali (decumani e cardini, che si intersecano e delimitano gli isolati), servizio idraulico (acquedotto, fontane e canalizzazioni), terme e altri edifici destinati alla vita pubblica. Tale impostazione porta a supporre che la nascita sia dovuta ad una volontà pubblica e non a una mano privata.

19/09/2002 SARNO (SA) - SCOPERTA UNA TOMBA DEL IV SEC. A.C.
Un saggio di scavo effettuato due giorni fa dai tecnici della Sovrintendenza prima di procedere a lavori di sistemazione idrica della zona, ha portato alla luce una bellissima tomba affrescata del IV sec. a.C. L'area era già stata oggetto di ritrovamenti legati all'esistenza di una necropoli, ma una tomba così conservata e perfettamente sigillata non era mai venuta alla luce. Si tratta di una tomba in blocchi di tufo lunga 2 metri e larga un'ottantina di centimetri. Si trovava a circa 5 metri di profondità. Tre delle quattro pareti sono affrescate con scene di vita del defunto, probabilmente un cavaliere. E' rappresentato l'uomo con capelli e barba bianchi con una lancia in mano. Su un'altra parete è una donna su un carro trainato da due cavalli preceduti da uno scudiero. Sulla terza parete vi sono due donne che accolgono un cavaliere ed uno scudiero. Sebbene i simbolismi utilizzati siano analoghi a quelli delle tombe lucane di Paestum, lo stile delle pitture è completamente diverso. All'interno della tomba sono state rinvenute due sepolture: la prima di un cavaliere, forse quello riportato negli affreschi; la seconda sepoltura è forse di una donna considerato che affianco al corpo vi era uno spillone, un balsamario ed una bottiglia a vernice nera. La tomba verrà trasferita nel nuovo museo archeologico della Valle del Sarno, attualmente in allestimento.

09/09/2002 PALMA CAMPANIA (NA) - ANCORA ALLA LUCE UNA NECROPOLI ROMANA
Ancora una volta una scoperta interessante nel territorio di Palma Campania: nella stessa zona dove già erano venute alla luce un anno fa alcune tombe, sono ora state individuate altre venti sepolture alcune delle quali appartenenti a bambini, oltre alla scoperta dello scheletro di un cavallo. L'area, destinata per molto tempo ad una tendopoli per terremotati, venne individuata dall'Amministrazione comunale come destinata alla costruzione di un centro sportivo polifunzionale. Ma i primi saggi incontrarono le strutture della necropoli. Dopo i primi recuperi, a Natale scorso le ruspe entrarono in azione senza alcun avviso provocando la distruzione di alcune urne cinerarie. A seguito di una denuncia, la Magistratura sequestrò l'area dove da poco la Soprintendenza ha ripreso gli scavi. Il responsabile dell'ente, il dott. Giuseppe Vecchio, ha annunciato che presto si provvederà a cercare l'abitato che si riferisce alla necropoli appena portata alla luce. Esso dovrebbe sorgere non lontano, probabilmente sotto l'odierna Palma Campania. I reperti recuperati finora verranno esposti nel Museo Archeologico di Nola che si appresta a diventare una ricca esposizione degli incredibili recuperi finora venuti alla luce nel territorio.

03/09/2002 POGGIOMARINO (NA) - INCONTRO PER LO SCAVO PREISTORICO SENZA NULLA DI FATTO
Non si è giunti ad alcuna conclusione per quanto concerne lo scavo del villaggio su palafitte del "Bronzo Medio" in località Longola a Poggiomarino. Questo è quanto è emerso dall'incontro tenutosi tra i responsabili dei vari ministeri interessati (Beni Culturali, Interni ed Ambiente). Per ora i lavori del depuratore sono stati fermati a ferragosto e non sono ripresi. Ma il problema è che esistono troppi interessi in gioco e lo scavo archeologico, per alcuni, è soltanto "una perdita di tempo". Per adesso si è rimandato tutto a fine mese ad una riunione del Consiglio dei Ministri.

24/08/2002 ARIANO IRPINO (AV) - PROGETTI DI SVILUPPO PER IL "REGIO TRATTURO"
Sono oltre 6 milioni di euro i finanziamenti per il rilancio del turismo e per il recupero dei beni culturali nell'area dell'antico "Regio Tratturo". I comuni interessati sono: Ariano Irpino, Zungoli, Grottaminarda, Mirabella Eclano, Montecalvo Irpino, Villanova del Battista, Casalbore e Greci. L'obiettivo è quello di promuovere una serie di iniziative turistiche e culturali che possano incidere sui circuiti tradizionali e non. Tra i progetti portanti molto spazio è dedicato all'archeologia ed in particolare alla riqualificazione del parco archeologico di Aeclanum, alla costituzione del museo di Casalbore ed al recupero di diversi castelli (Ariano Irpino, Casalbore, Grottaminarda).

11/08/2002 QUARTO FLEGREO (NA) - RINVENUTE LE STRUTTURE DI UNA VILLA ROMANA NEL TERRITORIO CHE DIVENTERA' IL PARCO ARCHEOLOGICO DELLA CITTADINA FLEGREA
Alcune strutture di epoca romana sono venute alla luce durante lavori per la costruzione della rete fognaria in Via Cimarosa a Quarto. I funzionari della Soprintendenza accorsi in loco hanno potuto verificare che si trattava di mura conservate per l'altezza di un metro pertinenti ad una villa romana frequentata dal II secolo a.C. al IV d.C. I primi saggi di scavo hanno consentito l'individuazione di ambienti pertinenti alla parte residenziale con un cortile di accesso ed un corridoio lungo il quale si aprono diversi ambienti sui due lati. Nei pressi dell'area è ancora visibile un mausoleo funerario a tamburo che potrebbe essere riferito agli abitanti della villa. Al momento sono stati recuperati parecchi frammenti ceramici e in bronzo. Lo scavo dovrebbe continuare. Anzi, la responsabile di area della Soprintendenza Archeologica di Napoli, la dott.ssa Costanza Gialanella, ha sottolineato che proprio in questi giorni è stato finanziato il progetto di realizzazione di un parco archeologico nella cittadina flegrea. Il finanziamento di 250.000 euro, giunto attraverso i POR, dovrebbe ulteriormente aumentare grazie ad un contributo dell'amministrazione comunale. Il parco comprenderà diversi resti lungo l'antico percorso della Via Consolare Campana, la strada che da Pozzuoli giungeva a Capua e della quale più volte sono venuti alla luce resti del basolato.

10/08/2002 AREA ATELLANA - UN ENTE SOVRACOMUNALE PER LA CREAZIONE DEL PARCO ARCHEOLOGICO
L'antica città romana di Atella sorge in un quadrilatero a cavallo fra i comuni di Succivo, Sant'Arpino, Orta di Atella (Ce) e Frattaminore (Na). Nonostante se ne conosca l'estensione, nessuno scavo regolare è mai stato portato a termine. Adesso sembra che qualcosa cominci a muoversi. I sindaci dei quattro comuni interessati, infatti, hanno dato vita ad "Atella", un consorzio sovracomunale nato sulla scia di una nuova normativa che consente l'intesa di più comuni su basi comuni. Tra i progetti prioritari quello della creazione di un parco archeologico che andrebbe così ad affiancarsi al nuovo museo archeologico, inaugurato lo scorso aprile a Succivo.

03/08/2002 STRIANO (NA) - ALLA LUCE NECROPOLI ROMANA
Ancora rinvenimenti nell'alta valle del Sarno. Questa volta è toccato a Striano, cittadina non nuova a rinvenimenti del genere, dove i lavori di costruzione di un fabbricato hanno intercettato una tomba antica. I funzionari della Soprintendenza intervenuti sul luogo, hanno constatato l'esistenza di una necropoli romana che copre un arco cronologico che va dal I al IV secolo d.C. e quindi successiva all'eruzione catastrofica del 79 d.C. Finora sono venute alla luce quattro tombe, ma si pensa che l'estensione della necropoli sia ben più ampia. Le tombe sono del tipo "a cassa" e "a terra". Una delle tombe contiene i resti di un bambino, mentre le altre tre appartengono ad individui adulti. Nei pressi anche i resti un battuto stradale e di solchi che dimostrano lo sfruttamento agricolo dell'area.

