AREA MARINA PROTETTA DI CAPO CACCIA-ISOLA PIANA

  wpe6.gif (756772 byte)

Ente Gestore: da definire.

Provincia: Sassari.

Comuni interessati: Alghero.

Posizione geografica: 40° 34' lat. N - 8° 13' long. E.

Cartografia

Carta n. 48 dell’Istituto Idrografico della Marina in scala 1:100.000.

Tavoletta 192 IV SE-NE della Carta Topografica d’Italia in scala 1:25.000 dell’Istituto Geografico Militare Italiano.

Vincoli

Vincoli automatici dovuti alla legge n. 431/85 riguardanti una zona di rispetto tutto attorno all’area costiera, per un’ampiezza di 300 metri dalla linea di costa.

Proposte di tutela

Area prevista dalla legge 979/82 e dalla proposta di legge 1964/88.

Riserva Naturale Capo Caccia-Punta Giglio proposta dal Piano dei Parchi della Regione Sardegna del 1989.

Area prevista dal disegno di legge quadro sulle aree protette n. 510/91.

Problematiche emerse

Scarsità di informazioni relative alle caratteristiche ambientali.

Descrizione

Il promontorio di Capo Caccia, con la sua mole che si erige dalle acque verdi-azzurre del mare, con coste ripidissime e quasi prive di vegetazione, offre un panorama tra i più belli e suggestivi della Sardegna. Questa imponente massa calcarea, che raggiunge i 203 metri di altezza, è il promontorio meno elevato di Punta del Giglio, racchiude la baia di Porto Conte, un golfo naturale che si interna per 6 chilometri circa. Le pareti verticali del promontorio sono costellate da anfratti e grotte che rappresentano il vero tesoro di questa zona: le grotte di Capo Caccia, dai nomi suggestivi come Nettuno, Verde, Pizzi e Ricami e Palombi, formano un complesso sotterraneo di antri, fessure e cavità collegate fra loro, che attraversano il promontorio e l'antistante isoletta di Foradada (il termine indica appunto "forata"). L'interesse naturalistico di Capo Caccia non si esaurisce nelle viscere della terra. Nelle falesia a picco sul mare vivono molte specie di straordinaria bellezza ed importanza. Dopo che la zona è stata dichiarata "Oasi permanente di protezione faunistica", incontrastato padrone del promontorio è il grande grifone (Gyps fulvus), un avvoltoio con un'apertura alare di oltre 3 metri, che si nutre soltanto di carcasse di animali morti. Questa specie, seriamente minacciata d'estinzione, è oggi presente con circa 150 individui che si riproducono sulle falesie di Capo Caccia. Altro rapace d'interesse è il falco pellegrino. Sugli isolotti della Foradada e dell'Isola Piana, dove crescono imponenti esemplari di euforbia e palma nana, nidificano il gabbiano reale, la berta minore (Puffinus puffinus), la berta maggiore (Calonectris doliomeda) ed il raro uccello delle tempeste (Hidrobates pelagicus).

Anche sott'acqua si nasconde un patrimonio naturalistico ed ambientale di indubbio valore. Nella baia di Porto Conte, tra i 10 e i 35 metri di profondità, è presente una estesa prateria di Posidonia oceanica. La presenza di colonie di corallo rosso ad una profondità compresa tra i 40 e i 50 metri, giustifica appieno il toponimo Riviera del Corallo. Sempre a queste profondità sono presenti popolamenti a gorgonia rossa e a spugne del genere Axinella.