AREA MARINA PROTETTA DELL'ARCIPELAGO PONTINO

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 Ente Gestore: Comune di Ventotene.

Sede: Via Roma, 6- 04020 Ventotene (LT)

Tel: 077/185345        

Provincia: Latina.

Comuni interessati: Ponza, Ventotene.

Posizione geografica: Palmarola 40°50' lat. N - 12°51' long. E

                                     Ponza 40°54' lat. N - 12°57' long. E

                                     Zannone 40°57' lat. N - 13°03' long. E

                                     Ventotene 40°47' lat. N - 13°25' long. E

                                     S. Stefano 39°47' lat. N - 13°27' long. E

Superficie: 2.787 ha a mare.

Istituzione: D.M. 12/12/97 (G.U. n° 45 del 24/02/98).

Cartografia  

Carte n. 124 e 136 dell’Istituto Idrografico della Marina in scala 1:25.000.

Tavoletta 170 III SO della Carta Topografica d'Italia alla scala 1:25.000 dell'Istituto Geografico Militare.

  Mappa

Vincoli

Ponzasmaria.jpeg (46937 byte) Vincoli automatici dovuti alla legge n. 431/85 riguardanti una zona di rispetto tutto attorno all’area costiera, per un’ampiezza di 300 metri dalla linea di costa.

L'Isola di Zannone è stata annessa al Parco Nazionale del Circeo con D.P.R. del 23.01.1979.

L'Isola di Ponza ha un P.R.G., già approvato, mentre a Ventotene vige un P.d.F. secondo cui tutto il territorio è considerato zona E (agricola), tranne l'area edificabile compresa nel piano della zona. Ogni intervento in zona A (centro storico) e in zona B (centro urbano ed espansione) sarà possibile solo dopo l'approvazione del P.R.G. tuttora in itinere.

Proposte di tutela

L'arcipelago è inserito nell'elenco delle aree destinate a riserva marina in base alla legge 979/82.

Area prevista dal disegno di legge quadro sulle aree protette n. 510/91.

Desrizione

Il territorio dell'Arcipelago Ponziano (o Pontino), pur mostrando una forte antropizzazione, riunisce in sé una serie di emergenze di elevato valore paesistico e ambientale: il paesaggio geologico, che dà vita a morfologie costiere quanto mai varie e peculiari, la presenza di numerosi endemismi di grande interesse biogeografico riscontabili sia tra le entità floristiche, che tra quelle faunistiche, la ricca avifauna di passo. A queste si associa un altro elemento di grande rilievo: l'ambiente marino, che appare ancora notevolmente ricco e diversificato e accoglie alcune tra le più interessanti biocenosi del Mediterraneo.

Per i loro innumerevoli valori ambientali, le Isole Ponziane sono state una delle prime aree oggetto di indagini e di proposte per la creazione di una riserva marina ai sensi della legge n. 979/82. Nonostante l'istruttoria per l'istituzione dell'Area Marina sia stata conclusa nel 1998, dopo anni di studi e di proposte di perimetrizzazione, la riserva marina è ancora oggetto di dibattiti e di accanite polemiche da una parte della comunità isolana di Ponza che si oppone drasticamente alla sua realizzazione. Solo il Comune di Ventotene ha sostenuto l'idea dell'Area Protetta, consentendo l'istituzione dell'Area Protetta delle Isole di Ventotene e di Santo Stefano, avvenuta con Decreto del Ministero dell'Ambiente in data 12/12/97. Successivamente, per la stessa isola di Ventotene, agli inizi del 1999, la tutela è stata estesa anche sulla terraferma, con l'istituzione di una Riserva Naturale dello Stato. Per queste isole è così oggi possibile una gestione integrata terra-mare, che meglio garantisce la tutela e la valorizzazione delle risorse naturali, sia marine che terrestri. Anche l'isola di Zannone è tutelata a terra, essendo compresa nel Parco Nazionale del Circeo.

Ventotene-SpiaggiaCalaNave.jpeg (39612 byte)L'arcipelago ponziano si trova nel Mar Tirreno al largo delle coste laziali e campane. E' formato, come già ricordato, da due distinti gruppi di isole: ad occidente Ponza, Zannone e Palmarola (che fanno parte del Comune di Ponza); più ad oriente Ventotene e Santo Stefano (afferenti, invece, al Comune di Ventotene). Questi due gruppi distano tra loro 39 km e si trovano a sud del Capo Circeo. Soltanto le isole di Ponza e Ventotene sono abitate.