18/07/2002 CALES (CE) - VERRA' RICOPERTA LA FORNACE PREROMANA
Venuta alla luce una ventina di giorni di fa, durante lavori di costruzione di una stazione di servizio per la distribuzione di gas, l'impianto di fornaci del III sec. a.C. verrà seppellita nuovamente. Dai saggi effettuati dalla Soprintendenza, infatti, è risultato che ulteriori scavi sarebbero infruttuosi in quanto il sito non ha particolare rilevanza. Gli scavi, pertanto, si arresteranno al punto in cui sono arrivati. Il complesso è costituito da quattro fornaci per la produzione di ceramica utilizzata per trasporto e raccolta di vivande. I reperti ceramici rinvenuti sono stati ben pochi e di scarso valore. Singolare era la presenza di almeno due pozzi per l'approvviggionamento dell'acqua. Se può essere condivisibile l'atteggiamento della Soprintendenza per cui risulta inutile tenere alla luce una struttura di scarso significato e che sicuramente finirebbe per essere seppellita dai rovi, si riaccende nuovamente il dibattito sulla mancanza di scavi regolari nell'area calena, estesa per ben 64 ettari. Sono tanti, infatti, i rinvenimenti casuali: negli utlimi mesi, oltre alla fornace in questione, sono venuti alla luce una necropoli etrusca alle spalle del cimitero, alcune tombe in Via Rocioloni ed un'altra fornace del VII sec. a.C. in località Cerreto. Tutti i rinvenimenti hanno fatto la stessa fine: dopo i rilievi della Soprintendenza sono stati seppelliti.
Sono stati tanti i progetti annunciati per Cales e mai realizzati. L'area archeologica, nella quale il solo teatro è stato portato interamente alla luce, è in buona parte assediata da discariche abusive. La visita di alcune strutture pertinenti a impianti termali, a domus e a diversi siti paleocristiani è praticamente impossibile, sia per la vegetazione impenetrabile, sia perchè l'isolamento del luogo ne fa la meta preferita di drogati e di prostitute con i loro clienti.
Tantissimi sono anche i reperti venuti alla luce a Cales e soprattutto nelle sue necropoli: tali reperti sono al momento finiti in musei di mezzo mondo, anche perchè sono anni che si è progettata la realizzazione di un museo in loco senza che se ne veda la realizzazione.

10/07/2002 SOMMA VESUVIANA (NA) - PARTONO I LAVORI DI SCAVO DELLA VILLA ROMANA
E' ormai ufficiale: un'equipe formata da una ventina di archeologi italiani e giapponesi sono pronti a portare alla luce la villa romana di Somma Vesuviana. Scoperta per caso circa ottant'anni fa in località "La Starza", venne identificata come la villa nella quale morì Augusto. Da allora venne scavata diverse volte soltanto in alcuni punti, ma mai si è provveduto alla sua completa messa in luce. Adesso esperti dell'Università di Tokio, guidati dal professor Masanori Aoyagi, con la collaborazione dell'Istituto Suor Orsola Benincasa di Napoli, cominceranno all'inizio di settembre uno scavo completo e sistematico con l'ausilio di tecniche modernissime come il georadar. I giapponesi garantiranno la copertura finanziaria per cinque anni di scavi.
La villa fu oggetto di un primo saggio di scavo nel 1923. Da allora altri saggi sono stati eseguiti mettendo in luce parzialmente un ninfeo ed un grande porticato. L'identificazione del sito come la dimora che vide la morte di Augusto, venne effettuata dall'archeologo Matteo Della Corte che rimase impressionato dalla suontosità dei pochi resti portati alla luce. All'epoca il territorio di Somma ricadeva sotto la giurisdizione della città di Nola e, secondo il racconto di Tacito, Augusto morì, appunto, "apud Nolae" (presso Nola). Ma la distanza della villa da Nola portò un altro grande archeologo, Amedeo Maiuri, a negare l'ipotesi di Della Corte. Da circa 20 anni lo scavo era rimasto in condizioni di estremo degrado. I carotaggi ed i saggi preliminari fanno ipotizzare un'estensione di almeno 10.000 mq, tipica di grandi ville imperiali.
La grande novità di questo scavo sarà la multimedialità: lo scavo infatti verrà inviato in internet dove sarà possibile seguirne le fasi salienti.

10/07/2002 NAPOLI - ACQUISTATO DALLA REGIONE IL PARCO DEL PAUSYLIPON
I terreni dell'area posillipina, di proprietà Ambrosio, sui quali sorgono in buona parte i resti della villa romana del Pausylipon, appartenuta a Publio Vedio Pollione, sono stati acquistati dalla Regione Campania, dopo il fallimento della società proprietaria. Dopo l'inaugurazione dell'area, avvenuta qualche anno fa grazie ad un accordo con i proprietari dei terreni sui quali sorgevano le rovine romane, le visite erano stato sospese prima per le frane avvenute nella Grotta di Seiano e poi a seguito delle vicende giudiziarie legate al fallimento della società proprietria gestita da Ambrosio. Con una spesa di 450.000 euro, adesso la Regione ha aggiunto tale area a quella già di proprietà regionale e comprendente l'isolotto della Gaiola sul quale sono altri ruderi della grandiosa villa romana. Il progetto prevede ora la creazione di un unico grosso parco archeologico-naturalistico comprendente il territorio fra Coroglio, il Parco Virgiliano e la Gaiola.

10/07/2002 POMPEI (NA) - INIZIANO I RESTAURI NELLA CASA DEGLI AMORINI
La bellissima Casa degli Amorini Dorati, fra le più ricche della città vesuviana e preclusa alla visita per ragioni di sicurezza da molti anni, sarà finalmente restaurata. Con uno stanziamento di 500.000 euro, la Soprintendenza ha dato il via ai necessari lavori che in circa sette-otto mesi restituirà l'edificio alla visita del pubblico. La casa, che prende il nome dagli amorini che erano incisi su di una lamina dorata rinvenuta nell'edificio, sembra sia appartenuta alla "gens Poppea", la famiglia cui apparteneva anche Poppea, seconda moglie dell'imperatore Nerone.

09/07/2002 PONTECAGNANO (SA) - RINVENUTE TOMBE PREROMANE
Durante i lavori della costruzione della terza corsia autostradale nei pressi di Pontecagnano, come già accaduto a Battipaglia, sono venuti alla luce alcuni reperti antichi. Gli archeologi giunti sul posto hanno confermato il rinvenimento di alcune tombe del IV sec. a.C. Non è una scoperta casuale in quanto già si conosce la ricchezza archeologica del territorio in questione. Si tratta ora di capire l'estensione del rinvenimento. In tal senso gli archeologi sono già al lavoro. La costruzione della terza corsia autostradale sta diventando una vera e propria manna per l'archeologia salernitana. Meno contenti gli automobilisti visto che i lavori per l'allargamento dell'autostrada si protrarranno ancora per parecchio. Nel frattempo a Battipaglia sono terminati i lavori di recupero delle testimonianze archeologiche ed entro una settimana il cantiere di scavo chiuderà i battenti.

05/07/2002 STABIA (NA) - ESPOSTO UN CARRO ROMANO
Rinvenuto a Stabia nel corso degli scavi del 1981, dopo essere stato completamente restaurato, è ora esposto al pubblico. Da oggi, infatti, nella Villa di San Marco a Stabia, sarà visibile un carro romano di duemila anni fa, ritrovato nella villa di Arianna a pochi metri dallo scheletro di un cavallo nell'atto di imbizzarrirsi, probabilmente spaventato dall'eruzione del Vesuvio, vicino ad una stalla sulla quale e' inciso un nome, Repentinus. Il carro, in ferro e frammenti di legno, con grandi ruote che superano la piccola cassa, e' uno dei rari mezzi di trasporto rinvenuti nei siti archeologici vesuviani. L'uso di lastre acriliche trasparenti, uguali in forma e dimensione alle strutture originarie in legno, ne hanno permesso la ricostruzione totale.

29/06/2002 CALES (CE) - RINVENUTA UNA FORNACE PREROMANA
Lavori di costruzione di una stazione di servizio per la distribuzione di gas hanno portato alla scoperta casuale di un impianto di fornaci presumibilmente di età preromana. Dai primi rilievi effettuati dalla Soprintendenza competente, sembra che l'impianto sia fornito di ben quattro fornaci. Singolare la presenza di almeno due pozzi per l'approvviggionamento dell'acqua.

15/06/2002 BATTIPAGLIA (NA) - SCOPERTO UN VILLAGGIO PROTOSTORICO
Lavori lungo l'autostrada Salerno - Reggio Calabria, condotti in località Castelluccio, hanno consentito di mettere in luce un villaggio protostorico pluristratificato. Dai reperti finora emersi, la fequentazione del sito sembra attestarsi fra il Bronzo antico ed il Bronzo recente. Recuperati molti frammenti ceramici e resti di ossa, nonchè resti di strutture abitative (buche di pali e fosse per la conservazione di cibo).

