AREA MARINA PROTETTA DI SANTA MARIA DI CASTELLABATE

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Ente Gestore: da definire; proposta avanzata da parte dell'Ente Gestore del Parco Nazionale del Cilento-Vallo di Diano.

Sito: www.parco.cilento.it

E-mail:  parco@cilento.it

Provincia: Salerno.

Comuni interessati: Agropoli, Castellabate, Ogliastro, Montecorice, Casalvelino, Ascea.

Posizione geografica: 40°16' lat. N - 14°56' long. E.

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Cartografia

Carta n. 915 dell’Istituto Idrografico della Marina in scala 1:25.000.

Tavolette 209 IV NO e 209 IV SO bis della Carta Topografica d'Italia alla scala 1:25.000 dell'Istituto Geografico Militare Italiano.

  Mappa

Vincoli

Vincoli automatici dovuti alla legge n. 431/85 riguardanti una zona di rispetto tutto attorno all’area costiera, per un’ampiezza di 300 metri dalla linea di costa.

Vincolo idrogeologico sulla pineta di Sant'Iconio.

Zona di Tutela Biologica tra la Baia del Sambuco e la Punta Ogliastro istituita nel 1972.

Proposte di tutela

Area prevista dalla proposta di legge n. 1964/88.

Problematiche emerse.

Scarsità di informazioni di dettaglio relative all'ambiente terrestre e marino. 

Dissesti ed inquinamenti, cementificazione eccessiva su tutta la costa.

Descrizione

Il Cilento è un territorio dai forti contrasti, con una lunga e frastagliata fascia costiera, contrapposta ad un articolato sistema di rilievi montuosi, con valli fluviali profondamente incise e solcate da torrenti impetuosi.

Lungo la fascia costiera si susseguono promontori, insenature con piccole spiagge, falesie a picco sul mare e grotte marine di inestimabile valore. Anche se il litorale ha fortemente risentito dell'urbanizzazione, non mancano emergenze di estremo valore, come la famosa Grotta Azzurra di Palinuro. La diversa natura geologica del territorio (flysh del Cilento e calcari dolomitici) rende molto vario il profilo delle coste, che appare più dolce a nord e più aspro, inaccessibile e selvaggio nel settore meridionale. Lungo quest'ultimo tratto la abbondanti manifestazioni carsiche hanno formato numerose grotte, molte delle quali sono state invase dal mare che ha contribuito a rimodellare la loro originaria morfologia, impreziosendole con luci, colori e fenomeni erosivi che rendono unico questo tratto di costa. Molte delle grotte mostrano le tracce dell'antica presenza umana, a partire dall'epoca preistorica. Tra gli altri aspetti del paesaggio, molto interessanti sono i terrazzi di abrasione marina, tra i 2 e gli 8 metri sul mare.

Nel tratto di costa più settentrionale la piattaforma continentale appare più estesa, mentre diventa più ristretta nella parte meridionale della costa. In corrispondenza delle foci dei fiumi  il fondale marino degrada verso il largo più dolcemente. Lungo la costa si riscontrano numerose secche, tra le quali la più estesa è quella di Punta Licosa.

Nella fascia di marea lo sviluppo della vegetazione è ridotto, probabilmente per la forte insolazione estiva. Nella scogliera sommersa la ricchezza delle specie diviene preponderante verso Punta Inferno e Santa Maria, con la littorina, la Rivularia atra e numerose alghe azzurre. Più in profondità i fondali sono caratterizzati da una grande varietà di specie di Cystoseira, associata alle alghe coda di pavone e fico d'India marino. Oltre i 5-10 metri di profondità si riscontra una estesa prateria di Posidonia oceanica, che si sviluppa fino a circa 30 metri, presentandosi ricca e rigogliosa.

Tutto il litorale è ricchissimo di reperti archeologici: una vera e propria città sottomarina è stata scoperta recentemente di fronte a San Marco di Castellabate, con i resti di un antico molo romano.