Tutte le isole dell'arcipelago sono di origine vulcanica, ad eccezione di Zannone, formata da calcari e dolomie risalenti al Trias superiore. Anche da un punto di vista geologico, oltre che geografico, si possono identificare due gruppi: quello occidentale, formato da Ponza, Zannone e Palmarola, e quello orientale con Ventotene e Santo Stefano. Infatti, mentre queste ultime rappresentano la parte apicale di un antico cono vulcanico che aveva un diametro di circa 15-20 km e che si innalzava per 1.039 metri da fondali di circa 900 metri di profondità, Ponza, Zannone e Palmarola fanno parte di un'unica unità morfologica. Queste tre isole, infatti, sorgono all'interno della stessa isobata dei 100 metri; Zannone è collegata a Ponza da una dorsale accidentata che rappresenta un residuo di intrusioni domiformi, e tutte e tre le isole formavano un'unica terra emersa durante l'ultima glaciazione wurmiana.

La vegetazione è costituita da associazioni tipiche dell'area mediterranea, che nel corso dei secoli sono state profondamente alterate dalle attività umane. L'unico residuo piuttosto esteso dell'originaria foresta sempreverde sopravvive a Zannone, la cui geografia aspra e dirupata ha tenuto lontano l'uomo, scoraggiando fin dall'antichità ogni tentativo di insediamento stabile. Nelle isole orientali manca ogni traccia di copertura forestale. Il paesaggio vegetale, soprattutto a Ventotene, è caratterizzato da formazioni prative. La flora presenta un marcato carattere di mediterraneità, in relazione al clima mite e alle scarse precipitazioni, annoverando alcuni interessanti endemismi, quali la centaurea di Ventotene (Centaurea cineraria), il limonio di Ponza (Limonium pontium pandataridae), il limonio di Ventotene (Limonium multiforme) e il limonio di Santo Stefano (Limonium sancti-stephani). Numerose le specie rare, come la palma nana diffusa a Palmarola (Chamaerops humilis). Un'altra curiosità botanica si nasconde nei pressi di Cala Felce, a Ponza, dove particolari condizioni microclimatiche hanno favorito l'insediamento della felce florida, una specie di clima atlantico, fresco e umido, rara nel Lazio.

In relazione alle profonde alterazioni della vegetazione spontanea e alla conseguente scomparsa di molti habitat naturali, la fauna stanziale dell'arcipelago risulta alquanto impoverita, soprattutto per quanto riguarda i Vertebrati terrestri. L'aspetto faunistico di maggior interesse è costituito dall'avifauna migratoria, per la quale le isole rappresentano una zona di sosta di importanza cruciale durante l'attraversamento del Mediterraneo. Nonostante la forte pressione venatoria che, da secoli, insiste sull'arcipelago, durante le stagioni di passo si possono osservare diversi piccoli passeriformi. Tra i migratori vi sono anche alcune specie rare, come la gru e la cicogna bianca. Ancora si notano il gabbiano reale ed il falco pellegrino.

ponza31.jpg (17454 byte)Se sulla terraferma la natura  ha perso gran parte dei suoi valori originari, sotto la superficie dell'acqua si esprime ancora con una straordinaria ricchezza di vita, che fa di questi fondali una delle aree marine più belle ed importanti dell'intero Mediterraneo. La movimentata geografia del paesaggio costiero, fatta di falesie, spiagge e calette, dirupati promontori, scogli, isolotti e faraglioni, si traduce sott'acqua in un mosaico quanto mai vario di situazioni ambientali che favoriscono l'insediamento di numerosi e diversificati popolamenti bentonici. La ricchezza di vita e l'integrità ecologica dei fondali ponziani si manifesta già nei primi metri d'acqua. Nelle zone in ombra le piccole pareti rocciose sono tappezzate dalle colonne color arancio vivo dell'astroide, uno dei pochi rappresentanti mediterranei dell'ordine dei madreporari, gli organismi costruttori delle barriere coralline. Alla base di queste pareti si aprono cunicoli e piccole grotte dove l'assenza o, comunque, la forte riduzione della luce determina l'insediamento di tipiche biocenosi animali a carattere sciafilo (amanti della penombra), normalmente presenti a quote molto più profonde. Peculiare è la presenza della rara Ciprea mediterranea. Tra le franate di massi e gli scogli, ricchi di tane e di anfratti, è frequente l'incontro con polpi e murene, bavose e donzelle pavonine, saraghi e occhiate anche di buone dimensioni. Particolarmente sviluppate ed integre sono le praterie di Posidonia oceanica.