13/06/2002 NOLA (NA) - RAID TEPPISTICO NEL VILLAGGIO DI 4000 ANNI FA: CON UNA AZIONE DA VIGLIACCHI DISTRUTTO UN FORNO PER IL SOLO GUSTO DI DISTRUGGERE!
Era uno dei reperti più belli rinvenuti nel villaggio di 4000 anni fa di Via Polveriera a Nola. All'interno della capanna 4, era stato rinvenuto un forno, addirittura con una brocca ancora all'interno. Nella notte fra l'11 ed il 12 giugno, uno o più teppisti hanno scavalcato con facilità la leggera recinzione che circondava lo scavo e, senza che nessuno potesse accorgersi di quanto accadeva, hanno distrutto una testimonianza unica, per il solo gusto di distruggere. Infatti, se l'intento dei vandali fosse stato quello di asportare il reperto, avrebbero utilizzato un sistema adatto. Invece, si è soltanto portato distruzione, sebbene in maniera mirata. Sarebbero infatti bastati pochi minuti a rovinare irrimediabilmente anche le altre strutture. I responsabili della Soprintendenza non sanno cosa pensare, addirittura si pensa ad una sorta di avvertimento.
E così dopo i numerosi intoppi burocratici e le controversie fra la Soprintendenza ed i proprietari del fondo dove si stava lavorando per costruire un supermercato, il destino dell'importantissimo ritrovamento sembra incerto. Da più parti, infatti, era stato richiesto di lasciare i reperti lì dove si trovavano al fine di organizzare un parco archeologico della preistoria che comprendesse anche il sito di San Paolo Belsito. Lo stesso responsabile della Soprintendenza, il dott. Giuseppe Vecchio, si era battuto affinchè il villaggio restasse dov'era. Alla luce di quanto accaduto l'altra notte, grazie al gesto di uno o più vigliacchi, tutto potrebbe cambiare.

09/06/2002 POGGIOMARINO (NA) - BUONE NOTIZIE PER IL VILLAGGIO PREISTORICO

09/06/2002 SANTA MARIA LA CARITA' (NA) - COMINCIANO I LAVORI PER METTERE IN LUCE LA VILLA ROMANA SCOPERTA A FEBBRAIO SCORSO
La villa romana, messa in luce nel febbraio scorso in località Motta Bardascini durante i lavori di sbancamento per la costruzione di una strada, verrà completamente scavata. I lavori inizieranno la settimana prossima. La villa venne sepolta dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Da quanto messo in luce finora, ossia quattro ambienti tra i quali una cella vinaria con numerosi "dolii", dovrebbe trattarsi di una villa rustica del I sec. d.C. Dai primi accertamenti sembra che l'edificio sia già stato "visitato" da tombaroli in antico.

19/05/2002 ERCOLANO (NA) - APERTA LA CASA DEI CERVI AD ERCOLANO
Completamente restaurata è stata riaperta già da qualche giorno la ricca domus denominata Casa dei Cervi ad Ercolano. I restauri sono stati eseguiti con i fondi messi a disposizione dalla ricca Fondazione Packard per la cittadina vesuviana. Riaperta anche la Casa del Salone Nero mentre prossimamente sarà riaperta integralmente la Casa del'Albergo. Resta invece chiusa la bellissima Casa dell'Atrio a Mosaico, anche a causa del crollo del tetto del triclinio avvenuto qualche anno fa.

12/05/2002 POMPEI (NA) - RIAPERTE LE TERME SUBURBANE E LE NUOVE CASE
Dallo scorso 11 maggio le Terme Suburbane di Pompei sono aperte al pubblico tutti i giorni dalle 10 alle 13.30 ritirando il tagliando di prenotazione alla biglietteria di Porta Marina degli scavi. Il sabato e la domenica col medesimo orario e sempre attraverso la prenotazione alla biglietteria è anche possibile visitare la Casa di Giulio Polibio e la Casa di Menandro. Clicca qui per informazioni maggiori e per la scheda dei monumenti.

12/05/2002 POMPEI (NA) - RESTAURATA UNA CESTA DI VIMINI DI 2000 ANNI FA
Rinvenuta durante i recenti scavi a Moregine, una cesta di vimini dell'epoca romana realizzata in materiale vegetale è stata completamente restaurata dalla Soprintendenza di Pompei. Si tratta di un oggetto unico che verrà presto esposto al pubblico in una mostra in allestimento. Eccezionale lo stato di conservazione del reperto che testimonia la presenza di una tradizione artiginale che nel corso dei secoli non ha subito particolari modifiche.

08/04/2002 ERCOLANO (NA) - APRIRANNO A MAGGIO TRE NUOVE CASE
Grazie all'accordo siglato lo scorso anno fra la Soprintendenza e la Fondazione Packard apriranno a maggio tre nuove case ercolanesi completamente restaurate. Si tratta della ricchissima Casa dei Cervi, della suggestiva Casa del Salone Nero e della particolare Casa dell'Albergo. Come per le Terme Suburbane di Pompei, inizialmente le visite saranno scaglionate e con prenotazione. Questo è il primo risultato dell'accordo con la ricca fondazione americana che prevederà nuove aperture ed anche una risistemazione dell'accesso agli scavi. E' infatti ancora in corso la ristrutturazione della Casa di Galba, mentre prossimamente verrà realizzata una terrazza verso gli scavi, finalmente visibili anche dalla città.

08/04/2002 AVELLA (AV) - FONDI PER L'ARCHEOLOGIA AVELLANA
Circa un milione e duecentomila euro è il finanziamento che grazie alla legge 219 permetterà il recupero urbano di Avella. In particolare si provvederà alla sistemazione dell'anfiteatro per consentirne la fruizione non solo per visite turistiche, ma anche per spettacoli teatrali. Ma molti fondi sono destinati alla ripresa degli scavi visto che l'anfiteatro, secondo gli esperti della Soprintendenza, nasconde ancora molti tesori.

09/04/2002 POZZUOLI (NA) - SARANNO RECUPERATE TRE CISTERNE A SCOPO TURISTICO
Sono tre ex serbatoi di carburante che deturpavano non solo il paesaggio ma anche l'ambiente. Adesso i terreni che li ospitano saranno recuperati a scopo turistico. Infatti verranno realizzati un centro di accoglienza turistica, un parcheggio ed un teatro da 5000 spettatori. Il tutto al servizio delle aree archeologiche del territorio ed in particolare del nuovo Parco della Via Antiniana che al momento non può contare su alcuna infrastruttura.

28/03/2002 L'ARCHEOLOGIA IRPINA DIMENTICATA DAL MINISTERO
Incredibile, ma vero! Il Ministero per i Beni Culturali, nel quadro degli interventi triennali 2002/2004, non ha stanziato neanche un centesimo per i beni archeologici dell'Irpinia! La vergognosa decisione fa della Provincia di Avellino il fanalino di coda anche per i beni architettonici ed ambientali, tanto che della già esigua cifra si circa 64.000 euro stanziata per l'intera Campania, soltanto il 2,9% è toccata all'Irpinia: appena 1.800 euro per 10 interventi. E nessuno di questi tocca l'archeologia. Continuerà a cadere a pezzi la necropoli eneolitica di Mirabella Eclano, continueranno ad essere ricoperti dalle intemperie gli scavi di Flumeri, nessuna speranza (almeno per i prossimi tre anni) per le necropoli della Baronìa o per gli scavi ad Avella, di Atripalda e di tanti altri siti archeologici della zona.

27/03/2002 SAN MARZANO (SA) - CONTINUANO I RINVENIMENTI DI TOMBE ROMANE ED E' IN ARRIVO IL MUSEO
I lavori per la costruzione della villa comunale stanno portando alla luce diversi reperti legati alla presenza di una necropoli dell'età romana. Al momento sono circa 80 le tombe venute alla luce con interessantissimi reperti. Ma la notizia positiva è che il Comune ha deliberato la costruzione di un immobile nell'area della stessa villa comunale destinato ad ospitare i reperti. Il museo vedrà la luce in maniera veloce, grazie al fatto che è già stata finanziata dal Comune stesso e dal Patto territoriale. Il territorio di San Marzano non è nuovo a rinvenimenti del genere e parecchi reperti sono nei depositi della Sopritendenza o sparsi per il mondo. Grazie al nuovo museo, molte testimonianze torneranno finalmente in loco. E stavolta sarà l'occasione anche per creare nuovi posti di lavoro legati alla storia ed all'archeologia del luogo: l'iniziativa del Comune di San Marzano è pertanto meritoria ed intelligente e sicuramente è un esempio che molti comuni della Campania dovrebbero seguire.

27/03/2002 GROTTAMINARDA (AV) - SCOPERTE ANTICHE CAVERNE NELLA ZONA ANTICA DEL PAESE
Durante i lavori di ripristino della zona antica di Grottaminarda, l'area denominata "La Fratta", sono venuti alla luce alcuni passaggi sotterranei risalenti a tempi remoti. Non potendo verificare al momento la portata del rinvenimento, i lavori sono stati bloccati affinché la Soprintendenza possa valutare l'eventuale esistenza di reperti antichi. L'area in questione era sicuramente abitata in epoca medievale come testimoniano diversi edifici ancora esistenti come il Castello D'Aquino (destinato a futura sede di corsi universitari). Tuttavia si è avanzata l'ipotesi che la cittadina avesse origini più antiche, risalendo all'età romana. Lo studio delle caverne rinvenute potranno sicuramente gettare nuova luce su tale ipotesi.

