AREA MARINA PROTETTA DELL'ISOLA DELL'ASINARA

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Ente Gestore: Comitato di gestione provvisoria, istituito nel gennaio 1998, formato dal Presidente e da 11 componenti designati dal Ministero dell'Ambiente, dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestali, dal mondo della ricerca scientifica, dalle Associazioni ambientaliste, dalla Regione Sardegna, dalla Provincia di Sassari e dal Comune di Porto Torres.

Sede: P.zza Umberto I - 07046 Porto Torres (SS)

Tel.: 079/500886               Fax: 079/500867

Sito: www.cts.it/parchionline/pngolfo/indice

E-mail: asinara@comuneportotorres.com

Provincia: Sassari.

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Superficie: 5.354 ha a terra; 21.790 ha a mare.

Comuni interessati: Porto Torres.

Istituzione: D.M. 28 novembre l997

Posizione geografica: 41° 07' lat. N - 8° 19' long. E.

Cartografia

Carta n. 289 dell’Istituto Idrografico della Marina in scala 1:100.000.

   Mappa

Vincoli

tinetto.jpg (40408 byte)Vincoli automatici dovuti alla legge n. 431/85 riguardanti una zona di rispetto tutto attorno all’area costiera, per un’ampiezza di 300 metri dalla linea di costa.

Divieto di sbarco, tranne per servizio di Stato.

Divieto di navigazione, pesca e diporto entro una fascia di mare di un miglio marino dalla congiungente le punte dell'isola.

Proposte di tutela

Proposta di un parco regionale marino e terrestre dell'isola del 1973.

Proposta di Riserva turale dell'Asinara proposta nel Piano dei Parchi della Regione Sardegna del 1989.

 

Problematiche emerse

Scarsità di dati riguardanti l'ambiente marino.

Dissesti ed inquinamenti riconducibili alla vicinanza (13 miglia) dagli impianti industriali e petrolchimici di Porto Torres. 

Caratteristiche antropico-insediative

Descrizione

Famosa per un penitenziario presente sull'isola fino al 1998, l'Asinara deve la sua bellezza proprio alla sua natura di isola-prigione, che ne ha impedito la manomissione, come è invece accaduto in gran parte delle coste sarde. Oggi che la roccaforte dei penitenziari italiani è stata smantellata, l'Asinara appare come una delle più belle isole del Mediterraneo, con più di 100 chilometri di coste incontaminate e con una natura selvaggia permeata da un'affascinante atmosfera solitaria. L'isola ha una forma allungata in senso nord-sud ed è composta da quattro blocchi montuosi circondati ed uniti da una stretta fascia costiera. Il blocco settentrionale è quello più elevato, raggiungendo l'altitudine di 408 metri a Punta della Scomunica. La costa occidentale, ad esclusione dei tre istmi, è prevalentemente alta e scoscesa, con insenature ed alcune grotte. Quella orientale, invece, ha un profilo più dolce, con insenature sabbiose. Alcuni stagni salmastri, in prossimità delle coste, sono alimentati dal mare e dalle piogge.

I 52 km2 dell'isola sono ricoperti da macchia mediterranea con predominanza di lentisco (Pistacia lentiscus), olivastro, Euphorbia arborea e cisto (Cistum monspeliensis). L'Euphorbia, per la variabilità cromatica che presenta nel corso dell'anno, rappresenta un elemento di spicco del paesaggio dell'isola. Lungo le coste rocciose si insedia una vegetazione bassa strisciante, con specie tipicamente alofile, quali il finocchio marino ed il fiordaliso spinoso. Nelle coste sabbiose, un ambiente molto difficile e selettivo, la vegetazione è ben rappresentata per l'assenza della pressione antropica. Abbondante è la gramigna delle spiagge che si insedia dove cominciano a formarsi i primi cumuli di sabbia. Sulle dune recenti e lontane dal moto ondoso si sviluppa lo sparto pungente che, grazie al notevole sviluppo delle radici, contribuisce al consolidamento delle dune. Completano questa fascia altre piante "pioniere" come l'eringio e il giglio di mare. In alcune località questa associazione confina con una boscaglia a ginepro fenicio di notevole valore paesaggistico.

Da un punto di vista faunistico, l'Asinara è tra le isole sarde quella con un maggior numero di specie di Vertebrati terrestri che vi si riproducono (circa 80). Numerosi sono gli Uccelli marini nidificanti, come la rondine di mare, il marangone dal ciuffo, il gabbiano reale ed il gabbiano corso.Tra i rapaci sono presenti la poiana, il gheppio e il falco pellegrino. Tra i Mammiferi, oltre ad una colonia di circa 300 mufloni, caratteristica dell'isola è la presenza di asini albini, ormai presenti con poche decine di individui che, allo stato brado, rappresentano uno degli aspetti più suggestivi dell'area.

La rigida protezione di una fascia costiera marina profonda un miglio, che ha vietato per decenni la pesca, le immersioni subacquee e altre attività di disturbo dell'ambiente naturale, ha consentito la conservazione di comunità marine ben strutturate, con la conseguente possibilità di osservare, anche a profondità limitate, una notevole varietà di organismi che in altre località non è più possibile vedere neppure a profondità maggiori. 

I fondali sono costituiti da numerose frane ricche di anfratti, canaloni e spaccature. Nella parte occidentale sprofondano rapidamente, raggiungendo la batimetrica dei 50 metri, mentre nel settore orientale il fondale degrada più dolcemente. La zona di spruzzo è colonizzata, nella parte superiore, da licheni, gasteropodi, istopodi e cirripedi. La sottostante zona di marea, il cui inizio è segnalato da una fascia a Chtamalus stellatus, è caratterizzata da diverse specie di alghe verdi, rosse e brune, da patelle e da diversi granchi, tra cui il granchio favollo, una specie ormai rara nel Mediterraneo, qui abbondante lungo le coste orientali dell'Asinara. Tra gli organismi che colonizzano la scogliera immersa è da segnalare la presenza di due specie ad elevato valore naturalistico: l'alga rossa incrostante Lithophyllum lichenoides e la patella gigante. Entrambe sono particolarmente sensibili all'inquinamento marino e sono in forte regressione nel Mediterraneo nord-occidentale, tanto da essere incluse tra le specie da proteggere. I fondi duri più illuminati sono colonizzati da alghe come la coda di pavone, l'ombrellino di mare e diverse specie di Cystoseira. I substrati incoerenti, localizzati prevalentemente lungo il versante orientale, ospitano estese praterie di Posidonia oceanica in evidente stato di benessere, testimoniando l'ottimo stato di salute di questi fondali. Numerose specie vivono all'interno della prateria: tra tutte si segnala la presenza della rara Pinna nobilis, una bivalve ormai in forte regressione per le raccolte effettuate dall'uomo, e numerosi Crostacei, tra cui il granchio Maya verrucosa, dalla forte capacità mimetica. In prossimità del limite inferiore della prateria si instaurano comunità del precoralligeno, con elementi tipici come il fico d'India marino. Le acque dell'Asinara sono ricche di pesci d'interesse commerciale, tanto che l'attività di pesca nell'area è sempre stata svolta, anche se regolamentata dai vincoli legati alla presenza del penitenziario. Le specie oggi più pescate nel versante occidentale, sono quelle tipiche della scogliera: corvine, dentici, saraghi, scorfani, labridi e l'aragosta; mentre in quello orientale il pesce di San Pietro.