15/03/2002 MONDRAGONE (CE) - CONTINUANO I RINVENIMENTI SULLA VIA APPIA
Per la seconda volta in pochi giorni i lavori per la costruzione dell'impianto fognario in località San Pietro, nei pressi del cimitero, sono stati bloccati dalla Soprintendenza. Dopo il basolato della Via Appia ed i resti di una villa, è stata la volta di una serie di piccoli edifici, probabilmente "tabernae" pertinenti ad un edificio più grande. Ma nonostante i continui ritrovamenti che dimostrano l'incredibile importanza archeologica della zona, dal Comune non arriva alcun segnale incoraggiante. Nella speranza che possano esserci buone nuove per l'archeologia mondragonese, la responsabile del locale ufficio archeologico, la dott.ssa Maria Grazia Ruggi D'Aragona, proporrà al Comune la creazione di un itinerario archeologico.

15/03/2002 NOLA (NA) - SCOPERTO UNO SCHELETRO DI CANE NEL VILLAGGIO DI 4000 ANNI FA
Non riuscì a trovare scampo all'eruzione che sigillò il villaggio e così cercò rifugio in una capanna. E gli archeologi che stanno scavando l'importante sito dell'età del bronzo alla periferia di Nola, hanno ritrovato il suo scheletro perfettamente intatto, accanto ad altri due piccoli scheletri di un topo e di una lucertola. Da tale rinvenimento si intuisce che l'intera area venne seppellita dai materiali vulcanici proprio come sarebbe accaduto nel 79 d.C. a Pompei ed Ercolano. Ma se alcuni animali sono stati sorpresi dalla furia dell'eruzione tanto da non aver dato loro modo di fuggire, che fine hanno fatto gli abitanti? Al momento non è stato ritrovato ancora alcuno scheletro umano, forse perchè gli uomini cercarono riparo in qualche altro luogo. Il proseguimento degli scavi appare pertanto di grossa importanza. Ed anche la realizzazione di un progettato museo della preistoria da realizzarsi nell'area nolana.

22/02/2002 NAPOLI - A MAGGIO SARA' VISIBILE LA TORRE DELLA CINTA MURARIA GRECA AL TRIANON
I lavori di restauro del teatro Trianon, a Piazza Calenda, stanno per terminare. A maggio la struttura aprirà al pubblico e sarà l'occasione anche per scoprire la struttura della torre inserita nella cinta muraria greca del IV-III a.C. di cui si scoprirono le tracce quattro anni fa. La ristrutturazione del teatro ha consentito di portare alla luce completamente la torre liberandola dalle soprastrutture esistenti. La torre si trova in un'area di grossa importanza dell'antica Neapolis, dove si trovava una delle porte della città, detta Herculanensis o Furcillensis. La torre dovette essere costruita in un momento di rifacimento e rafforzamento delle mura su questo lato. La struttura è infatti costuita da un paramento di blocchi di tufo lavorati con estrema precisione.

20/02/2002 MONDRAGONE (CE) - I LAVORI PER LE FOGNE PORTANO IN LUCE UN TRATTO DELLA VIA APPIA ED I RESTI DI UNA VILLA
Durante i lavori per la sistemazione delle fogne in località San Pietro, nei pressi del cimitero, a due metri di profondità è affiorato un tratto di basolato integro, identificato come tratto della Via Appia che attraversava l'abitato di Sinuessa, poco fuori Mondragone, congiungendo Roma con Brindisi. Alle spalle della strada sono venuti alla luce anche alcune strutture murarie e pavimentazioni musive, attribuibili ad una villa che sorgeva in questa zona. Immediatamente intervenuti sul posto, i funzionari della Soprintendenza hanno bloccato i lavori in attesa dei necessari rilievi. Non è la prima volta che in zona vengono alla luce testimonianze archeologiche. Addirittura nel 1937, scavando alcune tombe nel cimitero venne alla luce un'epigrafe attestante l'esistenza di un villaggio nella zona denominato "Pagus Sarclanus". Adesso si attende anche una decisione da parte del Comune poichè l'area mondragonese risulta ricchissima di reperti e di strutture non valorizzate e sommerse da vegetazione e rifiuti. Tuttavia, nonostante l'appello della responsabile dell'ufficio archeologico locale, la dott.ssa Maria Grazia Ruggi D'Aragona, dal Comune arrivano soltanto segnali di dissenso per l'interruzione dei lavori fognari che provoca disagi ai residenti.

15/02/2002 POMPEI (NA) - GLI SCHELETRI DI DUE FUGGIASCHI RINVENUTI FUORI PORTA STABIA
Lavori per la sistemazione dell'area al di fuori della cinta muraria del lato meridionale hanno portato alla scoperta di due scheletri. L'area nella quale già nei giorni scorsi erano venuti alla luce i resti di due tombe e di una strada, si trova fuori Porta Stabia dalla quale partiva la via che conduceva alla città omonima ed alla Penisola Sorrentina. I due scheletri si trovavano adagiati su di uno strato di ceneri e lapilli, segno che fuggivano dalla città verso il mare quando già Pompei era stata raggiunta dalla pioggia di ceneri a seguito dell'eruzione del 79 d.C. che la seppellì. E proprio lungo la strada, i due individui vennero raggiunti dalla nuvola di gas venefici che li uccisero afissiandoli. Dei due scheletri, uno sembra appartenere ad un bambino, mentre l'altro sembrerebbe un adulto. Gli studi successivi potranno chiarire l'età ed il sesso dei due individui e, magari, anche un'eventuale parentela. Il rinvenimento dimostra come le sorprese sotto il territorio pompeiano non siano ancora finite.

08/02/2002 SANTA MARIA LA CARITA' (NA) - I LAVORI PER UNA STRADA METTONO IN LUCE VILLA ROMANA
Ancora i lavori di sbancamento per la costruzione di una strada consentono di mettere in luce una villa romana sepolta dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. nel territorio di Santa Maria La Carità. Al momento sono stati messi in luce quattro ambienti di cui uno doveva essere una cella vinaria considerato il numero di "dolii" messi in luce. Dai primi accertamenti, l'edificio sembra essere già stato "visitato" da tombaroli.

05/02/2002 MADDALONI (CE) - LA SOPRINTENDENZA BLOCCA IL PROGETTO DI UNA STRADA NEL SITO DI CALATIA
La bretella di collegamento Maddaloni - Caserta subisce uno stop nella sua progettazione imposto dalla Soprintendenza. L'asse, infatti, dovrebbe attraversare l'area che invece è destinata a parco archeologico dell'antica Calatia, come evidenziato da una documento congiunto della Soprintendenza, della Seconda università degli studi e del locale Museo Civico. Calatia è tutta da scavare ed in buona parte è sotto terreni agricoli alla periferia di Maddaloni in direzione di San Nicola La Strada. All'epoca romana la città era attraversata dalla Via Appia il cui percorso è ancora oggi ricostruibile ed in parte ricoperta dalla strada attuale. Il comune è comunque disponibile a proporre una variante che salvaguardi il sito.

31/01/2002 LAURO (AV) - TORNA ALLA LUCE UNA FONTANA SEICENTESCA NASCOSTA DA ROVI E MURATURE
Grazie ad alcuni lavori di ristrutturazione in corso nell'area, alcuni operai hanno portato alla luce una fontana seicentesca. Il rinvenimento è avvenuto sotto il muro di cinta dei giardini del Castello Lancellotti di Lauro. Sotto un cumulo di rovi e murature recenti, gli operai hanno scoperto prima la base della fontana, realizzata con maioliche decorate, e poi una nicchietta fatta di pietra pomice. I lavori sono stati poi interrotti per consentire l'intervento di tecnici specializzati della Soprintendenza. Solo allora si potrà capire se questa fontana può essere una delle quattro fontane barocche che abbellivano i giardini del Castello durante il periodo in cui erano proprietari i Pignatelli (1540-1632).

08/01/2002 PALMA CAMPANIA (NA) - BLOCCATI I LAVORI NELL'AREA DI NECROPOLI
Grazie alle segnalazioni del locale Gruppo Archeologico, i lavori di sterro nel terreno comunale ove erano venute alla luce alcune tombe di età tarda, sono stati bloccati. Adesso si resta in attesa degli sviluppi successivi.

06/01/2002 TEANO (CE) - GRAVE FURTO NEL RESTAURATO TEATRO ROMANO
Il patrimonio archeologico di Teano, uno di quelli che maggiormente si sta rendendo visibile agli occhi di studiosi e visitatori, ha subìto un grave danno nei passati giorni festivi. Approfittando del fatto che l'area del teatro romano, sebbene recintata, fosse priva di custodia e di allarmi, alcuni ignoti hanno sottratto cinque capitelli corinzi del I sec. d.C. di cui uno con iscrizioni in greco. Il fatto, già gravissimo, assume ancora maggiore risalto se si pensa che la scena monumentale del teatro era praticamente in fase di completa ricostruzione, esistendone tutti gli elementi costituitivi. Questo fatto, una volta ultimato il restauro, avrebbe fatto del teatro sidicino un'unicum in Europa. (Ringraziamo il Dott. Luigi Sarno, viceconsole del Touring Club Italiano per Teano e membro del Gruppo Archeologico Falerno-Caleno per la segnalazione).

05/01/2002 PALMA CAMPANIA (NA) - SBANCATA L'AREA DI NECROPOLI NONOSTANTE GLI APPELLI
Appena qualche mese fa, grazie alle segnalazioni del Gruppo Archeologico "Terra di Palma", nell'area in questione erano state recuperate cinque tombe di età tarda dalla Soprintendenza archeologica. I lavori di sbancamento iniziati sul terreno di proprietà comunale in località "Jerola" erano stati pertanto sospesi in attesa di nuovi elementi e l'ente proprietario del terreno era stato invitato a non effettuare alcun intervento senza la presenza del personale della Soprintendenza. Ed invece, approfittando delle festività natalizie, il comune ha concesso ad una ditta esterna di prelevare nuovamente terreno dall'area in questione, non tenendo in alcuna considerazione gli inviti della Sopritendenza. Su segnalazione dello stesso locale Gruppo Archeologico, guidati da Luigi Sorrentino, la Soprintendenza è riuscita ad intervenire solo il 3 gennaio chiedendo il sequestro dell'area, ma nel corso del giorno successivo i lavori di sbancamento erano ancora in corso in maniera ancora più incisiva.

06/12/2001 VOLLA (NA) - ANCORA TRACCE ROMANE DURANTE LAVORI FOGNARI
Dopo i reperti venuti alla luce a giugno, sono ancora lavori fognari che consentono la scoperta di tracce romane: in questo caso in Via Lufrano è stato scoperto un muro di un edificio, ancora tutto da scoprire e forse risalente al IV secolo d.C. In attesa di ulteriori approfondimenti, la testimonianza consente di gettare nuova luce sul territorio di Volla che si è sempre pensato sommerso dalle paludi nel periodo romano.

03/12/2001 NOLA (NA) - IMPORTANTI REPERTI DAL VILLAGGIO DEL 2000 A.C.
Si sta scavando da qualche mese un'area archeologica protostorica alle porte di Nola, nei pressi di Castel Cicale. Si tratta di un villaggio dell'età del Bronzo antico dal quale stanno venendo alla luce importanti reperti e che, secondo le intenzioni, dovrebbe diventare un parco archeologico della preistoria accessibile al pubblico, dopo le necessarie sistemazioni. Gli scavi, condotti dalla Soprintendenza Archeologica coordinata da Giuseppe Vecchio e da Claude Albore Livadie, hanno consentito il recupero di un reperto unico al mondo: un copricapo decorato con piccole placche e lamine di osso (ricavato da zanne di cinghiale). Forse apparteneva al capotribù o allo "stregone". Nel terreno argilloso dello scavo gli archeologi hanno anche recuperato le impronte di spighe di grano, di felce e di un brandello di tessuto vegetale. Un'altra importante testimonianza sulla quale non vi è ancora una conferma certa sarebbe la presenza di un'intercapedine all'interno della parete di una capanna ove è presente anche un forno, il che farebbe presumere che a quell'epoca gli uomini conoscevano già il modo di riscaldare gli ambienti come sucessivamente avrebbero fatto i Romani nei loro impianti termali. Infine sono stati rinvenuti i resti di tredici capre, segno che il villaggio venne abbandonato all'improvviso a seguito di un'eruzione vulcanica, quella che dagli archeologi e dai vulcanologi è detta delle "pomici di Avellino" (circa 1850 a.C.). Delle tre capanne scoperte, una dovrebbe essere ricostruita nel Museo archeologico di Nola, la seconda al Museo archeologico di Napoli e la terza dovrebbe restare sul luogo per costituire il nucleo centrale del parco archeologico della preistoria che si intende realizzare.

27/11/2001 PALMA CAMPANIA (NA) - ALLA LUCE NECROPOLI LONGOBARDA
Pochi giorni dopo la notizia dell'istituzione del museo dell'area, a Palma Campania vengono alla luce importanti reperti longobardi. Durante alcuni lavori stradali in Via Ugo De Fazio sono state casualmente rinvenute due tombe a cappuccina risalenti al IV-V secolo d.C. A seguito del rinvenimento i lavori sono stati bloccati per verificare l'estensione della necropoli. Le tombe non contenevano corredo come spesso accade per questa tipologia. Il rinvenimento testimonia ancora di più l'importanza che l'area ha avuto fin dalla preistoria.

03/11/2001 PALMA CAMPANIA (NA) - FINALMENTE UN MUSEO ARCHEOLOGICO DELL'AREA
Un'area archeologica di estrema importanza è sicuramente quella del territorio di Palma Campania. Nel corso degli anni sono venuti alla luce reperti che vanno dalla preistoria fino all'epoca romana. Ma il loro destino è stato sempre quello di "espatriare" in musei lontani. E' il caso dei reperti scoperti per caso nel 1972 durante i lavori dell'autostrada Caserta-Salerno e datati dall'archeologa Claude Albore Livadie alla preistoria che oggi sono al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Ma adesso le cose cambieranno: il Comune infatti ha dato il via ai lavori per la costruzione del locale Museo, dove troveranno posto non solo reperti archeologici, ma anche le opere che un tempo erano nel Palazzo Aragonese della cittadina vesuviana, oggi in rovina. E anche l'ultimo ritrovamento, quello di due tombe alla cappuccina recuperate nell'ex area container su segnalazione del locale Gruppo Archeologico, troveranno posto nell'istituendo museo. E proprio Claude Albore Livadie, in occasione del ricevimento della cittadinanza onoraria di Palma lo scorso aprile del 2000 ha ricordato che nell'area dell'autostrada è sepolto un villaggio dell'età del Bronzo, una piccola Pompei più antica.

22/10/2001 SAPRI (SA) - UN PROGETTO PER L'AREA ARCHEOLOGICA DI SANTA CROCE
Un grande progetto di rivalutazione dell'area di Santa Croce è stato presentato dall'ITCG "Leonardo Da Vinci". Dal punto di vista archeologico è previsto il recupero dell'area nella quale gli scavi hanno portato alla luce un complesso residenziale di età imperiale. L'iniziativa rappresenta un passo importante nell'apertura della scuola verso iniziative concrete e verso il recupero delle ricchezze culturali cittadine.

19/10/2001 GIFFONI VALLE PIANA (SA) - TOMBA ROMANA RINVENUTA DURANTE LAVORI STRADALI
Stavano scavando per la costruzione della strada per la Cittadella del Cinema, quando le ruspe si sono imbattute nei resti di ossa, ceramiche e tegole. La Soprintendenza intervenuta sul posto ha immediatamente bloccato i lavori per verificare la portata del rinvenimento. Da un primissimo esame sembra che i reperti risalgano al IV secolo d.C.

30/09/2001 LIBERI (CE) - ALLA LUCE ECCEZIONALI REPERTI DI 115 MILIONI DI ANNI FA
Incredibile scoperta di vasta importanza a Liberi, un paesino del casertano. Grazie al naturale dilavamento del terreno, senza neanche bisogno di scavare nella roccia, è affiorato un importantissimo giacimento paleontologico con fossili di organismi mai catalogati finora. Si tratta prevalentemente di piccoli pesci che consentono di sviluppare nuove conoscenze nel campo dell'evoluzione della paleoittiologia, i cui studi erano fermi agli anni '60. Le ricerche condotte dal competente dipartimento dell'Università "Federico II" di Napoli hanno evidenziato l'appartenenza dei reperti all'Aptiano medio, un periodo del Cretacico inferiore risalente a circa 115 milioni di anni fa. La Soprintendenza competente ha già avviato l'iter per porre l'area sotto vincolo archeologico, mentre il comune di Liberi sta per istituire un Museo civico ad hoc.

27/09/2001 CALES SCOPERTA GRAZIE AL GEORADAR
Grazie al radar aerospaziale dell'Alenia l'area di Cales è stata minuziosamente passata al setaccio per carpirne l'esatta estensione della città antica. I primi risultati dell'indagine, estesa su circa 64 ettari, cominciano già a fornire alcuni risultati. identificato un'asse stradale nonché una grossa quantità di reperti (vasi, anfore ed altro). Purtroppo sia questi che i futuri risultati potrebbero venire vanificati dalla mancanza di fondi che consentano lo scavo di quanto identificato. L'area archeologica di Cales, infatti, nonostante la sua importanza nell'antichità e nonostante se ne onosca buona parte dell'estensione e di alcuni suoi monumenti. è attualmente tutta da scavare (ad eccezione del teatro, di recente sistemato). Essa è inoltre preda di un enorme degrado (l'area è spesso utilizzata come discarica) nonché di scavi clandestini.

22/09/2001 ARRIVANO FONDI PER TEANO ARCHEOLOGICA
E' di 15 miliardi il finanziamento per l'archeologia di Teano proveniente dal Piano Integrato Territoriale "Antica Capua" e che consentirà la sistemazione dell'area del teatro romano con la creazione di un comodo parcheggio. Lo storico monumento aveva già ottenuto alcuni miliardi, grazie ai proventi del gioco del lotto. Una parte del finanziamento servirà, inoltre, per creare due percorsi naturalistici ed archeologici lungo il corso del fiume Savone, dove sorgono alcune antihe ferriere, notevole esempio di archeologia industriale, e dove diverse campagne di scavo hanno portato alla luce un'area sacra preromana in località Loreto.

18/08/2001 PONTE (BN) - IL TAR CONTRO L'ARCHEOLOGIA?
E' degli inizi di agosto la notizia che il TAR di Napoli si è espresso contro un decreto di vincolo archeologico che il Ministero dei Beni Culturali aveva posto sul territorio della contrada Piani nel comune di Ponte (Bn) dove erano venuti alla luce alcuni reperti dell'epoca romana. La vicenda inizia alcuni anni fa quando alcuni terreni dell'area vengono concessi ad una società per la realizzazione di un'opificio con fondi provenienti dalla Legge 488/92. Nel gennaio del 2000 il Ministero dei Beni Culturali impone il vincolo archeologico all'area per la presenza di reperti dell'epoca romana. Contro tale vincolo che impediva la prosecuzione dei lavori, la società in questione è ricorsa al TAR che all'inizio di agosto ha accolto il ricorso. Non entriamo nel merito della vicenda; certo è che un vicolo archeologico emanato dal Ministero non basta a salvaguardare una zona archeologica!

25/07/2001 SOMMA VESUVIANA (NA) - SI SCAVERA' LA VILLA DI AUGUSTO
A quasi ottant'anni dalla scoperta, finalmente si avvierà lo scavo della Villa romana in località "La Starza" a Somma Vesuviana. Identificata per tradizione come la villa nella quale morì Augusto, è stata scavata diverse volte soltanto in alcuni punti, ma mai si è provveduto alla sua completa messa in luce. Adesso esperti dell'Università di Tokio con la collaborazione dell'Istituto Suor Orsola Benincasa cominceranno a settembre uno scavo completo e sistematico con l'ausilio di tecniche modernissime come il georadar. I giapponesi garantiranno la copertura finanziaria almeno per un triennio di scavi.
La villa fu oggetto di un primo saggio di scavo nel 1923. Da allora altri saggi sono stati eseguiti mettendo in luce parzialmente un ninfeo ed un grande porticato. L'identificazione del sito come la dimora che vide la morte di Augusto, venne effettuata dall'archeologo Matteo Della Corte che rimase impressionato dalla suontosità dei pochi resti portati alla luce. All'epoca il territorio di Somma ricadeva sotto la giurisdizione della città di Nola e, secondo il racconto di Tacito, Augusto morì, appunto, "apud Nolae" (presso Nola). Ma la distanza della villa da Nola portò un altro grande archeologo, Amedeo Maiuri, a negare l'ipotesi di Della Corte. Da circa 20 anni lo scavo era rimasto in condizioni di estremo degrado.

19/06/2001 VOLLA (NA) - RINVENUTA UNA TOMBA DEL IV SECOLO D.C.
Una grossa anfora in terracotta, lunga circa 130 cm, contenente i resti di un bambino, è stata rinvenuta in Via Filichito a Volla durante lavori fognari. Il reperto si trovava ad una profondità di quasi 3 metri dal piano di calpestio stradale. Dalle prime indagini, la sepoltura dovrebbe risalire al IV secolo d.C., ma resta un mistero la sua localizzazione: infatti l'area dove è avvenuto il rinvenimento non presentava, all'epoca, insediamenti abitativi (almeno da quello che si apprende) ed anzi essa si doveva presentare abbastanza paludosa.

20/03/2001 CAIANELLO (CE) - DISTRUTTI I RESTI DELLA VIA LATINA
La realizzazione di una strada sta distruggendo i resti dell'antica Via Latina nel territorio di Caianello (Ce). La denuncia è stata inoltrata alla Soprintendenza dal Gruppo Archeologico Falerno-Caleno. La maggior parte dei basoli è già stata divelta mentre ci si prepara ad asfaltare il tratto rimasto. Sembra che i lavori fossero già in essere dall'estate scorsa senza che la Soprintendenza ne sapesse niente. Si teme anche per la distruzione di eventuali tombe presenti lungo la strada visto che alcuni anni fa ne erano già state ritrovate alcune durante i lavori di metanizzazione.

14/03/2001 CALVI RISORTA (CE) - BLOCCATI I LAVORI DELLO STADIO PER UNA SEGNALAZIONE ANONIMA
La Soprintendenza ha bloccato i lavori di costruzione dello stadio comunale a seguito di una segnalazione anonima che indicava la presenza di reperti archeologici durante uno scavo effettuato dagli operai. Un primo sopralluogo sul posto non ha ancora fornito indicazioni utili, ma trattandosi di un'area di importanti testimonianze antiche (i resti della città romana di Cales sono poco lontani) si sta provvedendo ad ulteriori accertamenti.

15/02/2001 POZZUOLI (NA) - FINANZIATI I LAVORI SUL RIONE TERRA
202 miliardi è la cifra recuperata da fondi provenienti da Regione e Comunità Europea per consentire il proseguimento dei lavori di recupero del Rione Terra, la secolare acropoli della cittadina flegrea nella quale sono venute alla luce strutture e reperti di grosso interesse archeologico. Ma, nel frattempo, da più parti viene denunciato lo stato di abbandono e degrado di quanto recuperato finora.

15/02/2001 BENEVENTO - CONCLUSO IL RESTAURO DELL'ARCO DI TRAIANO
Da lunedì prossimo sarà possibile ammirare finalmente l'Arco di Traiano liberato dai ponteggi che l'avevano avvolto per due anni. Il restauro è stato infatti completato e l'antico monumento è tornato al suo splendore.

05/01/2001 NAPOLI - AL MASCHIO ANGIOINO APERTA LA SALA ARCHEOLOGICA
E' stata da poco aperta al pubblico l'area del Porticale all'interno del Maschio Angioino, che consente, attraverso il pavimento in cristallo trasparente, di visualizzare una parte degli scavi eseguiti negli ultimi anni e che hanno fornito interessanti elementi per la ricostruzione dell'area in età antica. Lo scavo ha evidenziato strutture che vanno dall'età augustea alla tarda età imperiale. Dal cortile si accede, in fondo a sinistra, all'ambiente con pavimento trasparente. Appena entrati si nota una struttura in opera laterizia rivestita di intonaco grigio, con nicchie alle pareti e terminante in abside, identificata come vasca o canale (euripus). In epoca successiva la vasca venne colmata con terreno che ha restituito parecchi frammenti ceramici databili al I sec. a.C. A tale epoca risale un muro in opera vittata mista costruito quasi al centro della vasca. Ad epoca tardo-imperiale risale la costruzione di una nuova vasca realizzata nella parte più esterna della sala. Questa seconda vasca venne riempita di terra ed obliterata fra la metà del V e gli inizi del VI secolo d.C. A partire da questo periodo e fino al XIII secolo, quando venne costruito il Maschio Angioino, l'area venne occupata da una necropoli alla quale appartengono una cinquantina di scheletri su più livelli ed in parte visibili. Si tratta di sepolture ad inumazione in parte in fossa ed in parte in casse lignee, senza corredo funerario, fatta eccezione per alcuni oggetti d'uso personale.

05/01/2001 NAPOLI - NUOVE SALE SU NEAPOLIS AL MUSEO ARCHEOLOGICO
Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli si è arricchito da pochi giorni di nuove sale dedicate a Napoli Antica. Attraverso una serie di pannelli esplicativi, è possibile ripercorrere la topografia della città dalla sua primitiva creazione sulla collina di Pizzofalcone (Partenope) fino alla fondazione della "città nuova " (Neapolis) tra Caponapoli ed il mare ed al successivo arrivo dei Romani. Parte dei reperti esposti in queste nuove sale provengono dallo stesso Museo, mentre la restante parte viene esposta per la prima volta al pubblico.
La visita ha inizio dalla prima sala nella quale si viene accolti da un pannello che illustra la situazione del territorio in cui i Greci fondarono la primitiva città. Vengono illustrati i ritrovamenti avvenuti a Pizzofalcone ed in particolare la ricca necropoli scavata alla fine degli anni '40 in Via Nicotera. Una serie di pannelli ed alcuni reperti illustrano poi il percorso della mura della "nuova città", il cui percorso si è andato sempre più delineando grazie ai recenti lavori di cablaggio della Telecom ed ai cantieri della nuova metropolitana. Vengono poi esposti alcuni corredi provenienti dalla più antica necropoli cittadina, quella di Castel Capuano.
Segue un'altra sala nella quale vengono esposti reperti provenienti dall'area delle necropoli di Via Santa Teresa, nonché frammenti di pareti affrescate da vari edifici rinvenuti nel perimetro urbano, come ad esempio dai sotterranei dell'Archivio del Banco di Napoli.
Da qui si accede ad una suggestiva sala nella quale è una gigantografia riproducente uno degli ipogei rinvenuti in Via Cristallini nel quartiere Sanità. Nella restante parte della sala sono interessanti reperti rinvenuti negli ipogei della zona (Via Cristallini, Vico Traetta, ecc.).
Chiude l'esposizione una sala che ospita statue ed iscrizioni rinvenute nel territorio partenopeo. Tra gli altri reperti esposti vanno segnalate le due statue dei Dioscuri, recuperate nel 1972 dalla facciata della Chiesa di San Paolo Maggiore che ingloba i resti del Tempio dei Dioscuri. E' anche presentato un frammento superstite dell'iscrizione dedicatoria che era nella facciata del tempio. Sono poi esposti alcune testimonianze di culti non indigeni come un bassorilievo raffigurante il Dio Mitra (rinvenuto nella Crypta Neapolitana) ed una statua di Iside. Ed ancora statue provenienti dalle ville di Posillipo. Infine da notare anche un'interessante iscrizione marmorea greca degli agoni di Napoli (da Via Sant'Anna alle Paludi) che testimonia la celebrazione di giochi atletici in città.

22/12/2000 CAUTANO (BN) - RITROVATE STRUTTURE ROMANE
Fine anno ricco di rinvenimenti per la Valle Vitulanese, a pochi chilometri da Benevento. In località Pietra di Tocco è venuto alla luce un grosso reperto (1,66 metri per 0,62 con spessore di 29 cm) che secondo i funzionari della Soprintendenza accorsi sul luogo potrebbe essere un elemento di trabeazione di un edificio pubblico di età romana, forse un tempio. Poco lontano era stato scoperto un filare di mura ed un pavimento in cocciopesto. L'area non è nuova a rinvenimenti romani: frammenti fittili, laterizi e tegole sono stati raccolti nel corso degli anni. Inoltre diverse sono le tracce dell'antichità dei luoghi come la cappella di San Michele Arcangelo costruita sui resti di un mausoleo del I sec. a.C. o il cosiddetto Ponte delle Maurelle che sembra costruito su una preesistente struttura romana. Gli ultimi rinvenimenti hanno rafforzato l'ipotesi che in quest'area dovette sorgere un insediamento romano ed anche per questo le autorità locali hanno avanzato formale richiesta alla Sovrintendenza per l'applicazione del vincolo archeologico all'intera area.

17/12/2000 ALIFE (CE) - FINALMENTE PARTE LO SCAVO NEL CRIPTOPORTICO
Dopo anni di attesa, finalmente si scaverà nel criptoportico di Alife per riportare alla luce l'antica pavimentazione oggi sepolta da cumuli di terreno. In questo modo si spera anche di chiarire l'esatta destinazione d'uso del complesso, ancora avvolto nel mistero. L'antico monumento è una delle maggiori testimonianze sopravvissute dell'antica città di Allifae, ma resta precluso alla visita ormai da tempo immemore. L'intervento, che ne consentirà il recupero e la fruibilità, è reso possibile grazie ad una convenzione fra la Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta ed il Comune di Alife. Quest'ultimo ha predisposto anche il restauro delle mura, mentre è in avanzata fase di attuazione la realizzazione del locale museo archeologico.

16/12/2000 PRESENZANO (CE) - RINVENUTE OTTO SEPOLTURE DEL V SEC. D.C.
Durante alcuni lavori di scavo in corso nel territorio di Presenzano (Ce) per la realizzazione della rete idrica e fognaria lungo la via provinciale, sono venute alla luce otto sepolture risalenti al V secolo d.C. Si tratta di tombe in blocchi di tufo e laterizi contenenti scheletri integri di individui sia di sesso maschile che femminile. In una tomba sono stati rinvenuti due scheletri risalenti a periodi successivi, messi probabilmente insieme per economia di spazi. La necropoli tardo-antica potrebbe essere ancora più estesa e per questo i lavori fognari sono stati interrotti per consentire ulteriori indagini. Presenzano non è nuova a ritrovamenti archeologici: sulla collina, infatti, sorse il centro sannitico di Rufrae, conquistato poi dai Romani nel corso del IV secolo a.C. Tuttavia si credeva che l'abitato fosse stato spopolato precocemente, mentre il ritrovamento odierno testimonia che Rufrae sopravvisse fino a tempi più tardi. Sorprendente è il fatto che le tombe sono state trovate perfettamente integre subito al di sotto del manto stradale, sfuggite pertanto miracolosamente agli interventi che la via provinciale ha subìto durante i secoli.

27/11/2000 POMPEI (NA) - MURECINE: RITROVATO UN FORNO DI 2000 ANNI FA
Viene sempre più confermandosi l'ipotesi che l'edificio in corso di scavo a Murecine sia una sorta di grossa taberna. L'ultimo rinvenimento è infatti quello di un piccolo forno ("clibanos") a doppio fondo. Nello stesso ambiente sono venuti alla luce anche un paio di zoccoli di legno, reperti unici conservatisi nonostante l'eruzione.

27/11/2000 MONTE DI PROCIDA (NA) - SCOPERTI ALCUNI COLOMBARI A CAPPELLA
La strada che da Miseno e Miliscola conduce a Torregaveta ed al Fusaro, attraversa il territorio del comune di Monte di Procida alla frazione denominata Cappella. Si tratta di un'area che, durante i secoli, ha restituito parecchi reperti legati a necropoli e mausolei funerari dell'epoca romana. E proprio lo scorso 27 novembre, durante i primi lavori di risistemazione urbanistica di Piazza XVII Novembre, gli operai si sono ritrovati dinanzi ad una serie di muri con le caratteristiche nicchiette, ubicati ad un livello più basso rispetto all'attuale strada. I funzionari della Soprintendenza, accorsi sul luogo, hanno così constatato che i reperti erano pertinenti ad alcuni colombari che, ad un primo esame, si sono rilevati in ottime condizioni di conservazione. Addirittura era possibile scorgere tracce di stucchi colorati. I lavori di risistemazione della piazza sono stati pertanto sospesi in attesa dei necessari saggi di scavo che permettano di comprendere l'importanza del ritrovamento.
Come dicevamo l'area non è nuova a rinvenimenti del genere. Antico feudo della Congregazione napoletana di S. Maria a Cappella (da cui trae origine il nome), l'abitato si snoda lungo l'antica strada di collegamento fra il lago Miseno e Cuma. Numerosi colombari e mausolei erano ubicati lungo questa strada e parecchi di questi contenevano le spoglie dei marinai della flotta imperiale che per molti anni fu attestata a Misenum. Le iscrizioni funerarie rinvenute hanno consentito di risalire ai nomi delle navi ed alle squadre di appartenenza. Dalla tradizione iconografica dell'800 si evince anche dell'esistenza in zona di un grosso edificio di svago (forse un circo) che si trovava in zona.
Resta adesso un'incognita sul futuro dei reperti. Secondo il progetto originario, l'area deve essere destinata ad isola pedonale e non sarà facile conciliare il futuro della piazza con il suo passato.

18/11/2000 POMPEI (NA) - SPUNTANO GIOIELLI DAGLI SCAVI DI MURECINE
Circa tre chili tra ori, pietre preziose e gioielli sono stati recuperati nell'edificio in corso di scavo a Murecine. Il rinvenimento, comprendente pendenti, anelli, bracciali e orecchini, è avvenuto inaspettatamente proprio nell'edificio che fra quelli finora ritrovati nel quartiere portuale di Pompei era il meno ricco: una sorta di taberna che sicuramente aveva ben poco da raccontare rispetto alla casa-albergo affrescata riccamente e all'impianto termale ora ricoperti per consentire il proseguimento dei lavori per la terza corsia autostradale. Da alcune indiscrezioni sembrerebbe che dagli scavi sia venuto fuori anche un graffito su di un muro che farebbe della taberna la sede di alcuni incontri amorosi clandestini. In tal caso i preziosi gioielli potrebbero appartenere ad una di queste coppie di amanti. Ulteriori notizie potrebbero venire il prossimo mese quando verrà dato alle stampe un volume con i primi risultati degli scavi di Murecine.

12/11/2000 PAESTUM (SA) - L'ARRESTO DI TOMBAROLI FA SCOPRIRE NECROPOLI
Allertata da alcune segnalazioni, la Guardia di Finanza ha arrestato alcuni tombaroli nella campagna di Paestum intenti a scavare e recuperare reperti archeologici. Il successivo sopralluogo della Soprintendenza ha consentito l'individuazione di una nuova necropoli di grosso interesse che verrà sottoposta ad accurata indagine.

11/11/2000 POGGIOMARINO (NA) - ALLA LUCE UN VILLAGGIO DEL BRONZO
Un rinvenimento fortuito è avvenuto durante uno sbancamento per la costruzione di una vasca di depurazione, in località Longola. Durante gli scavi sono venuti alla luce frammenti ceramici, pezzi di legno e di ossa che hanno portato all'immediato arresto dei lavori. Gli esperti della Soprintendenza, da un sommario esame del materiale rinvenuto, hanno potuto accertare l'esistenza di un insediamento dell'età del bronzo recente (1300-1250 a.C.). La scoperta riveste un'eccezionale interesse sia per la datazione (in Campania è poco attestata la presenza di villaggi del Bronzo recente) sia per l'estensione, davvero notevole, dell'area.

09/11/2000 POMPEI (NA) - SPUNTA UNO SCHELETRO A MURECINE
Ancora un eccezionale rinvenimento a Murecine nel nuovo edificio rinvenuto di recente: uno scheletro ranicchiato e con il cranio fracassato è venuto alla luce sotto uno strato di lapilli e pezzi di muratura. Nessun indizio ne ha finora consentito un'identificazione.

09/11/2000 MONTE SAN GIACOMO (SA) - L'UOMO DI NEANDERTHAL SUL CERVATI
Saggi di scavo in corso sul Monte Cervati, a quota 1200 metri circa, stanno mettendo in luce le tracce di un insediamento umano risalente ad un'epoca compresa fra 65.000 e 35.000 anni fa, all'età in cui in Germania visse l'uomo di Neanderthal. Tra i reperti rinvenuti uno splendido frammento ceramico non tornito.

03/11/2000 ROCCAGLORIOSA (SA) - RINVENUTA TAVOLETTA BRONZEA
Una tavoletta bronzea di 12 cm. è stata rinvenuta nell'area archeologica di Roccagloriosa. La tavoletta riporta incisa un'iscrizione di 26 righe di cui la prima è in greco e le altre in osco. Il testo si riferisce ad una legge del IV-III secolo a.C. Si tratta del più lungo documento scritto dell'epoca riportato alla luce e testimonia ancora una volta il tramite che l'area svolse tra il mondo greco e quello romano.

28/10/2000 BASELICE (BN) - FRAMMENTI CERAMICI NEOLITICI RIVENUTI
Alcune ricognizioni di una locale associazione hanno portato alla scoperta di frammenti ceramici, scaglie di selce e frammenti ossei lungo la sponda del fiume Cervaro quasi alla confluenza col fiume Fortore. Da una prima osservazione i reperti sembrerebbero ascrivibli all'età neolitica. In attesa di maggiori approfondimenti è stato richiesto l'intervento della Soprintendenza.

24/10/2000 POMPEI (NA) - ANCORA RITROVAMENTI A MURECINE
Mentre tornano sotto terra le terme di Murecine per consentire i lavori di allargamento dell'autostrada, dall'altro edificio portato alla luce sono venuti fuori due banconi-cucina esterni nelle cui vicinanze sonostati ritrovati brocchette e bottiglie di vetro, anfore con residui di garum ed una lucerna a forma di Sileno, unica nel suo genere. Alle spalle un affresco modesto rappresentante una processione sacrificale di tre animali (un toro, un maiale ed un ariete) offerti a Marte ed accompagnati da alcune figure togate.

08/10/2000 BOSCOREALE (NA) - VILLA REGINA APRE AL PUBBLICO
Dopo anni di restauro apre al pubblico la Villa romana annessa all'Antiquarium di Boscoreale. Bellissimo esempio di villa rustica è visitabile con lo stesso biglietto e gli stessi orari dell'Antiquarium.

05/10/2000 ERCOLANO (NA) - 200 MILIONI DI DOLLARI PER GLI SCAVI CHE CROLLANO
Le piogge dei giorni scorsi hanno provocato alcuni danni negli scavi di Ercolano e soprattutto nel cantiere di scavo di Villa dei Papiri, abbandonato dopo che le idrovore necessarie ad evitare gli allagamenti si sono guastate. Ma c'è anche una buona notizia: il Packard Humanities Institute, sostenuto dal miliardario americano Dave Woodley Packard, ha deciso di investire, a fondo perduto, ben 200 milioni di dollari per il recupero e rilancio degli scavi.

05/10/2000 POMPEI (NA) - ANCORA RITROVAMENTI A MURECINE
In un sottoscala delle terme di Murecine, dove sono cominciati i lavori di reinterramento delle strutture per consentire la costruzione della terza corsia autostradale, è venuta alla luce una cassetta di legno con bordo in ferro ospitante alcuni vasetti di vetro contenenti presumibilmente medicine: il contenuto residuo verrà analizzato per fugare ogni dubbio. Poco distante erano un piatto con alcune noci non ancora mature ed un anfora per l'acqua. Perché il tutto si trovasse in un angolo della villa, sotto una scala, resta un mistero. Forse furono riposti lì durante l'eruzione da qualcuno che poi ha cercato rifugio da qualche altra parte.

04/10/2000 POMPEI (NA) - POLEMICHE PER IL REINTERRAMENTO DELLE TERME DI MURECINE MA ALTRI REPERTI TORNANO ALLA LUCE
Scendono in campo nomi importanti della cultura campana perché le terme rinvenute a marzo a Murecine, in occasione dei lavori per la costruzione della terza corsia autostradale, non vengano definitivamente reinterrate. E' la volta del prof. Marcello Gigante a lanciare un appello al Ministro Melandri. Ma le Autostrade Meridionali premono affinchè si possano riprendere i lavori della terza corsia interrotti a seguito del ritrovamento.
Nel frattempo il ritrovamento di un altro edificio avvenuto nel mese scorso sembra fornire nuove interessanti testimonianze sull'area portuale dell'antica Pompei. E' venuta alla luce una statuetta raffigurante un sacerdote, il primo reperto del nuovo scavo. Fortunatamente questo nuovo scavo non è avvenuto sull'area dei lavori autostradali e pertanto potrebbe restare alla luce per sempre.

02/10/2000 SANTA MARIA CAPUA VETERE (CE) - RINVENUTI BASOLI ROMANI
In giornata alcuni lavori fognari hanno messo in luce in Corso Aldo Moro alcuni basoli pertinenti ad una strada romana. I funzionari della Soprintendenza procederanno ad effettuare i dovuti rilievi per comprendere la portata del ritrovamento.

28/09/2000 BAIA (NA) - SEQUESTRATO IL PORTO PER I DANNI ALLE STRUTTURE ARCHEOLOGICHE SOMMERSE
la Magistratura ha avviato la recinzione con boe di delimitazione per una vasta area del porto di Baia a seguito delle numerose segnalazioni di distruzione dei beni archeologici sommersi nello specchio d'acqua. Nessuna nave, barca o traghetto potrà, pertanto, avvicinarsi al porto fino a nuovo ordine. Che sotto le acque del porto di Baia ci fossero ancora i resti dell'antica città romana con impianti termali, strade, ville e ninfei era risaputo. Ma finora nessuno aveva mai verificato se le navi, anche di notevole stazza, che attraccavano nell'area, potessero creare danni a tali testimonianze. E' stata un'inchiesta partita lo scorso 4 marzo, quando le pale di un traghetto distrussero un mosaico romano, a portare all'imponente sequestro che ha condotto ben tremila scafi di varia grandezza a cambiare acque. Ora occorrerà attendere l'esito delle indagini sul patrimonio esistente, ma la Soprintendenza archeologica si è già espressa a favore del declassamento del porto al solo traffico turistico di piccola taglia. Intanto rispuntano vecchi progetti nel cassetto da molti anni: visite alla città subacquea per mezzo di imbarcazioni dal fondo trasparente, itinerari sottomarini, centro di archeologia subacquea. 

19/09/2000 SANTA CROCE DEL SANNIO - RITROVATI RESTI DI UNA CITTA' SANNITICA?
Numerosi reperti e resti di strutture sono venuti alla luce ieri in località San Pancrazio nel comune di Santa Croce del Sannio durante i lavori di costruzione di una strada. Immediatamente è scattata la sopsensione dei lavori in attesa dei risultati dei saggi di scavo in corso da parte della Soprintendenza. Da notizie apprese in loco, sembrerebbe che l'area archeologica sia già nota per altri ritrovamenti avvenuti nel passato. Addirittura nel '700 ne parlava già lo storico locale Giuseppe Maria Galanti identificando l'area con il centro sannitico di Murgantia.

 

 

   

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